I militari dell’aliquota radiomobile della compagnia carabinieri di Ragusa sono intervenuti, giovedì, presso l’agenzia quattro delle Poste Italiane, in via Napoleone Colajanni, dove un cittadino aveva segnalato qualcosa di molto anomalo presso lo sportello bancomat. Un pezzo di plastica verde presso la fessura dove s’infilano le tessere magnetiche s’era scollato ed era penzolante attaccato a un filo elettrico. I carabinieri sono intervenuti sul posto ed hanno staccato un dispositivo che aveva, nascosto sotto una placchetta di plastica, un congegno elettronico per la memorizzazione dei dati raccolti dal lettore di bande magnetiche. La memoria era alimentata da una batteria al litio, pertanto avrebbe permesso di rimanere in loco parecchie ore consentendo di raccogliere decine e decine di dati informatici sulle carte degli ignari utilizzatori. Singolare il fatto che i carabinieri, intervenuti subito dopo anche con personale della squadra rilievi e investigazioni scientifiche del nucleo investigativo provinciale, non hanno trovato un pezzo fondamentale del congegno, la microtelecamera. Il video infatti permette di sapere quali tasti abbia premuto l’utente per ritirare il danaro. Il video e i numeri della carta vengono registrati in ordine sulla memoria e quindi, ritirato il congegno, i criminali possono con un computer associare i dati, creare delle tessere e recarsi al più vicino Atm per incassare i contanti con la tessera clonata. La microtelecamera era verosimilmente stata staccata da qualcuno e asportata, oppure caduta a terra e calpestata, fatto è che i quattro fili di connessione erano scoperti e penzolanti. La memoria informatica sarà ora spedita al Reparto tecnologie informatiche del Raggruppamento Carabinieri investigazioni scientifiche di Roma per estrarne il contenuto e cercare di capire se si possa risalire all’autore del delitto di tentata frode informatica, ipotizzato dai militari contro l’autore al momento ignoto. “Tale tipo di reato, in ambito nazionale, è sempre cresciuto negli ultimi anni per l’evolversi delle tecnologie criminali. Vi sono bande specializzate, specie d’origine rumena capaci di clonare decine di carte al giorno per un giro d’affari milionario, tant’è che lo stesso F.B.I. statunitense ha mandato i propri istruttori in Romania per addestrare la polizia locale nella delicata materia per cercare di limitare i danni. Considerato che circa il 18% delle frodi informatiche in Italia viene scoperto, il primo a poter combattere il fenomeno è proprio lo stesso titolare della carta attraverso semplici ma efficaci accorgimenti, come spiegato molto chiaramente sul sito www.carabinieri.it alla sezione cittadino/consigli tematici/carta di credito”. Ovviamente tutte le pattuglie dell’Arma hanno immediatamente setacciato il territorio Ibleo alla ricerca di altri congegni analoghi poiché spesso i delinquenti specializzati in materia ne installano due o tre per il rischio che uno sia scoperto. Le ricerche presso gli altri sportelli Atm hanno dato esito negativo, nessun congegno è stato trovato. I carabinieri mettono in guardia tutti i cittadini, se notate qualcosa che non va sullo sportello, plafoniera svitata, tastiera traballante, fessura danneggiata, tracce di colla o di nastro adesivo, insospettitevi, allontanatevi qualche decina di metri dallo sportello e chiamate il 112 spiegando esattamente il vostro sospetto.
Archivio della categoria: Cronaca
Viola obbligo di soggiorno, arrestato pregiudicato.
I Carabinieri della Compagnia di Vittoria hanno tratto in arresto Mario Benanti, 32 anni, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e in materia di sostanze stupefacenti, in atto sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale. Nel corso di un controllo, Benanti non è stato trovato in casa.
PICCHIA LA MOGLIE E LE SCAGLIA UNO SGABELLO ADDOSSO: ARRESTATO VITTORIESE
Nella serata di giovedì i Carabinieri della Stazione di Scoglitti hanno tratto in arresto un vittoriese di 39 anni residente a Scoglitti, operaio agricolo, poiché ritenuto responsabile di aver colpito con schiaffi e pugni la moglie convivente, con la quale è in fase di separazione, scagliandole addosso uno sgabello e minacciandola di morte, il tutto in presenza dei loro tre figli minorenni. A seguito dei fatti, la vittima è stata accompagnata presso il locale presidio medico d’emergenza. Dagli accertamenti effettuati è stato possibile comprendere che l’episodio s’inquadra in un rapporto matrimoniale deterioratosi dallo scorso anno e che aveva già portato alla presentazione da parte della donna di una querela, a febbraio, nei confronti del marito per vari reati di violenza domestica. L’uomo è ai domiciliari, mentre la moglie e i bambini si sono trasferiti nell’abitazione di una parente.
Provincia iblea in mano ai rapinatori, tre “colpi” nell’arco di poche ore
Malviventi in azione a Vittoria, Comiso e Modica. Il primo “colpo” nella serata di mercoledì all’Eurospin di Vittoria. Intorno alle 20,30, quattro uomini, armati di pistola, si sono fatti consegnare circa quattromila euro dai cassieri del supermercato e poi sono fuggiti a piedi. E’ probabile che poco distante ci fosse un’auto ad aspettarli. Giovedì mattina altre due rapine, entrambe ai danni della Banca Agricola Popolare di Ragusa. Entrambe intorno a mezzogiorno. Una a Comiso, alla filiale di c.so Ho Chi Min. Ancora da quantificare il bottino portato via da un rapinatore solitario armato di taglierino. A Modica, invece, sono stati rubati sedicimila euro all’agenzia di Piano del Gesù. Anche in questo caso ad agire è stato un solo malvivente, che probabilmente si è procurato poi la fuga grazie ad un complice che lo attendeva all’esterno.
SBARCO A POZZALLO, ARRESTATO PRESUNTO SCAFISTA
Agenti della Squadra Mobile di Ragusa, insieme alla Tenenza della Guardia di Finanza e della Sezione Operativa Navale di Pozzallo ed ai Carabinieri della Compagnia di Modica, dopo una intensa attività info–investigativa ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto Hassan Haji, 33 anni, tunisino. Il cittadino tunisino è gravemente indiziato di far parte di una organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con l’aggravante di aver messo in serio pericolo la vita dei 14 migranti, tutti di nazionalità siriana, trasportati su un gommone in pessime condizioni. Lo sbraco era avvenuto mercoledì mattina. Dalle dichiarazioni dei migranti, è risultato che i 14 clandestini, che avevano intrapreso il viaggio verso l’Italia, erano partiti dalla costa libica a bordo di un grosso peschereccio sul quale operavano otto soggetti di diverse nazionalità. La navigazione sul peschereccio è durata un solo un giorno, fino a quando il comandante li ha fatti salire su un gommone con un solo membro dell’equipaggio, il tunisino arrestato. Dopo diverse ore di navigazione, il gommone è stato individuato da un natante tunisino che è ha rifocillato i migranti e li ha accompagnati verso l’Italia dove sono stati raggiunti da una nave mercantile liberiana. Infine l’approdo a Pozzallo.
Giovane ragusano denunciato per evasione
Mercoledì pomeriggio i militari della compagnia del capoluogo ibleo erano impegnati in un servizio coordinato finalizzato al controllo dei soggetti sottoposti a misure cautelari. Giunti a casa di un diciannovenne. D.S., sottoposto agli arresti domiciliari dal 26 luglio per il reato di rapina impropria, non lo hanno trovato dentro. In casa c’erano solo il padre e il fratello. I due hanno riferito che l’arrestato era uscito sbattendo la porta furibondo per una lite con il padre, pochi minuti prima. I militari lo hanno fatto chiamare intimandogli di rientrare immediatamente in casa. Dopo pochi minuti il giovane è rientrato e se l’è presa coi militari, rei – secondo lui – di controllarlo troppo frequentemente.
GIRAVA CON CELLULARE RUBATO: DENUNCIATO RUMENO
Al termine di un’attività d’indagine durata qualche mese, i Carabinieri della Stazione di Scoglitti sono riusciti a recuperare un cellulare Samsung S 3 mini di proprietà di un 21enne gelese che ne aveva denunciato il furto il primo aprile. Il cellulare è stato trovato in possesso di un cittadino rumeno residente a Comiso.
Marina di Ragusa, inseguito, bloccato e denunciato un ladro di biciclette
Alle prime luci dell’alba di martedì i militari della stazione rivierasca sono stati chiamati da un cittadino che aveva notato una persona entrare nel proprio cortile di casa e – salito su di una bicicletta – si allontanava portandosi anche l’altra. Purtroppo per il ladro, il proprietario dell’abitazione già era in piedi e l’aveva scorto dalla finestra. Immediata la chiamata al numero unico europeo di pronto intervento “112”. L’operatore della centrale di Ragusa ha subito mandato una pattuglia sul posto che è riuscita a intercettare e bloccare il ladro.Si tratta di un marocchino di 20 anni che è stato denunciato. Non è il primo caso di furti di biciclette nel corso dell’estate.ura, carrube e biciclette.
Santa Croce, recuperato ciclomotore rubato e denunciate quattro persone
I militari della stazione di Santa Croce hanno avuto il sospetto che presso un casolare di campagna piuttosto isolato, nella campagna iblea, vi fosse – celato in un capanno – un motociclo rubato. Forse il bracciante agricolo che vi abita, già molto bene conosciuto dai carabinieri, ha azzardatamente fatto un giro alla guida dello scooter e qualche carabiniere ha lestamente annotato la targa e, verificata la banca dati dei veicoli rubati, ha informato il comandante di stazione per procedere alla perquisizione. Così di buonora, i militari si son presentati all’uscio di questa famiglia di braccianti agricoli rumeni e hanno perquisito tutto l’immobile e le sue pertinenze trovando uno scooter 125. Il mezzo era stato rubato lo scorso aprile a un cinquantenne modicano. Nessuno dei quattro abitanti del casolare s’è voluto attribuire il possesso del veicolo, pertanto sono stati denunciati tutti e quattro alla Procura della Repubblica per l’ipotesi di reato di ricettazione in concorso. Sono tre fratelli e la convivente di uno di loro.
INCIDENTE STRADALE SULLA VITTORIA-GELA
Alle 7 circa di martedì 10 settembre si è verificato un incidente stradale al km 287.500 della s.s. 115 Vittoria – Gela. Coinvolti nel sinistro un autocarro Ford ed un’autovettura Ford Kuga. I conducenti i due mezzi sono rimasti feriti: per il conducente dell’autocarro, S.E. di Vittoria 10 giorni di prognosi; 6 giorni di prognosi per quello dell’auto, S.M. di Vittoria. Sul posto la Polstrada di Ragusa.
Marijuana e metadone, arrestato ragusano
Lunedì pomeriggio, due sottufficiali della Compagnia carabinieri di Ragusa, uno della stazione di Ibla e l’altro addetto al nucleo operativo di compagnia, avevano da poco terminato i rispettivi servizi e avevano un appuntamento presso la fermata dei pullman per un impegno in comune. Paradosso della vita, proprio in quel momento stava arrivando il pullman da Catania e dallo stesso scendevano due vecchie conoscenze dei militari, entrambi pregiudicate e uno dei due sottoposto attualmente a sorveglianza speciale. I due sottufficiali chiamano la centrale e si fanno mandare un’autopattuglia dell’aliquota radiomobile in supporto. Fermati, i due giovani mostravano subito notevole disagio. Sottoposti a perquisizione, uno dei due veniva trovato in possesso di un sacchetto trasparente pieno di marijuana fresca fresca nonché di un flacone pieno di liquido trasparente con l’etichetta strappata: metadone! I due sono stati immediatamente fermati e accompagnati in caserma. Qui si scopre che i due erano andati a Catania a comprare la droga e che il metadone era per il compagno di viaggio, il sorvegliato speciale 26enne M.C., che quindi per questa volta ha scampato l’arresto. È però stato denunciato – la settima volta in sette mesi – per la violazione delle prescrizioni impostegli dal giudice nell’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza. L’altro fermato, il trentenne Giorgio Cappuzzello, già noto per aver sfasciato la vetrina del Caffè Trieste tre anni or sono, s’è assunto la paternità dello stupefacente ed è stato dichiarato in arresto per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Ora si trova ai domiciliari. I militari hanno sequestrato un flacone di metadone e cinquantacinque grammi di marijuana.
Marina di Ragusa, convalidato il sequestro dei mixer
Il sequestro di quattro mixer operato dai Carabinieri nell’ultimo fine settimana è stato convalidato dall’autorità giudiziaria. I militari erano intervenuti nelle vie della frazione balneare iblea, presso alcuni esercizi pubblici, ipotizzando la flagranza del reato di “disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone”.
PISTOLA CLANDESTINA, ARRESTATO TUNISINO
I Carabinieri di Vittoria hanno tratto in arresto Ben Salah Atig, 31 anni, residente a Scoglitti. L’uomo è stato trovato in possesso di una pistola semiautomatica cal. 6,35 priva di matricola comprensiva di caricatore e perfettamente funzionante. Era stata realizzata con la modifica di un’arma giocattolo. L’arresto è avvenuto a tarda sera nei pressi dell’ex campo di concentramento di Vittoria.
TONNELLATE DI STUPEFACENTE A BORDO DELLA “GOLD STAR”
Dalle prime ore di lunedì mattina i finanzieri del Comando Territoriale di Ragusa sono impegnati a raccogliere a bordo della nave “Gold Star” ogni elemento utile alle indagini, tra cui ciò che resta delle circa 30 tonnellate di stupefacente presente a bordo prima che fosse appiccato l’incendio. L’operazione che ha portato al sequestro in alto mare della nave che trasportava tonnellate di stupefacente e all’arresto dei 9 componenti dell’equipaggio è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Modica. Il natante, che attività di intelligence aveva indicato quale mezzo per la commissione di traffici illeciti, era stato intercettato venerdì scorso nelle acque internazionali tra la Sicilia e Malta dalle unità navali delle Fiamme Gialle per essere ispezionato, ma l’equipaggio aveva preferito dare fuoco al carico della propria nave e gettarsi in mare, piuttosto che permettere ai finanzieri di salirvi. Tratti in salvo i naufraghi, i marinai della Guardia di Finanza hanno poi dovuto lottare oltre 12 ore per domare l’incendio e fermare la motonave “Gold Star” che vagava senza controllo nelle acque del Mediterraneo, (l’equipaggio è stato denunciato per incendio doloso e per aver messo a rischio la navigazione in quel tratto di mare). Poi la nave rimorchiata è stata condotta sino alla banchina commerciale del porto di Pozzallo.
Indagini delle Fiamme Gialle. Nave carica di hascisc data alle fiamme dall’equipaggio
Trasportavano nelle stive della nave 30 tonnellate di hascisc, e per questo, appena avvistate le imbarcazioni della Guardia di Finanza che stavano per bloccarli, i 9 membri dell’equipaggio della motonave “Gold Star” battente bandiera della Tanzania, hanno dato fuoco al carico e poi si sono gettati in mare per evitare l’arresto. L’equipaggio, di nazionalità siriana ed egiziana, è stato salvato dalle Fiamme gialle nel Canale di Sicilia e poi posto in stato di fermo. La nave è stata poi trascinata fino al Porto di Pozzallo dove gli uomini della Guardi di Finanza hanno iniziato gli accertamenti per confermare se davvero nella nave ci fosse la droga.
MAXI SBARCO A POZZALLO
Oltre duecento migranti (somali ed eritrei) sono sbarcati, sabato, intorno alle 17, nel porto di Pozzallo. Otto di loro sono minori. Il barcone era stato intercettato nella notte tra venerdì e sabato a circa 60 miglia dalla isola di Lampedusa da un pattugliatore della Marina Militare. Erano in tutto 212, ma 4 sono stati subito trasbordati su un mezzo della Capitaneria e portati in ospedale per accertamenti.
Agricoltura, i produttori uniti per battere la crisi
Una grande organizzazione di produttori per ridare la giusta centralità al latte e ai prodotti derivati. Maggiore potere d’acquisto in un momento in cui la frammentazione e le divisioni hanno lacerato il mondo agricolo ragusano. Un atto d’accusa con la consapevolezza di avere perso troppo tempo in inutili e dannose contrapposizioni. “Non siamo in grado di dettare le regole del mercato – tuona il presidente dell’associazione provinciale allevatori Gianni Campo la grande distribuzione detta le regole del mercato e i produttori ragusani, in forma singola, non possono avere alcun potere contrattuale”. Un esplicito riferimento al prezzo regionale del latte con un aumento previsto di due centesimi al litro costo stalla. “La idea è di costituire una grande organizzazione di produttori – aggiunge Campo – per lanciare una grande sfida dal profondo sud della Sicilia. Oggi il futuro del nostro comparto è segnato, con i costi delle materie, che rischiano di stritolare il piccolo e oramai isolato imprenditore agricolo”. A fine anno potrebbero chiudere altre 100 aziende agricole, visto che nel primo trimestre 2013 già 150 aziende sono uscite fuori dal mercato.
Movida a Marina di Ragusa – Sequestrati quattro mixer
I Carabinieri della compagnia di Ragusa e della stazione di Marina di Ragusa sono interventi venerdì notte nel centro della frazione balneare e hanno sequestrato quattro impianti musicali presso altrettanti esercizi commerciali, denunciandone i titolari all’Autorità Giudiziaria, a seguito di un esposto pervenuto a tutte le Autorità provinciali e delle ripetute lamentele telefoniche di residenti e turisti esasperati dal non poter prendere sonno per il volume troppo alto della musica diffusa all’esterno dei locali pubblici. Poco dopo la mezzanotte, i militari della compagnia carabinieri di Ragusa, vestiti in abbigliamento civile, hanno fatto un giro per le strade di Marina per individuare quali fossero i locali responsabili del maggior disturbo, individuandone quattro che tenevano la musica ad un livello obiettivamente non tollerabile, altri tre avevano la musica accesa ma questa era a malapena percettibile sulla pubblica via, pertanto sono stati poi esclusi dalle contestazioni successive. Terminato il giro di accertamento i militari, indossata la casacca e fatti avvicinare quelli in uniforme, si sono divisi in due squadre. I titolari dei quattro pubblici esercizi sono stati identificati e ad essi è stata contestata la violazione dell’art. 659 del codice penale per la condotta di “disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone”, che prevede in caso di condanna la pena dell’arresto fino a tre mesi o con dell’ammenda fino a trecentonove euro. Tra le proteste dei giovani seduti ai tavolini e di qualche esercente, i “mixer” degli impianti hi-fi sono stati insacchettati e sigillati dai militari che, redatti i verbali di sequestro, hanno affidato gli apparati elettronici agli stessi indagati, con l’obbligo di custodirli e di non alterarne i sigilli, pena le conseguenze di legge. I controlli dell’Arma sul litorale procedono lungo tutta la costa Iblea (due piccole violazioni sono state riscontrate anche tra Casuzze e Punta Secca) e procederanno fino alla fine della stagione balneare.
RUBAVA IN ROMANIA, ARRESTATO AD ACATE
Venerdì 6 settembre i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Vittoria, hanno tratto in arresto Mihai Burada, rumeno di 35 anni, bracciante agricolo, con precedenti di polizia in Italia, in ottemperanza al Mandato d’Arresto Europeo spiccato in seguito ad una sentenza definitiva emessa dall’Autorità Giudiziaria romena per il reato di furto aggravato, per il quale è stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione. Burada è stato rintracciato all’interno di un’azienda agricola sita in Contrada Macconi ed è stato rinchiuso presso la Casa Circondariale di Ragusa a disposizione della Corte d’Appello di Catania che curerà i rapporti con lo stato estero, anche ai fini dell’estradizione.
E’ RITENUTO RESPONSABILE DI STALKING: ARRESTATO VITTORIESE
Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Vittoria, al termine di una lunga attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, alcuni giorni fa hanno tratto in arresto un vittoriese di 46 anni, bracciante agricolo ed incensurato, ritenuto responsabile del reato di atti persecutori. L’uomo è stato raggiunto presso la sua abitazione dove gli è stata notificata un’ordinanza che dispone la misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari dr. G. Giampiccolo. Il procedimento penale è scaturito a seguito di una iniziale denuncia presentata nel gennaio scorso presso il Commissariato di Vittoria dalla vittima, una donna di 45 anni, alla quale hanno fatto seguito una serie ripetuta di ulteriori denunce, per un’escalation violenta, anche nei confronti di altre persone, oltre la donna. La vicenda inizia dopo il fallimento del rapporto coniugale, nel 2012, con presentazione di ricorso per separazione consensuale, e prosegue con atti persecutori fino all’agosto scorso. E’ tutta caratterizzata da atti persecutori e molestie che scaturiscono dalla intensa gelosia dell’indagato nei confronti della moglie, che ha allacciato un rapporto affettivo con un altro uomo, e che hanno finito per coinvolgere e turbare la sfera personale anche dei due figli della coppia e del compagno. Le molestie e le persecuzioni si sono succedute in un crescendo allarmante di gravità. Prima erano fitte telefonate, anche sul luogo di lavoro della donna, mute, poi ingiuriose; poi sono consistite nell’indirizzare ai figli richieste di mediazione per il recupero del matrimonio e informazioni su ciò che la madre stesse facendo; poi ancora negli appostamenti allo esterno dell’abitazione della moglie, nel pedinarla, seguirne gli spostamenti seguendola con la macchina; ed ancora nel danneggiare per ben quattro volte l’autovettura del nuovo compagno della moglie, che era costretto, per il timore, a non recarsi più a lavoro a bordo della sua autovettura, a limitare le visite alla compagna e, quando lo faceva, a parcheggiare il veicolo lontano dall’abitazione della donna. Poi sono arrivate le minacce di morte e di strage dell’intera famiglia.