La Polizia ha chiuso la prima “casa a luci rosse” del 2017 a Ragusa in Vai Bosisio, una traversa del centralissimo C.so Italia. Qualche giorno fa, un cittadino aveva contattato il 113 riferendo di una casa di prostituzione accanto al suo immobile. Dopo qualche giorno di osservazione dell’immobile è stata verificata la fondatezza della notizia. Un signore, che apparentemente sembrava essere un anziano residente nella zona, dopo essere entrato nell’appartamento, è uscito dopo poco ed è stato identificato. L’’anziano, ottantenne, non ammetteva subito di aver consumato un rapporto sessuale, anzi negava di essere stato in quell’appartamento. All’interno della casa c’era una donna, una “BELLA SIGNORA MATURA DISPOSTA A TUTTO”, così come la stessa si pubblicizzava su siti specializzati. La donna di quasi 50 anni, di origini colombiane ma cittadina spagnola, quindi regolare sul territorio italiano, aveva preso in subaffitto la casa da un’altra sua “collega” andata via pochi giorni fa. L’uomo, un anziano signore ragusano, ha cercato su internet una prostituta e si è recato presso l’indirizzo fornitogli telefonicamente, grazie al sito. Il proprietario dell’appartamento al momento dei fatti era irreperibile ma verrà sentito nei prossimi giorni, così da diffidarlo dall’affittare l’abitazione a prostitute.
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MARINA DI RAGUSA, UN ARRESTO PER FURTO
I Carabinieri di Ragusa non abbassano mai la guardia e concentrano l’attenzione sul fenomeno di grande allarme sociale dei furti in abitazione. La pattuglia di Marina di Ragusa nel vigilare tra le case estive ha notato e fermato un vittoriese che tentava di sfondare a calci la porta di un abitazione per introdurvisi e perpetrare un furto. L’uomo alla vista degli operanti ha tentato la fuga ma è stato repentinamente bloccato e tratto in arresto. Il 50enne è disoccupato ed ha a suo carico numerosi precedenti per furto.Sono in corso indagini tese a verificare se lo stesso sia responsabile di altri furti verificatisi in zona nei giorni precedenti. L’arrestato sconterà gli arresti domiciliari a Vittoria come disposto dal Pm di turno Dott. Sodani.
VITTORIA, LITE TRA RUMENI: IN MANETTE UN PREGIUDICATO
Poteva finire in tragedia la lite scoppiata tra due rumeni, avvenuta a Vittoria in Contrada Olivieri. Tutto è sorto quando il 39enne I.M.G., dopo aver danneggiato la porta d’ingresso dell’abitazione di un connazionale D.V.L., di 42 anni, vi si è introdotto minacciando di morte il proprietario e la moglie di quest’ultimo, una ragazza di 29 anni in stato di gravidanza, per un presunto debito mai saldato. Momenti di terrore e di paura, di urla che hanno attirato l’attenzione dei vicini che hanno allertato il 112. I Carabinieri hanno bloccato il 39enne e quindi arrestato. Dovrà rispondere dei reati di minaccia aggravata, danneggiamento e violazione di domicilio.
Carabinieri, giro di vite allo spaccio di sostanze stupefacenti a Modica: arrestato 23enne.
I carabinieri hanno eseguito un servizio antidroga, supportati da una unità del Nucleo Carabinieri cinofili di Nicolosi; sono stati controllati numerosi obiettivi su tutta la giurisdizione e, in particolare, i luoghi maggiormente frequentati e punto di ritrovo di giovani nonché le principali arterie stradali della città. Attenzione concentrata nei pressi di un’abitazione a Modica in cui, ultimamente, erano stati notati alcuni movimenti sospetti, in particolare un anomalo via vai di giovani. I militari hanno fatto scattare il blitz, nel corso del quale hanno tratto in arresto G.N., classe ’94, già noto alle forze di polizia, ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Durante le operazioni di perquisizione, grazie al fiuto infallibile del cane “Indic”, nascosti in più stanze, hanno rinvenuto diversi involucri contenenti marijuana per un peso complessivo di quasi 200 grammi e diversi materiali per il taglio ed il confezionamento della droga. Durante il controllo, il ragazzo aveva anche tentato di disfarsi dello stupefacente gettandolo dalla finestra dell’abitazione ma è stato subito bloccato dai militari. Il ragazzo è stato condotto presso la Casa Circondariale di Ragusa.
Aveva imbrattato immobili pubblici e privati, individuato un minorenne modicano
Un writer modicano è stato individuato e deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Catania per imbrattamento di immobili pubblici e privati. Da alcuni giorni erano giunte alla Centrale Operativa della Polizia Municipale, diverse segnalazioni di cittadini residenti a Marina di Modica riguardanti il deturpamento e l’imbrattamento per opera di un giovane. Sono stati predisposti dei servizi di appostamento e perlustrazioni della frazione nell’intento di cogliere in flagranza gli autori. I risultati, però, anche per via del freddo che ha imperversato in questi giorni, sono stati negativi. Tuttavia gli operatori della Polizia Locale localizzavano le zone già soggette all’opera degli imbrattatori attraverso disegni vari realizzati con vernice spray dove emergeva che uno degli autori firmava le sue “opere” con lo pseudonimo di “Post”. Venivano, pertanto, avviate le opportune verifiche dalle quali si risaliva al nominativo del presunto writer, un quattordicenne modicano, residente proprio nella frazione. Il giovane è stato rintracciato e segnalato alla competente autorità giudiziaria.
Cerca di accoltellare un ospite di un centro di accoglienza di Ragusa. Arrestato richiedente asilo politico
E’ stato tratto in arresto dagli uomini dell’Ufficio Volanti della Questura di Ragusa con l’accusa di tentato omicidio un richiedente asilo politico che ha cercato di accoltellare un altro ospite di un centro di accoglienza di Ragusa. L’uomo aveva nella sua stanza una serie di coltelli e oggetti a punta e taglio che sono stati sottoposti a sequestro. I fatti si sono svolti domenica quando nella notte, al 113 è arrivata la segnalazione di un’aggressione in atto all’interno di un centro di accoglienza di Ragusa da parte di un altro ospite, richiedente asilo politico, armato di coltello. Gli agenti hanno bloccato un cittadino originario del Ghana, ospite del centro e recuperato un grosso coltello da cucina con una lama affilata ed ancora intrisa di sangue. I poliziotti hanno immediatamente soccorso anche un dipendente dello stesso centro che si era ferito nel tentativo di fermare l’aggressore. Dalle attività di indagini è emerso che nella stessa serata diversi ospiti erano intenti a guardare una partita di calcio in televisione, tra due squadre africane. Al passaggio in vantaggio di una di esse alcuni ospite avevano iniziato ad esultare chiassosamente. La circostanza aveva disturbato un altro ospite che stava facendo una telefonata e infastidito ha cercato di spegnere il televisore. Nell’occasione ne è nata una violenta discussione con un altro ospite sfociata ben presto alle vie di fatto. Il ghanese infatti scagliava un sedia contro l’altro un altro ospite che si era opposto e dopo averlo minacciato di morte si allontanava verso la sua stanza. Subito dopo ritornava nel refettorio del centro armato di un coltello affilato con il quale cercava più volte di colpire il suo contendente. Provvidenziale l’intervento di un operatore del centro che avendolo visto arrivare armato della lama prontamente si frapponeva riportando una ferita da taglio alla mano. Dopo aver messo in sicurezza l’aggressore i poliziotti procedevano all’esecuzione di un perquisizione all’interno della stanza dello stesso dalla quale venivano rinvenuti e sottoposti a sequestro altri cinque coltelli ed altri oggetti a punta e taglio di cui l’uomo non giustificava il possesso. L’uomo è stato arrestato per tentato omicidio.
Comiso, arrestati due ladri di rame lungo la linea ferroviaria: interrotto per ore il traffico dei treni
Gli uomini del Commissariato di Polizia di Comiso hanno arrestato due pluripregiudicati comisani sorpresi in flagranza di reato mentre tentavano di rubare del rame dalla linea ferroviaria Vittoria-Ragusa. L’operazione è iniziata alle ore 11.50 quando la locale sala radio comunicava una nota della Polfer di Palermo che segnalava un probabile furto in C.da Targena, sulla linea ferrata, in quanto vi era un allarme in atto di interruzione dell’energia elettrica sulla tratta Vittoria–Comiso. Sul posto gli operatori, dopo aver individuato il cavalcavia interessato, notavano due giovani inginocchiati che armeggiavano nelle immediate vicinanze dei binari. I due erano intenti ad estrarre i cavi elettrici sotterrati parallelemente ai bordi della linea ferrata. Vistisi scoperti hanno tentato la fuga ma sono stati riconosciuti dagli operatori che li hanno chiamati per nome e cognome intimando loro di fermarsi. Si trattava di Pietro Alessandrello nato nel 1987 e di Manuel Interdonato nato nel 1990. Essendo stati riconosciuti i due si sono fermati. I due sono agli arresti domiciliari. L’intervento tempestivo degli agenti ha impedito danni ben più gravi alla linea ferroviaria che per qualche ora è rimasta comunque interrotta. Sul posto sono intervenuti i tecnici delle Ferrovie dello Stato che hanno potuto limitare l’intervento alla riparazione dei danni causati dai due pluripregiudicati. Se il rame fosse stato asportato del tutto, e quindi se i due avessero completato il furto, invece, la linea poteva rimanere interrotta anche per diversi giorni.
MODICA: ARRESTATO DALLA POLIZIA PER FURTO DI ENERGIA ELETTRICA
La Polizia ha tratto in arresto, per furto aggravato di energia elettrica, il cittadino extracomunitario Helel Samer, 36 anni, tunisino ma residente da tempo a Modica, già noto per i suoi numerosi precedenti per furto, resistenza a pubblico ufficiale ed evasione. L’uomo, sin dal dicembre scorso, risultava sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per furto ed evasione da espiarsi presso un’abitazione del centro storico che lo stesso aveva indicato quale dimora all’atto delle dimissioni dal carcere. Lo straniero si era allacciato fraudolentemente alla rete elettrica, eludendo con artifizi il contatore dell’Enel. Ora è in carcere a Ragusa. Oltre al reato di furto aggravato di energia elettrica, lo straniero è stato, altresì, denunciato per invasione di edifici, avendo occupato abusivamente l’abitazione in cui aveva stabilito il proprio domicilio.
RAGUSA, ALBANESE A SPASSO CON UNA MAZZA DA BASEBALL
E’ stato sorpreso e denunciato dagli uomini dell’Ufficio Volanti della Questura di Ragusa un cittadino albanese di 27 anni che girava a bordo di un fuoristrada portando con sè una mazza da baseball. Durante i servizi di controllo del territorio, in piena notte, gli agenti hanno intravisto un giovane che, a bordo di un suv, alla loro vista ha accelerato la marcia cercando di disperdere la pattuglia. I poliziotti dopo un breve inseguito sono riusciti a bloccarlo. Dagli accertamenti è emerso che il cittadino albanese aveva dei precedenti per reati di droga. . Pertanto, tenuto conto anche delle particolari circostanze di tempo e di luogo, i poliziotti hanno proceduto all’immediata perquisizione sul posto. Celata all’interno dell’auto gli agenti hanno rinvenuto di una mazza da baseball modificata artificialmente in modo da facilitarne il porto e l’uso. Il giovane non ha saputo giustificare compiutamente il possesso della mazza che pertanto è stata sottoposta a sequestro penale. L’uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria per porto di oggetti atti ad offendere. Nei suoi confronti è stata inoltre emessa una sanzione amministrativa di oltre 200 euro, per violazioni a norme del codice della strada in quanto guidava facendo uso del telefono cellulare ed era sprovvisto della prescritta carta di circolazione.
Sorvegliato speciale arrestato dalla Polizia di Stato
E’ stato tratto in arresto dagli uomini dell’Ufficio Volanti della Questura di Ragusa il pluripregiudicato e sorvegliato speciale Mario Catalano. I poliziotti hanno individuato l’uomo che transitava alla guida di un’autovettura senza preoccuparsi delle prescrizioni a lui imposte dalla misura di prevenzione a cui era sottoposto. L’auto è stata immediatamente bloccata. E’ emerso che l’uomo era alla guida dell’auto privo della patente di guida in quanto revocata a seguito della sottoposizione alla misura della sorveglianza speciale. Nei suoi confronti pertanto è scattato l’arresto per inosservanza delle prescrizioni. E’ stato condotto presso il carcere di Ragusa.
SCOGLITTI: FURTO DI ENERGIA ELETTRICA, 3 ARRESTI
Le bollette della luce elettrica non avranno pesato più di tanto sul loro bilancio familiare, visto che quando i Carabinieri della Stazione di Scoglitti sono andati per effettuare mirati controlli, hanno trovato un allaccio abusivo che collegava la loro abitazione con la rete elettrica pubblica, mediante un apposito cavo: è scattato così l’arresto per tre albanesi, tutti incensurati, H.M., 26enne, H.F., 24enne e V.S., 22enne. Tutto è accaduto quando i Carabinieri del presidio di Scoglitti, nell’ambito dei servizi predisposti dalla Compagnia di Vittoria su tutto il territorio di competenza, hanno effettuato una serie di verifiche in diversi immobili, al fine di verificare gli allacci abusivi alla rete elettrica, sempre più diffusi. Durante la perquisizione nell’abitazione degli albanesi i militari hanno accertato la presenza di un cavo che, opportunamente nascosto, andava a connettere il quadro elettrico della dimora con quello dell’illuminazione pubblica. Dopo aver messo in sicurezza l’area e sequestrato il cavo, i Carabinieri hanno condotto i giovani nella caserma di via Plebiscito da dove, al termine delle formalità di rito, li hanno sottoposti agli arresti domiciliari. Dovranno rispondere del reato di furto di energia elettrica in concorso: sono ancora in corso accertamenti da parte dell’Arma per verificare l’entità dell’energia elettrica sottratta, anche in relazione al periodo di tempo durante il quale il reato è stato perpetrato.
MODICA, DENUNCIA L’EX MOGLIE CHE MALMENAVA IL FIGLIO
E’ stata denunciata dalla Polizia di Modica per maltrattamenti in famiglia una cittadina extracomunitaria di 46 anni, attualmente domiciliata a Ragusa dove viveva con il figlio di 10 anni. I fatti risalgono a domenica scorsa quando i medici del pronto soccorso informavano il Commissariato dell’arrivo di un minore straniero, che presentava evidenti segni di violenza fisica. Dalle prime informazioni raccolte dalla pattuglia della polizia che immediatamente interveniva presso il locale nosocomio, emergeva che un minore straniero di dieci anni, figlio di una coppia in fase di separazione ed affidato alla madre che vive a Ragusa, era stato prelevato dal padre per trascorrere la domenica insieme. Una volta salito in auto il bambino scoppiava a piangere, raccontando al padre che la mamma giorni prima lo aveva violentemente picchiato. Alla vista dei segni delle percosse, ancora evidenti sulle cosce del figlio, l’uomo si determinava ad accompagnarlo presso il pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Modica, dove veniva visitato e successivamente anche ricoverato per uno stato influenzale in corso. Senza alcuna esitazione, il genitore, lo stesso pomeriggio di domenica, si recava presso il Commissariato di Modica dove sporgeva denuncia nei confronti dell’ex moglie. Il bambino è stato affidato temporaneamente al padre, in attesa dei provvedimenti definitivi da parte dell’Autorità Giudiziaria competente.
PUNTA BRACCETTO, LADRO AGGREDISCE CON UN PUGNALE I CARABINIERI
Sabato sera a Punta Braccetto, frazione di Santa Croce, i Carabinieri hanno colto in flagranza di reato un tunisino che, dopo aver forzato una porta finestra si è introdotto in un’abitazione. I militari hanno notato la porta aperta ed entrati anch’essi nell’abitazione hanno visto il ladro rovistare nei cassetti del comò in camera da letto. Il tunisino si è scagliato contro i militari con un pugnale lungo 20 cm e da lì ne è nata una colluttazione all’esito della quale i militari sono riusciti comunque a disarmarlo, bloccarlo e portarlo in caserma. Poco prima il “topo d’appartamento” aveva tentato di introdursi in un’altra abitazione provando anche lì a forzare una portafinestra ed era stato allontanato dalle urla della signora che era all’interno ed aveva sentito il rumore. Il 26enne tunisino è stato quindi arrestato per tentato furto in abitazione continuato, resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi. A suo carico risultano numerosi precedenti per furto, ricettazione e spaccio di stupefacenti.
Arrestato un 43enne ragusano per aver posizionato e tentato di far esplodere un ordigno davanti alla Questura
Notte movimentata per le Forze di Polizia a Ragusa. Una pattuglia della Stazione Carabinieri nel transitare alle ore 22.40 di venerdì davanti la Questura notava una Fiat Bravo parcheggiata nei pressi dell’ingresso, da cui scendeva un uomo che, dopo aver prelevato dal bagagliaio una bombola di gas gpl, la posizionava sul marciapiede. Insospettiti da questi movimenti, i militari, fermandosi, si avvicinavano al soggetto, parzialmente travisato da un cappellino ed una sciarpa, chiedendogli spiegazioni sul comportamento e sulle ragioni di sua presenza sul sito – questi precisava che stava per collocare un ordigno. I due militari hanno quindi bloccato e ammanettato l’uomo. La bombola di gas è risultata essere già stata confezionata per facilitare l’accensione con del cotone idrofilo imbevuto di benzina che l’uomo aveva inserito negli incavi sulla sommità e sul fondo della stessa. Personale della Questura di Ragusa, accortosi di quanto stesse accadendo, ha coadiuvato i militari dell’Arma a mettere al sicuro l’uomo, arrestato in flagranza per il reato di strage, nonché per mettere in sicurezza i luoghi. Dentro l’autovettura dell’uomo è stato rinvenuto il materiale dello stesso tipo utilizzato per il confezionamento dell’ordigno (cotone idrofilo ed una tanica da due litri parzialmente piena di benzina). In sede di perquisizione, estesa presso la sua abitazione, sono stati rivenuti vari scritti dal contenuto delirante e relativi al fatto che lo stesso si sentisse perseguitato da hacker informatici. Sono in corso ulteriori indagini congiunte al fine di chiarire ulteriormente le motivazioni del gesto e di valutare le condizioni psichiche dell’arrestato (il medesimo si sarebbe giustificato asserendo di non essere stato sufficientemente cautelato nel contrasto agli hacker). Tra le altre cose presso la sua abitazione sono state rinvenute n. 2 cartucce cal. 38 special illegalmente detenute di cui non ha giustificato la provenienza, per cui è stato altresì denunciato per detenzione abusiva di munizioni. L’arrestato è D. M. A., 43enne ragusano, celibe, disoccupato ed incensurato.
ARRESTO CINTOLO, DICHIARAZIONE DI CLAUDIO LA MATTINA DELEGATO PROVINCIALE FEDERAZIONE GIOCO CALCIO
“Con piacere sottolineo e plaudo all’ottimo lavoro delle Forze dell’ordine e della Magistratura, nell’avere portato alla luce una situazione interna al Coni I di Ragusa che, così come accertata sinora, getta discredito sull’intero movimento sportivo ibleo. Cosa che procura in me un senso di enorme fastidio perché il nostro, il mondo dello sport di questa Provincia, è un ambiente sano e sano deve rimanere”. Così il delegato Provinciale della F.I.G.C. affiliata al Coni che sottolinea come la denuncia sia stata fatta a suo tempo dal responsabile dell’ufficio vigilanza del Coni. “Mi complimento per la collaborazione fornita dal Coni Regionale e dal Coni Nazionale perché ogni cosa ed ogni documento, in questa triste vicenda, fosse a disposizione degli organi inquirenti nello svolgimento delle indagini e per avere sostenuto e spinto questa indagine. Confido che si faccia chiarezza nei tempi e nei modi dovuti e che, se responsabili ci sono e vengano accertati attraverso i gradi di giudizio che il nostro ordinamento giuridico presuppone, essi siano allontanati dal mondo dello Sport di questa Provincia e siciliano che è sano, che è fatto da chi, con passione, lo porta avanti ad ogni livello: tecnico, giocatore e dirigente federale e di società” – conclude Claudio La Mattina
Arrestati due romeni per il furto di 200 chili di melanzane
E’ andata male ai due romeni che nella notte di giovedì sono stati beccati dai Carabinieri mentre uscivano da una serra di Santa Croce Camerina, con un carico di melanzane. Erano le 5 del mattino quando i militari hanno notato una Fiat Marea con la carrozzeria malconcia vicino alla serre ed hanno fermato subito l’autovettura e gli occupanti. I due giovani, alla richiesta dei militari su cosa facessero in zona, sono apparsi immediatamente agitati ed è bastato dare uno sguardo sui sedili passeggeri ed all’interno del portabagagli per apprenderne il motivo: trasportavano dei sacchi neri contenenti circa 200 chili di melanzane appena asportate da una serra. Per entrambi sono scattate le manette per furto agggravato: il 25enne è risultato avere già dei precedenti per ricettazione, mentre il complice 21enne è risultato essere incensurato. Ora entrambi si trovano agli arresti domiciliari presso le loro abitazioni a S. Croce Camerina, mentre gli ortaggi sono stati restituiti al proprietario della serra.
Modica, lavori abusivi in area sottoposta a vincolo paesaggistico: due denunce
Due persone sono state deferite alla Procura della Repubblica di Ragusa dalla polizia locale di Modica per lavori abusivi in zona sottoposta a vincolo paesaggistico; sequestrato un escavatore che veniva utilizzato per le opere di spietramento su un’area di circa 1800 metri quadrati. Il Nucleo Operativo di Polizia Edilizia stava eseguendo un sopralluogo in Contrada Finocchiara, zona Cava Ispica, congiuntamente con un tecnico della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Ragusa. E’ stata rilevata la presenza del mezzo meccanico con la presenza di cumuli di terra destinata allo spargimento, in parte già operato, nonché cumuli di conci di calcare duro, proveniente dall’asportazione dello strato superficiale di roccia. Sul posto si presentava il proprietario dell’escavatore, A.S., di Rosolini, incaricato dei lavori dal proprietario dell’immobile M.C., modicano. Da ulteriori accertamenti è emerso che quest’ultimo, nella qualità di proprietario-affittuario, aveva depositato presso la Sovrintendenza di Ragusa la richiesta per l’acquisizione del previsto nulla osta che è tuttora in itinere. Alla luce di ciò i lavori sono risultati abusivi e l’intera area col mezzo sono stati sottoposti a sequestro preventivo di polizia giudiziaria e affidati in custodia all’imprenditore, esecutore dei lavori. I due sono stati denunciati.
Rapina in un ufficio postale di Comiso
E’ accaduto all’agenzia postale di via Paspa Giovanni XXIII. La polizia ha notato un uomo che stava uscendo dai locali stringendo con un braccio il collo di una donna minacciando di accoltellarla con un taglierino appoggiato alla gola della vittima. L’uomo gridava: “Lasciatemi andare altrimenti finisce male!” ma gli agenti sono riusciti con una mossa fulminea a disarmare il rapinatore e a liberare l’ostaggio. L’uomo è Salvatore Ignaccolo di 50 anni, comisano, che è riuscito a sottrarre 420 euro alla poveretta e ad un altro cliente. Si è scoperto che già il giorno prima, Ignaccolo, aveva comunicato su facebook le sue intenzioni scrivendo: ” Ho deciso domani faro una rapina!”. L’uomo dopo la cattura è stato trasferito al carcere di Ragusa.
DISTRATTI DALLA SCUOLA REGIONALE DELLO SPORT 600 MILA EURO – ARRESTATO SASA’ CINTOLO
Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa, nell’ambito di un’attività d’indagine coordinata e diretta dal Procuratore della Repubblica dr. Carmelo Petralia, giovedì mattina ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare – arresti domiciliari – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Ragusa, nei confronti di Rosario Cintolo, al vertice dal 1984 nell’ambito del Comitato Provinciale del CONI di Ragusa e successivamente della Scuola Regionale dello Sport. E’ stato inoltre denunciato a piede libero Silvio Piazza, altro dirigente che, per lungo tempo, è stato segretario regionale e direttore della Scuola. Contestualmente è stato predisposto un sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie, per quasi 600.000 euro a carico dei due indagati. Le indagini hanno riguardato il controllo e la verifica dei contributi erogati dalla Regione Siciliana (circa 800.000 €) in favore del CONI di Ragusa nel periodo compreso fra il 2006 e il 2012, e la gestione delle strutture della Scuola Regionale dello Sport di via Magna Grecia. Il reato ipotizzato dall’Autorità Giudiziaria riguarda numerose condotte di peculato per un ammontare di circa 600.000 €. L’attività investigativa è scaturita da un esposto-denuncia presentato dal responsabile dell’Ufficio Vigilanza del CONI di Roma, con il quale è stata segnalata la presenza di alcune gravi anomalie contabili sulle rendicontazioni che il Comitato Provinciale di Ragusa inviava periodicamente. Pertanto, gli investigatori della Compagnia di Ragusa, dapprima con il metodo classico, monitorando le transazioni contabili e finanziarie, poi mediante l’ausilio delle intercettazioni telefoniche, hanno accertato fatti e condotte di rilevanza penale a carico degli indagati. Le fattispecie di peculato contestate si sono concretizzate in una serie di condotte che vanno dall’accensione di un conto corrente non autorizzato e non conosciuto dal CONI Nazionale, alle dichiarazioni mendaci e fuorvianti che hanno indotto in errore l’Assessorato Regionale Sport, Turismo e Spettacolo di Palermo, facendo sì che gli accrediti dei finanziamenti avvenissero su un conto non ufficiale e non su quello autorizzato. Viene contestata una gestione personale e disinvolta degli indagati che, attraverso prelievi fatti sia con assegni che per contanti, svuotavano sistematicamente il conto corrente creato ad hoc, utilizzando i fondi pubblici da destinare alle attività sportive per fatti privati ed anche per l’acquisto di autovetture, imbarcazioni e altre utilità. Tali condotte avvenivano attraverso una doppia rendicontazione dei costi, di cui una veniva inviata al Comitato Nazionale di Roma, che provvedeva al pagamento/rimborso attraverso il conto corrente ufficiale acceso presso la BNL, l’altra trasmessa all’Assessorato Regionale di Palermo che metteva a disposizione ulteriori fondi per fini sportivi, sul conto corrente “ombra” acceso presso la BAPR, il tutto approfittando dell’assenza di flussi di comunicazione tra Roma e Palermo. È stata altresì riscontrata una gestione “clientelistica” delle strutture pubbliche da parte degli indagati, che ha riguardato l’uso della Scuola dello Sport per eventi, manifestazioni, ecc., senza che i proventi derivanti da queste concessioni venissero versati sul conto corrente ufficiale, ma intascati direttamente dai soggetti. Ulteriore danno arrecato alle casse dell’Ente è dato dal fatto che le strutture, venivano concesse in locazione o in comodato d’uso gratuito, senza l’addebito di costi legati al consumo di luce, acqua e gas, che rimanevano a carico del CONI. Le condotte emerse sono state oggetto di comunicazione della Corte dei Conti Regionale per ipotesi di danno erariale.
ARRESTATO A RAGUSA SASA’ CINTOLO PER PECULATO
Questa mattina, la Compagnia della Guardia di Finanza di Ragusa ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare – arresti domiciliari – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Ragusa nei confronti di Rosario Cintolo, già Presidente e delegato provinciale del CONI di Ragusa. Il provvedimento restrittivo consegue alle indagini sulla gestione dei contributi che la Regione Siciliana, nel periodo 2006/2012, ha messo a disposizione della Scuola Regionale dello Sport di via Magna Grecia (Contrada Selvaggio). Le accuse a carico dell’arrestato e di un altro indagato, già segretario regionale e direttore della Scuola dello Sport di Ragusa, sono di peculato. È altresì in corso l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo di tutti i cespiti monetari nella disponibilità degli indagati per valore complessivo di circa 600.000 euro.