Altro che amore …. “Inutile esternare un amore privato se non si ama la propria città.” E’ questo il messaggio che vogliono lanciare i ragazzi del laboratorio politico Youpolis – gruppo di Ragusa, alla vista, giovedì mattina, di alcune scritte che hanno sporcato la balaustra del sagrato della Cattedrale di San Giovanni. Sono più di una, le parti della balaustra imbrattate. Si tratta di quelle che, per la precisione, fanno anche da “panche”, dove in tanti ci siamo sicuramente seduti qualche volta, o per ammirare la bellezza della nostra chiesa Cattedrale patrimonio dell’umanità, o per goderci un piacevole momento di relax nel nostro splendido centro storico. Tutti coloro che volessero sedersi, adesso, leggeranno le scritte che in questi giorni sono spuntate. Ci chiediamo, però, sinceramente, che importa alla gente di una storiella d’amore? Perché imbrattare pietre che hanno fatto e continuano a segnare la storia di una città, che significano tanto artisticamente e che meritano rispetto? Che soddisfazione si prova nell’atto di prendere una bomboletta spray e scrivere una frase, quando con questo gesto dimostri tutt’altro che amore per il patrimonio artistico ibleo? Certi sentimenti andrebbero espressi in altro modo. Anche perché è stato semplicissimo scrivere una frasetta, ma rimuoverla sarà tutt’altro che facile. Era passata pure la moda dei lucchetti attaccati al lampione e ora si ritorna alle scritte sulle pietre? “Per usare le bombolette spray come si deve – precisano i ragazzi del laboratorio politico – ci sono modi diversi, e bellissimi. Basti pensare ai murales realizzabili in appositi spazi a loro dedicati, dove in quella bomboletta spray c’è tutta l’arte di un ragazzo che vuole esprimersi con i suoi splendidi colori. E se fosse necessario si potrebbe pensare di proporre pure l’allestimento di ulteriori spazi dedicati a questo particolare modo di espressione artistica. Ma l’arte del barocco, quella che ha fatto conoscere Ragusa in giro per il mondo, ha un suo spazio che va preservato e rispettato”.
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Ispica, due arresti per coltivazione di stupefacenti e riciclaggio
Nella tarda mattinata di mercoledì i Carabinieri della Stazione di Ispica, in collaborazione con i colleghi della Stazione di Rosolini (Sr), hanno arrestato in flagranza di reato due persone accusate di coltivazione di sostanza stupefacente e riciclaggio. Si tratta di B.G., 38enne di Rosolini, e di L.A., 33enne di Ispica. I due erano monitorati dai militari dell’Arma da alcuni giorni poiché sospettati di essere coinvolti nel furto di alcuni mezzi agricoli avvenuto nelle settimane scorse nei territori a cavallo tra Ispica e Rosolini. I militari dell’Arma, nel sottoporre a perquisizione le abitazioni degli arrestati ed un podere agricolo a loro riconducibile, hanno rinvenuto e sequestrato due mezzi agricoli, risultati rubati nel 2010 nei comuni di Ispica e Modica, ai quali era stata cambiata la targa e contraffatto il numero di telaio. I due mezzi sono stati restituiti ai legittimi proprietari. Inoltre, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato 19 piante di marijuana di altezza compresa tra i 40 ed i 150 cm, coltivate in una rudimentale serra equipaggiata di un meticoloso sistema di irrigazione e riscaldamento che agevolava la crescita delle piantine. Le piante, una volta estirpate, sono state sottoposte a sequestro insieme alla serra in attesa degli esami di laboratorio tesi ad accertare il quantitativo di principio attivo in esse contenuto.
Ragusa, arrestato Morgan Cutraro
Per sfuggire alla Polizia ha ingaggiato una folle corsa in auto per le vie del centro storico creando il panico tra la gente. Alla fine, però, è stato arrestato. Si tratta di Morgan Cutraro, 25 anni, che deve rispondere di resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio è avvenuto mercoledì mattina a Ragusa. L’auto è stata bloccata in via Roma. Ha tentato la fuga a piedi, ma il giovane è stato fermato. Nell’agosto scorso era stato arrestato per un analogo episodio: fuggiva perché era senza patente.
RAGUSA, DUE ARRESTI
Due persone sono state arrestate dalla polizia nell’ambito delle indagini su una rapina compiuta martedì scorso nell’abitazione di una anziana di 88 anni. Gli arrestati sono Jonathan Andrea Tribastone, di 20 anni, e Orazio Maugeri, di 53. Il primo, finito in manette con l’accusa di rapina, è accusato di essere uno dei due malviventi che, con il volto coperto da passamontagna, hanno fatto irruzione, sfondando una porta sul retro, nell’abitazione di una facoltosa anziana di Ragusa, che hanno costretto a firmare tre assegni in bianco da 750 euro l’uno. Il complice è ricercato. Maugeri è stato bloccato mentre in banca tentava di incassare uno degli assegni. E’ accusato di ricettazione. Secondo una ricostruzione degli investigatori della Polizia di Stato, Tribastone e il complice, non avendo trovato nè denaro nè gioielli in casa della vittima, l’avrebbero costretta a firmare i tre assegni in bianco, con i quali sono fuggiti. Solamente uno degli assegni era però utilizzabile perché due erano stati accartocciati dalla vittima a causa di errori di scrittura dovuti alla mano che tremava. Secondo quanto accertato, Maugeri avrebbe avuto l’incarico di cambiare l’assegno. L’uomo si è presentato ad uno sportello della Banca popolare di Ragusa ma gli impiegati, che conoscevano la vittima, hanno contattato la nipote dell’anziana, che lavora nella filiale della stessa banca a Ragusa Ibla e hanno detto a Maugeri di rivolgersi a quella filiale. La donna ha avvertito il marito, che è andato in casa dell’anziana per avere spiegazioni e dopo ha avvertito la polizia. Durante una perquisizione nell’abitazione di Tribastone gli agenti hanno trovato gli altri due assegni e una pistola prina di matricola che era stata rapinata in casa della vittima.
TRUFFA ANZIANA ARRESTATO ROSARIO TUE’
Si era presentato ad un’anziana donna dicendo di essere Saro, nipote di una sua conoscente. Aveva bisogno di soldi perchè la madre era in ospedale. La malcapitata, una 86enne, lo aveva fatto entrare in casa e gli aveva dato dei soldi. Poi l’uomo è tornato più volte, prima 150 euro, altri 50 e poi 40. Richieste insistenti. L’ultima di 3.350 euro. Alla fine, però, l’anziana si è rivolta alla Polizia che ha arrestato il truffatore. Non si chiama Saro, ma Giuseppe Tuè: ora è ai domiciliari.
In stato di ebbrezza semina il panico in strada a Vittoria Arrestato Bogda Florin Costache
Sfrecciava a tutta velocità, sorpassando gli altri mezzi con manovre spericolate. E’ accaduto nella zona della Fiera Emaia. La manovra dell’automobilista non è passata inosservata agli agenti di Polizia impegnati nei pressi della Fiera. L’autovettura, però, invece di rallentare alla vista degli agenti, si è spostata ancora più nella corsia di marcia ed ha accelerato dirigendosi verso l’auto della polizia che, per evitare l’impatto, ha dovuto sterzare bruscamente. Per un soffio si è sfiorato l’incidente e gli specchietti delle due auto si sono urtati. Il mezzo inseguito ha urtato anche contro un’altra autovettura, sulla quale viaggiavano una donna e una bimba, per fortuna senza gravi conseguenze. L’inseguimento è proseguito fino a quando il conducente ha arrestato il mezzo ed ha tentato la fuga a piedi, ma è stato arrestato. Bogda Florin Costache, rumeno di 20 anni residente ad Acate, in auto aveva una “noccoliera” vietata. E’ stato arrestato anche per resistenza a pubblico ufficiale. Il giovane aveva fornito una falsa identità, ma dalla banca dati è emerso il vero nome. Dai controlli, è emerso che il giovane guidava in stato di ebbrezza: il suo tasso alcolemico era tre volte superiore a quello consentito.
FALSI INCIDENTI E TRUFFE ALLE ASSICURAZIONI INDAGATE 26 PERSONE
26 persone indagate (18 delle quali di Ragusa, 2 di Santa Croce ed altre del resto della Sicilia), nell’ambito dell’inchiesta della Polstrada di Ragusa che ha lavorato su 2 filoni. Uno prende avvio a seguito della denuncia di una compagnia assicurativa, nell’agosto 2010, che evidenziava come decine di incidenti, avvenuti a Ragusa nel 2009, nel breve volgere di poco tempo, erano riferiti a polizze sospese ed aventi tutte attestati di rischio molto bassi. Le successive indagini consentivano di accertare che le polizze sospese erano state attivate a Ragusa da cittadini che si erano rivolti ad un consulente assicurativo per ottenere polizze a basso costo; quest’ultimo, utilizzando polizze assicurative sospese di ignari ragusani, le riattivava e, facendo ricorso a falsi passaggi di proprietà, inviava il tutto all’agente assicurativo palermitano che a sua volta stipulava i contratti con una compagnia assicurativa, avente sede a Palermo. Se da un lato i clienti ragusani venivano favoriti dalla descritta attività illecita, dall’altro diventavano successivamente vittime, in quanto lo stesso assicuratore ragusano, a loro insaputa, utilizzava le polizze ed i dati degli stessi clienti per confezionare altri falsi incidenti, i cui proventi andavano a favore di altri indagati. L’altra indagine, che vede danneggiate tre assicurazioni on line, prende avvio nel 2011, dalla denuncia di un ragusano che si è visto recapitare una missiva dalla propria assicurazione che gli comunicava di essere stato coinvolto in un incidente, che il denunciante non aveva mai fatto. Dalle indagini espletate è emerso che l’assicuratore di Ragusa, coinvolto nell’altra inchiesta, a cui in passato si erano rivolti altri cittadini, aveva attivato delle polizze on line a loro insaputa, per favorire con falsi sinistri, due complici. Il danno complessivamente finora accertato per le compagnie assicurative è di circa 20.000 euro. Le perquisizioni che hanno visto l’impiego di personale della Polizia Stradale di Ragusa e di Palermo, hanno dato esito positivo con il rinvenimento ed il sequestro di vario materiale. A Ragusa sono stati sequestrati: un personal computer, 350 fascicoli contenenti documenti di interesse investigativo, diversi Cid già compilati a metà.
Macchinette da gioco a Vittoria Revocate 3 licenze per la distribuzione
A seguito dell’efferata sparatoria verificatasi la sera del 17 luglio scorso, nel corso della quale tale è stato ucciso Francesco Nigito, omicidio legato alla gestione delle macchinette da gioco, il Questore ha emesso tre revoche di altrettante licenze per il noleggio, la distribuzione e la gestione di apparecchi da svago. Disposta anche la revoca della licenza per una sala giochi sempre di Vittoria.
OPERAZIONE “CHIMERA” ALTRI GUAI PER 4 ARRESTATI
Quattro persone, già detenute, sono state raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, aggravata dal fatto di essere una formazione armata e finalizzata alle estorsioni. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri del Comando provinciale di Ragusa su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania. I quattro sarebbero i componenti di una pericolosa cosca della “Stidda” che gestiva il racket delle estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti della zona di Comiso. Nel corso dell’inchiesta sono finite in manette dal 1 ottobre ad oggi complessivamente 8 persone – tra capi, luogotenenti e gregari dell’organizzazione – fermate in tempo dai Carabinieri in modo da scongiurare attentati incendiari o con l’uso di armi da guerra. I provvedimenti sono stati notificati in carcere, dove si trovavano già detenuti, a Giuseppe Guastella, 50 anni, Lorenzo Licausi, 62 anni, Nunzio Di Bennardo, 37 anni, Salvatore Servo, 38 anni, tutti di Comiso.
Vandali “fanno visita” all’asilo nido e all’ITC di Pozzallo
Nella notte fra domenica e lunedì, alcuni ignoti hanno forzato le vetrate dell’asilo nido comunale di Pozzallo, calandosi all’interno della struttura. Oltre alla rottura del vetro dell’infisso, attraverso il quale si sono introdotti nell’asilo, nessun danno particolare si registra alla struttura, eccezion fatta per la scomparsa di una chiave che conduce alle cucine. Alcune macchie di sangue sono state rilevate all’esterno della struttura e un’impronta di una mano macchiata di sangue è visibile sul muro dal quale gli ignoti si sono verosimilmente calati. Altri danni, nella notte, sono stati provocati anche all’interno dell’Istituto Tecnico Commerciale. Qui si sono introdotti dei vandali che hanno forzato le macchinette che distribuiscono le bibite. “E’ una situazione insostenibile ormai – ha commentato il Sindaco Luigi Ammatuna – questi episodi di microcriminalità – ha detto ancora il sindaco di Pozzallo – minano la serenità di una intera collettività. Non c’è nulla da rubare all’interno di un asilo nido comunale e ciò che mi preoccupa è la recrudescenza di questi avvenimenti. Auspico che le forze dell’Ordine, sempre sensibili ed attente alla risoluzione delle problematiche del territorio, facciano chiarezza su questi episodi, scovando questi malviventi ed assicurandoli al più presto alla giustizia”.
Ragusa, ruba smartphone: denunciato quattordicenne
Ruba un cellulare del valore di 700 euro e lo rivende ad un altro ragazzino. Per i due è scattata la denuncia, il primo per furto e ricettazione il secondo solo per ricettazione. La Polizia ha risolto il “caso” in un’ora. L’indagine è scattata quando un uomo ha denunciato il furto del proprio cellulare che aveva appoggiato sul davanzale mentre stava eseguendo in casa dei lavori di bricolage. I sospetti sono subito caduti su un ragazzino che abita di fronte al proprietario dello smartphone. Si tratta di un 14enne albanese, K.N, le sue iniziali. Il ragazzino inizialmente ha negato ogni addebito, ma poi, messo alle strette dagli agenti, ha confessato i reati dei quali è stato accusato: aveva già ceduto il cellulare ad un sedicenne, sempre albanese, D.S le iniziali del ragazzino che si è preso una denuncia per ricettazione.
TRUFFA PER 180.000 EURO AL MERCATO DI VITTORIA DENUNCIATO UN CALABRESE
Le attività condotte dalla Guardia di Finanza al Mercato ortofrutticolo di Vittoria hanno consentito di smascherare un truffatore, un cosiddetto “tappista”. Si tratta di G.S. di 57 anni di origini calabresi. La tecnica di realizzazione della truffa è stata semplice e fine allo stesso tempo. L’uomo ha iniziato ad intrecciare rapporti commerciali acquistando piccole quantità di merce, pagate tutte alla scadenza dovuta. La tempestività dei pagamenti iniziali, gli ha subito consentito di acquistare la fiducia dei vari concessionari. Tuttavia, utilizzando la società calabrese di cui era rappresentante legale, G.S. ha man mano iniziato a richiedere dilazioni nei pagamenti della merce. I 9 concessionari, parti lese, hanno continuato a fornire la merce con quantitativi anche più elevati e solo in un secondo momento si sono accorti dell’inadempienza volontaria dell’uomo. In tale contesto sono intervenuti i finanzieri di Vittoria che hanno denunziato il calabrese per truffa. La condotta tenuta era senza dubbio diretta a raggirare gli operatori del mercato, ottenendo un ingiusto profitto; la merce ritirata veniva a sua volta venduta e il corrispettivo intascato. La truffa che ha coinvolto in qualità di parti offese 9 concessionari dei 74 del mercato è stata di circa 184.000 euro.
GRAVE INCIDENTE SUL PONTE GUERRIERI A MODICA Ricoverato in rianimazione ragusano di 14 anni
Alle 3.50 di sabato una Bmw ha tamponato uno Zip con in sella D.N. e alla guida P.D. di 18 anni, entrambi ragusani. Il primo è in prognosi riservata. Il ragazzino che era nel posto passeggeri dello Zip è ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’Ospedale Maggiore di Modica. I medici stanno valutando la possibilità di trasferirlo in Neurochirurgia. Il diciottenne ha riportato ferite guaribili in 15 giorni. Illeso il conducente della Bmw, un comisano di 26 anni, mentre è rimasta ferita (tre giorni di prognosi) C.C., comisana di 20 anni, che era a bordo dell’auto. Il guidatore della vettura che ha provocato il tamponamento è stato sottoposto ad alcoltest ed è risultato negativo. A causa dello scontro si è verificato un tamponamento a catena, con il coinvolgimento di altri 5 veicoli. A causa del grave incidente il traffico veicolare si è notevolmente rallentato.
GRAVE INCIDENTE SUL PONTE GUERRIERI A MODICA Ricoverato in rianimazione ragusano di 14 anni
Alle 3.50 di sabato una Bmw ha tamponato uno Zip con in sella D.N. e alla guida P.D. di 18 anni, entrambi ragusani. Il primo è in prognosi riservata all’Ospedale Maggiore di Modica, mentre il diciottenne ha riportato ferite guaribili in 15 giorni. Illeso il conducente della Bmw, un comisano di 26 anni, mentre è rimasta ferita (tre giorni di prognosi) C.C., comisana di 20 anni, che era a bordo dell’auto.
FURTO DI RAME SCATTANO DUE ARRESTI
I carabinieri di Monterosso e Giarratana hanno arrestato due giovani di Acate ritenuti responsabili di furto di cavi di rame. In manette sono finiti Luca Campagnolo, 22 anni, di Acate, e Tonu Ana Maria, 20 anni, rumena. E’ stata una telefonata al centralino dei carabinieri a mettere in moto l’operazione dei militari dell’Arma che, intervenuti in contrada Gianlupo, a Monterosso, hanno visto quattro persone fuggite. Hanno anche trovato duecento metri di cavo telefonico tranciato. I due giovani sono stati arrestati (la ragazza è ai domiciliari). Denunciata una terza persona. Si tratta di un 34enne acatese: la sua auto è stata trovata sul posto, ma di lui non c’erano tracce.
Evade dai domiciliari, arrestato
Controlli della Polizia negli esercizi pubblici
Nell’ambito dei servizi di controllo in ambito provinciale sui vari esercizi pubblici correlati alla prevenzione e repressione dei reati in genere, la Polizia, su input del questore, Giuseppe Gammino, ha monitorato durante le ultime settimane alcune attività commerciali. È stato rilevato che all’interno di un esercizio di Ragusa venivano svolti, senza alcuna autorizzazione, dei trattenimenti danzanti con la presenza di numerose persone. Al titolare è stato pertanto elevato il verbale di illecito amministrativo con conseguente denuncia all’autorità giudiziaria per apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento. Il Questore ha emesso, nei confronti dello stesso titolare, un provvedimento amministrativo di immediata cessazione dell’attività condotta in difetto di autorizzazione.
Palermitani travestiti da Carabinieri tentano rapina in banca in viale Tenente Lena a Ragusa
Salvatore Cinquemani, 32 anni e Antonio La Marca, 33 anni, hanno tentato di rapinare, armati di taglierini, alle 15.30 di venerdì, una filiale del BdS. I due malviventi sono stati bloccati ed arrestati dalla polizia. I due, entrambi pregiudicati per reati contro il patrimoni, sono stati bloccati all’interno dell’Istituto di credito. Un complice che li attendeva fuori è riuscito a fuggire abbandonando l’auto. La polizia è intervenuta dopo l’allarme lanciato dalla figlia di una signora che in quel momento era in banca. La donna, pur trovandosi all’esterno della banca, si era insospettita per il comportamento dei finti carabinieri. Al momento dela tentata rapina in banca erano presenti il direttore, due dipendenti e quattro clienti. I malviventi si sono fatti consegnare dai presenti i telefoni cellulari, poi rinvenuti in un cestino dei rifiuti, per evitare richieste di soccorso. La Polizia è poi riuscita anche a rinvenire l’auto con la quale i rapinatori erano giunti a Ragusa e all’interno della quale sono stati trovati una paletta dei carabinieri, parrucche, baffi finti e altro materiale per il trucco.
A Scoglitti e Vittoria la Polizia arresta i pregiudicati Gravina e Di Stefano
Il primo arresto è avvenuto a Scoglitti ed a cadere nelle maglie della giustizia è stato il quarantenne Biagio Gravina, con numerosi precedenti penali. Da pochi mesi era stato scarcerato, ma i conti con la giustizia tornano sempre, ed in ottemperanza di un provvedimento di esecuzione relativo al computo di pene concorrenti è stato raggiunto presso la sua abitazione ed è stato arrestato. Deve scontare un residuo di pena di 5 anni, 5 mesi e 27 giorni di reclusione, oltre al pagamento della multa di 2064 euro, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la libertà vigilata per tre anni. Il debito di pena pur relativo a diverse condanne riportate negli anni passati, per la maggior parte riguarda l’episodio verificatosi esattamente due anni fa, quando minacciò con un coltello ed aggredì fisicamente, provocandogli lesioni, un uomo di 57 anni che alcuni mesi prima aveva avuto un sinistro stradale con la moglie del Gravina ed era stato risarcito per i danni materiali subiti dal suo veicolo di una somma di 1600 euro. A distanza di mesi il Gravina pretendeva ingiustamente parte del denaro di quel risarcimento atteso che lamentava l’aumento del premio assicurativo della auto della moglie. Quell’arresto, avvenuto per la flagranza dei reati di tentata estorsione, lesioni personali e porto ingiustificato di armi durante il periodo in cui lo stesso Gravina era altresì sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di Vittoria gli è costata una pesante condanna. Dopo gli adempimenti di rito Gravina è stato condotto preso la casa circondariale di Ragusa. L’altro arresto è avvenuto a Vittoria e riguarda un sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno, Salvatore Di Stefano, vittoriese di 30 anni, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e stupefacenti. Nella serata di giovedì si è recato presso l’abitazione della sua ex convivente, dalla quale ha avuto due bambine, ed ha iniziato a minacciarla per motivi di gelosia. Si è messo dinanzi la porta di casa dicendole che non sarebbe potuta uscire altrimenti avrebbe ammazzato lei ed avrebbe percosso chiunque fosse venuto a prenderla. La giovane donna, 21enne, non ha avuto altra chance che chiamare il 113. La volante è intervenuta tempestivamente ed ha trovato Di Stefano ancora intento a minacciarla. Inevitabile l’arresto per violenza privata.
Maltrattamenti e violenza sessuale, rumeno arrestato a Comiso
Arrestato, su ordine di custodia emesso dal Gip del Tribunale di Ragusa, su richiesta del Pm Maone, un uomo di 31 anni Stefan Cornea, rumeno. L’uomo, che ha precedenti, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia, lesioni e violenza sessuale, il tutto reiterato e continuato negli anni e commesso dal 2008 e sino allo scorso giugno nei confronti della propria convivente, una donna rumena di 40 anni. Una vera e propria odissea quella vissuta dalla vittima in questi anni ad opera della persona con la quale conviveva. La donna, giunta a Comiso nel 2007, iniziava a lavorare come badante presso alcune famiglie della zona. Nel 2008 conosceva l’arrestato con cui iniziava una convivenza a Comiso. Immediatamente però si evidenziava il carattere violento dell’uomo che spesso costringeva la donna a subire atti di violenza sessuale vera e propria contro la sua volontà. La rumena più volte si allontanava dalla dimora del Cornea ma ritornava sperando e confidando nelle promesse dell’uomo che avrebbe cambiato atteggiamento nei suoi confronti. Le violenze però continuavano e terminavano, in un primo momento, nel febbraio del 2010 quando il rumeno veniva arrestato dalla polizia per violenza e minaccia nei confronti di alcuni agenti che lo avevano fermato per controllarlo a seguito di un diverbio seguito ad un incidente stradale. Dopo la scarcerazione, avvenuta alcuni mesi dopo, l’uomo tornava a convivere con la compagna ma le violenze non erano terminate. La costringeva, picchiandola, a subire dei rapporti. L’anno scorso le ha anche fratturato il braccio. Finalmente, lo scorso giugno, la vittima decideva di mollare definitivamente il Cornea il quale però non accettava la sua decisione; infatti il pomeriggio del 23 la incontrava per strada e dopo averle sferrato un pugno nello stomaco la costringeva a salire a bordo del suo ciclomotore per portarla ancora una volta a casa. Li, dopo aver chiuso a chiave la porta, iniziava ad abusare di lei sessualmente dopo averla malmenata tanto da farla rimanere quasi esanime su un divano. La donna si riprendeva soltanto verso le due di notte. Di giorno, però, approfittando del fatto che l’energumeno era uscito di casa per andare a lavoro, è riuscita a scappare e ad andare in ospedale. Ma anche dopo la denuncia, l’uomo non si è fermato. Il mese scorso ha cercato di accoltellarla, ma la donna è riuscita a dargli un calcio e fargli cadere di mano il coltell