Sequestrata dalla Procura della Repubblica di Modica una nave turca in acque internazionali del Mar Mediterraneo dalla Guardia di Finanza con una tonnellata di hashish stipata all’interno della stiva. Parte dell’equipaggio, cinque persone di nazionalità turca ed un egiziano, è stata tratta in arresto e assicurata alla giustizia italiana. Si è trattato di un’operazione sensazionale che ha visto in opera le componenti aeree, navali e terrestri della Guardia di Finanza. Nella notte tra sabato e domenica è stata intercettata in acque internazionali questa motonave battente bandiera turca, proveniente dal Marocco e destinata in Libia, già da tempo sotto la lente di ingrandimento dei finanzieri. Dopo aver ottenuto le prescritte autorizzazioni dalle autorità turche, così come previsto dalla Convenzione di Vienna delle Nazioni Unite contro il traffico internazionale di stupefacenti, è stato intimato l’alt senza, tuttavia, che lo stesso venisse ottemperato. La motonave continuava la sua corsa mentre alcuni componenti dell’equipaggio lanciavano in mare sacchi di juta risultati successivamente essere confezioni di stupefacenti. Il lancio a mare della droga è stato interrotto perchè si è scelto di sparare colpi d’avvertimento. Abbordata la nave, i militari procedevano alla perquisizione trovando kg. 855,872 di hashish confezionato in 908 panetti complessivi; alcuni da un chilo, altri da mezzo chilo e ancora da 250 grammi. Le operazioni, coordinate dai magistrati di Modica, Francesco Puleio e Gaetano Scollo, sono state completate al porto di Pozzallo. La droga, se immessa nel mercato, avrebbe fruttato alle organizzazioni criminali alcuni milioni di euro. Gli arrestati si trovano nel carcere di Modica con l’accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti, mentre il resto dell’equipaggio, 4 giovani marinai egiziani provenienti da una scuola nautica di Alessandria, si è dimostrato estraneo ai fatti ed è stato accompagnato presso l’ambasciata d’Egitto a Roma per poi essere riportato a casa. Decisiva è stata anche l’intercettazione di una comunicazione radio.
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Monterosso Almo, arrestato un giovane incensurato per spaccio di droga
I carabinieri di Monterosso Almo hanno arrestato per spaccio di stupefacenti un ventenne incensurato del luogo, trovato in possesso di quasi mezzo etto di marijuana. Si tratta di Alberto Vona, residente a Monterosso, incensurato. L’arresto è stato convalidato martedì mattina dal Gip del Tribunale di Ragusa, Giovanni Giampiccolo. Il giudice ha concesso a Vona, difeso dall’avvocato Salvatore Caravello, gli arresti domiciliari visto lo status di incensurato. Secondo i militari dell’Arma il ragazzo, pur disoccupato, appariva avere un tenore di vita elevato. Pertanto il comandante della Stazione ha deciso d’intervenire eseguendo una perquisizione nell’abitazione del giovane. Durante il controllo è venuto fuori uno zainetto, nascosto dalla sorella dell’indagato dietro il divano. All’interno c’era un sacchetto pieno pieno di marijuana, già confezionata in dosi, per un totale di 44 involucri. Nella stessa stanza una scatola di latta con 135 euro in contanti, tutti in pezzi da cinque euro e in moneta metallica, ritenuti il provento delle spaccio e sottoposti a sequestro insieme alla droga. I militari sospettano che il giovane ricevesse i suoi clienti in casa e che gli stessi avessero anche la possibilità di fumare l’erba “in loco”, proprio come in un improvvisato coffee shop olandese. Ma le sorprese non erano ancora finite per i militari, nella stanza infatti c’erano tre vasi per fiori con altrettante piantine di cannabis indica, la pianta ricca di delta-9-idrocannabinolo, ovvero il principio attivo della marijuana e dell’hashish. E la cosa davvero singolare è che, non contenendo principio attivo, in Italia i semi sono di libera vendita e si possono agevolmente reperire su internet con consegna direttamente a domicilio. Terminata la perquisizione, il giovane è stato dichiarato in arresto come disposto dal Pm Monica Monego. La sorella dell’indagato, F.V. di 21 anni, è stata denunciata per il reato di favoreggiamento personale.
INCIDENTE STRADALE SULLA STATALE 115
Incidente stradale domenica sera, alle 19,30 circa, al km 289,300 della statale 115, in territorio di Vittoria. Nel sinistro sono rimasti coinvolti un motociclo ed un’autovettura. Ad avere la peggio sono stati i due, un uomo ed una donna acatesi, che erano in sella al motociclo: 30 giorni di prognosi per l’uomo e 40 per la donna. Sul posto la Polstrada di Ragusa.
Violenza sessuale su nipotina di 5 anni IN CARCERE IL 45ENNE DI VITTORIA
Il 19 novembre scorso, un vittoriese di 45 anni, ritenuto responsabile di violenza sessuale nei confronti della nipotina di 5 anni, era stato trasferito nell’ospedale psichiatrico di Barcellona Pozzo di Gotto. A seguito delle indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Ragusa che ha richiesto diversi incidenti probatori, si è accertato che, al momento dei fatti, l’uomo era capace di intendere e volere. Da qui la decisione del giudice per le indagini preliminari Maggioni che ha disposto l’applicazione della custodia cautelare in carcere per il 45enne. Il turpe episodio di violenza sessuale è venuto fuori a seguito della segnalazione pervenuta alla Polizia dal Pronto soccorso dell’Ospedale di Vittoria (dove la piccola si era recata con i familiari). Violenze e abusi sarebbero stati perpetrati ripetutamente.
Era rimasto vittima di un incidente giovedì: E’ MORTO SIMONE DI FRANCO, DONATI GLI ORGANI
Non ce l’ha fatta il quindicenne Simone Di Franco rimasto vittima di un incidente stradale giovedì mattina a Ragusa, all’incrocio tra via Psaumida e via Paestum, dove abitava. Il ragazzo è morto all’ospedale civile, ma i genitori hanno voluto offrire un grande gesto di umanità. Hanno, infatti, dato l’autorizzazione all’espianto degli organi. I reni, il cuore ed il fegato di Simone aiuteranno a vivere altre persone. Giovedì mattina Simone era in sella al suo motorino quando, per motivi ancora da accertare, ha perso il controllo andando a sbattere violentemente contro un palo dell’illuminazione pubblica. E’ stato trasportato in ospedale, dove i medici hanno riscontrato un gravissimo trauma cranico. I funerali saranno celebrati lunedì, alle 16, nella chiesa di San Giuseppe Artigiano.
Vittoria, arrestato tunisino
I Carabinieri della Compagnia di Vittoria hanno arrestato il tunisino Iteb Mansour, 28 anni, poiché colto nella flagranza di cedere una dose di hascisc di 1,3 grammi ad un 37enne vittoriese ricevendo in cambio 35 euro. Lo scambio è avvenuto in via Fanti angolo via Magenta. In casa del giovane, è stata trovata un’altra dose.
Denunciate tre persone
Gli uomini della Squadra Volante della Questura di Ragusa hanno proceduto alla denuncia in stato di libertà di un uomo per guida in stato di ebbrezza, fuga e omissione di soccorso. L’uomo, identificato per S.R., di Ragusa, di anni 40, intorno alle ore 17 di venerdì, si era reso responsabile a Ragusa di un incidente stradale con feriti in via Paestum, dileguandosi velocemente dal luogo del sinistro senza prestare soccorso. L’uomo resosi conto che ormai mancava poco alla sua completa identificazione, si è presentato volontariamente in Questura. Sottoposto ad “alcoltest” si è scoperto che aveva in corpo un tasso alcolemico cinque volte superiore a quanto consentito dalla legge. Il veicolo con il quale era stato provocato l’incidente è stato sottoposto a sequestro. Sempre nella giornata di venerdì sono stati effettuati controlli a tappeto in città presso tutte le abitazioni delle persone destinatarie di misure di prevenzione e di sicurezza di Polizia. Da tale attività ne è scaturita una denuncia in stato di libertà per il reato di evasione dagli arresti domiciliari per due fratelli, G.S. di anni 33 e C.S. di anni 26.
Un’altra centrale di spaccio scoperta a Vittoria dalla Polizia
A seguito di articolate e laboriose indagini gli agenti del Commissariato di P.S. di Vittoria hanno tratto in arresto due cittadini tunisini sorpresi in flagranza del reato di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo eroina. Negli ultimi mesi si è registrato un notevole incremento nell’uso di eroina, sostanza stupefacente che sembra sia tornata prepotentemente in auge tra gli assuntori e, fatto ancor più grave, diversi sono stati i casi di overdose registrati a Vittoria ed in altri centri della provincia. Per tale motivo la Polizia ha notevolmente incrementato i controlli. E così in via Garibaldi, nei pressi della Fiera Emaia, sono stati bloccati i due tunisini che avevano appena ceduto 1,2 grammi di eroina ad un giovane venuto appositamente da Caltagirone per l’acquisto dello stupefacente. Sul luogo dell’intervento sono state sorprese anche altre persone, tutte note come assuntori di stupefacenti, a corroborare la tesi che quel luogo fosse abitualmente adibito a posto di incontro per lo spaccio. Il giovane calatino aveva appena pagato 70 euro per la sua dose di eroina. I due spacciatori sono stati perquisiti e si è trovata la somma di denaro e due stecchette di hashish del peso complessivo di 4 grammi. Essendo stato individuato il loro domicilio dal quale erano usciti pochi minuti prima, è stata eseguita una perquisizione. Entrambi vivevano all’interno di un ricovero di veicoli, in un fatiscente vano realizzato in fondo alla struttura, privo dei più elementari servizi igienici. La stanza, assicurata da una catena ed un lucchetto, ospitava i giacigli ed un armadio. Trovati un coltello con lama annerita ed intrisa di sostanza stupefacente e diversi sacchetti in cellophane ritagliati per confezionare le dosi di eroina, una pistola clandestina con caricatore e 49 cartucce calibro 380, 11 telefoni cellulari di varie marche. I due, identificati per Amri Abdelaziz, 21enne e Khlifi Hamza, 19enne, entrambi tunisini nullafacenti, sono stati arrestati per spaccio di sostanza stupefacente, ricettazione e detenzione abusiva di armi e munizioni.
Incidente a Modica, grave motociclista
Grave incidente venerdì mattina in Contrada Santa Rosalia-Graffetta. Un modicano di 45 anni, F.I., alla guida della propria motocicletta Yamaha, per cause in corso di accertamento, ne ha perso il controllo. La moto lo ha trascinato per diversi metri e ad alta velocità fino a concludere la folle corsa contro un muro, adiacente ad un cancello. Sono stati alcuni automobilisti in transito a lanciare l’allarme. Sul posto sono confluite due ambulanze del 118, una con il rianimatore a bordo che ha provveduto a trasferire l’uomo al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore dove, nel frattempo, era scattato il codice rosso. I medici si sono riservata la prognosi e nel pomeriggio è stato necessario il trasporto in elisoccorso a Catania. Sul luogo dell’incidente è intervenuto il Nucleo di Pronto Intervento della Polizia Locale per i rilievi e per stabilire la dinamica.
Porto di Marina, indagine antimafia. Un collaboratore di giustizia: la ditta titolare dei lavori pagava la mafia catanese
C’è il clan Dominante riconducibile alla Stidda, operante a Vittoria e nel resto della provincia di Ragusa, e c’è la mafia di Catania. Le recenti dichiarazioni rese da un imprenditore catanese, collaboratore di giustizia, ovvero dal titolare dell’azienda catanese Descamoter che negli anni 2007-2008 ha svolto lavori per la costruzione del porto turistico di Marina di Ragusa e di consolidamento del porto marinaro di Scoglitti, ricostruiscono storie di tangenti e protezione. Nell’aprile del 2008 vi furono 8 fermi per associazione mafiosa con il gruppo guidato da Filippo Ventura, inteso “U Marmararu”, (vi erano anche Salvatore Fede e Paolo Cannizzo) che aveva riorganizzato il clan Dominante che operava nella provincia iblea utilizzando come copertura attività economiche impegnate nel settore agricolo e commerciale, mentre a Catania gli inquirenti scoprivano analoghe attività fra imprenditori catanesi che lavoravano per la costruzione del porto di Marina e per il consolidamento del porto di Scoglitti. Tuttavia la mancata collaborazione delle presunte vittime aveva impedito l’adozione di provvedimenti cautelari. La svolta per le indagini ed i formidabili riscontri è giunta in seguito alle dichiarazioni rese dal reale titolare della Descamoter. Ha raccontato di essere stato effettivamente contattato da elementi della criminalità di Vittoria allorquando la propria azienda aveva sub appaltato i lavori connessi alla costruzione del porto turistico di Marina di Ragusa e del porto di Scoglitti. Il collaboratore nell’ammettere di aver pagato la somma di 50.000 euro in più tranche da euro 5.000, che servivano da “assicurazioni tutorie” nei confronti di entrambi i lavori, disvelava i retroscena della trattativa e le persone coinvolte. Ulteriore riscontro dell’attività investigativa e delle dichiarazioni del collaboratore sono state le denunce presentate nel febbraio e nel giugno del 2007 dal capo cantiere della Descamoter che aveva denunciato il furto e il danneggiamento di mezzi e materiali del cantiere. Il titolare occulto della ditta, nonostante avesse rappresentato di “essere a posto con i pagamenti” con la mafia di Catania, doveva suo malgrado cedere e pagare il pizzo anche alla mafia stiddara di Vittoria per evitare ulteriori danneggiamenti. Infine il collaboratore spiegava che proprio per evitare ulteriori problemi, gli esponenti della mafia catanese si erano accordati con i vittoriesi nel seguente modo: la ditta titolare dei lavori avrebbe pagato una grossa somma alla mafia catanese, mentre la ditta sub appaltatrice, ossia la Descamoter, la quale era deputata alla fornitura dei mezzi d’opera e del trasporto degli inerti fino al cantiere, avrebbe pagato la tangente alla mafia vittoriese.
Vittoria: lite tra cognati per un cellulare, uno in ospedale, l’altro ai domiciliari
Una lite tra due cognati finisce con un accoltellamento ed un arresto. In manette è finito Giovanni Battista Denaro, 53 anni, bracciante agricolo con precedenti. Gli agenti del Commissariato di Polizia di Vittoria lo hanno bloccato nei pressi della sua abitazione, nel quartiere Fanello dopo un paio d’ore di ricerche. E’ ritenuto responsabile del reato di lesioni personali aggravate. Introno alle 23 di giovedì, la Volante era intervenuta al Pronto soccorso dell’ospedale per la segnalazione di una persona giunta con ferite da arma da taglio. I poliziotti riuscendo a parlare con la vittima, un uomo di 45 anni, sono riusciti a ricostruire la vicenda e ad individuare l’autore del reato. Pare che nel corso della giornata, i due uomini, sposati rispettivamente con due sorelle, abbiano avuto delle discussioni per il prestito di un telefonino cellulare avvenuto tra le donne. Denaro – riferisce la Polizia – che anche dopo l’arresto ha tenuto a precisare di essere uno che si fa “rispettare”. Il 53enne sarebbe andato a trovare il cognato presso la sua abitazione per ottenere la restituzione del cellulare. Ne sarebbe scaturito un alterco che si è acceso sempre più violentemente sin quando i due sono arrivati alle mani. Dopo la colluttazione, che si è interrotta per l’intervento di alcuni pacieri, la vittima si sarebbe trovata inzuppata di sangue: era stato colpito con più coltellate. I medici hanno riscontrato ferite all’altezza del muscolo cardiaco ed alla regione addominale e ferite escoriate alla regione laterale destra del collo ed alla guancia sinistra. Per fortuna tutte non gravi. Immediate le ricerche per arrestare il cognato.
Ragusa, centauro si schianta contro un palo
Un ragazzino di sedici anni è stato ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Civile di Ragusa a seguito dell’incidente avvenuto nella mattinata di giovedì in via Paestum. Il ragazzo, D.S. le sue iniziali, era in sella ad un motorino quando ha perso il controllo andando a sbattere contro un palo dell’illuminazione. Il sedicenne ha riportato un grave trauma cranico ed è in prognosi riservata. Sul posto la polizia municipale.
Agricoltore muore schiacciato dal trattore
Sono stati celebrati giovedì mattina i funerali di Angelo Iemmolo, il 65enne morto a seguito di un incidente avvenuto mentre stava tagliando il grano in un terreno adiacente casa sua in contrada Gaffetta, tra Modica e Ispica. Il trattore che l’uomo stata guidando si è capovolto, e il 65enne è rimasto schiacciato. L’allarme è stato lanciato da uno dei figli. Il grave episodio è avvenuto lunedì, ma solo nelle ultime ore la notizia si è diffusa.
ARRESTATO FALSO ARCHITETTO, TRUFFAVA ESERCIZI COMMERCIALI
Gli uomini della Squadra Volanti hanno arrestato Antonino Daniele Andrea Scarpulla, catanese di 40 anni, residente a Palermo, per possesso di documenti falsi validi per l’espatrio; inoltre ha commesso tre truffe ai danni di negozi di telefonia di Catania ed una tentata truffa ai danni di un negozio di elettronica di Ragusa.Nel pomeriggio di mercoledì, personale della Squadra Volanti, notava un’auto che si aggirava nei pressi di un centro commerciale con due soggetti a bordo. Dopo aver osservato il comportamento dei due, insospettiti, anche dai continui giri all’interno del parcheggio, gli agenti hanno controllato il veicolo e gli occupanti. Sin dal primo momento i due giovani apparivano particolarmente nervosi. I due hanno detto di essere a Ragusa per motivi turistici e di provenire da Palermo. In auto, i carabinieri hanno trovato due cellulari ancora confezionati. I due hanno detto di averli acquistati, ma non avevano scontrini. Nonostante Scarpulla avesse riferito di non avere documenti, all’interno dei pantaloni i carabinieri hanno trovato una carta d’identità riportante dati completamente diversi da quelli forniti, ma con la sua fotografia. L’uomo a quel punto, essendo stato scoperto, ha fornito le sue generalità complete ed è emerso che si trattava di un truffatore “professionista”, per di più specializzato in reati ai danni di negozi di telefonia ed elettronica. Ben 4 i documenti falsi (carte d’identità) validi per l’espatrio rinvenuti addosso a Scarpulla, motivo che ha permesso di trarre in arresto l’uomo; inoltre era in possesso di 4 patenti false, e 6 tessere sanitarie-codice fiscale. Tutti i documenti era stati falsificati ad arte e solo l’esame attento degli agenti, esperti anche in falso documentale, ha permesso di scoprire tutti i retroscena. A seguito delle indagini, gli agenti hanno scoperto il modus operandi dei due. Scarpulla, in compagnia di O.Z. Di 30 anni, si era recato in due centri commerciali di Catania, prendendo di mira i negozi di telefonia. L’uomo si presentava come architetto, esibiva dei documenti falsi riportanti la sua foto, buste paga anche queste false, stipulava un contratto di abbonamento a servizi telefonici ed otteneva in cambio un telefono cellulare di ultima generazione del valore di circa 700 euro senza alcun anticipo. A Catania gli è andata bene, a Ragusa no.
CONTROLLI A VITTORIA, DUE DENUNCE
Giorni di ordinaria amministrazione al Commissariato di P.S. di Vittoria. Diverse persone sono state denunciate per reati vari, risultato dell’attività esterna di controllo del territorio. Le Volanti, nel corso dei pattugliamenti e dei posti di controllo, hanno sorpreso S.G. vittoriese pluripregiudicato di 25 anni, sorvegliato speciale, intento a discutere con un altro pregiudicato. Le prescrizioni imposte dal Giudice dell’Ufficio misure di prevenzione vieta ai sorvegliati di stare in compagnia tra loro, e pertanto entrambi sono stati denunciati. S.G. inoltre, durante un controllo, la notte scorsa, non è stato trovato in casa, violando altresì un’ulteriore prescrizione. Inoltre le Volanti, nel corso dei servizi di pattugliamento hanno intercettato in via Leopardi un’auto con quattro persone sospette a bordo. Hanno intimato l’alt, ma il veicolo anziché fermarsi ha accelerato l’andatura e ne è scaturito un pericoloso inseguimento che si è concluso in via Como, dopo che l’auto inseguita ha imboccato la strada contromano e non è riuscita a procedere perchè la strada era occupata dai mezzi che procedevano nel senso opposto. All’interno del veicolo quattro romeni, tre uomini ed una donna. Dopo i controlli si è accertato che il conducente era sprovvisto di patente di guida ed il veicolo di assicurazione. Il conducente, D.M.V. 27enne romeno è stato denunciato e l’autovettura sequestrata.
Ricettazione, denunciati quattro rumeni
Quattro giovani rumeni sono stati denunciati dai carabinieri di Vittoria a seguito della querela sporta dal titolare di uno studio tecnico. In casa dei quattro, ad Acate, i militari dell’Arma hanno rinvenuto parte degli oggetti rubati dallo studio tecnico, ossia materiale dal ufficio, una stampante, due telefoni da tavolo, un modem. Il materiale è stato riconsegnato al geometra che aveva presentato denuncia.
Favoreggiamento della prostituzione, denunciate due persone a Vittoria
Un sorvegliato speciale di Vittoria, C.L di 31 anni, è stato denunciato dai carabinieri per avere reclutato due cittadine sudamericane avviandole alla prostituzione. La denuncia è scattata anche per il proprietario dell’immobile dove vivevano le due donne a Scoglitti. Si tratta di un 57enne, vedovo, incensurato.
Aveva denaro falso, arrestato vittoriese
Accogliendo la richiesta del Procuratore della Repubblica di Modica, Francesco Puleio, e del sostituto procuratore Gaetano Scollo, il Giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto di Filippo Conduttore, 57 anni, nato a Vittoria e residente a Scicli, applicando la misura degli arresti domiciliari. L’uomo è accusato di essere in possesso, con l’intento di mettere in circolazione, 8.800 euro false. L’uomo era stato fermato all’ufficio delle Dogane di Pozzallo.
Droga, arrestato giovane chiaramontano
I Carabinieri della Stazione di Chiaramonte Gulfi hanno tratto in arresto, in contrada Sant’Ippolito, Andrea Gazzè, 21 anni, residente a Chiaramonte Gulfi, disoccupato e senza precedenti. Nella villetta dia sua proprietà, i militari dell’Arma hanno trovato 23 grammi di marijuana suddivisa in dosi. In casa sono stati trovati anche diversi semini dello stesso stupefacente.
MAXI EVASIONE FISCALE A VITTORIA, NEI GUAI DUE AZIENDE
Ammontano a oltre 2 milioni e trecento mila di euro i ricavi non dichiarati e non sottoposti a tassazione da parte di due società vittoriesi, rilevatesi evasori totali, che il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Ragusa ha portato alla luce. La Guardia di Finanza ha scoperto questi due imprenditori che non hanno dichiarato al fisco gli affari commerciali conclusi nell’ambito dei rapporti di commissione che interessano la compravendita e la lavorazione di prodotti agricoli. Le due aziende hanno operato alla luce del sole e concluso regolarmente i propri affari commerciali, ma alla fine dell’anno hanno omesso di presentare le rispettive dichiarazione dei redditi, necessarie per il calcolo delle imposte dovute all’Erario. L’attento ed opportuno intervento della Guardia di Finanza ha permesso di far “tornare la memoria” ai rappresentanti legali delle due società in ordine ai propri obblighi fiscali, notificando loro un sostanzioso verbale per il pagamento delle imposte dovute.