22-12-2024
Ti trovi qui: Home » Cronaca (pagina 234)

Archivio della categoria: Cronaca

La Polizia salva una giovane

Una donna ragusana di 26 anni, che vive e lavora a Milano, è stata salvata dalla polizia. Domenica sera, la ragazza si è lanciata in mare, a Punta Mola di Marina di Ragusa, lasciando sul proprio cellulare un messaggio d’addio. L’episodio è stato notato da un passante che ha allertato la polizia che ha attivato le ricerche. Un agente ha visto il corpo tre le onde, si è tuffato e ha salvato la giovane ora affidata alle cure dei genitori.

Era in strada e non in casa Scicli, albanese arrestato per evasione dai domiciliari

Era stato arrestato dai Carabinieri della Tenenza di Scicli il 9 febbraio dell’anno scorso quando, dopo aver avuto un violento alterco con un suo concittadino mentre si trovavano insieme in località Playa Grande, lo aveva ferito gravemente tirandogli un fendente di coltello all’addome. La vittima dell’aggressione aveva poi dovuto subire un intervento urgente presso l’ospedale “Busacca” di Scicli per la rimozione della milza ormai compromessa dalle gravi lesioni riportate. E dopo aver trascorso alcuni mesi in carcere era stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione sciclitana. Da domenica Bujar Zhivani, 36enne cittadino albanese, bracciante agricolo è tornato nuovamente in carcere a Modica Alta. Infatti, i Carabinieri della Tenenza di Scicli, nel quadro di un potenziamento dei controlli alle persone che sono attualmente ristrette in regime di detenzione domiciliare, lo hanno sorpreso all’esterno della sua abitazione. Era in strada, senza alcuna valida giustificazione. Ora dovrà rispondere anche del reato di evasione.

I CARABINIERI NELLA SPIAGGIA DI MONTALBANO

Al via domenica mattina alle 10 le indagini dei Carabinieri sui tre chilometri e mezzo di costa santacrocese che ruotano attorno a Punta Secca. L’indagine, delegata ai militari dell’Arma dal procuratore capo di Ragusa, Carmelo Petralia, ha come oggetto principale una presunta cementificazione selvaggia sulla costa. Nessun nome è stato finora iscritto nel registro degli indagati. Punta Secca, resa celebre dalla fiction televisiva per la location della casa del “Commissario Montalbano” – come detto – è al centro delle indagini, ma anche altre frazioni sono interessate, tra cui Caucana e Torre di Mezzo. In campo una vera e propria task force per un’indagine a tappeto su un litorale reso noto dalla fiction televisiva che ha avuto un ritorno di immagine e di presenze turistiche consistenti ma che sarebbe stato dimenticato e lasciato all’abbandono. I principali filoni d’inchiesta riguardano la presunta cementificazione selvaggia del litorale e gli accessi negati al mare per la presenza di cancelli abusivi che trasformano strade pubbliche in private. Ma ai militari dell’Arma è stato anche chiesto di verificare la presenza di scarichi selvaggi, inquinamento e divieti di balneazione, erosione costiera ed i servizi di vigilanza. Nel corso della stagione estiva, infatti, Punta Secca, è rimasta sprovvista del servizio di vigilanza e salvataggio nelle spiagge. L’Amministrazione aveva indetto una gara, poi annullata per la “documentazione irregolare” fornita dalla tre ditte concorrenti. Anche l’affidamento diretto non ha avuto buona sorte. Pronte le repliche del sindaco di Santa Croce, Franca Iurato, eletta nel maggio scorso. “La spiaggia di Montalbano – afferma Iurato – è libera e aperta come sempre alla pubblica fruizione. A noi non risulta nessun inquinamento. Per quanto riguarda la vigilanza, visti i problemi legati alla gara pubblica, il servizio è fornito da un bagnino, anche se non a carico del Comune. Quest’amministrazione, insediata da tre mesi appena, si è occupata del decoro del piccolo borgo curandosi di “bonificare” il vicolo dell’ex caserma della Guardia di Finanza facendone uno spazio dedicato all’arte, inserendo nel centro storico fioriere e panchine da cui godere splendidi tramonti. La cementificazione selvaggia? “Punta Secca – conclude il primo cittadino – è un borgo di pescatori e ne va tutelata, il più possibile, la tipicità. La natura incontaminata e le splendide coste che tanti ci invidiano meritano di essere rispettate perché, oltre che ad una risorsa, rappresentano la nostra storia. Ci batteremo per difenderne le peculiarità”.

Ragusa: La mano finisce nell’impastatrice, i medici sono costretti ad amputarla

Grave incidente domestico a Ragusa. Giovedì pomeriggio, una bambina di 5 anni ha messo la mano nell’impastatrice per dolci. Il mezzo meccanico, ha maciullato l’arto della piccola che è stata ricoverata d’urgenza all’ospedale Civile. Purtroppo ai medici è toccato amputare la manina della bimba e anche parte dell’avambraccio ormai compromessi dalle lame dell’impastatrice.

Vittoria, tunisino arrestato con un chilo di droga

L’operazione dei Carabinieri è scattata nei pressi della piazza antistante la Stazione dei treni di Vittoria e le vie limitrofe. Gasmi Jilani, 25enne senza fissa dimora, celibe, incensurato, stava rientrando dopo un viaggio a Palermo a bordo di un bus di linea. Era una persona insospettabile, uno dei tanti cittadini stranieri che oramai fanno parte della popolazione locale, dove la maggior parte degli appartenenti alla comunità tunisina lavora nel settore dell’agricoltura. Alle 17 i militari hanno deciso di entrare in azione, mentre l’uomo si stava allontanando dalla piazza con una vecchia bicicletta ed il suo insospettabile marsupio. Pochi istanti e lo stesso, accortosi di essere seguito, ha imboccato una via in contromano per far perdere le tracce. Ha tentato di disfarsi del suo piccolo bagaglio gettandolo tra due furgoni parcheggiati. I Carabinieri, all’inseguimento, sono riusciti a mantenere un contatto ravvicinato che ha permesso loro di bloccarlo quasi subito. Immediatamente è giunta la pattuglia d’appoggio ai militari in borghese. L’attività si è conclusa con il sequestro di circa 1 kg di hascisc suddiviso in 10 panetti da circa 100 grammi l’uno e con l’arresto e la traduzione in carcere di Gasmi.

Vittoria, rissa tra rumeni e tunisini… della stessa famiglia

L’intervento della Polizia è servito a sedare una violenta rissa all’interno di un nucleo familiare composto da tunisini a rumeni. E’stato uno dei familiari a chiamare gli agenti del Commissariato. E’ stato così denunciato in stato di libertà un romeno di 30 anni per i reati di minaccia, violenza privata e lesioni personali.

Vittoria, arrestato “topo” d’appartamento

Erano circa le due del mattino quando una volante del Commissariato di Vittoria passava da via Cacciatori delle Alpi. Agli agenti non è sfuggito il portone di un’abitazione socchiuso. Considerata la tarda ora e l’assenza di persone nelle vicinanze, i poliziotti si sono avvicinati a controllare ed hanno notato dei chiari segni di effrazione provocati alla serratura con un piede di porco ed un grosso cacciavite che sono stati rinvenuti sul posto. I poliziotti hanno deciso così di verificare la situazione, sono entrati all’interno ed hanno notato due soggetti che alla loro vista si sono dati alla fuga per delle scale che portano sulla terrazza della casa. Uno, in particolare, con un salto è riuscito a raggiungere lo stabile attiguo e ad allontanarsi dal luogo. L’altro invece è volato giù all’interno di un cavedio, rimanendo immobile a terra. Si tratta di un niscemese di 46 anni, pregiudicato per rissa e resistenza a pubblico ufficiale: è stato tratto in arresto per il reato di tentato furto in concorso. A causa della caduta da un’altezza di quattro metri è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso. Le indagini volte all’individuazione del complice hanno inoltre permesso di denunciare in stato di libertà un vittoriese di 50 anni. In particolare, si è giunti alla sua identificazione grazie agli accertamenti eseguiti dalla polizia scientifica sulle tracce lasciate sul luogo del delitto.

Minori usati come scafisti, sette arresti da parte dei carabinieri

Sette persone, già detenute per aver fatto parte di un’organizzazione transnazionale che gestiva sbarchi clandestini nelle coste del Sud Sicilia, sono state raggiunte in carcere da un nuovo provvedimento di arresto della Dda di Catania, eseguito dai carabinieri del comando provinciale di Ragusa. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in concorso con tre minorenni che costituivano l’equipaggio. Anche i minori, che hanno pilotato un barcone egiziano e hanno vigilato sui passeggeri durante la traversata nel canale di Sicilia, sono stati già arrestati dai Carabinieri. I sette erano stati arrestati alle prime ore dell’alba del sette agosto. Si tratta dei pozzallesi Giuseppe Zocco, 36 anni, e Donato Angilieri, 31 anni. E di: Saidani Mohamed, tunisino, 33 anni, residente a Pozzallo, operaio; Lutfi Mohammed Essabah Adnan, palestinese, 35 anni, residente a Malta, disoccupato; Farag Mahoud Abdalla, egiziano, 44 anni. Bourbia Mohamed, tunisino, 31 anni, residente a Pozzallo. Quest’ultimo è il responsabile della comunità islamica di Pozzallo. Il settimo fermato è Krifa Moahamed, tunisino, 37 anni, residente a Pozzallo, pescatore.

Polizia, interventi in strada e in mare per Volanti e Squadra nautica

Quattro gli interventi della sezione volanti e della Squadra nautica nei giorni scorsi. Nel centro di Ragusa è stata sedata una lite. Denunciato un 45enne ragusano per lesioni gravi, per aver procurato ad un’altra persona ferite guaribili in 21 giorni. A Marina di Ragusa è stato rinvenuto un motorino rubato che è stato riconsegnato al proprietario. A Playa Grande la squadra nautica ha multato (1.032 euro di contravvenzione) un’unità da diporto che si trovava a pochi metri dalla riva. Multato anche il titolare del lido antistante lo specchio di acqua interessato, per gravi violazioni inerenti le dotazioni di sicurezza (assenza gavitelli di segnalazione acque sicure, assenza salvagente anulare, assenza kit primo soccorso, assenza boe e cima di segnalazione del corridoio di lancio). Al Porto turistico di Marina, infine, gli agenti della squadra nautica, insieme alla Protezione Civile, hanno soccorso un’imbarcazione in avaria.

I Nas alla fiera del bestiame di Giarratana, sequestrati 40 cavalli

Blitz dei Nas alla fiera del bestiame di San Bartolomeo, a Giarratana. I carabinieri sono intervenuti insieme ai veterinari dell’Asp. Su 300 cavalli controllati, provenienti da tutta la Sicilia per essere ammirati e commercializzati, una quarantina di equini sono stati posti sotto sequestro perché trovati privi di microchip e attestati da documenti falsi. Oltre al sequestro del bestiame, elevate anche 40 mila euro di sanzioni amministrative. Due persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica. Si tratta di un modicano e uno sciclitano.

Sequestrati beni per mezzo miliardo di euro a presunto estorsore di Pozzallo

Martedì mattina, a parziale conclusione di un’articolata attività investigativa condotta su un giro di usura a Pozzallo, i carabinieri hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Modica su richiesta della locale Procura sottoponendo a sequestro beni mobili ed immobili che, nel corso delle indagini, sono risultati essere di proprietà di T.G., 80enne pensionato pozzallese. I militari dell’Arma hanno sequestrato: un’autovettura di media cilindrata, un appartamento situato a Dairago (Mi) e composto da 10 vani con garage di 30 mq; un immobile situato a Pozzallo e composto da un appartamento di 10 vani, da un locale commerciale di 123 mq e da un garage di 20 mq; un appartamento situato a Pozzallo e composto da 6 vani, un terreno situato a Pozzallo di 300 mq circa, un terreno situato a Pozzallo di 1000 mq circa. I Carabinieri hanno poi “bloccato” 3 conti corrente aperti dall’indagato presso altrettanti istituti di credito di Pozzallo. Il valore stimato dei beni sottoposti a sequestro è di circa 500.000 euro.

POZZALLO, RIVOLTA AL CPSA. ARRESTATI 14 TUNISINI

Nel tardo pomeriggio di lunedì, personale della Squadra Mobile di Ragusa, unitamente a Militari dell’Arma dei Carabinieri di Modica e della Guardia di Finanza della Tenenza di Modica, hanno arrestato Attia Elhadi, tunisino di 34 anni, sbarcato a Lampedusa il 16 agosto 2012; Mesrati Hamed, tunisino di 38 anni, sbarcato a Lampedusa il 16 agosto 2012; Alì Aymen, tunisino di 30 anni, sbarcato a Lampedusa il 16.08. 2012; Boussef Saber, tunisino di 22 anni, sbarcato a Lampedusa il 16.08.2012; Gabsi Abdelkrim, tunisino di 24 anni, sbarcato a Lampedusa il 16.08.2012; Jebali Manssef, tunisino di 31 anni, sbarcato a Lampedusa il 16.08.2012; Kraiem Tahar, tunisino di 26 anni, sbarcato a Lampedusa il 16.08.2012; Sayar Rabie, tunisino di 28 anni, sbarcato a Lampedusa il 18.08.2012; Fadalaoui Mehdi, tunisino di 28 anni, sbarcato a Lampedusa il 18.08.2012; Zaoui Ahmed, tunisino di 28 anni, sbarcato a Lampedusa il 18.08.2012; Sarhane Rami, tunisino di 22 anni, sbarcato a Lampedusa il 18.08.2012; Slimani Fahmi, tunisino di 24 anni, sbarcato a Lampedusa il 18.08.2012; Slimani Anis, tunisino di 22 anni, sbarcato a Lampedusa il 18.08.2012; Saadali Mohamed, tunisino di 22 anni, sbarcato a Lampedusa il 18.08.2012. Tutti e quattordici i tunisini sono ritenuti responsabili di resistenza e violenza verso i tutori delle Forze dell’Ordine presenti nel C.P.S.A. di Pozzallo per il servizio di ordine pubblico. Nella mattinata di lunedì i tunisini, ospiti del C.p.s.a. di Pozzallo, avrebbero manifestato segni di nervosismo, avvicinandosi all’uscita ovest del centro e cercando di creare un varco a spallate tra le Forze dell’Ordine che erano presenti. Il personale delle Forze dell’Ordine ha fronteggiato l’episodio riuscendo ad allontanare i tunisini, che avrebbero iniziato a lanciare contro gli operatori delle Forze dell’Ordine sedie, faretti, scarpe ed estintori. Un oggetto contundente ha colpito in pieno petto un agente della Questura di Ragusa, mentre una bottiglia ha colpito al volto un militare dell’Arma dei Carabinieri, provocandogli una ferita allo zigomo destro. Entrambi gli operatori delle Forze dell’Ordine hanno fatto ricorso alle cure mediche del presidio territoriale di emergenza di Pozzallo riportando, rispettivamente, 6 giorni e 4 giorni di prognosi. Intanto gli extracomunitari avrebbero devastato la struttura, dove erano ospitati, distruggendo l’impianto di videosorveglianza, le porte e le vetrate interne ed esterne, allagando alcuni uffici interni usando le lance antincendio, distruggendo gli armadi col materiale vestiario della Protezione Civile, distruggendo anche computer e altro materiale informatico che era custodito negli uffici interni di polizia, dopo averne forzato ed aperto le porte di accesso. Inoltre gli extracomunitari avrebbero usato alcuni estintori del sistema anticendio come armi contundenti, lanciandoli contro il personale delle Forze dell’Ordine. Le schegge di vetro delle porte e delle finestre distrutte sarebbero state usate come armi da taglio. Ma gli extracomunitari avrebbero pure divelto opere murarie e mattoni, utilizzati come oggetti contundenti e lanciati contro le Forze dell’Ordine, distrutto la rubinetteria dei servizi igienici (usata come corpo contundente contro le Forze dell’Ordine), e distrutto parte dell’impianto elettrico con lo scopo, probabilmente, di usarne i cavi per fuggire dal tetto della struttura sul quale si erano asserragliati e dal quale avrebbero lanciato oggetti e corpi contundenti verso le Forze dell’Ordine, sempre al fine di fuggire dalla struttura dove erano ospitati. Tutti gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati associati presso le case circondariali di Modica e Ragusa a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.

SCOGLITTI, FALSO ALLARME ANNEGAMENTO

Una segnalazione è giunta lunedì notte alla sala operativa della Guardia Costiera di Scoglitti: alcune persone presenti sulla riviera Lanterna, all’altezza dell’Hotel Mida, segnalavano di aver avvistato un corpo galleggiante a circa 200 metri dalla battigia. Immediato l’avvio della macchina di intervento per verificare se l’oggetto galleggiante fosse un corpo umano. Una pattuglia di terra della Guardia Costiera monitorava le operazioni dalla costa, mentre via mare, grazie ad un mezzo nautico messo a disposizione dal sig. Privitelli, altro personale della Guardia Costiera si avvicinava all’oggetto per una verifica. Fortunatamente non si trattava di un corpo umano, pertanto l’allarme rientrava. Al rientro in porto, verso le 23,30, i militari della Guardia Costiera, con la presenza del comandante della stazione dei Carabinieri di Scoglitti, notavano alcuni movimenti sospetti di alcuni ragazzi presenti sul molo centrale. I militari hanno perquisito tre giovani, due dei quali sono stati trovati in possesso di sostanza stupefacente del tipo hashish, mentre il terzo è stato trovato in possesso di un coltello a punta della lunghezza complessiva di 19 centimetri. I militari della Guardia Costiera ed i Carabinieri hanno segnalato all’Autorità Giudiziaria i primi due giovani per detenzione di sostanze stupefacenti, mentre il terzo giovane è stato denunciato a piede libero.

Individuato e denunciato colui che avrebbe investito l’ex sindaco di Scicli

Sarebbe stato individuato l’autore dell’incidente stradale che lunedì ha visto coinvolto l’ex sindaco di Scicli, Salvatore Calabrese, di 73 anni, mentre era intento ad effettuare la sua classica uscita mattutina in bici. Gli agenti della Polizia Provinciale, a seguito di approfondite e immediate indagini, coordinate dal comandante Raffaele Falconieri, avrebbero individuato e rintracciato in poco più di 24 ore il conducente del veicolo. Si tratterebbe di un pensionato, P.T. di anni 88, residente nella frazione di Sampieri e proprietario dell’auto che avrebbe investito l’ex sindaco di Scicli, mentre percorreva la strada provinciale 66 Pozzallo-Sampieri. Dopo l’impatto, l’anziano pilota non avrebbe soccorso il ciclista ed avrebbe fatto perdere le sue tracce. Nonostante l’assenza di testimoni oculari dell’incidente e di altri elementi utili, quali frammenti o parti del veicolo investitore, la Polizia Provinciale si è posta immediatamente alla ricerca del presunto investitore. Stando ai primi rilievi sul posto, era apparso molto probabile che l’urto avesse potuto provocare danni non solo alla carrozzeria del veicolo, ma anche ad uno dei pneumatici. Le indagini, sono state concentrate in direzione dei gommisti della zona e delle autocarrozzerie, pur non tralasciando altre possibili piste di investigazione. Già nella tarda serata di lunedì, un riparatore di un esercizio a pochi chilometri da Marina di Modica e circa 7 km dal luogo dell’incidente riferiva di essere intervenuto per sostituire uno pneumatico irreparabilmente danneggiato di un veicolo condotto da una persona anziana; venivano fornite inoltre dettagliate indicazioni che, incrociate con altri elementi e testimonianze, permettevano martedì mattina di identificare il proprietario di una Toyota Yaris di colore grigio, il cui veicolo è stato rintracciato presso l’abitazione del pensionato P.T. e che presentava nel parafango anteriore destro i segni di un recente urto e tracce di vernice rossa. Il pneumatico anteriore destro appariva inoltre praticamente nuovo e di recentissima sostituzione. E’ stata subito informata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modica e le indagini stanno proseguendo per definire il grado di responsabilità del conducente dell’auto e l’esatta dinamica del sinistro. Agli agenti della Polizia Provinciale e al loro comandante sono giunti i complimenti del commissario straordinario della Provincia, Giovanni Scarso, per la tempestiva soluzione del caso.

Arrestati due fratelli di Pozzallo

Accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica di Modica, il Giudice Antongiulio Maggiore, nell’udienza di convalida tenutasi lunedì, ha disposto la convalida dell’arresto per il reato di rapina impropria dei fratelli Rosario e Daniele Scolaro, di 27 e 24 anni, entrambi residenti a Pozzallo. Lo arresto era stato effettuato dal personale della Volante del Commissariato di Modica grazie alla segnalazione di un cittadino modicano che aveva sorpreso due soggetti intenti a rubare carrube all’interno del suo appezzamento di terreno. Nonostante i due fossero stati invitati ad uscire dalla proprietà privata, piuttosto che desistere, hanno minacciato il titolare. Questi non ha desistito ed ha contribuito al loro arresto. Il giudice li ha scarcerati prevedendo l’obbligo di dimora a Pozzallo.

LE ATTIVITA’ DEI CARABINIERI A SCOGLITTI NEI MESI ESTIVI

L’unità da diporto dell’Arma dei Carabinieri di stanza presso il porto di Scoglitti, dal mese di luglio ha contribuito in maniera radicale a riportare alla normalità una varietà di situazioni legate alle attività di pesca, di vendita del pescato presso il locale mercato ittico, di vigilanza e controllo degli arenili di tutto il territorio rivierasco della giurisdizione della Compagnia Carabinieri di Vittoria. Questi alcuni dei risultati ottenuti da luglio: sono stati effettuati controlli sul rispetto della normativa penale ed amministrativa inerente il rispetto delle leggi speciali da parte degli stabilimenti balneari. Sono stati effettuati anche controlli amministrativi e penali ai vari esercizi pubblici all’interno dei Lidi di Scoglitti e Marina di Acate. Sono state denunciate a piede libero all’Autorità giudiziaria iblea 8 persone per pesca di frodo di novellame di pesce spada sotto misura; sono stati sequestrati circa 400 kg. di pesce, successivamente donato, d’intesa con l’autorità giudiziaria, ad Istituti di beneficenza, religiosi ed orfanotrofi. Sono state denunciate a piede libero 3 persone responsabili di frode alimentare e commercializzazione di 28 kg di pesce in cattivo stato di conservazione, sequestrato e in questo caso distrutto presso una ditta specializzata.

IMMIGRATI IN RIVOLTA

Non arrivano i permessi di soggiorno e gli immigrati inscenano una rivolta. E’ accaduto nei locali della dogana di Pozzallo dove si trovano 56 migranti. Scontri con le Forze dell’Ordine, vetri in frantumi e c’è pure chi è salito sul tetto per dire “no” al rimpatrio in Tunisia. In tre sarebbero pure riusciti a scappare. E’ accaduto nella notte tra domenica e lunedì. Solo verso le 11 di lunedì la situazione è tornata alla normalità.

Tragedia a Punta Secca, annegato un niscemese

 

Un uomo di 53 anni, Filippo Spinello, di Niscemi, è annegato a Punta Secca. Intorno alle 15,30 di domenica il corpo dell’uomo galleggiava nel porticciolo turistico della frazione di Santa Croce. Il cadavere è stato recuperato e sono iniziate le indagini per l’identificazione. Dopo un paio d’ore è giunto il Magistrato che ha ordinato la rimozione del corpo, trasferito all’obitorio del cimitero di Santa Croce. Da una prima ricostruzione, pare che l’uomo, venuto in mattinata da Niscemi, stesse pescando dei molluschi. Per via del caldo o per un malore, sarebbe caduto in acqua e morto per asfissia. Nessuno si è accorto di quanto accaduto, perchè quell’angolo è poco frequentato.

NESSUNO STOP ALLE ATTIVITA’ DEL KOALA MAXI

Nessuno stop alle attività del Koala Maxi. Il provvedimento adottato da parte del questore di Ragusa, Giuseppe Gammino, è stato sospeso da parte del Tribunale amministrativo di Catania. Il provvedimento era stato adottato il 16 agosto scorso e notificato il giorno successivo all’azienda proprietaria della discoteca, la Arcadia Srl. La decisione presa dal questore era relativa a due infrazioni contestate dagli agenti di polizia amministrativa, una riguardava l’orario di chiusura e l’altra la mancata esposizione della licenza. Immediato il ricorso presentato al Tar etneo da parte dei titolari della discoteca. E, su istanza cautelare di Arcadia srl, rappresentata dall’avvocato Andrea Palazzolo, i giudici amministrativi di Catania hanno sospeso il provvedimento di chiusura temporanea. “Per effetto di ciò – spiega Francesco Terranova, amministratore delegato di Arcadia Srl – il Koala sarà regolarmente aperto secondo la programmazione pubblicizzata”. Non c’è stato, quindi, uno stop al calendario delle serate. La notizia è rimbalzata subito anche sul web, con un tam tam nelle pagine facebook di tanti giovani. Serate in disco “salve”, quindi, per l’estate che continuerà ancora qualche settimana tra musica e divertimento.

Scroll To Top
Descargar musica