Era uscito dal carcere da meno di dodici ore quando gli agenti del Commissariato lo hanno arrestato di nuovo. Si tratta di Massimo Favata, 37 anni. Una nottata movimentata quella di domenica. Poco prima delle tre del mattino è giunta una segnalazione al Commissariato per la presenza di persone ubriache in piazza del Popolo. In effetti gli agenti hanno trovato due soggetti, un uomo ed una donna, il primo, noto pregiudicato, entrambi in evidente stato di ubriachezza. E’ stato richiesto l’intervento di personale sanitario del 118, ma solo la ragazza ha acconsentito ad essere trasportata in ospedale per ricevere le cure del caso, mentre l’uomo ha rifiutato i soccorsi. Poco prima delle 7 del mattino un’ulteriore telefonata alla Polizia avvisava che in via Ipperia era riversa a terra una persona priva di sensi. Il 118 ha trasportato l’uomo in ospedale. Si trattava proprio di Favata che, al Pronto soccorso, si è scagliato contro gli agenti ed il personale sanitario. Nel tentativo di bloccarlo ed ammanettarlo due poliziotti sono stati colpiti con calci e pugni, riportando lesioni. Per lui è scattato l’arresto. Favata era uscito dal carcere di Sciacca, dove aveva scontato una pena relativa a numerose violazioni delle prescrizioni inerenti la sorveglianza speciale, nella tarda m
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Picchia connazionali e anche un bimbo di due anni, arrestato rumeno a Vittoria
Si reca in casa di una coppia di connazionali e picchia lui, lei e il loro bambino di soli due anni. Quando i Carabinieri lo individuano, poco dopo, afferra per il collo anche un militare. La furia di un rumeno di 23 anni, , è finita con le manette e il successivo trasferimento al carcere di Ragusa. L’episodio è accaduto a Vittoria, in via Rosolino Pilo. Le ferite più gravi per la donna, trenta giorni per una frattura del naso. Sei giorni per il marito e quattro per il bambino, che ha subito un trauma al volto. L’arrestato dovrà rispondere del reato di lesioni personali aggravate e resistenza a pubblico ufficiale.
SCICLI TORNA NELLA PAURA, INCENDIATE ALTRE TRE AUTO
Torna la paura a Scicli. Il fuoco non risparmia nessuno, dalle imprese alle auto. Nella notte tra sabato e domenica tre mezzi sono stati distrutti da un incendio in centro storico. Una quarta auto è stata danneggiata parzialmente e sei, che erano vicine, sono state salvate dai pompieri. In fiamme, in un cortile di via Potenza, un’Audi di proprietà di L.B. 64 anni professionista di Scicli, una Renault Twingo di proprietà di una operatrice sanitaria, O. M. 42 anni, ed una Ford Mondeo di proprietà di un operaio, D.G. 41 anni. La quarta auto, una Polo Wolkswagen, di proprietà di C.M. 65 anni, impiegata, è stata danneggiata parzialmente. Annerito anche il prospetto di un immobile. A lanciare l’allarme, all’una di notte, i residenti. In due settimane sono sei i mezzi distrutti dagli incendi, mentre a Cava d’Aliga, 15 giorni fa, era stata bruciata una segheria.
Ruba auto a Pachino e provoca incidente: arrestato
E’ stato arrestato dai carabinieri di Modica Franco Mauceri, 41 anni, di Pachino. L’uomo avrebbe rubato un’auto parcheggiata nel piazzale della chiesa di San Corrado, a Pachino. Con il mezzo, una Fiat Punto, si sarebbe poi diretto verso Pozzallo. Nel tragitto è andato a scontrarsi con un cassonetto e contro un’auto in sosta, i cui passeggeri erano per fortuna scesi poco prima.
Cassazione, sentenza sul caso Ruta I BLOG NON SONO STAMPA CLANDESTINA
I blog non sono assoggettabili alla legge sulla stampa del 1948, in particolare non hanno l’obbligo di registrarsi presso il tribunale come testata giornalistica, a meno che non ricevano finanziamenti pubblici. Lo ha stabilito la terza sezione della Corte di Cassazione (presidente Saverio Felice Mannino) con la sentenza storica che ha assolto con formula piena (il fatto non sussiste) Carlo Ruta, che era stato condannato in primo e in secondo grado per il reato di stampa clandestina. “E’ la fine di un incubo iniziato sette anni fa” ha commentato Ruta. La sua vicenda nasce infatti da una contrapposizione con l’allora procuratore della Repubblica di Ragusa Agostino Fera. Ruta aveva criticato il modo come Fera, 40 anni fa, condusse le indagini su due omicidi compiuti a Ragusa: l’assassinio dell’ingegnere Angelo Tumino, recentemente archiviato, e l’assassinio del giornalista Giovanni Spampinato. Fera aveva querelato Ruta, chiesto e ottenuto l’oscuramento del blog in cui scriveva. Poichè il blog veniva periodicamente aggiornato, era la tesi accusatoria, il blog rappresentava un giornale soggetto alla legge sulla stampa. Tesi che fu accolta nel 2008 dal giudice Patricia di Marco del Tribunale di Modica e il 2 maggio 2011 dalla Corte d’Appello di Catania, che avevano condannato Ruta a 150 euro di multa. La condanna di Ruta aveva suscitato protesta nel mondo dei blogger, che ora possono tirare un respiro di sollievo. “Questa sentenza è importante – ha commentato il difensore di Ruta, Giuseppe Arnone – perchè fa giurisprudenza, traccia la strada in un settore ancora non regolamentato. Nella mia arringa ho sottolineato che imporre un giornalista come direttore responsabile ad ogni blog significherebbe sterminare i blog: pochi potrebbero sopportarne il costo. È vero che una legge del 2001 prevede che i notiziari web siano registrati come testata, ma questo obbligo riguarda solo quei notiziari web che chiedono finanziamenti pubblici e che pertanto devono avere una consistenza strutturale”.
Collisione tra una nave ed un rimorchiatore al largo di Pozzallo, tratti in salvo gli equipaggi
Nel tardo pomeriggio di giovedì due motovedette della Capitaneria di Porto di Pozzallo hanno effettuato un intervento di soccorso ed assistenza ad una nave, “Nuova Giovanna Madre” di Catania, e ad un rimorchiatore russo coinvolti in una collisione in mare avvenuta a circa 8 miglia a sud ovest del porto di Pozzallo. Le due motovedette, una delle quali di rientro da Lampedusa dove aveva svolto attività di soccorso ai migranti, arrivate tempestivamente sul luogo del sinistro, hanno prestato assistenza e soccorso ai membri dell’equipaggio imbarcati sulle due unità interessate, verificando, inoltre, le condizioni di salute delle persone, unitamente a quelle di navigabilità e galleggiabilità dei mezzi nautici coinvolti. La capitaneria di Porto ha avviato un’inchiesta amministrativa.
Portone in fiamme a Vittoria, indaga la Polizia
Sono in corso le indagini della Polizia sull’incendio appiccato al portone dell’abitazione di un bracciante agricolo di Vittoria. E’ accaduto nella notte tra giovedì e venerdì in via Anna Frank. Le indagini sono a 360 gradi, ma si pensa che alla base possano esserci rancori personali tra il bracciante e qualche persona, ovviamente da identificare. Sul posto, per domare le fiamme, i vigili del fuoco. La Polizia ha anche attuato un ampio servizio di controllo del territorio che ha portato ad alcune denunce. Segnalato per minacce un uomo, V.D.M: se l’è presa col datore di lavoro della moglie sospettando che tra i due ci fosse una relazione sentimentale. Un’altra denuncia riguarda sempre l’ambiente lavorativo: un lavoratore ha malmenato il suo datore di lavoro. Per lui l’accusa è di lesioni personali. Infine c’è una denuncia per procurato allarme. Un uomo voleva forse fare uno scherzo ad un’altra persona, segnalando che il box al mercato ortofrutticolo di Vittoria era andato in fiamme. Ovviamente non era vero, e il soggetto è stato denunciato.
Incendio lambisce le abitazioni, quattro ore di lotta contro il fuoco a Vittoria
Col caldo riprendono gli incendi di sterpaglie. Nel pomeriggio di giovedì, i pompieri del distaccamento di Vittoria sono stati impegnati in via XX settembre per l’incendio di sterpaglie e macchia mediterranea che minacciava le abitazioni che si affacciano nella valle dell’Ippari. Data la particolarità dell’incendio, sul posto é intervenuta anche la squadra del distaccamento di Santa Croce Camerina, oltre a due autobotti per il rifornimento idrico degli automezzi. Sul posto anche i mezzi dell’ispettorato ripartimentale delle Foreste. L’intervento è durato circa quattro ore.
CONTROLLI DEL TERRITORIO
I carabinieri della Compagnia di Modica, coadiuvati dalle compagnie di Vittoria e Ragusa, hanno perlustrato tutto il territorio modicano ed eseguito nel pomeriggio di giovedì 2 imponenti posti di blocco, a Modica e a Scicli. In questo intervento sono state sequestrate 3 vetture, sottoposti a fermo amministrativo 5 ciclomotori, elevate 35 contravvenzioni del codice della strada e ritirate 2 patenti di guida e 6 carte di circolazione. A corollario dei controlli su strada, finalizzati alla ricerca di sostanze stupefacenti e di armi illecitamente detenute, sono state eseguite 5 perquisizioni domiciliari e 13 perquisizioni veicolari.
ARRESTATO ROMENO PER VIOLENZA A UNA DISABILE
Dopo un inseguimento rocambolesco dal centro di Modica alle campagne di contrada Fiumara, è stato arrestato dalla polizia un uomo di 33 anni, , romeno, per avere stuprato in un vicolo buio mentre faceva ritorno a casa di sera, una donna di 30 anni, disabile psichica. La donna, già presa di mira dal violentatore da alcuni giorni, è stata bloccata con forza per impedirle di urlare, ma tornata a casa ha raccontato tutto alle sorelle con cui vive. Le parenti hanno denunciato l’accaduto in commissariato. Le indagini giungono a Dorin Ciurar, ospite di un connazionale. Le fasi dell’arresto sono state concitate; il delinquente è saltato giù dal balcone e la polizia ha dovuto sparare per aria. Per il connazionale che lo ospitava, già noto per altri reati, è scattata la denuncia di favoreggiamento. Il cognome Ciurar sta riempiendo le cronache in questi giorni. Infatti lo stupratore è il fratello della donna che è stata derubata di 10 mila euro da un’altra romena poi arrestata alla stazione degli autobus di Messina. Questa ladra pare fosse la fidanzata dello stupratore. Per quest’ultima e per l’uomo che ha ospitato Dorin Ciurar sarà disposta la espulsione dal territorio italiano.
Non ha commesso rapina: torna in libertà Hamadi Mzeh
E’ stato rimesso in libertà Hamadi Mzeh, 27 anni, tunisino, incensurato, nullafacente e senza fissa dimora, posto in stato di fermo domenica mattina con l’accusa di rapina. Il provvedimento è stato emesso dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Ragusa, Claudio Maggioni, che non ha convalidato il fermo al termine dell’interrogatorio avvenuto all’interno del carcere di contrada Pendente. Il Gip ha accolto in pieno le richieste dell’avvocato difensore Salvatore Citrella. L’indagato si è professato innocente affermando che non c’era stata nessuna rapina, spiegandone le ragioni. Il magistrato ha creduto alla sua versione anche perchè non si capisce per quale ragione la parte offesa ha denunciato i fatti a distanza di 10 giorni da quello in cui sarebbero stati commessi: il 25 aprile, in Via Padre Pio, a Scoglitti.
Sciclitano denunciato per danneggiamento, lesioni e omissione di soccorso
Gli agenti della Sezione Volanti della Polizia di Ragusa hanno rintracciato e denunciato un pirata della strada che il 4 maggio scorso ha causato un incidente in viale delle Americhe, alla periferia del capoluogo, e poi si è dato alla fuga. Si tratta di V.P., 42 anni, di Scicli, che dovrà rispondere di danneggiamento, lesioni e omissione di soccorso. L’automobilista, alla guida di un’Alfa Romeo 156, è accusato di avere speronato e fatto finire fuori strada una Fiat Multipla, sulla quale viaggiavano un uomo e una donna, che hanno riportato lesioni giudicate guaribili in 8 giorni. La denuncia è scattata nell’ambito dei servizi di controllo del territorio predisposti dal Questore, Filippo Barboso, ed ha visto in campo il personale della Sezione Volanti, diretto dal commissario capo Antonino Ciavola. I poliziotti, nel corso delle indagini verificavano che tra V.P. e gli occupanti della Fiat Multipla vi erano dei pregressi rapporti in quanto, in passato, il primo aveva lavorato per il conducente della Fiat Multipla.
Coltivazione di canapa indiana Riformata la sentenza su Alvani
La Corte d’Appello di Catania ha parzialmente riformato la sentenza ai danni del vittoriese condannato nell’ottobre del 2010 a quattro anni e otto mesi di reclusione e 20 mila euro di multa per il reato di coltivazione di stupefacenti nella sua serra di contrada Dirillo-Monello. Si tratta di Aurelio Alvani, 46 anni, arrestato dai Carabinieri nel giugno di due anni orsono, e rimesso in libertà dopo la convalida, anche se con delle prescrizioni, come il divieto di uscire nelle ore serali e l’obbligo di dimora nella sua città natale: Vittoria. La Corte ha accolto la richiesta subordinata dell’avvocato difensore Giuseppe Di Stefano, ovvero non ha considerato l’aggravante della recidiva riducendo la pena di 8 mesi. Il sostituto procuratore generale Giulio Toscano aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado a 4 anni ed 8 mesi di carcere.
Strada dissestata: il Comune di Ragusa condannato a pagare 45 mila euro
Scivola per terra a causa di uno scalino sconnesso, e chiede al Comune di Ragusa un maxi risarcimento. Si rivolge al Tribunale di Ragusa che condanna Palazzo dell’Aquila a pagare 36.335 euro in favore della malcapitata e 9.462,81 euro per le spese processuali. I fatti. La signora aveva avviato la causa nel 2008 dinanzi al Tribunale di Ragusa per l’incidente avvenuto due anni prima. La signora, camminando a piedi in via Risorgimento, sul lato destro in direzione Ospedale Arezzo, a causa, a suo dire, della superficie dissestata del marciapiede, angolo via Giovanni Grasso, della irregolarità del bordo dello scalino e della particolare sdrucciolevolezza dello stesso, era scivolata, cadendo a terra. Soccorsa e trasportata in ospedale, aveva riportato una frattura trimalleolare alla caviglia destra. Il 19 marzo 2009, il Comune aveva dato incarico all’avvocato Aldo Burgio, con studio a Siracusa, della gestione della vertenza, sulla base di una polizza assicurativa stipulata con la Faro Assicurazione per i danni derivanti da questo tipo di incidenti. Nel mese di marzo la sentenza del giudice Vincenzo Saito del Tribunale di Ragusa che ha condannato il Comune al risarcimento dei danni. La giunta municipale ha però deciso di ricorrere in Appello autorizzando il sindaco a resistere dinanzi i giudici di Catania.
Detenzione illegale di armi, denunciato vittoriese
Servizio di controllo ad ampio raggio da parte dei carabinieri della Compagnia di Vittoria. I militari hanno effettuato numerose perquisizioni domiciliari e posti di controllo all’interno e nelle vie d’accesso alla frazione di Scoglitti anche grazie all’ausilio delle unità cinofile di Catania. A Scoglitti un vittoriese di 58 anni, D.A. le sue iniziali, disoccupato, è stato denunciato perchè deteneva illegalmente, nella sua casa di contrada Lucarella, un fucile marca “Benelli”, e una pistola semiautomatica calibro 7,65 marca “Tanfoglio”. Aveva anche 35 cartucce calibro 7,65 e 30 cartucce calibro 12. Denunciato anche un vittoriese di 70 anni, proprietario delle armi, per omessa custodia delle armi trovate presso l’abitazione del 58enne.
Ragusa, controlli al mercato del mercoledì, denunciato marocchino
Servizio di controllo di Carabinieri e Polizia municipale al mercato del mercoledì. Un marocchino di 31 anni, residente ad Acate, è stato denunciato perchè vendeva merci (borse, scarpe, camicie, pantaloni, occhiali da sole), senza avere alcuna autorizzazione amministrativa. Inoltre gran parte delle merci recavano marchi (Adidas, Hogan, Moncler, Ralph, Lacoste) palesemente contraffatti, in violazione della legge penale. La merce, per un valore complessivo di circa 2.000 euro, è stata sottoposta a sequestro. Nel corso della stessa operazione sono stati sequestrati allo stesso venditore 84 Cd musicali e Dvd sprovvisti del marchio Siae e venduti illegalmente.
Era ai domiciliari, ma non rispettava le regole: arrestata giovane pozzallese
Per una ventenne di origini pozzallese si sono aperte nuovamente le porte del carcere. I Carabinieri hanno arrestato A.F., 20 anni, in esecuzione di una ordinanza di revoca degli arresti domiciliari con contestuale ordine di custodia cautelare in carcere emessa nei giorni scorsi dal Tribunale di Modica. L’ordinanza è stata emessa a seguito delle segnalazioni inoltrate all’autorità giudiziaria dai Carabinieri della Stazione di Pozzallo relative alla violazione delle prescrizioni connesse agli arresti domiciliari cui era stata sottoposta il 22 dicembre 2011. La giovane era stata arrestata perchè trovata in possesso di dieci grammi di cocaina. La donna, nonostante fosse ai domiciliari, era stata sorpresa a parlare con altre persone, estranee al nucleo familiare. In un’occasione si era pure allontanata da casa.
Vittoria, rapina in banca: i carabinieri fermano il malvivente
I carabinieri hanno sventato una rapina nella giornata di martedì ai danni della Credem di Vittoria, in via Cancellieri. Erano le 11 del mattino quando i militari dell’Arma, passando davanti all’istituto di credito, hanno notato movimenti sospetti. I dipendenti erano in piedi dietro al bancone, mentre alcuni clienti hanno cercato di attirare la loro attenzione. Da fuori i militari hanno visto una persona, con un berretto nero e occhiali da sole, che teneva in ostaggio una donna. Aveva il braccio attorno al collo della malcapitata. Qualche dipendente urlava “Non ci sono soldi contanti! Non abbiamo soldi!”. I carabinieri hanno deciso di intervenire, sono entrati e, alla loro vista, il rapinatore ha rilasciato l’ostaggio, gettando a terra anche il taglierino che aveva prima in mano. L’autore della tentata rapina, , già accusato di una rapina nel 2011 ai danni di un “compro oro”, è stato arrestato per tentata rapina pluriaggravata dal travisamento e dall’uso di armi.
SIMULANO RAPIMENTO E VIOLENZA SESSUALE Arrestata una rumena, denunciata l’amica
Giornata d’intenso lavoro per i Carabinieri della Stazione di Santa Croce Camerina. Tutto è iniziato alle tre del mattino di martedì, quando una ragazza rumena di 32 anni ha denunciato che qualche ora prima, mentre passeggiava in contrada Torre di Mezzo insieme ad una sua amica connazionale, Isaura Paula Rimba, di 18 anni, veniva avvicinata da un cittadino extracomunitario di origine maghrebina che, dopo averla picchiata, costringeva l’amica, minacciandola e strattonandola, a salire a bordo del proprio scooter, per poi allontanarsi in direzione della frazione Punta Secca. Immediatamente i Carabinieri hanno allertato la Centrale Operativa per diramare a tutte le pattuglie dislocate sul territorio la foto e la descrizione della ragazza e del maghrebino che secondo il racconto della donna, l’aveva sequestrata. Venivano convogliate inoltre su Santa Croce Camerina tutte le forze disponibili per le ricerche. Sono stati perquisiti casolari, serre e abitazioni rurali nei dintorni della zona del sequestro e finalmente, intorno alle 9, la ragazza è stata trovata, in ottime condizioni di salute, in un casolare in contrada Serramenzana, in uso ad un tunisino di 33 anni. La ragazza, portata in caserma, ha raccontato agli inquirenti cosa le era accaduto: il tunisino, dopo averla sequestrata, l’aveva portata presso la sua abitazione, dove l’aveva violentata. Dal racconto della ragazza emergevano tuttavia delle discrepanze rispetto a quanto denunciato dall’amica che aveva assistito al “rapimento”. Per questo motivo i carabinieri hanno attuato una serie di accertamenti, che hanno consentito di appurare la verità. Quanto denunciato dalle donne era totalmente falso, non c’era quindi stata alcuna violenza sessuale. In realtà, la donna non era stata costretta dal tunisino a seguirla con la forza, ma si era allontanata volontariamente con lui a bordo dello scooter. La diciottenne è stata arrestata per calunnia, mentre l’amica è stata denunciata per aver segnalato un falso rapimento. Incredulo per quanto accaduto il tunisino, che vive e lavora a Santa Croce.
Sventato furto a Santa Croce
I Carabinieri lo hanno bloccato dopo che si era impossessato di una borsa con alcuni gioielli da un’abitazione di via Porsenna. Grazie all’aiuto di un poliziotto, libero dal servizio, i carabinieri sono riusciti ad arrestare Vincenzo Di Benedetto, vittoriese di 24 anni. Il giovane è stato trovato in possesso di arnesi atti allo scasso, che sono stati sequestrati.