Nuova serie di controlli dei Carabinieri nei confronti di soggetti dediti allo spaccio di sostanze di stupefacenti nel comune di Comiso, ove sono state eseguite tutta una serie di perquisizioni nei confronti di soggetti noti per essere dediti allo spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti.Nel corso della perquisizione eseguita all’interno dell’abitazione di C.V., 40enne di Comiso, soggetto con piccoli precedenti penali, proprio sul terrazzo dell’abitazione i Carabinieri trovavano .2 piante del tipo “cannabis indica”, già in avanzato stato di maturazione. Nel corso della perquisizione in casa, in un mobile della cucina, custoditi in un vasetto di vetro, venivano trovati anche 14 semi di canapa indiana, pronti per essere piantati per ricavarne altrettante piante simili a quelle trovate sul terrazzo. C.V. si è giustificato con i militari affermando che coltivava la sostanza stupefacente per uso personale, ma la circostanza che nel corso della perquisizione sia stato ritrovato anche un bilancino di precisione, del tipo quelli generalmente dai puscher per pesare le dosi di sostanza stupefacente, lasciava pensare che, in realtà, la coltivazione della sostanza non fosse per uso personale, ma fosse finalizzata a ricavare dosi di marijuana da immettere sul sempre florido mercato locale dei tossicodipendenti. Ulteriori indagini sono quindi in corso per appurare questa circostanza. C.V. è stato invece deferito in stato di libertà per il reato di coltivazione di sostanza stupefacente.
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ARRESTATO SCAFISTA SOMALO
Concluse le indagini sullo sbarco di sabato notte a Pozzallo, la Polizia ha individuato e sottoposto a fermo un somali, Edida Muzab. La nave Fenice aveva individuato in mare un gommone con a bordo 105 migranti di cui 69 uomini, 16 donne (di cui una incinta), 18 minori di sesso maschile (di cui 1 neonato di 4 mesi) e 2 minori di sesso femminile di varie nazionalità (prevalentemente Nigeria, Gambia, Somalia e Senegal). Oggi continuano i trasferimenti verso altri centri dei migranti sbarcati in questi giorni, considerati i possibili arrivi nelle prossime ore. Massima l’attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche e per i bambini presi in cura dal personale sanitario. Lla Polizia di Stato ha già predisposto il trasferimento con ordinanza del Questore di Ragusa degli ospiti presenti, così da accogliere i prossimi. I migranti, inoltre, hanno riferito di aver pagato mediamente 800 dollari, quindi gli organizzatori hanno potuto incassare circa 80.000 dollari per gli oltre 100 migranti. Nel 2015 sono 54 gli scafisti fermati su altrettanti sbarchi in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati circa 200 scafisti.
MINACCIA DI DARE FUOCO ALLA MOGLIE, ARRESTATO UN 60ENNE AD ACATE
La situazione era divenuta insostenibile ormai da diverso tempo tra moglie e marito: lui C. G., pastore 60enne, lei I. S., casalinga 56enne, con un matrimonio che nell’ultimo anno aveva iniziato a scricchiolare fino alla separazione di fatto avvenuta circa 5 mesi fa. Mesi trascorsi in preda all’angoscia e alla paura per un marito violento, minaccioso, che non ha mai disdegnato insulti verso la consorte, anche in presenza dei figli. Una vera e propria persecuzione continua che, specie dal mese di gennaio, aveva messo a dura prova la signora, preoccupata fortemente per la propria incolumità. Fino a domenica quando, nella tarda serata, l’escalation di violenza ha raggiunto il culmine: il marito accecato dall’odio si presenta dinanzi all’abitazione, dove la donna era andata a vivere, con una tanica di benzina e un accendino, minacciando di dare fuoco allo stabile e poi a se stesso. Momenti di terrore e urla che hanno attirato l’attenzione dei vicini che hanno allertato il 112. I Carabinieri della Stazione di Acate, supportati da quelli di Comiso e Chiaramonte Gulfi, giungono immediatamente sul posto e, presa contezza della situazione, cercano di far ragionare l’uomo per desistere dai suoi propositi delittuosi, senza sortire alcun effetto. A quel punto i militari intervengono bloccando il 60enne che oppone una forte resistenza, ma viene comunque arrestato: viene poi perquisita la sua macchina, all’interno della quale vengono rinvenuti due grossi bastoni, sottoposti a sequestro così come la benzina e l’accendino. Condotto nella caserma di via Galileo Galilei ed espletate le formalità di rito, l’uomo, già con diversi precedenti penali, è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Ragusa, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica dottoressa Monego, dinanzi alla quale dovrà rispondere dei reati di atti persecutori, maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale. Sulla vicenda ora resta l’attenzione degli inquirenti, che stanno proseguendo l’attività investigativa per meglio lumeggiare l’intera vicenda.
Ritrovato morto l’anziano scomparso a Modica
Dopo oltre una settimana di ricerche, è stato trovato morto il modicano Giorgio Floridia, 67 anni. Il suo corpo è stato individuato a mezzogiorno di domenica in un dirupo vicino Villa Cascino, al quartiere Dente. Per tutta la mattina un elicottero aveva sorvolato la zona dopo che sabato erano stati ritrovati degli effetti personali del poveretto. Ancora da accertare le cause del decesso.
UOMO RAPINATO E FERITO A VITTORIA
La Polizia sabato notte, intorno alle 3.00, è intervenuta presso l’abitazione di un vittoriese sita in una zona molto isolata della riserva del pino d’aleppo dove un malvivente aveva perpetrato una rapina. Da solo, armato di pistola e col volto travisato da passamontagna, l’uomo ha atteso che rientrasse in casa il proprietario che si trovava in compagnia della moglie e delle due figlie e sotto la minaccia dell’arma lo ha costretto ad aprire il portone e disattivare il sistema d’allarme. La vittima, un uomo di 47 anni, imprenditore agricolo, ha ingaggiato una colluttazione con il malvivente che non ha esitato ad esplodere diversi colpi di arma da fuoco attingendolo in varie parti del corpo. Sul luogo è intervenuta l’ambulanza del 118 che lo ha trasportato presso l’ospedale di Vittoria dove gli sono state riscontrate diverse ferite provocate dai proiettili e prognosi di 45 giorni.
Vittoria, ritrovato morto un giovane tunisino
Nel tardo pomeriggio di sabato, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, su segnalazione al 112, hanno trovato, nei pressi della Stazione Ferroviaria, il cadavere di un tunisino, di 29 anni ed hanno effettuato i primi accertamenti tecnico scientifici. Una volta sentiti i testimoni presenti sul luogo e dopo l’intervento del medico legale di turno, è stata esclusa l’ipotesi dolosa. Il giovane è morto per un arresto cardiaco. La salma è stata restituita ai familiari, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica, Monica Monego, per le esequie.
Rapinatore arrestato a Vittoria
Giuseppe Avila di 32 anni, nativo di Niscemi e residente a Vittoria nel quartiere Fanello, con una sfilza di precedenti penali per reati contro la persona, il patrimonio, in materia di armi e di stupefacenti, è stato arrestato dalla Polizia per un furto, avvenuto i primi giorni di febbraio dell’anno in corso, in una villetta ubicata in una zona residenziale di Vittoria. I poliziotti hanno accertato che Avila si era introdotto all’interno dell’abitazione di una coppia di trentenni dopo avere scavalcato un muro di cinta e forzato una porta finestra che si affaccia sul giardino posteriore dell’immobile, per poi accedere alla camera da letto e asportare orologi, oggetti preziosi ed altro per un valore di circa 5000 euro. Il Tribunale di Sorveglianza, due giorni fa ha sciolto la riserva, emergendo dall’informativa di polizia, gravi, precisi e concordanti indizi circa la responsabilità di Avila relativamente al furto, e che tale comportamento del condannato è in netto contrasto con le prescrizioni della misura alternativa che lo stesso Avila ha dimostrato di non volere rispettare, manifestando la mancanza di volontà di cambiare tenore di vita e di intraprendere un serio percorso positivo di risocializzazione. Per lui si sono riaperte le porte del carcere e già in serata è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Ragusa. La rapina per cui risultava già condannato e la cui pena stava scontando in misura alternativa, risale al 21 settembre 2010, quando con due complici, assaltò l’istituto di credito del Monte dei Paschi di Siena di Piazza Italia, asportando 9.000 euro.
E’ morta la giovane Valeria Cannata
Valeria Cannata non ce l’ha fatta. La pozzallese di 28 anni investita dalla Peugeot 205 condotta dal muratore ispicese Vincenzo Franza, 37 anni, è morta. Venerdì mattina, intorno alle 8,30, è iniziato l’accertamento della commissione formata da rianimatore, medico legale e neurologo dell’Ospedale Maggiore di Modica. Alle 14,30 è stata dichiarata la morte cerebrale. L’agonia della giovane è durata cinque giorni, anche se le sue condizioni erano apparse subito disperate. L’altra giovane investita lascerà l’ospedale nelle prossime ore. Si aggrava la posizione dell’investitore, che ora è accusato di omicidio colposo.
Venerdì approdano a Pozzallo gommone con 116 migranti condotto da un 18enne e 12 tunisini su minuscola barchetta in legno
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa, con la partecipazione di Carabinieri e Guardia di Finanza, dopo diverse ore di indagini hanno individuato i due scafisti responsabili di aver condotto i due natanti carichi di migranti. Uno dei due ha diversi precedenti di polizia e ad ottobre era sbarcato a Trapani. I conterranei lo hanno riconosciuto e l’uomo è stato fermato e condotto in carcere. I tunisini verranno respinti e condotti in modo coatto nel loro paese con provvedimento del Questore. L’altro giovane scafista, dello Gambia, ha appena 18 anni.
SEQUESTRATI A POZZALLO 2 VIDEOPOKER NON AUTORIZZATI
La Guardia di Finanza ha sequestrato due apparecchi da intrattenimento, comunemente denominati videopoker, privi di titoli autorizzativi ed in violazione delle normative vigenti. Dal controllo effettuato dai finanzieri della locale Tenenza di Pozzallo è emerso che gli apparecchi, sulla carta dismessi, erano in realtà installati e “attivi” presso una sala giochi del centro. Qui da anni continuavano tranquillamente a funzionare consentendo al titolare guadagni considerevoli. Secondo i Monopoli di Stato le slot, che già da tempo dovevano essere eliminate dal mercato poiché non più conformi alla normativa, non potevano più essere utilizzate mancando dei previsti nulla osta per l’utilizzo oltre che dei codici identificativi. La normativa di settore è molto meticolosa e stringente. Oltre al sequestro, è stata anche comminata una pesante sanzione amministrativa al titolare della sala giochi.
VITTORIA. STRAGE SFIORATA. MAROCCHINO ACCOLTELLA DUE TUNISINI, FERENDOLI GRAVEMENTE: ARRESTATO
Sarebbe e potuto finire in tragedia l’accoltellamento avvenuto poco dopo l’alba di giovedì a Vittoria, in Piazza Daniele Manin: due tunisini, C.J., 24enne, e S.B., 29enne, sono stati gravemente feriti con diverse coltellate, alcune delle quali estremamente perforanti tali da recidere i tendini della mano: grazie all’intervento dei Carabinieri i giovani sono stati ricoverati d’urgenza presso l’Ospedale Guzzardi di Vittoria, rispettivamente con lesioni gravi alle spalle e alla mano e resezione del tendine, giudicate guaribili in 45 giorni, e ferite da taglio alle braccia con profondo shock sanabili in 45 giorni, evitando così che la situazione potesse degenerare. Arrestato il responsabile: un pregiudicato, di origine marocchina, Jebrou Chahid, di 35 anni. Nel corso della perquisizione personale e domiciliare, sono sati rinvenuti indumenti sporchi di sangue e un coltello a scatto lungo 17 centimetri. Il marocchino è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Gli investigatori stanno vagliando le informazioni acquisite per meglio comprendere il movente di un gesto così estremo.
SANTA CROCE, CARABINIERI SVENTANO FURTO DI CAVI ELETTRICI DELLA LINEA TELECOM
Nella notte di martedì i Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Ragusa hanno sventato un ennesimo furto i cavi di rame. Negli ultimi anni le linee elettriche, telefoniche e ferroviarie di tutta Italia sono state letteralmente prese d’assalto dai ladri di rame, che poi rivendono la refurtiva sul mercato nero ottenendo ingentissimi ricavi. Evidenti i problemi infrastrutturali derivanti da quella che è divenuta una vera e propria piaga per l’economia del Paese. Stavolta i ladri avevano preso di mira le palificazioni Telecom ubicate nella periferia rurale di Santa Croce Camerina, verso la zona denominata “Contrada Piombo”, sulla S.P. 20. Una pattuglia è giunta sul luogo ove era stato segnalato il furto ed ha messo in fuga i malviventi. Le ricerche da parte dei Carabinieri sono state immediate, ma i malfattori hanno avuto gioco facile a sfruttare l’assoluta oscurità e l’impervietà della zona rurale ove si trovavano per far perdere le proprie tracce. I Carabinieri intervenuti hanno recuperato circa 200 metri di cavi, ancora integri. Gli investigatori del Comando Provinciale di Ragusa sono al lavoro per identificare i malfattori sulla scorta delle tracce repertate in sede di sopralluogo.
Ragusa, quindicenne incinta picchiata dal fidanzato: i poliziotti la salvano
Stavano andando a correre in quanto liberi dal servizio ma le urla di una ragazzina hanno attirato l’attenzione di un Ispettore ed un Sovrintendente della Polizia di Stato in forza alla Squadra Mobile di Ragusa. Erano a Ragusa nella zona di Viale delle Americhe, quando hanno sentito le urla di una ragazzina e sono subito corsi in soccorso. La quindicenne si trovava in compagnia di un ragazzo più grande che la stava colpendo con calci e pugni. Uno degli operatori si è subito qualificato, l’altro ha bloccato il giovane atterrandolo, la ragazzina ormai era salva, adesso bisognava capire cosa fosse accaduto. La ricostruzione era quasi incredibile per i poliziotti. Lui non voleva più stare con lei perché la ragazzina di 15 anni aveva appena comunicato di essere incinta di lui e per questo la picchiava, ma lei non voleva essere abbandonata, voleva continuare a stare con lui nonostante il rifiuto verbale e fisico. Entrambi venivano identificati ed entrambi non avevano neanche come tornare a casa, lui era senza patente e lei ancora troppo piccola. Venivano avvisati i genitori, lui dopo la denuncia per le percosse aggravate (in quanto ai danni di una donna incinta), andava a casa a piedi, mentre lei, veniva accompagnata dai due poliziotti, che interrotto l’allenamento completavano la loro operazione affidandola ai genitori residenti in provincia. I due genitori chiedevano aiuto alla Polizia in quanto la minore aveva da sempre dato parecchia preoccupazione e questo era solo uno degli ultimi episodi. Più volte avevano detto a loro figlia di lasciare quel ragazzo violento che altrettante volte l’aveva malmenata, ma lei non voleva in alcun modo lasciarlo, voleva stare con lui e non le interessava della violenza subita. Nonostante il suo stato interessante, la ragazzina non riusciva a distaccarsi da lui, da quel ragazzo che la picchiava e trattava malissimo. Gli operatori della Squadra Mobile, stante i continui rapporti istituzionali con i centri antiviolenza e psicologi, hanno subito attivato una professionista che si è immediatamente occupata del caso, mentre i servizi sociali hanno dato seguito alle richieste di aiuto di tutta la famiglia per un’assistenza nella crescita della minore. La ragazza con l’assistenza della psicologa si rendeva conto del provvidenziale intervento dei due uomini della Squadra Mobile asserendo di essere stata “miracolata”, in quanto vista la furia del “fidanzato” poteva andarle molto molto peggio.
Tre tonnellate di piante di cannabis sequestrate a Santa Croce
Marijuana a chilometro zero. I Carabinieri della Stazione di Santa Croce. hanno scoperto una vasta piantagione di “cannabis indica”, la pianta dalla cui lavorazione si ricava la marijuana. Nel corso di un’operazione antidroga i militari, che da tempo tenevano sotto controllo un agricoltore di origini vittoriesi con l’azienda agricola a Santa Croce Camerina, dopo una serie di accertamenti e appostamenti hanno fatto irruzione in diverse serre situate nella contrada “Finocchiaro” sulla strada provinciale che da Santa Croce Camerina porta a Scoglitti. All’interno delle serre, che si estendono su un’area di circa 20.000 metri quadrati, i militari hanno rinvenuto circa 2.000 piante di cannabis indica dell’altezza variabile tra un metro e mezzo e due metri, nascoste fra altre piante di melanzane e pomodori. Il proprietario della piantagione, Salvatore Gurrieri, 37enne, è stato quindi arrestato per il delitto di “Produzione di sostanze stupefacenti”, aggravato in virtù dell’ingente quantitativo, e dopo le formalità di rito, come da disposizione dell’Autorità Giudiziaria. La piantagione è stata scovata in un territorio caratterizzato da una eccezionale fertilità dei terreni. Per l’irrigazione – questa tipologia di piante richiede infatti un apporto costante di acqua – era stato allestito dal Gurrieri un impianto ad hoc, esteso per svariate centinaia di metri, che gli consentiva di annaffiare le piante anche la notte e senza la sua costante presenza. Proprio tra le piante – nonostante l’elevata temperatura che si sviluppa all’interno delle serre e che permane durante l’arco dell’intera giornata, notte compresa – si sono appostati, alcune ore prima dell’alba, gli uomini dell’Arma, che con grande tenacia e pazienza hanno atteso l’arrivo del proprietario della piantagione, sorprendendolo in flagranza, mentre stava controllando lo stato delle piante. Le piante di marijuana sono state campionate, estirpate, contate e pesate: lo stupefacente, per un peso complessivo di circa kg. 3000, una volta fatto essiccare ed immesso sul mercato, avrebbe fruttato un guadagno di circa 2 milioni di euro. Si tratta del più ingente sequestro di marijuana mai eseguito nella provincia di Ragusa.
Ragusa, ultraottantenne accusato di stalking
I Carabinieri di Ragusa hanno scritto la parola “fine” su quello che era ormai diventato un vero e proprio incubo per una donna sessantenne del capoluogo ibleo. Questa storia andava avanti da alcuni mesi, e trova la sua peculiarità nell’età non tanto della parte offesa, quanto del persecutore. Il protagonista in negativo è infatti A.F., un insospettabile ragusano incensurato di 82 anni, che ha reiteratamente dimostrato le proprie morbose attenzioni a una sua vicina di casa, di circa 20 anni più giovane. All’inizio l’atteggiamento di A.F. era quello di uno spasimante insistente: di volta in volta, la chiamava affacciandosi dal balcone, le formulava complimenti (a dir poco “ineleganti”) quando la incontrava, niente di più. Col passare del tempo, però, la vicenda ha assunto una piega diversa, e la condotta dell’uomo si è fatta persecutoria. A.F. aspettava sotto casa la propria vittima a qualunque ora del giorno e della notte, le rubava la biancheria stesa: è arrivato addirittura a prenderla alla sprovvista e baciarla, senza il suo consenso. Fino all’ultimo episodio, quando un abbraccio troppo forte dell’uomo ha arrecato alla dona lesioni guaribili con oltre 20 giorni di prognosi. Basta questo dato per capire che la situazione sarebbe potuta precipitare, se la donna non avesse trovato la forza di rivolgersi alle Istituzioni, di bussare alla caserma dei Carabinieri. Invece, fortunatamente, dopo settimane e settimane di sopportazione, questa forza l’ha trovata. Gli uomini dell’Arma hanno subito percepito la delicatezza del caso, ed hanno messo in moto la macchina investigativa. Sono state raccolte testimonianze ed elementi oggettivi che hanno dato forma, giorno dopo giorno, ad un quadro indiziario inequivocabile. Pertanto, senza ulteriori indugi, i Carabinieri hanno chiesto e ottenuto una misura cautelare a carico dello “stalker”. Da oggi, non potrà più avvicinarsi alla propria vittima, dalla quale dovrà mantenere una distanza di almeno 20 metri. Altrimenti a suo carico saranno adottate misure ancor più gravi.
Scicli: bidello molestava minorenni a scuola, arrestato dai Carabinieri
I Carabinieri della Tenenza di Scicli hanno tratto in arresto, in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal Gip del Tribunale di Ragusa, su richiesta del Pubblico Ministero, L.E. 49enne sciclitano ritenuto responsabile del reato di atti sessuali con minorenne. L’ordinanza è il frutto di mirata e tempestiva attività info-investigativa condotta dai Carabinieri della Tenenza di Scicli e avviata a seguito di una segnalazione da parte dell’istituto dove l’arrestato svolgeva l’attività di collaboratore scolastico. Infatti, dall’indagine dei militari dell’Arma, durante la quale sono state anche raccolte diverse testimonianze, è emerso che l’uomo, in più occasioni, avrebbe molestato e palpeggiato alcune studentesse minorenni. Appunto, gli episodi, documentati meticolosamente dai Carabinieri, si sono rivelati numerosi ed hanno permesso di ricostruire la condotta dell’uomo che, con varie scuse, durante l’orario scolastico, in più occasioni tra il mese di dicembre 2014 e febbraio 2015, ha avvicinato diverse studentesse minori accarezzandole e palpeggiandole e facendo loro domande a sfondo sessuale. Dunque, il Giudice per le indagini preliminari presso la Procura di Ragusa, Giovanni Giampiccolo, su richiesta del sostituto procuratore titolare dell’indagine, condividendone gli elementi investigativi acquisiti dai militari dell’Arma, sussistendo gravi indizi di colpevolezza nonché il rischio attuale di reiterazione del reato, ha emesso un’ordinanza di misura cautelare nei confronti dell’uomo che, pertanto, dopo le formalità di rito è stato accompagnato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria.
RITROVATA A VITTORIA LA MINORENNE SCOMPARSA A PONTREMOLI
Ha avuto un esito positivo la vicenda della ragazza scomparsa in provincia di Massa Carrara, tra il 28 e il 29 maggio scorso. La 16enne, di origine rumena, si era allontanata da casa senza lasciare traccia e, così come raccontato dalla madre, aveva proprio in quei giorni conosciuto un altro ragazzo rumeno su Facebook, del quale si avevano informazioni molto frammentarie: era stato così attivato un piano di ricerche, inoltrando a tutte le Stazioni Carabinieri d’Italia una foto della ragazzina, con una descrizione somatica e degli indumenti che indossava al momento dell’allontanamento. Lunedì una pattuglia dei Carabinieri ha incrociato, in Piazza Nenni, una coppietta di giovani fidanzatini: i militari, che avevano con sé la foto della ragazza scomparsa, l’hanno immediatamente riconosciuta e, dopo le formalità di rito che hanno consentito di appurare le sue buone condizioni fisiche escludendo che la giovane avesse subito violenze, è stata riaffidata alla madre.
Arrestati a Vittoria i ladri della scuola
Sei giovani sono stati arrestati la notte tra sabato e domenica in flagranza di reato, mentre tentavano di rubare dentro la sede della scuola media “Marconi” di via Cacciatori delle Alpi. Alle ore 8.10 di sabato i poliziotti avevano constatato il furto di un notebook utilizzato per il funzionamento delle lavagne multimediali: durante la notte i ladri avevano scavalcato il cancello che dà l’accesso al piazzale della scuola, scardinato la finestra di un’aula ed una volta all’interno, avevano forzato i lucchetti e la serratura del porta notebook. Alle successive ore 21.00 l’intervento della Polizia era stato richiesto del custode dell’Istituto, il quale si era accorto che i ladri avevano visitato ancora la scuola ed avevano rubato un altro notebook. La Polizia ha quindi predisposto un servizio di appostamento ed osservazione e, dopo circa un’ora, notava un gruppo di sei persone, dei quali uno si era fermato a fare da palo, in via Roma all’angolo con via dei Vespri, mentre i complici scavalcavano la recinzione dell’istituto. Le Volanti a quel punto intervenivano ed all’interno dell’edificio bloccavano due giovani che tentavano la fuga dalla stessa finestra dalla quale erano entrati. A seguito di perquisizione personale addosso ad uno veniva rinvenuto e sequestrato un cacciavite di 25 centimetri che era lo strumento utilizzato per forzare la finestra dell’aula. Gli agenti di un’altra Volante, che giungeva dalla via dei Vespri, bloccavano all’angolo con via Roma il palo. Nel contempo, proveniente da via cacciatori delle Alpi, svoltava per via dei Vespri una Fiat Bravo con tre uomini a bordo che procedeva ad alta velocità e, nonostante l’alt della Polizia, accelerava la marcia. Gli Agenti, caricato a bordo dell’autovettura di servizio il fermato, si ponevano all’inseguimento del veicolo che fuggiva, sino in contrada Dragonara, alla periferia di Vittoria, dove la Fiat Bravo arrestava la marcia nei pressi di una abitazione rurale ed i tre soggetti vi facevano ingresso. I Poliziotti irrompevano all’interno e bloccavano ed identificavano tre romeni. Al fine di effettuare accertamenti più approfonditi, venivano tutti trasportati presso gli Uffici del Commissariato dove uno dei fermati riferiva che i tre romeni, che viaggiavano a bordo della Fiat Brava, erano gli stessi soggetti che alcune ore prima lo avevano contattato e lo avevano invitato ad effettuare insieme un furto presso la scuola c’erano diversi computers da asportare, offrendogli di rivenderli e spartire in parti uguali il ricavato. Sono così stati tratti in arresto in flagranza di reato di tentato furto in concorso su Ufficio Pubblico, pluriaggravato, Cristian Arangio Mazza, 22 anni, nato a Bronte e residente a Vittoria, già segnalato per uso di sostanze stupefacenti, Gabriel Mihai Botogan, 22 anni, nato in Romania, dimorante a Vittoria, Giombattista Sannini, 20 anni, di Vittoria, con pregiudizi per reati contro il patrimonio e segnalato per uso di sostanze stupefacenti, Dumitru Lucian Dobrea, 21 anni, nato in Romania, dimorante a Vittoria, con pregiudizi per ricettazione, Marius Sovan, 22 anni, nato in Romania, dimorante a Vittoria, e Alin Georgian Craciun, 21 anni, nato in Romania, dimorante a Vittoria, con pregiudizi per ricettazione. In particolare Sannini è stato sorpreso a fare da palo, Arangio Mazza e Botogan sono stati sorpresi all’interno dell’edificio scolastico e gli altri tre a bordo dell’autovettura. I due notebook precedentemente rubati sono stati rinvenuti a casa di un altro romeno. A carico di quest’ultimo si procederà per il reato di ricettazione. Sono in corso le indagini volte a stabilire se autori dei due furti commessi in precedenza siano gli stessi tratti in arresto in flagranza di reato.
Sbarchi, arrestati due presunti scafisti
Due presunti scafisti dello sbarco di 1.019 migranti, conclusosi sabato a Pozzallo dove erano arrivati su nave Spica, sono stati fermati su disposizione della Procura di Ragusa. Sono due tunisini accusati di avere portato in Italia circa 500 persone ciascuno. Avrebbero pilotato due barche in legno stracariche di migranti provenienti per il 90% dall’Eritrea. Sono partiti dalla Libia e tra loro c’erano centinaia di bambini, compresi circa 40 neonati. I due presunti scafisti sono stati individuati grazie alle indagini della polizia di Stato, eseguite dalla squadra mobile di Ragusa, in collaborazione con marina militare, carabinieri e guardia di finanza.
Controlli nell’Ipparino, scatta un arresto
Proseguono i controlli da parte dei Carabinieri anche nel corso di questo fine settimana in tutta la giurisdizione della Compagnia di Vittoria, finalizzati a far trascorrere un weekend sicuro a tutte le oneste famiglie che abitano nel territorio di competenza e a tutte quelle persone che vi si recano, specie nell’area marittima. Il bilancio è di una persona arrestata, 14 persone denunciate, 6 quelle segnalate per detenzione di sostanza stupefacente per uso personale, 13 macchine sequestrate per violazioni al codice della strada e 8 patenti ritirate. In manette è finito Giovanni Boiardi, 63 anni: deve scontare sei anni e sei mesi di reclusione per i reati di falsificazione di monete, spendita e introduzione nello stato di monete falsificate, contraffazione di sigilli, insolvenza fraudolenta e ricettazione, commessi nel territorio ipparino dal 1997 al 2010.