22-12-2024
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Archivio della categoria: Cronaca

Impignorabilità della prima casa

imagesAl termine della manifestazione, indetta in piazza del Popolo, a Vittoria, dal Movimento degli agricoltori e dai Forconi per protestare contro la vendita della prima casa di due anziani coniugi vittoriesi, il sindaco, Giuseppe Nicosia, ha dichiarato: “Questa vicenda ripropone con forza – ha dichiarato il sindaco – il tema dell’impignorabilità della prima casa e la sospensione delle relative procedure esecutive, così come richiesto da tante Amministrazioni comunali, in appoggio alle sigle sindacali agricole, per consentire l’evoluzione di specifiche leggi che, in situazioni di crisi, tutelino i soggetti più deboli. Certe condizioni, infatti, possono rendere la prima casa bene non aggredibile, per cui invitiamo sia il Parlamento regionale, sia, soprattutto, quello nazionale, ad esaminare le proposte di legge in tale direzione”.

EVADE DAI DOMICILIARI: ARRESTATO

Carabinieri (1)Passeggiava tranquillamente nei pressi della SP 8, all’incrocio con via Santa Lucia, a Chiaramonte Gulfi, quando invece doveva scontare gli arresti domiciliari presso una Comunità di Ragusa: sono scattate così le manette per il 24enne Angelo Cannata, “pizzicato” nel tardo pomeriggio di mercoledì dai Carabinieri della locale Stazione, impegnati nell’ambito di un predisposto servizio di controllo di soggetti destinatari di misure alternative alla detenzione carceraria nella giurisdizione di competenza.

Comiso, arrestati tre giovani

arresti9-10Mercoledì pomeriggio, intorno alle ore 13.45 a seguito di segnalazione anonima pervenuta al 113 che indicava la presenza di una persona armata, gli agenti di Polizia in servizio di Volante presso il Commissariato di Comiso si recavano in Piazza Maiorana; la segnalazione, molto dettagliata, indicava un gruppo di ragazzi di cui uno vestito con pantaloni scuri e una maglietta blu, con capelli rasati e un altro vestito di scuro con codino. Immediatamente la Volante di Polizia si recava sul posto indicato, che si trova nei pressi della fermata degli autobus della Piazza Maiorana luogo di transito di decine di ragazzi che all’ora di punta, finita la scuola, prendono gli autobus per ritornare a casa, e lì notava la presenza di tre ragazzi, di cui, due di loro, erano corrispondenti alla descrizione fornita al 113. Il gruppo dei tre, alla vista della Polizia, repentinamente si recava a ridosso del retro dei locali bagni pubblici e, dopo aver mosso qualcosa nei pressi di un cumulo di rifiuti, si spostava frettolosamente per sedersi, tutti insieme, su una panchina posta a pochi metri di distanza dai bagni pubblici. Gli agenti hanno rinvenuto una pistola K Mod.92 Auto Cal. 8mm., esatta riproduzione delle armi in dotazione alla Polizia. Successivi accertamenti effettuati presso un armiere hanno evidenziato che l’arma, sebbene fosse nata come arma giocattolo, con le opportune modifiche era stata resa offensiva alla stessa stregua di una arma convenzionale. I tre ragazzi sono stati pertanto dichiarati in stato di arresto. Si tratta di Pietro Ingrao, 18 anni, Lucian Marian Codrenau, 21 anni, e Nunzione Emanuele Incardona, 19 anni, tutti e tre residenti a Comiso.

ZONA INDUSTRIALE DI RAGUSA NEL MIRINO DEL LADRI

zona industrialeLa continua vulnerabilità delle imprese insediate nella zona industriale di Ragusa ha spinto il consiglio di amministrazione del parco commerciale “Isole Iblee” a convocare una urgente riunione di tutte le imprese socie allo scopo di adottare decisioni forti e adeguate alla gravità della situazione. L’appuntamento si terrà lunedì 13 ottobre alle 18 nella sala “Bartolo Noto” della Co.Farm. Srl. Purtroppo, la decisione si è resa necessaria dopo gli ultimi episodi accaduti. Episodi che si sono ripetuti nel corso delle ultime due settimane, coinvolgendo quattro aziende. “Di queste quattro – dice il presidente di Isole Iblee, Gianni Corallo – due sono nostre associate e possiamo raccontare per filo e per segno che cosa è accaduto”. Intanto l’azienda Cafè Noir che già altre volte era stata presa di mira. Fortunatamente, stavolta, i malviventi si sono dovuti scontrare con sofisticati sistemi di sicurezza a protezione dell’opificio che ne hanno impedito la prosecuzione dell’audace azione criminosa. Ma l’episodio di certo più sconvolgente ha interessato la ditta Medilam Srl, azienda storica specializzata nella lavorazione delle lamiere. Il fatto, accaduto la notte tra giovedì e venerdì scorsi, ha letteralmente traumatizzato i titolari e tutte le maestranze che, non appena arrivati nell’opificio, hanno dovuto prendere coscienza della gravità della situazione. Infatti, i malavitosi, studiando per bene il loro piano, si sono introdotti dal retro dell’immobile ed una volta all’interno hanno fatto razzia di parecchie attrezzature, selezionando le migliori e caricando il tutto in un furgone aziendale che stazionava all’interno della struttura. La sicurezza di disporre di sufficiente tempo (sicurezza sicuramente determinata dai complici esterni che fungevano da vedetta o palo) ha consentito loro di caricare comodamente anche ben 400 kg di rame. Sicuri che all’esterno la situazione continuava ad essere sotto controllo, allo scopo di andare via col furgone ben carico di preziosa refurtiva, non hanno esitato a sfondare la saracinesca principale dell’opificio (utilizzando un altro mezzo), abbattendo anche il cancello esterno, come usano fare i bulldozer quando devono aprirsi a tutti i costi un varco. La scena che si è presentata a chi è arrivato la mattina dopo è stata davvero apocalittica.

Da Kobane a Ragusa, donne contro la supremazia dell’animale maschio

Donne-armate-300x199“La questione di Kobane va ben oltre uno scontro tra un assolutismo (religioso ) e il relativismo delle democrazie occidentali, tra controllo petrolifero e questioni economiche. Non si limita esclusivamente all’eterno combattimento tra un fondamentalista e un moderato. In questa questione sono rinvenibili le punte estreme di una cultura, diffusissima in oriente ma presente, in dose massiccia, anche da noi, che mi auguro possa declinare fino a scomparire definitivamente. La cultura dell’animale maschio che enuncia la supremazia su tutto ciò che si differenzia da lui. Isis si scontra non solo con religioni: si scontra con migliaia di donne in armi, evolute politicamente e culturalmente, che non accettano di recedere di un solo millimetro da ciò che hanno raggiunto. Parliamo delle donne di quella entità comunista libertaria che è Kobane. Donne organizzate in milizie, con gradi e stellette guadagnate sul campo, che frappongono i loro corpi tra il futuro ed il passato. Decise ad immolarsi perché non sarebbe più esistenza ragionevole e meritevole di essere vissuta, tornare indietro. A migliaia di km da quella enclave abbandonata dall’occidente esiste una provincia siciliana (Ragusa) dove la questione passato futuro non si pone minimamente. Donne rumene di una sperduta comunità rurale della Romania ingaggiate come braccianti agricole sono schiavizzate dai loro datori di lavoro anche in termini di pretese e richieste sessuali. Non in nome della fede ma in nome di quella religione laica che prevede il maschio dominante su natura, economia, genere ed identità. In una omertà che, se possibile, è ancora peggio di quella mafiosa, le pratiche estorsive di questi uomini siciliani spaziavano da ricatto di rimandarle in patria a quello, ancora più grave, in questa galleria degli orrori, di separarle dai loro figli. In cambio baccanali notturni e sesso gratuito. Le donne di Kobane e le sorelle romene rappresentano le due facce della stessa medaglia. Lontani i periodi in cui Virginia Woolf ragionava di guerra e donne. Vicini i periodi in cui la guerra, talvolta dichiarata e talvolta solo combattuta, presuppone una scelta vera, decisa, senza ambiguità. E non basterà il selfie del risveglio, pratica neo oligarchica della noia che si fa impegno. Ci vogliono cannoni ma soprattutto l’umiltà di comprendere come la libertà delle donne (e il reale riconoscimento) è il miglior viatico verso una società laica che rifiuta teocrazie e assolutismi. Religiosi e di genere. A me sembra un’ottima causa”. Da Il fatto, articolo di Achille Saletti criminologo, presidente di Saman

 

Santa Croce, la polizia arresta 3 tunisini per spaccio di hashish

DSC_0017La Polizia di Stato giorni fa durante un servizio di controllo del territorio aveva raccolto informazioni da alcuni cittadini di Santa Croce Camerina che non sapevano più come fare, essendo disperati per il continuo via vai e lo spaccio davanti agli occhi dei loro figli in Via Caucana.  Tre gli arrestati di origini tunisine, giunti in Sicilia (non a Pozzallo) mesi fa illegalmente a bordo di qualche caretta del mare, erano ben organizzati ed avevano avviato una centrale di spaccio a cielo aperto. I tre, osservati costantemente da ben 10 poliziotti (per l’occasione si sono finti residenti della zona, clienti dei bar di Via Caucana, del barbiere, del panettiere), avevano messo a punto una catena di montaggio perfetta. Uno faceva il palo, l’altro “agganciava” il cliente che gli faceva solo un cenno con gli occhi ed il terzo prelevava la droga (hashish); una volta dal tombino, l’altra dal cespuglio, l’altra ancora dall’albero, poi dallo stipite della porta, dall’aiuola ed ancora del cestino dei rifiuti, in pratica era nascosta ovunque, così da non avere problemi se controllati e perquisiti.  La polizia con l’aiuto dei cani Lery e Jaus hanno perquisito  palmo a palmo tutta la Via Caucana e le vie limitrofe. I cani hanno fatto un lavoro incredibile e gli spacciatori sono rimasti a bocca aperta considerato che non potevano mai immaginare di essere colti in flagranza, stante il loro ben collaudato sistema.

Un raro esemplare di Pesce luna al Museo di Storia Naturale di Comiso

Pesce pallaSi tratta di un pesce che può raggiungere dimensioni assai notevoli. L’esemplare che si trova a Comiso è lungo 280 centimetri e alto 230 centimetri. Il conservatore del museo comisano Gianni Insacco ha precisato che questo esemplare è stato ritrovato a Cervia, in provincia di Ravenna, il 24 marzo del 1999, pesava 900 chilogrammi. Si è trattato del secondo ritrovamento in Italia e forse, relativamente alle sue dimensioni, il terzo nel mondo. “Il reperto è stato preservato dal Museo di Storia Naturale di Faenza – ha dichiarato lo stesso Insacco –, affidato alle cure del tassidermista Ermanno Bianchi. In seguito, il museo di Faenza, per ragioni di allestimento, ha deciso di cederlo al nostro, grazie soprattutto all’interlocuzione in atto tra i due musei da lunga data. Il Pesce luna è di estrema importanza scientifica e rappresenta un’opportunità per potenziare il patrimonio del museo di Comiso, nonché una rilevante attrattiva”.

Colpito dal padre, è morto Gaetano Di Pietro

rapina1E’ morto in ospedale il 35enne Gaetano Di Pietro che, il 12 settembre, era stato ferito da alcuni colpi di pistola esplosi dal padre, pare perchè esasperato dalle continue richieste di denaro da parte del figlio. Il 35enne ha lottato tra la vita e la morte, ma martedì non ce l’ha fatta. La posizione del padre, subito fermato per tentato omicidio, adesso si è aggravata. L’episodio era avvenuto a Scoglitti.

Spara contro pastori e gregge, arrestato vittoriese

arrestato scoglittiSarebbe potuta finire in tragedia la lite scoppiata in un terreno, adibito a pascolo, nella frazione di Scoglitti, ma grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri della locale Stazione, che hanno avuto il supporto del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Vittoria, la situazione è rientrata nella normalità. E’ successo dopo mezzanotte in un appezzamento di contrada Anguilla quando un giovane con precedenti, il 25enne Andrea Lo Scalzo, ha imbracciato un fucile calibro 12 e ha iniziato a sparare all’impazzata contro due pastori incensurati, un 23enne rumeno e un 63enne vittoriese, e ha rivolto poi l’arma da fuoco contro alcuni capi di ovini, facendo disperdere l’intero gregge. Il risoluto intervento dei Carabinieri, allertati da alcuni vicini, ha permesso di evitare il peggio e di allontanare il furibondo: da un lato sono state soccorse le due persone che, fortunatamente, non erano state colpite, dall’altro lato è nata una caccia all’uomo che si è protratta per tutta la nottata fino alle prime ore dell’alba, e che ha visto l’impiego di oltre 15 militari che hanno setacciato terreni e serre, casolari abbandonati, nonché i luoghi di domicilio e di abituale frequenza di Lo Scalzo. Messo alle strette, visto il dispiegamento di uomini e mezzi, il 25enne si è presentato con il proprio avvocato nella caserma di via Plebiscito dove è stato trattenuto negli uffici per gli accertamenti del caso. Dalle verifiche eseguite l’arma è risultata oggetto di furto, denunciato lo scorso maggio da un impiegato di Ragusa. L’insano gesto sarebbe riconducibile a dissapori per il pascolo dei capi di ovini in un terreno sito in contrada Anguilla.

Ragusa, ritrovate pistola e fondina vicino a un albergo

???????????????????????????????Una pattuglia della compagnia carabinieri di Ragusa è intervenuta in contrada Cimillà in quanto un residente aveva chiamato il 112 dopo aver notato per terra, lungo la strada, una pistola. I militari tempestivamente intervenuti hanno immediatamente provveduto a mettere l’arma in sicurezza e ovviamente, sebbene non vi fosse alcun tappo rosso, si sono accorti, dalla foggia delle cartucce, che si trattava di una pistola così detta scacciacani. Un’arma che pur riproducendo perfettamente colore, forma e peso di una Beretta 92FS – arma in dotazione a tutte le forze di polizia e forze armate in Italia – differisce dall’originale per il diametro della canna, ovvero il calibro, che non permette di sparare proiettili veri con bossoli commerciali. Tali armi però devono obbligatoriamente essere vendute – ed eventualmente portate – con un vistoso tappo rosso sulla canna per distinguerle subito visivamente dalle originali. L’utilizzo di tale “giocattolo” senza tappo rosso in un reato (rapina, minaccia o altro) costituisce secondo il codice penale italiano aggravante del reato commesso, esattamente come se si utilizzasse un’arma vera. La pistola di Cimillà è stata trovata regolarmente inserita in una fondina tipo cosciale di colore nero, come a volerle dare maggiore effetto per farla apparire vera. Aveva in dotazione otto colpi di cui uno in canna. I militari l’hanno portata in caserma e sequestrata. Ora dovranno capire da dove viene la pistola, chi l’ha buttata lì e perché. Forse qualcuno ha visto qualche autopattuglia e ha gettato il tutto dal finestrino? Forse qualcuno stava organizzando una rapina? Peraltro la “scacciacani” è stata rinvenuta a pochissimi metri dall’ingresso di un lussuoso hotel-masseria immerso nel verde della campagna iblea e molto riservato. Forse il destinatario della rapina sarebbe dovuto essere il titolare o qualche ospite della struttura? Certo con i ridotti elementi in possesso sarà difficilissimo per i carabinieri chiarire l’arcano, ma ci stanno provando.

Lotta al lavoro nero, chiuse due attività in provincia

image003Nell’ambito dei servizi finalizzati al contrasto del fenomeno del lavoro nero e per la tutela della dignità nei luoghi di lavoro, nelle ultime due settimane i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e dell’Arma Territoriale di Ragusa hanno a più riprese focalizzato la propria attenzione nei confronti di obiettivi commerciali diversificati e in fasce orarie anche serali. D’intesa con il dirigente della Direzione Territoriale del Lavoro di Ragusa, Emanuele Occhipinti, sono stati sottoposti a controllo 10 esercizi commerciali in Ragusa, Scicli, Modica e Pozzallo, verificando 25 posizioni lavorative. Di questi, 7 lavoratori sono risultati irregolari e 4 lavoratori sono risultati totalmente “in nero” e privi di tutela assicurativa e previdenziale nero. Avendo quindi riscontrato una percentuale di lavoratori in nero pari o superiore al 20% della forza lavoro presente, i militari hanno intimato la sospensione di 2 attività imprenditoriali come previsto dalle normative vigenti. Sono state contestate sanzioni amministrative per complessivi 20.000 euro per la presenza dei 4 lavoratori “in nero”. Mentre i 2 datori di lavoro a cui veniva imposta la sospensione dell’attività imprenditoriale hanno dovuto ottemperare alle prescrizioni irrogate dai militari, nonché regolarizzare i dipendenti in nero, versando l’importo di complessivi 3.900 euro e, successivamente, dovendo versare i contributi previdenziali e assistenziali non corrisposti.

Costretti a dormire nelle serre

serricoltura“Dormire sotto le serre non e’ il meglio che si possa fare , tra furti e rapine, e l’ansia dentro il cuore. Un popolo umiliato, le famiglie nel disagio, la schiavitu’ e’ questa”. La denuncia fortissima arriva da Ciccio Aiello, ex sindaco di Vittoria, ed ora consigliere comunale che scrive: “Quello che sta accadendo nelle nostre campagne sfugge alle annotazioni dei cronisti e della poltica salottiera, ma rappresenta veramente la realta’ di una popolazione abbandonata al caos e alla insicurezza che regnano sovrani. Centinaia, forse migliaia di lavoratori e di serricoltori, dopo una giornata di duro lavoro, sono costretti a vegliare dentro le loro serre,  proteggendosi alla meglio con asce e bastoni per difendere quel poco di bene che sono le piantine, appena seminate, o la plastica, appena comprata. So di contadini settantenni – racconta Ciccio Aiello – che hanno postato una branda dentro la serra. La politica è assente, lontana, ma le sofferenze sono ormai insostenibili. Lo Stato, dove è lo Stato? Non è un problema che possa essere ribaltato sulle Forze dell’Ordine: molti sono in servizio, giustamente, per salvare dai naufragi i poveri immigrati, e quei pochi che ci sono in servizio nel territorio fanno il loro dovere dignitosamente e anzi piangono con i contadini la desolazione dell’abbandono. Loro fanno il possibile, ma sono insufficienti, poche unita’: il problema e’ nascosto nelle sedi istituzionali si fa finta di niente”.  Aiello chiede la convocazione del Comitato per l’ordine pubblico, aperto ai Capi gruppo consiliari sul tema della sicurezza nelle campagne, “sull’emergenza di queste livide notti insonni, passate nel presagio di assalti e di rapine”.

SPEDIZIONE PUNITIVA E RAPINA A COMISO, LA POLIZIA ARRESTA 8 PERSONE

Senza titolo-1La Polizia di Vittoria ha fatto luce su un inquietante episodio delittuoso verificatosi nella notte tra giovedì e venerdì scorsi che ha visto coinvolti un consistente numero di persone. Dopo le accurate e difficili indagini condotte dagli investigatori del Commissariato di Pubblica Sicurezza, coordinati dalla Procura della Repubblica di Ragusa che era stata immediatamente informata dei fatti e del loro evolversi, nell’arco di 36 ore sono finite sottoposte a provvedimenti restrittivi della libertà personale otto persone, sette di origine nordafricana ed un italiano, ritenuti responsabili dei reati di rapina pluriaggravata, lesioni personali ai danni di tre connazionali ed altro. E’ stato tratto in arresto nella quasi flagranza di reato Mohamed Larbi Youssefi, 21enne, nato a Vittoria, residente in Germania e domiciliato a Comiso, con precedenti per furti. Mentre il provvedimento di fermo di indiziato di delitto è stato eseguito, nel corso della mattina di venerdì scorso nei confronti di: Thabti Nafae, 19enne tunisino residente a Vittoria con pregiudizi per reati in materia di stupefacenti e contro la persona; Zaouali Wajdi, 21enne tunisino residente a Vittoria con pregiudizi per reati contro la persona; Bouaijla Jaouhar, 21enne tunisino residente a Vittoria con pregiudizi per reati contro il patrimonio; Kabous Mohamed, 20enne libico residente a Vittoria con pregiudizi per rapina e stupefacenti; Dridi Gazi, 24enne nato e residente a Vittoria con pregiudizi per reati contro il patrimonio; Angelo Maximilian Chessari, 22enne vittoriese con pregiudizi per stupefacenti, reati contro il patrimonio e armi. Un ulteriore provvedimento di fermo di persona gravemente indiziata di delitto è stato adottato nella giornata di venerdì nei confronti di un altro complice dei fatti delittuosi, individuato e rintracciato. Si tratta di Sayadi Mohamed Anis, 21enne nato e residente a Vittoria con pregiudizi penali per reati contro il patrimonio. Per tutti, il provvedimento precautelare della Polizia è stato adottato perché sono ritenuti responsabili dei delitti di rapina e violazione di domicilio pluriaggravate e continuate in concorso e del delitto di lesioni pluriaggravate e continuate in concorso, con le aggravanti che i fatti sono stati commessi da più di cinque persone in concorso tra loro e per consumare i delitti di rapina e violazione di domicilio. Questi i fatti secondo la ricostruzione della Polizia. A mezzanotte di giovedì scorso le Volanti del Commissariato di Vittoria sono state chiamate presso il pronto soccorso dell’ospedale di Vittoria dove era stata segnalata la presenza di uno straniero che riportava evidenti ferite e riferiva di essere stato rapinato. Gli Agenti giunti sul posto raccoglievano immediatamente le informazioni necessarie alla ricostruzione del fatto, apprendendo che l’evento delittuoso si era verificato circa un’ora prima a Comiso, presso l’abitazione della vittima. La Polizia si recava presso l’abitazione segnalata, nel quartiere “Grazie” a Comiso, ed aveva modo di individuare oltre ad altri testimoni anche gli evidenti segni di una violentissima recente colluttazione, quali copiose tracce di sangue, bottiglie infrante e pietre di grosse dimensioni. I fatti venivano ricostruiti dagli agenti tassello dopo tassello, sentendo numerosi testimoni e raccogliendo tutte le tracce rilevabili. Tutto l’episodio delittuoso ha preso le mosse da un fatto antecedente, accaduto alcuni giorni fa, quando un gruppo di persone di origine nordafricana sarebbe stato aggredito, per strada, da connazionali. Per tali fatti, però, non sussiste alcuna denuncia né sono state rilevate tracce che possano confermarla. Da lì nasce il proposito di una spedizione punitiva per vendicarsi del torto subito ed è così che gli otto soggetti arrestati, tutti tranne uno dimoranti a Vittoria, si organizzano, vanno a Comiso, irrompono all’interno dell’abitazione e scagliano un grosso masso in testa al ferito che si recherà in ospedale riportando un trauma cranico da corpo contundente e ferita lacero da corpo contundente con una prognosi di 40 giorni salvo complicazioni. Uno degli assalitori portava al seguito pure un cane di grossa taglia che scagliava contro le vittime. L’animale addentava la gamba di un altro inquilino della casa che riportava lesioni quali ecchimosi ed ematomi alla testa oltre alla ferita lacero contusa alla gamba sinistra, causata dal morso del cane, con prognosi di otto giorni. Proprio tale particolare del cane di grossa taglia di colore marrone, consentiva agli agenti di individuare con minori difficoltà il proprietario e quindi il coautore dei delitti, in questo caso, l’unico di origine italiana. Nella lotta verificatasi dentro la piccola abitazione nella quale vivono cinque nordafricani legati tra loro da vincoli di parentela rimanevano feriti tre degli occupanti, ma costoro, al fine di difendersi dalla brutale aggressione, ferivano alcuni degli assalitori. Uno di questi riportava lesioni serie, come ferite alla teca cranica ed altro, riportando 30 giorni di prognosi ed un altro assalitore una ferita lacero contusa alla testa con 10 giorni di prognosi. Nelle concitate fasi, alcuni degli aggressori aprivano i mobili e da un cassetto del comodino asportavano la somma di euro 1200 che erano lì custoditi. Poi si dileguavano. Il Giudice per le Indagini Preliminari di Ragusa non ha inteso convalidare i provvedimenti precautelari adottati dalla Polizia, tuttavia ha ritenuto che sussistessero le condizioni di applicabilità della misura cautelare ricorrendo i gravi indizi di colpevolezza in capo agli indagati per i reati di rapina aggravata, violazione di domicilio aggravata e di lesioni personali aggravate e il concreto pericolo che gli indagati commettano altri delitti della stessa specie di quelli per cui si procede. Quindi alla luce della modalità dei fatti, di particolare gravità per la brutalità dell’aggressione avvenuta all’interno di un’abitazione in ore serali e dalla personalità violenta degli indagati ha applicato a tutti la misura degli arresti domiciliari.

Vittoria, arrestato Giuseppe Giordanella

GIORDANELLA Giuseppe cl.78I carabinieri di Vittoria hanno arrestato, in ottemperanza all’ordine di esecuzione per la carcerazione, il 36enne vittoriese Giuseppe Giordanella. L’esecuzione, frutto di intensa attività di osservazione e pedinamento del soggetto finalizzata all’applicazione della misura limitativa della libertà personale, impone all’uomo di scontare la pena residua di 1 anno e 6 mesi di reclusione, e la multa di 600 euro, dal momento che in passato si è reso responsabile di aver commesso nel 2012 una serie di furti aggravati.

STALKER INCALLITI

Processed with MoldivStalker recidivi. Due casi denunciati nella stessa giornata da Polizia e Carabinieri. La Polizia di Stato ha raccolto qualche settimana fa la denuncia di una donna perseguitata da un uomo, F.C. Di 40 anni, ragusano, con il quale aveva intrapreso una relazione da qualche mese. Appena raccolta la denuncia la sorpresa per gli investigatori, si trattava di un soggetto già conosciuto, in quanto pochi mesi fa l’ex moglie lo aveva denunciato per i medesimi comportamenti e per questi fatti era già stato processato e condannato. Incredibile ma vero, l’uomo ragusano stava compiendo atti praticamente identici a quelli già commessi ai danni dell’ex moglie. Stesso modus operandi, stessi comportamenti, stessa solfa. Telefonate, centinaia di sms, insulti, minacce, promesse, fiori, regali, appostamenti, questo il “tipico” comportamento dello stalker che dopo la prima denuncia solitamente si calma, qui invece il contrario, ha reiterato il reato seppur con un’altra vittima. Gli uomini e le donne della Polizia di Stato appena ricevuta la denuncia hanno fornito tutta l’assistenza possibile alla vittima, con la presenza di una psicologa e se richiesto anche di un avvocato, così come previsto dalla legge, modificata pochi mesi addietro con ulteriori elementi a favore della vittima. Dopo la denuncia vengono raccolte le testimonianze di chi era a conoscenza di tutto, da chi aveva visto, sentito, vissuto, quanto la vittima ha subito nei mesi passati. A seguito delle indagini espletate, la raccolta delle prove e la ricostruzione di quanto accaduto la Procura della Repubblica ha richiesto ed ottenuto un divieto di avvicinamento alla vittima nei luoghi da questa frequentati. Adesso l’autore del reato non potrà avvicinarsi ne all’ex moglie ne all’ex compagna, forse questa volta cambierà condotta definitivamente. Ha 39 anni ed è comisano l’uomo interessato dal provvedimento eseguito dai carabinieri sempre per fatti legati allo stalking. E’ finito in manette il 39enne, N.D, le iniziali, già arrestato nel settembre 2012 per detenzione e spaccio di cocaina e pochi giorni dopo nuovamente arrestato dal nucleo investigativo provinciale carabinieri nell’ambito dell’operazione “Chimera 2” per estorsione e armi. L’uomo era già stato denunciato lo scorso giugno, sempre dai militari di Ragusa Ibla, a piede libero, ma con l’applicazione della misura cautelare del divieto d’avvicinamento alla vittima. Tale misura evidentemente non è stata sufficiente poiché i militari hanno scoperto che l’uomo ha continuato a tempestare la donna di telefonate per tutta l’estate e sembra addirittura – stanno indagando i carabinieri di Ibla – che si sia anche avvicinato alla donna ma che questa non avesse chiamato i militari. Il Gip ha allora emesso l’ordinanza di custodia cautelare. Ora si trova ai domiciliari.

Porto di Pozzallo, arrestato ghanese con 7 chili di droga

2Sono quasi le ore 20.00 di venerdì 3 quando Mohammed Misbawu, ragazzo ghanese di 20 anni, acquista il suo biglietto per Malta direttamente al Porto di Pozzallo e si dirige verso l’imbarco del Catamarano. Ad attenderlo, nascosti tra la folla, i militari della Finanza  che notano subito il giovane distinguersi per il suo fare sospetto ed agitato. Improvvisamente il giovane, spaventato, abbandona i suoi bagagli e si dà alla fuga scappando fuori dall’area portuale. Scattano subito le ricerche, che permettono di rintracciare, dopo pochissimo tempo, il giovane all’interno di un locale pubblico. Dopo una breve colluttazione,  il giovane viene bloccato. Nel bagaglio,  occultati tra i capi d’abbigliamento, ben 6 involucri di cellophane contenenti un ingente quantità di droga: 7 chili di marijuana. Oltre allo stupefacente, sono stati sequestrati tre telefoni cellulari ed un tablet, utili al proseguo delle indagini di polizia. Il ragazzo, tratto in arresto per traffico e detenzione di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale, si trova rinchiuso nel carcere di Ragusa.

Sbarchi, quattro arresti a Pozzallo

arresto scafistiA distanza di poche ore dai sei fermi di presunti scafisti, accusati di aver condotto in Italia 500 persone, gli investigatori hanno individuato altre quattro persone responsabili di aver condotto due gommoni partiti dalle coste libiche. Si tratta di due somali e due ghanesi. I fermati si sono resi responsabili di aver procurato l’ingresso in Italia di 143 uomini e 26 donne eludendo i controlli di frontiera.

Controlli nel Comisano

polizia vittoria 9In occasione del fine settimana la Polizia di Stato ha rafforzato i controlli del territorio nel Comune di Comiso con particolare attenzione rivolta soprattutto al controllo su strada di persone e mezzi. Nel corso dell’operazione di Polizia sono state individuate 109 persone, controllati 22 mezzi ed elevati 6 verbali di infrazione al codice della strada; una autovettura è stata sequestrata. Ben 45 i controlli a persone sottoposte a vari obblighi.

PREGIUDICATO AI DOMICILIARI SPACCIA DALLA FINESTRA

velardita gaetano cl.89Era da tempo monitorato dai Carabinieri che, da diversi giorni, avevano notato un anomalo andirivieni di ragazzi dalla sua abitazione di Acate: è finito così in manette Gaetano Velardita, 25enne pluripregiudicato di origini vittoriesi, pizzicato dai Carabinieri della locale Stazione mentre cedeva, nonostante fosse agli arresti domiciliari, due grammi di hascisc a due incensurati, un somalo e un tunisino, dalla finestra della sua abitazione di via Agrigento.

Vittoria, incendiate due auto

VIGILI DEL FUOCO IN AZIONELa Polizia di Vittoria nel corso della notte tra domenica e lunedì è intervenuta nel quartiere Forcone dopo la segnalazione al 113 di due auto in fiamme. Gli Agenti appena giunti hanno trovato due autovetture parcheggiate ai lati opposti della carreggiata, entrambe avvolte dalle fiamme. Chiamati i Vigili del Fuoco e dopo la messa in sicurezza della zona, hanno sentito i testimoni. I Vigili del fuoco non hanno rinvenuto tracce di liquidi di innesco dell’incendio, ma appare inequivocabile la matrice dolosa, visto che i due veicoli sono dello stesso proprietario ed erano parcheggiate distanti l’una dall’altro. Le indagini sono in corso per valutare i contorni di questo danneggiamento ai danni di un soggetto 41enne incensurato, bracciante agricolo. Nella giornata di sabato, invece, gli agenti hanno proceduto all’arresto di Vittorio Latino, vittoriese di 29 anni, pregiudicato per reati di furto aggravato, detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e violazioni delle prescrizioni alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza cui era stato sottoposto. Agli Uffici di Polizia è giunto un ordine di esecuzione di pena dalla Procura della Repubblica di Ragusa a seguito della condanna del Latino alla pena di otto mesi di reclusione per avere più volte violato le prescrizioni relative alla misura di prevenzione. Il Tribunale di Sorveglianza ha rigettato la richiesta del condannato di essere affidato ai servizi sociali.

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