Ottocento firme raccolte. Protocollate al comune di Santa Croce nel novembre del 2011. In quella petizione, il comitato di Casuzze e Caucana aveva chiesto la messa in sicurezza della litoranea che attraversa le borgate a mare. Troppi incidenti stradali alcuni dei quali dalle tragiche conseguenze. Un tratto di strada ad alta densità abitativa con un centinaio di svincoli e intersezioni in un’arteria sprovvista anche dei marciapiedi. L’incidente mortale di sabato sera ripropone il tema della sicurezza. Il comitato coadiuvato da Luca Salonia, Salvo Cosentini, Pippo Distefano, aveva chiesto all’ex sindaco Lucio Schembari interventi risolutivi con dissuasori di velocità e la chiusura al transito veicolare di via delle Anticaglie. “Il nostro pensiero va rivolto alla famiglia Basile – dice il vice sindaco di Santa Croce, Ciccio Corallo – per la tragica scomparsa del figlio Antonio. Come amministratori e come genitori il nostro è un invito al cordoglio. Successivamente valuteremo il da farsi. Chiederemo al prefetto di utilizzare tutti gli strumenti utili come deterrente per evitare altre assurde tragedie. In passato i nostri inviti alla prudenza, gli appelli ai ragazzi, sono caduti nel vuoto. Adesso occorre intervenire in maniera incisiva utilizzando l’autovelox in alcuni tratti”.
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TRAGICO INCIDENTE A CAUCANA – MUORE ANTONIO BASILE DI 16 ANNI
Tragico sabato sera a Caucana. Un incidente mortale si è verificato intorno alle 22 nella frazione camarinense. A perdere la vita uno studente ragusano di sedici anni, Antonio Basile. Il ragazzo era in sella al proprio scooter Mbk quando, per cause che sta accertando la Polizia stradale, si è scontrato, in corso Oceano Indiano, con una Hyunday condotta da D.L., 23enne di Santa Croce. Da una prima ricostruzione, ma ovviamente le perizie degli inquirenti sono ancora in corso, pare si sia trattato di un impatto quasi frontale, assai violento. Il sedicenne si stava recando a Marina di Ragusa, per incontrare gli amici e passare la serata con loro. L’utilitaria, invece, procedeva in direzione Punta Secca. Il ragazzo è stato trasportato in ospedale, ma nulla hanno potuto fare i medici per salvargli la vita. I funerali saranno celebrati lunedì, alle 16,30, nella Cattedrale San Giovanni Battista a Ragusa.
Servizi straordinari di controllo del territorio Scicli e Sampieri
Nel corso della sera e della notte tra venerdì 5 e sabato 6 luglio 2013 sono stati effettuati posti di blocco sia a Scicli che a Sampieri, nelle zone di aggregazione di giovani. Molteplici sono stati i controlli e le perquisizioni ai pregiudicati sottoposti a misure restrittive e di prevenzione da parte dell’Autorità di Pubblica Sicurezza; uno di essi, L.F., sorvegliato speciale di P.S. di anni 49, è stato denunciato in stato di libertà poiché non era all’interno della propria abitazione così come gli era stato prescritto durante l’orario notturno. Sono stati controllati da un punto di vista amministrativo, alcuni locali pubblici, ubicati sia in centro a Scicli che a Sampieri rilevando alcuni illeciti e quindi sono stati elevati i verbali e le relative sanzioni. L’attività della Squadra Volanti ha permesso di identificare 78 soggetti e 35 veicoli, sono state elevate 14 contravvenzioni al codice della strada e ritirati 4 titoli abilitativi alla circolazione. I controlli continueranno durante tutto il week-end nella fascia costiera della Provincia Iblea.
Estradato in Italia scafista maltese
La magistratura maltese ha concesso l’estradizione di Anthony Muscat, 48 anni di Sliema, tratto in arresto dalla Polizia dell’Isola dei Cavalieri, che ha operato in stretta sinergia con la Squadra Mobile di Ragusa, in esecuzione del mandato di arresto europeo, per il reato di Associazione per delinquere finalizza all’immigrazione clandestina di cittadini cinesi verso l’Italia ed in altri paesi del continente europeo. L’operazione riguardò 14 soggetti di varie etnie (maltesi, cinesi e palestinesi) specializzati nel far giungere dalla Cina a Malta cittadini cinesi intenzionati ad arrivare in Italia con l’escamotage della frequentazione di corsi di lingua inglese. Subito dopo il loro arrivo con visti per motivi di studio, i cittadini cinesi venivano condotti con potenti motoscafi sulle coste iblee, da dove raggiungevano, con l’aiuto di alcuni componenti le consorterie criminali operati in Italia, le mete prestabilite. Muscat, scortato da personale dell’Interpol italiana, è giunto presso l’aeroporto di Roma ed è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Rebibbia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Modica.
FURTI AREE RURALI – DENUNCIATO PLURIPREGIUDICATO VITTORIESE
I Carabinieri hanno deferito in stato di libertà il coltivatore agricolo M.V., vittoriese di 53 anni, poiché, a seguito di perquisizione effettuata all’interno della propria azienda agricola sita in contrada “Bonincontro”, veniva trovato in possesso di uno trattore oggetto di furto denunciato il 4 luglio presso la Stazione di Vittoria da un imprenditore operante in un’azienda agricola di Contrada “Cappellaris” a Vittoria. Si tratta di un mezzo agricolo marca “Carraro” modello SX8400, immatricolato nel 2012, rinvenuto nella disponibilità del pregiudicato, del quale quest’ultimo non è stato in grado di dimostrare ai militari operanti la lecita provenienza. A seguito del ritrovamento, il veicolo, del valore approssimativo di 20.000 euro, veniva immediatamente restituito al legittimo proprietario. M.V., pluripregiudicato sia per reati associativi che per reati contro il patrimonio, dovrà rispondere davanti all’Autorità Giudiziaria iblea del reato di ricettazione.
Sanzionati apneisti dentro il porto di Pozzalo
Venerdì mattina i Carabinieri della motovedetta CC 813 “Di Bonaventura si sono imbattuti in un pozzallese di 55 anni: M.P., a bordo del suo natante da diporto, era in possesso di attrezzi da pesca professionali (reti verricello e divergenti) nonostante fosse privo della prevista licenza di pesca. Gli attrezzi da pesca, il natante e i motori sono stati posti sotto sequestro da parte dei Carabinieri che, nel corso del controllo, hanno poi accertato come i motori marini entro/fuori bordo del natante fossero privi della copertura assicurativa. A carico del diportista sono state elevate sanzione amministrative per un importo complessivo di 5.700 euro. Al rientro in porto i Carabinieri del Servizio navale dell’Arma si sono imbattuti in due forestieri siracusani che, in barba ad ogni normativa inerente la sicurezza della navigazione, stavano praticando nuoto in apnea all’interno del porto turistico pozzallese. Invitati ad uscire dall’acqua sono stati, quindi, generalizzati e sanzionati entrambi con una contravvenzione da 2.064 euro.
Vittoria, misura cautelare per uno stalker – Minacciava l’ex: “Sono il boss di Gela”
Venerdì pomeriggio agenti del Commissariato di P.S. di Vittoria hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Ragusa, dr. Claudio Maggioni, su richiesta avanzata dal Sostituto Procuratore della Repubblica dr.ssa Claudia Maone, che ha recepito le risultanze investigative che hanno coperto quasi l’arco di un biennio. La misura è stata applicata ad un uomo di 48 anni di Gela, che non potrà avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla sua ex compagna, come il domicilio e il luogo di lavoro, con l’obbligo di mantenere una distanza di almeno 500 metri da tali luoghi e, da qualunque altro luogo in cui la donna si trovi, ed ancora il divieto di comunicare con lei attraverso nessun mezzo, telefono, fisso o cellulare, e-mail o altro mezzo telematico. Gli atti persecutori erano iniziati nel marzo 2011, all’esito di una convivenza durata 8 anni che aveva dato tre figli alla coppia. Il reato contestato è quello di atti persecutori previsto dall’art. 612 bis del codice penale, aggravato proprio dalla preesistenza del legame affettivo. E’ stato altresì contestato il reato di lesioni personali aggravate poiché in due occasioni la donna ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso per dei traumi cagionati dal suo compagno. La donna, trentenne, che lavorava a Vittoria presso un esercizio commerciale, aveva dovuto subire anche il licenziamento da parte dei datori di lavoro a causa delle insistenti visite minacciose fatte da compagno. Benché la donna, con i figli, vivesse da tempo presso una comunità protetta, ha continuato ad essere destinataria di comportamenti persecutori da parte dell’uomo che riusciva a rintracciarla telefonicamente e la ammoniva con ingiurie e minacce. L’uomo, con piccoli pregiudizi di polizia, per terrorizzare la compagna l’aveva minacciata di morte dicendole anche di essere “il boss di Gela”.
DUE CHILI DI DROGA SOTTO IL LETTO: ARRESTATO VITTORIESE
I Carabinieri della Compagnia di Vittoria, nel corso di un mirato servizio per il contrasto al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, hanno tratto in arresto Ivan Di Puma, 33 anni, residente a Scoglitti. Nel corso di un controllo alla rotonda dei “Cinque Zucchi”, sulla provinciale 14, è stato trovato in possesso di 11 grammi di cocaina e di 8 di marijuana. Ma la vera sorpresa è stata in casa del giovane: sotto il letto c’erano due chili di marijuana. La sostanza sequestrata complessivamente avrebbe potuto fruttare sul mercato circa 25.000 euro. Per Di Puma è scattato l’arresto.
Droga nel reggiseno, due arresti ad Ispica
Si stavano dirigendo in tutta tranquillità verso Rosolini a bordo del loro furgoncino quando sono incappati in un posto di controllo eseguito dai Carabinieri di Ispica in contrada Garzalla. Il nervosismo da subito palesato dai due occupanti del veicolo ha insospettito i Carabinieri che, dopo averli generalizzati sottoponendo a controllo i rispettivi documenti di identità e di guida, hanno deciso di approfondire i controlli e di condurli in caserma per sottoporli a perquisizione veicolare e personale. Protagonisti due giovani, Orazio Cicero, 33 anni, di Rosolini, e Rosy Gieri, 22 anni, di Ispica, entrambi con precedenti. La giovane aveva sette grammi di eroina, divisi in otto dosi, nel reggiseno. Per i due è scattato l’arresto.
INCIDENTE STRADALE, MORTA UNA GIOVANE ORIGINARIA DI MODICA
ARTICOLO DEL QUOTIDIANO NAZIONALE IL FATTO- Porto di Ragusa: Iva evasa, inadempienze e altre irregolarità. Nei guai ditte appaltatrici
Un’evasione dell’Iva da otto milioni di euro, materiali di costruzione di scarsa qualità e modifiche attuate arbitrariamente dalle ditte private rispetto al progetto originario. Sul nuovo porto di Marina di Ragusa, frazione marittima del capoluogo ibleo siciliano, ultimato nel giugno del 2009, si addensano nuove nubi a seguito dell’indagine della Guardia di finanza su ordine della Procura della Repubblica di Ragusa che, partita per verificare la corretta applicazione dell’aliquota Iva sugli acquisti delle imprese, ha fatto emergere altre irregolarità. Non solo le ditte aggiudicatrici dell’appalto – le catanesi Tecnis (degli imprenditori Mimmo Costanzo e Concetto Bosco), Sigenco e Silmar riunite nella Porto turistico Marina di Ragusa spa – avrebbero applicato un’aliquota inferiore su determinati acquisti, da cui deriva la maxi evasione da otto milioni, ma sarebbero venute meno ad alcune clausole del capitolato firmato con il Comune di Ragusa, a cui la Regione Sicilia ha affidato l’infrastruttura per 60 anni. Gestione che, a sua volta, l’ente comunale ha passato alla società che ha realizzato il porto.
Ma non è questa la prima volta in cui le tre ditte compaiono nelle cronache. Anche giudiziarie. Si tratta delle stesse imprese che negli ultimi anni sono state vincitrici, spesso riunite nel consorzio Uniter, di importanti appalti in tutta Italia: dal raccordo anulare di Roma ai cantieri navali di Genova, dall’autostrada Salerno-Reggio Calabria ai lavori di ammodernamento dell’aeroporto di Catania e a diverse altre opere pubbliche etnee. Santo Campione, amministratore delegato di Sigenco, è imputato per disastro colposo, truffa e concorso in frode nelle pubbliche forniture, nell’inchiesta della Procura di Catania sulla realizzazione delle nuove linee della metropolitana. Cantieri che nel frattempo sono fermi da mesi, dopo che la stessa Sigenco è stata costretta a chiedere il concordato preventivo a causa di difficoltà economiche. Mentre Mimmo Costanzo, titolare della Tecnis e rappresentante di Uniter, è stato rinviato a giudizio e poi assolto dall’accusa di abuso d’ufficio in concorso nel processo per la costruzione di nove parcheggi interrati a Catania. Due dei quali affidati al consorzio e dove resta posata solo la prima pietra. Ora i nuovi guai per gli imprenditori potrebbero arrivare da Ragusa.
Sul nuovo porto della città iblea, un affare da 70 milioni di euro, da tempo il circolo locale di Legambiente denunciava inadempienze nei lavori. “Tutte le forze politiche sapevano quello che stava succedendo – spiega il presidente Giovanni Campo – Gli inerti dovevano essere smaltiti in una cava, invece sono stati lasciati in mare e la scogliera è stata in parte distrutta”. Pochi mesi fa anche le attenzioni dei carabinieri si erano concentrate sul nuovo porto. Le indagini avevano fatto emergere un patto tra la mafia catanese e la stidda ragusana per dividersi il business del pizzo. A far venire a galla la storia era stato un imprenditore, titolare della ditta Descamoter, impegnata in subappalto nei cantieri del porto. “Noi dovevamo dare 80mila euro alla Stidda – aveva denunciato ai carabinieri – Mentre la ditta titolare avrebbe pagato una grossa somma a Cosa nostra catanese». A seguito delle sue dichiarazioni, lo scorso aprile, gli investigatori hanno arrestato tre appartenenti alla Stidda ragusana con l’accusa di estorsione aggravata.
Salvo Catalano e Leandro Perrotta
COMISO, SCOPERTA PARRUCCHIERA IN NERO
La Guardia di Finanza scopre una parrucchiera totalmente sconosciuta al fisco. L’attività è stata svolta, presso un locale aperto al pubblico, annesso all’abitazione della donna, attrezzato di tutto punto. Durante il controllo, i finanzieri hanno appurato che la titolare dell’esercizio era sprovvista di partita IVA, non aveva istituito alcun registro contabile né presentato per gli anni d’imposta 2010 e 2011 alcuna dichiarazione dei redditi. L’attività di verifica fiscale si è concentrata nella ricostruzione dei ricavi conseguiti dalla verificata con l’ausilio delle metodologie di controllo del settore, dall’incrocio degli elementi in possesso all’Amministrazione Finanziaria e dei dati desunti dalle attività ispettive. A conclusione delle operazioni di polizia tributaria svolta, sono stati recuperati a tassazione circa 25.000 euro ai fini delle Imposte dirette e dell’Irap e circa 5.000 euro ai fini Iva. Il risultato rientra nel piano di interventi di polizia economica e finanziaria delle Fiamme Gialle, finalizzati a contrastare ogni manifestazione di economia sommersa delle attività’ commerciali e professionali che tentano di sfuggire ai controlli del Fisco. “Il servizio in questione – spiegano le Fiamme gialle – è frutto della speciale sinergia con la Cna di settore e con i colleghi dei Carabinieri per tutelare gli artigiani in regola”. Inoltre sono stati svolti nel comparto numerosi controlli sia alla regolare emissione della ricevuta fiscale sia in materia di canone televisivo commerciale riscontrando 40 violazioni.
Accoltellamento a vittoria, indagati due fratelli
Erano stati individuati e ricercati per tutto il giorno gli autori dell’accoltellamento di T.G. 49enne vittoriese. Il grave episodio di violenza era avvenuto giovedì mattina alle 9.30 circa, in pieno centro cittadino. Le indicazioni fornite dalla vittima e l’attività investigativa avviata dagli agenti del Commissariato di Polizia avevano consentito di individuare con certezza gli autori del gesto delittuoso. Le ricerche dei due, fratelli, nato a Niscemi uno, a Ragusa l’altro, ma entrambi residenti a Vittoria, era scattata subito dopo. Per tutto il giorno i due si sono resi irreperibili e nella serata di giovedì si sono presentati presso gli uffici del Commissariato accompagnati dal loro difensore, l’avvocato Santino Garufi. Hanno voluto spiegare il motivo del loro gesto e sono stati sentiti sino a tarda sera. Il complesso di atti raccolti è attentamente vagliato dagli agenti, e l’Autorità Giudiziaria di Ragusa immediatamente informata del fatto sta coordinando le indagini. Entrambi i fratelli sono indagati.
PORTO MARINA DI RAGUSA GUARDIA DI FINANZA CONTESTA A SOCIETA’ COSTRUTTRICI 8 MILIONI DI EURO DI IVA EVASA
La Guardia di finanza di Ragusa, su delega del procuratore della Repubblica di Ragusa Carmelo Petralia, ha effettuato una indagine sulla costruzione del porto di Marina di Ragusa. Nell’ambito dell’inchiesta è stato costatato che le società costruttrici hanno applicato un’aliquota Iva sugli acquisti inferiore a quella dovuta per un totale di 8 milioni di euro di Iva evasa. L’indagine condotta dai finanzieri era finalizzata ad appurare le regolarità di tutte le operazioni poste in essere controllando attraverso rilievi incrociati anche gli acquisti realizzati dalle aziende appaltanti. In sostanza la Compagnia di Ragusa voleva verificare l’effettività degli investimenti privati nel project financing del porto di Marina. Nel contesto è emerso anche che il Responsabile unico del procedimento, M.S., si è reso responsabile della violazione articolo 328 del codice penale (rifiuto di atti di ufficio) per avere omesso di effettuare la rescissione del contratto con la ditta appaltatrice dei lavori, che è risultata inadempiente ad alcune clausole contrattuali previste nel capitolato speciale d’appalto. In particolare è stato costatato l’utilizzo di materiale per la costruzione non corrispondente a quello contrattualmente previsto sia nella quantità che nella qualità e sono state riscontrate difformità nella realizzazione di alcune opere rispetto all’elaborato progettuale. L’attività condotta dalla compagnia della Guardia di finanza di Ragusa rientra tra i compiti di Polizia economica del Corpo ed è tesa ad evidenziare e a tutelare i fenomeni finanziari con un approccio multidisciplinare.
Comiso, due ragazzi sorpresi a rubare in un ristorante
Nella notte tra mercoledì e venerdì, i Carabinieri della Compagnia di Vittoria hanno tratto in arresto Stefano Brafam 18 anni, operaio, perchè insieme ad un 16enne comisano è stato trovato all’interno di un ristorante di Comiso, in contrada “Strada dei Comisani”, già oggetto di numerosi furti per tutto il mese di giugno. Nel corso dei vari raid erano state rubate numerose bottiglie di vino e soldi contanti dalla cassa per un valore complessivo di 500 euro circa. I due sono accusati di tentato furto. Il 18enne è ai domiciliari, mentre il minorenne è stato affidato ai genitori.
“Paga per riavere la tua auto”, scatta arresto per estorsione
Un 36enne vittoriese, ma residente a Comiso, è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile della Polizia con l’accusa di estorsione. Si tratta di Giuseppe Lo Presti, individuato e bloccato nel centro storico casmeneo dagli agenti subito dopo aver riscosso l’ultima tranche per il pagamento della somma di 800 euro che era stata richiesta ad un professionista di Comiso, quale cifra pattuita per avere restituita l’autovettura rubatagli tre giorni prima, la cosiddetta tecnica del cavallo di ritorno. La vittima, dopo aver denunciato il furto, era stata contattata dal malvivente che le aveva proposto l’affare. Per paura di ritorsioni, per via delle minacce subite, inizialmente non voleva collaborare con la Polizia. Alla fine, però, ha ceduto, raccontando tutto agli agenti. Da lì è partita l’operazione che ha consentito l’arresto in flagranza.
RAGUSA, CAMERIERA SORPRESA CON VENTI GRAMMI DI COCAINA
L’hanno fermata in un posto di blocco, a tarda sera, in viale delle Americhe. Ad un primo controllo sembrava tutto regolare: assicurazione, patente. I carabinieri hanno notato però qualche segnale di “stress”. L’hanno fatta scendere dall’auto. Nel porta occhiali da sole hanno trovato un involucro con polvere bianca. La donna, basita, non ha avuto risposte per le domande dei militari che, aperta una tasca laterale, hanno trovato un altro sacchetto, di colore giallo, molto più grande del primo, contenente sempre sostanza biancastra. In totale una ventina di grammi di cocaina. Per la donna, Letizia Cascone, 40 anni, cameriera ragusana, è scattato l’arresto. Si trova ai domiciliari in quanto incensurata. Ma i carabinieri sono certi che quella droga non gestisca lo spaccio di droga, per questo stanno cercando di approfondire la questione. Pare che la donna, tuttavia, non stia dando particolari indicazioni su come quella “roba” possa essere finita nell’auto su cui viaggiava e, soprattutto, su chi gestirebbe il “giro”. I militari pensano a qualche amico o conoscente della donna, magari già noto alle Forze dell’Ordine.
CHIARAMONTE GULFI: BABY PIROMANE DENUNCIATO DAI CARABINIERI
I carabinieri lo hanno sorpreso mentre, con un accendino a gas, appiccava il fuoco in un’area boschiva, in contrada Ferriero. Il piromane è un ragazzino di quindici anni. Dall’attività investigativa svolta, il ragazzo è ritenuto responsabile anche dell’incendio appiccato lo scorso 29 giugno in una zona limitrofa, che aveva interessato due ettari circa di area demaniale. Le fiamme sono state domate da due squadre della locale Protezione civile. A seguito della sua condotta il minorenne è stato segnalato all’autorità giudiziaria di Catania, davanti la quale dovrà rispondere del reato di incendio boschivo aggravato e continuato.
Incendio in una officina di Modica
La squadra operativa del distaccamento di Modica dei Vigili del fuoco è intervenuta in corso Sicilia per un incendio divampato all’interno di un’autofficina. I vigili sono riusciti a spegnere rapidamente le fiamme, ed a circoscrivere l’incendio limitando i danni ed evitando che le fiamme si estendessero a tutta l’officina. Immediate le operazioni di bonifica e la verifica dei piani superiori, essendo stato il soffitto dell’officina, pavimento del primo piano, comunque interessato dal calore.
CONTROLLI EDILIZIA NEL TERRITORIO DI RAGUSA
Il nucleo di Polizia edilizia del Comando di Polizia Municipale ha sottoposto a sequestro preventivo, successivamente convalidato dall’Autorità giudiziaria del Tribunale di Ragusa, un manufatto realizzato nella terrazza di un edificio condominiale, in una zona centrale di Marina di Ragusa. Il sequestro s’inserisce nell’ambito dei controlli delle tettoie nelle terrazze o pertinenze di edifici preesistenti. In questo caso, la sopraelevazione accertata a Marina di Ragusa, avente una superficie di circa 100 mq, eseguita con struttura in ferro e copertura con pannelli coibentati, non aveva le caratteristiche della precarietà: c’erano impianto elettrico, idrico, condizionatori e sanitari. Più che una tettoia, un appartamento, realizzato senza autorizzazioni. I proprietari del manufatto abusivo sono stati denunciati alla Procura della Repubblica.