23-12-2024
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Archivio della categoria: Cronaca

Due incidenti stradali: feriti due giovani, uno fa un volo di 18 metri

incidente Via NazionaleEntrambi gli incidenti si sono verificati a Modica. Un 15enne R.B., a bordo di una bicicletta, proveniente da Piazzale Baden Powell, non si è fermato allo stop proprio quando, nel frattempo, sopraggiungeva un’autovettura dal senso di marcia con diritto di precedenza. Il ragazzino è stato sbalzato a qualche metro di distanza dal punto d’impatto mentre l’utilitaria ha riportato seri danni. Il giovane trasportato all’Ospedale Maggiore è stato successivamente dimesso con una prognosi di cinque giorni. Altro incidente giovedì mattina sempre con un ciclomotore condotto dal 18enne M.M., che si è scontrato, in Via Nazionale, all’intersezione con Via del Campo Sportivo, con un’autovettura Polo condotta da O.E. di 25 anni. Il giovane era diretto in centro quando l’auto, improvvisamente, circolando in direzione Modica Sorda ha tagliato la strada imboccato Via del Campo Sportivo. Lo scooterista ha fatto un volo di quasi diciotto metri. Soccorso è stato trasportato al Pronto Soccorso. La prognosi di due settimane. I rilievi sono stati effettuati, in entrambi i casi, dal Nucleo di Pronto Intervento della Polizia Locale che sta in queste ore ricostruendo le due dinamiche per stabilire le responsabilità.

CATTURATO ESTORTORE IN AZIONE A MODICA

CANIGLIA MARIO MAURIZIO 19.09.1976 FRANCOFONTEArrestato Mario Maurizio Caniglia, 40 anni di Francofonte, residente a Modica, responsabile di estorsione ai danni di un commerciante, che lo ha denunciato alla Polizia, rappresentando  di essere stato avvicinato dall’uomo che, dietro la minaccia di arrecare gravi danni del suo negozio, aveva iniziato ad estorcergli denaro. La vittima ha anche riferito di aver subito il danneggiamento di un furgone e altre richieste dello stesso tenore, che si concretizzavano con la cessione, in aggiunta ai soldi, anche di oggetti che lo stesso aveva in vendita presso il proprio negozio. L’arrestato aveva finanche inviato la moglie presso la vittima a prelevare della merce senza pagarne il corrispettivo. La Polizia ha predisposto un appostamento nei pressi dell’esercizio commerciale preso di mira, ove veniva installata una telecamera per monitorarne l’incontro, giacché l’uomo preannunciava al commerciante il suo arrivo proprio nel pomeriggio di martedì. Le riprese hanno certificato l’avvenuta estorsione e i poliziotti sono riusciti a bloccare il malvivente ancora con il denaro in tasca, mentre era nel piazzale antistante l’esercizio in questione. Caniglia è stato rinchiuso in carcere.

Operazione “postepay” sgominata  un’organizzazione responsabile di centinaia di truffe in danno di commercianti e tabaccai della Sicilia

downloadMercoledì mattina i Carabinieri della Compagnia di Modica hanno arrestato 5 persone per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno di commercianti e tabaccai della Sicilia. Gli arrestati sono i catanesi: Pasquale Bellia, classe ’61,  pregiudicato,      Antonio Santonocito, classe 1983, pregiudicato, entrambi trasferiti in carcere; e Daniele Compagnini, classe ’85, incensurato, Cettina D’Agata, classe ’83, incensurata, Gianluca Alaimo, classe ’94, incensurato, sottoposti agli arresti domiciliari. L’indagine era scattata a seguito delle querele e dai riconoscimenti effettuati da parte delle persone offese e dagli accertamenti svolti sulle carte “Postepay” utilizzate per truffare le vittime. La serie di truffe, tutte con il medesimo modus operandi, erano avvenute non solo in tutto il territorio ragusano, in particolare, a Pozzallo, Scicli, Scoglitti, Vittoria e Modica, ma anche in altre province della Sicilia. Due dei soggetti, alternativamente, si recavano presso l’attività prescelta (solitamente tabaccai, ricevitorie e bar) e, dopo aver atteso il momento giusto per compiere la truffa, quando ad esempio vi era molta gente, chiedevano all’esercente di caricare la Postepay per importi tra i 500 e 600 euro. Una volta ottenuta la ricarica, al momento di pagare, chiedevano di poter corrispondere la somma con  una carta bancomat, ben consapevoli del fatto che il sistema Sisal non accetta i pagamenti tramite Pos, ma solo in contanti. A questo punto, fingendo di non essere a conoscenza di tale circostanza, l’autore della truffa rassicurava il gestore dell’esercizio commerciale dicendogli che si sarebbe recato presso il più vicino bancomat per prelevare la somma necessaria. Ma, una volta usciti dall’attività si davano alla fuga, omettendo quindi di versare il corrispettivo della ricarica ricevuta. Talvolta, lasciavano in pegno ai gestori un documento falso o una fotocopia illeggibile. Per poter acquisire gli elementi probatori è stata sequestrata presso gli uffici postali interessati tutta la copiosa documentazione dei movimenti effettuati sulle carte postepay degli indagati, per risalire agli esercenti truffati. I profitti illeciti ricavati dagli indagati potrebbe ammontare a decine di migliaia di euro. Le indagini proseguono per risalire ad altre vittime che, per vari motivi,  non hanno sporto ancora denuncia. I carabinieri, infatti, invitano coloro che avessero subito analoghi reati a recarsi in caserma per denunciare i fatti e di stare attenti in futuro, diffidando da coloro che dovessero presentarsi per effettuare ricariche con lo stesso modus operandi.

PLURIPREGIUDICATO FINISCE IN CARCERE PER UNA VIOLAZIONE FISCALE

TINGHINO Giuseppe Con logoUn noto pregiudicato comisano responsabile di reati commessi negli anni nelle provincie di Perugia, Reggio Calabria, Palermo, Milano, e nelle città di Niscemi, Francofonte, Napoli nonché Vittoria, è finito in carcere. Si tratta di Antonio Giuseppe Tinghino, di 45anni. Deve espiare circa cinque anni di pena detentiva per spaccio di sostanze stupefacenti, rapina aggravata, estorsione, La misura restrittiva è scattata in quanto dal cumulo delle pene è stata superata la soglia prevista per legge per poter godere di misure alternative. La beffa è scaturita da una condanna a due anni ricevuta dallo stesso per violazione delle norme relative al mancato versamento dell’iva. Quindi nonostante la gravità di reati commessi nel tempo il Tinghino è andato in carcere per non aver considerato due anni di pena relativa ad evasione fiscale. Ora è in carcere a Ragusa.

In tilt i passaggi a livello di tutta la tratta ferroviaria Acate Vittoria

2 (5)Durante la notte scorsa era stata la sala operativa di Rete Ferroviaria Italiana di Palermo a lanciare l’allarme di anomalia di funzionamento di tutti i passaggi a livello della tratta ferroviaria Vittoria-Acate. Dal  primo sopralluogo effettuato dai tecnici reperibili delle Ferrovie e dalle pattuglie del Commissariato di Polizia di Vittoria consentiva si è capito che erano stati asportati più di 1000 metri di cavo di rame di diversa tipologia e sezione a partire dal chilometro 263 e fin oltre il chilometro 264 della tratta ferroviaria Siracusa-Licata, comportando ciò il mancato funzionamento dei numerosi passaggi a livello nel tratto Vittoria-Acate. Le indagini condotte dalla Polizia hanno consentito di individuare due romeni con numerosi precedenti per reati analoghi, sorpresi a bordo della loro autovettura mentre trasportavano nel cofano i cavi di rame già spellati dalla guaina isolante. Si tratta di un 36enne e di un 34enne, entrambi residenti ad Acate. Sono stati trovati in possesso degli “attrezzi di lavoro”, badili, tronchese, coltelli, che sono stati sequestrati. I cavi di rame, benché resi inservibili, sono stati riconosciuti dai tecnici delle ferrovie. I due sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Ragusa per il reato di ricettazione in concorso.

Danneggia auto in sosta e fugge. Automobilista rintracciato dalla Polizia Locale di Modica

 

comando-polizia-municipale-modica-600x300-e1421323925323Aveva danneggiato un’utilitaria che la proprietaria aveva lasciato in sosta per la notte. A distanza di tre settimane circa, il Nucleo di Polizia Giudiziaria le ha reso giustizia rintracciando il veicolo che si era allontanato senza lasciare un recapito. La donna, una rumena residente a Modica, N.Z., 60 anni, aveva lasciato il veicolo in sosta, una Lancia Y, in Via Crollalanza, nel centro cittadino, lo scorso 24 gennaio. La mattina successiva aveva trovato il suo mezzo danneggiato ed aveva presentato una denuncia alla Polizia Locale. Dalle indagini è risultato che si trattava di un veicolo di colore giallo e che l’impatto era avvenuto intorno all’una della notte. Sono state visionate alcune registrazioni di videosorveglianza dalle quali è emerso che si trattava di una Fiat Punto cabriolet di colore giallo, anche se non era visibile potere leggere il numero di targa del mezzo investitore. L’uomo, dopo una serie di ricerche ed accertamenti, è stato rintracciato ed ha ammesso le sue responsabilità. L’interessato è stato messo in contatto con la donna danneggiata che, a questo punto, potrà essere risarcita. Grazie a questi accertamenti, la polizia locale di Modica le ha reso giustizia.

ARRESTATO AD ACATE BURADA MIHAI

burada mihai cl. 1978

I Carabinieri, nella serata di sabato, in occasione di alcune perquisizioni domiciliari in Contrada Macconi, hanno arrestato, in ottemperanza all’ordine di esecuzione per la carcerazione, il 37enne rumeno Burada Mihai. L’esecuzione impone al pregiudicato di scontare la pena residua di 3 anni e 6 mesi di reclusione, dal momento che è stato giudicato colpevole del reato di furto aggravato, commesso nel 2007 in territorio ipparino. Il rumeno è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Ragusa.

Rissa a Scicli, tre tunisini arrestati

BEN SALEM WISSEMLa scorsa notte i Carabinieri, in via Dante Alighieri, trovati tre soggetti stranieri che se le stavano dando di santa ragione, sono intervenuti per sedare la rissa e bloccare i protagonisti, Ben Salem Wissem e Rhouma Saber di 29 anni, Hadj Ali di 48 anni. Nel corso della rissa i tre magrebini si sono affrontati con particolare ferocia, prendendosi a calci e pugni, tanto che uno di essi è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso di Modica, dove è stato giudicato guaribile in 10 giorni per diverse ferite al volto e all’occhio. L’intervento dei Carabinieri ha scongiurato il peggio: i tre tunisini avevano anche bevuto e uno di essi è stato trovato in possesso di un grosso coltello da cucina. I tre stranieri sono stati rinchiusi nel carcere di Ragusa.

Sorpresi due pusher a Pozzallo, uno è minorenne

Giugno Biagio 28.08.1993Venerdì sera i Carabinieri hanno arrestato il pozzallese di 22 anni Biagio Giugno, già noto alle forze dell’ordine, ed hanno denunciato a piede libero un minorenne di 16 anni di Pozzallo, incensurato. I due sono stati notati dai militari dell’Arma mentre camminavano a piedi e si soffermavano in una piazza del centro cittadino, luogo di ritrovo di molti giovani. Dopo averli pedinati i Carabinieri li hanno fermati e  sottoposti a perquisizione personale. Biagio Giugno è stato trovato in possesso di undici dosi di marijuana, dal peso complessivo di circa 5 grammi, confezionate in cellophane e nascoste all’interno di un portasigarette e di alcune banconote di piccolo taglio ritenute provento dell’attività di spaccio. Anche il minorenne è stato sottoposto a perquisizione personale ed è stato trovato in possesso di due dosi di cocaina, confezionate in cellophane, per un peso totale di circa 0,50 grammi, un bilancino di precisione per la pesatura della sostanza e circa 80 euro in contanti in banconote di piccolo taglio, verosimilmente provento dello spaccio. Biagio Giugno è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Ragusa.

Catturato a Ragusa maniaco sessuale – Terrorizzava giovani ragusane

 

MUSTAFA GEORGE 3-9-86 Romania logoLa Polizia ha arrestato George Mustafa, rumeno di 30 anni domiciliato a Ragusa: deve scontare la pena in carcere per il reato di violenza sessuale ed atti osceni in luogo pubblico. Nel 2011 era diventato il terrore delle giovani donne ragusane che orbitavano nella zona di Via Palma di Montechiaro, in particolar modo delle studentesse minorenni. Le seguiva, le fermava, toccava e si masturbava. Gli uomini della Squadra Mobile di Ragusa avevano effettuato appostamenti per individuare il ricercato, dopo averne fatto un identikit. Anche delle donne della Polizia avevano fatto da “esca” per poterlo scovare ma a nulla erano valsi i primi tentativi perché l’uomo si era allontanato da Ragusa. Riconosciuto dalle vittime, George Mustafa era stato comunque colpito da un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dopo che il rumeno aveva fatto rientro a Ragusa. Dopo un primo periodo di custodia cautelare in carcere e la successiva condanna per violenza sessuale e atti osceni in luogo pubblico per anni 3 e mesi 6, l’uomo era prima rimasto in carcere e poi in detenzione domiciliare. Tornato in libertà per effetto della liberazione anticipata, George Mustafa si rendeva subito irreperibile non rispettando le prescrizioni del Magistrato di Sorveglianza. Il Tribunale di Sorveglianza ha quindi ordinato la cattura del rumeno al fine di far scontare la pena residua presso il carcere di Ragusa. Le fasi della cattura, avvenuta venerdì, sono state particolarmente movimentate, in quanto Mustafa, non appena ha riconosciuto gli investigatori che all’epoca lo avevano catturato, si è subito dato a precipitosa fuga spintonando i passanti e facendoli cadere a terra. C’è stato un inseguimento a piedi in Via Diaz, Via Rapisardi, Via San Francesco, terminato in Via Scipio dove gli agenti lo hanno accerchiato e neutralizzato.

ALTRE TRE SCOSSE SISMICHE VENERDI’ A RAGUSA

terr 12.2.16Continua lo sciame sismico che coinvolge le province di Ragusa e Siracusa. Una prima scossa si è registrata alle 12,27 (magnitudo 2), la seconda alle 12,38 (magnitudo 2,1) e la terza alle ore 14,10 (magnitudo 2,3) con epicentro a 7 chilometri da Giarratana (14 da Ragusa) a una di profondità di 7 chilometri.

L’ENNESIMA VERSIONE DI VERONICA PANARELLO CHE ORA ACCUSA IL SUOCERO, ERAVAMO AMANTI LUI HA UCCISO LORYS

veronica-panarelloE’ la nuova verità di Veronica Panarello fatta a gennaio a una psicologa del carcere di Catania, dove è detenuta con l’accusa di avere strangolato il figlio di 8 anni, il 29 novembre del 2014 nella loro casa di Santa Croce Camerina. Ma sembra il frutto di fantasia e comunque di uno stato mentale che ha perso di ragionevolezza, lucidità ed equilibrio. “Sono tranquillo – dice Andrea Stival – la mia posizione è stata vagliata da investigatori e magistratura dettagliatamente”. Quando il magistrato è andato a raccogliere la sua testimonianza lei però non ha detto nulla di rilevante, sostenendo che è diventata famosa, e che la conoscono anche a Hollywood.  Nessuna telecamere riprende il suocero entrare in casa il giorno del delitto. La donna che è sotto processo per omicidio premeditato e occultamento di cadavere, ha raccontato questa nuova versione precisando i dettagli: avrebbe incontrato Andrea Stival per caso, tornando da scuola, e lui sarebbe salito in auto con lei, sdraiandosi sul sedile posteriore per non farsi notare. Sarebbero saliti a casa dove c’era Loris che, sostiene Veronica,  minacciava di rivelare al padre la relazione tra sua nonno e sua madre. Per questo lui lo avrebbe ucciso, usando un cavo elettrico. Insieme, poi, si sarebbero liberati del corpo gettandolo nel canalone. “La ricostruzione di Veronica Panarello – afferma il legale di Andrea Stival, l’avvocato Francesco Biazzo – è assolutamente irrilevante, frutto della sua fantasia, e non lo dico io, ma lo dicono gli atti del processo e le indagini che hanno escluso responsabilità di Andrea Stival. Lo dimostrano i tabulati telefonici e la testimonianza della sua compagna, Andreina. Veronica Panarello ha sposato una tesi giornalistica e l’ha fatta propria. Una relazione tra loro? Tutto falso, una grande bugia. L’ennesima”. Sulla vicenda tacciono investigatori e magistrati.

Denunciato dalla Polizia di Stato per procurato allarme: inviava messaggi contenenti minacce di attentati terroristici

 

224942286-e2dbf2ab-dd44-4895-a879-1dfd5e291b2dL’uomo, che risiede in provincia di Modena, è stato identificato al termine di una complessa attività di indagine condotta Digos della Questura di Ragusa e dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Ragusa. Destinatari dei procurati allarmi  -invio di messaggi e telefonate inneggianti allo stato islamico con minacce di imminenti attacchi terroristici –  sono stati la Questura di Ragusa, alcuni istituti di istruzione di Modica, due ospedali di Palermo ed una Sala Convegni di Rimini. I messaggi e le telefonate erano state effettuate con sofisticati sistemi che alteravano l’identità del reale mittente. Le indagini tecniche, anche di carattere informatico, hanno fatto emergere – allo stato – che l’autore dell’attività delittuosa fosse stato spinto dalla volontà di ritorsione neiì confronti di alcuni soggetti ritenuti responsabili della fine del rapporto sentimentale intrapreso dall’ìuomo con un’adolescente residente nella provincia di Ragusa, un legame  nato sui social network e finito dopo circa tre anni. La minore aveva dovuto subire richieste sempre più insistenti mostrandosi in rete in abiti succinti. Quando la ragazzina non è stata più disposta a continuare, ha interrotto bruscamente la relazione “virtuale” con l’uomo che la minacciava di diffondere le foto di cui era in possesso e che nel frattempo si era fatto dare dalla ragazza anche i numeri di telefono di alcuni suoi contatti facebook, secondo lui responsabili della fine del suo rapporto amoroso. Queste utenze sono poi state utilizzate dal giovane emiliano per celare la propria identità quando lanciava gli allarmi terroristici. Il movente è banale: una ripicca per vendicarsi e far ricadere su altri le responsabilità dei fatti.

La Polizia di Stato cattura nuovamente Gianbattista Ventura

Foto (9)Aveva ottenuto la libertà vigilata, dopo la condanna a 25 anni di reclusione per omicidio, detenzione illegale di armi e traffico illecito di sostanze stupefacenti, ma  continuava a frequentare pregiudicati nonostante le reiterate diffide. Inoltre ad agosto ha minacciato e diffamato il giornalista Paolo Borrometi. Ora una nuova cattura. Gianbattista Ventura nato a Vittoria, 58 anni, quando sconterà in carcere la pena a lui inflitta per aver violato la misura della sorveglianza speciale, dovrà recarsi in una colonia agricola per 3 anni come misura di sicurezza detentiva. Ventura ha dimostrato di avere una pericolosità sociale in continuo aumento.

SEQUESTRATI AD ISPICA OLTRE 2.200 PRODOTTI ELETTRICI CON MARCHIO “CE” CONTRAFFATTO

 

IMG_1472Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ragusa, nell’ambito di interventi finalizzati alla prevenzione ed al contrasto degli illeciti perpetrati in danno dei consumatori e della sicurezza dei prodotti acquistati, hanno sottoposto a sequestro oltre 2.200 articoli elettrici con marchio “CE” contraffatto. Questa volta a finire nel mirino dei finanzieri sono stati numerosi prodotti elettronici quali telefoni fissi, radio, caricatori universali, asciugacapelli, videocamere, lettori MP3, accessori per telefonia, ecc. posti alla vendita senza essere assoggettati alle procedure di certificazione previste dalle normative dell’Unione Europea e quindi potenzialmente pericolosi per l’acquirente. L’attività di controllo si è concentrata su un emporio di Ispica gestito da un soggetto cinese. Durante l’accesso presso l’esercizio commerciale sono stati rinvenuti migliaia di prodotti con etichette contraffate destinati alla vendita. Il titolare è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica di Ragusa e dovrà rispondere dell’introduzione e vendita nello Stato di prodotti industriali con segni mendati, di frode in commercio oltre che di ricettazione poiché non è stato in grado di giustificare la legittima provenienza dei prodotti.

Presa la banda dei diamanti falsi: da Palermo a Ragusa per truffare

diamanti con logo 10.02Una vera e propria banda di truffatori, specializzata nello smercio di diamanti falsi e gioielli patacca, quella scoperta e denunciata dagi agenti di polizia diretti dal Commissario Capo Filiberto Fracchiolla. La banda, composta da tre uomini di Palermo, dopo aver colpito praticamente in tutta la Sicilia, accumulando denunce e divieti di rientro in molti comuni, si sono portati a Ragusa con l’intento di mettere a segno l’ennesimo colpo ai danni soprattutto di persone anziane, a cui già in altre occasioni avevano sottratto migliaia di euro. Uno di loro, il più esperto, fingendo di essere un marinaio straniero sbarcato da poco con la necessità di incontrare subito un gioielliere per vendergli dei diamanti e anelli che non può portare con sè in viaggio, ferma per strada la vittima designata, di solito una persona anziana, e gli racconta della necessità di dover ripartire immediatamente e delle difficoltà che ha a rintracciare il suo amico gioielliere. Finge di non parlare bene l’italiano. A questo punto intervengono i complici. Il primo, parlando in inglese fa da traduttore, mentre l’altro si finge un gioielliere, munito anche di lente di ingrandimento. Il complice analizza con cura i gioielli, mostrati all’interno di cofanetti, spacciandoli per diamanti di vario taglio e anelli con pietre preziose ma che in verità sono vere e proprie patacche prive di valore. A questo punto valutati i gioielli per un valore di oltre diecimila euro, propone l’acquisto alla vittima designata per tremila euro. In molti casi le vittime sono cadute nel raggiro. Proprio nella giornata di ieri, da un accertamento fatto alla banca dati degli alloggiati negli strutture ricettive, i poliziotti hanno verificato la presenza in un albergo ragusano dei tre palermitani. I tre, sorpresi dalla presenza dei poliziotti, hanno cercato di disperdersi uno a piedi e gli altri due a bordo di un auto, ma sono stati immediatamente accerchiati dalle Volanti che sono riusciti a bloccarne la fuga. Ormai scoperti, per i tre non c’è stato altro da fare che ammettere di aver fatto un colpo nella provincia e che stavano per allontanarsi dalla zona. Dalle perquisizioni personali estese all’autovettura sono state recuperati e sottoposti a sequestro quasi cinquemila euro in vario taglio, frutto dell’attività truffaldina, diversi cristalli tagliati a modello di diamanti confezionati in piccoli sacchetti, anelli finto oro con pietre preziose e biglietti da visita a nome di “Frenk Liorm” sedicente capitano di una nave. Tutti i gioielli, esaminati da un esperto gemmologo sono stati descritti come imitazioni senza alcun valore commerciale o gemmologico. I tre uomini rispettivamente di 66, 67 e 39 anni sono stati deferiti all’autorità giudiziaria con l’accusa di truffa aggravata in concorso e a loro carico il Questore di Ragusa ha firmato il provvedimento del foglio di via obbligatorio con il divieto di ritorno nel capoluogo ibleo.

LA POLIZIA SCOPRE I GIOVANI CHE IN ESTATE AVEVANO PICCHIATO A SANGUE UN COETANEO A MODICA

 bullismo_1_1La Polizia di Modica, dopo mesi di indagini, ha identificato gli autori dell’aggressione ai danni di un quindicenne modicano, picchiato a sangue da tre coetanei nella decorsa estate. I fatti risalgono ad un sabato sera del giugno scorso, quando il ragazzo mentre stava tranquillamente seduto sui gradini di un istituto scolastico in compagnia di un amico, veniva preso di mira da un terzetto di coetanei, che avevano deciso di trascorrere la loro serata cercandosi un “bersaglio”. La vittima fu provocata, derisa, offesa e, subito dopo,presa a botte colpirta ripetutamente al volto con calci e pugni. Solo grazie alla reazione difensiva del ragazzo e all’intervento tempestivo del suo amico, il giovane riusciva a divincolarsi dai suoi aggressori e a fuggire, evitando il peggio. Col volto sanguinante il ragazzo fu subito accompagnata dai genitori al pronto soccorso ed il giorno successivo fu  presentata la denuncia. La Polizia sapeva solamente che gli aggressori provenivano da Scicli, ma dopo mesi di indagini sono stati presi. Due dei tre giovani sono stati individuati e identificati per C. V. di anni 16 e I. A. di quasi 17 anni, mentre per l’individuazione del terzo complice sono in corso accertamenti. Per le loro prodezze del “sabato sera” la Polizia ha denunciato alla Procura per i Minorenni di Catania i due minorenni che adesso dovranno rispondere i dei reati di ingiuria, lesioni e minaccia, in concorso, ai danni del ragazzino modicano.

ANZIANO IN FIN DI VITA: arrestato a Vittoria Sali Metalla

METALLA Sali cl. 57I carabinieri hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto il responsabile del tentato omicidio di Michele Vitelli, avvenuto nella tarda mattinata di mercoledì in Contrada Guastella, a Vittoria, al culmine di una violenta lite alla quale erano seguite percosse e numerose bastonate: si tratta di un pastore albanese di 58 anni. Il tragico evento è giunto all’epilogo dell’ennesima discussione legata a problemi di pascolo del gregge che il reo avrebbe condotto abusivamente nella proprietà agricola dell’anziano: sarebbe nato un acceso litigio conclusosi con l’aggressione con un bastone che il pastore albanese avrebbe usato contro l’80enne, procurandogli traumi in tutto il corpo, per i quali ora si trova ricoverato in gravissime condizioni all’Ospedale Garibaldi-Nesima di Catania. Metalla Sali è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Ragusa, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria: su di lui sono in corso ulteriori accertamenti, visto che si trovava in Italia senza regolare permesso di soggiorno.

Arrestato per incendio al mercato ortofrutticolo di Comiso

avola antonino 20.04.65 VittoriaLa Polizia ha arrestato Antonino Avola, nato a Scicli nel 1965 e residente a Vittoria, per aver incendiato due Tir del valore di circa 100.000 euro del proprietario del box accanto al suo. La notte tra il 29 e 30 dicembre 2015 un incendio di vaste dimensioni presso il mercato ortofrutticolo comunale di Comiso aveva interessato due Tir, uno dei quali andò distrutto. Un esame delle immagini delle telecamere di sorveglianza ha reso possibile individuare Avola con un bidone in mano. L’uomo si era nascosto all’interno del suo camion e di notte era andato ad incendiare i Tir del concorrente. Avola quella notte stava per rimanere ustionato investito da una grande fiammata.

SEQUESTRATI OLTRE VENTINOVEMILA ARTICOLI DI CARNEVALE NON SICURI

 

modica carnevale 1aLe Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ragusa, nell’ambito di interventi finalizzati a prevenire la commercializzazione di prodotti nocivi o pericolosi per la salute predisposti proprio in occasione delle festività di carnevale, hanno sequestrato oltre 29.000 giocattoli, maschere e vestiti di carnevale, destinati alla libera vendita, carenti dei contenuti informativi e pericolosi per il consumatore. Qattro le società gestite da cinesi che hanno messo in vendita articoli di carnevale non sicuri. Nel corso degli interventi, a Modica e Scicli, sono stati individuati numerosi capi ed accessori d’abbigliamento da utilizzare per i travestimenti di carnevale, tra cui maschere veneziane e di personaggi di fantasia, parrucche, giocattoli e altri prodotti allegorici, destinati alla vendita in violazione delle prescrizioni di sicurezza e trasparenza a tutela del consumatore. Gli articoli di carnevale sequestrati, destinati prevalentemente ai consumatori più giovani, sono risultati potenzialmente pericolosi poiché gli acquirenti, indossandoli, sarebbero stati esposti al rischio di contrarre infezioni cutanee e/o altre malattie dermatologiche. I titolari delle attività commerciali coinvolte sono stati segnalati alla Camera di Commercio per l’irrogazione delle relative sanzioni, che vanno da un minimo di 1.500 euro ad un massimo di  10.000.

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