La Polizia di Stato ha deferito all’Autorità Giudiziaria un cittadino straniero che con richieste estorsive continuava a vessare la propria vittima, conosciuta via web. Negli uffici del Commissariato di Modica è stata raccolta la denuncia di un giovane modicano che da alcuni giorni era caduto nella rete del suo ricattatore conosciuto tramite un social network. E’ stato accertato che proprio tramite internet la vittima, con stratagemmi vari, era stata prima adescata e subito dopo messa in collegamento web con una complice che poi simulava di essere interessata ad intrattenere una relazione, iniziando a chattare per stimolarne la curiosità e carpirne la fiducia, entrando poi in confidenza. Successivamente l’ideatore del piano criminoso iniziava a chiedere informazioni personali e foto del corpo delle vittima prescelta, oltre a video a sfondo sessuale. L’uomo, sollecitato dalle richieste della donna, iniziava a denudarsi mettendosi a disposizione dell’interlocutore immagini e dati personali che, successivamente, venivano usati per ricattarlo. Solo quando la “finta donna” minacciava la vittima di condividere in rete foto e video, avanzando richieste estorsive di ingenti somme di denaro, la vittima intuiva di essere caduta nel piano escogitato da criminali che agiscono su internet utilizzando server stranieri. Infatti, che a commettere il reato fosse uno straniero, emerge dalla circostanza che la prima somma di denaro richiesta alla vittima veniva accreditata, su esplicita richiesta dell’estorsore, tramite un’agenzia di transazione monetarie con l’estero in un conto esistente nello stato del Marocco. La Polizia di Stato ancora una volta sottolinea come una idonea attività di informazione sui pericoli della rete, sia l’unico strumento per evitare il ripetersi di fatti analoghi ed invita i fruitori dei social network a prestare attenzione ai contatti virtuali. Quanto al rimedio per i fatti già accaduti, l’oscuramento immediato dei contatti, su suggerimento del personale del Commissariato di Modica, ha interrotto ogni richiesta estorsiva. La Polizia di Stato consiglia ai fruitori della rete web di non concedere mai “amicizia” virtuale a soggetti che non si conoscono nella vita reale, non scambiare con gli stessi messaggi, foto o effettuare riprese tramite webcam e mai pagare le somme richieste ma di denunciare subito i fatti in polizia, perché dopo la prima richiesta ne arrivano a seguire altre di importo sempre più elevato.
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Incidente stradale sulla Modica-Ispica, due donne ferite
Pericolo incidente stradale lunedì pomeriggio in Contrada Beneventano, all’altezza del bivio Crocevie. Si sono scontrate un Suv Fiat, condotto da un pozzallese, e un’Opel Corsa alla cui guida era una giovane modicana. Dopo la collisione i due veicoli hanno fatto testa-coda e poi hanno abbattuto un muro a secco finendo tra la carreggiata ed un appezzamento di terreno limitrofo. Sul posto è intervenuto il Nucleo di Pronto Intervento della Polizia Locale di Modica per i rilievi. Sono rimasti feriti la conducente dell’Opel e una passeggera della Fiat. Entrambe sono state trasportate dal 118 al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore. Guariranno in due settimane. I mezzi hanno subito seri danni.
Dal Sexting” alla tentata estorsione, denunciati da due ragusani un uomo ed una donna
Qualche giorno fa, presso gli uffici della Squadra Mobile, si presentavano, per pura coincidenza, due persone, un uomo ed una giovanissima donna che disperati chiedevano aiuto. Una volta registrate le loro denunce è stato possibile appurare che entrambi avessero subito il reato di tentato estorsione. I racconti delle due vittime erano praticamente identici ma cambiavano gli autori e di poco le modalità. L’autore del reato in un caso si trovava in Sicilia ed in un altro in Calabria o forse è meglio dire, dovrebbero trovarsi ancora in queste due regioni. Il tutto, per entrambe le vittime, nasceva da una conoscenza fatta tramite internet, tra facebook e siti di incontri. L’evoluzione per questa tipologia di casi è sempre la stessa: conoscenza via web, utilizzo di chat, scambio dei numeri di telefono, invio di foto per “conoscersi”, richiesta di foto di nudo integrale o alcune parti intime, scambio di materiale pornografico, sexting, ricatto di pubblicare le foto e/o video raffiguranti uno dei due in momenti molto intimi, pagamento o denuncia alla Polizia di Stato. Il sexting, termine derivato dalla fusione delle parole inglesi sex (sesso) e texting (inviare messaggi elettronici), è diventato uno dei mezzi di socializzazione più diffuso. Questo continuo inviare files permette all’interlocutore di entrare in possesso di materiale che spesso diventa oggetto di ricatto. Nella maggior parte dei casi le vittime non denunciano per paura di essere umiliate sempre a mezzo social ed in alcuni casi vengono denunciati gli autori. In questo caso, la Squadra Mobile, una volta ricevute le denunce, ha effettuato delle ricerche individuando i probabili autori del reato, ma sono ancora in corso attività finalizzate all’esatta ubicazione degli indirizzi IP dei computer utilizzati. La vittima di sesso femminile si è rivolta alla Polizia di Stato in quanto “l’amico” virtuale dopo mesi di conoscenza era entrato in possesso di numerosi video e foto pornografiche che la ragazzina aveva scattato quando ancora minore. Dopo mesi, l’autore del reato ha richiesto somme di denaro minacciando di creare un profilo facebook con le foto hard o di inviare da un profilo falso, video e foto agli amici della vittima. L’estorsore voleva i soldi a mezzo pagamento elettronico con ricarica su postepay ma la vittima ha per fortuna intelligentemente denunciato il reato subito. Nell’altro caso, un giovane della provincia di Ragusa ha intrapreso una relazione virtuale con una donna straniera che per chattare con lui utilizzava un programma di traduzione simultanea (come spesso accade) e nonostante lui se ne fosse accorto ha continuato ad inviare files porno. “La Polizia di Stato di Ragusa esorta le vittime a denunciare i fatti reato subiti e a non assecondare le richieste estorsive che non resteranno mai isolate. Gli autori di questa tipologia di reato non effettuano mai una sola richiesta ma continuano a reiterare il delitto con pretese sempre più ravvicinate tra loro. Bisogna prestare attenzione ai più giovani ed all’uso che fanno dei mezzi di comunicazione, mediante un controllo costante del contenuto degli smartphone a loro in uso. Sempre più spesso, giovanissimi ragazzi restano intrappolati in reati gravissimi come l’estorsione. A volte anche gli stessi autori del reato (spesso minorenni) non si rendono conto di porre in essere condotte punite dalla legge con pene fino a 10 anni di carcere”.
Arrestate quattro persone che gestivano lo spaccio di droga in provincia di Ragusa
I Carabinieri della Compagnia di Modica, supportati da unità del Nucleo Cinofili di Nicolosi, hanno eseguito una misura cautelare detentiva – emessa dal GIP del Tribunale di Ragusa – nei confronti di 4 persone, responsabili del reato di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, commesso da gennaio a settembre 2016, nelle provincie di Ragusa e Catania.Le indagini degli uomini dell’Arma hanno consentito di accertare che gli indagati, in stretta collaborazione tra loro, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, gestivano nel territorio della provincia di Ragusa una fitta rete di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana, reperite nel territorio del comune di Catania.
Arrivano a Pozzallo 426 migranti partiti su tre gommoni, fermati gli scafisti
La Polizia a seguito dello sbarco di martedì ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di Hamouda Ismail, egiziano di 29 anni, Barry Adama, nato in Guinea Conacry nel 1990 e Henry Junior Mony Mbome, camerunense di 29 anni. Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto le imbarcazioni partite dalle coste libiche. I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri. Gravissimi i rischi corsi dai migranti, in particolar modo per quanto riguarda uno dei tre gommoni, carico di ben 173 persone, numero record per le indagini fino ad ora condotte dalla Squadra Mobile di Ragusa. Sovraccaricare così il natante ha messo in pericolo di vita tutti i migranti, così come riferito dagli stessi passeggeri. Al termine delle indagini, gli scafisti sono stati associati presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Ragusa competente territorialmente.
Arrestati in provincia di Ragusa tre imprenditori e denunciati altri 9 per sfruttamento dei braccianti agricoli
La Squadra Mobile di Ragusa, nell’ambito del progetto “Freedom” della Polizia di Stato, ha concluso la seconda fase dell’attività di contrasto al caporalato nella provincia iblea. I controlli effettuati dal 17 al 21 luglio, hanno richiesto l’intervento, oltre che di altre articolazioni ed Uffici della Polizia di Stato, anche del personale del Corpo Forestale dello Stato, dell’Inps, dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, dell’Asp di Ragusa e dei comandi delle Polizie Locali. Sono stati arrestati Giuseppe La Terra nato a Comiso nel 1968, titolare di un’azienda agricola in contradada Randello a Ragusa e dei fratelli Emanuele Giamblanco, nato a Pozzallo nel 1969 e Massimo Giamblanco, nato a Ragusa nel 1977, titolari di un’azienda in contrada Marza ad Ispica. Per quanto concerne La Terra (soggetto già pregiudicato per aver fatto parte di un’associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e tratto in arresto dalla Squadra Mobile nel 2014), impiegava 13 braccianti agricoli di cui solo 4 avevano un contratto, mentre 5 dei dipendenti di origini albanesi erano totalmente irregolari sul territorio nazionale e per questo il titolare verrà denunciato anche per questo reato e gli stranieri espulsi dall’Italia. Dall’escussione dei lavoratori è emerso che la paga per tutti (anche quelli con contratto) era di 25 euro al giorno per 8 ore circa, ovvero 3 euro per un’ora di lavoro, paga totalmente difforme a quanto previsto dai contratti collettivi. Gravissime condizioni di degrado all’interno dell’azienda agricola ed in particolar modo nei magazzini trasformati in abitazioni senza alcuna idoneità alloggiativa, così come certificato dall’Asp di Ragusa. Condizione altrettanto grave in contrada Marza dove l’azienda di oltre 250.000 mq, impiegava circa 30 lavoratori che, seppur quasi tutti ingaggiati, venivano sfruttati quotidianamente. I due fratelli Giamblanco gestivano l’azienda di famiglia insieme ad altri due fratelli ed alla moglie di uno di loro. L’arresto è frutto di una condotta gravissima tenuta dai due fratelli a dispetto degli altri 3 soci che sono stati denunciati in stato di libertà. Addirittura, uno dei due fratelli, durante il controllo, approfittando della vastità del terreno e quindi della lontananza dai poliziotti, avvicinava gli operai prima che venissero ascoltati dalla Squadra Mobile, minacciando di licenziarli se avessero riferito le reali condizioni di lavoro alla Polizia di Stato: “dovete dire che prendete 50 euro per 8 ore di lavoro, altrimenti vi licenzio”. I braccianti escussi, hanno riferito di guadagnare 35 euro al giorno per 10-12 ore, ovvero sempre 3 euro circa per ora di lavoro prestata. Anche questi dipendenti vivevano in condizioni degradanti all’interno dell’azienda agricola. A Ispica e Santa Croce Camerina Camerina, controllate due aziende virtuose che operavano nel pieno rispetto delle normative, sia per quanto concerne l’impiego dei braccianti agricoli e quindi quanto contenuto nei contratti collettivi provinciali, sia per tutte le altre norme correlate, come la sicurezza sui luoghi di lavoro, l’uso di fitofarmaci e la tracciabilità dei prodotti biologici. È stato possibile accertare che l’azienda agricola di Ispica rispettava le norme da anni anche per il versamento dei contributi previdenziali ai dipendenti. Presso l’azienda numerosi studenti universitari, anche stranieri, figuravano tra i soggetti presenti negli anni, proprio per lo studio della coltivazione e commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli. A Vittoria è stata controlla un’azienda la cui titolarità era riconducibile a diversi fratelli e loro figli ed anche in questo caso sono stati riscontrati numerosi indici di sfruttamento dei lavoratori, pertanto, considerato quanto accertato, i titolari sono stati denunciati in stato di libertà, perché, seppur indagati per il reato previsto dalla norma sul caporalato, non state violate in modo così grave le norme da procedere all’arresto in flagranza, misura pre-cautelare facoltativa. Effettuati controlli anche ad Acate; sono stati denunciati un imprenditore di Mantova che ha delocalizzato la sua azienda agricola in provincia di Ragusa con diversi impianti per produzione in serra ed una giovane rumena di appena 19 anni che da bracciante agricola del suddetto mantovano, voleva provare a fare il “salto”, purtroppo non in modo lecito, in quanto era la prima a voler sfruttare i propri connazionali ed altri nord africani. La ragazzina aveva capito il sistema essendo stata operaia e con l’aiuto del titolare aveva deciso di fare una prova diventando imprenditrice senza alcuna licenza ma con gli stessi sistemi, ovvero sfruttando i braccianti.
Muore pedone investito a Scoglitti
Il vittoriese Gianni Macchiavello di 29, custode del Kamarina beach sport, è stato investito nella notte tra sabato e domenica, mentre stava facendo un giro di perlustrazione della struttura sportiva sita sulla Riviera Camarina, da una Citroen C3 condotta da un 26 enne di Vittoria. L’investitore, che viaggiava insieme alla sua fidanzata, ha chiamato i soccorsi ma per Gianni Macchiavello non c’è stato niente da fare. Il giovane investitore è stato sottoposto agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio stradale.
Incendio in contrada Ligue-Canalotti a Giarratana
Alle 1.45 di domenica la sala operativa del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ragusa ha disposto l’invio nell’agro di Giarratana, ai confini con il Comune di Buccheri, per un incendio che interessava un’area demaniale. Il personale Vigilfuoco si è posto a protezione di aziende agricole e di insediamenti rurali mentre personale dell’Ispettorato Ripartimentale Forestale di Ragusa si è occupato dell’area demaniale. L’intervento dei Canadair alle prime luci dell’alba è stato risolutivo.
Cade in moto e muore Orazio Spataro, 17 anni, di Ispica
Arrestato 21enne a Scicli, in casa sua trovato oltre 1 chilo di stupefacente
I Carabinieri hanno arrestato Angelo Scivoletto, già noto alle forze di polizia, sorpreso con oltre 1 chilo di hashish e marijuana e con diversi materiali per il taglio ed il confezionamento della sostanza. Venerdì i Carabinieri hanno fatto irruzione nella sua abitazione unitamente al cane antidroga “Indic” il cui fiuto ha permesso di scovare un sorta di tombino ricavato nel giardino dell’abitazione con all’interno nascosto un grosso barattolo di vetro contenente la droga. Il ragazzo, dunque, è stato condotto in caserma e dichiarato in stato di arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e, al termine delle formalità di rito, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Ragusa.
ACATE, PICCHIA LA MOGLIE E LA MINACCIA DI MORTE: ARRESTATO UN RUMENO
Manceanu Danut Gavril, di fronte all’ennesima discussione per futili motivi, ha picchiato la moglie, minacciandola di morte con un coltello: momenti di terrore e urla che hanno attirato l’attenzione dei vicini che hanno allertato il 112. Una pattuglia di Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Vittoria è giunta sul posto e i militari, presa contezza della situazione visto che la donna era già stata trasportata al pronto soccorso dell’Ospedale Guzzardi, hanno bloccato l’uomo di 36 anni e lo hanno tratto in arresto, sequestrando il coltello utilizzato dal rumeno per minacciare la moglie. L’uomo, già con diversi precedenti penali per reati contro il patrimonio, è stato sottoposto agli arresti domiciliari, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica dott. Francesco Riccio, dinanzi al quale dovrà rispondere dei reati di lesioni personali, minacce gravi e maltrattamenti in famiglia: la donna, fortunatamente non grave, è stata riscontrata affetta da “trauma contusivo costale e cervicalgia post trauma” e giudicata guaribile in sette giorni.
DISTRAZIONE DI DENARO PUBBLICO IN DANNO DEL CONI DI RAGUSA, SEQUESTRATI IMMOBILI PER 2 MILIONI DI EURO A CINTOLO E PIAZZA
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa, su delega della Procura Regionale della Corte di Conti di Palermo e nell’ambito delle indagini connesse alle ipotesi di peculato relative alla distrazione dei fondi destinati alla Scuola Regionale dello Sport, hanno eseguito un sequestro conservativo di beni per circa 2 milioni di euro nei confronti di Rosario Cintolo e Silvio Piazza. La misura cautelare patrimoniale eseguita costituisce un punto di arrivo dell’indagine condotta dalla Compagnia di Ragusa, su delega della magistratura contabile, che ha accertato reiterate illiceità compiute dall’ex Presidente della Scuola Regionale dello Sport e dall’ex Direttore della medesima articolazione del Coni, responsabili del danno erariale cagionato alle casse della Regione Siciliana e del bilancio nazionale del Coni, per l’ammontare di euro 1.123.805,00 a carico di Cintolo Rosario ed euro 844.296,00 a carico di Piazza Silvio. L’attuale sequestro scaturisce dalle indagini svolte nell’ambito del procedimento penale instaurato presso la Procura della Repubblica di Ragusa, che aveva portato, nel mese di gennaio scorso, al provvedimento cautelare dell’arresto eseguito nei confronti di Sasà Cintolo ed al sequestro preventivo delle somme di denaro rinvenute sui conti correnti di Cintolo e di Piazza. In linea con l’azione di contrasto alla corruzione posta in essere dai magistrati contabili, l’intervento della Procura regionale della Corte dei conti, a tutela del presunto ingente danno erariale accertato, ha consentito di porre un vincolo cautelare su beni immobili dei destinatari della richiesta di sequestro curata dal pubblico ministero contabile e accolta con decreto del Presidente della Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti. In particolare, sono state sottoposte a sequestro la quota pari a mezza della villetta sita a Ragusa, destinata ad abitazione principale e l’intera villa al mare, ubicata nel territorio di Santa Croce Camerina a carico di Rosario Cintolo, mentre nei confronti di Silvio Piazza la metà dell’immobile e la relativa pertinenza, destinato ad abitazione principale, presso il comune di Siracusa, e la metà di un immobile secondario, sito nel comune di Noto. La vicenda in argomento ha permesso anche di accertare responsabilità a carico di istituti di credito, i quali hanno omesso la dovuta vigilanza sulla clientela ai fini della normativa antiriciclaggio e sull’utilizzo del contante, rischiando ora sanzioni amministrative per importi che vanno da euro 1.036,00 ad euro 41.500,00. L’attività condotta dalle Fiamme Gialle iblee, in stretta collaborazione con la Magistratura Contabile, ha reso possibile contrastare forme di sperpero di risorse comuni, già limitate in questo momento di crisi economica, con l’alterazione del corretto funzionamento della Pubblica Amministrazione e lo scadimento della qualità dei servizi.
Marina di Modica, dodici ambulanti sanzionati
Nel contesto dei controlli sulle attività commerciali al fine di reprimere il fenomeno dell’occupazione abusiva di suolo pubblico, disposti dal comandante Rosario Cannizzaro, la Polizia Municipale di Modica ha eseguito accertamenti Marina di Modica, dove in questo periodo proliferano i venditori ambulanti che occupano spazi soprattutto in Piazza Antonello da Messina, Piazza Donatello e sul Lungomare Buonarroti. Dodici gli operatori commerciali che erano irregolari riguardo all’occupazione di suolo pubblico e per questo sono stati sanzionati ai sensi dell’art. 20 del C.d.S. per 168 euro. Gli stessi sono stati fatti allontanare e diffidati dal reiterare il reato. In ambito viabilistico, continuano i controlli contro le soste selvagge e sono costanti gli interventi sanzionatori nei confronti di quegli automobilisti che occupano i parcheggi riservati ai diversamente abili (nove i verbali elevati), gli attraversamenti pedonali (sette) e i marciapiedi (sette).
ARRESTATO UN PREGIUDICATO A SCOGLITTI
Nel tardo pomeriggio di domenica, in occasione di un’attività di controllo del territorio, i Carabinieri hanno tratto in arresto un 30enne rumeno, C.G.I.. Il provvedimento a suo carico, finalizzato all’applicazione della misura limitativa della libertà personale, impone al giovane di scontare la pena residua di un anno e quattro mesi, dal momento che è stato giudicato colpevole del reato di ricettazione, commesso nel marzo 2013 a Vittoria: al termine delle formalità di rito espletate presso la Stazione di Scoglitti, l’uomo è stato associato al carcere di Ragusa, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per i provvedimenti di competenza.
Incidente stradale sulla Donnalucata-Cava D’Aliga: ferito scooterista
La Polizia Provinciale ha rilevato venerdì pomeriggio un incidente stradale avvenuto sulla s.p. 64 Donnalucata-Cava D’Aliga all’intersezione con la s.p. 61 “Fumarie-Filippa”. Un’autovettura, mentre era in procinto all’incrocio ad immettersi sulla s.p. 61, non ha evitato l’impatto con uno scooter guidato da un modicano di 49 anni ma residente a Ragusa che ha avuto la peggio. Ricoverato in Ospedale per traumi e contusioni, ha avuto dai sanitari una prognosi di 30 giorni.
CHIARAMONTE GULFI, ESTORSIONE AD UN ANZIANO: ARRESTATI DUE ALBANESI
Nel tardo pomeriggio di venerdì i Carabinieri hanno tratto in arresto Musta Klevis, 23 anni, e Renja Marcel, 28 anni, con l’accusa di estorsione in concorso. I due giovani si erano presentati nel primo pomeriggio a casa di un 80enne, accusandolo di aver molestato la moglie di uno dei due e minacciandolo di consegnare loro di 5.000 euro, dileguandosi poi per le campagne chiaramontane. Da quel momento i due hanno iniziato a tempestare l’anziano di chiamate, dal tono minatorio, chiedendo insistentemente la somma convenuta. Il pensionato si è così subito rivolto ai Carabinieri, raccontando l’episodio e che, in compagnia di un amico, nella mattinata aveva dato un passaggio ad una ragazza albanese rimasta in panne e subito dopo era stato avvicinato dai due ragazzi che lo avevano minacciato costringendolo al pagamento della grossa somma di denaro, da effettuarsi in Contrada Coffa sulla SS. 514. I militari, di concerto con il denunciante, hanno teso la trappola ai malviventi nella località stabilita. Da un’autovettura sono scesi i due ragazzi che, dopo aver parlato con la vittima, si sono fatti consegnare una busta contenente il denaro. I Carabinieri, nascosti tra la gente, sono intervenuti e li hanno bloccati, recuperando le banconote che i militari stessi, poco prima, avevano fotocopiato per provare l’avvenuto scambio. I due albanesi, senza precedenti penali, sono stati condotti presso la caserma di via dell’Alcanata da dove, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Ragusa, a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dott.ssa Monica Monego, dinanzi alla quale dovranno rispondere del reato di estorsione in concorso.
Un altro incidente stradale sulla Ragusa mare
La Polizia Provinciale ha rilevato stamani un incidente stradale avvenuto sulla Ragusa Mare. Sono rimasti coinvolti due auto e una moto. La peggio è toccata al conducente dello scooter Honda, un ragusano di 49 anni, ch’è rimasto ferito nell’impatto ed è stato trasportato in Ospedale. Si è in attesa del referto.
TENEVA MEZZO CHILO DI HASHISH IN CASA, ARRESTATO A VITTORIA UN INCENSURATO
Nel corso del tardo pomeriggio di giovedì, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno proseguito l’intensificazione dei controlli antidroga, già effettuati in mattinata nel centro cittadino, avvalendosi della preziosa collaborazione dei militari del Nucleo Cinofili di Nicolosi (CT), che all’occorrenza hanno impiegato il cane Ivan. Numerose perquisizioni, personali e veicolari, finalizzate a contrastare attivamente la detenzione e lo spaccio di sostanza stupefacente nel territorio di competenza, frutto di riscontro operativo hanno permesso di far scattare il blitz che ha fatto finire in manette un vittoriese incensurato, Vincenzo Cultraro di 28 anni. Il giovane, infatti, è stato trovato in possesso nella sua abitazione di oltre mezzo chilo di hashish, suddiviso in cinque panetti occultati in diverse stanze della casa, che però non sono sfuggiti al fiuto del cane Ivan. Inoltre è stato rinvenuto anche un bilancino perfettamente funzionante e 655 euro in contanti ritenuti provento dell’attività di spaccio, il tutto sottoposto a sequestro penale. Condotto presso la caserma di via Garibaldi, il 28enne, al termine delle formalità di rito, è stato posto al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ibleo, dott.ssa Monica Monego, dinanzi alla quale dovrà rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio.
INCIDENTE, GRAVE SEDICENNE DI MARINA DI RAGUSA
Nel pomeriggio di giovedì una ragazzo è caduto con la moto all’inizio della strada che da Marina conduce a Ragusa ed è finito sotto un camion. Il giovane è stato trasportato in elisoccorso a Catania. La strada è rimasta bloccata per alcune ore e il tragitto di molte auto è stato fatto deviare per strade limitrofe.
MAXIRISSA A SCOGLITTI, 5 GIOVANI ARRESTATI
Nottata movimentata quella appena trascorsa, che ha visto i Carabinieri della Compagnia e la Polizia del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Vittoria impegnati su più fronti. Infatti, sarebbe potuta finire in tragedia la rissa scoppiata poco dopo mezzanotte nella centralissima Piazza Cavour, nella frazione marittima di Scoglitti, che ha visto coinvolti ben cinque giovani, quattro vittoriesi e un marocchino. Grazie al tempestivo intervento dei militari e degli agenti, la situazione è rientrata nella normalità: è stato necessario visionare i filmati delle telecamere di videosorveglianza del Pon “Sicurezza per lo Sviluppo” e raccogliere le dichiarazioni di alcuni testimoni per meglio ricostruire la dinamica di quanto accaduto e addebitare le responsabilità ai cinque ragazzi. Tutto è successo dopo una nottata trascorsa da un bar all’altro, forse eccedendo nel bere e, forse, qualche parola di troppo, ha fatto aizzare un gruppo di giovani, di età compresa tra i 19 e i 23 anni, che se le sono date di santa ragione: uno infatti ne avrà per dieci giorni visto che gli sono state riscontrate lesioni all’arcata sopraccigliare dx e traumi toracico e al ginocchio sx guaribili in gg. 10. La situazione è poi ulteriormente degenerata: Polizia e Carabinieri, giunti con diverse pattuglie, oltre a far intervenire il personale del 118 per i soccorsi, sono riusciti a sedare gli animi ed a bloccare tutti i giovani, e, dopo aver ricostruito la dinamica dei fatti, hanno tratto in arresto i responsabili, Cultraro Davide cl. 96, Cultraro Alex cl. 98, Denina Giovanni cl. 97, Giannone Giuseppe Giorgio Massimiliano cl. 96 e Znaiber Nabil cl. 94 questi ultimi due, già denunciati dalla Polizia di Vittoria nel 2013 per avere partecipato ad una rissa. Al termine delle formalità di rito espletate presso la caserma di via Plebiscito i cinque sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica, dott.ssa Monica Monego, dinanzi alla quale dovranno rispondere di rissa aggravata e lesioni personali. Cultraro Davide e Alex sono fratelli ed appena due settimane fa erano rimasti coinvolti in gravi disordini avvenuti nella medesima piazza. In quella occasione si era verificata una violenta lite tra i due ed un terzo soggetto che poi, perdendo lucidità, aveva tentato più volte di investirli con la sua auto. Si erano verificate scene di panico e le persone presenti avevano addirittura avuto la sensazione che stesse accadendo qualcosa di molto più grave, vedendo il conducente di una Smart che più volte si avventava con l’auto contro i tavolini messi in strada, di un locale pubblico, scene che purtroppo, tragicamente si erano verificate in altri paesi europei. In effetti si era trattato di una banale lite. Grazie alle indagini congiunte di Polizia e Carabinieri il conducente dell’autovettura era stato identificato e denunciato per il reato di tentato omicidio. I due fratelli Cultraro, erano poi stati individuati dalla Polizia e denunciati per il reato di danneggiamento ed una terza persona per favoreggiamento personale.