Sabato mattina i carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato il 20enne Francesco Romeo, per spaccio di sostanze stupefacenti, e hanno segnalato per uso personale tre persone, di cui un minore, sequestrando diverse dosi di hascisc e di marijuana e materiale per il confezionamento. Romeo è stato sorpreso mentre cedeva un grammo circa di marijuana ad un 17ettenne. I militari hanno trovato nella camera da letto dello spacciatore, che è stato messo agli arresti domiciliari, anche materiale per il confezionamento. Il minore, invece, è stato segnalato all’Utg di Ragusa per detenzione per uso personale di sostanza stupefacente. Ad Acate, nei pressi di una scuola, due polacchi B.J.J., 30 anni, e S.R., 22 anni, sono stati trovati in possesso di quasi due grammi di hashish, suddivisi in stecche: anche i due sono stati segnalati al competente Ufficio Territoriale del Governo.
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Scicli, i carabinieri sorprendono in flagranza 3 ladri
Tre catanesi sono stati bloccati dagli uomini dell’Arma mentre uscivano da una casa che avevano appena svaligiato in Via San Nicolò a Scicli. Si tratta di: Giacomo Parisi, Francesco Puglisi, Emanuele Dainotti. Un Carabiniere libero dal servizio è stato insospettito da un’autovettura con tre persone a bordo che si aggirava tra alcune abitazioni a Modica, dunque, dopo averne annotato il numero di targa, ha chiamato la Centrale Operativa della Compagnia di Modica per segnalare l’auto e farla controllare. Immediatamente sono state diramate le ricerche a tutte le pattuglie sul territorio. Poco dopo, infatti, lungo la Via San Nicolò, in direzione Scicli, una pattuglia della Tenenza di Scicli ha intercettato l’autovettura sospetta mentre era ferma lungo la strada con una sola persona a bordo. Da un’abitazione poco distante, i Carabinieri hanno notato due uomini che scavalcavano un muro nel tentativo di darsi alla fuga e sottrarsi alla cattura. Sono stati bloccati; si erano introdotti nell’abitazione rompendo una porta-finestra e, dopo aver rovistato dappertutto, stavano asportando diversi attrezzi da lavoro. All’interno dell’autovettura dei malviventi, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato alcuni arnesi atti allo scasso. I tre, pregiudicati, sono stati dichiarati in arresto e portati in carcere a Ragusa. La refurtiva è stata interamente recuperata e restituita al legittimo proprietario. Da successivi accertamenti da parte dei Carabinieri, è emerso che gli stessi soggetti erano stati segnalati quali possibili autori di furto in diverse province della Sicilia, quindi, non è escluso che gli stessi fossero già da qualche giorno in trasferta nella provincia di Ragusa.
Ragusa, scompare nel nulla per una settimana, ritrovata dai carabinieri
Acate e Gela, denunciate 4 persone per caporalato
RAPINA IL CONNAZIONALE E VIENE ARRESTATO DALLA POLIZIA
E’ accaduto a Scoglitti nel cuore della notte. Un tunisino di 30 anni, Baazaoui Mohamed Hedi, in preda ai fumi dell’alcool è rientrato a casa – da un connazionale di 37 anni che lo ospitava – e lo ha colpito con un pugno al volto, poi ha preso un bastone ed ha cominciato a picchiarlo alle gambe. Non ancora soddisfatto della violenza usata, ha impugnato un coltello da cucina che era appoggiato al tavolo e lo ha brandito a pochi centimetri dal viso della vittima che nel tentativo di pararsi da un fendente è stato comunque attinto alle braccia. “Dammi i soldi perché devo bere birra altrimenti ti ammazzo”. A queste parole la vittima è fuggita riuscendo ad uscire di casa e a recarsi dai vicini da cui telefonava alla Polizia per avere soccorso. L’uomo è stato individuato una prima volta, ma è riuscito a scappare dileguandosi nelle campagne circostanti, poi dopo circa un’ora è stato catturato. Condotto presso gli Uffici del Commissariato di P.S. di Vittoria, è stato tratto in arresto per il reato di tentata rapina aggravata dall’uso delle armi e per le lesioni personali. Il magistrato ha disposto la traduzione presso il carcere di Ragusa.
CONDANNATO A 10 ANNI GIOVANNI DI PIETRO: UCCISE A SCOGLITTI IL FIGLIO
Dieci anni di reclusione a Giovani Di Pietro l’uomo di 66 anni che a Scoglitti, nel settembre del 2014, uccise il figlio Gaetano di 35 anni colpendolo con 4 revolverate all’addome. La sentenza di primi grado è stata pronunciata mercoledì mattina dal Tribunale di Ragusa. Forse alla base dell’omicidio l’insistenza della vittima nel chiedere soldi al padre probabilmente per comprare della droga. Il giovane non morì subito, ma rimase ricoverato per molte settimane in ospedale a Catania. Il pm Valentina Botti aveva chiesto 14 anni di carcere. Dipietro era difeso dall’avvocato Daniele Scrofani.
ARRESTATI PREDIUDICATI VITTORIESI PER FURTO
Francesco Campione, 40 anni, e Giuseppe Cammalleri, 38 anni, sono stati arrestati dalla polizia per un furto in abitazione consumato nel mese di dicembre scorso. Le indagini, svolte grazie alla visione dei video di impianti di sorveglianza, hanno consentito di accertare che i due malviventi si recarono presso l’appartamento della vittima, dove suonarono il campanello e verificato che non c’era nessuno in casa, scavalcavano il muretto di recinzione per introdursi all’interno dell’abitazione sita al primo piano attraverso la finestra del balcone che veniva forzata. I due ladri avevano asportato orologi, macchine fotografiche, cellulari e banconote per un danno di svariate migliaia di euro. Francesco Campione il giorno successivo al furto era stato arrestato in flagranza di reato dalla Polizia con il figlio ancora minorenne, dopo essersi introdotto con modalità analoghe all’interno di un’altra abitazione per un altro furto. Giuseppe Cammalleri è stato messo agli arresti domiciliari, mentre Francesco Campione è stato tradotto presso il carcere di Ragusa.
441 MIGRANTI SBARCANO A POZZALLO
Martedì mattina un pattugliatore della Guardia Costiera, con a bordo 441 migranti di cui 295 uomini, 130 donne e 16 minori appartenenti a nuclei familiari, di varie nazionalità (Senegal, Gambia, Nigeria, Liberia, Ghana, Sierra Leone, Guinea ) è approdato al porto di Pozzallo. Il soccorso e l’assistenza si sono svolti nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza, con il coordinamento della Prefettura e il rilevante contributo operativo delle Forze di Polizia territoriali, del locale Servizio del Dipartimento Regionale della Protezione Civile, del Comune di Pozzallo, dell’Azienda Sanitaria Provinciale, della Croce Rossa Italiana, di Medici Senza Frontiere, del volontariato locale. Sette donne in stato di gravidanza sono state trasportate in ospedale per accertamenti. In considerazione dell’elevato numero, 332 migranti, su disposizione ministeriale, sono stati subito trasferiti in strutture di altre Regioni, mentre i restanti sono stati ospitati all’interno del Centro di prima accoglienza dove al momento sono presenti 109 ospiti.
Truffavano i conventi di suore: due denunce
I carabinieri di Ragusa hanno denunciato due torinesi per una truffa e una tentata truffa in danno di istituti religiosi della provincia iblea. Entrambi i reati sono stati perpetrati nel corso della scorsa settimana. Nel primo caso una sorella di un convento di Vittoria si è presentata in caserma il tardo pomeriggio, dopo aver scoperto che l’Inps era chiuso. Il truffatore, infatti, le aveva dato appuntamento presso gli uffici ragusani dell’Istituto nazionale di previdenza dopo averle inviato una raccomandata con cui si richiedeva un versamento di più di duemila euro per sanare una situazione previdenziale di una consorella ormai defunta. La suora, recatasi alle poste di Vittoria, aveva spedito la somma con un vaglia postale e poi era salita a Ragusa per trattare la pratica all’Inps, ove però le hanno detto di essere completamente all’oscuro di tutto e di andare dai carabinieri poiché verosimilmente c’era stata una truffa. Appena giunta in caserma è stata portata alle poste a bloccare il vaglia. Blocco davvero in “zona cesarini” poiché dopo soli due minuti la donna è stata chiamata da un sedicente avvocato di Torino che le ha domandato conto e ragione del blocco del vaglia. Alle spiegazioni della sorella, l’uomo l’ha insultata e ha riagganciato. Il giorno successivo l’altra vicenda, dall’epilogo purtroppo più triste, poiché le sorelle hanno perso i soldi, peraltro frutto di un prestito da parte di conoscenti. Una delle consorelle ha versato millecinquecento euro alle poste di Santa Croce Camerina in favore di un presunto avvocato di Settimo Torinese, che però questa volta è stato più lesto: pochi minuti dopo il vaglia ha incassato la somma. Arrivata all’Inps alle 19, la sorella ha ovviamente trovato chiuso e altro non le è rimasto da fare che percorrere la via Salvo D’Acquisto che separa l’Inps dai Carabinieri. Questa volta però purtroppo non c’è stato nulla da fare, i soldi erano volatilizzati. Alla povera vittima altro non è rimasto che presentare la denuncia. A questo punto i carabinieri hanno identificato le persone dietro ai telefoni, i sedicenti avvocati, scoprendo che invece erano dei truffaldini di lungo corso, avvezzi da tempo a questo tipo di reato: un ventottenne e un ventitreenne residenti a Settimo Torinese e a Torino. Anche se difficilmente la cifra sottratta sarà recuperata – l’indagato ha infatti dichiarato di non avere più i soldi poiché consegnati a uno sconosciuto per debiti – i carabinieri hanno almeno potuto segnalare all’Autorità giudiziaria della Procura della Repubblica di Ivrea i due truffatori che, probabilmente hanno operato in concorso anche con altre persone. I carabinieri raccomandano vivamente, prima di andare a pagare cifre richieste via posta (anche raccomandata) di verificare minuziosamente l’origine della richiesta, telefonando ai numeri telefonici degli uffici scriventi e soprattutto non mandando mai cifre per vaglia postale poiché nessuno di tali uffici incassa somme per vaglia postale ma solamente utilizzando il modulo F24 o i bollettini postali o i bonifici bancari.
Modica: evaso dagli arresti domiciliari, braccato dai Carabinieri
I Carabinieri lo stavano cercando dallo scorso luglio quando era evaso dal luogo dove era sottoposto agli arresti domiciliari. Si tratta di Jallabi Isllme, 21 anni, che lo scorso 31 luglio era evaso da una cooperativa sociale di Vittoria dove era sottoposto agli arresti domiciliari. I Carabinieri da fine luglio lo stavano cercando ovunque, attenzionando tutti i posti che il giovane era solito frequentare. Dopo mesi di ricerche, sentitosi braccato, Jallabi ha deciso di consegnarsi ai Carabinieri. Infatti, lunedì pomeriggio accompagnato dal suo avvocato, si è presentato presso la Caserma dei Carabinieri di Modica. E’ stato arrestato per il reato di evasione e, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno presso la Procura della Repubblica di Ragusa, è stato nuovamente ricondotto presso la cooperativa dove stava già scontando gli arresti domiciliari.
Condannato Silvio Galizia per violenza sessuale su minore
Il gup del tribunale di Siracusa Michele Consiglio ha condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione l’ex consigliere provinciale Silvio Galizia, 48 anni di Scicli, per violenza sessuale su una bimba di 10 anni, come riporta l’agenzia Ansa. La notizia risale al 19 settembre, ma è stata battuta solo oggi. Galizia è stato anche interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e da qualunque ufficio attinente alla tutela, curatela e amministrazione di sostegno. Silvio Galizia è stato altresì condannato al risarcimento dei danni in favore delle parti civili, rappresentate da Franco Passanisi del foro di Catania, e ad una immediata provvisionale di 30mila euro sempre per la parte civile. La sentenza di condanna è arrivata con il rito abbreviato scelto dall’imputato in udienza preliminare. I fatti avvennero nell’agosto 2012 su una barca ormeggiata al porto di Marzamemi. La bimba si confidò con una amica che a sua volta raccontò tutto alla madre. Galizia, imprenditore, è stato capogruppo del PdL all’ex Provincia regionale di Ragusa, membro di Forza Italia e MpA, e consigliere comunale di Scicli. E’ probabile che il legale di fiducia di Galizia valuti l’opportunità di presentare ricorso avverso la sentenza di condanna del suo assistito che avrebbe sempre respinto ogni addebito.
Arrestato Gioacchino Frisina per aver incendiato l’appartamento del vicino a Marina di Ragusa
I carabinieri della Stazione di Marina di Ragusa, collaborati da quelli di Ragusa Ibla e del Nucleo operativo della Compagnia, hanno identificato, rintracciato e arrestato un ex bancario pensionato autore di un incendio perpetrato lunedì sera a Marina. Intorno alle 19.30 sono divampate le fiamme. In una palazzina di via Giulio Verne, nei pressi di piazza Malta. L’incendio si è sviluppato rapidamente attirando l’attenzione di un passante che ha notato una persona uscire dalla palazzina a passo svelto, salire su di una Renault e allontanarsi in fretta. Il passante, che è riuscito a leggere la targa dell’auto, ha avvertito i carabinieri intervenuti sul posto unitamente ai vigili del fuoco che non hanno potuto evitare la totale combustione degli interni dell’appartamento. I pompieri sono riusciti ad evitare che le fiamme si propagassero e danneggiassero l’intera palazzina. Nel frattempo i carabinieri hanno scoperto che l’auto era di un sessantottenne residente a Ragusa e hanno mandato immediatamente due autopattuglie a casa dell’uomo, nella parte alta del centro di Ragusa. Arrivati all’abitazione i militari hanno trovato il garage aperto con la luce accesa. Dopo un paio di minuti è arrivata la Renault condotta dall’uomo. Nell’auto vi erano chiare tracce di benzina ed è stato arrestato. Caricato in auto e accompagnato in caserma, Gioacchino Frisina, pensionato, ex dipendente di una nota banca dell’Isola, ha confessato. Era stato spinto da un rancore per dissapori tra condomini. Considerata l’età e lo stato di incensurato, Frisina è stato rimesso in libertà e dovrà rispondere dei gravi reati di danneggiamento seguito da incendio, aggravato dal fatto che l’incendio s’è propagato, e violazione di domicilio, aggravata dall’aver scassinato la porta d’ingresso con un piede di porco.
VITTORIA: ARRESTI PER TRAFFICO INTERNAZIONALE DI STUPEFACENTI TRA OLANDA E ITALIA: COCAINA NEI CAMION DEI FIORI
Vasta operazione contro il traffico internazionale di stupefacenti tra l’Italia e l’Olanda, con decine di arresti eseguiti in tutta Italia. Nell’ambito di tale operazione, condotta sotto la guida della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, sono stati arrestati 3 vittoriesi, Giovanni Cilia di anni 61 e suo figlio Rosario di 35 anni, e Emanuele di 40 anni residente a Roma, titolari di un’azienda del commercio di fiori, la Max Flora di Vittoria, e di un’altra a Roma. Giovanni Cilia è storicamente appartenente al clan “Dominante – Carbonaro” e fu arrestato negli anni ’90 con l’accusa di dare appoggio ai latitanti della Stidda. Venne scarcerato nel 2005 dopo una condanna per associazione mafiosa ed estorsione. Da allora sembrava aver mantenuto un basso profilo criminale, ma non era così. Le aziende per il commercio di fiori della famiglia Cilia, si sono dimostrate essere soltanto una copertura per occultare ben più lucrosi traffici di stupefacenti, condotti in complicità con le potenti famiglie calabresi, nello specifico quella dei Crupi facente parte del potente clan dei Commisso operante nella Locride e che, con le altre ‘ndrine calabresi, detiene praticamente il monopolio nel traffico internazionale di stupefacenti che importa, in quantità industriali, dal Sud America. Le indagini hanno dimostrato che la famiglia Crupi attraverso la propria ditta “KRUPY s.r.l.”, con sede legale a Roma e base operativa a Latina, che ha assunto una posizione di assoluto rilievo nel commercio florovivaistico tra l’Italia e l’Olanda, trasferiva ingenti somme di danaro in quest’ultimo paese, che venivano utilizzate per l’acquisto di cocaina poi abilmente occultata nei camion per il trasporto dei fiori nei viaggi di ritorno. Inoltre è stata accertata anche la ricettazione di circa 260 tonnellate di cioccolata “Lindtt” sottratta per essere rivenduta sul territorio nazionale e su quello olandese. Nell’operazione sono stati sequestrati 17 chili di cocaina. L’importante operazione di polizia giudiziaria condotta in tutta Italia può contribuire, inoltre, a gettare nuova luce sull’omicidio, compiuto a Vittoria, nel mese di dicembre 2014, del calabrese Brandimarte ucciso nel centro di Vittoria, appartenente ad un potente clan della ‘ndrangheta di Gioia Tauro leader nel traffico internazionale di stupefacenti. Sono state seguite anche perquisizioni presso le abitazioni dei Cilia e presso la sede della società Max Flora nel corso delle quali è stata rinvenuta e sequestrata una corposa documentazione, costituita da fatture, documenti di trasporto e ricevute di pagamento, che dimostra pienamente l’esistenza di rapporti commerciali tra le società della famiglia Cilia e quelle della famiglia Crupi. Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati condotti nel carcere di Ragusa, in attesa dell’udienza di convalida del fermo.
CONDANNATO IL SINDACO DI SCICLI GIOVANNI VENTICINQUE PER I CANI CHE AL PISCIOTTO UCCISERO IL PICCOLO GIUSEPPE BRAFA
Si tratta del processo di primo grado al sindaco in carica ai tempi della tragica morte del piccolo Giuseppe Brafa il bimbo morto per l’aggressione subita da un branco di cani che si aggiravano nelle campagne attorno al Pisciotto vicino Sampieri. Il tribunale di Ragusa ha condannato Giovanni Venticinque a sei anni e due mesi di reclusione. I fatti risalgono al marzo 2009, il bambino aveva 9 anni. Sette gli imputati, fra cui l’anziano, Virgilio Giglio, che custodiva gli animali. Per lui 4 anni di reclusione. Assolte altre cinque persone, veterinari e dipendenti comunali. Il tribunale ha disposto un risarcimento danni. Anche una turista tedesca fu aggredita all’epoca riportando ferite gravissime.
POZZALLO, STAVOLTA IN 77 IN UNA BARCHETTA DI LEGNO
ACATE, NASCONDEVA DROGA IN CASA: ARRESTATO UN PREGIUDICATO
Era da tempo monitorato dai Carabinieri che, da diversi giorni, avevano notato un andirivieni di persone nei pressi della sua abitazione di Acate: è finito così in manette Rosario Saraceno di 41 anni. Deteneva in casa, abilmente celate in vari punti, dalla camera da letto alla cucina, oltre 100 grammi di hashish e quasi 10 grammi di marijuana, suddivisi in diverse stecche, e 300 euro in contanti ritenuti provento della vendita della droga. Notate le strane frequentazioni con molti giovani, i militari hanno fatto irruzione nell’abitazione e la conseguente perquisizione. L’uomo è stato posto ai domiciliari; dovrà rispondere del reato di spaccio. Ora, al vaglio degli investigatori, che stanno proseguendo le indagini, la posizione del pregiudicato, per accertare l’eventuale complicità di altri criminali, e il canale di approvvigionamento della droga: la sostanza stupefacente sequestrata è già stata inviata presso il Laboratorio di Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa al fine di stabilirne il principio attivo e il numero di dosi ricavabili.
Ragusa, lascia il figlio da solo alla fiera del Mediterraneo: la moglie lo denuncia
I carabinieri dell’aliquota radiomobile di Ragusa sono intervenuti in contrada alla Fiera agricola mediterranea per denunciare un padre cinquantenne che aveva lasciato da solo il figlio di nove anni all’interno del complesso fieristico. E’ stata la moglie a telefonare al 112 per chiedere l’aiuto dei carabinieri dopo aver scooperto che il marito aveva lasciato il piccolo da solo. La donna ha riferito che verso mezzogiorno il marito e il figlio erano andati alla Fam, dove l’uomo è attualmente impegnato con la propria azienda. Più tardi. verso le tre e mezza, la donna ha chiamato il marito per sapere se stesse andando tutto bene. Il marito le ha risposto che si era dovuto allontanare e che aveva lasciato il bambino alla fiera. Alle proteste della donna, sbigottita, l’uomo ha risposto che alla fiera c’erano molte persone e che quindi non c’era alcun problema. La donna quindi – mentre andava urgentemente verso contrada Conservatore – ha chiamato il 112 spiegando tutto all’operatore. Subito un’autopattuglia è partita, ma la donna è arrivata prima e quando i militari l’hanno trovata era già con il figlioletto. Fortunatamente il bimbo stava bene. I carabinieri quindi hanno verbalizzato le dichiarazioni della madre e hanno scoperto che anche il giorno antecedente il marito aveva lasciato per diverse ore il figlio da solo alla fiera. L’uomo è stato denunciato per il reato di abbandono di persone minori, previsto dall’articolo 591 del codice penale, che prevede pene gravi, fino a cinque anni di reclusione, con l’aggravante dell’aver commesso il fatto in qualità di genitore.
ARRESTATI A CHIARAMONTE GULFI PER FURTO DI RAME
I Carabinieri hanno arrestato i pregiudicati rumeni Ilie Achitei, 28 anni, e Stefan Argintaru, 21 anni, colti in flagranza mentre stavano asportando, all’interno della stazione elettrica di Contrada Fegotto, cavi elettrici dell’alta tensione per una lunghezza totale di circa 100 metri e dal peso complessivo di oltre 100 kg di rame. I malviventi, dopo un breve inseguimento, sono stati bloccati dai militari e arrestati. Condotti presso la caserma di via Giuseppe Garibaldi, al termine delle formalità di rito, sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Ragusa, a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dottor Puleio, dinanzi al quale dovranno rispondere di danneggiamento e furto aggravato in concorso.
Furto in un albergo a Ragusa, tra la refurtiva recuperata un quadro di Fiume
I carabinieri hanno denunciato tre persone per furto e recuperato quattro poltrone e un quadro di Salvatore Fiume. Circa un mese fa un avvocato sessantenne ragusano s’era presentato in caserma per denunciare il furto, perpetrato all’interno di un albergo di sua proprietà. I carabinieri, per risalire all’autore del reato, avevano raccolto diverse testimonianze, tutte convergenti verso gli ex affittuari della struttura che da qualche mese non gestivano più. I tre, padre e madre cinquantenni e figlio 25enne, ragusani, avevano ovviamente avuto la disponibilità delle chiavi dell’immobile e potevano essere in un secondo tempo ritornati a prendere quanto mancava. Il Pubblico ministero titolare dell’indagine, Monica Monego, ha quindi emesso un decreto di perquisizione che sabato mattina i carabinieri hanno eseguito presso casa degli indagati, dove, spontaneamente, uno di essi ha consegnato ai militari il quadro e le quattro poltrone.
Spaccio di sostanze stupefacenti -Un arresto a Pozzallo ed una denuncia a Modica
A Modica una pattuglia del Nucleo Radiomobile ha sorpreso un 24enne in possesso di circa un grammo di hashish; nell’abitazione del ragazzo i militari dell’Arma hanno rinvenuto una sofisticata apparecchiatura per la coltivazione della marijuana dotata di tutti i dettagli: un rilevatore dell’umidità, un termometro per mantenere la giusta temperatura, luce al led ed un vero e proprio impianto per la ventilazione. Inoltre, i Carabinieri hanno trovato nella disponibilità del ragazzo diverse inflorescenze di marijuana per un peso complessivo di circa 85 grammi, alcune piantine della stessa sostanza di altezze comprese tra i 30 e i 60 centimetri, nonché, diverso materiale per il confezionamento dello stupefacente. A conclusione del controllo i militari dell’Ama hanno provveduto a sequestrare il tutto ed a denunciare a piede libero il giovane 24 enne, S.V., modicano, incensurato. A Pozzallo è stato sorpreso uno spacciatore minorenne trovato in possesso di un coltellino a serramanico con la lama intrisa di sostanza stupefacente, di una bustina in cellophane contenente circa 1 grammo di hashish e diverse banconote di piccolo taglio, verosimilmente provento dell’attività di spaccio, nonché, occultati negli slip, altre due bustine di hashish rispettivamente di circa 16 e 2,5 grammi. Inoltre, all’interno di una tasca dei pantaloni, i Carabinieri hanno trovato un piccolo bilancino elettronico di precisione per la pesatura della sostanza. Al termine del controllo, il giovane spacciatore, M.M., 17enne egiziano, incensurato, è stato accompagnato in caserma ove è stato dichiarato in arresto e, su disposizione del magistrato di turno presso il Tribunale dei minori di Catania, è stato successivamente condotto presso il centro di prima accoglienza di Catania.