I carabinieri di Ragusa hanno denunciato uno spacciatore alla Procura dei minorenni e hanno segnalato cinque assuntori di stupefacenti al prefetto di Ragusa. I carabinieri hanno concentrato i controlli nel centro della città dove, da qualche tempo, si notano movimenti di spacciatori e assuntori di stupefacenti. Un minorenne di origine albanese è stato perquisito e trovato in possesso di sei dosi di marijuana già confezionate. A casa sua i militari hanno trovato anche quattro piantine ancora piccole. Probabilmente l’albanese è un “coltivatore diretto”, se la coltiva in casa e poi la rivende in centro ai suoi coetanei. Giovanissimi infatti sono anche gli assuntori, di età compresa tra i 18 e i 22 anni, tutti ragusani e nessuno che studi o lavori. Perquisiti, sono stati trovati in possesso di spinelli già pronti all’uso o piccole dosi per uso personale. Nel complesso i carabinieri hanno sequestrato circa quindici grammi tra marijuana e hashish.
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Pacco sospetto in spiaggia. 30 chili di hashish pura
Pomeriggio di “pasquetta” a Punta Zafaglione in località Baia Dorica. Alcune persone che passeggiano in riva al mare notano un pacco sospetto; un involucro a forma di parallelepipedo, accuratamente sigillato e avvolto con del nastro adesivo da imballaggio giace a pochi metri dalla battigia. La chiamata al 113 è allarmata, la gente teme possa contenere dell’esplosivo. Le Volanti del Commissariato di Polizia di Vittoria raggiungono il posto rapidamente e cinturano la zona per motivi di sicurezza. L’esame ravvicinato ed accurato esclude la presenza di esplosivo e si ritiene si che si tratti invece di un bel pacco contenente stupefacente. Interviene la Polizia Scientifica che esegue i rilievi tecnici. Poi il pacco è trasportato presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza ed aperto. Contiene all’interno ulteriori 60 pacchetti ben sigillati con nastro adesivo e ciascun pacchetto ne contiene altri 5. In totale sono 300 pacchetti che contengono hashish. Ciascun pacchetto pesa più di 100 grammi. In totale sono più di 30 chilogrammi di hashish. Il valore complessivo si aggira sui 50 mila euro. Indagini in corso per scoprire origine e provenienza.
Ritrovata dalla Polizia l’auto usata dai ladri col “botto”
E’ stata ritrovata dalle Volanti della Polizia del Commissariato di Vittoria l’autovettura, di grossa cilindrata, utilizzata dalla banda di ladri che la notte tra sabato e domenica ha tentato ben due colpi, a Ragusa ed a Santa Croce Camerina. Poco dopo le tre di notte in via Achille Grandi, a Ragusa, presso il centro commerciale con un boato sentito da tutto il quartiere ignoti ladri hanno fatto deflagrare un rudimentale ordigno per tentare di sventrare la cassa continua di un centro commerciale e sono stati rinvenuti anche pezzi di miccia detonante; subito dopo in contrada Pezza di Santa Croce Camerina un altro tentativo di scasso alla cassa continua e resti di micce detonanti identiche a quelle trovate a Ragusa. L’auto utilizzata, si scopre subito dopo dalla visione delle immagini, una Mercedes coupè era stata trafugata a Marina di Ragusa dal garage dell’ignaro proprietario. L’allarme lanciato nell’intero territorio provinciale ha messo in allerta le Volanti della Polizia ed infatti, in piena notte è stata rinvenuta l’auto da ricercare, utilizzata dai malfattori poche ore prima. I poliziotti l’hanno rinvenuta su una strada interpoderale in contrada Berdia, tra le serre. Sul posto è intervenuta immediatamente la Polizia Scientifica del Gabinetto provinciale della Questura di Ragusa che ha effettuato i rilievi tecnici. Diversi i prelievi di impronte digitali che ulteriormente sviluppate potranno consentire di dare un’identità ai ladri.
OPERAZIONE ANTIMAFIA A VITTORIA
Su ordine della Procura Distrettuale Antimafia di Catania, la Polizia ha arrestato tre componenti della Famiglia di Filippo Ventura. Tutto ha preso spunto dal rinvenimento di un arsenale nella disponibilità della famiglia capeggiata dal detenuto Filippo Ventura e riconducibile al clan “Carbonaro-Dominante” della c.d. “Stidda”. I tre sono: Di Martino Marco nato a Comiso il 24.07.1975, già in carcere, Ventura Angelo detto “Elvis” nato a Vittoria il 12.04.1987, Ventura Jerry nato a Vittoria il 21.02.1989, tutti residenti a Vittoria. I reati contestati agli indagati sono associazione a delinquere di stampo mafioso e detenzione di una pluralità di armi di diverso tipo. Le indagini hanno accertato la partecipazione dei tre indagati all’associazione di stampo mafioso, operante nel territorio di Vittoria denominata “Stidda” e riferibile storicamente al clan “Dominante – Carbonaro”, attualmente capeggiata dal detenuto Ventura Filippo, padre di Jerry e Elvis e suocero di Di Martino Marco. La Squadra Mobile di Ragusa , unitamente al Commissariato di Vittoria hanno individuato il luogo dove era custodito l’arsenale nella disponibilità di Marco Di Martino, arrestato in flagranza nell’ottobre 2015. Importanti per le indagini sono state le dichiarazioni di 5 collaboratori di giustizia. Infatti, dopo il maxi sequestro delle armi: 5 fucili dotati di congegni di puntamento ottici per tiro di precisione balistica (utilizzati dai cecchini), 3 pistole, una penna-pistola, 1 giubbotto antiproiettile, materiale per fabbricazione di esplosivi, polvere da sparo, pressa per confezionamento cartucce e un migliaio di munizioni, grazie ai collaboratori di giustizia si è riusciti a provare che tutto ciò era stato rivenuto a casa del genero di Filippo Ventura, fosse, in realtà, nella piena e pronta disponibilità del clan e in particolare dei tre indagati. In passato Elvis e Jerry Ventura erano stati tratti in arresto per traffico di sostanze stupefacenti ed altri reati. Gli agenti stanno procedendo anche ad effettuare ulteriori perquisizioni.
Tentani furti con esplosione a Ragusa e Santa Croce
I Carabinieri indagando su un doppio colpo operato da una banda di balordi nella notte tra sabato e domenica. Poco dopo le tre di notte, in via Achille Grandi presso il centro commerciale, c’è stata una deflagrazione potente, sentita da tutto il quartiere. L’obiettivo dei ladri era la cassa continua dove i militari hanno rinvenuto anche pezzi di miccia detonante. Nella stessa notte in contrada Pezza c’è stato un tentativo di scasso ad un’altra cassa continua, dove i militari hanno trovato resti di micce detonanti identiche a quelle rinvenute a Ragusa. I ladri in entrambi i casi non sono riusciti ad aprire le casseforti, che comunque erano vuote. I carabinieri, dopo aver visionato le telecamere di sorveglianza, si sono presentati a casa del proprietario della grossa berlina usata per i due colpi, un pensionato residente a Marina di Ragusa, che non si era ancora accorto di avere il garage vuoto. L’auto è stata in mattinata rinvenuta in un’area di servizio a Vittoria.
Pozzallese sanzionata: scaricava rifiuti a Maganuco
La Polizia Locale di Modica ha intercettato un’autovettura nell’area industriale dalla quale è scesa una donna che ha preso a scaricare rifiuti in via del Commercio, in una zona sprovvista di appositi contenitori. La multa prevista per la donna di 56 anni, varia da 300 a 3000, che avrà l’obbligo della rimozione dei rifiuto e del ripristino dei luoghi.
Furti in abitazione a Pozzallo, arrestano pregiudicato catanese
I Carabinieri hanno tratto in arresto Giuseppe Dainotti, 40 anni, già noto alle forze di polizia per reati contro il patrimonio. Venerdì mattina, insieme ad un altro complice, l’uomo si era introdotto in un’abitazione posta al piano rialzato forzandone una finestra, arraffando vari oggetti, sicuri che in casa non ci fosse nessuno. Tuttavia, all’interno dell’abitazione erano presenti i due minori che hanno notato la presenza dei due ladri e dato l’allarme al padre ed ai Carabinieri. I malviventi, vistosi ormai scoperti, hanno tentato la fuga dalla finestra. Dainotti, però, ha perso l’equilibrio ed è caduto, rimanendo ferito. L’altro complice, invece, è riuscito a dileguarsi. L’arrestato, a seguito delle ferite riportate nella caduta, veniva accompagnato dai Carabinieri e da un’ambulanza presso l’Ospedale Maggiore di Modica per la frattura ad una gamba.
Denunciato medico dell’ospedale di Comiso per truffa aggravata
L’indagine della Polizia ha origine nel mese di Novembre 2013 da una notizia appresa da fonte confidenziale secondo la quale alcuni medici, tra cui l’indagato, sarebbero stati soliti allontanarsi dall’unità durante l’espletamento dell’orario di servizio, senza timbrare attraverso l’apposito cartellino l’allontanamento dal posto di lavoro. La fonte riferiva ancora che il medico, soprattutto quando effettuava i turni pomeridiani con reperibilità serale, oltre a lasciare anzitempo il reparto, sarebbe stato solito recarsi a casa per cenare e poi rientrare per timbrare l’uscita, accumulando così almeno tre ore di straordinario, di cui una notturna. La Polizia ha acquisito copia dei turni del mese di Novembre e predisposto un servizio di appostamento in borghese presso il nosocomio e presso l’abitazione del medico al fine di verificare la corrispondenza di quanto appreso informalmente. Il 15 novembre gli agenti hanno potuto accertare che il medico lasciava l’ospedale a bordo della propria auto per recarsi presso una sala giochi e scommesse online dove rimaneva sino alle ore 20:00. A quell’ora, lasciata la sala giochi, si recava a prelevare una bambina, e recarsi con la stessa presso la sua abitazione ove faceva rientro alle ore 20:18. Alle ore 23:00 il medico usciva dalla propria abitazione, saliva sull’auto e si recava in ospedale, luogo dal quale usciva alle successive ore 23:10. Il 18 novembre gli agenti appostati hanno appuravano che, seguendo le stesse modalità del 15 novembre, il medico, lasciava l’ospedale alle ore 19:05 per recarsi presso la solita sala giochi e rimaneva li sino alle ore 19:55 quando si ritirava a casa e lasciava l’auto parcheggiata all’esterno. Alle ore 22:53 usciva, prelevava l’autovettura e si recava in ospedale, luogo dal quale se ne andava appena qualche attimo dopo, esattamente alle ore 22:59. Considerata la ripetitività degli accadimenti che lasciavano presupporre un modus operandi stabile da parte del medico, la Polizia ha voluto esaminare alcuni fogli di servizio chiesti a campione in ospedale, accertando che l’indagato ogni qual volta effettuava servizio con connessa reperibilità proseguiva il turno ininterrottamente sino alle ore 23:00. Le indagini, che sono state portate avanti per altri mesi col supporto di riprese, hanno dimostrato che il modo di agire del professionista si manteneva stabile nel tempo. All’uomo sono anche stati sequestrati beni per una cifra che si aggira intorno ai 10.000 euro.
E’ morto Pippo Schembari, esponente socialista al Comune di Ragusa
All’età di 72 anni muore l’ex consigliere comunale Giuseppe Schembari, rimasto vittima di un incidente stradale il 6 febbraio scorso mentre si trovava a piedi in Via Giuseppe Di Vittorio a Ragusa. Il ragioniere Schembari si era candidato nel 2013 al consiglio comunale di Ragusa nella lista del Movimento Civico Ibleo che sosteneva Franco Antoci a sindaco di Ragusa (fu il primo dei non eletti). Il 21 giugno 2013, nel corso del ballottaggio, rilasciò a Tele Nova la sua ultima intervista a sostegno del candidato a sindaco Federico Piccitto (https://www.youtube.com/watch?v=Pc-cpsZfq8w).
Ragusa, perquisiti i locali del centro assistenza migranti: trovata droga
La Polizia ha eseguito perquisizioni locali e personali in un Centro di Assistenza Straordinaria di Chiaramonte Gulfi ed in uno di Ragusa. Il Questore di Ragusa Giuseppe Gammino, ha disposto di intensificare i controlli in tutti i centri e le strutture che danno ospitalità ai migranti nella provincia iblea. In due centri si era notata la presenza di govanissimi ragusani che facevano ingresso nei centri per poi uscire dopo pochi minuti. Di sicuro, molti dei migranti si sono perfettamente integrati con i giovani ragusani, difatti, essendo presenti anche da più anni, hanno stretto amicizie, ma il sospetto che potesse esserci uno scambio di droga da una parte o dall’altra era molto forte. Considerato questo dato raccolto dagli uomini in borghese della Polizia di Stato, la sera di mercoledì ed il pomeriggio di giovedì, sono state disposte perquisizioni di interi edifici che ospitano i migranti. L’attività è stata svolta grazie anche alla collaborazione dei responsabili dei due centri che hanno coadiuvato la Polizia mettendo a disposizione i loro interpreti e segnalando i migranti più a rischio. Tutti i locali dei due centri sono stati ispezionati da 20 uomini della Polizia di Stato e da due cani – Jagus e Argo – che hanno fiutato nei vestiti di parecchi extracomunitari residui di sostanze stupefacenti ma non è stata trovata alcuna dose addosso agli ospiti o nelle loro stanze. Diversamente, nel giardino di pertinenza del Cas di Ragusa, Jagus ha scovato, occultata sotto terra vicino ad un albero, una stecca di fumo ancora da suddividere in singole dosi, del valore di circa 150 euro. Non essendo stato possibile capire di chi fosse questa droga.
Vittoria, ragazza quindicenne si allontana da casa, una notte di ricerche: trovata dalla Polizia
L’allarme i genitori l’hanno lanciato in piena notte. Si sono presentati in Commissariato e hanno riferito che la loro figlia, una studentessa di 15 anni, probabilmente si era allontanata da casa. Grandissima la loro preoccupazione, anche perché non c’erano malumori o disagi che avessero rilevato e che facessero presagire quanto accaduto. Sull’allontanamento volontario, nessun dubbio visto che i genitori avevano trovato in casa, sul letto della ragazza, una sorta di fantoccio con cuscini e una bambola a dare l’impressione che sul letto si trovasse lei. I poliziotti hanno parlato con i genitori acquisendo informazioni sul carattere della figlia, le abitudini, le amicizie. Per ritrovarla il primo tentativo è stato fatto presso la casa di un’amica. Quest’ultima era in casa ed ha detto di non averla vista. Preoccupata si è messa anche lei a disposizione ed ha fornito ulteriori elementi su chi e quali luoghi frequentasse e innumerevoli sono stati i tentativi di contattarla telefonicamente ma senza alcun risultato. Un altro tentativo è stato fatto anche dal personale delle Volanti di Ragusa, che su indicazioni ricevute sono andate presso un locale di quel capoluogo dove possibilmente la ragazza era andata. Ma l’esito è stato negativo. Poi presso un bar di Vittoria sono state acquisite importanti informazioni dai titolari che avevano notato la ragazza in compagnia di un paio di amiche che poco prima avevano consumato dei cornetti caldi. Infine solo alle 4 del mattino una delle pattuglie impegnate nella ricerca ha notato una ragazzina seduta su degli scalini in una via del centro. Gli Agenti hanno riconosciuto la ragazzina, l’hanno soccorso, stava bene, lucida, un po’ infreddolita e riferiva di essere stata tutta la notte a vagare per Vittoria. Avvisati, i genitori sono giunti subito sul posto ed hanno riabbracciato la loro cara.
Ispica, nascondeva in casa cocaina e marijuana: arrestato un giovane
I Carabinieri di Modica, supportati da una unità del Nucleo Carabinieri cinofili di Nicolosi, nel corso di un predisposto servizio antidroga svolto a Ispica, hanno tratto in arresto Giacomo Caruso, classe ’90, incensurato, ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Nel corso dell’operazione antidroga, infatti, i militari dell’Arma hanno eseguito un controllo nell’abitazione del giovane e, ben nascosti all’interno di un mobile della camera da letto, hanno rinvenuto un contenitore in metallo con circa 1,5 gr di marijuana, due bustine in cellophane contenenti 0,5 gr di cocaina ed un bilancino elettronico di precisione per la pesatura della droga. Nel giardino di pertinenza dell’abitazione e, grazie al fiuto infallibile del cane Axel, hanno scovato, nascosto all’interno di una scarpa appoggiata per terra, un involucro ben sigillato con all’interno circa 16 gr. di cocaina e del materiale per il confezionamento della sostanza. Ill 25enne è stato dichiarato in arresto.
Vittoria, sequestrato magazzino di ortaggi
La Polizia ha condotto dei controlli su due “magazzini di lavorazione” dei prodotti agroalimentari. In un sito erano stoccate 10 tonnellate di pomodoro ciliegino e datterino e non sono emerse irregolarità circa l’origine e la provenienza. Sono state però rilevate irregolarità circa gli aspetti autorizzativi sanitari. Tale irregolarità ha comportato il sequestro dei locali, con conseguente apposizione di sigilli, per avere omesso di comunicare all’autorità competente la registrazione (D.I.A.) prevista per l’esercizio dell’attività. Durante il controllo sono stati identificati ed intervistati 40 operai, con varie mansioni intenti a lavorare lungo la filiera/postazione di manipolazione e confezionamento di ortaggi le cui posizioni sono attentamente vagliate per scoprire lavoratori in nero. Nell’altra azienda erano stoccate derrate pari a 1800 kg di pomodoro e 1400 kg di melanzane per i quali non sono stati forniti i documenti di ingresso dei prodotti. Per tale motivo a carico del titolare è stato redatta specifica diffida. Anche qui controllata la posizione di 21 lavoratori. Nel corso del sopralluogo, nell’area di pertinenza di questa azienda è stata rinvenuto un fosso di circa 100 metri quadrati all’interno del quale erano smaltiti illecitamente, mediante bruciatura, i rifiuti della lavorazione.
Ex compagno violento arrestato dalla Polizia
E’ stata risolta dalla Polizia di Vittoria una situazione molto ingarbugliata caratterizzata da un’escalation di atteggiamenti violenti verso una giovanissima donna romena madre di un bimbo di pochi anni. Jaballah Fouad è un tunisino di 29 anni, condannato per spaccio di stupefacenti, che, dopo circa due anni di carcere, da qualche mese era stato ammesso a scontare la pena ai domiciliari. Prima del suo arresto, per diversi mesi aveva intrapreso una relazione sentimentale con una giovane donna romena di 25 anni, madre di un bimbo di pochi anni, ed assieme vivevano a casa dei genitori di lei. All’atto della concessione del beneficio della detenzione domiciliare, il tunisino ha dichiarato di volere scontare la pena presso casa dei suoceri, non avendo parenti in Italia. La famiglia romena, comprendendo le difficoltà dell’uomo, nonostante fosse già stato chiaro nel corso del periodo di carcerazione che la relazione sentimentale con la propria figlia era finita, si era dimostrata disposta ad accoglierlo. Addirittura, nei primi mesi, la ex compagna aveva vissuto in un altro appartamento che era riuscita a prendere in affitto con i proventi del suo lavoro. Dopo, non riuscendo più a sostenere gli oneri della pigione, era tornata a casa dei suoi dove era ospitato l’ex compagno. La nuova convivenza la portava a subire una serie interminabile di soprusi e vessazioni che infine, nei primi giorni di marzo, dopo un intervento notturno della Volante per una lite in corso, la donna ha denunciato. L’Ufficio di Sorveglianza ha quindi adottato un provvedimento nel quale si prende atto che la condotta di Jaballah è pericolosa ed ha dichiarato la sospensione provvisoria della misura della detenzione domiciliare disponendo l’accompagnamento dell’uomo in carcere, a Ragusa.
NOTTE DI ORDINARIA FOLLIA A COMISO
Domenica sera, si segnala in via Papa Giovanni XXIII un’aggressione. Arriva la Polizia. Una donna comisana racconta che poco prima ha subìto il danneggiamento della propria macchina, una Peugeot 106, da parte, di una Alfa Romeo 146 alla cui guida si trovava un uomo. Lei si trovava all’interno della sua abitazione quando- racconta- ha sentito da fuori un forte rumore. Esce da casa e vede l’uomo dell’Alfa che inveiva contro un suo vicino di casa il quale la informa che quel tipo che aveva danneggiato la sua autovettura in sosta e che voleva sottrarsi dalla responsabilità dell’incidente. Si capisce che l’uomo dell’Alfa è ubriaco. Entra in scena anche il padre del vicino di casa della donna che temendo un’aggressione chiama il 113. A questo punto l’uomo scappa in auto, ma lascia in strada una donna che era con lui. Mentre tutti i presenti commentavano l’accaduto, dopo un paio di minuti, l’Alfa, ritorna in zona a folle velocità zig-zagando e cercando di investire i presenti che saltano nell’altra corsia per scansare l’auto. Un miracolo che non sia stato travolto nessuno. L’Alfa intanto scompare. Passa qualche minuto e arriva l’automobilista ubriaco, stavolta a piedi, ed inizia un colloquio con gli agenti che lo invitano a entrare nella volante: va in escandescenze e inizia a tirare calci e pugni. Lui è un rumeno. I poliziotti provano a bloccarlo, ma l’ubriaco è una furia e trascina a terra gli agenti. A questo punto i cittadini presenti nella via danno una mano agli agenti e lo fermano. Nelle concitate fasi anche la donna che si trovava con l’ubriaco inizia a menar colpi all’impazzata. Arrivano i rinforzi dalla Polizia e Gheorghe Dogariu, soggetto ben noto per i suoi trascorsi giudiziari: viene arrestato per i reati di tentato omicidio e violenza e resistenza a pubblico ufficiale. E’ stato condotto agli arresti domiciliari. Due agenti sono finiti al Pronto Soccorso. La donna che era con lui è la moglie, rumena; la sua posizione sarà vagliata nei prossimi giorni. E’ stata trovata anche l’autovettura che Dogariu aveva nascosto dopo la folle corsa.
Sbarcati a Pozzallo 126 migranti di cui uno giunto cadavere – Fermato lo scafista
La Polizia ha individuato lo scafista a carico del quale sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte come conseguenza di altro delitto di un giovane di 30 anni della Costa d’Avorio. Lo scafista è stato identificato per Omar Balde, senegalese di 21 anni. I migranti, provenienti da diversi paesi del centro Africa, sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e subito dopo trasferiti in altri centri.
MODICA, EVASORE SERIALE FINISCE IN CARCERE
La Polizia ha tratto in arresto Samer Helen, in esecuzione di due distinti provvedimenti di misura cautelare in carcere disposti dal Gip del Tribunale di Ragusa. Lo straniero, di nazionalità tunisina e di anni 36 e residente da anni a Modica, nonostante gli arresti domiciliari per furto, era stato sorpreso più volte fuori dalla propria abitazione.
Arrestato Foued Ben Hassen per spaccio di droga ad Acate
I Carabinieri sabato mattina hanno arrestato, in ottemperanza all’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali, un tunisino di 27 anni. L’esecuzione, finalizzata all’applicazione della misura limitativa della libertà personale, impone a Foued Ben Hassen di espiare la pena residua di 7 mesi e 25 giorni di reclusione dal momento che è stato giudicato colpevole del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, commesso nel 2012.
Modica: Anis Zaouali dai domiciliari al carcere
Venerdì pomeriggio i Carabinieri hanno dato esecuzione ad un “provvedimento di aggravamento di misura cautelare di condannato agli arresti domiciliari” emesso dal tribunale di Ragusa, nei confronti del 31enne Zaouali. Lo scorso 15 marzo, il tunisino, già agli arresti domiciliari, era stato sorpreso dai Carabinieri mentre passeggiava in corso Garibaldi. Il Tribunale di Ragusa ha ritenuto necessario disporre la misura della custodia in carcere in sostituzione degli arresti domiciliari.
Scicli, armi e droga, arrestati marito e moglie
I Carabinieri hanno arrestato marito e moglie, entrambi già noti alle forze dell’ordine: Cristiano Cannella, classe ’75, nullafacente e la moglie, Veronica Caruso, classe ’82, dovranno rispondere dei reati di concorso in detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e di detenzione illegale di arma clandestina e munizioni. I militari, infatti, nel corso del servizio, hanno effettuato un controllo presso l’abitazione della coppia e, durante la perquisizione personale e domiciliare, i due hanno assunto un atteggiamento sospetto.Rinvenuto, nascosto nel reggiseno della donna, un involucro in cellophane contenente sei stecchette di hashish, per un peso complessivo di circa 51 grammi, nonché, nascosto in un pensile della cucina, un bilancino elettronico di precisione per la pesatura della sostanza. Nel proseguo del controllo, i Carabinieri hanno esteso la perquisizione anche all’autovettura dell’uomo e, nascosta sotto il tappetino passeggero, hanno rinvenuto una pistola revolver cal. 38 “Smith&Wesson”, con matricola abrasa, con sei cartucce già inserite nel tamburo e pronte all’uso. La coppia è stata condotta in caserma e dichiarata in stato di arresto. L’uomo è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Ragusa mentre la moglie è stata sottoposta al regime degli arresti domiciliari.