I Carabinieri, nel corso della perquisizione domiciliare e delle pertinenze dell’abitazione di un pregiudicato vittoriese di 37 anni, hanno trovato quasi 40 grammi di hashish, suddivisi in 14 dosi occultate in vari punti della cucina, di 100 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita, nonché di un bilancino di precisione funzionante e di materiale atto al confezionamento della droga: il tutto è stato sottoposto a sequestro penale. Giovanni Tutino è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione di via Torino.
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VITTORIA. CONTROLLO STRAORDINARIO DEL TERRITORIO: ARRESTATE 2 PERSONE
Nella nottata appena trascorsa e fino alle prime luci dell’alba di oggi i Carabinieri della Compagnia di Vittoria hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio ipparino. Il bilancio complessivo è di 2 persone arrestate, un incensurato di 25 anni, Migliorisi Valentino, per detenzione ai fini di spaccio di quasi 80 grammi di droga, tra hashish e marijuana, e un pregiudicato di 44 anni, Zisa Carmelo, per il reato di evasione. La sostanza stupefacente sequestrata è già stata inviata presso il Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa al fine di stabilirne il principio attivo e il numero di dosi ricavabili.
Estorce danaro al parroco, arrestato dai carabinieri
I carabinieri di Ragusa Ibla hanno arrestato un palermitano per estorsione aggravata in danno di un parroco di Ragusa. Un maresciallo dei carabinieri di Ragusa Ibla, un paio di giorni fa, aveva raccolto una confidenza da un prelato responsabile di una parrocchia della diocesi di Ragusa. Il religioso era vivamente preoccupato poiché da diversi mesi è letteralmente taglieggiato da un uomo. All’inizio gli aveva chiesto qualche soldo rappresentando il proprio stato di bisogno e il parroco gli aveva dato già diverse decine di euro per aiutarlo. Poi l’uomo, capito che poteva sfruttare la situazione e approfittare del buon cuore del prelato, ha continuato con insistenti richieste di danaro dicendo al parroco che, se non gli avesse dato soldi, avrebbe derubato o rapinato qualcuno ovvero che avrebbe fatto danni. Diverse volte l’uomo, alzando la maglia, gli avrebbe anche mostrato il calcio di una pistola infilata nei pantaloni. La vittima quindi non ha più potuto sopportare tali pressioni psicologiche e, terrorizzato, ha cercato aiuto presso i carabinieri. Questi, conoscendo bene l’estorsore quale soggetto violento e pluripregiudicato, hanno deciso subito di mettere il sospetto sotto stretta sorveglianza e già l’indomani mattina, vestiti i panni di normali turisti con fotocamera, hanno iniziato a pedinarlo. E così, uscito di casa, l’indagato ha iniziato a girare per i fatti suoi. Poi il colpo di fortuna. A bordo della propria auto è passato il prelato e, vistolo, l’indagato gli ha fatto cenno di fermarsi. I carabinieri, bene appostati, hanno visto tutto: l’estorsore, appoggiato al finestrino, prima ha parlato un po’, quindi s’è agitato parecchio, fino a quando ha ottenuto una banconota da cinquanta euro e, messala in tasca, s’è allontanato. In pochi secondi è stato bloccato dai militari che, perquisitolo, gli hanno sequestrato sia la banconota da 50 che un coltello a serramanico. La vittima, sentita dai carabinieri in caserma, ha riferito che, impaurito dalle pressioni dell’uomo ha acconsentito alla sua richiesta di danaro. L’estorsore, Orazio Maugeri, cinquantacinquenne ragusano originario di Palermo, pluripregiudicato (peraltro già sorvegliato speciale e con precedenti di rapina, droga, lesioni, associazione per delinquere e altro), è stato arrestato con l’accusa di estorsione continuata e aggravata, nonché porto di oggetti atti ad offendere: è stato accompagnato al carcere di Contrada Pendente. Dalle indagini è emerso che il Maugeri è arrivato a chiedere al parroco anche più di 700 euro al mese .
Arrestati a Comiso tre pluripregiudicati per estorsione
La Polizia ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di Mario Campailla, detto “saponetta”, nato a Vittoria nel 1962, Salvatore Servo nato Palagonia nel 1974 e Salah Ayed detto “turi u tunisinu”, nato in Tunisia nel 1972, tutti residenti a Comiso. La Polizia, dopo aver smantellato un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti nel territorio di Comiso, grazie all’operazione “Agnellino” del 2014, ha avviato indagini per verificare l’esistenza di un successore alla guida dell’associazione criminale “stiddara”. Sin dai primi momenti, i sospetti sono ricaduti su Mario Campailla che, scarcerato nel 2013, sembrava aver ripreso subito le redini del sodalizio criminoso. Le attività d’indagine erano nate a seguito di alcune richieste estorsive ai danni di un impresa di onoranze funebri. Gli inquirenti hanno appurato che i tre arrestati agivano insieme o disgiuntamente, ai danni di più vittime comisane, chiedendo ingenti o piccole somme di denaro, usando violenza, pestando a sangue le vittime o minacciandole di morte. Tra gli altri reati commessi da Campailla sono incluse anche le minacce all’indirizzo del Sindaco di Comiso per non aver dotato di un palco per gli spettacoli estivi il locale gestito dalla sua compagna.
Ispica, evade dagli arresti domiciliari: arrestato dai Carabinieri
I carabinieri di Modica hanno arrestato un cittadino marocchino Mejjoudou Rachid, classe ’73, già noto alle forze di polizia. Infatti, i militari dell’Arma si erano recati presso l’abitazione del Mejjoudou per il previsto controllo poichè l’uomo era agli arresti domiciliari, tuttavia, non l’hanno trovato. Dunque, i Carabinieri hanno subito avviato le ricerche dell’uomo e lo hanno rintracciato in una via lì vicino mentre stava comodamente parlando con una persona che era all’interno di un’autovettura. A questo punto, dopo averlo riconosciuto, i militari lo hanno fermato e lo hanno informato della violazione commessa, successivamente lo hanno condotto in caserma ove è stato dichiarato in arresto per il reato di evasione. E’ stato nuovamente messo agli arresti domiciliati presso la propria abitazione.
REATO DI TRUFFA, RINVIO A GIUDIZIO PER UN COMISANO
In esito ad indagini svolte dalla Commissariato di Polizia di Comiso, dirette dal sostituto procuratore Francesco Puleio, la Procura della Repubblica di Ragusa ha emesso il decreto che dispone il giudizio nei confronti di Carmelo Burrafato nato a Comiso nel 1955. L’ipotesi di reato è la truffa. L’uomo, con artifizi e raggiri, si era presentato B.R., riferendogli di essere a conoscenza dei suoi problemi di salute (alla schiena ed al cuore) e di essere in grado, grazie le sue conoscenze presso l’Inps di Ragusa, di fargli avere una pensione di invalidità dell’importo di 330 euro circa mensili, facendosi consegnare 275 euro con il pretesto di acquistare le marche da bollo e di estrapolare i documenti necessari. Una tecnica adoperata anche con altre vittime dichiarando di essere in grado di trovare posti di lavoro in un noto esercizio commerciale di Vittoria. Come nel primo caso si era fatto dare dei soldi per le “pratiche”.
VITTORIA, GUIDA SENZA PATENTE: ARRESTATO UN SORVEGLIATO SPECIALE
I Carabinieri hanno sorpreso, nel tardo pomeriggio di giovedì, un sorvegliato speciale che si trovava alla guida della propria autovettura senza patente di guida: per Giurdanella Marco, 34enne pregiudicato vittoriese, sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, sono scattate così le manette. L’uomo è stato quindi sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica, dott. ssa La Placa, per i provvedimenti di competenza. L’uomo era già stato arrestato lo scorso aprile, sempre dai Carabinieri di Vittoria, quando aveva violato per ben 7 volte in 7 giorni le prescrizioni dalla misura di prevenzione cui era sottoposto.
OMICIDIO LORYS, L’AVVOCATO CHIEDE LA PERIZIA PSICHIATRICA PER VERONICA PANARELLO
Veronica Panarello verrà processata con rito abbreviato dopo la perizia psichiatrica. Lo ha deciso il gup di Ragusa, Andrea Reale, accogliendo la richiesta dell’avvocato Francesco Villardita, il legale della donna accusata di aver strangolato con delle fascette di plastica il figlio di 8 anni Loris Stival e di aver occultato il suo corpo nelle campagne di Santa Croce Camerina il 29 novembre 2014. In un primo momento il gup aveva rigettato la richiesta di perizia psichiatrica. La posizione di Veronica Panarello si aggrava. Nel corso dell’udienza preliminare il procuratore Carmelo Petralia e il sostituto Marco Rota, oltre all’omicidio aggravato e l’occultamento di cadavere, contestano anche la premeditazione. La prossima udienza davanti al gup, che sarà la prima del processo, è prevista per il prossimo 14 dicembre per l’incarico ai periti medico-legali.
Blitz antidroga tra Marina e Santa Croce, carabinieri arrestano spacciatore
I carabinieri hanno arrestato un santacrocese per detenzione di droga ai fini di spaccio. Sono state condotte diverse perquisizioni domiciliari presso abitazioni di soggetti sospettati di detenere armi e droga, con l’ausilio di cani antidroga e antiesplosivo. L’intervento più interessante però è stato condotto a Santa Croce Camerina, presso l’abitazione di un soggetto già noto ai carabinieri e sospettato di avere un’attività di rivendita di marijuana sulla “piazza” camarinense. Il cane Indic, entrato nell’abitazione ha quasi subito fiutato qualcosa, conducendo i carabinieri al nascondiglio della droga, ricavato all’interno di uno sgabuzzino. Qui i militari hanno trovato sette dosi già confezionate di marijuana per un peso di quasi dieci grammi. In casa poi il cane ha trovato anche dell’“erba” non confezionata, una bilancia elettronica portatile e un “grinder”, attrezzo metallico usato per tritare la marijuana. Giuseppe Iacono, ventitreenne santacrocese già arrestato per droga lo scorso maggio, è stato quindi nuovamente arrestato per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. L’uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari a Santa Croce Camerina.
OPERAZIONE GHOST FROST
Mettevano a rischio la salute pubblica trasportando derrate alimentari in furgoni termici non revisionati. Un’operazione di polizia che ha scoperto false documentazioni presentate dai titolari delle società indagate alle Motorizzazioni civili per risparmiare le migliaia di euro necessarie per revisionare le cabine frigo presso i centri autorizzati. E’ stato accertato che 22 società di autotrasporti (delle province di Ragusa, Catania, Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Messina e Trapani), nell’arco di un anno, avevano presentato alle Motorizzazioni Civili di competenza 44 false certificazioni su altrettanti mezzi. Sono 30 i soggetti denunciati alla Procura della Repubblica di Ragusa, 44 i sequestri penali effettuati dei certificati ed altrettanti sequestri. Nell’ambito dell’attività investigativa è emerso che i falsi certificati recavano le firme ed i dati di alcuni periti delle zone di Milano e Bari, i quali, portati a conoscenza dei fatti, hanno prodotto denuncia per utilizzo illecito dei dati personali. Agli stessi titolari delle Società di autotrasporti sono state infine contestate 210 infrazioni per un totale di 35.490,00 euro.
MODICA, MINACCIA DI MORTE UN’AUSILIARIA DEL TRAFFICO
Ha minacciato di morte un’ausiliaria del traffico perché questa aveva invitato la moglie, a spostare l’auto in doppia fila ripetutamente. La polizia locale di Modica ha denunciato G.L., 46 anni, di Comiso, pregiudicato, per minaccia aggravata e porto abusivo di un coltello di genere vietato. L’uomo, infatti, domenica scorsa durante il mercatino dell’antiquariato che si svolge in Viale Medaglie d’Oro, infastidito dal sollecito dell’operatrice di polizia locale per spostare l’auto della moglie (titolare di una bancarella di antichità) che creava intralcio, aveva avvicinato quest’ultima profferendo alcune frasi minacciose : “E se io ora ti sparo?”; “e se ora ti do due coltellate?; “e se ti porto in una stradina e ti do due coltellate?”. A questo punto l’operatrice chiedeva l’ausilio dei colleghi che dopo pochi minuti ed individuavano il 46enne, già conosciuto alle forze dell’ordine, che, nel frattempo, udendo il suono delle sirene si era allontanato. Raggiunto, questi si rifiutava di fornire le generalità e, addirittura, spintonava un ufficiale. A quel punto l’uomo estraeva il portafogli dalla tasca e lo consegnava alla moglie unitamente ad un coltello a serramanico con lama di sette centimetri che cercava di porgere alla consorte vantandosi, contemporaneamente, di essere un noto pregiudicato, di essere stato dieci anni in carcere e che in qualunque modo l’avrebbe fatta pagare agli ufficiali. Trasferito presso il Comando di Polizia Locale l’uomo è stato deferito all’autorità giudiziaria. Il coltello è stato sequestrato quale atto probatorio.
RICATTO SESSUALE A POLITICO COMISANO – ARRESTATO LATITANTE IN ROMANIA
Ionut Claudiu Pavel di 29 anni, coinvolto nell’inchiesta che ha già portato all’arresto, da parte dei Carabinieri, di due persone, un italiano e una rumena, è stato rintracciato e arrestato in Romania, in quanto colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per i reati di tentata estorsione in concorso e favoreggiamento della prostituzione. Il rumeno era sfuggito all’arresto e si era rifugiato nella piccola cittadina di Dragomiresti, dove è stato rintracciato e arrestato dalla polizia rumena. Le indagini erano iniziate negli ultimi mesi dell’anno 2013, quando un imprenditore ed esponente di un partito politico, dopo aver avuto un rapporto sessuale con giovani donne dell’est europeo, contattate tramite una bacheca di annunci on-line, rimaneva vittima di un’estorsione poiché, durante la consumazione del rapporto, gli venivano scattate delle fotografie compromettenti e, per impedire la divulgazione delle stesse, in più tranche, gli veniva richiesta la somma complessiva di 100.000 euro, da consegnare nell’arco di un mese. Capendo di essere rimasto intrappolato in un ricatto da cui non sarebbe più riuscito a venire fuori, il soggetto decideva di sporgere denuncia presso i Carabinieri che, immediatamente, avviavano le indagini per individuare gli autori del fatto. A seguito dell’ennesima richiesta di pagamento di una somma di denaro per impedire la divulgazione delle foto, con l’accordo della vittima, il 19 dicembre, veniva organizzato un servizio di osservazione finalizzato a fermare gli estortori proprio nel momento in cui ritiravano una busta con il denaro richiesto.
ARRESTATI DUE LADRI MENTRE SACCHEGGIAVANO UN ALBERGO DI MODICA
La Polizia lunedì notte ha tratto in arresto i tunisini Samer Helel di anni 35 e Anis Zaouli di anni 30 colti nella flagranza del reato. I due avevano pensato di fare razzia in un nuovo albergo sito nei pressi del Duomo di San Giorgio, ancora non aperto al pubblico perché in fase di completamento. Un residente, allarmato dalla presenza dei due in quella zona, in un orario notturno inconsueto, si è preoccupato di telefonare in Commissariato. Gli agenti, intervenuti sul posto, hanno visto che una vetrata del nuovo albergo era stata frantumata e si sono introdotti nell’albergo scovando Helel, mentre il suo complice si è lanciato da una porta finestra dandosi alla fuga per i vicoli e facendo perdere le proprie tracce. La Polizia ha bloccato anche Zaouli, quando questi ha tentato di rifugiarsi in casa propria. I due malviventi avevano già smontato da una parete tre televisori.
Arrestato a Ragusa fidanzato violento
Lunedì la Polizia ha arrestato per maltrattamenti nei confronti della fidanzata, G.A., ragusano di 24 anni. Al 113 era pervenuta la richiesta di intervento per un’aggressione ai danni di una giovane donna da parte di un uomo, a Ragusa Ibla. Gli agenti, arrivati sul posto, hanno soccorso la donna di 22 anni che, in lacrime e visibilmente scossa, ha riferito di essere stata aggredita dal suo convivente che, al termine di una lite, l’aveva colpita con una violenta testata al capo, minacciandola di morte, prima di allontanarsi. Le ricerche dei poliziotti hanno permesso di rintracciare e fermare il giovane fidanzato all’interno di un locale, conducendolo negli Uffici della Questura per l’accertamento dei fatti e delle responsabilità. La ragazza, già reduce da una precedente frattura al polso che la costringeva a portare il gesso al braccio destro, è stata soccorsa e condotta presso l’ospedale per gli accertamenti sanitari da cui emergeva un trauma contusivo alla fronte e al naso, escoriazioni al volto, contusioni diffuse agli arti inferiori e ferita da morso alla spalla. La donna ha raccontato ciò che aveva nascosto anche alla sua famiglia. Da mesi, da quando aveva iniziato la convivenza con il suo ragazzo, era iniziato un incubo fatto di continui litigi e maltrattamenti nei suoi confronti, con aggressioni violente, fatte anche con morsi sul corpo. Mai aveva fatto ricorso alle cure mediche e mai aveva denunciato i fatti per paura della reazione del fidanzato, rimanendo da sola ad affrontare la difficile situazione in cui si trovava. Anche la frattura al polso che la obbligava a portare il gesso al braccio, con una prognosi di 30 giorni, non se l’era procurata cadendo da sola ma durante l’ennesima lite con il suo convivente che l’aveva scaraventata a terra facendole battere la testa al suolo. Per il fidanzato violento è scattato l’arresto in flagranza di reato per maltrattamenti nei confronti della convivente che può comportare la pena della reclusione anche fino a nove anni.
OPERAZIONE NATALE SICURO: 95 MILA PRODOTTI NON CONFORMI SEQUESTRATI DALLA GUARDIA DI FINANZA
I finanzieri hanno effettuato controlli nel territorio della Provincia, nel corso dei quali – presso tre esercizi commerciali di Pozzallo ed Ispica – sono stati rinvenuti e sequestrati circa 95.000 articoli da regalo, accessori per la bigiotteria, nonché numerosi addobbi natalizi e luminarie in vendita per l’ormai imminenti festività. Le irregolarità riscontrate hanno riguardato le violazioni al “Codice del Consumo”, dovute alla commercializzazione di prodotti ritenuti “non sicuri” in quanto sprovvisti di certificazioni ed etichettature relative alla loro provenienza e composizione merceologica. Tutte queste informazioni sono di rilevante importanza per la tutela della sicurezza e della salute dei consumatori. Al termine delle attività, sono scattate le previste segnalazioni dei responsabili degli illeciti alla Camera di Commercio, organo competente all’irrogazione delle sanzioni amministrative.
Monterosso-Almo, si incendia una stufa a gas
Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per un incendio di una stufa a gas in una abitazione di via Trento di Monterosso. Dopo la sostituzione della bombola del G.P.L. le fiamme hanno avvolto la bombola che è stata portata in strada. Quando è arrivato il personale dei Vigili del fuoco la bombola era scoppiata, ed a causa dello scoppio alcuni vetri di abitazioni vicine sono stati divelti; l’onda d’urto ha causato anche la rottura di un tubo del metano con ulteriore perdita di gas. L’area è stata messa in sicurezza, la perdita del metano bloccata, e verificati gli immobili nelle vicinanze, rilevando che non si sono verificati danni a persone e strutture.
La Polizia chiude due stanze a luci rosse
L’abitazione era di un pensionato che, come da lui stesso dichiarato, “arrotondava”.La Squadra Mobile è stata informata da alcuni residenti della zona che avevano notato uno strano via vai. Nella casa c’erano 3 donne rumene che si prostituivano lì da settimane. A differenza delle altre case chiuse ad oggi, il proprietario di questo immobile non dava in locazione l’intera casa ma, vivendo all’interno, affittava due stanze a donne rumene favorendo così la prostituzione. Il proprietario adesso dovrà rispondere del grave reato di favoreggiamento e rischia anche il sequestro dell’immobile. Le ragazze rumene avevano avuto il numero da altre “colleghe” che avevano riferito di questa casa disponibile, elemento che mette in risalto una discreta professionalità acquisita nel tempo dal cittadino pozzallese. Il guadagno mensile per il pozzallese oggi indagato, si aggirava intorno ai 5.000 euro mensili, dato che le 3 prostitute pagavano 180 al giorno.
LA POLIZIA DENUNCIA PER FURTO AGGRAVATO UN VENTENNE MODICANO SORPRESO A RUBARE IN UN CENTRO COMMERCIALE
La Polizia di Modica ha denunciato in stato di libertà per furto aggravato M.D., un ventenne modicano incensurato, sorpreso a rubare alcuni capi di abbigliamento nel centro commerciale “La Fortezza”. Il giovane nelle ultime settimane si era spesso recato presso il negozio di abbigliamento “H&M”, dove si soffermava per parecchio tempo, andando poi via senza acquistare nulla. Tuttavia, la frequente presenza del ragazzo nel negozio, associata al rinvenimento nei giorni precedenti di parecchi sistemi di antitaccheggio staccati e nascosti nelle tasche di capi di abbigliamento esposti in vendita, aveva ingenerato nelle commesse il sospetto che proprio quel giovane era l’artefice degli ammanchi di merce. Per tale motivo martedì scorso, notando nuovamente il giovane all’interno del negozio, le dipendenti iniziavano a scrutarlo per carpirne i movimenti. Il ragazzo dopo aver scelto alcuni capi di abbigliamento femminili, come Jeans, berretti in lana ed altro, si recava nel camerino prova dove si soffermava per oltre mezz’ora. Una delle commesse che lo teneva d’occhio, udendo il rumore di una tronchesina che tagliava ed intuendo che il ragazzo stava staccando i sistemi antitaccheggio dai capi che aveva scelto, avvisava subito le altre colleghe che immediatamente telefonavano al Commissariato e una pattuglia raggiungeva celermente il centro commerciale. Quindi, proprio mentre il giovane si apprestava ad uscire, veniva bloccato e trovato in possesso di alcuni accessori di abbigliamento oltre ad una tronchesina. Infatti, resosi conto che le commesse lo seguivano a vista, poco prima di allontanarsi aveva lasciato gli altri capi nei reparti. A seguito di ciò la Polizia ha sequestrato l’arnese utilizzato per tagliare gli antitaccheggi, mentre i capi di abbigliamento sono stati riconsegnati alla responsabile del negozio.
ARRESTATO A SANTA CROCE UNO SCAFISTA TUNISINO
I carabinieri di Santa Croce Camerina hanno arrestato un giovane tunisino per il reato di favoreggiamento pluriaggravato dell’immigrazione clandestina. Mouhamed Ali’ Rami, classe 1992, tunisino, celibe, clandestino, è stato rintracciato a Santa Croce presso l’abitazione del fratello, che è invece regolare sul territorio nazionale ove vive e lavora da anni. Il Rami era sbarcato in Italia nel settembre 2014 e, dopo essere stato ricoverato insieme ad altri 275 immigrati presso il centro temporaneo di contrada Canicarao a Ragusa, era stato sottoposto a fermo d’indiziato di delitto per i reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.Era stato uno sbarco dalle caratteristiche singolari, per la prima volta era stato arrestato uno scafista libico, l’altro “nocchiero” fermato con il Rami. Nel telefonino del libico, Adnen Mohamed El Shawn, erano state trovate fotografie di migranti stipati in capannoni sulle coste libiche. Il Rami, che si era “giustificato” dicendo che aveva pilotato l’imbarcazione poiché figlio di pescatore e avvezzo ai natanti e che quindi aveva viaggiato gratis, trasformandosi però da vittima a criminale- scafista, aveva patteggiato tre anni di reclusione e quasi due milioni e mezzo di euro di multa. La barca rimase in panne e i passeggeri si salvarono solo grazie al provvidenziale intervento di una nave norvegese. Cinque donne incinte furono trasferite presso i nosocomi di Modica e Ragusa. Il Rami che già aveva scontato un periodo della pena, ora è ritornato in carcere per scontare il residuo, di circa due anni.
I Carabinieri arrestano giovane ragusano che coltivava droga in casa
I carabinieri di Ragusa hanno arrestato un giovane ragusano per coltivazione di cannabis. Un’autopattuglia dell’aliquota radiomobile, impegnata in un servizio di perlustrazione e pronto intervento, stava transitando in centro città, zona di particolare interessa poiché nell’ultimo periodo è meta di venditori e acquirenti di cannabis. Verso le 15.20, in piazza Carmine i due militari hanno notato due giovani confabulare tra loro. Alla vista dei militari, i due hanno allungato il passo verso le scale che scendono a Largo San Paolo e, quando i carabinieri hanno intimato di fermarsi, hanno gettato qualcosa sotto le scale. Fermati e perquisiti, addosso non avevano nulla, ma a terra è stato trovato un involucro con circa due grammi di marijuana, proprietà di uno di essi, un diciassettenne di Ragusa, che è stato segnalato al Prefetto per uso di stupefacenti. La roba gettata sotto le scale dall’altro non è stata trovata. E’ stato perquisita l’abitazione di quest’ultimo e, celata dentro un normalissimo armadio in legno, è stata trovata una piccola serra artigianale domestica foderata di carta alluminio (serve per riflettere la luce e mantenere alta la temperatura) con all’interno due lampade e tre piante di cannabis indica. In casa è stato anche trovato un bilancino di precisione. Il giovane diciannovenne ragusano, Mike Drago, disoccupato e già noto alle forze dell’ordine, è stato quindi dichiarato in stato d’arresto per detenzione e coltivazione di stupefacenti. E’ stato sottoposto agli arresti domiciliari.