I Carabinieri hanno proceduto alla perquisizione domiciliare nei confronti del pregiudicato pozzallese di 45 anni che, nel tentativo di far desistere i militari, reagiva cercando di ostacolare l’operazione di P.G. e li minacciava. Nel corso della perquisizione, i Carabinieri hanno rinvenuto 2 grammi di marijuana nascosta in un mobiletto all’interno della sua abitazione e ulteriori 84 gr. della stessa sostanza nascosti in un’altra casa, comunicante, della madre defunta ma in uso al Garofalo. L’uomo è stato dichiarato in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e minaccia e resistenza a Pubblico ufficiale. Si trova al carcere di Ragusa.
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Controlli Siae nella notte di Hallowen
In un controllo degli ispettori della Siae della rete territoriale siciliana e dell’Agenzia delle Entrate eseguito nella notte del 31 ottobre è stata sanzionata un’associazione di Modica organizzatrice di un evento musicale. Ad essa è stato contestato il reato di evasione dei diritti d’autore e dell’iva sui proventi conseguiti. Inoltre non potrà godere del regime fiscale agevolato avendo aperto l’evento ad oltre 1500 non soci.
Il mistero del cadavere trovato a Santa Croce Camerina Forse era una donna rumena che si chiamava Lacramioara
Era rumena, aveva 46 anni, due figli e si chiamava Lacramioara. Sono i nuovi elementi, sui quali non c’è ancora un riscontro certo, ai quali sono giunti i Carabinieri della compagnia di Ragusa che continuano ad indagare sul mistero del cadavere trovato nei pressi dello stadio di Santa Croce. I militari non hanno ancora trovato uno dei due figli, un certo Catalin, che dovrebbe tuttora risiedere in provincia di Ragusa. Il giovane dovrebbe avere 28 anni. Nè si ha traccia del secondo figlio, del quale non si conosce nè il nome nè l’età, che dovrebbe risiedere in una regione imprecisata del Nord Italia. Sono ancora molti i dubbi che permangono e gli interrogativi senza risposta. Perchè nessuno ha denunciato la scomparsa della donna? Dove e con chi viveva prima di morire? Come è morta la donna? Tutti gli indizi utili che hanno raccolto sinora gli inquirenti sono stati ottenuti tramite la collaborazione di alcune persone che avrebbero conosciuto la donna quando era in vita, tre braccianti agricoli di origine rumena e un imprenditore agricolo di Santa Croce Camerina. Inoltre i militari hanno informato l’Europol per ottenere ulteriori indicazioni sulla donna ritenuta essere il cadavere trovato a fine settembre.
Arrestati col bottino i due rapinatori della Gioelleria Scibilia a Vittoria
Quando i poliziotti hanno ammanettato Pietro Noto, 40enne vittoriese, e Graziano Rocco Argetta, gelese residente a Vittoria, la gente che ha assistito alla scena ha applaudito. I rapinatori appena usciti dalla gioielleria Scibilia con il bottino in tasca, sono stati bloccati e dopo aver poggiato le armi in terra, sono stati arrestati. Così si è conclusa la rapina di giovedì sera alla gioielleria di via Cavour, all’interno dell’isola pedonale nel centro storico di Vittoria. E’ stata una telefonata giunta alle 19.30 al Commissariato Ps. di via Loi ad allertare gli agenti e a rendere immediato l’intervento delle Volanti. Noto è un pluripregiudicato che al momento dell’arresto avrebbe dovuto essere a casa, dato che è ai domiciliari per scontare una pena di 16 anni di reclusione per tentato omicidio. Quindi giovedì sera oltre ad eseguire una rapina ha compiuto anche il reato di evasione per commettere il secondo delitto. Argetta è, invece, un incensurato. Le armi utilizzate dai malviventi sono una Beretta calibro 7.65 mod.70 con matricola abrasa ed una pistola a salve marca Bruni, modificata per l’impiego di munizioni letali di calibro 6.35. Entrambe erano tenute con il colpo in canna, cioè pronte a sparare e quindi nella condizione di massima pericolosità. I malviventi sono entrati in gioielleria con le armi in pugno intimando ai proprietari, due coniugi 70enni, di aprire la cassaforte dalla quale hanno fatto incetta di oggetti preziosi che hanno riposto in un sacco nero. Il marito della proprietaria è stato scaraventato per terra: entrambi i coniugi hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. Il bottino, tutto recuperato, era formato da 420 oggetti in oro del valore di 40 mila euro.
Denunciati quattro pluripregiudicati: nel cofano della macchina tenevano strumenti per aprire le serrature
La Polizia stradale di Ragusa ha denunciato quattro catanesi pluripregiudicati, trovati in possesso di strumenti atti ad aprire serrature. I soggetti si trovavano a bordo di una Fiat Punto che procedeva a forte velocità sulla Ragusa – Catania in direzione del capoluogo etneo. Intercettati da una pattuglia della Polstrada è iniziato un inseguimento che si è concluso a Coffa. Gli agenti della stradale, con l’ausilio di una volante del Commissariato Ps. di Comiso, hanno proceduto alle perquisizioni personali e del veicolo. Nel cofano sono stati rinvenuti una mazza, un giratubi, un piede di porco, una tenaglia e altri strumenti finalizzati all’effrazione, che sono stati tutti sequestrati. I quattro sono stati deferiti alla Procura di Ragusa, mentre l’auto è stata sequestrata perchè sprovvista di assicurazione.
Furti di ciclomotori a Ragusam la Polizia ne recupera 3 e denuncia gli autori minorenni
I poliziotti della Squadra Volanti e della Squadra Mobile di Ragusa hanno trovato 3 ciclomotori rubati nei giorni scorsi nel capoluogo, che sono stati restituiti ai legittimi proprietari. Uno di questi motoveicoli, mercoledì pomeriggio, era condotto da un tunisi no di 18 anni, D.B., che è stato denunciato per ricettazione. Gli agenti hanno recuperato il ciclomotore seguendo il giovane tunisino ed eseguendo una perquisizione domiciliare nel centro storico. Durante il controllo i poliziotti hanno notato un altro minorenne che manifestava nervosismo e imbarazzo alla vista delle forze dell’ordine. Il giovane è stato perquisito e gli è stata trovata addosso una modica quantità di hashish: il ragazzo ha dichiarato di detenerlo per uso personale e per questo è stato segnalato al Prefetto. Sempre nel corso di questa perquisizione domiciliare sono stati individuati altri ragazzi e ragazze minorenni, non coinvolti in alcun reato, i quali sono stati affidati ai rispettivi genitori. “La Polizia di Stato – spiega il commissario capo Antonino Ciavola – oltre a prevenire e reprimere i reati è impegnata nel curare il rapporto con le famiglie, così da indirizzare i genitori nel seguire i giovani che, per le loro frequentazioni potrebbero commettere degli errori”.
Vittoria, rapinato e picchiato in casa
Nella notte fra domenica e lunedì un rumeno di 35 anni, residente in contrada Gaspanella, è stato aggredito, picchiato e derubato mentre si trovava in casa. L’uomo ha riferito agli inquirenti che i suoi aggressori erano due connazionali, che hanno agito a volto scoperto e che lo hanno colpito ripetutamente alla testa con un oggetto contundente. Secondo quanto dichiarato dal denunciante ai carabinieri della Compagnia di Vittoria i due malviventi hanno asportato alla vittima 1500 euro di materiale elettronico. Il ferito è stato trasportato presso il Pronto soccorso dell’ospedale Guzzardi di Vittoria dove è stato medicato inizialmente e poi ricoverato nel reparto di Chirurgia, con prognosi riservata. Mercoledì sera il rumeno è stato trasferito all’ospedale Cannizzaro di Catania dove sarà sottoposto ad un intervento neurochirurgico, a causa delle gravi ferite riportate alla testa.
Denunciati 6 uomini per reati che vedono vittime le donne
Si tratta di sei casi diversi, ma dimostra un esponenziale aumento delle persone che il Commissariato di P.S. di Vittoria ha denunciato negli ultimi giorni per reati che vedono vittime la donne. Quattro sono i casi in cui il reato che si è configurato è quello di “violazione degli obblighi di assistenza familiare”. Sono state quattro donne ormai separate da quelli che erano i loro mariti a denunciare questi ultimi. Coppie giovani, l’ex marito più anziano che è stato denunciato ha 35 anni, il più giovane ne ha 29. Le vittime sono giovanissime, hanno da 34 a 25 anni. Una sola coppia è senza figli, le altre ne hanno uno, due, tre. Le donne, distintamente, si sono presentate negli ultimi giorni presso gli Uffici del Commissariato a sporgere denunce. Hanno in mano provvedimenti giudiziari che riconoscono alle stesse il diritto al versamento, da parte del coniuge, di somme di denaro a titolo di mantenimento per se stesse e per i figli, somme analoghe per tutte, 250 euro mensili. Provvedimenti ai quali gli uomini non hanno ottemperato. Le vittime sono così creditrici di somme che arrivano anche a sfiorare i 10.000 euro. Le altre storie sono anche più complicate e vedono un uomo di 49 anni denunciato per percosse, violenza privata e minacce ai danni della moglie coetanea con la quale vive da 25 anni, una situazione aggravata dalla perdita del posto di lavoro dell’uomo ed all’accumularsi dei debiti. Infine ad essere denunciato è stato anche un uomo di 29 anni che non si è rassegnato alla rottura di un effimero rapporto di convivenza e che continua a disturbare l’ex compagna 22enne.
Arrestati i fratelli Nigito Causarono uno sfregio permanente al volto di un uomo di 49 anni
All’alba di mercoledì sono stati arrestati Giuseppe e Maurizio Nigito, di 44 e 29 anni, entrambi pluripregiudicati e già sorvegliati speciali di Pubblica sicurezza. Sono stati gli agenti del Commissariato Ps. di Vittoria ad eseguire l’ordinanza di custodia in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Ragusa Claudio Maggioni, per dei fatti risalenti al 4 luglio scorso. I fratelli Nigito, in quel giorno insultarono un uomo di 49 anni e dopo averlo affiancato (si trovavano a bordo di un’autovettura) gli sferrarono una coltellata al viso provocandogli un’ampia ferita. La vittima dell’aggressione aveva poi dichiarato agli inquirenti di essere stato accusato dai due pregiudicati di aver collocato un calcio-balilla presso un esercizio commerciale nei pressi della zona fieristica dell’Emaia. L’uomo è stato medicato all’ospedale Guzzardi dove il medico ha accertato che si trattava di una profonda ferita da arma da taglio della lunghezza di circa 15 centimetri e che si estendeva dalla parte superiore dello zigomo sinistro fino alla sede giugulare del collo, passando per la guancia. In una consulenza medico legale successiva la ferita è stata qualificata come sfregio e il giudice ha attribuito alla lesione la qualifica, in particolare, di “sfregio permanente”. Da qui l’accusa per i due aggressori di “lesione personale gravissima”, ulteriormente aggravata dall’uso di un’arma da taglio. Il gip ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica decidendo la sussistenza delle esigenze cautelari in carcere per i fratelli Nigito, sia per le circostanze e modalità del delitto che per i numerosi precedenti penali a carico di entrambi.
Pozzallo, rissa in strada fra migranti ospiti del Centro di accoglienza: due arrestati
Martedì sera, fra alcuni migranti, ospiti del centro di accoglienza di Pozzallo, che stazionavano in via dei Vespri siciliani è scoppiata una rissa che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. I carabinieri della stazione locale hanno fermato due soggetti che avevano partecipato alla rissa e che erano in evidente stato di ebbrezza. Durante il controllo i due hanno opposto resistenza, reagendo con percosse e strattoni nei confronti dei militari, che hanno dovuto fare intervenire anche gli operatori del 118 per far rientrare, in qualche modo, lo stato di profonda alterazione psichica dei soggetti fermati. Si tratta di cittadini eritrei, di 24 e 27 anni, che sono stati trattenuti nelle celle di sicurezza dell’ospedale Maggiore. Gli eritrei devono rispondere delle accuse di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Forse appartiene a una donna rumena il cadavere trovato a Santa Croce
I carabinieri della Compagnia di Ragusa sono vicini alla completa identificazione del cadavere rinvenuto a fine settembre scorso nei pressi dello stadio di Santa Croce Camerina. L’autopsia, condotta in condizioni difficilissime a causa dell’avanzato stato di decomposizione del corpo, aveva permesso di capire che ci si trovava in presenza di una donna e non di un uomo come inizialmente s’era ipotizzato tratti in inganno dal tipo di abbigliamento di cui la defunta era vestita. Le radiografie e l’esame autoptico non avevano mostrato fratture ossee ma è stato impossibile stabilire se vi fossero state lesioni da punta e da taglio sul corpo poiché esso era in alcuni punti ormai talmente decomposto da non poter svolgere alcun accertamento. In attesa dei risultati sull’esame tossicologico, i carabinieri di Ragusa si sono appigliati ad ogni più piccolo indizio al fine di tentare di dare un nome alla donna e capire il motivo della morte. Hanno quindi ascoltato un agricoltore di Santa Croce Camerina, con azienda agricola non molto distante al luogo di rinvenimento, che poteva aver dato lavoro alla donna. Di qui, sono risaliti a due fratelli rumeni, entrambi agricoltori e residenti ad Acate, che avevano avuto diretta conoscenza di una donna che attualmente è irreperibile. Peraltro uno dei due fratelli aveva acquistato un telefonino e un contratto di telefonia mobile per questa donna, anch’essa bracciante agricola, poiché aveva perso il telefonino. Infatti il telefonino rinvenuto accanto al cadavere è intestato al quarantacinquenne rumeno che sta aiutando i carabinieri di Ragusa a ricostruire l’intera vicenda. La donna aveva smarrito la borsetta contenente i documenti d’identità e il telefono cellulare e il conterraneo collega di lavoro l’aveva aiutata acquistando per lei un telefonino nuovo presso un negozio di Vittoria. Ora i militari della Compagnia di Ragusa hanno un nome di battesimo di una donna rumena e sanno che essa ha due figli in Italia, uno in provincia di Ragusa e l’altro al nord. I militari stanno setacciando tutte le denunce di smarrimento di documenti presentate in provincia nei primi mesi del 2013. Vogliono scoprire il nome della denunciante al fine di rintracciare il figlio o i figli in Italia o tramite Interpol qualche parente in Romania al fine di comparare il dna con quello del cadavere, sepolto senza identità presso il cimitero di Santa Croce Camerina. Se il cromosoma X del dna dei figli della scomparsa dovesse coincidere con uno dei cromosomi del cadavere sepolto a Santa Croce, finalmente si avrà la certezza assoluta su chi fosse in vita la donna.
MUORE LO CHEF RAGUSANO FRANCESCO SORIANO
E’ rimasto vittima di un incidente, avvenuto martedì pomeriggio sulla strada che collega Vittoria ad Acate, Francesco Soriano, cuoco ragusano di 45 anni. Nei pressi di Serra San Bartolo, a bordo di una Chevrolet Kalos, è finito fuori strada riportando ferite molto gravi. L’uomo è deceduto in ospedale a Vittoria.
Lotta all’abusivismo commerciale
Attività ispettiva finalizzata al capillare controllo del territorio da parte dei finanzieri della Tenenza di Modica al fine di verificare il possesso delle licenze commerciali e la regolare occupazione del suolo pubblico dei venditori ambulanti e fissi di fiori e materiale votivo. I finanzieri hanno meticolosamente controllato i punti nevralgici della provincia, tra i quali i cimiteri di Modica, Scicli, Ragusa, Pozzallo, Ispica e degli altri comuni della provincia iblea, procedendo al controllo di venditori regolari ed abusivi, in proficua collaborazione con la Polizia Municipale di Modica e Scicli. Numerosi i rilievi (12) per abusiva occupazione di suolo pubblico da parte dei venditori occasionali che sfruttando l’imminenza delle commemorazioni religiose, operano una concorrenza sleale provocando un danno economico nei confronti dei commercianti regolari.
“Ponte sicuro” nel capoluogo ibleo
I carabinieri della Compagnia di Ragusa hanno denunciato quattro persone nel lungo fine settimana dei Santi e dei morti. Dopo il sequestro della marijuana di giovedì, i militari del capoluogo si sono dedicati alla prevenzione e alla repressione del crimine sulle strade dei comuni di Ragusa, Monterosso, Giarratana e Santa Croce. Solitamente, infatti, la festività di Ognissanti, con la festa pagana di Halloween che negli ultimi anni si è andata affermandosi, specie tra i giovani, porta con sé eccessi alcolici e troppo spesso sballi da stupefacenti. Infatti due autovetture condotte da due ragusani in piena notte sono andate a collidere frontalmente. Mentre uno dei due conducenti è risultato privo di tracce di alcol o droga nel sangue, l’altro, il 35enne ragusano A.R., si è categoricamente rifiutato di sottoporsi agli accertamenti clinici finalizzati alla ricerca di alcol e droghe nel sangue e nelle urine. Dovrà ora rispondere dei reati di rifiuto a sottoporsi all’accertamento del tasso alcolemico e rifiuto di sottoporsi all’accertamento sull’assunzione di stupefacenti, entrambi i reati pluriaggravati dall’essere rimasto coinvolto in un sinistro stradale e di aver violato la legge in orario notturno. L’automobilista ora rischia una pesante pena che va da due anni e otto mesi a cinque anni e quattro mesi di arresto con l’ammenda da sei a dodici mila euro e la sospensione della patente da uno a due anni, nonché la decurtazione di venti punti-patente. Un altro ragusano, un 19enne incensurato, è stato trovato alla guida di uno scooter senza essere in possesso della relativa patente di guida: il ciclomotore era pure privo di targa ed è stato sequestrato. Due pregiudicati, infine, uno vittoriese, l’altro ragusano, entrambi sorvegliati speciali, sono stati denunciati alla Procura Iblea per aver violato le prescrizioni del giudice.
UNA GANG DI TUNISINI GESTIVA IL TRAFFICO DI EROINA IN PROVINCIA: 7 ARRESTATI
Nascondevano consistenti quantità di droga in ovuli occultati nello stomaco, a rischio della propria vita. Sette tunisini, tutti senza fissa dimora, sono stati arrestati dagli agenti della Squadra Mobile di Ragusa con l’accusa di aver acquistato, trasportato e spacciato in provincia di Ragusa, e in particolare a Vittoria, eroina proveniente da Napoli e Palermo. La banda di extracomunitari è stata sgominata al termine di un’indagine avviata dalla sezione antidroga della Squadra Mobile di Ragusa, dal gennaio del 2012, e diretta dal sostituto procuratore presso il Tribunale di Ragusa Federica Messina. Impressionante la quantità di eroina nascosta dagli spacciatori. Nello stomaco di Ben Janet Salim, 26 anni, erano occultati 200 grammi di eroina, suddivisa in 4 ovuli, mentre nello stomaco di Youssef Abdelghaffar erano nascosti 150 grammi di eroina suddivisa in 12 ovuli. Il 27enne Iteb Mansour teneva all’interno del proprio addome 3 ovuli per un totale complessivo di 100 grammi di eroina. Un quarto tunisino, il 25enne Khaled Zidi nascondeva all’interno del proprio stomaco 4 ovuli contenenti eroina del peso di 50 grammi ciascuno. Nell’ambito di questa operazione denominata “Maghreb 2013” è stato raggiunto da ordinanza di custodia cautelare anche Semi Awa, 24 anni, detenuto presso il carcere di Ragusa e posti in arresto il 48enne Mongi Saadi e il 27enne Fouad Jaballah entrambi rintracciati a Vittoria. La Procura di Ragusa ha emesso altre ordinanze di custodia cautelare che, al momento, non sono state eseguite perchè i loro destinatari sono tuttora ricercati su tutto il territorio nazionale. L’inchiesta è stata condotta tramite intercettazioni, pedinamenti e appostamenti.
Sequestrati 1200 chili di rame Denunciati per ricettazione 4 rumeni
La polizia stradale di Ragusa ha denunciato 4 rumeni per il reato di ricettazione in concorso, in quanto trovati in possesso di matasse e bobine di rame, per un peso complessivo di circa 1200 kg, di presumibile provenienza furtiva ai danni di aziende e società della provincia di Ragusa. In particolare, alle 10.00 di lunedì, sulla Ragusa Catania, al km 19, in territorio di Chiaramonte, durante un posto di controllo, gli agenti hanno notato che il conducente di un furgone proveniente da Roccazzo, alla vista dei poliziotti prima ha rallentato e poi ha proseguito la marcia. Il furgone aveva dei pannelli di laminato al posto dei vetri posteriori per oscurare il carico, circostanza che ha insospettito il personale della pattuglia che ha fermato il conducente e controllato il mezzo, accertando che all’interno vi erano altri tre soggetti e decine di matasse di rame. Due dei fermati risultavano avere precedenti per furto aggravato di rame. I quattro rumeni non sono stati in grado di giustificare la provenienza del rame, dichiarando di averlo ricevuto da altre persone delle quali tuttavia non erano in grado di fornire le generalità. Gli agenti, coadiuvati da altra pattuglia nel frattempo intervenuta, hanno perlustrato le zone circostanti e individuato un terreno abbandonato, dove all’interno di una casa semi distrutta, sono stati rilevati i segni di un recente rogo. Inoltre, nel terreno circostante è stata accertata la presenza di cavi della società Telecom. I quattro rumeni sono stati accompagnati presso gli uffici della Polizia Stradale, per ulteriori accertamenti, dove, nei loro confronti si è proceduto, dopo il foto segnalamento, con la denuncia per ricettazione. Il rame trasportato è stato sottoposto a sequestro mentre i cavi rinvenuti sul terreno sono stati riconsegnati alla Telecom.
Rubati cavi di rame dal pozzo di Sciannacaporale
Ignoti, nel fine settimana appena trascorso, hanno rubato quindici metri di cavo tripolare di rame dal pozzo di Contrada Sciannacaporale in territorio di Vittoria. “Si tratta di un atto delinquenziale – dice l’assessore alle manutenzioni Dezio – che si somma ai vari episodi di vandalismo che si stanno verificando. Rivolgo un appello alle forze dell’ordine, invitandole ad essere ancora più vigili”.
Incidente autonomo sulla strada provinciale 5
Una Citroen Saxo che, alle 17.00 di domenica, viaggiava sulla Cannamelito Pantaleo è uscita fuori strada andando a sbattere contro un albero. Nello scontro l’albero, un ulivo, si è sradicato scaraventandosi sull’autovettura. All’interno del veicolo c’erano tre persone: uno è rimasto indenne, un secondo è stato ferito, il terzo è rimasto incastrato nell’abitacolo e sono stati i vigili del fuoco ad estrarlo.
VITTORIA, CONTROLLI CARABINIERI FINE SETTIMANA
I militari della compagnia di Vittoria hanno intensificato i controlli sul territorio in questo ultimo fine settimana. In particolare, ad Acate è stato deferito all’autorità giudiziaria in stato di libertà un bracciante agricolo rumeno sorpreso alla guida di un motociclo, mezzo risultato oggetto di furto, nonchè sprovvisto di patente. A Scoglitti è stato colto in flagranza di reato un vittoriese, senza patente, alla guida di un ciclomotore e un tunisino, sempre alla guida di un ciclomotore pur senza mai aver conseguito la patente. Inoltre sono stati segnalati all’ufficio territoriale del Governo di Ragusa un vittoriese pregiudicato che, a seguito di perquisizione personale e domiciliare è stato trovato in possesso di sostanza stupefacente (marijuana) e un operaio incensurato di Comiso, trovato in possesso di marijuana e hashish.
Detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, arrestato un diciassettenne
I Carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Ragusa hanno arrestato un diciassettenne ragusano e denunciato a piede libero un sedicenne comisano per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Un ventenne comisano è stato segnalato al Prefetto per uso di stupefacenti. I fatti si sono registrati giovedì mattina. L’operazione è nata per caso grazie all’acume investigativo di due militari dell’Arma in borghese che erano in giro per la città per questioni di polizia giudiziaria. I militari hanno incrociato in un bar un gruppetto di cinque giovani che aveva marinato la scuola. Mentre i due militari tacciono e sorbiscono, i cinque giovani chiacchierano, discutendo di prezzo d’acquisto e di altre cose che permettono ai due carabinieri di capire di cosa il gruppetto stesse parlando. Quando i ragazzi decidono di riprendere l’auto per andare da qualche parte a provarla, i due carabinieri si accodano con l’auto civetta. L’auto dei giovani si ferma in piena periferia, presso un parcheggio di un centro commerciale. I due militari si fermano a distanza ad osservare. Quando vedono che uno dei giovani esibisce agli altri uno spinello, i due militari si presentano e prendono al volo la canna prima che fosse accesa. I cinque vengono fatti scendere e perquisiti. Nell’auto, oltre al citato spinello c’era un involucro di plastica con dentro un grammo di marijuana, in tasca al conducente, e un sacchettino da congelatore contenente altri quaranta grammi di “erba”. Portati in caserma, i ragazzi hanno raccontato la verità. Uno di essi, il sedicenne comisano la aveva acquistata dal diciassettenne ragusano per poi rivendersela tra i suoi amici e fumarla in gruppo. Nella perquisizione a casa del ragusano sono saltati fuori altri ventidue grammi di marijuana e tre dosi (un grammo) di cocaina. Quest’ultimo è stato quindi dichiarato in stato d’arresto ed è stato accompagnato al centro per minori di Catania, a disposizione dell’autorità giudiziaria minorile che lo sottoporrà a interrogatorio entro pochi giorni. Il comisano invece ha rimediato una denuncia a piede libero, sempre per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio.