Un comisano di settanta anni, O.A., è stato denunciato dalla Polizia di Comiso per porto abusivo di armi in luogo pubblico. L’uomo è stato trovato in una strada del centro storico, in uno stato visibilmente alterato, mentre brandiva una mannaia da macellaio, con la quale minacciava i passanti. Gli agenti del commissariato di Polizia locale, nonostante la pericolosità dell’anziano, sono riusciti a bloccarlo e a disarmarlo. Il soggetto, già noto alle forze dell’ordine, per essere un tipo violento, è stato condotto presso l’ospedale Guzzardi di Vittoria dove è stato sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio. Un comisano di 34 anni, D.A., è stato denunciato per porto abusivo di armi in luogo pubblico. L’uomo ha colpito con uno sfollagente un extracomunitario ubriaco, che aveva preso a pugni la sua auto.
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UN ANZIANO DI MODICA SI DA FUOCO: E’ GRAVE
Un pensionato modicano di 80 anni, titolare di un’impresa situata nella zona industriale Modica-Pozzallo, si è dato fuoco martedì intorno alle 5 del mattino, nel giardino della sua casa. Il pensionato si è cosparso di benzina e poi ha appiccato il fuoco con un accendino. Sono stati i latrati dei cani a fare accorrere il figlio che si è trovato davanti il corpo del padre avvolto dalle fiamme. Il pensionato è stato trasportato dagli operatori del 118 all’ospedale Maggiore di Modica, nell’attesa di essere trasferito nel reparto Grandi ustionati dell’ospedale Cannizzaro di Catania. Le condizioni dell’anziano sono molto gravi. La causa che avrebbe indotto il pensionato a darsi fuoco, sarebbe stata l’aggravarsi dei problemi di salute dell’uomo. Sulla dinamica della vicenda stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Modica.
Ispica, sequestrata discarica abusiva di rifiuti speciali
La Guardia di Finanza di Pozzallo ha sequetrato tre aree situate nelle campagne di Ispica in cui venivano scaricati ruderi di eternit contenenti amianto, copertoni di pneumatici ed altri rifiuti pericolosi. I terreni, contenenti circa 150 quintali di rifiuti pericolosi, anche questi sequestrati, si estendono su una superficie complessiva di oltre 1600 metri quadrati.
CONTROLLI DEI CARABINIERI SUL TERRITORIO DI VITTORIA
Nel fine settimana i militari della compagnia di Vittoria hanno denunciato alla Prefettura un 40enne chiaramontano, incensurato trovato in possesso di 0,5 grammi di marijuana e un ventenne ragusano con 0,5 grammi di hashish. I carabinieri hanno anche denunciato 2 sorvegliati speciali per aver violato le misure restrittive, e un cittadino rumeno, sorpreso alla guida di un’autovettura sprovvista di copertura assicurativa, senza patente perchè mai conseguita. I militari hanno denunciato, inoltre, un cittadino rumeno che era alla guida di una vettura, a bordo della quale c’erano 7 grammi di hashish, veicolo che è stato posto sotto sequestro. Infine i militari hanno sequestrato quattro veicoli, elevato otto contravvenzioni, decurtato cinque punti dalle patenti di guida per una serie di violazioni al codice della strada.
Modica, pubblicata su facebook foto di due ausiliarie del traffico SCATTA UNA DENUNCIA
Il comandante della polizia locale di Modica, Giuseppe Pediglieri, ha denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa un fatto verificatosi nei giorni scorsi ai danni di due ausiliari del traffico, dei quali è stata pubblicata una foto su Facebook con la quale le interessate sono state messe alla “berlina”. L’ufficiale ha chiesto alla magistratura inquirente di valutare se si possano ravvisare estremi penali a carico degli autori della pubblicazione trasmettendo, a corredo, anche un supporto informatico contenente le immagini e i commenti estrapolati da Facebook. Nella sostanza, la fotografia, scattata da una persona in atto ignota, ritrae due ausiliarie del traffico durante lo svolgimento del servizio loro assegnato ove appaiono intente ad elevare una violazione al codice della strada allo stesso veicolo. “La pubblicazione ha generato una serie di commenti offensivi, lesivi, diffamanti e oltraggiosi nei confronti di tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale, per cui si è ritenuto – scrive in una nota il Comando della Polizia municipale di Modica – informare la Procura della Repubblica perché sia accertata l’eventuale esistenza di reato.
Inquinamento sorgenti Misericordia e Oro Scribano, il Tribunale deciderà a gennaio
La “partita” giudiziaria relativamente all’inquinamento delle acque delle sorgenti Misericordia e Oro Scribano non si è ancora conclusa. Qualche giorno fa, il Tribunale Superiore delle acque, a Roma, ha stabilito che le aziende agricole che avevano presentato il ricorso potranno al momento espandere i liquami nei terreni, possibilità che il Comune aveva negato con ordinanza a seguito dell’inquinamento delle due sorgenti. Tuttavia non si tratta di una decisione di merito, come spiegano in Comune, perché l’udienza è rimandata al 22 gennaio. Il Tribunale ha soltanto preso una decisione temporanea, in quanto il nesso tra inquinamento dell’acqua e smaltimento dei liquami non è stato accertato in maniera equivoca. Nell’udienza del 22 gennaio, il Comune presenterà un’altra serie di documenti. E non è escluso che si possa fare ricorso anche alle conclusioni degli inquirenti che hanno avviato l’indagine su input della Procura, con la nomina di un consulente tecnico. La decisione del Tribunale di consentire lo spandimento è solo legata a questa fase di “attesa” dell’udienza, e non si tratta – ribadiscono a Palazzo dell’Aquila – di un intervento sul merito della questione. Riguarda, tra l’altro, solo le aziende che si trovano nell’area di ricarica della Misericordia e non della Oro Scribano, sorgente ritenuta ormai difficilmente utilizzabile per usi potabili. In Comune ribadiscono la ferma volontà di non danneggiare nessuno, ma di volere accertare le cause dell’inquinamento per evitare che vengano nuovamente compromesse le falde acquifere. Si gioca, dunque, tutto sull’accertamento delle cause, che secondo le organizzazioni zootecniche sarebbero da ricercare altrove, come la discarica o alcune perforazioni fatte in quelle zone.
Marina di Ragusa, denunciato un luinese per sostituzione di persona e utilizzo di documento d’identità falso
I Carabinieri della Stazione di Marina di Ragusa hanno denunciato un luinese per sostituzione di persona e utilizzo di documento d’identità falso. L’uomo era già stato coinvolto in un vasto giro di truffe tra la Svizzera e la provincia di Varese. Circa un mese fa, un cittadino di Marina di Ragusa si era presentato presso la caserma dei Carabinieri della frazione del capoluogo ibleo. L’uomo era andato in banca per chiedere un prestito, ma aveva ottenuto un rifiuto in quanto cattivo pagatore. Ma il ragusano non aveva avuto mai debiti con alcuno e pertanto aveva intuito che non s’era trattato di un errore del sistema informatico. Risultavano, infatti, svariati ed ingenti debiti non onorati registrati alla Centrale Rischi Finanziari. Allora, presentatosi ai Carabinieri, il ragusano ha denunciato tutto. I militari dell’Arma hanno iniziato a ricostruire un puzzle con elementi molteplici e distanti. Da subito è emerso che il cittadino ragusano aveva acceso diversi prestiti e leasing per acquistare una barca a vela di 350.000 euro presso Laveno Mombello, paese in provincia di Varese che sorge sulle rive del lago Maggiore, e alcune auto di grossa cilindrata. Il tutto non era stato pagato. Le finanziarie e le banche avevano ricevuto una carta d’identità del Comune di Torino con i dati anagrafici del ragusano e la foto del cittadino luinese. Il numero del documento, però, era corrispondente ad una carta emessa dal Comune di Pisa, davvero esistente e in mano al legittimo titolare, un cittadino di Pisa. Peraltro, il ragusano non era mai stato domiciliato o residente a Torino o a Pisa. I Carabinieri di Marina di Ragusa si sono concentrati, dunque, sui beni acquistati dalla persona di cui avevano solo la foto. I militari hanno scoperto che tra il 2012 ed il 2013 c’era stato un traffico di veicoli provento di truffa e appropriazione indebita dall’Italia verso la Svizzera, dove l’associazione per delinquere, che aveva organizzato il tutto, rivendeva i beni traendone i profitti e lasciando le finanziarie e le banche con qualche inutile pezzo di carta in mano. I militari dell’Arma di Marina di Ragusa hanno spedito la foto del sospettato ai carabinieri di Luino (Va), che hanno riconosciuto un cittadino luinese, un 42enne, già coinvolto nell’inchiesta denominata “truffa del dottor Colombo”, condotta dai militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Luino nei confronti di un sodalizio criminale dedito all’acquisto con finanziamenti intestati a nomi di ignari cittadini di beni di lusso (veicoli e barche), rivenduti, poi, in Svizzera. Ad aprile del 2013 erano state arrestate in provincia di Varese 7 persone e denunciate 60. Il giro d’affari era di oltre 2.500.000 euro. Sequestrate 28 autovetture di lusso e uno yacht del valore di circa 350.000 euro, quello, appunto, per cui il ragusano s’era visto accusato di non onorare i debiti. L’indagine aveva accertato che indigenti prestanome dell’organizzazione, per una contropartita di poche centinaia di euro, si vestivano di tutto punto andando presso le banche per chiedere dei leasing. In un caso, addirittura, avevano tentato l’acquisto di un cavallo da corsa. Il Tribunale di Varese, nei primi giorni dello scorso mese di ottobre, ha assolto uno dei soggetti coinvolti e rinviato gli altri a giudizio.
Controlli dei Carabinieri, due denunce a Vittoria
Nel corso di un ordinario servizio di controllo del territorio, i carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Vittoria hanno deferito in stato di libertà per il reato di possesso ingiustificato di grimaldelli e chiavi alterate un vittoriese di 26 anni ed un tunisino di 27 anni. A seguito di perquisizione personale e veicolare, i due sono stati trovati in possesso di una mazza di ferro e di un martello da carpentiere dei quali non hanno saputo dare giustificazione. La mazza ed il martello sono stati sequestrati. Il tunisino è stato proposto dai Carabinieri per l’adozione del provvedimento del foglio di via obbligatorio dal Comune di Vittoria.
VITTORIA, CONTROLLI DELLA POLIZIA
Su 46 veicoli controllati dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Vittoria 15 sono risultati sprovvisti di assicurazione. E di questi 15, 8 non erano stati revisionati entro i termini. Due persone conducevano i veicoli senza patente di guida. E’ questo il bilancio di un controllo effettuato dalla Polizia a Vittoria. I veicoli sono stati sequestrati, i conducenti sanzionati, ed in particolare i due conducenti sprovvisti di patente di guida sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria. “E’ un dato allarmante – si legge nel comunicato stampa della Polizia di Vittoria -. A prescindere dalle statistiche su campo nazionale, anche a Vittoria la percentuale dei veicoli in circolazione privi della prescritta copertura assicurativa (è un dato empirico) è in pericoloso aumento”. La Polizia continuerà ed intensificherà i controlli.
RUBA UNA SLOT-MACHINE, INDIVIDUATO DALLA POLIZIA
In un bar di Modica bassa, il Baricentro, un giocatore abitudinario, dopo ore di gioco senza alcuna vincita, ha deciso di prendersi la slot-machine dove aveva introdotto 1000 euro. Sembra che il giocatore, finite le monete, si sia allontanato dal bar staccando la corrente dalla macchinetta per impedire ad altri di giocare e vincere nella “sua” slot; poi qualcuno lo ha raggiunto e gli ha detto che la macchinetta era stata riattivata, ed è tornato al bar. Qui, senza sentire ragioni, si è appropriato della slotmachine caricandola di peso a bordo del proprio veicolo. Il ladro di macchinette è stato identificato per M.P. di anni 43, già noto al personale del Commissariato di Modica per i precedenti penali per reati contro la persona e il patrimonio. E’ stato denunciato in stato di libertà.
DISOCCUPATA MINACCIA DI DARSI FUOCO DAVANTI L’INPS
Una cinquantenne tunisina, da 30 anni residente a Santa Croce Camerina, ha minacciato di darsi fuoco con un accendigas, davanti la la sede dell’Inps. Sono stati i carabinieri della Stazione di Ragusa, aiutati anche da alcuni operatori dell’Istituto Nazionale della Previdenza, a far desistere la donna dal drammatico gesto. Gli addetti dell’Inps avevano spiegato alla donna che i sei mesi di contributo arretrati non erano stati corrisposti poiché c’era stata un’ispezione dell’Istituto presso l’azienda agricola ragusana ove la donna era stata impiegata. L’attività ispettiva però s’era conclusa la settimana scorsa e quindi i soldi erano già stati sbloccati ed entro pochi giorni saranno accreditati sul conto corrente della donna. La signora, infine, convintasi, ha desistito e consegnato l’accendigas ai militari. Sull’episodio è stata informata la Procura.
PICCHIA E RAPINA 4 MINORI: ARRESTATO SALVATORE GALIFI – La Polizia di Vittoria cerca altri 2 complici
L’aggressione è avvenuta il 20 ottobre. Ma solo in questi giorni la Polizia ha risolto il caso, uno dei più drammatici fra quelli accaduti negli ultimi mesi a Vittoria, arrestando Salvatore Galifi, sorvegliato speciale di 44 anni, con una sfilza di condanne per reati contro il patrimonio. L’uomo, insieme ad altri due complici più giovani, attualmente ricercati dalla Polizia di Stato, nella sera del sabato 20 ottobre, in piazza del Popolo, si avvicinò a 4 minori, di età fra i 15 e i 16 anni chiedendo se avessero delle sigarette. I ragazzini risposero negativamente ai tre individui che iniziarono a chiedere anche dei soldi ai poveri malcapitati. Galifi sferrò anche un violento schiaffo ad una delle vittime, costringendolo a cedere il portafogli: quando l’uomo costatò che nel portafoglio c’erano solo poche monete, i tre aggressori si fecero ancora più insistenti e violenti e iniziarono a picchiare pure gli altri tre ragazzini. I minori, alla fine, riuscirono a divincolarsi e a scappare per chiedere aiuto. Il giorno dopo, i ragazzini, accompagnati dai genitori, sporsero denuncia al Commissariato di Polizia e attraverso il book fotografico dei pregiudicati riconobbero Galifi. Il giudice per le indagini preliminari Andrea Reale ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del sorvegliato, accusato del delitto di rapina pluriaggravata essendo stata eseguita nei confronti di minorenni e per giunta in un orario notturno e in violazione della misura degli arresti domiciliari. Le indagini coordinate dalla Procura di Ragusa proseguono con l’obiettivo di inviduare i due complici di Galifi.
Marjuana, arrestato un vittoriese
Il disoccupato vittoriese di 38 anni Massimo Villi è stato tratto in arresto dai carabinieri della stazione di Comiso con l’accusa di detenzione ai fini dello spaccio e di coltivazione di sostanze stupefacenti. Nel corso di una perquisizione domiciliare i militari, con l’aiuto del cane Ivan, hanno rinvenuto 40 grammi di marjuana e una pianta cannabis. Villi è accusato anche di detenzione abusiva di armi comuni da sparo e munizionamento.
POLIZIOTTI SVENTANO FURTO AL SUPERMERCATO
Un altro furto di generi alimentari in un centro commerciale di Ragusa è stato sventato da due agenti della Squadra Volante di Ragusa, liberi dal servizio. I poliziotti hanno notato due giovani che stavanno occultando dei generi alimentari all’interno del giubbotto. I due rumeni, di 28 e 30 anni, incensurati e senza fissa dimora hanno confessato di rubare cibo perchè sprovvisti di denaro.
BOARDING PASS: ARRESTATA UNA CITTADINA SOMALA
Ayaan Koofi Osman, una somala di 36 anni ritenuta elemento di punta all’interno del sodalizio criminale dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, era sfuggita al blitz del 15 gennaio scorso. Il 3 dicembre gli agenti del servizio di cooperazione internazionale di Polizia – divisione Interpolche hanno operato in sinergia con la Squadra Mobile di Ragusa e con il servizio centrale operativo della Polizia di Stato hanno tratto in arresto la Osman. La donna si trovava presso lo scalo aereo di Fiumicino proveniente da Monaco di Baviera. Con l’operazione “Boarding Pass” che ha scoperto questa organizzazione criminale transnazionale specializzata nell’immigrazione clandestina, ad oggi, sono state emesse 48 ordinanze di custodia cautelare. Adesso è stata avviata la procedura per l’estradizione della Osman in Germania.
CONTROLLI ANTIDROGA NELLE SCUOLE DI RAGUSA
Nell’ambito dei servizi di prevenzione e controllo del territorio, gli uomini della Squadra Volanti e della Squadra Mobile della Questura di Ragusa in quest’ultima settimana, hanno implementato i servizi finalizzati ad ostacolare il fenomeno dello spaccio e dell’uso di sostanze stupefacenti negli istituti scolastici. L’attività degli agenti si è focalizzata nei pressi delle principali scuole di Ragusa. Sono stati effettuati dei posti di controllo, sia all’ingresso che durante l’uscita degli studenti, finalizzati a garantire il rispetto delle norme del Codice della Strada e alla prevenzione dell’uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti. I servizi antidroga sono stati effettuati anche presso le scuole che effettuano i turni pomeridiani e serali. In particolare il 4 dicembre. con l’impiego delle unità Cinofile dei Servizi Speciali della Polizia di Stato, sono stati effettuati accurati controlli sia nelle aule che nei posti più sensibili degli istituti ovvero i bagni, le scale d’emergenza, i corridoi, i cortili, i parcheggi dei ciclomotori e altri spazi di ritrovo quotidiano degli studenti. Il fiuto del cane antidroga “Alan” ha individuato uno studente che deteneva, per uso personale, una modica quantità di marijuana: lo studente è stato segnalato al Prefetto di Ragusa quale assuntore e gli è stata ritirata la patente di guida.
Evade dagli arresti domiciliari e aggredisce un uomo, pozzallese arrestato dai Carabinieri
I Carabinieri di Pozzallo hanno proceduto all’arresto di Robertino Garofalo, classe ’68, pregiudicato, responsabile dei reati di evasione e lesioni personali. Giorno 3, infatti, presso alla Stazione dei Carabinieri si è presentato un uomo che ha denunciato di essere stato aggredito dal Garofalo la sera precedente. Quest’ultimo aveva minacciato di morte l’uomo, nei pressi di viale dei Vespri Siciliani, scaraventandolo a terra, e poi era fuggito. Robertino Garofalo era già in regime di arresti domiciliari per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, commesso lo scorso 8 novembre. A seguito della querela ed alla testimonianza di alcune persone, i Carabinieri, hanno proceduto all’arresto di Garofalo, ora in carcere.
Cambia nome e torna in Italia – ARRESTATO LEON HOXHA
Dopo essere stato espulso nel 2011 dalla Stato italiano, Leon Hoxha è tornato in Albania ed ha cambiato identità. Con un nuovo passaporto, sotto il nome di “Redian”, Hoxha è stato scoperto mercoledì sera dai carabinieri della stazione di Scoglitti, mentre viaggiava a bordo di un ciclomotore sprovvisto del casco di protezione, della copertura assicurativa e della patente di guida, peraltro mai conseguita. I militari, dopo
aver fermato il ventiseienne hanno fatto degli accertamenti più appronfonditi e così hanno scoperto che Redian Hoxha era in realtà Leon Hoxha, lo stesso uomo che nel maggio del 2008 aveva esploso un colpo di
arma da fuoco contro un cittadino rumeno, all’interno di un locale notturno di Scoglitti. In seguito era stato arrestato e poi espulso.
Controlli del Nope di Modica Denunciate sette persone
Sette persone denunciate e cento pratiche espletate dal Nucleo operativo di Polizia ecologica del comando di Polizia locale di Modica. Nell’ambito dei servizi di vigilanza del territorio comunale, il Nope ha accertato numerosissime inosservanze alle disposizioni ufficiali del sindaco riguardanti la scerbatura di terreni incolti, con presenza di vegetazione spontanea e sterpaglie.
Sequestrate armi e munizioni detenute illecitamente nel Poligono di tiro a segno sportivo di Ragusa
La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno eseguito, il 28 novembre, un controllo amministrativo presso il poligono di tiro a segno sportivo di Ragusa di contrada Trifondè. E’ stato rinvenuto un notevole quantitativo di armi e munizioni, illecitamente detenuti all’interno di un casotto adiacente la struttura sportiva. Il controllo è scaturito da una attività pregressa eseguita con perquisizioni domiciliari nei confronti di due soggetti incensurati da cui è emersa la detenzione di un considerevole quantitativo di armi e munizioni in totale assenza di autorizzazioni. Da un controllo successivo nell’ufficio armi della Questura è venuto fuori che gran parte delle armi da fuoco sottoposte a sequestro erano state cedute da un’armeria, il cui titolare è il rappresentante legale del Poligono di tiro, oggetto dell’attività ispettiva. L’uomo è stato denunciato a piede libero per i reati di omessa custodia e detenzione abusiva di armi e munizioni. Sono ancora in corso ulteriori indagini e accertamenti, anche per verificare eventuali ipotesi di utilizzo delle armi e munizioni sequestrate in ambienti malavitosi. Inoltre è stato sottoposto a sequestro anche il poligono di tiro, poichè privo di documentazione per lo scarico delle munizioni.