I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Modica, hanno arrestato, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente P.R.,22 anni, modicano. In particolare, durante un servizio notturno di controllo del territorio, i militari dell’Arma hanno notato due ragazzi fermi in un vicolo a parlare e, insospettiti dal loro atteggiamento, hanno proceduto alla loro identificazione. Nel corso del controllo i due giovani sono apparsi nervosi e preoccupati pertanto, visti anche i precedenti specifici per stupefacenti dei due, i Carabinieri hanno proceduto alle perquisizioni personali. Il 22enne aveva 25 grammi di marijuana, l’altro soltanto un grammo di hascisc.
Archivio della categoria: Cronaca
PORTA IN AUTO UN’ARMA CLANDESTINA: ARRESTATO VITTORIESE
Gli agenti di Polizia di Vittoria hanno arrestato Andrea Di Franco, 26 anni, con precedenti. Nella serata di mercoledì, gli agenti avevano notato quattro persone dinanzi l’area dell’ex campo di concentramento. Hanno proceduto all’identificazione. In particolare nell’auto del 26enne, nel bagagliaio, i poliziotti hanno trovato una pistola marca Valtro di colore nero con due cartucce inserite nel caricatore. La pistola Valtro è in origine una pistola a salve di libera vendita e munita di tappo rosso. Quella rinvenuta dagli agenti invece era priva di tappo rosso e modificata. Il perito ha accertato che la pistola originariamente a salve cal. 8 mm marca Valtro. mod. 85 combat di fabbricazione italiana era stata modificata con l’apposizione di una canna artigianale in metallo atta a sparare cartucce letali cal. 380 auto. La pistola era munita di caricatore con all’interno due cartucce cal. 380 auto, assemblate artigianalmente con ogive in lega di piombo e modificate nell’altezza totale per essere inserite nel caricatore. L’arma appariva in buono stato di conservazione e funzionante. Di Franco è stato arrestato per detenzione e porto in luogo pubblico di arma clandestina e alterata. Adesso è ai domiciliari in attesa del processo.
RUBANO DIECI QUINTALI DI ARANCE: ARRESTATI QUATTRO VITTORIESI
Continua l’azione di controllo del territorio da parte dei Carabinieri della Compagnia di Vittoria con particolare riferimento alle aree rurali, dove si è registrata da tempo una recrudescenza dei reati contro il patrimonio ai danni delle aziende agricole. Nella serata di mercoledì, i Carabinieri hanno arrestato quattro vittoriesi: Francesco Gagliano, 25 anni, Massimo Favata, 39 anni, Ivan Enrico Lombardo Castorina, 32 anni, e Vincenzo Nasale, 29 anni. I primi tre hanno precedenti, mentre il quarto è incensurato. I quattro sono stati fermati lungo la Sp2 a bordo di due moto ape Piaggio: avevano caricato dieci quintali di arance che erano state rubate in contrada Pettineo. La refurtiva, del valore di circa mille euro, è stata riconsegnata al proprietario. I carabinieri hanno anche arrestato, nel pomeriggio di mercoledì, Orazio Sciortino, 34 anni, con precedenti, per aver rubato circa trenta chili di pomodorini da un’azienda agricola.
Prevenzione allo spaccio di sostanze stupefacenti
Gli uomini della Squadra Volanti della Polizia di Stato hanno segnalato nella tarda serata di martedì un minore per possesso di sostanze stupefacenti. In corso indagini per identificare chi ha ceduto la droga. E’ accaduto a Ragusa superiore quando un cittadino ha segnalato al 113 la presenza di due giovani che si aggiravano vicino alla sua casa con fare sospetto. In pochi istanti due Volanti circondavano la zona e riuscivano ad identificare i giovani, entrambi minori ragusani. Sono stati perquisiti: uno aveva diverse dosi di marijuana. Nel 2014 così come è stato fatto negli anni precedenti il personale della Polizia di Stato verrà impiegato per contrastare il fenomeno del traffico di droga ed in particolar modo la cessione ai minorenni. Il giovane assuntore potrà subire la sanzione del ritiro dei documenti d’idoneità alla guida ed il divieto di espatrio.
Capitaneria, soccorsi in mare oltre 7.000 migranti nel 2013
E’ tempo di bilanci per la Capitaneria di Porto di Pozzallo. Nel 2013, in particolar modo tra aprile e dicembre, gli uomini della Capitaneria hanno soccorso 7.336 migranti (4.911 uomini, 1.080 donne e 1.354 minori) nel corso di 71 missioni in mare. Ma le attività della Capitaneria sono state molteplici, soprattutto per il controllo della filiera della pesca con l’elevazione di sanzioni e anche con denunce nei confronti di quanti non hanno rispettato le normative di settore. L’operazione mare sicuro, tra giugno e settembre, ha fatto registrare diciotto salvataggi. Non sono mancate le attività di verifica e controllo demaniale e ambientale.
Controlli dei carabinieri nel Modicano
I militari della Compagnia Carabinieri di Modica, hanno svolto un servizio di controllo del territorio finalizzato al contrasto dei reati in genere e, in particolare, alla prevenzione di furti e rapine. Nel corso del servizio, svolto nei comuni di Modica, Scicli, Ispica e Pozzallo, i militari dell’Arma hanno denunciato in stato di libertà all’Autorità giudiziaria due persone per guida senza patente perché mai conseguita e due per guida in stato di ebbrezza alcolica. Inoltre, a Ispica, un uomo è stato denunciato per ricettazione in quanto, a seguito di controllo e successiva perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di vari materiali e merci risultati rubati nel mese di dicembre in alcune abitazioni di Ispica e Pozzallo. I Carabinieri, pertanto, hanno recuperato tutta la merce, riconsegnandola ai legittimi proprietari.
Ragusa, contrabbando di sigarette: denunciate due persone
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Ragusa hanno denunciato due persone per contrabbando di tabacchi e sequestrato più di duecentocinquanta pacchetti di sigarette di diverse marche. Verso le tre e mezzo del mattino, una pattuglia in servizio di controllo del territorio, percorrendo il viale Tenente Lena, a Ragusa, ha incrociato una Mercedes il cui conducente, alla vista dell’auto rossa e blu, ha prima frenato e poi si è allontanato. I carabinieri hanno deciso di fermare l’auto: alla guida un catanese di 35 anni, già noto alle Forze dell’Ordine, e la sua convivente, una ragusana di 45 anni. Nel vano della ruota di scorta, quasi venti stecche di sigarette di note marche nazionali e straniere, il tutto privo del contrassegno dei monopoli di Stato. Nella casa dei due, a Ibla, tra i vestiti c’erano altre sei stecche di sigarette senza marchio. I due sono stati denunciati per il reato di contrabbando di tabacchi lavorati esteri in concorso. In totale 258 pacchetti di “bionde” per un peso “equivalente” di 5,16 chilogrammi, che determinerà per i due una multa di ben 25.800 euro.
FUITINA FINISCE DOPO UN MESE, GIOVANE COMISANA TORNA A CASA
Era scomparsa da casa un mese fa, i carabinieri l’hanno ritrovata e riportata a casa. Si tratta di una giovane comisana. La madre, preoccupata, lo scorso 4 dicembre ne aveva denunciato la scomparsa presso il Commissariato di pubblica sicurezza di Comiso. Le ricerche nel mese successivo, purtroppo, avevano dato esiti infruttuosi: della giovane nessuna traccia. Finché un militare della Stazione Carabinieri di Santa Croce Camerina non identificava una coppia di fidanzati presso la stessa caserma, scoprendo dalla banca dati delle forze di polizia che la giovane si era allontanata da casa. I carabinieri di Santa Croce hanno contattato la madre e gliel’hanno affidata. È al vaglio dei militari ora la posizione del giovane, presso il quale la ragazza scomparsa sarebbe rimasta per tutto il mese. L’amorevole “fuitina” rischia di costargli cara, fino ad un’incriminazione per sottrazione di persona. Tutto sta ora alla versione dei fatti che fornirà la presunta vittima e i testimoni che i carabinieri stanno cercando. Certo è che se la giovane era a passeggio col fidanzato per Santa Croce, alcune ipotesi di reato più gravi (tipo il sequestro) già sono automaticamente state scartate. La situazione, un po’ intricata, è in corso di approfondimento da parte dei militari dell’Arma.
POLSTRADA, IL COMANDANTE TRACCIA IL BILANCIO DEL 2013
Nel 2013 sono diminuiti gli incidenti con feriti, mentre è rimato invariato il numero dei sinistri mortali. Il dato è emerso nel corso della conferenza stampa del comandante della Polstrada di Ragusa, Gaetano Mauro, che ha fatto un bilancio dell’anno appena trascorso. Il dato più drammatico quello degli incidenti sulla Ragusa – Catania, sei incidenti mortali con otto decessi. Nel 2013 sono state impiegate, complessivamente, 1.557 pattuglie che hanno rilevato 9.562 infrazioni al codice della strada. Sono stati sottoposti al alcoltest 13.615 automobilisti, di cui 179 (28 in meno rispetto all’anno precedente) sono risultati positivi. Numerose le iniziative di sensibilizzazione al rispetto delle regole del codice della strada da parte degli agenti della Polstrada.
I Carabinieri indagano sul furto a Palazzo Belmonte
Sta proseguendo l’attività d’indagine da parte dei Carabinieri per scoprire gli autori del furto avvenuto a Palazzo Belmonte a Ispica. Solo nella serata di lunedì si è riusciti ad inventariare tutta la merce asportata che si va ad aggiungere alla carrozza d’epoca già recuperata la scorsa notte dai Carabinieri di Ispica durante l’inseguimento dell’autocarro che la trasportava, successivamente abbandonato dai ladri per dileguarsi a piedi nelle campagne limitrofe. E’ stato asportato un ingente quantitativo di oggetti di valore tra i quali mobilio d’epoca risalente all’ottocento, diversi oggetti in oro e argento, numerosi quadri ad olio su tela e legno del seicento- settecento, gioielli vari, nonché due auto, una Mercedes classe “A” ed una Rolls Royce d’epoca ed infine un’altra carrozza d’epoca. Il valore della merce asportata dovrebbe aggirarsi intorno ai 150 mila euro, solo in parte coperto da assicurazione. Intanto, martedì mattina, i Carabinieri hanno completato gli accertamenti tecnici per il rilevamento di eventuali tracce lasciate dai ladri.
Modica, lite tra due immigrati
Litigano per chi deve fare prima la barba. Scoppia una lite, e alla fine uno dei due ferisce l’altro con una piccola forbice. E’ accaduto in un centro di accoglienza per richiedenti asilo di Modica. L’aggressore ha conficcato la forbicina nella spalla della vittima. E’ stato portato in ospedale: guarirà in venti giorni. Adesso la Polizia stabilirà quali provvedimenti adottare per i due.
Controlli dei carabinieri
I militari dell’Arma della Compagnia di Vittoria hanno effettuato una serie di controlli nel giorno dell’Epifania. Un rumeno di 26 anni è stato denunciato perchè guidava un motorino rubato; un ragusano di 15 anni è stato segnalato per possesso di hascisc. Stessa denuncia per un 16enne comisano. Nel corso dei controlli sono stati multati anche dieci automobilisti per varie violazioni al codice della strada.
OMICIDIO INCARDONA SI COSTITUISCE GIOVANNI ARANGIO MAZZA
Gli uomini della Squadra Mobile della Polizia di Stato di Ragusa, avevano intensificato le indagini sulla cattura del latitante Giovanni Arangio Mazza, vittoriese di 59 anni. L’uomo alla fine si è costituito. Il 59enne era ricercato dal 19 dicembre 2013, giorno in cui gli uomini della Polizia di Stato, alle 4 del mattino, si erano presentati in casa ed in ogni altro luogo dove si potesse trovare. Il padre era stato subito arrestato, mentre lui si è reso irreperibile fino a martedì mattina quando (probabilmente perché sapeva di avere “le ore contate”) si è costituito presso il carcere di Ragusa. Deve scontare la pena residua di 15 anni di carcere. L’ordine di carcerazione è stato emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Catania, nei confronti di Giombattista Arangio Mazza e del figlio Giovanni, in esecuzione alla sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Catania in quanto ritenuti mandanti dell’omicidio di Salvatore Incardona. La sentenza è divenuta definitiva dopo il loro ricorso in Cassazione. I fatti risalgono al lontano 1992: i due sono accusati di essere i mandanti dell’omicidio di Salvatore Incardona, che aveva sposato la sorella di Giovanni Arangio Mazza. Le indagini furono assai lunghe. La svolta dodici anni dopo, nel 2005, grazie a due collaboratori di giustizia, uno dei quali si era auto accusato dell’omicidio Incardona. L’esecutore materiale dell’omicidio riferì che aveva acquistato un’auto dagli Arangio Mazza e, siccome non riusciva a pagare le rate, i due gli offrirono la possibilità di estinguere parte del debito per “gambizzare” il marito della loro congiunta. Alla fine, però, si decise per una soluzione più cruenta, con l’eliminazione dell’Incardona.
Resistenza, violenza e lesioni: scatta arresto a Giarratana
I militari della Stazione Carabinieri di Giarratana hanno arrestato un noto pluripregiudicato del luogo per i reati di violenza, minaccia, resistenza, oltraggio e lesioni a un pubblico ufficiale. L’arrestato, Ignazio Antonello Cultrera di 45 anni, è già noto alle cronache poiché nel 2011 aveva dato fuoco al magazzino di un bar a Giarratana ed era subito stato arrestato dai Carabinieri. Stessa sorte gli era toccata quando nel 2009, a Ragusa, con un’altra persona, aveva tentato di estorcere cinquanta euro all’ex presidente della provincia, oggi senatore, Mauro. Cultrera, da qualche mese libero, è sottoposto all’affidamento in prova ai servizi sociali e ha l’obbligo di rincasare per le 21 tutte le sere. Già i carabinieri di Giarratana, per sospetto o per sentito dire, da tempo sospettavano che il Cultrera facesse il furbetto e rincasasse più tardi. Lunedì sera sono andati a casa sua alle 21,15, ma l’uomo non era in casa. Qualche decina di minuti dopo, transitando dalla caserma, i militari hanno visto il Cultrera in attesa. Palesemente brillo, ha detto di essere dispiaciuto per aver fatto tardi. I militari lo hanno invitato a rincasare immediatamente. La storia sembrava finita lì (salvo la consueta segnalazione all’ufficio di sorveglianza), senonché pochi minuti dopo i due carabinieri hanno notato il Cultrera fuori da un bar di via Venti Settembre. L’uomo ha visto i militari e li ha insultati e aggrediti, ma è stato arrestato.
Rubati a Natale 15.000 euro alle suore del Sacro Cuore di Ragusa
Gli uomini della Squadra Mobile della Polizia di Stato di Ragusa hanno denunciato M.F. di anni 46 ed il nipote B.I. di 19 anni in quanto responsabili del furto ai danni delle suore dell’Istituto Sacro Cuore di corso Italia a Ragusa. Subito dopo il Santo Natale le suore, che ospitano da sempre minori con situazioni familiari disagiate e spesso anche maggiorenni in gravi condizioni familiari, decidevano di trascorrere qualche ora fuori dall’Istituto. Al loro rientro le suore hanno trovato tutto a soqquadro e si sono accorte che era sparito il denaro che loro utilizzavano per mandare avanti la struttura di accoglienza. Sul posto intervenivano le Volanti e la Polizia Scientifica che riusciva ad individuare un’impronta di scarpe utile al fine della prosecuzione delle indagini. Veniva individuato un soggetto pluripregiudicato di 19 anni già ospite della struttura in passato e legato sentimentalmente ad una ragazza attualmente ospitata dall’Istituto. Dopo diverse ore d’interrogatorio in presenza dell’avvocato il giovane confessava di aver agito insieme allo zio M.F. altro pluripregiudicato. Sono tutt’ora in corso indagini per far luce su un possibile complice (basista) che avrebbe fornito indicazioni sull’orario di uscita delle sorelle e sul luogo dove queste tengono i soldi.
Ragusa, anziano scomparso ritrovato in venti minuti
I militari della Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Ragusa hanno ritrovato in poco più di venti minuti,
un anziano smemorato che si era allontanato da una casa di riposo del capoluogo ibleo. L’anziano signore, un novantenne comisano, da anni ospite di una casa per anziani di Ragusa, era uscito verso le quattordici di giovedì e non era più rientrato. Soffrendo di amnesie dovute all’età, la figlia, molto preoccupata si è presentata alla caserma dei carabinieri di Ragusa per denunciarne la scomparsa poco prima delle sette di sera. I militari, presa e fotocopiata la foto della carta d’identità fornita dalla figlia, l’hanno data alle pattuglie che proprio in quel momento stavano prendendo servizio. Alle 19 e 20 lungo il corso Italia, è stato notato l’anziano che procedeva a passi affaticati. Fortunatamente stava bene.
RAPINA A MANO ARMATA IN UNA FARMACIA DI VITTORIA
Giovedì, intorno alle 19.30, tre banditi col volto travisato e armati di pistola hanno rapinato la farmacia di via Venusti. All’interno del negozio c’era solo il personale. Il bottino ammonta a mille euro. I malviventi sono fuggiti a bordo di una Fiat Panda che è stata poi rinvenuta dagli agenti del Commissariato Ps di Vittoria che indaga. I rilievi sono stati eseguiti dalla Polizia Scientifica.
FURTI AZIENDE AGRICOLE – ARRESTATI DUE COMISANI
E’ stato convalidato l’arresto di Andrea Gambini, di 33 anni, e Gianluca Vitale, di 29, autori di un tentato furto ai danni di un’azienda agricola di Chiaramonte Gulfi. I due pregiudicati erano stati fermati dai Carabinieri della Stazione di Chiaramonte Gulfi a Capodanno e poi rimessi in libertà. Gambini e Vitale erano stati sorpresi all’interno di una proprietà agricola situata in contrada Senia, in flagranza di reato. Avevano già scardinato un grosso portone scorrevole in ferro e stavano sezionando con una fiamma ossidrica una cisterna metallica per il trasporto di concime, quando i militari li hanno bloccati. I pregiudicati avevano caricato parte del concime su un fuoristrada Nissan “Patrol” procurando un danno di circa 30 mila euro. Nel corso di una successiva perquisizione domiciliare a casa del Vitale i carabinieri hanno pure rinvenuto un coltello a serramanico di genere vietato. I due sono stati arrestati per tentato furto aggravato in concorso e trasferiti nel carcere di Ragusa.
OMICIDIO INCARDONA – ARRESTATO IL MANDANTE GIOMBATTISTA ARANGIO MAZZA
A 22 anni dall’omicidio di Giovanni Incardona, avvenuto a Vittoria nel 1992, gli agenti della Squadra Mobile della Polizia di Stato di Ragusa hanno arrestato uno dei due mandanti. In manette l’85enne vittoriese Giombattista Arangio Mazza che, con la sentenza della Corte Assise d’Appello di Catania, è stato condannato a 18 anni di reclusione. L’altro mandante dell’omicidio Incardona, ovvero il figlio di Giombattista, Giovanni Arangio Mazza, anche lui condannato dalla Corte etnea, è latitante. Incardona fu assassinato in via Parma, crivellato al volto da numerosi colpi di fucile calibro 12. Furono i poliziotti a trovare la vittima, agonizzante, all’interno della sua auto: morì in ambulanza durante il trasporto verso l’ospedale. Le indagini risultarono subito complesse, anche perchè la vittima non era inserito in ambienti criminali. La svolta all’inchiesta arrivò nel 2005, grazie a due collaboratori di giustizia, uno dei quali si era autoaccusato dell’omicidio. L’esecutore materiale dell’assassinio riferì agli inquirenti di aver acquistato un’auto dagli Arangio Mazza e dal momento che non riusciva a saldare il debito aveva accettato la proposta, fatta dai due mandanti, di estinguerlo, eseguendo una “gambizzazione”. Successivamente gli Arangio Mazza, padre e figlio, commissionarono all’esecutore materiale l’omicidio a fronte della estinzione di tutto il debito per un importo di 10 milioni di lire. Nel 2006 fu eseguita l’ordinanza di custodia cautelare in carcere dei due Arangio Mazza e di Luigi Favitta, quest’ultimo esecutore materiale insieme al collaboratore di giustizia. Nelle more del ricorso per Cassazione contro il provvedimento della Corte d’Assise d’Appello di Catania gli Arangio Mazza erano tornati liberi. Adesso l’impegno della Polizia è finalizzato all’arresto del latitante. Giovanni Arangio Mazza si è allontanato da Vittoria prima della sentenza definitiva e deve ancora scontare quindici anni di reclusione per aver assassinato il cognato. L’omicidio sarebbe scaturito dal desiderio di vendetta della famiglia Arangio Mazza. Il padre Giombattista annotava in un diario quelli che erano, a suo dire, tutti i torti subiti dalla figlia e dal nipote.
Denunciati due vittoriesi per frodi assicurative
Il Distaccamento di Polizia Stradale di Vittoria ha denunciato due vittoriesi responsabili di aver prodotto falsi tagliandi assicurativi, truffando, in tal modo, quattro compagnie assicurative e ventitre cittadini che avevano versato il corrispettivo premio ricevendo tagliandi falsi. A seguito di un controllo su strada un automobilista aveva esibito un tagliando assicurativo falso, dichiarando di aver regolarmente pagato il contrassegno presso una sede di una compagnia assicurativa di Vittoria. I successivi accertamenti facevano emergere che al titolare di quell’agenzia era stato revocato il mandato dalla Compagnia assicurativa per precedenti attività illecite in quanto si era appropriato di somme che avrebbe dovuto versare. Gli agenti accertavano inoltre che decine di assicurati del comprensorio di Vittoria non risultavano più coperti da assicurazione, anche se avevano regolarmente versato i premi assicurativi al broker, un uomo di 56 anni, ricevendo però in cambio o fotocopie di contratti o tagliandi falsificati. Dalle verifiche finora effettuate dalla sede legale della Compagnia assicurativa emergerebbe che i truffati siano diverse decine e che il danno potrebbe superare i 100.000 euro. Un vittoriese di 50 anni è stato denunciato a seguito di indagini esperite dopo un controllo su strada di tre tunisini effettuato a Punta Braccetto. I tre tunisini, fermati a bordo di una Opel, esibivano bollino della revisione e tagliando assicurativo falsi, forniti dall’agenzia del cinquantenne broker.