La Polizia di Stato ha arrestato un pluripregiudicato per aver commesso una rapina in alcune villette nelle campagne tra Ragusa e Marina di Ragusa. Si tratta di Orazio Sciortino, 46 anni, vittoriese, che in compagnia di almeno un complice ha svaligiato una villetta, poi la seconda e poi la terza ma alla fine ha trovato il padrone di casa che stava facendo rientro. La vittima ha chiamato la Polizia di Stato e dopo un rocambolesco inseguimento, la Squadra Mobile ha catturato il rapinatore e recuperato la refurtiva, 10 mila euro, riconsegnandola alle vittime. E’ accaduto di sera quando molti degli abitanti di una schiera di villette erano fuori. Uno dei proprietari è rientrato perchì aveva dimenticato qualcosa e trovando luci accese e porte aperte ha dato l’allarme. Due persone a bordo di uno scooter nel frattempo si davano alla fuga. Uno degli abitanti del complesso residenziale ha inseguito i ladri che sono finiti a terra. Gli agenti ne hanno bloccato uno che si è scagliato con violenza contro la polizia. Sono iniziate le ricerche del complice, e nelle campagne è stata recuperata la refurtiva: computer portatili, oggetti in oro, denaro contante, occhiali da sole, telefoni cellulari, borse da donna, souvenir turistici, dolci tipici e soprammobili. La merce rubata era stata messa tutta in due borsoni molto grandi ed insieme agli oggetti rubati c’erano tenaglia, guanti, torce, cesoie, cacciativi e “piede di porco”. Sciortino una volta ammanettato ha provato a dare spiegazioni, assurde, sulla sua presenza in quel luogo e la sua fuga e non ha rivelato il nome del suo “socio”. La Squadra Mobile di Ragusa continua le indagini per risalire all’identità del complice o dei complici.
Archivio della categoria: Cronaca
Tentato furto di gasolio a Ispica
Sabato notte, alle ore 00.30 circa, i Carabinieri della Stazione di Ispica, hanno ricevuto una segnalazione di un tentativo di furto all’interno di un cantiere in Contrada Scardina, ove ignoti si erano introdotti con l’intento di asportare del gasolio da alcuni mezzi. L’intervento di una pattuglia dei Carabinieri e dell’istituto di vigilanza ha permesso di mettere in fuga i malviventi. Gli ignoti malfattori avevano già preparato diverse taniche per il gasolio da sottrarre da alcuni mezzi del cantiere ma hanno dovuto abbandonare tutto sul posto.
Furto di carrube – Arrestati due comisani a Ragusa
I carabinieri hanno arrestato due persone per furto aggravato in concorso nelle campagne di contrada Granatello, tra il castello di Donnafugata e Santa Croce. Sabato sera verso le 21 una chiamata al 112 del proprietario del terreno ha riferito la presenza di due sconosciuti a lavorare sui carrubi. Arrivati sul posto, i militari hanno trovato due persone che si allontanavano su di una vecchia Fiat Uno. Nel portabagagli dell’auto i militari hanno trovato quasi 300 kg di carrube. Francesco Caronte, 38enne, e Nunzio Errigo, 37 anni, sono stati arrestati con l’accusa di furto aggravato in concorso. Dopo i rilievi foto-dattiloscopici, d’intesa con il pubblico ministero, dott.ssa Monego, i due comisani sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.
BRUTTO INCIDENTE SULLA CIRCONVALLAZIONE PER CASUZZE
PUNTA BRACCETTO – Poliziotti in costume da bagno per arrestare 5 tunisini spacciatori di hashish
Arrestati Oualid Chaaraoui di 37 anni, Fethi Khabthani di 37 anni, Mohsen Zoroud di 40 anni, Marmouri Sofien di 20 anni e Abdelwaheb Guesmi di 29 anni. La Polizia di Stato aveva ricevuto richieste d’intervento da parte di cittadini che segnalavano lo spaccio di droga durante le ore pomeridiane. Diversi poliziotti, in queste giornate estive (anche liberi dal servizio), si fingevano bagnanti proprio nel tratto di spiaggia segnalato, filmando quanto di illecito gli spacciatori commettevano ed appuntando i numeri di targa degli acquirenti. Venerdì pomeriggio, una parte degli uomini della Squadra Mobile di Ragusa, indossavano costume da bagno e infradito per recarsi proprio presso la spiaggia segnalata, così da non dare nell’occhio. Il gruppo di spacciatori era molto ben organizzato: il capo stava all’interno della piccola insenatura della meravigliosa “rocca dei tramonti”, teneva i soldi tra le rocce così da non rischiare il sequestro del denaro. Poi c’erano coloro che prendevano le ordinazioni dai clienti che si fermavano in auto, domandavano qualità e quantità, davano i soldi per poi andare via. Un altro complice contattava telefonicamente chi deteneva l’hashish, dopo pochi secondi veniva fuori un altro tunisino che si avvicinava proprio dove era stata fatta l’ordinazione; ripassava il “cliente” e veniva consegnata la droga. Dopo che alcuni agenti avevano sequestrato diverse dosi e contestato agli acquirenti di aver acquistato hashish, i poliziotti in costume da bagno si presentavano davanti agli spacciatori che non avevano neanche il tempo di rendersi conto della trappola. Solo uno dei 5 riusciva a scappare cercando di fuggire via mare e gettando diverse dosi in acqua. Inseguito fino in acqua è stato bloccato e condotto sulla battigia, mentre gli altri poliziotti recuperavano la droga contenuta in un pacchetto di sigarette. L’Autorità Giudiziaria ha già dato il nulla osta all’espulsione: quindi una volta espiata la pena, i 5 tunisini saranno condotti in modo coatto nel loro paese d’origine.
SCOGLITTI, CONTROLLO DEL TERRITORIO: ARRESTATO UN SORVEGLIATO SPECIALE
Transitava tranquillamente in una via del centro di Scoglitti senza alcun tipo di autorizzazione, quando i Carabinieri della locale Stazione, lo hanno riconosciuto e lo hanno fermato. Per Antonio Sciurti, 20enne pregiudicato, sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, sono scattate così le manette. Il giovane, tratto in arresto in base al cosiddetto “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione”, ovverosia per aver violato gli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale che gli imponevano di restare in determinati orari nel territorio del comune di Vittoria, e nello specifico nella propria abitazione, è stato condotto presso la caserma di via Plebiscito da dove, al termine delle formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica. Sono tuttora in corso accertamenti da parte degli inquirenti per capire le ragioni per le quali il pregiudicato non si trovava presso il proprio domicilio a quell’ora della giornata: i Carabinieri, tra i compiti istituzionali, hanno anche quello di verificare quotidianamente che i soggetti destinatari di misure di prevenzione, ovvero a cui sono state concesse misure alternative alla detenzione carceraria, rispettino gli obblighi imposti dall’Autorità Giudiziaria.
COMISO. FURTO AD UNA TABACCHERIA SVENTATO NELLA NOTTE DAI CARABINIERI
Nottata movimentata quella appena trascorsa, che ha visto i Carabinieri della Compagnia di Vittoria impegnati nel controllo del territorio, anche di quelle aree periferiche e di campagna. In particolare, nella frazione di Pedalino, alcuni malviventi hanno tentato di penetrare nella tabaccheria di Piazza Gramsci per portare via denaro e beni di valore. I vicini, allarmati dal sordo rumore di vetri che si infrangevano perché abbattuti con spranghe e bastoni, hanno subito allertato il 112. L’arrivo dei Carabinieri ha messo in fuga i ladri: nella zona, grazie anche all’arrivo di altre pattuglie, sono state organizzate le ricerche presidiando i principali snodi stradali con idonei posti di blocco, senza tuttavia sortire alcun effetto. Sono già stati sentiti alcuni testimoni che hanno assistito all’evento e sono state recuperate le immagini estrapolate dai sistemi di sorveglianza della zona, ora al vaglio degli inquirenti per un’attenta analisi.
DONNA RUMENA BRACCIANTE NELLE SERRE SFRUTTATA E MINACCIATA
La Polizia ha arrestato un tunisino di 28 anni residente a Gela, ma domiciliato presso una delle numerose aziende agricole di Vittoria per il reato di atti persecutori ai danni di una giovane rumena. La Squadra Mobile pochi giorni fa aveva ricevuto informazioni dettagliate dal personale di un’associazione che si occupa della tutela dei braccianti presso le serre. La notizia riguardava l’allontanamento di una donna rumena della quale un cittadino tunisino dichiarava fosse scomparsa probabilmente perché rapita dal suo datore di lavoro. Le indagini, considerata la gravità di quanto raccontato, iniziavano immediatamente con intercettazioni telefoniche di tutti i soggetti coinvolti ed appostamenti presso le serre. I poliziotti si sono finti braccianti agricoli per poter carpire qualche notizia in più durante le fasi di raccolto delle melanzane. Le notizie apprese erano molto utili per conoscere le dinamiche che si evolvono all’interno delle serre e per individuare il luogo dove la donna si era rifugiata. Dopo pochi giorni di attività la Polizia ha ritrovato la donna sana e salva ma molto impaurita. Tra le intercettazioni di diversi soggetti e della stessa vittima è stato possibile appurare quanto effettivamente accaduto alla donna da quando è in Italia. La sua storia in Italia inizia un anno e mezzo fa quando viene invitata da una connazionale a trasferirsi a Vittoria per lavorare nelle serre. Fin qui tutto normale, in pratica lo stesso copione si ripete per tutti i braccianti agricoli provenienti dalla Romania e non solo. La donna accettava di buon grado, anche se quando arrivata presso la serra indicata dalla sua amica si rendeva subito conto che le condizioni di vita sarebbero state pessime. 25 euro al giorno per 10 ore di lavoro, costretta a vivere all’interno di baracche in legno costruite sempre dentro le serre, in quanto un affitto per una casa era troppo caro. Dalla serra non si esce mai, non ci sono mezzi e possibilità per raggiungere il centro abitato, si permane sempre all’interno di quel perimetro fatto di teli di plastica e recinzioni per delimitare le proprietà. Quando si vuole andare in centro si deve cercare un passaggio ed è proprio nel momento del bisogno che le donne vengono sottoposte a ricatto. La donna viene subito fatta oggetto di “attenzioni” di datori di lavoro e caporali. Alcune donne cedono ai ricatti morali e si prostituiscono per avere più denaro, altre vengono solo sfruttate professionalmente perché sottopagate ed altre per avere un trattamento “migliore”, si concedono ai titolari di aziende avendo così diritto ad una casa fatiscente, ma pur sempre una casa. La vittima per sottrarsi ai datori di lavoro si confidava con un suo “pari”, un bracciante agricolo come lei, un cittadino tunisino. L’uomo inizialmente la proteggeva con affetto poi inizia a chiederle delle prestazioni sessuali sempre respinte. Un anno fa il tunisino si ubriacava e minacciandola con una finta pistola la costringeva a subire un rapporto sessuale. La donna continuava a lavorare nella stessa serra a 25 euro al giorno e non trovava via d’uscita, si sentiva schiacciata tra i datori di lavoro ed il tunisino che in teoria la doveva proteggere ma l’aveva violentata. All’ennesima richiesta di un rapporto sessuale, pochi giorni fa, la donna fuggiva trovando riparo da un connazionale con il quale nel contempo aveva iniziato un rapporto di amicizia sincero. Il tunisino credendo che fosse stato il datore di lavoro a riprendersi la donna, contatta l’associazione di volontariato. L’uomo aveva inventato la storia del rapimento per poter rientrare in “possesso” della vittima. La Procura della Repubblica ha richiesto la custodia cautelare in carcere per il tunisino responsabile del reato.La donna oggi si trova in una località protetta, continua a lavorare presso le serre e così come da lei riferito ha ritrovato la serenità.
SBARCHI A POZZALLO, TRA GLI SCAFISTI UN MINORENNE
La Polizia ha concluso le indagini sullo sbarco del 25 agosto ed ha fermato altri due scafisti, di cui uno minorenne. Erano due le imbarcazioni soccorse arrivate a Pozzallo due giorni addietro e in quella con 114 persone a bordo di un gommone si è scoperto che uno dei due scafisti era un ragazzo di 17 anni del Gambia. I migranti provenienti da diversi paesi, in parte sono stati ospitati presso il centro di Pozzallo ed altri subito trasferiti in centri presenti sulla penisola italiana. Dalle testimonianze è stato possibile appurare che a condurre il gommone fosse un maggiorenne del Senegal coadiuvato per la rotta dal minorenne. Le prime risposte pronunciate da quasi tutti i migranti durante le fasi di identificazione sono xsempre le stesse: “sono stanco voglio solo riposare vi prego fatemi dimenticare”. Ma con grande impegno e professionalità, avendo inserito nel team di investigatori della Polizia degli interpreti che pochi mesi fa sono sbarcati così come i migranti che vengono ascoltati quasi ogni giorno a Pozzallo, i passeggeri si determinano a collaborare. I racconti dei migranti provenienti dal centro Africa non si limitano alla traversata via mare, ma prima passano per quella via terra, attraverso il deserto per poi giungere ai capannoni dove vengono stipati prima della partenza. I libici non si sforzano neanche di mettere il gommone in mare, sono gli stessi migranti che picchiati con bastoni vengono costretti a gonfiare e trasportare il battello in mare dove ci sono già gli scafisti pronti per la partenza. Tutti a bordo a gran velocità, tra colpi di bastone e minacce. I giovani centro africani hanno pagato 500 dollari per la traversata. Gli scafisti sono stati condotti in carcere, uno a Ragusa ed un altro a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni, I testimoni sono stati ospitati in strutture protette in attesa della loro partecipazione al processo. Al riguardo molte le sentenze di condanna inflitte dell’Autorità Giudiziaria e già passate in giudicato.
Ballo sfrenato nella notte, carabinieri denunciano gestore di un bar di Giarratana
I carabinieri della stazione di Ragusa Ibla sono dovuti intervenire a Giarratana qualche notte fa poiché diversi cittadini avevano telefonato esasperati. Era in corso una festa all’aperto con musica da discoteca a tutto volume e centinaia di giovani che ballavano. La chiamata è arrivata intorno all’una e mezza e poco prima delle due una pattuglia di Ragusa Ibla era sul posto. Centinaia di ragazzi ballavano scatenati arringati dal disc-jokey. I carabinieri hanno immediatamente posto fine alla festa e identificato i presenti e l’organizzatore. in effetti la musica assordante non permetteva di dormire probabilmente a nessun giarratanese; infatti il suono si poteva già distintamente sentire dall’ingresso del paese, dove c’è il cimitero, ovvero a circa 700 metri di distanza. L’organizzatore della festa, un trentenne di Giarratana, è stato denunciato per il reato di disturbo del riposo delle persone. Acquisita inoltre l’ordinanza del sindaco di Giarratana, i carabinieri provvederanno ora a contestare anche la violazione della stessa per quanto riguarda gli orari delle emissioni sonore per la prevenzione dell’inquinamento acustico.
Fermati altri due scafisti a Pozzallo, un tunisino ed un marocchino
La Polizia ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di Moktar Sadok di 35 anni e Mohamed Yousef di 18 anni, responsabili di aver condotto una fatiscente imbarcazione in legno con a bordo 350 migranti, tutti in pericolo di vita. I migranti provenienti da diversi paesi, in parte sono stati ospitati presso il C.P.S.A. di Pozzallo ed altri subito trasferiti in centri presenti sulla penisola italiana.
SPACCIAVA HASHISH A CASUZZE
I militari della Guardia di Finanza hanno arrestato Maher Ezun, tunisino di anni 33 senza fissa dimora, clandestino, sorpreso nei pressi di Piazza Favorita in flagranza di spaccio dello stupefacente. L’intervento dei militari e le successive perquisizioni personali hanno permesso di rinvenire 38 grammi di sostanza stupefacente suddivisa in stecchette pronte per essere cedute.
Magazzino in fiamme a Vittoria
Alle 17,24 di martedì i Vigili del Fuoco sono intervenuti sulla S.S. 115 in contrada Serra Rovetto per l’incendio di un capannone per la lavorazione di prodotti orticoli della superfice di oltre 1000 mq. All’interno della struttura in acciaio, con copertura in lastre di isopak, sono stati coinvolti dalle fiamme le linee di lavorazione ed i materiali plastici depositati per il confezionamento dei prodotti orticoli.
ASP DI RAGUSA: LA DIREZIONE GENERALE APRE UN’INDAGINE INTERNA SUL DECESSO DI UNA PAZIENTE.
Dopo avere appreso della morte della signora M.C. di anni 69, deceduta all’ospedale Civile, il direttore generale dell’Azienda sanitaria, Dr. Maurizio Aricò, esprime profondo cordoglio alla famiglia. A seguito della notizia che i familiari avrebbero richiesto l’intervento della Magistratura “per verificare le eventuali responsabilità”, il Dr. Aricò ha aperto un’indagine interna allo scopo di chiarire i fatti e le circostanze che hanno determinato il decesso.
CONTROLLI DELLA GUARDIA DI FINANZA
Anche nell’ultimo week-end la Guardia di Finanza di Ragusa ha rafforzato i controlli nel territorio della provincia iblea. Con riferimento all’attività svolta nell’ambito del contrasto al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, sul litorale vittoriese sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di 41 grammi di hashish tre extracomunitari di nazionalità pakistana, indiana e tunisina, uno dei quali senza permesso di soggiorno. L’intervento, a seguito di una serie di appostamenti e pedinamenti, è avvenuto tra il 21 e il 22 agosto nel pieno centro di Scoglitti durante la processione dedicata alla Madonna di Portosalvo. Inoltre sono stati fermati e segnalati all’Autorità Prefettizia 8 giovani assuntori con al seguito alcune dosi di “hashish” e “marijuana”, per un totale di circa 10 grammi di sostanza stupefacente rinvenuta e sottoposta a sequestro amministrativo. Sono state rilevate 13 violazioni per mancanza di emissione di scontrino/ricevuta fiscale e omessa installazione del registratore di cassa, mentre sono state 19 le violazioni contestate al Codice della Strada. In materia di “lavoro nero”, sono stati controllati due noti ristoranti della riviera iblea con l’identificazione di 50 dipendenti, le cui posizioni sono al vaglio degli inquirenti.
Carabinieri intervengono presso un bar, ladri messi in fuga dai monterossani
I carabinieri della stazione di Monterosso Almo e quelli del Nucleo operativo e radiomobile di Ragusa sono intervenuti in piazza San Giovanni a Monterosso martedì mattina verso le quattro poiché poco prima una banda di ladri aveva tentato di rubare i tabacchi da un bar ma era stata messa in fuga dall’intervento di una decina di abitanti del luogo. Erano le tre e un quarto della notte quando i cinque criminali mascherati da passamontagna utilizzando come “ariete” una fioriera e una vecchia auto, hanno provato a sfondare la porta del bar-tabacchi sulla piazza principale del paese. Per fortuna alcuni giovani passavano in auto e, sentita la sirena e visti i cinque incappucciati, hanno chiamato il 112 e cercato rinforzi presso un panificio che a quell’ora iniziava a infornare il pane. A questo punto una decina di monterossani ha affrontato i cinque banditi. Con un furgone hanno chiuso la strada all’auto impedendone qualsivoglia fuga e hanno cercato di prendere i ladri. Uno di essi ha afferrato una sedia per minacciare gli avversari ma è stato agguantato e quasi bloccato, poi è riuscito a divincolarsi lasciando una maglietta e il passamontagna nelle mani dei “cittadini-sceriffi”. I cinque se la sono svignata separandosi, tre da una parte e due dall’altra, verso la statale dove probabilmente avevano l’auto per fuggire. All’arrivo dei carabinieri i dieci volenterosi monterossani quasi quasi avevano anche già iniziato a rassettare e ripulire la piazza, tutto era riportato alla calma e alla pace tipiche del bel borgo collinare ibleo. I carabinieri, analizzata la scena e repertati il passamontagna e la maglietta hanno già avviato le indagini per tentare di dare un nome all’identikit del ladro che ha perso il passamontagna e quindi arrivare anche agli altri quattro. Si stanno anche analizzando i filmati di alcune telecamere a circuito chiuso sul viale principale di Monterosso per verificare un eventuale passaggio della banda. Non è la prima volta che i monterossani scendono in strada per intervenire contro l’illegalità. Qualche mese fa tre rapinatori catanesi dopo un colpo a Giarratana erano stati arrestati a Monterosso e tutto il paese era sceso a cinturare il bosco ove s’erano nascosti per impedire loro la fuga. Anche questa volta i cittadini di Monterosso Almo hanno dimostrato coraggio e spirito d’iniziativa. I carabinbieri commentano:” E’ un piacere per i carabinieri sapere di poter contare sul cittadino quale primo e attento osservatore di quel che accade nel proprio paese”.
Coltellata per un parcheggio a Vittoria
E’ stato ferito al collo ed è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale di Vittoria un uomo di 37 anni che alcuni giorni fa, a bordo della sua autovettura cercava di parcheggiarla dove c’era uno stallo libero, ai margini della via Principe Umberto, in pieno centro. Aveva cominciato le manovre quando un uomo di circa 65 anni dal marciapiedi, con tono arrogante ed in dialetto vittoriese gli diceva che lì, in quello spazio, non poteva parcheggiare. Richiesto il perché non potesse farlo, gli veniva risposto che quello era il posto dove doveva parcheggiare sua figlia che stava sopraggiungendo a bordo di un’altra auto e per fargli intendere che non scherzava, sferrava un pugno sul lunotto posteriore. Il 37 enne quindi scendeva dalla sua auto e si avvicinava all’anziano chiedendogli perché si stesse comportando in quel modo, ma quest’ultimo estraeva dalla tasca un coltello con lama di circa 20 cm del tipo usato per gli innesti in agricoltura e puntandoglielo al fianco gli diceva “Allura nun l’hai capùtu, nun haiu nenti i pèrdiri, ti tagghiu a panza, ta luvari i cca sbirru ca si e curnutu”. Il giovane capite le cattive intenzioni si affrettava a risalire in auto per allontanarsi, ma l’anziano anziché desistere lo rincorreva e affacciatosi al finestrino aperto del lato destro dell’auto, continuava ad insidiarlo dicendogli di farlo salire a bordo dell’auto per portarlo in un posto appartato così gli avrebbe fatto vedere ciò di cui era capace e allungando il braccio destro all’interno dell’abitacolo, gli sferrava un fendente al collo provocandogli una ferita e la fuoriuscita di sangue. La vittima infine riusciva ad allontanarsi e portatosi al pronto soccorso veniva medicato dai medici che gli riscontravano una ferita superficiale da taglio al collo regione laterale sinistra, con prognosi di sei giorni salvo complicazioni. La Polizia del Commissariato di Vittoria sulla scorta delle indicazioni fornite dalla vittima, ha identificato l’aggressore, D.F.S. di 65 anni, pregiudicato per reati contro la persona che è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Ragusa per i reati lesioni personali aggravate, minacce e porto abusivo del coltello fuori dalla propria abitazione.
VITTORIA, SCOPERTO MAGAZZINO CON VEICOLI RUBATI: DUE INSOSPETTABILI DENUNCIATI PER RICETTAZIONE
Dopo una attività di controllo e monitoraggio protrattasi per diversi giorni, i Carabinieri sono entrati in azione nel cortile di un magazzino di due vittoriesi insospettabili, B.G., 35enne, e D.M.A., 24enne, dove hanno rinvenuto 4 autovetture risultate rubate tra aprile e agosto 2015, aventi un valore di mercato complessivo di oltre 70.000 euro: si tratta di una Hyundai Santa Fè, di una Fiat 500 L, di una Lancia Musa e di una Fiat Panda. Vista l’assenza di precedenti penali, i due giovani sono stati deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale ibleo per il reato di ricettazione in concorso, mentre tutte le autovetture sono state già restituite ai legittimi proprietari, residenti nelle vicine località di Ragusa, Gela e Caltagirone. Ora, al vaglio degli investigatori, che stanno proseguendo gli accertamenti, la posizione dei due per accertare l’eventuale complicità di altri criminali e la destinazione dei veicoli sottratti illecitamente.
Ancora droga nel centro di Ragusa
I carabinieri di Ragusa hanno arrestato un ragusano per detenzione e coltivazione di stupefacenti a fini di spaccio. Sabato pomeriggio, una pattuglia di carabinieri era intenta a vigilare le vie del centro e ha notato due giovani confabulare in piazza Cappuccini. Tempo di fare inversione di marcia e i due erano spariti. I militari, allora, sono saliti verso via Migliorisi e hanno ritrovato i due lungo il marciapiede di via Leonardo Da Vinci che s’allontanavano con passo lesto. Bloccati e identificati, mentre uno è risultato incensurato, l’altro risultava gravato da diversi precedenti di polizia. I due, un italiano e un tunisino, sono stati sottoposti a perquisizione e addosso avevano il primo nove grammi di hashish su due pezzi, il secondo due grammi su due pezzi. La perquisizione è stata quindi condotta presso l’abitazione dei due dove è stato trovato altro hashish (mezzo grammo) e una piantina di canapa indiana, nonché più di duecento semi della stessa pianta. L’italiano, poi arrestato, Stefano Basile, 23enne ragusano già noto alle forze dell’ordine (per analoghe attività) ha tentato, davanti ai militari, di sradicare la pianta, forse convinto di poterla gettare o occultare. Ma è stato prontamente bloccato. La droga e la pianta di marijuana sono stati sequestrati e Basile dichiarato in stato d’arresto; ora è ai domiciliari. Il tunisino è stato segnalato al Prefetto quale assuntore di stupefacenti per le conseguenti sanzioni.
Pescatori di frodo siracusani fermati a Marina di Ragusa
I carabinieri hanno sanzionato due siracusani per pesca di frodo. I due, un 34enne e un 26enne, entrambi già noti alle forze dell’ordine, erano in località Punta di mola intenti a pescare dei ricci quando è passata una pattuglia di carabinieri. Due militari si sono avvicinati per controllare e hanno riconosciuto uno dei due, che mesi addietro avevano già sanzionato per pesca abusiva di ricci. Lo stesso peraltro a inizio mese era già stato scoperto dalla Capitaneria di Porto e dai Carabinieri a Cava d’Aliga, sempre per la pesca abusiva di ricci. I due avevano un sacchetto a rete con dentro 237 ricci di mare, di gran lunga di più dei 50 concessi a persona al giorno. L’attrezzatura (pinne, reti, mute, maschere) è stata sequestrata e i ricci sono stati gettati in mare, nella speranza che non ne siano morti troppi. È stata inoltre contestata la violazione amministrativa che prevede il pagamento di 4.000 euro. Ai due è stato notificato un foglio di via. Il primo, peraltro, affidato in prova ai servizi sociali di Siracusa, si trovava a Ragusa in violazione delle prescrizioni imposte ed è stato quindi segnalato al magistrato di sorveglianza di Siracusa per la revoca del beneficio.