E’ entrato in un locale pubblico del centro storico di Vittoria e pretendeva dai titolari la somma di 300 euro, compenso dovutogli, a suo dire, per avere lavorato come deejay in due serate nel dicembre sorso. E’ stato invitato a tornare a fine serata, per non disturbare l’evolversi della serata dato che nel locale erano presenti tantissimi avventori, e così discutere con calma della questione. Ma l’uomo, un vittoriese di 54 anni, è andato in escandescenza ed ha minacciato il titolare. Una Volante del Commissariato di Polizia di Vittoria si è trovata a transitare dinanzi il luogo ed un signore ha attirato l’attenzione degli agenti che in breve hanno avuto contezza della situazione e sono intervenuti, trovando M. M., col quale hanno a lungo parlato e che consegnava un coltello che aveva poco prima brandito in aria nel corso delle minacce, a suo dire per difendersi dal fatto che era stato accerchiato da numerose persone che volevano buttarlo fuori. La ricostruzione dei fatti ha permesso di accertare che il dj aveva prestato la sua opera la vigilia di Natale e capodanno. Le serate non erano state proprio un successo, la musica non aveva coinvolto i clienti, c’erano state lamentele e nonostante gli inviti a cambiare genere musicale, il dj aveva proseguito con la sua scaletta ed i suoi gusti. Ciò aveva irritato gli organizzatori ed alla fine l’uomo non era stato pagato. M. M. è stato denunciato all’autorità giudiziaria per i reati di minacce aggravate e porto abusivo di arma.
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ACATE, TROVATO CADAVERE MUMMIFICATO DI UN 74ENNE
Martedì mattinata i Carabinieri, su segnalazione al 112 da parte dei familiari, residenti nel Nord Italia, che non lo sentivano da diverse settimane, hanno rinvenuto all’interno della propria abitazione del centro cittadino il cadavere di un pensionato. Il medico legale ha ispezionato il cadavere e ha ricondotto il decesso dell’uomo a cause naturali, avvenuto circa tre mesi fa.
E’ MORTO MICHELE VITELLI PRESO A BASTONATE IL 10 FEBBRAIO A VITTORIA
E’ deceduto presso l’Ospedale Garibaldi-Nesima di Catania, a seguito dell’aggravamento del quadro clinico, l’ottantenne ferito al culmine di una violenta lite, alla quale erano seguite percosse e numerose bastonate, in Contrada Guastella. I Carabinieri avevano sottoposto a fermo Metalla Sali, pastore albanese di 58 anni, che ora dovrà rispondere del reato di omicidio.
Scongiurato femminicidio a Santa Croce, arrestato Alexandru Nitu
I carabinieri hanno arrestato un incensurato di 41 anni con l’accusa di tentato omicidio pluriaggravato, sequestro di persona aggravato e rapina, tutti reati commessi venerdì sera nei confronti dell’ex convivente. La donna, zoppicante e grondante sangue, si è presentata dai carabinieri e, mentre veniva curata dalle ferite (guaribili in venticinque giorni), ha raccontato che l’aggressore era un suo ex convivente con il quale aveva avuto due figli. Nitu, nascosto tra le serre, aveva aspettato che lei rincasasse e poi l’aveva aggredita alle spalle tappandole la bocca e ponendole il coltello sul collo. Dopodiché tirandola per i capelli l’aveva trascinata all’interno di un casolare abbandonato, colpita a calci e pugni e con due coltellate, il primo, andato a segno, alla coscia destra. Il secondo fendente, diretto all’addome, sarebbe stato sicuramente letale ma la donna, spinta dalla disperazione e dall’istinto di sopravvivenza, è riuscita a frapporre la mano destra e intercettare la lama, rimanendo però gravemente ferita al palmo della mano. I carabinieri hanno rintracciato arrestato Alexandru Nitu e trovato nella sua tasca della giacca il telefonino della vittima. Quindi hanno portato l’arrestato in campagna e hanno cercato il coltello, riuscendo a trovarlo non lontano dalla catapecchia abbandonata. Questa è stata ispezionata dai carabinieri che vi hanno trovato copiose quantità di sangue. Nel frattempo la donna è stata portata in sala operatoria al “Guzzardi” di Vittoria ove i chirurghi le hanno ricucito tutte le lesioni tendinee al palmo della mano e la ferita alla coscia. Alla fine del lungo e laborioso intervento è stata ricoverata a ortopedia. Alexandru Nitu è stato accompagnato al carcere di contrada pendente.
Trasporto animali vivi sulla Ragusa Catania – Due denunciati per maltrattamento
Nella serata di mercoledì, in località Bettafilava, agenti della Polizia Stradale hanno fermato una Fiat Punto che si presentava con un assetto particolarmente ribassato ed hanno scoperto che nel cofano posteriore privo di pianale, vi era un vitellino da latte, legato alle zampe. I due occupanti, niscemesi di 27 e 30 anni. Date le condizioni precarie dell’animale, che aveva poche ore di vita, è stato richiesto l’intervento di personale veterinario dell’Asp di Ragusa che ha accertato le condizioni precarie, riscontrando che probabilmente, in quelle condizioni, sarebbe morto durante il tragitto. Nel pomeriggio di giovedì, a Modica, è stato fermato un autocarro che trasportava 6 bovini: durante il controllo è emerso che il mezzo non aveva separatori idonei ad impedire che gli animali potessero crearsi delle lesioni durante il trasporto per cui il conducente veniva sanzionato per un importo complessivo di 2.300 euro. I controlli sono proseguiti ancora nella mattinata di venerdì, sulla Ragusa – Catania, in località Dicchiara, ove è stato fermato un trasportino con 3 cavalli. I veterinari hanno accertato che le condizioni di salute degli animali erano buone, tuttavia dal controllo emergeva che il documento di trasporto degli animali era incompleto, per cui gli agenti della Polizia Stradale hanno contestato al conducente una violazione che prevede la sanzione di 430 euro.
Individuato rapinato di banca a Pedalino
E’ stato rinviato a giudizio per direttissima un pregiudicato siracusano di 26 anni residente a Sortino: è accusato perché in concorso con altro soggetto rimasto ignoto, si era introtto a viso scoperto all’interno della Banca Agricola Popolare, aveva minacciato con un taglierino i dipendenti e si era impossessato della somma in contanti di 6.580 euro, prima di far perdere le proprie tracce. L’uomo, dopo qualche tempo, era stato tratto in arresto per una rapina a Rovigo. Dalla visione delle foto-segnaletiche, solitamente scambiate dalle varie squadre mobile italiane, il Commissariato di P.S. di Comiso è riuscito, con l’aiuto di un testimone della rapina di Pedalino, a identificare il rapinatore seriale, che attualmente è detenuto presso un carcere del siracusano.
Incendio in un’abitazione rurale di Modica
Un incendio ha messo a rischio la vita di due anziani residenti di Contrada Serrameta. Sono state le grida di una donna ad attirare l’attenzione degli operai addetti alla segnaletica stradale in forza al Comando di Polizia Locale, che si trovavano in zona per alcuni interventi. I due operatori si sono immediatamente precipitati all’interno dell’abitazione, dove hanno trovato il proprietario, G.R., che con una coperta tentava invano di spegnere le fiamme che stavano avvolgendo la cucina. L’uomo, anche con l’aiuto della polizia locale nel frattempo giunta sui luoghi, è stato trasportato all’esterno e messo al sicuro proprio mentre l’incendio ha preso il sopravvento anche di una Fiat Panda, immatricolata da poche settimane, che si trovava parcheggiata all’interno del locale interessato dal fuoco dove c’erano, tra l’altro, anche due bombole di gas che gli operai hanno prontamente allontanato. Lanciato contemporaneamente l’allarme alla centrale operativa, sono stati allertati i vigili del fuoco che dopo pochi minuti sono arrivati ed hanno dovuto lavorare un paio d’ore per spegnere le fiamme. Ora dovrà essere stabilita la causa. Il locale adibito a cucina rustica e garage, attiguo all’abitazione di circa 200 mq è andato distrutto come l’autovettura e dichiarato, pertanto, inagibile.
Rubano lo scooter di un ragazzino, due marocchini in manette
Sono venuti apposta dalle campagne tra Macconi e Mignechi dove vivono in abitazioni rurali. Sono arrivati col motociclo di quello in possesso del permesso di soggiorno e in Piazza del Popolo a Vittoria sono andati alla ricerca di un altro ciclomotore che serviva al complice, irregolare sul territorio nazionale. Ne hanno trovato uno di loro “gradimento” e lo hanno scassinato nel bloccasterzo e quadro d’accensione. Si sono però imbattuti in una pattuglia in borghese della Polizia del Commissariato di Vittoria. Gli Agenti si sono accorti della manovra e li hanno inseguiti. I marocchini hanno provato a scaraventare lo scooter rubato verso l’auto dei poliziotti e si sono dati alla fuga a piedi per via Cavour ancora gremita di gente. Uno è stato immediatamente raggiunto e bloccato. L’altro è stato ricercato per circa un’ora e alla fine è stato preso. Si tratta di Benazir Jawad, marocchino di 25 anni residente a Gela, e Ez Zaari Adil, marocchino di 24 anni, irregolare. Anche il motorino con cui erano giunti a Vittoria era stato rubato e si è in attesa di restituirlo al proprietario. Quello rubato poco prima invece è stato subito restituito al proprietario, un ragazzo che è arrivato in Commissariato accompagnato dal padre. Per i due marocchini è scattato l’arresto e sono state avviate le procedure di espulsione per quello irregolare.
Sequestrata a Vittoria un’azienda di recupero plastica dismessa degli impianti serricoli e svariate tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi.
I finanzieri hanno effettuato il sequestro a Vittoria di un’impresa di recupero plastica e un’area industriale estesa su circa mq. 40.000 adibita a stoccaggio incontrollato di fanghi, rifiuti speciali e all’illecito smaltimento della plastica dismessa proveniente dagli impianti serricoli. Denunciato il rappresentante legale della società, in concorso con altri soggetti, per reati ambientali legati all’illecito smaltimento di rifiuti speciali. I responsabili ora rischiano una pena che va dall’arresto da tre mesi a un anno ad un’ammenda da €. 2.600 a €. 26.000. L’attività è stata espletata con carattere di urgenza in quanto l’impresa aveva realizzato una vera e propria area di stoccaggio non autorizzata di rifiuti tossici e nocivi per la salute pubblica, consistenti in centinaia di metri cubi di fanghi palabili privi delle idonee misure di trattamento. Si teme ovviamente l’inquinamento delle falde acquifere.
Il ragusano Serafino Schembari morto a Varese dove insegnava
E’ stato trovato, stroncato da un malore, nella sua abitazione di Varese Serafino Schembari, 58 anni, docente del Liceo Artistico Frattini. Serafino Schembari, che si era trasferito a Varese nel 1989, aveva frequentato a Ragusa la scuola media Francesco Crispi e il Liceo Scientifico Enrico Fermi e si era poi laureato all’Università di Catania. Il professor Schembari era stato capace di costruire importanti relazioni a Varese, ma il suo spirito era rimasto fedele alla sua Ragusa. «Nonostante fosse riconoscente a questa terra che lo ha accolto, era orgoglioso della sua sicilianità – ha detto una sua collega -: il suo pensiero era di tornare dalla sua famiglia e dal suo nipotino Filippo, di cui parlava sempre. Era una persona davvero stimata perché arrivava al cuore di tutti. La sua mancanza non potrà essere colmata». La salma di Serafino Schembari arriverà a Ragusa, in via Dante 112, venerdì sera e i funerali si svolgeranno sabato 5 marzo alle ore 15 nella cattedrale di Ragusa. Ti ricorderò anch’io con simpatia. Ciao dal tuo compagno di banco.
INCIDENTE MORTALE SULLA RAGUSA-MODICA
Giovedì mattina alle 7:45, sulla strada statale 115, in prossimità del ponte sul fiume Irminio al km. 327+650, poco prima del curvone, si sono scontrate una Volkswagen Cabrio e una Fiat Stilo. La peggio è toccata al conducente del primo mezzo, Corrado Diamante rosolinese di 61 anni, impiegato presso l’Agenzia delle Entrate di Ragusa, deceduto in seguito al violento impatto. Sul posto la Polstrada che ha dirottato il traffico sulla vecchia stradale 115. Il conducente dell’altra vettura, 43 anni anche lui di Rosolini, è stato trasportato in ospedale.
Coca e migliaia di euro, arrestato spacciatore a Ragusa
I carabinieri di Ragusa hanno arrestato uno spacciatore di cocaina, sequestrando cinque grammi di droga e quasi diecimila euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita. L’operazione si è svolta alle prime luci di mercoledì su tre obiettivi che i carabinieri ritengono connessi tra loro in una attività di spaccio operata da “pushers” di nazionalità albanese che, con residenze regolari, lavorano nelle aziende serricole. ll blitz antidroga ha visto presenti tre unità cinofile, con i cani Indic e Roy per la ricerca di droga, e Deril specialista in armi ed esplosivi. Gli obiettivi tre abitazioni nelle campagne dei comuni di Ragusa e Vittoria, tra Scoglitti e Randello. Le abitazioni sono state minuziosamente setacciate e sono state trovate diverse scatole di mannitolo, sostanza in polvere bianca notoriamente utilizzata per tagliare la cocaina e così allungarla per aumentarne la quantità e quindi la redditività. Oltre al mannitolo anche materiali per il confezionamento, cellophane e nastro adesivo, e tre bilancini di precisione ancora sporchi di polvere bianca. Nell’auto di uno dei perquisiti, il trentottenne Bledi Sota, residente in provincia di Monza, ma di fatto domiciliato a Punta Braccetto, i carabinieri hanno trovato un sacchettino con cinque grammi di cocaina purissima (evidentemente ancora da tagliare) e quasi diecimila euro in contanti. I militari dell’Arma ritengono di essere arrivati tardi poiché probabilmente la più grossa parte della “roba” era già stata tramutata in moneta sonante. I carabinieri sospettano che Sota, sgombrato il campo dalla concorrenza con l’operazione Kamarina drugs di fine dicembre scorso, abbia avuto modo di allargare la propria cerchia di clienti impossessandosi di fasce di mercato lasciate libere tra la clientela santacrocese e vittoriese, con alcuni acquirenti anche a Ragusa.
BLOCCATO A COMISO UN UOMO CON UN TIRAPUGNI DIRETTO A LONDRA
Lunedì, durante i controlli di sicurezza effettuati sui passeggeri del volo per Londra, personale della security ha allertato la polizia di frontiera per la possibile presenza di un’arma nel bagaglio a mano di un passeggero. Dentro il bagaglio di un gelese di 19 anni era occultato un tirapugni. Il giovane è stato denunciato in stato di libertà per il possesso di arma di genere vietato e poi fatto partire.
Modica, arrestato un extracomunitario per resistenza a pubblico ufficiale
I Carabinieri della Compagnia di Modica hanno eseguito uno specifico servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione dei reati in genere, segnatamente quelli contro il patrimonio ed inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti. I militari dell’Arma hanno passato al setaccio tutto il territorio di competenza, garantendo serrati controlli nei luoghi maggiormente frequentati, punto di ritrovo di giovani e vigilando le aree e le contrade più isolate. Tre persone segnalate per detenzione di sostanza stupefacente per uso personale, e sequestrati diversi grammi di marijuana. Nel corso del servizio i Carabinieri hanno arrestato per i reati di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale Lahloui Elkbir, marocchino, 39 anni, bracciante agricolo, già noto alle forze dell’ordine. Stava infastidendo alcuni avventori di un esercizio pubblico e, non appena sono intervenuti i militari, li ha aggrediti, prima verbalmente con frasi oltraggiose e minacciose, poi fisicamente con spinte e calci, tanto da cagionare ad uno di essi delle lesioni. Dopo le formalità di rito, lo straniero è stato condotto presso la Casa circondariale di Ragusa.
In quattro si rifanno il guardaroba, rubandolo
Quattro persone, fanno shopping all’interno di un grande negozio di abbigliamento di Vittoria, rubandolo. Tutto sarebbe filato liscio se al più giovane del gruppo, un ragazzino di 14 anni, al passaggio dalle barriere antitaccheggio, non fosse scattato l’allarme. Una delle cassiere si accorge che dal giubbotto indossato dal ragazzo pende la manica di un maglione bianco, quindi lo blocca ed il ragazzino tira fuori due camice, un maglione ed un giubbino; si avvicina una donna adulta che dice alla cassiera “ti prego mi viene da piangere, non chiamare nessuno” e rivolgendosi al ragazzo lo redarguisce “questa sera lo dico a tuo padre”. Dal negozio decidono di lasciare perdere, ma dopo la riconsegna della merce si accorgono che è irrimediabilmente danneggiata nelle parti dove erano applicate le piastre antitaccheggio, quindi gli addetti si precipitano fuori a cercare madre e figlio per ottenere il pagamento di quanto danneggiato. Li trovano in auto con altre due donne, una ragazzina ed una adulta e si perde del tempo. I negozianti chiamano la Volante. I poliziotti arrivano sul posto, controllano i camerini e trovano decine di placche antitaccheggio strappate dagli indumenti, chiedono quindi di vedere le immagini dell’impianto di videosorveglianza e da lì scoprono come il quartetto fosse ben organizzato. I quattro, dopo avere preso “possesso” di un camerino di prova un po’ defilato iniziavano un via vai dalle corsie che durava per cinquantacinque minuti. Poi, dopo la scoperta del ragazzo con l’allarme scattato alle porte, le altre erano sgattaiolate via. Gli Agenti hanno quindi perquisita l’auto. All’interno: quattro pantaloni, un giubbino, una giacca, due top donna, una felpa, tre cardigan, tre camicie, tre abiti ed una maglia da donna. Valore complessivo dei capi d’abbigliamento, 540 euro, tutti irrimediabilmente danneggiati nella parte dove era applicata la piastra di allarme. T.A. ha 45 anni, R.K, madre dei due minori ha 33 anni, la ragazza ha 14 anni, il fratello ne ha 14, tutti italiani e residenti a Comiso. Sono stati denunciati in stato di libertà per furto aggravato alle rispettive competenti Procure della Repubblica, ordinaria e per i minorenni.
Modica, una donna si allontana da casa senza dare più notizie, rintracciata dai Carabinieri.
Si era allontanata da casa senza dare più proprie notizie, per questo, i familiari, preoccupati, si sono rivolti ai Carabinieri della Stazione di Marina di Modica, denunciandone la scomparsa. Immediatamente, i Carabinieri hanno attivato le procedure di ricerca, diramando a tutte le pattuglie presenti sul territorio la descrizione della donna 30enne. La Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Modica ha effettuato continuamente tentativi di rintraccio del numero di cellulare della donna mediante il sistema che permette la localizzazione delle utenze telefoniche in caso di emergenza, ma il telefono risultava spento. Le ricerche sono andate avanti per tutta la sera. Nella mattinata di lunedì, finalmente, un equipaggio della Stazione di Marina di Modica ha rintracciato la ragazza mentre, disorientata ma in buone condizioni di salute, passeggiava sulla spiaggia. Dopo averla immediatamente soccorsa e rifocillata, i militari dell’Arma hanno riportato a casa la giovane donna, rasserenando tutti i familiari.
RAGUSA, ANCORA CASE D’APPUNTAMENTO IN PIENO CENTRO
La Polizia di Stato ha chiuso un’altra casa a luci rosse in C.so Italia a Ragusa: un transessuale vi si prostituiva creando malumore nel vicinato. La Squadra Mobile è stata informata da alcuni vicini di casa del transessuale con il quale avevano litigato. Sabato pomeriggio gli uomini della Squadra Mobile si sono piazzati di fronte la casa segnalata ed hanno notato due uomini e una donna che stavano entrando nella casa. I tre si sono giustificati dicendo di essere andati a trovare un loro amico trans che abitava al terzo piano dell’edificio. Ed infatti, al terzo ed ultimo piano, fuori dalla porta vi era un soggetto di origini brasiliane con diversi precedenti penali. Ha dichiarato di convivere in quell’appartamento con il compagno napoletano ed ha ammesso di prostituirsi. Nel 2015 sono state chiuse ben 15 case, la maggior parte nel comune di Ragusa. La Squadra Mobile, per ordine del Questore di Ragusa Giuseppe Gammino, sta effettuando diverse verifiche sugli immobili segnalati dai cittadini, al fine di permettere a tutti gli abitanti delle zone interessate in provincia di non avere problemi nel vivere quotidiano.
INTERVENTO PRESSO GLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE DI ACATE
I Carabinieri, venerdì mattina, sono intervenuti sul sito ove insiste l’impianto di depurazione in contrada Canale, a seguito di diverse segnalazioni di cittadini. I miliari hanno potuto constatare la presenza di alcune falle nella recinzione perimetrale esterna che, di fatto, permetteva l’accesso agli estranei, in un’area in cui vi erano dei pozzi aperti usati per la decantazione dei fanghi, con grave rischio per la sicurezza dei cittadini. Tra l’altro l’area è sottoposta a sequestro da luglio 2014. E’ stato richiesto, pertanto, l’intervento del personale del comune per ripristinare le misure di sicurezza perimetrali chiudendo con dei coperchi i pozzi e mettendo in sicurezza l’intera area.
RAGUSA, SEQUESTRATO TAXI AD AUTISTA OTTANTENNE
La Polizia Stradale ha proceduto al controllo dei conducenti di taxi. Durante i servizi espletati sulla Ragusa Catania, a Ragusa, a Modica, a Ragusa Ibla e presso l’aeroporto di Comiso, sono stati controllati complessivamente 43 mezzi. Nel corso dei controlli effettuati a Ragusa in Piazza Zama è emerso che il conducente di un taxi, ultraottantenne, aveva la licenza scaduta, pertanto, gli agenti hanno proceduto alla contestazione delle infrazioni previste dal Codice della Strada, che prevedono l’irrogazioni di sanzioni che vanno da 1.775 a 7101 euro ed il sequestro del mezzo per la confisca. Ad altro conducente di taxi, nella medesima piazza, che aveva la revisione scaduta, è stata sospesa la circolazione del mezzo, in attesa della revisione. Presso l’aeroporto di Comiso un altro tassista è stato sanzionato per non avere al seguito la licenza.
Pozzallo, arrestato Giuseppe Zocco
I Carabinieri hanno dato attuazione ad un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti emesso dalla Procura Generale di Catania nei confronti di Giuseppe Zocco, 40 anni, nullafacente, pregiudicato, già agli arresti domiciliari. Zocco dovrà scontare cinque anni e 28 giorni di reclusione quale cumulo di pena conseguente ad alcune sentenze divenute definitive per i reati di tentato furto aggravato commesso a San Giugliano Milanese nel 2011, guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche avvenuta a Pozzallo nel 2008 e favoreggiamento dell’ingresso clandestino in Italia a fine di lucro, commesso a Pozzallo nel 2012. I Carabinieri, in esecuzione del citato provvedimento, hanno condotto Giuseppe Zocco presso la Casa Circondariale di Ragusa ove sconterà la pena prevista.