Durante l’attività di contrasto alla pesca di frodo nelle acque antistanti la frazione di Scoglitti, che i Carabinieri del battello pneumatico, dislocato in quel porto, eseguono, un 38enne catanese disoccupato e pregiudicato è stato sorpreso in possesso di 1.200 ricci di mare. La pesca di questi organismi marini, in numero superiore a 50 unità, viola le disposizioni del Decreto Legislativo del 2012 concernente le “Misure per il riassetto della normativa in materia di pesca e acquacoltura”, entrata in vigore nel febbraio 2012 al fine di dare corretta attuazione ai criteri ed agli obiettivi previsti da alcuni regolamenti comunitari istitutivi di un regime europeo per prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale. La legge prevede una sanzione amministrativa da euro 2.000 a 12.000 euro per chiunque viene sorpreso a pescare quantità superiori a quelle autorizzate, per ciascuna specie, dalla normativa comunitaria e nazionale. Nello specifico, il soggetto colto in fallo è stato sanzionato per un valore di euro 4.000 dai militari operanti. L’intero quantitativo di pesce è stato sottoposto a sequestro. Secondo Legambiente la pesca di frodo è aumentata dell’8,6% nel 2012, rispetto all’anno precedente, un fenomeno illegale che pesa per il 39,7% sul totale degli illeciti commessi contro i mari e le coste italiani.
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MODICA, ESPLODONO CONSERVE DI POMODORO: UOMO USTIONATO
Si trova ricoverato al “Centro Grandi Ustioni” di Catania il modicano di 47 anni rimasto vittima di un incidente domestico. L’uomo, insieme ad alcuni familiari stava preparando le conserve di pomodoro. Pare che durante la fase di bollitura del pomodoro già imbottigliato, alcune bottiglie in vetro siano esplose ustionando l’uomo in varie parti del corpo. Il malcapitato è stato prima trasportato all’ospedale Maggiore di Modica e poi, in elisoccorso, a Catania, dove si trova ricoverato in prognosi riservata, anche se non sarebbe in pericolo di vita.
Da giorni rubavano, con l’inganno, in un supermercato: arrestati due comisani
Sono stati convalidati dal Tribunale di Modica gli arresti dei due ladri originari di Comiso bloccati nel week end scorso dai Carabinieri della Stazione di Modica. Si tratta di Petriglieri David Salvatore (classe 1974, pregiudicato comisano nativo degli Usa) e del complice Romeo Francesco (classe 1995, disoccupato, incensurato). Erano stati bloccati venerdì pomeriggio all’esterno di un noto supermercato all’ingrosso modicano, ubicato lungo la SS 115, in possesso di un ingente quantitativo di bevande e superalcolici da loro poco prima rubati. La visione dei video di sorveglianza dell’attività commerciale ha poi permesso ai Carabinieri di verificare quale fosse il modo di operare dei due ladri trasfertisti che, in tutta tranquillità, erano riusciti a portare all’esterno del negozio una decina di casse di apertivi e superalcoolici: il giovane ladro, dopo essersi recato alla cassa con la scusa di pagare il conto per la spesa di poco conto da lui artificiosamente fatta, vi rimaneva qualche secondo in più a scambiare quattro parole con la cassiera posizionandosi davanti a lei in maniera tale da ostruirne la visuale ed agevolare la fuga a piedi del complice. Quest’ultimo, approfittando dell’assenza dell’impianto anti taccheggio, correva poi all’esterno portando via il carrello stracolmo di refurtiva per un valore di oltre 1000 euro. Per Petriglieri è stata confermata la custodia cautelare in carcere, mentre per il giovane Romeo, scarcerato, è stato disposto l’obbligo di presentazione in caserma. Le indagini dei Carabinieri hanno accertato che i due da tempo erano dediti a questo tipo di reato rubando alcolici per quasi 30.000 euro. Merce poi “riciclata”. Un titolare di un bar è stato infatti denunciato per ricettazione.
SBARCO DI MIGRANTI A MARINA DI RAGUSA
Poco prima di mezzogiorno di lunedì ancora uno sbarco. Teatro questa volta è stata la spiaggia antistante la riserva del Fiume Irminio, a Marina di Ragusa. Una volta giunti a terra, i migranti sono riusciti in parte a fuggire. I carabinieri ne hanno fermati circa trenta, ma il numero potrebbe salire nelle prossime ore. Qualche immigrato è stato trasportato in ospedale per accertamenti. L’imbarcazione usata per lo sbarco si è arenata nella spiaggia.
Incidente autonomo a Playa Grande, centauro ragusano in gravi condizioni
Si trova ricoverato in gravi condizioni all’ospedale “Cannizzaro” di Catania il 33enne C.G. di Ragusa, rimasto vittima di un incidente stradale, nella notte tra sabato e domenica, lungo la circonvallazione di Donnalucata, nei pressi di Playa Grande. Il giovane viaggiava in sella ad un ciclomotore 125 quando ha perso il controllo del mezzo ed è finito sull’asfalto. Il giovane è stato trasportato in ospedale a Modica, ma poco dopo si è optato per il trasferimento in elisoccorso a Catania. Ora è in prognosi riservata. I rilievi sono stati effettuati dai carabinieri. di Modica.
Pozzallo, recuperate due auto rubate poco prima
Un tamponamento tra due auto rubate. I ladri sono riusciti a fuggire, ma i mezzi sono stati restituiti ai proprietari. E’ accaduto nella tarda nottata di venerdì, a Pozzallo. Gli agenti delle Volanti hanno sentito un forte rumore. Hanno visto due auto scontrarsi e i due conducenti scendere dai mezzi e darsi alla fuga. L’Alfa Romeo 147 e la Mitsubishi Pajero erano state da poco rubate.
Modica, moto tampona un’auto: un ferito
Uno scooterista minorenne è rimasto vittima di un incidente stradale sulla Modica Mare venerdì pomeriggio. Il giovane, G.A., 17 anni, modicano, pare che nell’effettuare col suo ciclomotore Malaguti il sorpasso di un’autovettura Opel, condotta da una donna di 45 anni, M.G., abbia tamponato l’utilitaria. Nell’impatto è stato sbalzato via dal sellino ed è finito sul selciato. Guarirà in quindi giorni. Sul posto la polizia locale.
ESTRADATO UN SOMALO
Nella tarda serata di venerdì è giunto all’aeroporto di Roma – Fiumicino Alì Ahmed, somalo di 33 anni, proveniente da Helsinki (Finlandia). Era stato arrestato in quella nazione lo scorso 13 giugno, in esecuzione dell’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dal Gip di Catania nell’ambito dell’operazione che ha smantellato una presunta organizzazione transnazionale specializzata nell’immigrazione clandestina.
Lei adescava le vittime sul web, lui le aggrediva: arrestato torinese per l’aggressione ad un ragusano
Gli agenti della Squadra Mobile, in collaborazione con i colleghi di Torino, su ordinanza del Gip del Tribunale di Catania, hanno arrestato Maurizio Longoni, 32 anni, torinese, accusato di rapina e lesioni personali. Il giovane, insieme ad una complice, al momento latitante, sono stati ritenuti responsabili della rapina ai danni di un 23enne ragusano il 23 febbraio scorso. Il giovane era alla stazione centrale di Catania quando è stato aggredito da uno sconosciuto con un coltello. Rientrato a Ragusa nella stessa serata in compagnia della giovane appena conosciuta, il 23enne è stato nuovamente aggredito dalla stessa persona che era entrata in azione a Catania. La giovane organizzava gli adescamenti, poi agiva il complice ora arrestato.
Cede marijuana ad un minorenne ARRESTATO TUNISINO A SCOGLITTI
Cade da ponteggio, grave operaio
Si trova ricoverato all’ospedale “Cannizzaro” di Catania il 43enne A.P., rimasto vittima di un incidente sul lavoro nella mattinata di giovedì. L’uomo, che lavorava in un cantiere di Giarratana per conto della ditta che gestisce insieme al fratello, sarebbe caduto giù da un ponteggio. Per via del violento impatto, l’uomo ha riportato un’emorragia cerebrale e per questo i medici del nosocomio catanese lo hanno operato d’urgenza. Sull’accaduto indagini in corso.
Incidenti a Modica
E’ di nove feriti il bilancio di due diversi incidenti della strada che mercoledì hanno coinvolto tre auto e un motociclo e che sono stati rilevati dal Nucleo di pronto intervento della Polizia Locale. Il primo sinistro è avvenuto in Via Pietro Borrometi tra una Fiat 600 condotta da G.B., 67 anni, modicano, e un motociclo Bmw alla cui guida era D.I., 37 anni, anche lui di Modica. Si è trattato, nella sostanza, di un tamponamento. Oltre al centauro, che è stato sbalzato in aria prima di finire al suolo, sono rimasti feriti tutti e quattro gli occupanti l’utilitaria, ovvero la moglie e le due figlie del conducente, M.B., 57 anni, E.B., 33 anni, e G.B., 19 anni, che guariranno in una settimana. Più grave il conducente del motociclo che è stato ricoverato all’Ospedale Maggiore con una prognosi di trenta giorni. L’altro incidente è avvenuto in Via Sorda Sampieri, zona San Filippo. Protagoniste una Fiat Brava che proveniva da Marina di Modica, guidata da G.P., 62 anni, e una Ford Fiesta che trasportava J.E., 20 anni (la conducente), di Ragusa, il suocero, S.C., 80 anni, e il figlioletto di un anno. Tutti sono dovuti ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. I tre congiunti hanno riportato ferite guaribili in sette giorni mentre il conducente la Fiat se la caverà in cinque giorni.
IN 85 SBARCANO A POZZALLO
C’è anche una neonata di un mese e mezzo tra le 85 persone sbarcate giovedì mattina a Pozzallo. Sessanta uomini, 24 donne, due delle quali incinte, e la neonata. Gli immigrati sarebbero somali e del Mali. Le loro condizioni sono buone, anche se in due sono stati portati in ospedale per accertamenti. Gli altri 83 sono stati accompagnati nel centro di pronta accoglienza nei locali della ex Dogana.
TRUFFA AI DANNI DELL’UE, C’E’ UN QUINTO INDAGATO
A seguito delle perquisizioni condotte dai Carabinieri di Ragusa nell’ambito delle indagini che i militari di Monterosso Almo stanno conducendo sul pascolo fittizio finalizzato ad intascare i soldi dei fondi comunitari per l’agricoltura, è stato identificato ed indagato un quinto soggetto, S.L., 63enne agronomo di Militello in val di Catania, ex dipendente di un centro di assistenza agricola etneo. Nella sua abitazione a Militello i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato parecchi documenti che, aggiunti a quelli sequestrati presso gli altri domicili e uffici, sembrerebbero delineare un interessante quadro d’insieme che meglio potrà far luce sul ruolo rivestito da ciascuno degli indagati nella vicenda.
RAGUSA, SVENTATO UN FURTO IN CAMPAGNA
I carabinieri del Nucleo Operativo e radiomobile della Compagnia di Ragusa, nella giornata di martedì, hanno arrestato in flagranza due giovani vittoriesi mentre rubavano una tonnellata e mezza circa di canale per lo scolo delle acque piovane nelle serre. Verso le otto e trenta del mattino, in contrada San Martino del comune di Ragusa, un agricoltore stava svolgendo il proprio lavoro nei campi quando – con stupore – ha notato due giovani con un autocarro di colore blu, un vecchio cassonato Fiat, intenti a caricare grondaie nel fondo di un suo conoscente. Non conoscendo quei due e sapendo che non si trattava di dipendenti di quell’azienda agricola, il contadino ha prima chiamato il numero unico europeo di pronto intervento “112”, quindi il suo conoscente, proprietario dell’azienda derubata. Quest’ultimo ha richiamato i carabinieri, che nel frattempo erano già partiti a spron battuto, e li ha aspettati lungo la SP85 per agevolarli nella ricerca della masseria. Ancor prima aveva chiamato un suo dipendente, facendolo posizionare dall’altro lato dell’azienda per poter osservare i movimenti dei ladri in caso di fuga. All’arrivo della “gazzella” dell’aliquota radiomobile della compagnia di Ragusa, i due complici sono stati trovati con le mani nel sacco. I due sono stati bloccati e perquisiti, uno di essi è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico di ventidue centimetri e sarà quindi anche denunciato per il porto di oggetti atti all’offesa. Prima di salire nell’auto militare coi “braccialetti” ai polsi, i due giovani hanno scaricato i circa 1.500 chilogrammi di canale in ferro zincato che avevano essi stessi precedentemente caricato sul camion, che avevano preso a prestito da un amico. Accompagnati in caserma e sottoposti a rilievi foto-dattiloscopici, sono stati identificati in Giovanni Giacchi, 24enne, e Giovanni Scifo, 25enne, entrambi vittoriesi, coniugati e disoccupati nonché già noti alle forze dell’ordine.
Era rimasto vittima di un incidente autonomo, MUORE IL RAGUSANO GIOVANNI IACONO
E’ morto nel Reparto di Rianimazione e Terapia Intensiva dell’Ospedale “Papardo” di Messina Giovanni Iacono, il 64enne ragusano che il 21 giugno scorso era rimasto vittima di un incidente stradale autonomo in contrada Puntarazzi, sulla Ragusa – Malavita – Santa Croce. L’uomo era in sella ad un motociclo quando, per cause ancora in corso di accertamento, ha perso il controllo finendo sull’asfalto per poi andare a sbattere contro un muro di recinzione di un’abitazione privata. Nonostante l’uomo indossasse il casco, per via del violento impatto ha riportato gravi traumi. Trasportato a Messina, è morto martedì. I rilievi erano stati effettuati dalla Polizia stradale.
L’indagine partita da una segnalazione ai carabinieri di Monterosso: Quattro indagati per truffa ai danni dello Stato e dell’Unione Europea
Sono state effettuate da parte dei carabinieri di Ragusa quattro perquisizioni domiciliari a carico di altrettanti indagati, tutti residenti nelle provincie di Catania e Siracusa, ritenuti responsabili del reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni di aiuti comunitari nel settore agroalimentare. Gli indagati sono M.S., 31enne allevatore vizzinese, A.B., 70enne allevatrice residente a Militello in Val di Catania, e i due consulenti agricoli G.G. di Lentini e G.A. di Catania. A seguito di riservate segnalazioni fatte lo scorso anno da alcuni cittadini, i Carabinieri di Monterosso Almo avevano avviato minuziose indagini ed infine denunciato i quattro alla Procura della Repubblica di Caltagirone, ritenendoli responsabili, in concorso, di aver falsamente dichiarato il possesso, e il conseguente utilizzo ai fini di pascolo di numerosissime particelle catastali di terreni agricoli siti in comuni delle province di Catania, Enna e Caltanissetta, inducendo così in errore l’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), e percependo indebitamente contributi erogati dall’Unione Europea in sostegno dell’allevamento di bovini per un danno complessivo superiore a trecentomila euro negli anni tra il 2005 e il 2012.
Controlli in mare e nelle pescherie tra Pozzallo e Scoglitti
Un’altra giornata intensa, quella di lunedì, per i militari della Motovedetta d’altura della Compagnia Carabinieri di Modica che, nel quadro dell’intensificazione dei controlli sul litorale ragusano di pertinenza, hanno effettuato controlli mirati nei pressi dei porti di Donnalucata e Scoglitti al fine di contrastare la sempre più dilagante condotta illecita della pesca a strascico posta in essere da parte sia di alcuni pescatori indigeni sia di marittimi in trasferta provenienti dalle varie località di mare della vicina provincia di Caltanissetta. Proprio nel corso di attività di navigazione svolta nella mattinata di lunedì nei pressi del piccolo porto di Donnalucata, i Carabinieri del servizio navale della Compagnia di Modica hanno rinvenuto, rimosso e sottoposto a sequestro una rete da posta del tipo tramaglio (della lunghezza di 1000 metri circa) priva delle previste bandiere di segnalazione ed utilizzata da pescatori di frodo, nonché 40 trappole per cefalopodi. Il natante che le aveva appena posizionate in mare, alla vista del natante dell’arma, è fuggito a forte velocità facendo perdere le sue tracce sotto costa. Nel pomeriggio di lunedì, al rientro dalle attività in mare, i militari della Motovedetta “Di Bonaventura” hanno avviato, invece, una mirata attività di controllo alle pescherie di Pozzallo finalizzata alla verifica della filiera alimentare e al rispetto delle norme sanitarie da parte dei venditori di pesce. Nel corso del servizio sono state elevate multe a carico dei titolari di due pescherie pozzallesi per complessivi settemila euro.
Celebrati nella Cattedrale di Ragusa i funerali di Antonio Basile: IL SALUTO AD UN RAGAZZO “TROPPO SPECIALE”
“Sapevo di avere un figlio speciale, troppo speciale”. La mamma di Antonio Basile, il quindicenne morto sabato sera per un incidente stradale lungo la Punta Secca – Caucana, ha voluto rendere testimonianza della “lezione” di “equilibrio, di sensibilità, di come non ci vogliano troppe regole per essere una persona perbene”. “Pensavo di averti insegnato tutto, di averti dato sempre le giuste regole – ha aggiunto Raffaella trattenendo a fatica il pianto -, ma in realtà sono io che ho imparato da te. In soli quindici anni mi ha insegnato tutto. Ed io ti prometto che ce la metterò tutta per stare accanto alla tua famiglia, al tuo adorato papà”. Poco dopo le 16,30 la bara bianca è entrata in chiesa accolta da un lungo applauso. La Cattedrale San Giovanni Battista era stracolma di gente. Anche il sindaco, Federico Piccitto, ha voluto rendere omaggio a questo ragazzo amato da tutti. A presiedere la liturgia, è stato l’arcivescovo Giambattista Diquattro, Nunzio Apostolico in Bolivia. A concelebrare con lui il parroco della Cattedrale, don Carmelo Tidona, don Graziano Martorana, don Giuseppe Ramondazzo e don Romolo Taddei. Sul presbiterio altri due sacerdoti, don Pietro Floridia e don Giovanni Cavalieri. E’ stato il parroco a tenere l’omelia. Ha parlato dei doni di Dio. “Il 10 novembre del 1997 – ha detto padre Tidona – il Signore ha donato Antonio a Nunzio e Raffaella. Il 14 dicembre dello stesso anno i genitori lo hanno presentato a Dio perché ricevesse il dono del battesimo, che per lui è diventato seme d’immortalità. Un dono che Antonio ha saputo accogliere ed esprimere nella sua fede, nei cinque anni di itinerario per ricevere i sacramenti”. Padre Tidona ha indicato Antonio come un ragazzo “il cui esempio va preso a modello da tutti”. Ha ricordato la sua “saggezza e la bontà d’animo”. Prima delle benedizione finale, tre amici sono saliti sul presbiterio per dare l’ultimo saluto a questo ragazzo “che è impossibile dimenticare”. “Rimarranno sempre con noi – ha detto il primo – il tuo bel sorriso, i tuoi occhioni allegri. Non dimenticheremo mai l’ultimo viaggio fatto in Grecia. Rimarrai sempre con noi, tra i banchi di scuola e nella vita di tutti i giorni. Chiedo a tutti di non piangere, ma di ricordare Antonio con un sorriso”. Ha poi ricordato la comune passione per la Roma. E sulla bara c’era una maglietta giallorossa ed un’altra, che indossavano anche alcuni amici, con la scritta “Ciao Sile”. Un altro ragazzo ha aggiunto: “Sabato sera ti aspettavamo per trascorrere un’altra bella serata insieme, non sapevamo che stavi lottando per non lasciarci”. “Sono qui a nome degli amici di famiglia, gli amici di sempre. Per dirti che staremo accanto alla tua famiglia”, ha detto il terzo giovane. Poi il saluto della mamma, la benedizione e un lungo applauso ha accompagnato l’uscita della bara dalla chiesa.
Scoglitti: primi controlli del nuovo battello pneumatico
Riprendono i controlli in mare da parte del nuovo battello pneumatico dislocato a Scoglitti. Nello specifico, al termine del primo fine settimana di attività, i militari, nel corso del servizio di vigilanza costiera e polizia marittima, hanno denunciato in stato di libertà per violazione delle disposizioni del Codice della Navigazione due vittoriesi perchè sorpresi, a bordo di unità di diporto con motori ad elica, a navigare a pochi metri dalla battigia di riviera camerina, provocando grave pericolo per i bagnanti. Sono stati multati amministrativamente per 172 euro ciascuno. L’intervento da parte del natante è stato accolto da una approvazione collettiva dei bagnanti presenti in quel momento sulla spiaggia, particolarmente preoccupati per l’incolumità dei loro bambini.