22-12-2024
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Archivio della categoria: Cronaca

Corriere internazionale di stupefacenti arrestato dalla Squadra Mobile agli imbarchi per Malta

foto 1 con logo - Copia (2)La Polizia ha tratto in arresto Moses Simon nato in Ghana nel 1976 e residente in Campania, per detenzione di oltre 1,1 kg di marijuana destinata al mercato estero di Malta. Gli agenti erano impegnati nei routinari controlli presso il porto di Pozzallo. Il controllo solitamente viene effettuato sui veicoli, anche questi, in alcune occasioni, provento di furto ma questa volta è stato differente. Uno dei poliziotti si allontanava dai colleghi per andare a chiedere un’informazione in biglietteria e durante l’attesa sentiva un forte odore di aglio. Inizialmente pensava fosse connesso ad uno dei tanti stranieri presenti che spesso usano questo ingrediente per le pietanze, ma l’odore era troppo forte. Al fine di individuare l’esatta provenienza veniva chiesto ausilio ad un altro poliziotto che si trovava all’esterno e fiutando il forte odore si identificava il giovane in coda per acquistare il biglietto. Non appena richiesti i documenti, il ghanese appariva subito nervoso, pertanto controllato il bagaglio venivano rinvenuti due grossi pacchi avvolti da una spessa camera d’aria ed uno strato composto da aglio e peperoncino. Condotto presso gli uffici della Squadra Mobile, veniva analizzato il contenuto, ovvero 1,1 kg di marijuana ed il ghanense ammetteva di doverla “solo” portare a Malta dove lo aspettava un acquirente. L’uomo riferiva inoltre che un suo connazionale gli aveva consigliato di avvolgere la droga con un intruglio di aglio e peperoncino così da sviare il fiuto dei cani delle Unità Cinofile della Polizia di Stato, ma forse ha sbagliato le dosi attirando quello dei poliziotti della Squadra Mobile.

Utilizzo improprio del tesserino per il trasporto disabili.  Automobilista denunciata per falsità ideologica

ufficio polizia giudiziariaUtilizzava un tesserino per il trasporto dei disabili, intestato alla suocera, per faccende  personali. Da un paio di giorni il veicolo era stato attenzionato, poiché parcheggiato in Corso Umberto a Modica negli stalli riservati ai diversabili sul quale era esposta un’autorizzazione oramai in disuso seppure non  scaduta. Sabato scorso, avendo reiterato la sosta con la medesima modalità, si è proceduto a sanzionare il veicolo. Dopo oltre un’ora, la conducente del mezzo si è presentata al Comando di Polizia Locale chiedendo conto e ragione per la multa. Alla contestazione, ha ammesso che la titolare dell’autorizzazione era la suocera la quale era stata accompagnata dalla parrucchiera. Poco dopo, l’interessata, a specifica domanda, cambiava versione sostenendo che aveva accompagnato la congiunta a casa. A quel punto, attraverso il dispositivo di controllo anagrafico, si procedeva a un accertamento immediato dal quale emergeva che la titolare della concessione era deceduta nel mese di dicembre del 2011 e che, dunque, il tesserino non era stato riconsegnato come previsto dalla legge. L’automobilista, una 48enne residente a Modica, forniva altre versioni per giustificare l’utilizzo improprio, nonostante la contestazione della mendace dichiarazione: “Non sapevo che il tesserino andasse sostituito”, “Ero convinta che fosse un tesserino per trasporto generico di disabili tant’è che lo utilizzo quando vado a Rosolini da mia sorella che ha un figlio disabile e così lo accompagno”. La donna, a questo punto, è stata generalizzata e deferita alla Procura della Repubblica per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Nonostante si trovasse in un ufficio di polizia giudiziaria ha continuato a fornire inutili giustificazioni “esortando”, addirittura, gli ufficiali presenti a “chiudere un occhio”.

 

 

 

Loris Stival, le motivazioni della sentenza: “Panarello ha commesso senza pietà e pentimento il più innaturale dei crimini”

Loris Stival, le motivazioni della sentenza: “Panarello ha commesso senza pietà e pentimento il più innaturale dei crimini”

Da il Fatto Quotidiano. Il Gup Andrea Reale: Veronica Panarello ha tenuto “una condotta deplorevole, reiteratamente menzognera, calunniosa e manipolatrice”. Lo si legge nelle 194 pagine delle motivazioni della condanna a 30 anni della donna per l’uccisione del figlio e per averne occultato il corpo. Ed è “inattendibile e falsa la chiamata in correità del suocero”, tanto da giustificare la “trasmissione degli atti alla Procura per calunnia”. La definizione di “lucidissima assassina” coniata per Veronica Panarello dal Tribunale del Riesame “appare benevola”, perché emerge “oltre all’evidenza” che “è stata lei da sola” ad avere commesso “senza pietà e pentimento il più innaturale dei crimini”. Lo scrive il Gup di Ragusa, Andrea Reale, nelle 194 pagine delle motivazioni della condanna a 30 anni di reclusione di Veronica Panarello per l’uccisione del figlio Loris, di 8 anni, e per averne occultato il corpo. La donna, aggiunge il magistrato, ha avuto “una condotta deplorevole, reiteratamente menzognera, calunniosa e manipolatrice“. “Il falso abili fornito, le diverse versioni sui fatti, le plurime contraddizioni, i tentativi di accusare altre persone, la condotta processuale spregiudicata e calunniosa, ribadita in forma glaciale e senza tentennamenti anche davanti al giudice, costituiscono comprova dell’inverosimiglianza di amnesie dissociative retrograde”, si legge nelle pagine delle motivazioni. “La responsabilità dell’imputata è dimostrata al di là di ogni ragionevole dubbio”, scrive il Gup. Ed è “inattendibile e falsa la chiamata in correità del suocero”, tanto da giustificare la “trasmissione degli atti alla Procura per calunnia nei confronti di Andrea Stival“.Le motivazioni arrivano a meno di quattro mesi di distanza dalla sentenza emessa dal giudice per l’udienza preliminare di Ragusa. La Procura aveva chiesto 30 anni ritenendola l’unica responsabile della morte del bambino: per gli inquirenti è stata lei a strangolarlo e a gettare poi il suo cadavere nelle campagne di Santa Croce Camerina, il 29 novembre 2014. Il giudice ha escluso sia l’aggravante della premeditazione sia quella delle sevizie. Il verdetto è stato emesso a conclusione del processo col rito abbreviato condizionato da una perizia psichiatrica. Proprio per la scelta del rito, la Panarello ha beneficiato dello sconto di un terzo della pena. Lunedì il gup ha rigettato la richiesta dell’applicazione degli arresti domiciliari, presentata dal legale della donna, Francesco Villardita: è stata dichiarata inammissibile per mancata notifica agli avvocati delle parti offese. La donna, rileva il giudice, ha “indicato un movente turpe, gravissimo, sconvolgente”, nella minaccia del figlio Loris di rivelare al padre la presunta relazione della madre con il suocero, che avrebbe ucciso il nipote per ‘zittirlo’. Ma, osserva il giudice, “non è provata la relazione tra i due” che resta “una dichiarazione dell’imputata senza indizi a confronto”. Ma non solo: Andrea Reale sottolinea come sia “inverosimile e smentito dai tempi di percorrenza” il presunto incontro col suocero prima del delitto. Inoltre Stival ha “un credibile e forte alibi” confermato da testimoni e dalla localizzazione di un cellulare. Secondo il Gup, il movente che ha portato la Panarello a uccidere il figlio “strangolandolo con delle fascette”, a “occultarne poi il corpo” e a “nascondere lo zainetto del bambino”, è “un dolo d’impeto, nato dal rifiuto del bambino di andare a scuola quella mattina e dal diverbio nato con la madre, il cui contenuto è conosciuto soltanto all’imputata”. Sempre secondo il giudice, l’omicidio sarebbe stato “dettato da un impulso incontrollabile, da uno stato passionale momentaneo della donna”. E anche la dinamica del “figlicidio”, scrive Andrea Reale, oltre al luogo e alle modalità del delitto e i tempi di consumazione dell’omicidio, “appaiono dirimenti ai fini di escludere la circostanza della premeditazione“.

MODICA: PROMETTEVANO CURE MIRACOLOSE A MALATO DI SLA GRAZIE A FARMACI AMERICANI E CINESI.  LA POLIZIA DI STATO DENUNCIA DUE CATANESI PER TRUFFA AGGRAVATA, CIRCONVENZIONE DI INCAPACE

polizia-ragusa-controlli-denunce-per-truffe-online-200A Modica, la Polizia, ha denunciato in stato di libertà, per truffa aggravata, circonvenzione di incapace e sostituzione di persona in concorso due cittadini italiani, entrambi catanesi. L’attività d’indagine traeva spunto dalla querela del figlio della vittima il quale riferiva che il proprio genitore, di 52 anni, gravemente affetto da SLA e già ricoverato presso un noto centro di riabilitazione, era stato vittima di truffa ad opera di più soggetti, alcuni dei quali conosciuti anche per corrispondenza elettronica. Gli stessi erano riusciti nel tempo a  sottrarre alla vittima diverse migliaia di euro con la promessa di vendita di un presunto farmaco sperimentale brevettato negli Stati Uniti d’America denominato GM604 capace di rallentare la progressione neurodegenerativa della SLA. In più occasioni, con il concorso anche di altre persone, la vittima veniva messa a conoscenza di un’asserita battaglia legale in Italia per far importare dagli USA un farmaco sperimentale; successivamente veniva convinta all’uso di un ulteriore presunto farmaco cinese ed infine indotta all’acquisto di un terzo prodotto a base di Aloe. Ad ogni consegna di farmaci corrispondeva un preventivo pagamento di somme, quasi sempre tramite l’utilizzo di poste-pay. In questo percorso criminale la vittima veniva altresì indotta ad interrompere le terapie mediche tradizionali e, dopo avere rifiutato ben due ricoveri ospedalieri, si aggravava al punto di dover essere ricoverata presso in altra struttura sanitaria specializzata. Nel frattempo le utenze telefoniche dei truffatori venivano disattivate dagli stessi. Dai circuiti di pagamento la Polizia è risalita ai delinquenti,  uno dei quali già gravato da precedenti di polizia per truffa. Sono in corso ulteriori accertamenti da parte della Polizia per individuare altre possibili vittime dell’odioso crimine.

 

VERONICA PANARELLO, IL GIUDICE RIGETTA L’ISTANZA PER GLI ARRESTI DOMICILIARI

loris davide stival veronica panarello-2Il giudice delle udienze preliminari Andrea Reale ha rigettato l’istanza dell’avvocato  Villardita, difensore di Veronica Panarello, in cui si chiedeva che la donna, condannata a 30 anni di carcere per l’uccisione del figlioletto Lorys, fosse posta agli arresti domiciliari. Il giudice ha stabilito che l’istanza è inammissibile per la mancata notifica agli avvocati della parte offesa.

Vendeva attrezzi pericolosi. Bloccati dalla Polizia Locale a Modica. Sanzione di 40 mila euro

 

arton8661Nel corso di un’attività disposta dal comandante Rosario Cannizzaro, finalizzata al rispetto delle normative sul commercio e sulla sicurezza dei prodotti, la sezione di “Giudiziaria” della Polizia Locale di Modica, ha individuato in Corso Umberto un venditore ambulante extracomunitario mentre era intento a vendere, in forma itinerante e a clienti occasionali, attrezzi da lavoro e utensili da cucina, tra cui motoseghe a scoppio e coltelleria varia. E’ stato constatato come la merce veniva venduta in assenza delle certificazioni previste e delle etichettature relative alla provenienza e alla composizione merceologica. Il materiale è stato sequestrato. A venderli era un marocchino, E.H.M., 40 anni, residente a Licata, che non è stato in grado di esibire alcuna documentazione che attestasse almeno la provenienza. la commercializzazione di questi articoli – spiega il Comandante Rosario Cannizzaro – è molto diffuso nelle zone rurali. Il prezzo con cui venivano venduti era molto conveniente, basti pensare che la motosega veniva proposta a poco meno di 60 euro. Oltre al sequestro della merce, l’africano è stato sanzionato. Dovrà pagare la somma di 40 mila euro ovvero il doppio del minimo (minimo 20 mila, massimo un milione di euro).

 

LOTTA ALLA DROGA: PERQUISIZIONI, SEQUESTRI, ARRESTI

sanna giuseppe logoLa Polizia di  Comiso, Modica e Vittoria  ha portato a termine il progetto “Pusher” che lo scorso week end in tutta Italia ha permesso di trarre in arresto 244 persone. Il progetto ha interessato tutto il territorio nazionale, un intervento coordinato dal Servizio Centrale Operativo che ha concentrato le attività delle Squadre mobili nel contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti. Rilevanti anche gli altri numeri dell’Operazione: 128 persone denunciate in stato di libertà, 87 sanzioni amministrative per consumatori. Sequestrati 19 chili di cocaina, 2 chili di eroina, 18 chili di hashish, 1.800 chili di marijuana, 308 piante dello stesso stupefacente e 300 grammi di droghe sintetiche. Per la provincia di Ragusa, il Questore Giuseppe Gammino ha dato precise direttive a tutti gli uffici con il coordinamento della Squadra Mobile. L’attività di repressione è durata ininterrottamente per 48 ore con specifici obiettivi preventivamente individuati e monitorati, proprio per sconfiggere lo spaccio c.d. “piazza”. I risultati sono stati di grande rilievo: 4 arrestati, 1 denunciato, 15 perquisizioni, sequestrati quasi 2.000 euro e oltre 500 grammi tra marijuana, hashish, cocaina ed eroina, La Squadra Mobile di Ragusa ha proceduto all’arresto di Sanna Giuseppe nato ad Augusta nel 1980 e residente a Ragusa per detenzione ai fini di spaccio di marijuana. Sanna, pluripregiudicato, in regime di arresti domiciliari a Ragusa, nonostante questo spacciava nelle ore di permesso che gli erano state concesse, per questo motivo è stato condotto in carcere. Arrestato Hasanaj Dragan nato in Albania nel 1994, irregolare sul territorio italiano e residente a Ragusa. Il ragazzo è stato trovato presso la sua abitazione in possesso di quasi 300 grammi di marijuana. A Marina di Ragusa la perquisizione domiciliare e presso l’attività gestita da D.S.E.A. di anni 36, ha dato esito positivo con il sequestro di quasi 100 grammi di marijuana e hashish. L’uomo in questo caso è stato denunciato in stato di libertà. A Ispica arrestata per spaccio di eroina una coppia di pluripregiudicati, Barrera Maria nata a Modica nel 1982 e Ghobtane Othmane detto “Samir” nato in Tunisia nel 1987. Battute le piazze di spaccio unitamente alla Squadra Cinofili di Catania ed alle Volanti di Ragusa. Controllati oltre 80 soggetti, effettuate decine di verifiche anche presso i locali notturni. A Piazza San Giovanni a Ragusa tutto regolare, nessuna attività illecita riscontrata, questo grazie all’attività di repressione portata a termine dalla Squadra Mobile qualche mese addietro con l’arresto di oltre 10 ragazzi in più operazioni. Il fenomeno al momento è sotto controllo e non si registrano più criticità nel cuore del centro storico.                                                                          

                                                                                                  

                                                               

Modica, auto contro ciclomotore: gravi lesioni per un 14enne

IMG_6979Ha riportato alcune fratture agli arti un 14enne modicano, S.L., che intorno alle 13,30, è rimasto coinvolto in un violento incidente stradale in Via Marchesa Tedeschi, antistante la Chiesa di Santa Maria di Betlem. Il minore percorreva l’arteria  quando ha impattato contro un’autovettura Hyundai, condotta da una 32enne, R.P.. Lo scooter è rimasto incastrato con la ruota anteriore contro il cofano dell’utilitaria. Scattato l’allarme, sul posto è intervenuto il Nucleo di Pronto Intervento della Polizia Locale e l’ambulanza del 118. I mezzo di soccorso ha proceduto a trasferire il giovane al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore. Scioccata la conducente dell’auto.  La polizia locale sta cercando di ricostruire l’esatta dinamica del sinistro per stabilire le responsabilità.

A VITTORIA LA POLIZIA ARRESTA ALTRI DUE PREGIUDICATI

BULIGA Vasile Andrei romania il 20.12.1990GASTRUCCI Carmelo nato in Germania il 07.12.1984.Buliga Vasile Andrei e Carmelo Gastrucci, entrambi pluripregiudicati, tornano in galera dopo che la Polizia di Stato del Commissariato di Vittoria li ha attentamente sorvegliati e controllati. Il rumeno ventiseienne ed il vittoriese trentaduenne non si trovavano in stato di libertà, ma evitavano il carcere beneficiando di misure cautelari meno afflittive. Entrambi, infatti, erano agli arresti domiciliari, il romeno con l’ulteriore dispositivo di controllo remoto del cosiddetto “braccialetto elettronico”. Buliga è stato trovato in tre distinte occasioni in compagnia di connazionali gravati da precedenti penali, contravvenendo ad una delle principali prescrizioni cui sono sottoposti gli “arrestati domiciliari” e cioè di non intrattenere rapporti con persone diverse da quelle che compongono il nucleo familiare. Stessa circostanza per Gastrucci segnalato per essere stato trovato in compagnia di un altro pregiudicato e per ben due volte addirittura fuori dalla sua abitazione. Il Tribunale di Ragusa per Gastrucci e la Corte di Appello di Catania per Buliga hanno riesaminato le posizioni degli indagati e deciso di aggravare la misura cautelare da applicare, sostituendo in entrambi i casi gli arresti domiciliari con la custodia in carcere. I due soggetto sono stati prelevati dalle loro abitazioni e condotti presso il carcere di Ragusa.

Arrestato un uomo per il furto di 100 chili di legna

image595-1440x564_cI Carabinieri di  Ispica hanno arrestato in flagranza di reato un uomo sorpreso a rubare in un terreno agricolo privato Una chiamata al 112 del proprietario del terreno ha segnalato la presenza di uno sconosciuto che si era introdotto nella proprietà e stava tagliando alcuni alberi. Giunti sul posto, i militari dell’Arma hanno trovato C. G. di 39 anni, ispicese, incensurato, che aveva appena accatastato numerosa legna tagliata da alcuni alberi di carrubo e la stava caricando frettolosamente sulla propria autovettura. I Carabinieri, quindi, hanno subito bloccato l’uomo ed hanno effettuato un sopralluogo, accertando che quest’ultimo, poco prima, aveva forzato una catena con lucchetto posta a chiusura del varco di accesso alla proprietà privata e si era introdotto con la propria autovettura sulla quale ha poi caricato la legna da lui tagliata furtivamente dagli alberi. Arrestato quindi per tentato furto aggravato è stato sottoposto agli arresti domiciliari. La merce asportata, circa 100 kg. di legna per un valore di quasi 350 euro, è stata interamente recuperata dai Carabinieri e riconsegnata al legittimo proprietario.

La Polizia arresta un pluripregiudicato per detenzione illegale di una pistola

di paola robertoLa Polizia di Vittoria ha tratto in arresto il pluripregiudicato Roberto Di Paola nato a Vittoria nel 1964 per detenzione di arma illegale clandestina con matricola abrasa e munizioni e denunciato D.P.L. di anni 23 per porto di un’ascia. Gli uomini del Commissariato di Vittoria e della Squadra Mobile, collaborati dalla Squadra Cinofili di Catania, hanno proceduto alla perquisizione dell’abitazione della famiglia Di Paola e dell’azienda gestita dal padre. Pochi giorni addietro, l’attività investigativa, condotta costantemente sul territorio vittoriese, ha permesso di acquisire utili elementi indiziari sull’eventuale possesso di armi da parte dei Di Paola. Il controllo effettuato in casa dava esito negativo, mentre quello presso l’azienda rivelava che le notizie acquisite fossero veritiere. Roberto Di Paola è un soggetto noto alla Polizia di Stato in quanto inserito in banca dati poiché già tratto in arresto per associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, rissa e porto abusivo di armi. Durante il controllo è emerso che il figlio portasse al seguito un’affilatissima ascia sotto il sedile dell’auto e per questo è stato denunciato. La perquisizione è durata alcune ore poiché l’uomo nonostante l’esplicita richiesta da parte degli investigatori di consegnare armi e munizioni, diceva di non possedere nulla. Dopo un paio di ore, stante la complessità dei luoghi e l’ampiezza dei locali dell’azienda, il cane poliziotto “Andy” in servizio a Catania è venuto a dare manforte ai colleghi ragusani, ha scovato all’interno di un pozzetto in cemento la pistola. L’arma, perfettamente funzionante, era pronta a fare fuoco stante le diverse munizioni a disposizione. Considerati i gravi pregiudizi penali, Roberto Di Paola è stato associato presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.                                 

La Polizia arresta 3 appartenenti alla famiglia Piscopo per detenzione illegale di armi

piscopo calogeroLa Polizia ha tratto in arresto per detenzione illegale di armi da fuoco, munizioni e ricettazione i pluripregiudicati Francesco Piscopo, nato a Gela nel 1944, Calogero Piscopo nato a Vittoria nel 1972 e Marco Piscopo nato a Vittoria nel 1982, tutti residenti a Vittoria. Padre e figli tratti in arresto sono parenti dei fratelli Piscopo condannati per la strage di “San Basilio” del 1999 nata per alcuni contrasti all’interno dell’organizzazione mafiosa “stidda”. La perquisizione è stata particolarmente complessa data la vastità dei terreni di proprietà dei Piscopo e dello stato dei luoghi. All’arrivo dei polizotti i Piscopo riferivano che non c’era nulla da cercare e che era inutile l’attività degli investigatori impegnati a ricercare armi delle quali era stata chiesta la consegna. Il tentativo dei Piscopo è risultato vano, difatti dopo diversi minuti sono state rivenute le prime cartucce dentro casa, segno questo che potessero esserci armi, pertanto l’attività è proseguita anche nel caseggiato di pertinenza adibito a magazzino. Uno dei Piscopo ammetteva di detenere un’arma per difesa personale e per difendere le pecore dai cani che talvolta le azzannano. Peccato che il fucile fosse stato rubato anni prima ad un vittoriese. Continuando l’attività di ricerca sono state rivenute altre due pistole, entrambe con matricola abrasa, occultate ma pronte all’uso e perfettamente funzionanti. Calogero e Marco Piscopo sono stati portati in carcere a Ragusa, mentre  Francesco Piscopo, considerata l’età anagrafica, è stato sottoposto agli arresti domiciliari.                         

                                                                                                         

VITTORIA, CARABINIERI ARRESTANO TRUFFATORE SERIALE

 

Boiardi Giovanni cl. 52Arrestato il 64enne Giovanni Boiardi, originario della provincia di Siracusa, specializzato nella commissione di truffe in tutta Italia. Il suo modus operandi era quello di carpire i dati personali di ignari cittadini, ed accendere presso banche o finanziarie prestiti per acquisti o cessioni di denaro in prestito, procurando così significativi danni economici. Il provvedimento a suo carico impone all’uomo di scontare la pena residua di sei anni e otto mesi di reclusione, dal momento che è stato giudicato colpevole dei reati di truffa aggravata e ricettazione, commessi in Abruzzo, e in particolare nelle città di Pescara, L’Aquila e Teramo dal 2010 al 2015: al termine delle formalità di rito espletate presso la caserma di via Garibaldi, è stato associato alla Casa Circondariale di Ragusa. L’Arma dei Carabinieri invita tutti i cittadini ad adottare dei semplici accorgimenti per difendersi dalle truffe, quali quelli di seguito indicati: -non fornire mai i propri dati personali o quelli relativi alle proprie utenze, se non per motivi conosciuti; non dare vecchi contratti o i propri documenti a persone sconosciute, con particolare attenzione anche alle foto scattate con telefoni cellulari; non far entrare in casa estranei, e, se dovesse accadere, non lasciare mai sola la persona in questione, nè mostrare dove si tengono soldi o gli oggetti di valore; non prestare mai il cellulare ad estranei, nè fornire il proprio numero se non per motivi conosciuti.

ACATE, I CARABINIERI ARRESTANO UN TUNISINO CON OLTRE UN ETTO DI COCAINA.

 

tlili rabeh cl. 1980Dopo giorni di osservazione e pedinamento per monitorarne i movimenti e le abitudini di vita è stato arrestato  un insospettabile tunisino T.R., 36enne. L’uomo, nell’abitazione di Contrada Macconi dove viveva, è stato sorpreso con 115 grammi di cocaina, suddivisi in 9 ovuli pronti per essere venduti. Inoltre, la perquisizione domiciliare ha permesso ai militari operanti di rinvenire anche 465 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio, un bilancino di precisione funzionante e materiale per il confezionamento dello stupefacente. E’ scattato così l’arresto per il magrebino, che è stato condotto presso la caserma di via Galileo Galilei da dove, al termine delle formalità di rito, è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Ragusa, a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale ibleo, dott. Marco Rota, dinanzi al quale dovrà rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio. La droga sequestrata, invece, è già stata inviata presso il Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa al fine di stabilirne il principio attivo e il numero di dosi ricavabili.

 

 

 

Tamponamento a catena sul Viadotto Guerrieri. Tre feriti

IMG_6465Cinque autovetture sono state coinvolte lunedì mattina in un violento tamponamento a catena sul Viadotto Guerrieri. Si sono scontrate due Ford Fiesta, una Toyota  Yaris, una Renault Scenic e una Opel. Sul posto sono intervenute due pattuglie della Polizia Locale di Modica. Una ha provveduto ai rilievi del sinistro mentre l’altra si è dedicata alla deviazione del traffico sul centro cittadino i conseguenti disagi per la circolazione veicolare in particolare su Corso Umberto anche per il forte temporale che nel frattempo si è abbattuto su tutto il territorio. Il bilancio dell’incidente è di tre feriti, per fortuna  non gravi. Tutti sono ricorsi alle cure del Pronto Soccorso. Tra loro anche una mamma e il figlioletto di appena due anni e mezzo che se la sono cavata con contusioni e un leggero trauma cervicale.  L’arteria è stata liberata dopo circa un’ora.

VITTORIA, EVADE DAI DOMICILIARI: IN MANETTE UN 32ENNE

gastrucci carmelo cl. 84Camminava tranquillamente in una via di del centro di Vittoria, quando invece doveva trovarsi agli arresti domiciliari: sono scattate così le manette per il 32enne pregiudicato Carmelo Gastrucci , vittoriese, “pizzicato” nel pomeriggio di sabato dai Carabinieri. L’uomo, già noto ai Carabinieri che lo avevano arrestato in passato per analoghe violazioni, stava percorrendo una via del centro cittadino, quando una pattuglia di militari lo ha riconosciuto. Il giovane ha tentato di accelerare ma è stato immediatamente fermato. Considerata l’assenza dal domicilio e il mancato rispetto delle prescrizioni inerenti la misura alternativa alla detenzione carceraria, il pregiudicato, al termine delle formalità di rito espletate presso la caserma di via Garibaldi, è stato nuovamente sottoposto ai domiciliari, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica, dott. Marco Rota, per i provvedimenti di competenza, dinanzi al quale dovrà rispondere del reato di evasione. Gli inquirenti stanno ora vagliando attentamente la posizione del vittoriese per accertare le ragioni per le quali non si trovasse presso la propria abitazione, così come previsto.

 

 

SOCCORSA FAMIGLIA PER ATTRAVERSARE IL FIUME IRMINIO

IMG-20170202-WA0014-5Alle ore 18.20 di giovedì la sala operativa dei Vigili del Fuoco ha ricevuto una richiesta d’intervento per soccorrere persone in c.da Arancelli a Ragusa, sulla Ragusa – Giarratana. Una famiglia, composta di 4 persone di cui due minorenni di 6 e 4 anni, posteggiato il camper, ha attraversato il fiume addentrandosi verso la collina, per una passeggiata in mezzo alla natura. Al rientro si sono accorti che il livello del fiume si era notevolmente innalzato passando da qualche decina di centimetri a circa un metro e mezzo. I pompieri, per le operazioni di soccorso, hanno utilizzando le tecniche di autoprotezione in ambiente acquatico, realizzando un passaggio fra due corde tese alle sponde del fiume Irminio ed hanno assistito la famiglia nel guadare il fiume, prendendosi cura prima dei bambini trasportati in braccio.

Arrestato a Ragusa pedofilo seriale – Offriva alle vittime giri in motorino e ricariche telefoniche

foto 1 con logoLa Polizia ha eseguito la misura cautelare a carico di un uomo per aver perpetrato diverse fattispecie di reato a carico di 6 minori tutti maschi, alcuni suoi parenti. L’indagine, coordinata dalle due Procure della Repubblica competenti, Ragusa e Catania, è stata avviata dalla Polizia di Stato a seguito della segnalazione effettuata da un quindicenne che si era recato presso una villa comunale insieme al suo cagnolino. Il ragazzino era stato oggetto di attenzioni da parte del custode (a tempo determinato) della villa, in particolar modo l’uomo aveva fatto delle avance al minore, alcune molto esplicite. Impaurito ha immediatamente avvisato la famiglia e subito dopo insieme ai genitori ha presentato una formale denuncia presso gli uffici della Squadra Mobile, dove ha richiesto aiuto per lui e per gli altri minori, permettendo così di avviare indagini che hanno fatto emergere fatti reato gravissimi. Da quel momento in poi il soggetto è stato seguito in ogni istante dagli uomini della Squadra Mobile di Ragusa; non poteva essere lasciato alcuno spazio in quanto era ossessionato dalla ricerca di ragazzini. Sin dai primi istanti, i contatti telefonici orientavano gli investigatori verso un gruppo di minori da lui contattati telefonicamente o presso il luoghi di ritrovo, alcuni dei quali a lui legati per parentela. Il costante monitorare della vita dell’indagato ha permesso di far emergere diverse fattispecie di reato, di particolare gravità. Dalle intercettazioni e dai pedinamenti quotidiani, emergeva un quadro sempre più pericoloso e già si contavano 6 vittime; i piccoli dopo essere stati oggetto di attenzioni e di violenze rifiutavano di incontrarsi con il pedofilo, cercando di allontanarlo dalle loro vite. L’uomo, contattava i minori in ogni luogo, transitando per le vie frequentate dai più piccoli, come scuole e luoghi di ritrovo. Molti bambini ormai sapevano che quell’uomo era “pericoloso” pertanto non lo facevano avvicinare, altri invece, cedevano al ricatto del giro in scooter. “Se vieni con me ti faccio guidare il motorino” (per i più grandi) oppure “vieni a fare un giro con me” (per i più piccoli). Una volta sullo scooter palpeggiava i piccoli e quando trovava i più fragili emotivamente andava ben oltre. Oltre a questa tipologia di offerte, cercava di accaparrarsi le simpatie dei bambini con ricariche telefoniche e piccole somme di denaro. Inoltre il soggetto era ossessionato da alcuni bambini a lui legati da parentela, li cercava continuamente. Uno dei ragazzini addirittura voleva portalo via in un luogo segreto, sottraendolo alla madre sua parente. Proprio per la volontà di portare via uno dei bambini, la Squadra Mobile, durante l’attività d’indagine, ha predisposto un servizio notturno, bloccando gli intenti del criminale che aveva convinto il piccolo a fuggire con lui. Subito dopo il fermo, il GIP di Ragusa ha convalidato la misura trasmettendo il fascicolo alla Procura della Repubblica di Catania competente per questa tipologia di reati. Le 6 vittime, ascoltate dai poliziotti della Sezione Specializzata della Squadra Mobile, avevano descritto con i minimi dettagli i gravissimi fatti reato subiti, grazie anche all’aiuto di una psicologa. Il soggetto si trova in carcere nella sezione specializzata, in regime di custodia cautelare, in attesa delle nuove fasi processuali che si terranno a brevissimo.

 

VITTORIA, TRE GIOVANISSIMI DENUNCIATI DALLA POLIZIA

5 (6)In piena notte, avevano preso di mira un distributore automatico di merendine piazzato nei pressi dell’ingresso di una tabaccheria del centro e con una sbarra di ferro facevano leva per fare uscire i diversi prodotti. Sono stati sorpresi così, dalla Volante del Commissariato di Polizia di Vittoria, intenti ad armeggiare, con le merendine in tasca, ma anche con cartine e filtri per confezionare le sigarette in maniera artigianale. Hanno anche tentato di fuggire ma sono stati subito bloccati. Due fratelli rispettivamente di 16 e 14 anni, ed un amico di 16. La sbarra in ferro, lunga 70 cm che avevano appositamente portato per scardinare l’apparecchio è stata sequestrata. Al titolare della tabaccheria sono stati restituiti i beni, del valore di poche decine di euro; i ragazzi sono stati portati in Commissariato dove, contattati i rispettivi genitori ed una volta giunti in Ufficio, sono stati a loro affidati, con l’avvertimento che vigilino in maniera più attenta sulla condotta dei loro figli. Tutti e tre infatti sono stati denunciati per furto in concorso alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Catania.

Ragusa, servizio antidroga sulla fascia costiera: un arresto

20161107_172259L’incessante attività antidroga dei Carabinieri  con servizi mirati a controllare e debellare lo spaccio nelle piazze cittadine dà i suoi frutti. A finire nella rete questa volta è stato un italiano residente a Marina di Ragusa che, durante la notte di domenica è stato fermato e controllato da una pattuglia della Stazione di Marina di Ragusa. Insolito il fatto che uscisse da casa all’01:30 e, alla luce delle compagnie dallo stesso frequentate, i militari hanno avuto il sospetto che il giovane potesse nascondere qualcosa. Inequivocabili i segni di nervosismo dello stesso che è stato, quindi, perquisito. I militari gli hanno trovato nelle tasche circa 10 grammi di marijuana suddivisa in dosi e pronta ad essere smerciata, fatto confermato dalle conversazioni presenti sul cellulare dello stesso che aveva appena dato appuntamento a due acquirenti. Per C.F., 21enne incensurato, sono scattate le manette e gli arresti domiciliari.

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