Da quattro giorni si alimentano soltanto con acqua e caffè amaro i consiglieri Giovanni Cirnigliaro e Angelo Giacchi di Mpa- Autonomia Sud, che proseguono la loro protesta per sollecitare l’apertura dell’aeroporto di Comiso. Giovedì i manifestanti hanno inviato una lettera al prefetto di Ragusa, con la quale invitano il rappresentante di Governo a “prendere una decisa posizione nei confronti del Governo nazionale e di tutti quegli enti e istituzioni che ostacolano l’immediata apertura dell’aeroporto”. “La apertura dello scalo – scrivono – porterà un beneficio all’economia del territorio di alta rilevanza, chiunque ostacoli, a qualsiasi titolo e per qualsiasi ragione, l’attivazione di questa infrastruttura si assumerà grandi e gravissime responsabilità sociali”.
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SCONTRINI NON EMESSI, PRODOTTI CONTRAFFATTI MAXI OPERAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA
Il 42% di irregolarità nel rilascio di scontrini e ricevute è stato rilevato dalla Guardia di Finanza di Ragusa nel corso di controlli condotti a Ragusa e Provincia. Sono stati eseguiti 115 controlli sui documenti fiscali che hanno portato alla constatazione di 48 violazioni di legge. I controlli hanno interessato: Vittoria, Scoglitti, Ragusa, Marina di Ragusa, Pozzallo, Marina di Modica, Comiso, Punta Secca, Donnalucata; le irregolarità sono state contestate nei confronti di bar, pizzerie, rivendite di generi alimentari, parrucchieri, autoricambi, negozi di abbigliamento e di articoli per la casa, gelaterie, paninerie, panifici. I rilievi hanno riguardato ben 8 venditori ambulanti e 7 cittadini di etnia cinese. Pattuglie in “abiti civili” e in divisa proseguiranno comunque le attività ispettive in materia di scontrini e ricevute fiscali nella ormai inoltrata stagione estiva, riservando particolare attenzione agli esercenti ubicati nei comuni della fascia costiera. In materia di contrasto allo abusivismo commerciale sono stati eseguiti diversi interventi, che hanno portato al sequestro di 805 pezzi ed alla denuncia di 4 persone. Le merci sequestrate appartengono a diverse categorie merceologiche. Particolare interesse è stato riservato ad un evasore totale, il proprietario di una erboristeria trasformata in circolo culturale. Infine, nel corso dei controlli espletati dalle Fiamme Gialle di Ragusa, sono stati segnalati alla locale Prefettura 3 soggetti per uso personale di droga mentre, nel comprensorio di Pozzallo, a 2 commercianti di etnia cinese sono stati sequestrati numerosi capi di abbigliamento privi di etichettatura e marchio.
Albanese in manette per tentata estorsione
I carabinieri di Modica hanno eseguito una ordinanza di custodia nei confronti di Ergys Pjeci, 26 anni, residente a Scicli. Il giovane è accusato di avere minacciato con un coltello due coniugi commercianti per farsi consegnare una somma senza, tuttavia, averne alcun titolo. Avrebbe anche impaurito le figlie della coppia per convincere i genitori a consegnargli il denaro richiesto.
Polizia Provinciale denuncia cacciatore di Acate
A seguito di un’intensa operazione di controllo notturno del territorio, predisposta dal Comandante della Polizia Provinciale di Ragusa, Raffaele Falconieri, al fine di prevenire e contrastare il fenomeno delle fumarole e del bracconaggio, un cacciatore è stato sorpreso mentre sparava, a stagione venatoria ancora chiusa, ai conigli selvatici. In piena notte, mentre le pattuglie della polizia provinciale perlustravano la zona dell’acatese, in contrada Litteri, udivano ripetuti spari da arma da fuoco. Individuato il posto, tra vigneti, uliveti e serre, sorprendevano un cacciatore che, armato di un fucile cal. 36 e con l’ausilio di un faro notturno, aveva già abbattuto 23 conigli selvatici e, vista la riserva di munizioni che possedeva, sicuramente si apprestava ad abbatterne numerosi altri. L’uomo, G.C., di anni 46, originario e residente ad Acate, tra l’altro già denunciato in passato dalla Polizia Provinciale per reati venatori, è stato subito identificato ed allo stesso è stata contestata l’ipotesi di reato di caccia in periodo di divieto generale con l’ausilio di un mezzo vietato (il faro). Il fucile, 43 cartucce cal. 36, il faro e le batterie, e i poveri 23 conigli appena abbattuti sono stati immediatamente sottoposti a sequestro.
SCIOPERO BENZINAI In provincia aderisce il Figisc sindacato di categoria
L’assemblea della Figisc, il sindacato dei gestori degli impianti stradali di carburanti aderente a Confcommercio, svoltasi martedì sera nella sede di via Roma a Ragusa, ha deliberato all’unanimità di aderire allo sciopero nazionale previsto per i giorni 4 e 5 agosto. “Ciò in quanto – affermano i vicepresidenti Figisc, Giuseppe Pollara e Orazio Nannaro – le politiche messe in atto dalle compagnie petrolifere stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza degli impianti e dei posti di lavoro ad essi correlati. Per questo motivo – scrivono i due vicepresidenti Figisc, – invitiamo tutti i gestori, anche quelli non presenti all’assemblea, ad aderire compatti alla protesta”.
ACATE, RAPINATA PARAFARMACIA ARRESTATO L’AUTORE INCASTRATO DALLA TELECAMERA
Alle 18 di martedì una rapina è stata consumata ai danni della parafarmacia sita sulla strada per Acate. La vittima, una giovane farmacista, si è vista presentare un uomo alto un metro e novanta, armato di coltello, a viso scoperto, che le ha intimato la consegna del denaro contenuto nella cassa. Dure le minacce profferite alla donna, “dammi l’incasso della giornata, se urli ammazzo i tuoi figli” e tanto altro ancora. La donna, basita, ha consegnato il denaro, circa 100 euro in banconote e monete: il malvivente ha arraffato tutto ed è uscito tranquillamente, poi si è dato alla fuga. Scattato l’allarme, la volante della Polizia si è immediatamente portata sul posto, ha raccolto le informazioni necessarie a rintracciare il rapinatore, ha visionato le immagini del circuito di videosorveglianza, e ha riconosciuto il soggetto. Si trattava di Salvatore Delacroce, modicano di 26 anni, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno a Pedalino, pluripregiudicato per reati specifici. E’ stato arrestato, ritenuto responsabile dei reati di rapina aggravata, porto abusivo di armi, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. Gli agenti si sono messi alla ricerca del rapinatore. La caccia è durata alcuni minuti: in viale Volontari della Libertà, nei pressi della stazione ferroviaria, l’uomo è stato intercettato. Alla vista della volante ha tentato un’ultima disperata fuga; è stato rincorso e bloccato. Violenta la sua reazione tanto che due agenti sono rimasti feriti per traumi e contusioni varie e sono dovuti ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso dell’ospedale Guzzardi, dove i sanitari hanno diagnosticato alcuni giorni di prognosi. Il rapinatore aveva già speso parte della refurtiva per acquistare alcool e sigarette. In tasca aveva solo qualche decina di euro.
OMICIDIO NIGITO ALTRI DUE ARRESTI
Due persone avrebbero aiutato Massimo Interlici a mettere a segno l’agguato che è costato la vita a Francesco Nigito e nel quale sono rimasti feriti i fratelli Giuseppe e Gianluca Nigito. Ad aiutare Interlici ci sarebbero stati due complici, il nipote ventenne, Giovanni Interlici, e Rico Francesco Giliberto, 42 anni. Ad incastrarli le immagini dei filmati esaminati dagli inquirenti subito dopo i fatti avvenuti in via Adua. I due sono finiti in carcere per concorso in omicidio: avrebbero passato a Massimo Interlici la seconda pistola dopo che questi aveva finito il caricatore crivellando di colpi Francesco Nigito. Gli altri soggetti che erano stati arrestati per favoreggiamento, sono stati invece rilasciati. Il movente: una rivalità per la gestione delle macchinette del caffè e dei video-poker.
Controlli della Polstrada, scattano multe e denunce
Intensa l’attività della Polizia Stradale di Ragusa e Vittoria nel fine settimana trascorso, al fine di prevenire “le stragi del sabato sera” nel territorio provinciale. I controlli hanno consentito di trovare sette persone positive all’alcoltest, di ritirare otto patenti per eccesso di velocità e sorpassi pericolosi. Due denunciati per guida senza patente. In particolare, i controlli sono stati effettuati venerdì sera e nelle prime ore di sabato e domenica mattina, a Scicli, Donnalucata, Santa Croce e Vittoria. Inoltre, durante i controlli effettuati nel fine settimana, due sono stati denunciati per guida senza patente: un adranita di 25 anni, sulla strada per Marina, ed un rumeno, di 39 anni, a Vittoria. Sette patenti sono state ritirate sulla strada per Marina per superamento dei limiti di velocità attraverso il rilevamento con il Telelaser che permette la contestazione immediata, ed una patente è stata ritirata per sorpasso in curva.
MARINA DI RAGUSA, LA PROTESTA DEI LOCALI PUBBLICI
“Vendesi attività in ex zona turistica. Causa incompatibilità sonora”. Il cartello campeggia in buona parte dei locali di Marina. Una “provocazione” o meglio una protesta contro i controlli serrati da parte di Carabinieri, Polizia, Polizia municipale. “Ci arriva un controllo ogni sera. Sembriamo dei delinquenti”, lo sfogo del titolare di un esercizio pubblico della frazione balneare. I titolari sono stanchi, ma c’è anche qualche timore a parlare, perché si sta creando un muro contro muro con le Forze dell’Ordine. Ed i gestori dei locali si sentono presi di mira. Per questo preferiscono l’anonimato. “Chi sbaglia paga – spiega un esercente – e questo lo abbiamo sempre sostenuto. Ma noi siamo letteralmente tartassati. Arrivano ogni sera carabinieri e polizia. A mezzanotte, quando il locale è pieno, e chiedono i documenti. Ci intimano di spegnere la musica perché disturbiamo”. Alla base del “pressing”, che tanti esercenti giurano di non ricordare gli altri anni, ci sarebbero delle denunce, da parte di alcuni residenti, alla Procura. “C’era stato un buon clima nel corso dell’incontro in Comune per discutere dell’ordinanza antirumore – spiega un esercente che interpreta le ansie di molti suoi colleghi -. Sembrava ci fosse comunque un accordo pure con i residenti – continua l’esercente -, ed invece in dieci giorni abbiamo avuto dieci controlli”. Nei giorni scorsi c’erano stati gli agenti di Polizia, che avrebbero anche effettuato controlli con i misuratori di decibel. Giovedì sera, invece, un gruppetto di militari dell’Arma, così come raccontano i titolari dei locali, si sono presentati nel cuore della “movida” di Marina, ossia via Tindari e dintorni, ma pare che verbali non ne siano stati fatti. Come se non bastasse, è vietata anche la musica dal vivo all’esterno. “Siamo in un periodo di crisi e questo lo sanno tutti – dice sconsolato l’esercente -. Noi abbiamo cali che vanno dal trenta al quaranta per cento. C’è chi ha anche registrato diminuzioni di incassi del cinquanta per cento. Ma dove dobbiamo andare a finire? E nessuno, comprese le associazioni di categoria, ci danno una mano”. Sul “tappeto” ci sono due esigenze: quella del riposo dei residenti e villeggianti e quella di offrire un’offerta turistica e ricreativa. Perché una località marittima senza locali e senza musica finisce per diventare un “rifugio” per pochi intimi, con buona pace del turismo e dello sviluppo economico. C’è chi sta provando a trovare un equilibrio tra le due esigenze: è l’assessore Francesco Barone, che ha promosso gli incontri con residenti ed esercenti, arrivando poi a stilare l’ordinanza antirumore che entrerà in vigore da venerdì. Qualcuno, però, ha preferito insistere sulla linea oltranzista, presentando gli esposti che poi hanno, nei fatti, inasprito i controlli. “Che ben vengano i controlli per il rispetto delle emissioni sonore – spiega Barone -. Ma tutto avvenga in modo da non creare un muro contro muro con gli esercenti”. Un appello al senso della misura, quindi, che da tante parti si auspica possa essere ascoltato.
OMICIDIO NIGITO, CONVALIDATO IL FERMO DI INTERLICI
E’ stato convalidato oggi il fermo di Massimo Interlici, ritenuto responsabile dell’omicidio, avvenuto mercoledì scorso, di Francesco Nigito e del tentato omicidio dei fratelli della vittima, Giuseppe e Gianluca, avvenuto a Vittoria. Interlici si era costituito in Questura a Ragusa. Subito interrogato dal pm, Interlici aveva esposto la sua versione dei fatti agli investigatori che hanno confrontato il suo racconto con i risultati delle indagini. Il delitto da subito era apparso riconducibile a questioni connesse all’attività lavorativa di Interlici, socio di fatto di un’azienda che si occupa del noleggio di apparati video-poker e distributori di caffé, stesso settore dei fratelli Nigito. Sull’esatto movente della vicenda, però, sono tuttora in corso indagini. Secondo le ricostruzioni, il degenerare di una discussione ha portato Interlici ad aprire il fuoco contro i tre fratelli, utilizzando in rapida successione due diverse pistole di piccolo calibro: con i numerosi colpi di arma da fuoco sparati dall’indagato, sono stati feriti i fratelli Gianluca e Giuseppe ed è stato ucciso Francesco Nigito, colpito all’addome.
Operazione “Torre Cabrera” Inasprimento della misura cautelare nei confronti di una delle persone arrestate
Nella mattinata del 21 luglio, i Carabinieri della Compagnia di Modica hanno dato esecuzione a un’Ordinanza in materia di misure cautelari personali emessa dal GIP del Tribunale di Modica nei confronti di Salonia Lorenza, 24enne pregiudicata pozzallese. I Carabinieri hanno sorpreso la giovane pozzallese mentre avrebbe violato le prescrizioni imposte dal regime degli arresti domiciliari cui era stata sottoposta nel corso dell’operazione “Torre Cabrera”. Alla luce di tali risultanze investigative, il GIP ha deciso di inasprire l’attuale regime detentivo disponendone l’accompagnamento in carcere. Dopo l’arresto, i Carabinieri hanno condotto la pozzallese presso la Casa Circondariale di Catania in Piazza Lanza.
MARINA DI MODICA, INCIDENTE STRADALE
Un grave incidente stradale ha impegnato venerdì il Nucleo di Pronto Intervento della Polizia Locale di Modica. Il sinistro è avvenuto sulla strada provinciale 66, a Marina di Modica, all’intersezione con via Giovanni da Verrazzano. E’ rimasto ferito nel sinistro G.N., 50 anni, che viaggiava in sella ad un motociclo, quando si è scontrato, per cause ancora da accertare, con un’autovettura Lancia condotta da un modicano di 28 anni, G.S., rimasto illeso. Scattati i soccorsi, il cinquantenne è stato trasferito in ambulanza al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Modica, dove i medici gli hanno riscontrato diverse fratture, traumi e contusioni e lo hanno ricoverato con una prognosi di trenta giorni. La polizia locale di Modica sta cercando di stabilire l’esatta dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità.
RAGUSA, ACQUA INQUINATA IN DUE SORGENTI
Una situazione “molto preoccupante”. E la causa dell’inquinamento, a distanza di quasi due anni, non è ancora stata identificata. Il dirigente dell’Arpa Ragusa, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente, Lucia Antoci, ha seguito costantemente, insieme agli altri enti, come Asp, Genio Civile e Comune, la questione dell’inquinamento delle acque delle sorgenti Misericordia e Oro Scribano, acque che da due anni (eccezion fatta per qualche mese ma solo relativamente alle acque della Misericordia) non vengono immesse nella rete idrica perchè presentano, tra l’altro, anche tracce di salmonella. Oltre alla perdita del prezioso liquido (la Misericordia, nei periodi di secca, dà almeno 35 litri d’acqua al secondo) c’è un altro rischio. Lo stesso esperto Paolo Roccuzzo lo aveva evidenziato nella sua relazione del dodici gennaio scorso dove sottolineava “l’altissimo rischio che le due sorgenti, causa l’inquinamento, vengano perse in maniera definitiva, con grave danno per l’approvvigionamento idrico nella città”. Pericolo avvertito sin da subito dall’Arpa. E il passo seguente: “Non va sottovalutato il rischio che le acque della Misericordia e Oro che sono deviate al fiume possano compromettere anche i nove pozzi insistenti sul fiume medesimo inquinandole”. Un’ipotesi assolutamente possibile, come spiegano i tecnici. Le acque di quelle due sorgenti vengono deviate nel torrente Ciaramite, che poi si getta nel fiume. “Nel Ciaramite – spiega la Antoci – ci sono evidenze delle tracce di inquinamento riscontrate nelle due sorgenti”. Pur non essendo automatico, il rischio di inquinamento che paventa Roccuzzo c’è tutto. Da qualche tempo i dati, sia chimici che batteriologici, della sorgente Misericordia, che è la più importante, sono buoni. E tuttavia c’è una dipendenza tra le due fonti, tali da non consentire l’immissione del prezioso liquido della Misericordia nella rete idrica per l’uso potabile. Di recente, la dirigente dell’Arpa ha incontrato i consiglieri della commissione che si occupa di questi temi, spiegando in modo dettagliato la situazione. A breve consegnerà al Comune una relazione “dettagliata che fotografa la situazione”. Una cosa è certa la situazione complessiva “non è migliorata” – spiega la dottoressa Antoci. Sulla vicenda la Procura della Repubblica aveva aperto anche un’inchiesta. I Nas hanno effettuato una serie di controlli, con sequestri e denunce in aziende agricole con concimaie non a norma. E tuttavia il problema è tornato a ripresentarsi. Per questo si sta tentando, con dei traccianti, di capire la fonte dell’inquinamento.
Arrestati per rapina a Santa Croce
Tre vittoriesi ed un marocchino, Emanuele Di Martino, 39 anni, Fabiola Busacca, 26 anni, Salvatore Giacchi, 28 anni, e Soufiane Et Taoufiq, 24 anni sono accusati di avere messo a segno una rapina ai danni di una gioielleria. I tre uomini sono pregiudicati, la ragazza, invece, non ha precedenti. Il nove febbraio, tre individui col volto coperto da passamontagna ed armati di taglierini ed una pistola erano entrati nella gioielleria e, sotto la minaccia delle armi, si erano fatti consegnare monili in oro per la somma complessiva di circa ventimila euro, per poi dileguarsi a bordo di un Fiat Fiorino rubato poche ore prima. Ai quattro si è arrivati a seguito di un’attività d’indagine con intercettazioni.
Comiso, scontro auto-moto: ferito un diciassettenne
Incidente stradale, giovedì sera, in via Canicarao, a Comiso. Per cause che dovranno accertare gli agenti della Polstrada giunti sul posto, si sono scontrati un motorino Piaggio Liberty condotto da un 17enne ed una Nissan Almera. Lo scontro sarebbe stato frontale. Nell’impatto la peggio è toccata al centauro che ha riportato una prognosi di trenta giorni. Il sinistro è avvenuto alle 21,30.
Vittoria, mini serra di cannabis nella terrazza di casa: arrestato
Tre persone sono state arrestate dai carabinieri di Vittoria per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. In un primo controllo è finito in manette Salvatore Conti Mammamica, 43 anni. Durante un controllo in un’abitazione di via della Resistenza, l’uomo è stato trovato in possesso di quattro piante di “Cannabis indica” dell’altezza di 1,60 metri. Erano coltivate in una piccola serra artigianale in terrazza. Poco dopo, in via Roma e in via Ricasoli altri due arresti: i tunisini Mohsen Essoufi di 30 anni e Anis Alì di 31 che avevano 5 dosi di eroina per complessivi 10 gr. e 600 euro, probabile provento dello spaccio.
BUFERA SULLA DITTA CHE RACCOGLIE I RIFIUTI A POZZALLO, DENUNCIATE VENTI PERSONE, TRA QUESTI NOVE FUNZIONARI PUBBLICI
Venti persone, tra le quali nove funzionari pubblici, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Modica dalla Guardia di Finanza a conclusione di un’indagine durata due anni sulla società Geo Ambiente di Belpasso (Catania), che gestisce la raccolta dei rifiuti a Pozzallo. Secondo quanto emerso, l’azienda non adempiva correttamente alle previsioni del capitolato d’appalto. Frode in pubbliche forniture, truffa, abuso d’ufficio, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico, rivelazione di segreti d’ufficio, violenza o minaccia a pubblico ufficiale i reati contestati a vario titolo. L’attività d’indagine della Fiamme Gialle ha avuto inizio nel giugno del 2010. In particolare le anomalie riscontrate nel corso degli iniziali accertamenti, come spiegano i finanzieri, erano costituite da: trasferimenti improvvisi da parte di funzionari del Comune di Pozzallo che si occupavano della vigilanza e controllo sull’applicazione del capitolato speciale; cambio repentino di vari dirigenti del servizio ecologia; preventiva conoscenza, da parte dei responsabili della società aggiudicataria dell’appalto, delle ispezioni da effettuare per verificare il regolare svolgimento del servizio previsto dal capitolato speciale; pressioni e insistenti richieste, da parte di soggetti ricoprenti cariche istituzionali all’interno dell’amministrazione nei confronti di dipendenti del servizio ecologia per modificare a piacimento i calcoli riferiti alla raccolta differenziata, applicando formule diverse da quella nazionale; modificando le contestazioni e le sanzioni elevate nei confronti della società appaltante per i disservizi nell’esecuzione dell’appalto. La società Geo Ambiente era gestita formalmente dall’amministratore C.C.M., ma di fatto veniva gestita dal marito Giuseppe Guglielmino, il quale, risulta più volte controllato dalle forze di polizia in compagnia di soggetti pregiudicati e sorvegliati speciali per reati di mafia (in particolare con tale T.A., di Fiumefreddo di Sicilia, pluripregiudicato e sorvegliato speciale). Da una visura alla banca dati relativa all’anno 2007, è emerso che la moglie di T.A. aveva ceduto delle quote sociali della precedente Ital Service srl, poi divenuta la Geo Ambiente srl, all’attuale amministratore C.C.M.. Nel mese di ottobre 2010 il Procuratore della Repubblica di Modica, Francesco Giuseppe Puleio, delegava la Guardia di Finanza di Pozzallo allo svolgimento di indagini tecniche, eseguite sulle utenze in uso ad alcuni dirigenti del Comune di Pozzallo e ai responsabili della società appaltante e conclusesi nel gennaio dell’anno 2011, indagini volte ad accertare l’eventuale commissione di reati nell’ambito della gestione della raccolta dei rifiuti. Sarebbe emerso che i soggetti intercettati, con la loro condotta, agevolavano la società Geo Ambiente, i cui responsabili non adempivano correttamente alle previsioni del capitolato speciale d’appalto, realizzando una serie di reati (dalla truffa aggravata alla frode nelle pubbliche forniture, mediante l’utilizzo di documentazione falsa). Oltre all’attività di indagine tecnica sono stati sentiti anche vari dipendenti del Comune addetti al servizio ecologia, nonché alla raccolta dei rifiuti, permettendo così di riscontrare gli elementi accusatori acquisiti. Al termine delle indagini, nel settembre dello scorso anno, era stata trasmessa alla Procura della Repubblica di Modica una informativa di notizia di reato nei confronti di venti soggetti (nove dei quali appartenenti alla Pubblica amministrazione) per reati inerenti frode nelle pubbliche forniture, truffa, abuso d’ufficio continuato, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico, rilevazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, violenza o minaccia a pubblico ufficiale continuata in concorso, abusiva attività finanziaria – ed indebita compensazione continuata in concorso relativamente all’anno 2008 per 392.000 euro, per l’anno 2009 1.870.000 euro, per l’anno 2010 1.206.000 euro e per l’anno 2011 2.300.000 euro. Il giudice per le indagini preliminari, Elio Manenti, ha confermato l’impianto accusatorio, disponendo nei confronti di Guglielmino e del coordinatore Corrado Corsico la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Pozzallo.
AGGREDITO CON L’ASCIA DA UN RAPINATORE
Un giovane ispicese, D.S., è stato trovato riverso in una pozza di sangue dai suoi genitori. Il ragazzo è in stato di coma da giovedì sera ed è vittima di una aggressione finalizzata alla rapina. La profonda ferita che ha riportato alla testa è stata inferta da un’ascia e l’aggressore avrebbe agito a scopo di rapina. I Carabinieri del Ris venerdì hanno eseguito i rilievi nel luogo in cui è stato rinvenuto il giovane esanime, nella cantina di una villa di campagna, in contrada Pozzo Fico ad Ispica (non lontano dal passaggio a livello, lungo la strada Ispica – Pozzallo). Il ragazzo è ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro di Catania, dove è stato trasferito giovedì sera, dopo essere stato trasportato d’urgenza all’ospedale Maggiore di Modica.
Ragusa, incendio in un garage
Una squadra operativa dei Vigili del Fuoco è intervenuta, nel tardo pomeriggio di giovedì, in via Garofalo per un incendio che ha interessato il garage di un edificio. I pompieri sono riusciti a circoscrivere le fiamme all’interno del garage colmo di suppellettili di ogni genere, evitando che le fiamme danneggiassero i piani superiori abitati. L’intervento è durato un paio d’ore.
OMICIDIO A VITTORIA SI E’ COSTITUITO IL PRESUNTO KILLER
Si è costituito in Questura a Ragusa, accompagnato dal proprio legale, il presunto assassino di Francesco Nigito ucciso con colpi di pistola in strada a Vittoria mentre sono rimasti feriti i due fratelli Giuseppe e Giancarlo. Polizia e carabinieri hanno arrestato altre tre persone – oltre alle altre tre fermate la notte scorsa – accusate di favoreggiamento personale per aver dato indicazioni contraddittorie sulla sparatoria agli inquirenti. L’uomo che si è costituito per l’omicidio di Francesco Nigito, morto mercoledì sera dopo alcune ore di agonia, è Massimo Interlici, 36 anni, che si era presentato negli uffici della questura per essere ascoltato dagli inquirenti. Il movente della sparatoria culminata con la morte di Francesco Nigito sarebbe un dissidio sulla gestione dei videogiochi: sia i Nigito sia Interlici, infatti, hanno interessi nella distribuzione dei videogiochi nei vari locali. Polizia e Carabinieri avevano già arrestato altre sei persone. I due fratelli Nigito, Gianluca e Giuseppe, entrambi feriti lievemente. In manette anche Giambattista Ventura, 54 anni, Rosario Greco, 30 anni, imprenditore, incensurato, Enzo e Francesco Giliberto, 54 anni e 30 anni, operatori ecologici, entrambi con precedenti penali. L’accusa, per loro, è quella di favoreggiamento. Secondo gli inquirenti tutti erano presenti all’atto della sparatoria: sono ritenuti responsabili del reato di favoreggiamento personale per avere a vario titolo eluso le indagini fornendo versioni distorte, incomplete e in palese contrasto con quanto effettivamente ricostruito dalle Forze dell’ordine.