La Guardia di Finanza ha chiuso il cerchio dopo mesi di indagini, scaturite dalla denuncia del “furto di identità aziendale” da parte di un produttore. La ricostruzione a posteriori degli eventi ha consentito di individuare e denunciare alla Procura della Repubblica di Ragusa quattro soggetti, ritenuti responsabili di aver posto in commercio un prodotto ortofrutticolo con indicazione di origine e provenienza non veritieri. L’attività è scaturita dalla denuncia da parte di una società agricola vittoriese produttrice di merce agricola di primissima scelta vincitrice di vari concorsi di settore. Il rappresentante ha infatti rinvenuto, presso il punto vendita di una catena di supermercati delle cassettine di melanzane recanti in etichetta quale “origine” la propria azienda agricola, ma di fatto a lui sconosciute. In altre parole l’ignaro consumatore, convinto di acquistare melanzane coltivate in Sicilia e per la precisione da un’azienda di Vittoria, acquistava invece delle melanzane che con quell’azienda avevano ben poco a che fare. I finanzieri hanno così iniziato la ricostruzione della filiera, scoprendo ben altre 4 aziende per le quali il prodotto è transitato prima di essere posto alla vendita al pubblico. Quelle melanzane infatti, secondo quanto emerso dall’analisi delle fatture, erano state coltivate proprio a Santa Croce Camerina, e sempre lì sarebbero state lavorate e confezionate da parte di una società operante all’interno del Mercato Ortofrutticolo locale. Quest’ultima società ha dunque venduto gli ortaggi ad una società veronese la quale, a sua volta, ha ceduto la merce ad un’altra società di Arcole (VR). Da qui, le melanzane sono state vendute alla catena di supermercati che le ha poi direttamente poste in commercio e distribuite su tutto il territorio nazionale con un marchio di produzione illegittimo.
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VITTORIA, DENUNCIATA FAMIGLIA DI INCENDIARI
In cinque, madre, tre figli, ed un amico, vanno giro di notte per la città a dar fuoco ai cassonetti della nettezza urbana. Ma ad incastrarli ci pensano alcune telecamera a circuito chiuso. La Polizia ha fatto luce sull’incendio di diversi contenitori per i rifiuti avvenuto la notte tra il 21 e il 22 marzo. I cinque, dinanzi l’evidenza delle immagini, hanno ammesso le loro responsabilità.
CONTROLLI ANTIDROGA NELLE SCUOLE, ARRESTATI DUE GIOVANI A RAGUSA
Due giovani sono finiti in manette per detenzione e cessione di droga. Si tratta di Davide Agosta, 19 anni, e di Emir Khalifa, 18 anni. Il primo residente a Giarratana, il secondo, di origini tunisine, vive a Ragusa. Nella giornata di mercoledì, gli agenti della Questura, con Alan, cane della sezione cinofila, ha effettuato controlli in alcuni istituti scolastici di Ragusa. Il primo controllo effettuato presso una delle classi, scelta a campione in pieno raccordo con il Dirigente scolastico ed i suoi collaboratori, ha dato esito positivo in quanto due giovani sono stati trovati in possesso di sostanze stupefacenti (marijuana) per uso personale e per questo motivo verranno segnalati in Prefettura. Durante il controllo presso una delle aule dell’Istituto, un operatore di polizia (rimasto a controllare il perimetro) ha notato che dalla finestra di un’altra classe veniva gettato un involucro: si trattava di venti dosi di marijuana. La dosa, secondo le indagini degli agenti, sarebbero state buttate da Davide Agosta, sospettato di avere intrapreso da qualche mese l’attività di spaccio sia a scuola che fuori. Le modalità della cessione ed i fatti contestati sono di particolare gravità visto che tra i clienti vi erano diversi minori e la cessione avveniva anche all’interno della scuola. A seguito dell’arresto del giovane studente, gli agenti della Squadra Volanti hanno continuato le indagini convocando decine di studenti e genitori in Questura ed eseguendo sette diverse perquisizioni presso immobili abitati da giovani studenti di scuola superiore coinvolti a vario titolo nella vicenda. La perquisizione effettuata a casa di Emir Khalifa ha dato esito positivo. Gli agenti hanno trovato diverse dosi di marijuana già confezionata e pronta per la vendita, droga che il giovane custodiva nella sua stanza. I tentativi dell’appena maggiorenne di sviare gli agenti presso altri luoghi di pertinenza dell’abitazione come il garage ed uno sgabuzzino distanti qualche metro da casa hanno insospettito gli operatori. Nel davanzale della finestra del bagno, sono state rinvenute ulteriori 27 dosi già confezionate ed un bilancino elettronico di precisione. Le indagini hanno permesso di identificare un minore, A.A. ragusano di 17 anni, coinvolto nel traffico di stupefacenti all’interno delle scuole. Il cane Alan al termine della giornata di lavoro ha effettuato un controllo esterno ed interno dell’Istituto ed ha rivenuto ulteriori 12 dosi che gli studenti avevano nascosto in bagno, nel cortile e dietro alcuni termosifoni. Bilancio finale: due giovani arrestati, uno denunciato, alcuni segnalati in prefettura e cento grammi di marijuana sequestrata.
SEQUESTRATI BENI A PRESUNTO USURAIO
Gli agenti della Squadra Mobile, in collaborazione con il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Ragusa, ha dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale nei confronti del quarantaquattrenne cittadino marocchino Rahal Dahdahi, in atto detenuto per usura ed estorsione aggravata. Il provvedimento scaturisce dall’attività info –investigativa portata a termine dalla Squadra Mobile. Attività che aveva portato all’arresto del cittadino marocchino, nell’ambito dell’operazione “No Problem” del sedici novembre scorso. Le indagini successive sono servite per individuare i beni, somme di denaro ed altro di cui il pregiudicato marocchino è risultato avere la disponibilità per un importo pari al valore degli interessi usurai illecitamente percepiti dalle vittime. Questa attività, svolta in collaborazione con la Guardia di Finanza di Ragusa, ha permesso di individuare come l’arrestato è risultato aver riscosso, all’esito dell’attività criminosa perpetrata, compensi usurai per un ammontare di circa 37.000 euro. Pertanto è stata bloccata una somma di denaro (1000 euro) su un conto corrente esistente presso la banca “Intesa San Paolo “ e posto sotto sequestro un immobile sito in questa via Mario Rapisardi per un valore di 36000 euro.
Controlli della Polstrada con il telelaser, già multati venti automobilisti
La Sezione della Polizia Stradale di Ragusa, diretta dal vice questore aggiunto Gaetano Di Mauro, continua i controlli per contrastare l’eccesso di velocità, responsabile, per il 60%, degli incidenti mortali. I controlli sono stati effettuati nei giorni scorsi sulla SS 194 Modica – Pozzallo, segnalata come pericolosa da cittadini ed associazioni di imprenditori, sulla SP 25 Ragusa – mare e sulla Ragusa – Catania, strade nelle quali si sono verificati l’anno scorso incidenti mortali. Contro questa violazione del Codice della strada, già da una settimana, sono stati approntati controlli massicci con il telelaser; nei soli due giorni precedenti, sulla strada per Marin di Ragusa e sulla strada per Pozzallo sono state contestate venti infrazioni, con il ritiro di nove patenti nei confronti di utenti che avevano oltrepassato di oltre 40 km il limite previsto. Sono tre i residenti in provincia di Ragusa nei confronti dei quali il personale della Stradale sta svolgendo indagini su attività delegata dalla locale Procura, alla quale è stata inoltrata una richiesta di rogatoria internazionale da due Cantoni della Svizzera, presso i quali è stato commesso il reato di eccesso di velocità. I tre soggetti sono stati identificati nei giorni scorsi e si tratta di un cittadino residente a Ragusa, di 36 anni, che ha ecceduto il limite di 35 km orari; di un comisano, di 60 anni, che ha superato il limite di 27 Km orari, e di uno sciclitano, di 38 anni, che aveva superato di 19 km orari. I servizi di controllo continueranno anche durante le festività pasquali, nel corso delle quali verranno intensificate le pattuglie sul territorio provinciale, con l’ausilio di personale in moto ed in borghese, al fine di contrastare le condotte più a rischio (eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza, mancato uso delle cinture ed uso del cellulare alla guida).
CONTROLLI DELLA POLIZIA A COMISO, DENUNCIATE SEI PERSONE
Sei persone sono state denunciate a Comiso dagli uomini del locale Commissariato a seguito di varie attività di polizia svolte nella giornata di mercoledì. L’algerino S.A., 29 anni, irregolare sul territorio nazionale, è stato rintracciato a Vittoria in via Palestro a seguito di alcuni accertamenti che gli agenti del Commissariato stavano effettuando per una rapina che era stata commessa ai danni di un adolescente alcuni giorni prima a Comiso. Il denunciante aveva infatti riferito che una sera era stato avvicinato da alcune persone a lui sconosciute che dopo averlo minacciato gli avevano levato il cellulare e il denaro che aveva con se. Le indagini immediatamente scattate seguendo le tracce lasciate dal cellulare del ragazzo hanno condotto la Polizia a rinvenire il telefono nelle mani dell’algerino sopra. L’uomo, che al momento è risultato comunque estraneo alla rapina, è stato trovato, non senza difficoltà visto la stato di clandestinità, in una abitazione di Vittoria. Il cellulare è stato quindi restituito al legittimo proprietario e S.A. denunciato per ricettazione aggravata dal suo stato di clandestinità sul territorio. Un comisano è stato denunciato per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice in quanto non ha ottemperato agli obblighi di assistenza nei confronti della ex moglie e dei due figli minori. Ed ancora, i due proprietari di un autosalone per la vendita di auto usate sito a Comiso sono stati segnalati denunciati per truffa poiché hanno venduto un’auto nonostante fossero a conoscenza che la stessa era sottoposta a fermo amministrativo. Due comisani, infine, sono stati segnalati alla Procura per lesioni ed ingiurie, in quanto avevano aggredito un loro ex dipendente per futili motivi.
Pozzallo, in fiamme un’auto
Il Sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, in seguito all’episodio che nella notte tra martedì e mercoledì ha visto l’incendio di una automobile in via Scicli “esprime solidarietà alle vittime a nome dell’intera città”. “Questi episodi – continua Ammatuna – sono sempre da condannare, ed anche se ancora non è chiaro se l’incendio sia di origine dolosa o meno, è fondamentale tenere alta la guardia. Auspico che le Forze dell’Ordine, anche su questo avvenimento, facciano chiarezza al più presto”.
Controlli in aziende agricole di Acate, scatta multa per quattro bovini non identificati
I Nas, insieme ai carabinieri di Acate, hanno controllato alcuni ovili della zona del comune biscaro. Nel corso dell’operazione sono state sottoposte a controllo due aziende zootecniche. In una è stata riscontrata la presenza di 570 ovini: i carabinieri hanno comminato una sanzione di 430 euro per la movimentazione da Vittoria ad Acate senza autorizzazione. Nella seconda azienda, all’esito del controllo all’interno dell’azienda, è stata constatata la presenza di quattro bovini non identificati, con l’elevazione di una sanzioni di 2.000 euro. Se entro due giorni gli animali non verranno identificati, scatterà l’obbligo di abbattimento e distruzione delle carcasse. Inoltre, nel corso dello stesso servizio, i militari della Stazione Carabinieri di Acate, hanno denunciato un comisano ed un vittoriese, poiché sorpresi, in contrada Pezza di Rizzo, ad incendiare cavi elettrici al fine di ricavarne il rame nudo.
Vittoria, controlli dei carabinieri
Sedici posti di controllo sono stati attuati dai carabinieri della Compagnia di Vittoria nel corso del fine settimana. I militari dell’Arma hanno denunciato due pregiudicati vittoriesi sottoposti alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale perchè notati insieme, a bordo di un ciclomotore, in ciò contravvenendo agli obblighi imposti dal giudice. Un tunisino è stato denunciato per guida senza patente. Infine, due giovani vittoriesi sono stati segnalati alla Prefettura per possesso di un grammi di hascisc e di quattro piantine, da poco interrate, di marijuana.
Cartelloni e pali abbattuti dal vento, ore di super lavoro per i Vigili del Fuoco
Una cinquantina le richieste d’intervento ai Vigili del Fuoco nelle ultime ore. Il maltempo, con forti raffiche di vento, ha causato numerosi disagi. I vigili del fuoco sono stati impegnati per antenne pericolanti, pali elettrici e alberi divelti, cartelloni pubblicitari abbattuti, in particolare nelle zone di Ragusa e Modica. La situazione più difficile nella serata di lunedì, mentre martedì mattina la situazione è migliorata.
MAXI EVASIONE PER UNA SOCIETA’ CHE GESTISCE RISTORANTI
La Guardia di Finanza ha scoperto una società di ristorazione con sede legale a Comiso, ma in realtà con sede operativa nel Catanese, quale evasore totale per 650.000 euro. La società controllata gestiva ristoranti e tavole calde nel Catanese, rispettando solo apparentemente la normativa fiscale vigente. Recandosi in ogni punto vendita, infatti, i cassieri emettevano ai clienti senza difficoltà le ricevute e gli scontrini fiscali. Inoltre, tutti i corrispettivi venivano regolarmente e minuziosamente annotati sul registro mensile, ma in realtà le somme incassate non venivano poi riportate in dichiarazione e conseguentemente nulla veniva versato. L’attenta analisi investigativa tributaria si è basata essenzialmente su alcune anomalie. L’attività non è stata semplice ed è stata possibile grazie ai registri che venivano compilati nella prima fase di vendita e in virtù dei documenti emessi nei locali commerciali e quindi ha richiesto un’attività di ricognizione e di riscontro profonda ed attenta. Un’evasione sostanziale e totale posta in essere sottraendosi all’obbligo finale ma fondamentale della dichiarazione e dei versamenti. Il rappresentante legale, una giovane trentacinquenne ragusana con un elevato tenore di vita e una dichiarazione fiscale personale molto bassa, non ha saputo giustificare in alcun modo le proprie omissioni. I verificatori hanno dunque ricostruito i ricavi conseguiti negli anni d’imposta 2010 e 2011, rilevando che la società ha evaso elementi positivi di reddito per un importo complessivo di 648.300 euro, dal quale scaturisce un’evasione Iva per euro 65.231.Nel contesto la società comisana ha anche omesso la dichiarazione ai fini Irap realizzando un’ulteriore evasione di 648.300 euro.
Imprenditore marsalese controllato al porto di Pozzallo: CENTOMILA EURO NEL BORSELLO PER GIOCARE AL CASINO’ DI MALTA
Era pronto ad imbarcarsi per Malta con circa centomila euro nascosti in un borsello firmato; è stato individuato, controllato e verbalizzato dalla Guardia di Finanza di Pozzallo insieme all’Agenzia delle Dogane. L’uomo, G.S., 50 anni, originario di Marsala, aveva inizialmente negato il possesso di somme di denaro. I finanzieri e i doganieri di Pozzallo hanno quindi approfondito il controllo culminato nel rinvenimento della grossa somma. L?uomo ha spiegato di avere con sé quella somma per giocare al Casinò dell’Isola dei Cavalieri. Tuttavia, a prescindere dalla liceità del motivo per cui se ne è in possesso, resta fermo l’obbligo di dichiarare, in caso di allontanamento dai confini nazionali anche di quelli appartenenti all’Unione europea, le somme di cui si è in possesso eccedenti la soglia di 10.000 euro.Ora il soggetto rischia una sanzione amministrativa che può variare sino al 50% dell’importo eccedente rispetto alla soglia consentita.
GUARDIA DI FINANZA SOSPENDE LICENZA AD UNA SALA GIOCHI DI POZZALLO
Licenza d’esercizio sospesa per 30 giorni. Questo è il provvedimento, emesso dal Questore di Ragusa, notificato ad una sala giochi di Pozzallo in esito ad indagini condotte dal Nucleo Mobile della locale Tenenza della Guardia di Finanza. In particolare, il monitoraggio di alcuni personaggi pozzallesi gravati da numerosi precedenti in materia di stupefacenti, incendi, furti e danneggiamenti, ha portato i finanzieri a porre la loro attenzione sulla sala giochi sul Lungomare Pietrenere, a Pozzallo. La costante attività di appostamento ed osservazione, avvenuta anche di notte, ha permesso alle Fiamme Gialle di constatare diversi comportamenti illeciti da parte del gestore del locale: il mancato rispetto degli orari di chiusura portavano la sala giochi a rimanere aperta sino a tarda notte, nonostante l’orario di chiusura fosse previsto sino alle 23, la presenza di minorenni intenti a giocare con le numerose slot machines installate all’interno del locale, sebbene il gioco sia consentito solo a persone maggiorenni.
Violenta un’amica, poi finge un furto: arrestato
Una storia di folle violenza quella accaduto nella notte tra sabato e domenica a Santa Croce. Protagonista un trentenne tunisino, M.M. Le sue iniziali. Domenica mattina l’uomo chiama il 112 con voce concitata, chiedendo l’intervento di una pattuglia in quanto sostiene di aver sorpreso a casa sua due connazionali intenti a rubare. Ai militari ha detto di averli chiusi in una stanza. All’arrivo i militari trovano l’uomo con graffi al collo e al viso, ed in evidente stato di ubriachezza. Nella camera da letto del suo appartamento, chiusa a chiave dall’esterno, una ragazza tunisina trentenne, con graffi al viso ed una ciocca dei suoi capelli in mano. La donna è sorretta da un altro giovane. Il trentenne ribadisce che rincasando dopo una serata trascorsa in un locale con degli amici, aveva trovato quelle due persone intente a rubare. Ma i fatti non sono andati così. I militari notano che il letto era disfatto, sul pavimento altre ciocche di capelli della donna. La poveretta era stata violentata dal trentenne, bloccato solo dall’arrivo del fidanzato della ragazza. E i carabinieri riescono a ricostruire quanto accaduto. La sera precedente, il sabato, i tre amici (la donna, il fidanzato e il loro amico tunisino), avevano deciso di incontrarsi in un locale a Scoglitti. I tre si conoscono molto bene da qualche anno. Scherzano, bevono, parlano della loro terra lontana. E’ già notte. Il tunisino forse ha già in mente il suo piano ed invita la coppia a trascorrere la notte a casa sua. I due fidanzati lo seguono presso la sua abitazione a S. Croce Camerina. Li giunti, M.M. convince il fidanzato a seguirlo in paese mentre la donna stanca va a dormire. Raggiunto il centro storico di S. Croce Camerina, con un pretesto, M.M. fa in modo di lasciare a piedi il suo connazionale, per poi raggiungere in auto la sua abitazione. Blocca la donna, inizia a spogliarla e a palpeggiarla. E’ violento, la donna riesce a graffiarlo e a divincolarsi. Poi arriva il fidanzato. Il 30enne li chiude in stanza simulando il furto. Adesso dovrà rispondere di violenza sessuale e sequestro di persona.
Ragusa, arrestato giovane pusher
In piazza San Giovanni si spaccia. Sono stati gli agenti della Questura, grazie al poliziotto di quartiere, ad arrestare Endri Luli, 18 anni, albanese, residente a Ragusa. Sabato pomeriggio, i poliziotti avevano notato strani movimenti. In particolare, hanno notato un giovane che veniva avvicinato da un ragazzino, che aveva poco più di 14 anni. I due si sono appartati in una viuzza adiacente la piazza. Luli ha prima controllato di non essere visto, poi ha preso una busta da una intercapedine. Il giovanissimo acquirente ha dato venti euro ed ha ricevuto un involucro. Gli agenti, che avevano anche chiesto l’aiuto di altri colleghi, hanno bloccato i due ragazzi. Il 14enne ha cercato di disfarsi della droga. Luli aveva numerose dosi di marijuana pronte per lo spaccio. Per il 14enne è scattata la segnalazione in prefettura per uso di droghe.
INCIDENTE STRADALE SULLA RAGUSA-VITTORIA
QUATTRO CASSONETTI BRUCIATI A VITTORIA
La Polizia sta per smascherare gli autori degli incendi verificatisi la notte tra giovedì 21 e venerdì 22 marzo che hanno distrutto ben quattro cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. L’intervento nei diversi siti, richiesto alla centrale operativa del Commissariato e del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, ha impegnato per diverse ore la Volante e le squadre dei vigili. Il gesto, oltre a costituire un reato penalmente rilevante, è biasimevole per le conseguenze dirette sulla collettività; infatti i fumi della combustione sono altamente nocivi e la raccolta dei rifiuti nei giorni successivi diventa molto più complessa per l’impossibilità dei cittadini di utilizzare i contenitori andati distrutti. “Ancora qualche accertamento investigativo e le persone, – secondo la Polizia – un nutrito gruppo, saranno compiutamente identificate, sarà loro contestato il reato e saranno deferite all’autorità giudiziaria”.
Nel furgone avevano merce rubata, arrestati due tunisini
Un bazar di merce rubata. E’ stato sequestrato a due tunisini, Sami Turkia, 37 anni, residente a Reggio Emilia, e Nejib Nahali, 32 anni, residente a Santa Croce. Nel corso di un servizio di controllo a Scoglitti, i militari hanno controllato il furgone a bordo del quale viaggiavano i due. All’interno hanno trovato elettrodomestici di vario tipo (televisori, radio, impianto hi-fi), undici biciclette di diverse misure e marche e altri oggetti di dubbia provenienza. I due non hanno saputo spiegare la provenienza della merce, il cui valore ammonta a 10.000 euro circa. I due sono stati arrestati per ricettazione.
Non poteva rientrare in Italia, arrestato cittadino albanese
Era scappato due giorni fa ad un posto di controllo attuato dai Carabinieri di Donnalucata lasciandosi sfuggire dalle tasche i suoi documenti d’identità. Gli accertamenti eseguiti sui documenti hanno permesso ai militari di identificare il fuggitivo, un cittadino albanese di 31 anni, anni con pregiudizi penali in Italia. Il giovane – al termine di un periodo di carcerazione ad Augusta – era stato espulso dal territorio italiano e ricondotto in Albania. La misura di sicurezza emessa dall’autorità giudiziaria impediva allo straniero di fare ritorno in Italia se non grazie ad una speciale autorizzazione del Ministero dell’Interno italiano. Autorizzazione che, nel caso specifico, non c’è mai stata. Per questo motivo è stato individuato, a Donnalucata, ed arrestato.
Vittoria: albanese rapinato, indagano i carabinieri
Tre cassonetti sono stati dati alle fiamme la scorsa notte a Vittoria. Sul posto, per domare l’incendio, i vigili del fuoco. Spetterà ai carabinieri, invece, chiarire le cause del rogo, che pare doloso. I militari dell’Arma sono al lavoro anche per verificare la segnalazione di una rapina denunciata da un cittadino albanese. L’uomo ha raccontato di essere stato avvicinato e derubato da due persone.