La Polizia di Stato ha tratto in arresto in flagranza due uomini con l’accusa di furto aggravato e possesso di strumenti atti allo scasso in un casolare, sito nella campagne casmenee. Insospettiti dai rumori provenienti dall’interno del rustico gli agenti hanno fatto ingresso all’interno dello stabile, sorprendendo due uomini intenti ad asportare pezzi di sanitari, tubi e materiali metallici dal bagno. Si tratta di italiani, residenti in zona, entrambi con precedenti per reati contro il patrimonio. L’autorità giudiziaria ha disposto per i due gli arresti domiciliari.
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Droga a quindicenni: arrestato un giovane nel centro storico di Ragusa
La Polizia di Stato ha arrestato Anthony Calabrese, ragusano di 20 anni, per aver venduto hascisc, con l’aggravante di aver ceduto le dosi a due minori di appena 15 anni. Giovedì, alle 16, personale della Squadra Volanti contattava i colleghi della Squadra Mobile in quanto aveva notato in Piazza San Giovanni a Ragusa un via vai di giovani alquanto sospetto, per di più alcuni di questi, già pregiudicati per reati specifici. Immediata la sinergia tra i due uffici operanti: gli investigatori della Squadra Mobile si appostavano in modo tale da non essere visti dai giovani, mentre la Volante si allontanava per non far loro destare sospetti. È bastato poco ai poliziotti per capire cosa stesse accadendo: occhiate, controllo della zona, cenni con la testa e poi lo scambio, un oggetto in cambio di banconote. I poliziotti potevano aspettare per raccogliere altri elementi di prova a carico dei giovani presenti, ma dovevano intervenire subito in quanto i due clienti sembravano giovanissimi e non si poteva correre il rischio che entrassero in possesso di droga. I due ragazzi avevano addosso due “stecchette”. Immediato il fermo del ventenne: aveva con sé altre dosi di stupefacente già suddiviso e pronto per la vendita.
Incidente sulla Ragusa – Catania, ferite sei persone
E’ di sei persone il bilancio di un incidente stradale avvenuto giovedì mattina sulla Ragusa – Catania, nei pressi di contrada Castiglione, in territorio di Ragusa. Lo scontro ha coinvolto quattro mezzi: una Fiat Punto e una Marea SW che procedevano verso Catania, una Jeep PK e un’Alfa 147 che viaggiavano nella direzione opposta. I feriti sono un uomo di Caltagirone di 64 anni, conducente della Punto, che ha avuto una prognosi di 15 giorni; tre ragusani di 38, 39 e 27 anni, che viaggiavano a bordo della Jeep e dell’Alfa 147,che guariranno, rispettivamente, in 8, 30 e 8 giorni; un uomo e una donna di Chiaramonte Gulfi, conducente e passeggero della Marea, che ne avranno per due e quattro settimane. Sul posto la Polizia stradale e i vigili del fuoco.
Omicidio Loris, Veronica passa al contrattacco
“Veronica Panarello mi ha telefonato in studio dalla casa circondariale di Agrigento e mi ha manifestato la volontà di far sapere pubblicamente che non vuole più vedere il marito e che rifiuterà i futuri colloqui con lui. Vuole tagliare i ponti a seguito del comportamento di Davide all’ultimo incontro”. Queste le parole dell’avvocato Francesco Villardita, legale e portavoce di Veronica Panarello, la donna accusata dell’omicidio del figlio Andrea Loris Stival, rilasciate nel corso della diretta della trasmissione “Mattino Cinque”. Continua, intanto, il lavoro dei periti sulle immagini, che saranno senza dubbio al centro dell’eventuale processo.
Arrestato il vittoriese Salvatore Nicosia di 67 anni – DAL 2006 AVEVA SEGREGATO E VIOLENTATO UNA BRACCIANTE RUMENA
I Carabinieri di Ragusa hanno posto fine a un incubo che durava da nove anni liberando dalla prigionia in cui l’aveva costretta il suo aguzzino una donna rumena di 45 anni. Nel 2006 la donna, con sei figli da mantenere rimasti in Romania, aveva trovato un’occupazione in un’azienda agricola della provincia di Ragusa. la donna credeva probabilmente di aver così risolto le proprie difficoltà economiche. Dopo poche settimane dal suo arrivo, quando la donna aveva ormai appreso i rudimenti del lavoro nei campi, Salvatore Nicosia ha completamente mutato atteggiamento, trasformandosi da “datore di lavoro” in “padrone”, assumendo cioè un atteggiamento autoritario, prevaricatore, violento. L’uomo pretendeva di controllare i suoi spostamenti anche nel tempo libero e le impediva di uscire da sola. Un’escalation che è sfociata nella violenza carnale. La donna è stata ripetutamente costretta a rapporti sessuali contro la sua volontà. La prima volta, l’uomo aspettò che si presentasse l’occasione “propizia”, quando la moglie e il figlio – che coabitano con lui – non erano in casa. Successivamente, non si curò più nemmeno di prendere questa cautela. Semplicemente, nottetempo, entrava nella stanzetta in cui la rumena alloggiava, e pretendeva di soddisfare le proprie voglie. La malcapitata è rimasta incinta e ha dovuto abortire da sola, per anni ha sopportato in silenzio per il timore di perdere il lavoro e di non riuscire più a sostenere economicamente i figli rimasti a casa. Quando un giorno ha trovato la forza di fuggire, il suo “padrone” non gliel’ha perdonato. Da quel momento, non le ha lasciato tregua. La chiamava in continuazione, dicendole che prima o poi l’avrebbe trovata. Ed infatti così è stato. L’ha trovata e l’ha ricondotta con sé ad Acate. Così, dopo una brevissima interruzione, l’incubo è ricominciato e con maggior violenza. La donna però, dopo qualche ritrosia, aveva raccontato tutto il suo calvario ai Carabinieri che hanno ricostruito i vari episodi consumati nel tempo e riferire all’Autorità Giudiziaria. I Carabinieri invitano chiunque abbia subito o sia a conoscenza di episodi analoghi a recarsi presso il più vicino Comando dell’Arma per denunciare i fatti.
ARRESTATE DUE LADRE, UNA ERA RICERCATA IN TUTTA ITALIA
La polizia ha arrestato a Comiso 2 donne di etnia rom per furto in appartamento. Una delle donne era ricercata in tutta Italia, in 7 anni ha fornito alla Polizia ben 90 identità diverse ed è stata colta in flagranza di reato per furto in abitazione 40 volte. La Squadra Mobile dopo l’arresto e gli accertamenti sull’identità, ha scoperto per una di loro 3 mandati di cattura, in quanto deve scontare 9 anni e 10 mesi per condanne inflitte dal Tribunale di Firenze e 7 anni e 2 mesi per quelle inflitte a Reggio Calabria, inoltre era destinataria di una misura cautelare in carcere sempre per furto in carico alla Squadra Mobile di Firenze. La professionista dei furti è una donna da record. Non è facile trovare simili criminali e quando i poliziotti hanno ricevuto i complimenti dei superiori in presenza delle arrestate per la brillante cattura, la donna in modo ironico si esprimeva così: “complimenti? non avete mica arrestato Riina o Provenzano, noi siamo due madri di famiglia”. Le due sono: Maric Vesna, nata a Roma nel 1988 e Nikolic Mira, nata a Belgrado nel 1985. Le due sono state prese in un appartamento che stavano svaligiando in Via Galilei. Le due sono entrambe in stato di gravidanza, avevano con sè un neonato. Una delle arrestate ha 4 figli, l’altra 6. Ogni volta che sono state “beccate” dalle forze dell’ordine, sono sempre fuggite approffittando del loro perenne stato di gravidanza. La difficoltà di poterle accompagnare in carcere, per di più con il neonato in braccio, sembravano insuperabili ma la legge prevede delle eccezioni. La Procura della Repubblica di Ragusa ha disposto che venissero comunque accompagnate in carcere nella struttura di Piazza Lanza a Catania, istituto di pena che ha un settore specializzato per detenere soggetti con queste particolari situazioni familiari e sanitarie.
Stalker arrestato dalla Polizia
E’ stato arrestato in flagranza di reato dalla Polizia del Commissariato di Vittoria un uomo di 52 anni nato e residente in provincia di Milano ma da tempo domiciliato a Vittoria. La vittima è una donna di 35 anni vittoriese. La persecuzione durava da parecchi anni. La donna frequentava con regolarità una palestra e qui un uomo che aveva conosciuto cinque anni prima le si era avvicinato e si era intrattenuto a parlare con lei. Da quel giorno non lo aveva più visto, sino a quando si era accorta di nuovo della sua presenza nei pressi della palestra e che era sempre più insistente nel volerla fermare. Piuttosto infastidita aveva evitato di intrattenersi a parlare con lui, soprattutto dopo che un giorno le aveva riferito frasi piuttosto strane asserendo di conoscerla molto bene di sapere che professione svolgeva e le aveva chiesto di incontrarla in un bar. Per non incontrarlo più la donna era stata costretta a cambiare gli orari in cui si recava in palestra, e a lasciar detto ai colleghi di lavoro di non passare telefonate di quel tizio. Numerose infatti le telefonate in ufficio, e quando i colleghi della donna gli avevano riferito che l’interessata non c’era, lui aveva replicato dicendo di aver notato la sua auto parcheggiata fuori, dimostrando così di conoscere bene i movimenti della donna. La situazione è precipitata questo mese. Infatti pochi giorni fa riceveva presso la buca delle lettere della sua abitazione una lettera anonima nella quale il mittente le dichiarava di amarla concludendo la missiva con un inquietante “Ti porterò lontano”, per non parlare di continui messaggi telefonici, dal tenore sempre più farneticante e minaccioso. La Polizia ha predisposto specifici servizi e mercoledì sera è stato bloccato mentre sotto casa della donna cercava di raggiungerla. L’uomo è stato tratto in arresto per il reato di atti persecutori e condotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.
SCOGLITTI, ESEGUITA ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE NEI CONFRONTI DI ALOUANI MOUSSA
I Carabinieri, nel tardo pomeriggio di mercoledì, hanno arrestato, il 40enne pregiudicato Moussa Alouani. Il tunisino, in base al provvedimento limitativo della libertà personale emesso dal Gip presso il Tribunale di Como, è ritenuto responsabile di reiterate violazioni degli arresti domiciliari, commesse in Cirimido (CO) tra il mese di giugno e luglio 2008: dovrà scontare complessivamente un anno di reclusione. L’uomo, irreperibile dal 2013, è stato rintracciato dai Carabinieri della Stazione di Scoglitti.
Santa Croce Camerina – Operazione “Alto Impatto” per il contrasto all’immigrazione clandestina
Nelle giornate del 20 e 21 aprile si sono svolti a Santa Croce Camerina servizi straordinari di controllo del territorio con particolare attenzione al contrasto dell’immigrazione clandestina. In particolare è stata approfondita la situazione di sei cittadini stranieri con l’emissione di quattro provvedimenti di espulsione dal territorio nazionale, un trattenimento presso il Cie di Caltanissetta per il successivo rimpatrio e due dinieghi del permesso di soggiorno notificati. Sono state in totale controllate oltre 150 persone e 74 veicoli, elevando sanzioni al codice della strada per oltre 2000 euro ed il sequestro di 2 autovetture in quanto prive della prescritta copertura assicurativa. Durante il servizio serale nel centro storico è stata rinvenuta e sequestrata sostanza stupefacente di tipo hashish del peso di 23 grammi ed è stata sottoposta a controllo amministrativo una sala giochi.
Topo d’auto arrestato a Vittoria
La Polizia ha arrestato in flagranza di reato Aymen Fridhi, tunisino di 29, bracciante agricolo ed in possesso di permesso di soggiorno. Alle 23 di martedì un cittadino ha chiamato il 113 segnalando la presenza di persone sospette intente ad armeggiare sui veicoli in sosta a margine della carreggiata in una zona centrale della città. Giunti sul posto gli agenti hanno notato una persona nei pressi di una Fiat Panda a fare da “palo” ed all’interno del veicolo un’altra persona che si affaccendava sul quadro d’accensione. Alla vista dei poliziotti i due malviventi si sono dati alla fuga. Sono stati rincorsi, ma uno solo di loro è stato raggiunto e bloccato. Quest’ultimo, durante la corsa ha lanciato in aria due oggetti che sono stati recuperati: il frontalino di un’autoradio ed il classico “spadino”, una chiave adulterina utilizzata dagli scassinatori per aprire le serrature. L’uomo è stato condotto a Ragusa presso la Casa Circondariale. La radio è stata riconsegnata al proprietario dell’autovettura, un vittoriese di 36 anni. Non si esclude che nel corso della serata i due malviventi avessero tentato di forzare altri veicoli. I cittadini che constatassero di avere subito il furto od il tentativo di furto sono quindi invitate a sporgere denuncia.
Controlli dei carabinieri a Santa Croce, arrestata una giovane incensurata
Intenso lavoro per i Carabinieri della Compagnia di Ragusa che, come disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Ragusa, nel territorio di Santa Croce Camerina e nella fascia costiera, nell’ambito di servizi straordinari di controllo del territorio, disposti dal Prefetto di Ragusa in sede di Comitato per l’Ordine e Sicurezza Pubblica, hanno effettuato numerosi posti di controllo sulle principali vie di comunicazione e controllato soggetti con precedenti penali o sottoposti a misure restrittive. I risultati sono stati un arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e una serie di denunce in stato di libertà. E’ stata arrestata Concetta Ammatuna, incensurata di 22 anni, residente a Pozzallo che, nel corso di perquisizione personale e veicolare, eseguita durante uno dei tanti posti di controllo, è stata trovata in possesso di un panetto di hascisc del peso di 100 grammi, nascosto nella tasca dei pantaloni. La giovane è ai domiciliari.
Droga, albanese arrestato a Santa Croce
La Polizia di Stato ha arrestato Bujar Mucaj, albanese di 33 anni, residente a Modica, in quanto è stato trovato in possesso di 30 grammi di cocaina, una parte suddivisa in dosi e l’altra ancora da tagliare. L’uomo è stato fermato nel corso di un controllo a Santa Croce. Durante il controllo, il 33enne ha cercato di fuggire ma è stato fermato poco dopo mentre gettava un involucro dove c’era della droga. Addosso, in un calzino, altra sostanza stupefacente. In totale sono stati sequestrati 30 grammi di cocaina: sul mercato avrebbero fruttato circa 4mila euro.
Ispica: sorpreso mentre rubava ferro dagli impianti di illuminazione comunale
I Carabinieri di Ispica hanno sorpreso all’interno del Parco Forza in prossimità della via Ispica, Domenico Provenzano, classe ’66, già noto alle forze dell’ordine, mentre era intento ad asportare alcune protezioni in ferro dell’illuminazione comunale installata lungo il viale turistico. Aveva già divelto 22 griglie in ferro e le aveva accantonate a ridosso del muro di cinta recuperando complessivamente 10 kg di ferro arrecando un danno alla città di circa 1.000,00 euro. I militari dell’Arma hanno dichiarato l’uomo in stato di arresto e, su disposizione del sostituto procuratore di turno, lo hanno tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari. La refurtiva è stata restituita all’ufficio tecnico del Comune di Ispica per la rimessa in sicurezza dell’impianto di illuminazione.
Scicli, ordinanza di custodia cautelare in carcere per Vincenzo Epiro
Lo scorso 18 aprile era evaso dagli arresti domiciliari ed aveva aggredito una passante e minacciato i Carabinieri intervenuti. I Carabinieri lo avevano quindi tratto in arresto per i reati di evasione, lesioni personali nonché minacce e resistenza a pubblico ufficiale e, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, lo avevano sottoposto nuovamente agli arresti domiciliari. A seguito di questo episodio, il Tribunale di Ragusa, all’atto della convalida dell’arresto, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Epiro è stato quindi condotto presso la casa circondariale di Ragusa.
Modica, morì per overdose a dicembre: arrestato il pusher
Dopo una prolungata attività investigativa i Carabinieri hanno individuato il responsabile della cessione di eroina a Orazio Adamo, deceduto a dicembre per overdose. E’ stato arrestato e posto ai domiciliari Roberto Bellaera Roberto, modicano, classe ’84, già noto alle forze dell’ordine. I fatti risalgono allo scorso 6 dicembre quando, presso il pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore di Modica, veniva trasportato Adamo Orazio che decedeva poco dopo a causa di arresto cardiorespiratorio per overdose da stupefacenti. Orazio Adamo venne trovato dai suoi genitori mentre era privo di sensi nella propria camera da letto. Le successive indagini hanno permesso ai Carabinieri di ricostruire gli ultimi attimi di Orazio e, quindi, di risalire al pusher che gli aveva ceduto l’eroina che lo ha condotto alla morte.
MIGRANTI SIRIANI E PALESTINESI PARTITI SU UNO YACHT
Con tutti i mezzi disponibili, dai gommoni alle barche di lusso, pur di fuggire dall’inferno della guerra. Un’emergenza continua ed irrefrenabile sulle nostre coste. Stavolta, almeno, non hanno rischiato di morire, riuscendo ad imbarcarsi in uno yacht. Ricordiamo che la Siria è un paese allo stremo, e tutti, dai nullatenenti alla classe media (sino a qualche anno fa in Siria, così come da noi in Italia, c’era un ceto medio numeroso) tentano di ricrearsi una vita uscendo da quell’inferno. Il viaggio è costato 8.500 dollari, e sono stati arrestati 3 siriani al comando dello yacht. Sono partiti dalla Turchia con un’imbarcazione sicura e pochi passeggeri a bordo: 98 tra Siriani e Palestinesi ( 23 bambini) nello yacht di 25 metri. Agli organizzatori quasi 800.000 dollari per il viaggio. I migranti sono stati trasbordati in due mercantili accorsi dopo che dallo yacht era stato lanciato un Sos e poi portati a Pozzallo. La Polizia di Stato che lavora incessantemente a Pozzallo ha già trasferito centinaia di ospiti in altri centri ed in queste ore sta provvedendo a svuotarlo.
GUARDIA DI FINANZA: SEQUESTRO DI PRODOTTI NON SICURI
Sono circa 353 articoli ed hanno un valore commerciale di circa 5.000 euro i prodotti sequestrati dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Ragusa, al termine di una mirata attività info-investigativa conclusasi all’interno di un “megastore” gestito nel vittoriese da un cittadino di etnia cinese. Gli accertamenti svolti hanno permesso di verificare che gli articoli destinati alla vendita, tutti importati dalla Cina, non erano stati sottoposti ai previsti controlli di sicurezza. In alcuni casi la marcatura CE, che attesta proprio l’esecuzione ed il superamento dei test specifici per ciascuna tipologia di prodotto, era stata riportata illegalmente, mentre in altri mancava del tutto. È risultata molto ampia la gamma dei prodotti interessati, andando dai dispositivi elettrici ed elettronici agli articoli medici, passando per giocattoli e bigiotteria. Oltre al contestuale sequestro dei prodotti, la titolare dell’azienda è stata denunciata alla locale Procura della Repubblica per la violazione delle norme in materia di contraffazione e sicurezza prodotti, nonché per i reati di ricettazione e frode in commercio.
Caso Loris, la difesa: “Il bambino non rientrò a casa”
Il Tribunale dei minori di Catania deciderà martedì sull’affidamento del fratello minore di Loris Stival, il bambino ucciso il 29 novembre scorso a Santa Croce Camerina, secondo l’accusa dalla madre, Veronica Panarello, da dicembre detenuta nel carcere di Agrigento. Al momento il piccolo, in via provvisoria è stato affidato alle cure del padre, Davide Stival, e della nonna paterna. L’udienza è stata fissata per le 10 davanti al giudice Pricoco. E’ stato nominato un perito, il dottore Gugliotta, per valutare la capacità genitoriale di Veronica Panarello, a supporto della decisione del giudice. Il primo provvedimento di affido era stato assunto “inaudita altera parte” ovvero, senza avere sentito Veronica Panarello. L’iter per l’affidamento era stato attivato dal Tribunale senza l’intervento di Davide, padre del piccolo. “Contro il provvedimento di affidamento ci opporremo naturalmente con tutti i mezzi a nostra disposizione”, aveva assicurato l’avvocato Francesco Villardita, che assiste la madre. E intanto la difesa conferma la tesi sin da subito sostenuta: il bambino che rientra a casa, al mattino del 29 novembre 2014, non è Loris. Non è lo stesso bambino che, un minuto prima, era uscito di casa insieme alla madre ed al fratellino più piccolo, che ha quattro anni, per recarsi a scuola. Lo sostengono i periti nominati dalla difesa. Uno scenario che aprirebbe a tanti interrogativi: Se non lui, chi? Chi rientra in casa a quell’ora, in una casa dove rimangono poche persone (molti sono al lavoro …) e, dove, intorno alle 9,15 quasi tutti sono usciti e non rimane più nessuno? E quel bimbo che rientra a casa, se non è Loris, chi è? Dove era diretto? E quando ne è uscito visto che nessuno lo ha trovato nell’edificio, quando, alle 13, le forze dell’ordine si riversano tutti nello stabile, perché mezzora prima era scattato l’allarme della sparizione di Loris e sono scattate le ricerche per cercare di rintracciarlo? Queste immagini e le risultanze della perizia, raccontate da Villardita alla trasmissione Quarto Grado, saranno ora sottoposte alla Corte di Cassazione che, il 29 maggio, dovrà decidere sulla richiesta di scarcerazione di Veronica Panarello.
ACATE, CARABINIERI SVENTANO FURTO DI RAME: ARRESTATO RUMENO DOPO UN INSEGUIMENTO
Alle prime luci dell’alba di sabato in Contrada Pizzo di Rizzo i militari dell’Aliquota Radiomobile, impiegati nel pattugliamento delle aree rurali, hanno sorpreso il ventenne Iulian Marian Pintilie che, assieme ad altri due complici in fase di identificazione, cercava di trafugare del rame da un impianto fotovoltaico. Alla vista dei militari, mentre i due scappavano a piedi per la campagne limitrofe, il 20enne ha tentato la fuga alla guida di un Fiat Doblò. Ne è nato un rocambolesco inseguimento fino a Piazza Matteotti, dove, nei pressi del noto monumento, il rumeno si è andato a schiantare con il veicolo. Trasportato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Vittoria, al giovane, che guidava anche senza patente, è stato riscontrato un trauma facciale con ferite varie, giudicate guaribili in 10 giorni. Il mezzo utilizzato, risultato oggetto di furto denunciato lo scorso 7 aprile in provincia di Palermo, è stato sottoposto a sequestro per i rilievi del caso: al suo interno sono stati trovati attrezzi vari da scasso usati dalla banda per penetrare nell’impianto fotovoltaico e trafugare il rame dalle condutture. Il rumeno è stato quindi tratto in arresto e condotto presso la caserma di via Garibaldi dove, al termine delle formalità di rito, è stato successivamente ristretto presso la Casa Circondariale di Ragusa.
Ladri di biciclette presi a Vittoria
Due romeni diciottenni, senza fissa dimora ma “operativi” in territorio di Vittoria, si erano specializzati nei furti di biciclette, approfittando delle ore notturne e dell’assenza di persone in giro. La Polizia di Vittoria ha ricevuto due denunce di cittadini che avevano subito lo stesso furto con le stesse modalità. In entrambi i casi, gli Agenti sono riusciti a recuperare delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza pubblici e privati e sono riusciti a riconoscere i due ragazzi. Negli Uffici di Polizia uno dei due ha ammesso di essere l’autore dei due furti che gli venivano contestati e si è dimostrato disponibile a fare recuperare la refurtiva, accompagnando gli agenti in un vecchio casolare di campagna dove ha permesso di fare rinvenire le due mountain bike oggetto delle denunce. Il giovane si è reso disponibile a fare chiarezza su altri episodi simili, ammettendo di essere responsabile, da solo o in concorso con un altro complice, di altri due episodi non denunciati ad alcuna forza di Polizia. In questo caso non è stato possibile recuperare l’ulteriore refurtiva poiché lo stesso romeno aveva venduto, subito dopo il furto, le biciclette ad un tunisino che gliele ha pagate 20 euro l’una. I due romeni sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Ragusa per il reato di furto continuato in concorso.