La Polizia a seguito di un nuovo sbarco, ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di Williams Prieye, nato in Nigeria di 26 anni e T. I. nato in Gambia di 17 anni. Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto le imbarcazioni partite dalle coste libiche con a bordo migranti provenienti dal centro Africa.
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Circonvenzione di incapace e furto aggravato nei confronti di un’anziana, arrestato ragusano – Si era fatto intestare anche il loculo cimiteriale
I Carabinieri hanno posto agli arresti domiciliari Roberto Scotton, di 61 anni, ritenuto responsabile dei reati nei confronti di una signora anziana gravemente malata, sola ed ipovedente. L’attività di indagine è nata dalla segnalazione di una vicina di casa della signora che, nel mese di marzo, ha attivato i servizi sociali del Comune di Ragusa denunciando lo stato di indigenza e scarsa pulizia della casa in cui viveva la signora. Gli assistenti sociali intervenuti hanno riscontrato la totale assenza di igiene della persona e degli ambienti ed hanno effettivamente constatato che, nonostante la signora percepisse mensilmente una pensione di 1.000 euro non aveva di fatto neanche pochi euro per fare la spesa quotidiana, per cui hanno richiesto l’intervento dei Carabinieri. I militari hanno verificato che la pensione della signora era stata sempre regolarmente riscossa presso l’ufficio postale e che l’unica persona con cui la signora aveva contatti era Roberto Scotton, che abita nello stesso quartiere della e che quotidianamente la andava a trovare. L’uomo, già noto ai servizi sociali quale alcolista, frequentava la casa della donna da almeno due anni nelle ore serali e, approfittando dello stato di abbandono e solitudine patito dalla signora, era riuscito ad instaurare con lei un rapporto di fiducia, ai limiti della “dipendenza psicologica”, riuscendo perfino a farsi ospitare nella stessa casa. Inoltre, facendo leva sulla compassione, lo Scotton era riuscito in vari modi ad indure la signora a consegnargli del denaro. In più occasioni, l’arrestato, non contento delle somme di denaro che l’anziana gli consegnava, la rimproverava ed arrivava a picchiarla nell’intento di ottenere altro denaro. Almeno in un caso, ripreso dalle telecamere, lo Scotton si è anche appropriato del denaro che la donna conservava in un mobile nella camera da letto.
RAGUSANA DI 39 ANNI MUORE IN BRASILE
La Polizia ha arrestato uno dei destinatari albanesi del mandato di cattura nell’ambito dell’operazione “Blade”
Ieri, uno dei destinatari del mandato di cattura, Odise Prence, di origini albanesi, è stato scovato, grazie alle attività d’indagine della Squadra Mobile e del Commissariato di Modica, nel comune di Marino in provincia di Roma. I poliziotti che dovevano ricercare l’albanese destinatario erano stati informati dagli investigatori iblei della pericolosità dell’uomo. Sin dalla notte dell’esecuzione, Prence aveva cambiato appartamento, abitudine che aveva anche durante il periodo in cui era intercettato poiché temeva che la Polizia lo potesse arrestare da un momento all’altro. Giunti presso la nuova abitazione, i poliziotti hanno cinturato la zona e poi hanno proceduto al blitz. In pochi secondi all’intero della casa c’erano 8 poliziotti che lo bloccavano; l’uomo era in possesso di una pistola, modello revolver, pronta a far fuoco e con decine di munizioni a disposizione. Prence si occupava degli approvvigionamenti di stupefacente dal comune capitolino a Ragusa; successivamente la droga veniva ulteriormente ripartita nella provincia iblea. Oggi avranno inizio gli interrogatori presso gli istituti di pena dove sono associati tutti gli indagati ad eccezione di una delle donne scarcerata perché ha un figlio neonato.
RAPINA ALLA BANCA DI SCOGLITTI: ARRESTATO ANCHE IL TERZO COMPLICE
A conclusione di una complessa e articolata attività d’indagine, arrestato, a Santa Croce Camerina, Massimo Miceli 47enne originario di Lentini. Aveva effettuato una rapina il 3 agosto nella filiale di Scoglitti della Banca Agricola Popolare di Ragusa. Due uomini di nazionalità italiana armati di taglierino erano penetrati nell’istituto di credito minacciando il cassiere davanti agli occhi di alcuni clienti. La banca della frazione rivierasca è ubicata nei pressi della centralissima piazza Cavour: erano bastati pochi attimi ai rapinatori per razziare un bottino di 10 mila euro con velocità e freddezza da professionisti e darsi quindi alla fuga. Le testimonianze dei clienti dell’istituto di credito presenti al momento del delitto e le telecamere di videosorveglianza, nonché quelle ubicate nella frazione marittima, avevano permesso agli inquirenti di delineare le fattezze somatiche dei presunti responsabili. Poco dopo mezzogiorno del 3 agosto i rei avevano parcheggiato una Fiat Punto nera in una via adiacente la banca. Uno dei tre era entrato nella filiale e si era celato il viso con un foulard e, impugnando il taglierino, dopo essere salito sul bancone, aveva intimato agli impiegati di aprire la bussola e consegnare il denaro contante. Nel frattempo il complice, accedendo in banca, aveva prelevato il denaro mettendolo in una borsa: erano così fuggiti per un tratto di strada a piedi e poi erano saliti sulla vettura, facendo perdere le proprie tracce. In seguito, l’attività di riscontro dei militari, ha consentito di recuperare l’utilitaria utilizzata per la fuga, che continuava ad essere utilizzata dal gruppo, ma con una targa diversa.
ACATE: SORPRESO CON 300 CHILI D’UVA RUBATA
I Carabinieri della Stazione di Acate nel corso del pattugliamento in Contrada Fossati hanno sorpreso un uomo che transitava con la propria autovettura carica di uva da tavola: da immediati accertamenti esperiti dai militari, si è appurato che la merce era stata illecitamente sottratta, poco prima, in un’azienda agricola di Mazzarrone. Per Curvà Crocifisso, 40enne gelese, è scattato l’arresto. La frutta trafugata, oltre 300 chilogrammi di uva da tavola “Black Globe”, è stata subito restituita all’imprenditore agricolo, mentre l’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dott. Gaetano Scollo, dinanzi al quale dovrà rispondere del reato di furto aggravato.
Ispica: Riciclava pezzi di auto rubate, blitz dei Carabinieri in un’abitazione
I militari dell’Arma hanno concentrato l’attenzione nei pressi di un’abitazione in cui, ultimamente, erano stati notati alcuni movimenti sospetti. Dopo alcuni giorni di osservazione, i Carabinieri hanno fatto scattare il blitz ed hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Ragusa per il reato di riciclaggio, S.G., classe ’63, già noto alle forze di polizia. Infatti, i militari hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione dell’uomo e, in un casolare di pertinenza, hanno trovato numerose parti meccaniche e di carrozzeria di diverse autovetture. I pezzi sono risultati appartenere ad alcune autovetture rubate tra i mesi di settembre e novembre in provincia di Catania. Proseguono le indagini dei Carabinieri che stanno accertando la destinazione finale dei pezzi delle auto rubate ed anche la loro provenienza, che non si esclude possa rientrare in un traffico illecito più ampio di parti di auto.
“OPERAZIONE BLADE”, 17 ARRESTI PER TRAFFICO DI DROGA
Su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Catania la Questura di Ragusa ha dato esecuzione a 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di soggetti, italiani, tunisini, marocchini, albanesi e polacchi che gestivano, da tempo, un’articolata attività di traffico di sostanze stupefacenti. Ai vertici dell’organizzazione Julian Hoxha. Nel corso dell’operazione che ha portato alle catture di 14 dei 17 destinatari della misura, sono stati effettuati sequestri di eroina e marijuana, nonché smartphone e computer. L’indagine era stata avviata nel 2012. La droga era immesdsa sul mercato di Modica, Pozzallo e Rosolini . Gli investigatori avevano monitorato l’esistenza di insoliti rapporti di frequentazione tra gruppi di stranieri di varia nazionalità, la maggior parte albanesi ed alcuni tunisini e marocchini, anche con cittadini modicani, molti dei quali noti alle forze dell’ordine. Con l’ausilio delle intercettazioni telefoniche e ambientali ed il costante monitoraggio dei sospettati si sono definiti i ruoli degli indagati, così emergendo un sodalizio, composto anche di donne, legate da rapporti sentimentali e di parentela con i capi del gruppo criminale. Iindividuati a Roma e Ragusa altri due albanesi che rifornivano abitualmente il gruppo operante nel territorio modicano. L’esistenza dell’associazione è provata dalla cassa comune dove confluivano i proventi delle attività, destinati anche all’acquisto di nuove quantità di stupefacente. Ulteriori sodali erano Carmelo Baglieri che si occupava dell’approvvigionamento a Ragusa presso un fornitore albanese e dello smistamento dello stupefacente anche nei comuni limitrofi a quello modicano; Selvaggio Giorgio e Assenza Giorgio, addetti alla rivendita al dettaglio dello stupefacente nella città di Modica. Uno specifico ruolo in seno all’associazione criminale è quello ricoperto dalle sorelle Salonia Lorenza e Mery. Le due donne, pur essendo all’epoca delle indagini agli arresti domiciliari, tramite loro corrieri, acquistavano lo stupefacente dal gruppo criminale immettendolo, poi sul mercato di Pozzallo. Cospicuo l’impiego di personale della Polizia di Stato delle Questure di Ragusa, Roma, Cremona e Siracusa che, per gli arresti, ha messo in campo oltre 130 unita con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Catania, di Squadre Cinofile di Catania, Palermo e Vibo Valentia e del Reparto Volo di Palermo.
GUARDIA DI FINANZA: SEQUESTRATI A RAGUSA 10.000 PRODOTTI PERICOLOSI
Continua senza sosta l’impegno delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ragusa che, nell’ambito dei servizi di prevenzione e repressione delle violazioni in materia sicurezza prodotti, marchi contraffatti e pirateria audiovisiva, hanno sequestrato oltre 10.000 prodotti, fra giocattoli, materiale elettrico, cd illecitamente duplicati e orologi con il marchio di fabbrica contraffatto, per un valore complessivo di circa 35.000 euro. L’operazione, condotta dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria presso un esercizio commerciale di Ragusa, ha portato al sequestro di 2644 confezioni di materiale elettrico, 5 orologi recanti il marchio di fabbrica contraffatto, 84 cd audiovisivo ed informatici, nonché 8069 giocattoli privi del marchio “CE” e delle indicazioni di provenienza, nonché delle caratteristiche informative minime per i consumatori. Le irregolarità riscontrate riguardano una serie di violazioni al “Codice del Consumo”, dovute alla commercializzazione di prodotti “non sicuri”, in quanto sprovvisti di certificazione ed etichettature relative alla loro provenienza e alla composizione merceologica. Tutte queste informazioni sono di rilevante importanza per la tutela della sicurezza e della salute dei consumatori. Devono, quindi, essere immancabilmente presenti nell’etichetta dei prodotti in vendita. Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro ed il titolare dell’esercizio commerciale è stato denunciato sia alla Procura della Repubblica per frode in commercio, che segnalato alla Camera di Commercio di Ragusa, organo competente per le sanzioni pecuniarie che vanno da 1.500 a 10.000 euro.
POZZALLO, FERMATI 4 SCAFISTI E ARRESTATI DUE MAROCCHINI GIA’ CONDANNATI IN ITALIA
La Polizia ha fermato altri 4 scafisti responsabili di aver condotto 3 gommoni poi soccorsi nelle acque antistanti la Libia. Le forze dell’ordine sono impegnate in queste ore a gestire il trasferimento dei numerosi migranti, giunti in questi ultimi giorni, nelle strutture individuate sul territorio nazionale dalla Prefettura di Ragusa. I migranti dell’ultimo sbarco sono provenienti dal centro Africa. In tutto sono 324 gli sbarcati a Pozzallo. Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni. Sono previsti nuovi arrivi. I testimoni hanno riferito di aver notato gli scafisti una volta a bordo del gommone e che quest’ultimi avevano raggiunto accordi con i libici prima della partenza. I migranti hanno pagato mediamente 600 dollari per il viaggio. Tra loro due migranti, marocchini, erano già stati in Italia. Sono risultati destinatari di un ordine di cattura:uno per un reato commesso a Milano- dovrà espiare la pena di mesi 7 di reclusione in carcere; l’altro destinatario dell’ordine di cattura perché ha commesso furti in appartamento nel territorio di Pesaro. Dovrà scontare la pena di 6 mesi. Al termine della pena entrambi saranno espulsi con rimpatrio in Marocco.
Operazione “Transporter”: i carabinieri catturano un tunisino
È stato rintracciato ed arrestato un altro tunisino che lo scorso giugno era scampato all’ordinanza emessa nei suoi confronti nell’ambito dell’operazione “Transporter” insieme ad altri 11 soggetti. I Carabinieri di Modica hanno quindi messo le manette a Guesmi Khaled. Il reato in concorso è per spaccio di sostanza stupefacente. Già da qualche giorno, infatti, i militari erano sulle tracce del tunisino che era stato notato di nuovo in provincia di Ragusa dopo essersi assentato per un periodo, probabilmente per sottrarsi alla cattura nell’ambito dell’operazione “transporter”. Ieri sera, nel corso di un servizio di pedinamento, l’uomo è stato notato mentre si trovava per le strade di Ispica e, nonostante si fosse fatto crescere la barba ed i capelli per evitare di essere riconosciuto, è stato individuato dai militari dell’Arma che hanno fatto scattare il blitz ed hanno bloccato lo straniero. Al termine delle formalità di rito è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Ragusa.
GUARDIA DI FINANZA: SEQUESTRO DI 1 MILIONE DI EURO A IMPRENDITORE CHE DICHIARAVA 6 MILA EURO ALL’ANNO
Negli ultimi anni la sua dichiarazione dei redditi non aveva mai superato quota 6 mila euro di reddito imponibile, nonostante fosse un noto imprenditore del vittoriese, in particolare del settore del commercio all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli. In pratica, ufficialmente non guadagnava più di 500 euro al mese, ma con la passione per il lusso. È per questo che il Tribunale di Ragusa ha disposto il sequestro dei beni dell’imprenditore per “pericolosità fiscale”. Gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa hanno così apposto i sigilli su 4 immobili (tra i quali una lussuosa villa a Scoglitti), 2 auto, 3 conti correnti, 2 polizze assicurative e un fondo di investimento, rapporti finanziari sui quali erano depositati oltre 100 mila euro, per un valore complessivo stimato per oltre un milione di euro. da indagine si è scoperto che l’uomo era dedito alla truffe seriali. L’imprenditore vittoriese, insomma, ha vissuto una fortunata scalata imprenditoriale, sulla quale però si sono proiettate numerose ombre. Sono state monitorate numerose società riconducibili all’imprenditore tutte caratterizzate da fatturati milionari ma con bassissimi redditi imponibili, a volte non superiori ai 1.000 euro annui.
La Polizia cattura una banda di ladri, ricettatori e contrabbandieri di carburante
15 le persone catturate e altre 65 denunciate per ricettazione in quanto acquistavano carburanti di contrabbando provento dei furti. “L’oro nero” veniva rubato con sofisticati stratagemmi e rivenduto a decine di clienti. Un meccanico arrestato in flagranza mentre riforniva la vettura di una donna che abitualmente andava a rifornirsi in officina; in coda per effettuare rifornimento anche una donna architetto di Augusta. I milioni di litri rubati in 2 anni hanno creato un danno di quasi 3.000.000 di euro alle aziende petrolifere vittime del reato, costrette a dover alzare i prezzi al pubblico. Sottoposte a sequestro preventivo, due aziende, migliaia di euro e quasi 1.000 litri di gasolio. Tutto è cominciato quando la Polizia ha iniziato le indagini scoprire cosa c’era dietro gli ammanchi di carburante patiti da un’azienda della provincia iblea, che aveva denunciato furti per oltre 1 milione di litri annui. Gli arresti sono avvenuti a Ragusa, Siracusa, Catania, Caltanissetta e Torino. L’azienda era stata costretta a licenziare alcuni dipendenti a causa dei danni subiti. La polizia ha esaminato ogni passaggio che effettua il carburante prima di arrivare ai consumatori finali. I primi appostamenti fatti presso i vari distributori di carburante non evidenziavano inizialmente nulla di anomalo; si attenzionavano le autobotti, temendo che gli autisti potessero deviare il percorso di ordinaria consegna prestabilito, scaricando invece illecitamente parte del carburante. Anche in questo caso non emergeva a prima vista alcuna anomalia. Sono stati fatte indagini anche presso le raffinerie, ma anche questa ipotesi è stata scartata. Dopo diverse tempo si scopre che nel territorio di Modica e Scicli, uno degli autisti monitorati, scaricava illecitamente del carburante presso un’azienda che non aveva effettuato alcun ordine. Il meccanismo era complesso l’autobotte caricava più volte in raffineria e poi la benzina veniva a più riprese svuotata. Ci sono volute intercettazioni telefoniche e ambientali e riprese video per beccare gli autisti. L’operazione illecita veniva contestualmente commessa da più autisti di Ragusa anche con la compiacenza di qualche distributore di carburante in provincia di Ragusa così come in tutta la Sicilia orientale, al quale scaricare carburante in più, trafugato sempre dai serbatoi del camion che in teoria avrebbero dovuto essere sigillati. I distributori compravano la benzina rubata a un prezzo basso e poi veniva rivenduto a prezzo di mercato, con guadagno per tutti i complici. Anche il gas è stato trafugato e travasato con metodi pericolosissimi. Gli arrestati che operavano nel piazzale ad Augusta, rifornivano con innaffiatoi per le piante, le autovetture richiedenti piccole quantità di carburante (50 lt al massimo), mentre i grossi quantitativi venivano ceduti con dei fusti riempiti ad hoc con grossi di tubi di conduzione. Sottoposte a sequestro le aziende Tir service e “l’Autolavaggio Industriale”. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati a casa di uno degli arrestati, 300 litri di carburante.
Arrestato un ragusano per detenzione ai fini di spaccio di marijuana
A finire in manette è stato un 36enne ragusano, già noto alle forza di polizia, che nascondeva nei cassetti del comodino 50 grammi di marijuana già divisa in due involucri. L’uomo, disoccupato da più di qualche mese, era stato notato dai carabinieri quale frequentatore assiduo di bar e sale giochi, con un tenore di vita poco confacente a quello di un disoccupato, e, alla luce dei precedenti specifici, il sospetto che traesse sostentamento da attività illecite ha trovato conferma nell’esito positivo della perquisizione domiciliare. L’uomo è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari.
Servizio antidroga nel capoluogo ibleo: 2 arresti
I carabinieri appostati nei pressi di una piazza hanno subito individuato un gruppetto di ragazzi che facevano dei movimenti strani e sono intervenuti quando hanno chiaramente visto lo scambio di denaro per un piccolo involucro che hanno scoperto essere hashish. Lo spacciatore, un marocchino 27enne è stato trovato in possesso di 7 involucri di hashish e, nella sua abitazione, di un bilancino di precisione. E’ stato arrestato in flagranza per il reato di spaccio aggravato perché il ragazzo a cui aveva venduto la sostanza è risultato essere un minorenne marocchino. L’arrestato è stato sottoposto ai domiciliari. L’attività dei militari è continuata e ad essere controllato questa volta è stato un 23enne ragusano, già noto alle forze di polizia, che da tempo era stato visto frequentare giovani assuntori di stupefacenti. Il ragazzo, da subito mostratosi agitato e nervoso, ha negato di possedere qualsiasi tipo di sostanza vietata, ma a seguito di perquisizione domiciliare è stato trovato in possesso di 150 grammi di marijuana che sicuramente avrebbe venduto ad amici e conoscenti. Lo stupefacente è stato rinvenuto occultato in un sacco nero della spazzatura ed è stato pertanto sequestrato. Anche per il giovane il pm ha disposto gli arresti domiciliari per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente.
COCAINA E PROIETTILI IN PIENO CENTRO A RAGUSA
Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ragusa, impegnate nel controllo economico del territorio e nella repressione dei reati nel settore degli stupefacenti, hanno tratto in arresto un ragusano, B.A. di anni 26. Ad insospettire gli investigatori del Nucleo di Polizia Tributaria, durante un posto di controllo nella zona dello Stadio Comunale “Aldo Campo”, è stato il comportamento alquanto nervoso del soggetto, fermato a bordo di una Fiat Multipla. La perquisizione personale e del veicolo ha consentito di rinvenire diverse buste di cellophane contenenti 43 grammi di sostanza stupefacente, costituita da 30 grammi di cocaina, 5 grammi di marijuana e 8 grammi di hashish. Dai successivi controlli, anche presso l’abitazione dello stesso, sono stati rinvenuti e sequestrati un bilancino elettronico, un coltello intriso di sostanza stupefacente, altro materiale occorrente per il confezionamento in dosi, € 350,00 in contanti, e 10 cartucce per pistola cal. 9 mm corto. Il responsabile è stato tratto in arresto e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Ragusa.
ANCORA SBARCHI, E MORTI, E BIMBI RIMASTI SOLI
Una imbarcazione in legno con 32 migranti è stata soccorsa a sud di Lampedusa. 25 migranti sono stati portati a Pozzallo e tra queste, la Polizia ha fermato lo scafista grazie ad un selfie di un giovane migrante in cui si ritraeva lo scafista al timone. Sono tutti nord africani (libici e tunisini), uno di loro era stato condannato in Italia per spaccio e doveva scontare ancora 7 mesi di reclusione, quindi è stato accompagnato dalla Squadra Mobile presso il carcere di Ragusa. Un altro tragico sbarco subito dopo registra una vittima. Trecento i migranti, tra loro il cadavere di una giovane madre morta durante la traversata. La donna aveva intrapreso il viaggio insieme ai due piccoli figli che sono subito stati affidati dall’Ufficio Minori della Questura ad una comunità individuata dalla Prefettura di Ragusa. Si stanno cercando in tutta Europa eventuali congiunti della donna per potere affidare i piccini.
ACATE, BLITZ ANTIDROGA DEI CARABINIERI: SCATTANO UN ARRESTO E TRE DENUNCE
Decine di perquisizioni personali e domiciliari per contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti tra i giovani. Una persona arrestata, tre denunciate in stato di libertà e due assuntori segnalati alla Prefettura di Ragusa, tutti in possesso di hashish per un peso complessivo di 225 grammi. I Carabinieri in pieno centro, ad Acate, hanno scoperto un incensurato nigeriano di 34 anni, Maduma Japhet, trovato in possesso di 180 grammi di hashish, suddivisi in 3 panetti, dislocati in diversi punti dell’abitazione. Durante il medesimo servizio sono state passate al setaccio altre tre abitazioni di Acate, nelle quali i Carabinieri hanno rinvenuto ancora hashish: nella prima un libico di 32 anni, R.M.A., è stato trovato in possesso di 30 grammi circa di droga, nella seconda un tunisino di 25 anni, H.A.R., è stato sorpreso con 4 grammi, mentre nell’altra un 43enne acatese, Z.R., nascondeva 10 grammi del medesimo stupefacente. Tutti e tre sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura iblea per detenzione ai fini di spaccio.Infine, nel corso del medesimo servizio antidroga, i militari hanno segnalato alla Prefettura di Ragusa quali assuntori un 35enne, T.D., pizzicato nel corso di una perquisizione personale con 0.5 grammi di hashish, e un tunisino di 33, B.N., trovato con 1 grammo della stessa sostanza.
GUARDIA DI FINANZA: MAXI TRUFFA AI DANNI DELL’INPS. SEQUESTRATI BENI PER OLTRE 1,3 MILIONI DI EURO
Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ragusa, a seguito di un’attività di verifica fiscale, hanno scoperto una maxi truffa ai danni dell’INPS per indebite percezioni di indennità di disoccupazione agricola e assegni per il nucleo familiare, corrisposte nel periodo ricompreso tra il 2011 ed il 2014, per un ammontare complessivo di oltre € 1.300.000. I responsabili della società di Vittoria hanno falsamente dichiarato di aver assunto e fatto lavorare 154 soggetti extracomunitari, consentendo ai medesimi di percepire indennità previdenziali ed assistenziali non spettanti. I titolari dell’azienda nonché i 154 lavoratori fantasma sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa aggravata. Un provvedimento, emesso dal giudice Andrea Reale nei confronti dei due responsabili della società agricola, ha consentito di sottoporre a sequestro: 17 unità immobiliari; 2 ettari di terreni adibiti a colture agricole; un lotto di terreno edificabile; 3 partecipazioni societarie 10 autoveicoli e motoveicoli; disponibilità finanziarie depositate presso istituti bancari.
MODICA, INCENDIO IN UN’AZIENDA AVICOLA: MUORE UN GIOVANE
C’è una vittima nel terribile incendio scoppiato nel pomeriggio di venerdì nell’azienda avicola “Ovo Blanco” tra Modica e Marina di Modica. E’ morto carbonizzato mentre stava lavorando all’impianto elettrico un operaio modicano di 26 anni, Alessio Iabichella. Il giovane elettricista è rimasto intrappolato tra le fiamme e non è riuscito ad uscire dall’azienda. La struttura è andata completamente distrutta.