22-12-2024
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Archivio della categoria: Cronaca

MORTA PER PARTO A RAGUSA – INTERROGAZIONE 5 STELLE

ana3Ha fatto scalpore la notizia rivelata lunedì mattino da Tele Nova e poi ripresa dalla stampa locale della tragica morte di Ana Bambarac, la 23 rumena deceduta sabato notte, in sala parto, all’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ibla, dopo aver dato alla luce il secondo genito Gabriel. Ana lavorava al bar Mokambo, in piazza Vittorio Emanuele a Santa Croce. Una tragedia assurda per certi versi incomprensibile. Un giorno di festa, per la nascita del piccolo Gabriel, che si è trasformata in una immane tragedia. Ana Bambarac, 23enne di origine rumena, da anni viveva a Marina di Ragusa e lavorava a Santa Croce. I colleghi di lavoro hanno voluto lanciare una raccolta fondi per aiutare la famiglia, il padre e la madre che vivono in Romania a raggiungere l’Italia. La parlamentare regionale del movimento 5 stelle Marialucia Lorefice ha preannunciato un’interrogazione al Ministro della salute. Non posso non esprimere il mio cordoglio e la mia vicinanza –afferma la parlamentare Marialucia Lorefice- alla famiglia di Ana Bambarac, al marito, di fronte a una giovane vita che si spegne per darne alla luce un’altra. La morte della giovane, di soli 23 anni, deceduta all’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa, dopo aver dato alla luce il suo secondo figlio, ha lasciato sgomenta l’intera comunità nella quale Ana viveva con la famiglia, benvoluta da tutti, tanto da determinare la gara di solidarietà per permettere ai suoi genitori di darle l’ultimo, il più doloroso, saluto. La morte per parto, ancorché possibile tra le complicanze, è sempre di difficile accettazione». A seguito della naturale apertura delle indagini, da parte sia della Procura sia dell’Asp 7, per conoscere le ragioni del decesso, rende noto la Lorefice, il M5S ha inteso proporre interrogazione al Ministro della Salute: “Per sapere –si legge nell’interrogazione- se è a conoscenza dei fatti; quali iniziative nell’ambito di propria competenza intenda intraprendere; se non ritenga necessario e opportuno avviare apposita ispezione ministeriale; quali iniziative il Ministero ha avviato o intenda avviare al fine di evitare che fatti come quelli accaduti all’Ospedale di Ragusa non abbiano a ripetersi; se è in grado di fornire i dati nazionali e suddivisi per regione delle donne e neonati morti a seguito o nel corso di parti”.

Ragusa: a 15 anni sorpreso con quasi dieci grammi di marijuana

imageGli agenti nella notte tra sabato e domenica hanno sorpreso ragazzo di soli quindici anni, ragusano,  in possesso di quasi 10 grammi di marijuana. E’ accaduto nei pressi di via Mongibello. C’era un gruppo di ragazzi, la maggior parte minorenni, e appena sono spuntati i poliziotti, un ragazzino si è allontanato repentinamente disfacendosi di un involucro di plastica trasparente nei pressi di un giardino pubblico. Immediatamente gli agenti hanno bloccato il giovane e recuperato la droga. Addosso aveva altra marijuana in involucri più piccoli di carta stagnola, pronti per essere smerciati. Il minorenne è stato condotto presso gli Uffici della Questura di Ragusa e tenuto conto della giovanissima età e della mancanza di pregiudizi penali è stato denunciato in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Sentito il magistrato di turno presso il Tribunale dei minorenni di Catania, il ragazzo è stato affidato ai genitori, ignari che il figlio potesse essere coinvolto in attività riguardanti lo spaccio di sostanze stupefacenti.

RAGUSA, UNA RAGAZZA DI 23 ANNI MUORE DI PARTO

ana bambarac 2E’ assurdo morire di parto, ma ancora accade. Sabato notte all’ospedale di Ragusa una giovane mamma di 23 anni abitante a Marina di Ragusa, Ana Bambarac, di origine rumena, è deceduta dopo aver dato alla luce il suo secondo figlio. Si era ricoverata giovedì con i primi dolori del travaglio, poi sabato notte è entrata in sala parto. Alle 2,30 al marito è stato comunicato che il piccolo era stato trasferito in terapia intensiva – il padre sconvolto racconta di averlo visto un attimo e che gli sembrava cianotico- poi all’uomo è stato detto che c’erano dei problemi. E’ entrato un attimo in sala parto, da quel momento sostiene di non ricordare più nulla “solo tanto sangue e il vuoto” – evidentemente aveva perso i sensi. Alle 4,15  hanno comunicato al poveretto che sua moglie era morta. La coppia era molto conosciuta e stimata a Santa Croce – dove i due lavoravano. Ana era impiegata in un bar della piazza, il Mokambo. Era simpatica, allegra, sana, gran lavoratrice, e madre di un bimbo di 3 anni.  In queste ore davanti al locale in un’apposita cassetta si raccolgono i soldi per organizzare il viaggio qui in Sicilia dei genitori della ragazza per assistere ai funerali. La magistratura ha sequestrato la cartella clinica. Al momento nessun comunicato alla stampa da parte della direzione ospedaliera.

Sventato furto nelle sede della Protezione Civile di Ragusa

DSC_0936Hanno tentano di introdursi all’interno della struttura situata in Contrada Castiglione pronti per caricare la refurtiva all’interno di una auto fiorino. L’intervento immediato delle Volanti della Polizia di Stato ha messo in fuga i ladri. Nella tarda serata di venerdì è arrivata la segnalazione di due persone arrivate a bordo di una Fiat Fiorino che avevano scavalcato il cancello d’ingresso dell’edificio introducendosi all’interno della sede di un’associazione che collabora con la Protezione Civile. Sul posto si sono portate due Volanti della Polizia, ma i ladri, molto probabilmente avvertiti da complici appostati come palo, erano appena riusciti a scappare non riuscendo ad avere il tempo per razziare quanto presente all’interno. E’ probabile che i malviventi aveva preso di mira alcune strumentazioni o automezzi lì presenti ed utilizzate dalla Protezione Civile in caso di necessità e soprattutto in occasione degli sbarchi di migranti.

Ispica, operazione antidroga dei Carabinieri: un arresto.

carabinieri-cinofili-ricerche-Un arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, è il risultato di una operazione antidroga condotta ieri mattina dai Carabinieri della Compagnia di Modica. I militari dell’Arma hanno svolto l’attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti attenzionando, soprattutto, le piazze maggiormente frequentate dai giovani ed alcune zone che, specie negli ultimi tempi, sono state segnalate da diversi cittadini quali punti di ritrovo per lo spaccio. Con l’ausilio di unità del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi, i militari hanno sottoposto a controllo diversi giovani, tra i quali, a Ispica, è stato sorpreso un 31enne in possesso di sostanze stupefacenti. L’uomo, a seguito di perquisizione personale e domiciliare, è stato trovato in possesso di circa 32 gr. di hashish. La sostanza stupefacente, nonostante fosse ben nascosta nell’abitazione dell’uomo e suddivisa in diverse bustine di cellophane, non è sfuggita al fiuto del cane. Ignazio Bonomo, incensurato, è stato dichiarato in arresto e, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno, dott.ssa Monica Monego, è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

INTERVISTE PAGATE ALLA MADRE E ALLA SORELLA DI VERONICA PANARELLO

veronica-panarelloLa giornalista Alessandra Ziniti sul quotidiano La Repubblica racconta ciò che hanno ricostruito i magistrati riguardo i familiari della madre del piccolo Loris. Questo l’articolo:E’ come se ci dessero uno stipendio”. Tremilacinquecento euro ad intervista, duemila euro per la presenza a Domenica Live, “regalini” di vario genere. E persino il pagamento di cure mediche. C’è di tutto nel prezziario che soprattutto le reti Mediaset avevano approntato per assicurarsi la presenza dei familiari di Veronica Panarello in tutte le trasmissioni del gruppo. Polizia e carabinieri che intercettano i familiari della giovane donna accusata di aver ucciso il figlio Loris, il bambino di otto anni trovato strangolato in fondo ad un canalone alla periferia di Santa Croce Camerina il 29 novembre dell’anno scorso, ascoltano anche le conversazioni tra la mamma e la sorella di Veronica e la conduttrice Barbara D’Urso, ed altri redattori dei programmi. Testimonianze agghiaccianti quelle della mamma e della sorella di Veronica che poi, nei giorni immediatamente successivi, cambiano improvvisamente il tenore dei loro commenti in favore di telecamere. Per giorni e giorni sono le protagoniste di tante trasmissioni, soprattutto di Mediaset e le conversazioni intercettate, fanno dire agli inquirenti che ” la morte di Loris per l’intera famiglia Panarello è diventato un business economico”. I magistrati ricostruiscono un vero e proprio tariffario delle comparsate tv dei familiari di Veronica e intercettano anche Barbara D’Urso mentre, per convincere la mamma di Veronica a tornare in trasmissione per sostenere la tesi innocentista, dice: “Dobbiamo rimanere sul pezzo, perchè altrimenti l’opinione pubblica si convince che Veronica è davvero colpevole”. C’è anche questo  nelle 250 pagine di carte depositate dalla Procura della Repubblica di Ragusa dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini a Veronica Panarello in vista della richiesta di rinvio a giudizio per omicidio aggravato. “Per noi è stata lei e questo è il compendio della nostra indagine completa di un profilo personologico non indifferente”, spiega il procuratore Carmelo Petralia. Dalle tante testimonianze delle persone sentite da polizia e carabinieri, quello che viene fuori di Veronica Panarello è il profilo di una donna “capace di tutto”, che  “in modo premeditato e con spiccate capacità criminali, ha fornito una ricostruzione del tutto falsa della giornata del 29 dicembre”, scrivono gli inquirenti. Anche alcune amiche raccontano che Veronica aveva un rapporto difficile con Loris che non avrebbe amato allo stesso modo del figlio più piccolo che riconosceva simile a lei a differenza del primogenito. E sono anche la madre e la sorella di Veronica Panarello, più volte intercettate dagli inquirenti nell’immediatezza del fatto, a dire di Veronica: “Lei è capace di tutto. E’ una ragazza difficile, molto difficile. E’ pazza, è un pericolo per tutti, ha una cattiveria con tutti. Non dovevano lasciarla da sola con i bambini”.

Bomba ecologica sequestrata nella zona industriale di Ragusa

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La Guardia di Finanza ha posto sotto sequestro un impianto industriale per la produzione di conglomerato bituminoso, sito in contrada Tabuna. L’impianto industriale, fermo da oltre due anni, è risultato destinato a deposito incontrollato di rifiuti pericolosi. Gli investigatori appartenenti al Nucleo di Polizia Tributaria, avvalendosi del supporto tecnico dei funzionari dell’Arpa Sicilia e del settore territorio ed ambiente della Provincia di Ragusa, hanno sottoposto a sequestro l’area privata, estesa per oltre 130.000 metri quadrati. Nella discarica abusiva sono stati scoperti enormi cumuli provenienti dalla “scarifica” di pavimentazione stradale, fusti contenenti emulsione bituminosa, gruppi elettrogeni, rulli, pneumatici dismessi, plastica, automobili in stato di abbandono, camion, rifiuti ferrosi, rifiuti in legno e silos per calcestruzzi, per un totale di circa 1000 tonnellate di rifiuti pericolosi. Le Fiamme gialle hanno constatato che i rifiuti risultano sparsi per l’intera area ubicata in una zona cittadina non distante dal centro abitato; l’abbandono illecito ha creato una situazione di forte degrado dell’ambiente circostante con rischio di danni alle falde acquifere, ai terreni limitrofi, in alcuni casi adibiti a pascolo, e alla salute pubblica degli abitanti della zona. La ricognizione dei luoghi ha permesso, altresì, di rinvenire una stazione di rifornimento carburante in evidente stato di abbandono. Non risulta sia mai stata eseguita la bonifica e la messa in sicurezza del relativo serbatoio. Alla luce di tali accertamenti, i militari della Guardia di Finanza hanno proceduto a sequestrare l’impianto segnalando il responsabile alla locale Autorità Giudiziaria per le violazioni previste e punite dalla normativa in materia di tutela ambientale.

Arrestati a Pozzallo due fratelli – Picchiano il padre e lo zio

Lombardo SalvatoreGiovedì notte i Carabinieri hanno arrestato per lesioni ed atti persecutori Salvatore Lombardo, 36 anni, censurato e Roberto Lombardo, 29 anni, incensurato. I due fratelli si erano presso l’abitazione del loro padre, ove era presente anche lo zio e, dopo una breve discussione per futili motivi, si sono scagliati contro entrambi colpendoli ripetutamente con calci e pugni ed utilizzando un bastone. I due fratelli hanno aggredito padre e zio a causa di diverbi passati legati a futili motivi. Salvatore Lombardo già tempo fa si era reso responsabile di atti persecutori nei confronti dei due suoi parenti. I due sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. Tra gli aggrediti ad avere la peggio è stato lo zio che, trasportato presso l’Ospedale Maggiore di Modica, è stato giudicato guaribile in 20 giorni, mentre il padre se l’è cavata con qualche lieve lesione.

VITTORIA. ARRESTATO UN ALTRO SORVEGLIATO SPECIALE: GUIDAVA SENZA PATENTE

GIUNTA Claudio cl. 87I  Carabinieri hanno riconosciuto e fermato un pregiudicato alla guida della sua Moto Ape Piaggio mentre transitava in via Bixio: per Claudio Giunta, 28enne,  sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, sono scattate così le manette. L’uomo si trovava alla guida del mezzo privo di patente e senza alcuna tipologia di autorizzazione. Condotto presso la caserma di via Garibaldi, al termine delle formalità è stato messo agli arresti domiciliari.

COMISO, NASCONDEVA DROGA IN CASA: ARRESTATO UN PREGIUDICATO

FICHERA Giovanni cl. 96Era da tempo monitorato dai Carabinieri che, da diversi giorni, avevano notato un andirivieni di persone nei pressi della sua abitazione di Vittoria: è finito così in manette Giovanni Fichera, 19 anni, con precedenti penali. E’ stato trovato con 2  grammi di hashish, quasi 3 grammi di marijuana, una pasticca di ecstasy, di un bilancino elettronico funzionante e di materiale atto al confezionamento. Il giovane è stato sottoposto ai domiciliari presso la propria abitazione, a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dott.ssa Monego, dinanzi alla quale dovrà rispondere del reato di spaccio.

RAGUSA: CHIUSA UN’ALTRA CASA DI PIACERE, UN CLIENTE IN LACRIME PER AVER PERSO LA SUA BELLA

polizia casa chiusaLa Polizia chiude la settima casa a luci rosse nel centro storico di Ragusa, grazie alla segnalazione di una  vicina di casa che non ce la faceva più a sopportare “grida di ogni genere” e non riuscendo più a trovare giustificazioni per spiegare ai suoi bambini cosa accadesse lì accanto. Gli agenti hanno beccato nella  casa situata in Via G.B. Odierna una prostituta colombiana (con cittadinanza italiana) con un cliente. Come spesso accade le prostitute sub affittano le case ad altre prostitute così da cambiare spesso città ed offrire sempre “novità” ai clienti. E’ già stato convocato il proprietario che sarà diffidato dal non affittare case a soggetti che poi esercitano la prostituzione. All’interno dell’abitazione sono stati trovati i soliti “accessori” per ogni gusto sessuale, falli di gomma, vibratori, gel lubrificanti, unguenti afrodisiaci, fruste, cinghie e corpetti sado-maso.Nel 2014 sono state chiuse ben 15 case, adibite dai proprietari o locatari a luoghi dove poter consumare sesso a pagamento.I prezzi oscillano da 50 a 200 euro, dipende dai “gusti” e dalle richieste sessuali, a volte possono arrivare a prezzi ancora più alti, come per il sesso di gruppo. Il cliente, un disoccupato ragusano di 50 anni, ha riferito di essersi innamorato della donna tanto da averle portato solo una pizza al fine di consumare la cena per poi avere un rapporto sessuale pagando 50 euro. L’uomo ha esclamato:” “per favore non mandatela via mi sono innamorato, non fa nulla di male”.

MAXI SEQUESTRO DI MARIJUANA ED ARMI NEL VITTORIESE, DROGA PER UN MILIONE DI EURO

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La Guardia di Finanza ha sequestrato in Contrada Resinè, a Vittoria, una piantagione di “cannabis indica”di oltre 6.000 mq., realizzata all’interno di5 serre contenenti circa 5.000 piante in piena fioritura. La produzione era occultata con teli frangivento di colore scuro e presidiate da cinque cani di grossa taglia (pit-bull e mastini napoletani). Tutti gli impianti serricoli erano dotati di sofisticati sistemi di irrigazione per la crescita e di ventilazione per la successiva fase di essiccazione. All’interno della piantagione, è stato scoperto anche un casolare adibito allo stoccaggio delle piante già trattate, per essere destinate alla successiva commercializzazione. I militari hanno sequestrato quindi 50 chili di droga già essiccato e imballata in sacchetti di cellophan sottovuoto, una pistola Smith & Wesson calibro 9 e completa di caricatori con relativo munizionamento, un fucile da caccia,  120 cartucce di vario calibro, varia attrezzatura per il confezionamento dello stupefacente, un passamontagna nero, una parrucca  bionda, ventilatori per essiccare le piante di cannabis, una valigetta contenente una sofisticata attrezzatura destinata alla bonifica degli ambienti, 3 auto e  1.000  euro in contanti. Al momento dell’intervento delle Fiamme Gialle, sono stati sorpresi intenti a lavorare  3 vittoriesi identificati in B.G. di anni 56, R.P. di anni 47 e R.A. di anni 46, tratti in arresto in flagranza di reato. Un quarto soggetto, il proprietario del terreno, è stato denunciato.  I tre responsabili ora rischiano una pena fino a 20 anni per produzione e spaccio di sostanze stupefacenti. A carico di uno dei tre è stata anche contestata l’illecita detenzione di armi e munizionamento. Da una prima stima effettuata da un consulente tecnico, è stato appurato che, dalle 5.000 piante sequestrate, si sarebbero potuti ricavare circa 1.200 kg. di marijuana, il cui valore avrebbe superato il milione di euro. Le Fiamme Gialle provvederanno nei prossimi giorni ad estirpare e distruggere il materiale sequestrato presso un sito autorizzato.

LA POLIZIA ARRESTA L’AUTORE DEL FURTO AL LICEO CLASSICO DI MODICA

 

HELEL SAMERLa Polizia di Modica, dopo un’intensa attività d’indagine, ha scoperto e arrestato uno straniero, notoriamente ladro, che in estate aveva fatto un colpo al liceo classico Campailla.  Si tratta del trentacinquenne tunisino Helel Samer, senza fissa dimora, ma da tempo domiciliato a Modica. Era agosto quando, all’apertura della scuola, un collaboratore scolastico aveva trovato la porta scassata, due distributori di bevande e merendine forzate per prendere il denaro che c’era nei contenitori, e il sistema d’allarme gravemente danneggiato. Il ladro però era stato immortalato dal sistema di videosorveglianza. Le immagini messe subito a disposizione della Polizia, consentivano agli investigatori di riconoscere nelle sembianze il tunisino. Ora è stato rintracciato in una abitazione del centro storico, e messo ai domiciliari.

UCCISE IL PADRE DANDOGLI FUOCO, 16 ANNI DI CARCERE PER MIRKO BOTTARI

1444830426-0-diede-fuoco-e-uccise-il-padre-cieco-nel-sonno-16-anni-di-reclusioneAccadde a Comiso nel luglio del 2013. Uccise il padre Enzo Arcidiacono, un ipovedente di 60 anni, dandogli fuoco. Ora è arrivata la condanna per  Mirko Bottari,(porta il cognome del marito della madre)  16 anni e 8 mesi di reclusione. La sentenza è stata emessa dal gup Claudio Maggioni a conclusione del processo con rito abbreviato. I vicini di casa si si allarmarono percependo l’odore del  fumo proveniente dalla casa della famiglia del  Arcidiacono in via Generale Girlando a Comiso. Il padre si era appisolato dopo pranzo e il  figlio – allora di 19 anni – gli rovesciò addosso una tanica di benzina comprata poco prima poi accese un fiammifero e bruciò vivo il genitore. La causa il rifiuto del  padre a dare soldi al figlio che  ne chiedeva in continuazione. Il giudice ha concesso a Mirko Bottari le attenuanti generiche riducendo la pena richiesta dallaccusa, 19 anni, per l’indole ritenuta non violenta del giovane. Anche l’omicida riportò delle ustioni alle gambe e alle braccia dopo aver appiccato il fuoco. Vincenzo Arcidiacono lavorava come centralinista all’ospedale Regina Margherita di Comiso.

ACATE: ARRESTATO UN SORVEGLIATO SPECIALE GELESE IN “TRASFERTA”

Meroni Orazio cl. 65Si trovava in compagnia di un altro pregiudicato del luogo senza alcun tipo di autorizzazione, lungo la S.P. 1, quando i Carabinieri lo hanno riconosciuto e lo hanno fermato nel tardo pomeriggio di ieri: per Orazio Meroni, 50enne gelese, sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, sono scattate così le manette. E” stato sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dott.ssa Monego, per i provvedimenti di competenza.

Vittoria, arrestato Davide Palumbo

PALUMBO Davide Vittoria il 13.03.1992.La Polizia ha tratto in arresto per detenzione di hashish ai fini di spaccio Davide Palumbo, 23 anni, vittoriese. Insieme a lui vi era il fratello P.S. di  25 anni, che avendo avuto un ruolo meno grave è stato denunciato in stato di libertà. La Squadra Mobile ed il Commissariato di Vittoria osservavano da tempo i due fratelli, che già erano stati segnalati come spacciatori. Gli agenti si sono presentati a casa dei due fratelli per una perquisizione a sorpresa. Palumbo ha ammesso di aver occultato in un mobile dell’abitazione la droga. La droga era in possesso di entrambi i fratelli ma  era quasi tutta detenuta nella stanza di Davide. Risponderanno entrambi del grave reato di detenzione di droga ai fini di spaccio rischiando di essere condannati a pene molto elevate, anche perché già pregiudicati. Sempre  gli uomini della Squadra Mobile durante un servizio di repressione del traffico di sostanze stupefacenti ha individuato un giovane acquirente in possesso si hashish e marijuana per uso personale. È stato segnalato alla Prefettura, la droga è stata sequestrata e la patente ritirata.

SEQUESTRATI 40 CHILI DI RAME, DENUNCIATO UN COMISANO

2 BISProsegue senza sosta la lotta della Polizia  al fenomeno delle fumarole, che incidono negativamente sulla qualità della vita delle persone. E durante un controllo gli agenti hanno notato una fumarola proveniente da un appezzamento di terreno al margine di alcune case rurali in Contrada Monte Calvo, fra Vittoria ed Acate. La Volante è giunta in un appezzamento di terreno, all’interno del quale c’era un uomo intento a bruciare dei cavi rivestiti esternamente da plastica. L’uomo è stato identificato: si tratta di un comisano di 34 anni, G.V., pregiudicato per reati contro il patrimonio, il quale ha riferito di aver trovato delle matasse di cavi abbandonate in un terreno poco distante e di aver pensato di bruciarlo per ricavarne del rame. Sequestrati a 40 kg di rame ed alcuni pezzi di guaina.  Al momento sembra che i cavi siano del tipo utilizzato dalla Telecom, ma la provenienza sarà appunto accertata nei prossimi giorni. Il pregiudicato comisano è stato denunciato per immissioni di gas e fumo nocivo ed inquinamento ambientale.

CONCLUSE LE INDAGINI SUL DELITTO DEL PICCOLO LORIS, ORA LA RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO

download (2)Veronica Panarello ha ricevuto nel carcere di Agrigento la notifica della conclusione delle indagini. Dopo dieci mesi dalla morte del piccolo Loris per gli inquirenti è lei che lo ha ucciso. Il reato è omicidio aggravato. Avrebbe strangolato il figlio di 8 anni con una fascetta di plastica e poi lo avrebbe buttato in contrada Mulino Vecchio, nelle campagne di Santa Croce Camerina. La donna continua a proclamarsi innocente. Ora si attende la richiesta di rinvio a giudizio dell’indagata.  A Veronica Panarello è stata sospesa la potestà genitoriale sull’altro figlio, affidato al padre Davide Stival.

CHIARAMONTE GULFI, SORPRESO A RUBARE 500 CHILI D’UVA ITALIA

 

FILIAI Carabinieri nel corso di un pattugliamento in Contrada Mazzarronello, hanno sorpreso un uomo intento a trafugare e a riempire la propria autovettura di uva tipo “Italia”: alla vista dei militari il giovane ha spento i fari del proprio veicolo e ha cercato di darsi alla fuga ma, dopo un breve inseguimento in aperta campagna, è stato bloccato. Per Francesco Filia, 35enne catanese, è scattato l’arresto. La merce, oltre 500 chilogrammi di uva da tavola, è stata subito restituita all’imprenditore agricolo, mentre l’arrestato, in ragione dei precedenti penali specifici, è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Dovrà rispondere del reato di furto aggravato.

Scomparse da tre giorni due minorenni di Ragusa, la Polizia di Stato le ritrova sane e salve a Chiaramonte Gulfi

polizia-squadra-mobile-La Polizia ha rintracciato le due minorenni che si erano allontanate da casa volontariamente mercoledì 7 ottobre, spostandosi da Ragusa a Chiaramonte Gulfi e chiedendo passaggi in auto ad amici inconsapevoli della loro volontà di non fare più rientro. Gli investigatori avevano attivato le indagini di concerto con la Procura della Repubblica, mediante l’uso di sofisticati strumenti tecnici che inizialmente non hanno dato riscontri immediati, ma dopo due giorni le ragazze sono state individuate a Chiaramonte Gulfi e la Squadra Mobile unitamente alla famiglia di una delle giovani è riuscita a trovarle. Le ragazze, dopo aver compreso l’errore commesso, hanno riferito di essersi allontanate per problemi personali e di non essere state aiutate da nessuno. Hanno riferito di aver dormito in ripari di fortuna nel comune di Chiaramonte, andando a casa di alcune amiche durante il giorno per mangiare qualcosa e fare una doccia. Le amiche ed i genitori di queste non sapevano nulla del loro allontanamento.

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