14-04-2025
Ti trovi qui: Home » Cronaca (pagina 86)

Archivio della categoria: Cronaca

ISPICA, STAVA PER UCCIDERE L’EX MOGLIE: ARRESTATO RIOMENO

Lupascu Dumitru Daniel 26.10.1977I Carabinieri di Ispica hanno tratto in arresto Lupascu Dumitru Daniel, classe ‘77, romeno, bracciante agricolo. Si era è recato presso l’abitazione dell’ex moglie e, dopo averla minacciata gravemente di morte, l’ha aggredita, dapprima verbalmente, poi sferrandole alcuni colpi di accetta. La poveratta è riuscita a divincolarsi dalla violenta azione dell’uomo e a chiamare il 112. Due pattuglie dei Carabinieri Hanno sorpreso lo straniero in flagranza di reato e, pertanto, immediatamente lo hanno bloccato e disarmato, scongiurando così un possibile femminicidio. Arrestato per atti persecutori, minaccia aggravata e porto ingiustificato di strumenti atti all’offesa; è stato condotto presso la casa circondariale di Ragusa. La donna, molto impaurita dall’ennesimo episodio violento da parte dell’ex marito, è stata tranquillizzata ed assistita.  L’uomo già in passato si era reso responsabile di altri episodi violenti e persecutori ai danni dell’ex moglie e da quest’ultima in parte denunciati.

ALTRI 300 MIGRANTI ARRIVATI A POZZALLO

KERDAOUI Mehamed  nato in Tunisia il 13.05.1983Arrestato il comandante tunisino di un peschereccio in legno di circa 15 metri. A bordo 300 migranti, 23 bambini, 43 donne ed il resto tutti uomini provenienti dalla Siria ed Eritrea, soccorsi da una motonave. La Questura di Ragusa  sta trasferendo senza sosta i migranti presenti al centro per permettere l’accesso dei nuovi arrivati. Impiegati 30 uomini della Polizia di Stato. il sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria è Kerdaoui Mehamed nato in Tunisia. Come sempre erano partiti dalla Libia.

Controlli a Santa Croce, migranti tutti regolari  

DSC_0010Nella mattinata di giovedì, la Polizia di Stato unitamente al Comando di Polizia Municipale di Santa Croce Camerina, ha effettuato mirati controlli finalizzati al contrasto dell’immigrazione clandestina. Pertanto, personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura e della Polizia Municipale di Santa Croce Camerina, individuati i luoghi di aggregazione dei cittadini stranieri presenti nella cittadina camarinense, ha proceduto al controllo di circa 50 stranieri per i quali è stata verificata la regolare presenza sul territorio nazionale. Tutti, eccetto un migrante, sono risultati regolarmente soggiornanti. Per un solo è scattato il decreto di espulsione con l’accompagnamento coatto.

 

Arrestati due scafisti

SBARCOLa Polizia ha fermato due giovani gambiani accusati dell’ennesimo sbarco avvenuto a Pozzallo nel pomeriggio di martedì. E’ stata una nave mercantile a trarre in salvo le 79 persone a bordo del gommone condotto dai due gambiani. I migranti arrivati sono di varie nazionalità: Mali, Gambia, Nigeria, Senegal e Ghana.

Droga, arrestato con un etto di hascisc

CILENTI FrancescoI Carabinieri della Compagnia di Ragusa hanno arrestato, a Santa Croce Camerina, uno spacciatore sorpreso a bordo della propria autovettura con un panetto di circa 100 grammi di hascisc. Si tratta di Francesco Cilenti, 28 anni. La droga era nell’auto a bordo della quale si trovava il giovane. Per Cilenti è scattato l’arresto.

Arrestato sorvegliato speciale  

BENENATI Mario, Vittoria il 19.02.1981.Era a spasso con uno scooter in contrada Randello. Nulla di strano, se non fosse che si tratta di un sorvegliato speciale e non può commettere reati né allontanarsi dal comune di residenza. Si tratta di Mario Benenati, che è stato arrestato: guidava senza patente e si trovava in territorio di Ragusa e non in quello di Vittoria, dal quale non si dovrebbe allontanare.

Pozzallo, operazione antidroga dei Carabinieri: arrestati due conviventi

BARRERA MariaMartedì mattina i Carabinieri delle Stazioni di Pozzallo e Marina di Modica hanno proceduto ad un servizio antidroga sui territori di competenza. Sono stati effettuati molteplici controlli, durante i quali i militari dell’Arma hanno tratto in arresto due persone, un uomo di nazionalità marocchina ed una donna italiana, entrambi trovati in possesso di droga. I due sono: Rheydouni Mustapha, marocchino, nato nel 1970, e Maria Barrera, di 33 anni, conviventi. I Carabinieri stavano attenzionando i movimenti dei due già da tempo, infatti, dopo averne seguito gli spostamenti per alcuni giorni, avevano notato un frequente via vai di persone nei pressi della loro abitazione. Nel corso della perquisizione domiciliare, gli uomini dell’Arma hanno rinvenuto, nascosto nella tasca di un giubbotto conservato in un armadio, un involucro di cellophane contenente circa 12 grammi di eroina. Inoltre i Carabinieri hanno scovato, nascosta all’interno di una macchina da cucire chiusa in uno stanzino, una pistola con munizionamento a salve priva del tappo rosso. L’uomo è stato condotto presso la Casa Circondariale di Ragusa mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

IL CADAVERE DEL MIGRANTE GETTATO IN MARE, IL RACCONTO DEI COMPAGNI DI VIAGGIO

arrestato con logoSono 109 gli ultimi migranti sbarcati a Pozzallo; c’è anche una bimba di un anno. E’ l’ultimo viaggio, quello che ha fatto accapponare la pelle a tutto il Paese, il viaggio dove il cadavere di un uomo è stato gettato in mare agli squali.  Il “comandante” così come chiamato dai migranti non ha voluto collaborare con la Polizia e si è dichiarato innocente nonostante le responsabilità emerse a suo carico. I testimoni hanno riferito che l’uomo faceva parte dell’organizzazione in quanto non dimorava nei capannoni con gli altri passeggeri ma è giunto in spiaggia quando già erano tutti sul gommone. “è arrivato a bordo di una macchina con i libici, è sceso, gli hanno dato qualcosa in mano, forse il satellitare e poi siamo partiti”.L’uomo morto forse era un nigeriano. Questo il racconto degli sbarcati che  hanno viaggiato senza cibo e con una piccola scorta di acqua, mentre nel barcone c’era un odore fortissimo di carburante. “Lo abbiamo visto accasciarsi, ha vomitato e poi è caduto a faccia in giù al centro del gommone; credevamo si riprendesse ma così non è stato; qualcuno appena ci siamo resi conto fosse morto lo voleva gettare in acqua ma i nigeriani non hanno voluto, hanno detto lui viaggia con noi; ad un certo punto ho visto che lo gettavano in acqua credo per il poco spazio o perché stava arrivando la barca che ci ha soccorsi”.

Scafista morto dato in pasto agli squali  

Sbarco eritreiLa polizia di stato a Ragusa ha fermato un africano, originario della Guinea, accusato di essere uno scafista. All’uomo non viene contestato solo il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ma anche la morte seppure non voluta di un profugo che è deceduto durante la traversata ed è stato gettato in mare. Il cadavere per come riferito dai compagni, è stato dato in pasto agli squali che seguivano il gommone. La morte, così come in altri casi, è intervenuta dopo le forti esalazioni di benzina che si era rovesciata dalle taniche per il mare mosso.

 

Omicidio Loris, “battaglia” legale su immagini e ora della morte  

panarello veronicaSlitta a giovedì, in un locale allestito appositamente nella questura di Ragusa, l’incidente probatorio per trasferire le immagini registrate a Santa Croce da sistemi di videosorveglianza pubblici e privati la mattina del 29 novembre del 2014, giorno dell’omicidio del piccolo Loris, e anche nei giorni precedenti al delitto. Anche Davide Stival, papà del bimbo ucciso, ha nominato un proprio consulente di parte. Si tratta di Maurizio Scalone, titolare della “Crea”, una societa’ di impianti. Alle operazioni parteciperanno Luca Losio, perito nominato dal Gip, Claudio Maggioni, il consulente della Procura, Giovanni Tessitore, direttore tecnico della Polizia di Stato di Caserta, e quello di Veronica Panarello, mamma di Loris accusata dell’omicidio, Pierdavide Scambi con l’ausiliario Cristian Mendola. Al termine del riversamento delle immagini, che non dovrebbe durare più di una decina di giorni, i server verranno riconsegnati al Comune di Santa Croce e ai privati proprietari. Le immagini oggetto del lavoro degli esperti sono relative ai percorsi effettuati in automobile da Veronica Panarello, da dicembre detenuta nel carcere di Agrigento. E intanto la difesa continua a proclamare l’innocenza della donna. “Noi abbiamo una certezza: tramite il nostro consulente abbiamo effettuato una perizia di parte a seguito del deposito di quella del pubblico ministero e abbiamo accertato che per i parametri indicati in quella consulenza è impossibile che il bambino sia stato ucciso tra le 8.30 e le 10.00 perché, per quei dati, e soprattutto per l’assenza di macchie ipostatiche complete (che sono già complete dopo otto ore) l’orario della morte non può essere quello ma deve essere spostato in avanti almeno di due ore. Ci troveremo quindi verso le 12/12.30, un orario assolutamente incompatibile con la presenza della signora Panarello in quei luoghi. Abbiamo questa certezza che porteremo nelle sedi processuali perché vogliamo dimostrare l’impossibilità sotto il profilo materiale della commissione dell’omicidio da parte di Veronica”. E’ quanto ha detto l’avvocato Francesco Villardita, legale di Veronica Panarello, a “Mattino Cinque”. “Anche sulle fascette non siamo convinti – ha aggiunto Villardita – abbiamo già presentato questo nostro dubbio al tribunale del riesame dicendo che mancano le zigrinature su quel solco che è stato rilevato dal medico legale della procura. Faremo anche su questo la nostra battaglia”.

 

 

COMISO: LA GUARDIA DI FINANZA RECUPERA MONETE E VASI ANTICHI DI VALORE ARCHEOLOGICO E STORICO – ARTISTICO

image1La Guardia di Finanza ha rinvenuto e sequestrato una raccolta di beni di interesse storico ed archeologico a Comiso. L’attività è stata coordinata e disposta dalla Procura della Repubblica di Ragusa ed in particolare dalla Dott.ssa Valentina Botti – Sostituto Procuratore. Gli oggetti erano in possesso di un comisano, il quale li esponeva all’interno della propria abitazione. Durante la perquisizione sono stati rinvenuti più di 800 reperti di possibile interesse archeologico e storico- artistico. I beni oggetto di attenzione sono di diversa natura ed epoca: monete, anche provenienti da scavi clandestini, pesi commerciali, lucerne e piatti in terracotta, anfore, statue vasi e portalumi. Il tutto era esposto nelle diverse stanze della casa. I militari hanno richiesto la provenienza o il titolo di acquisto. Infatti i reati presunti sono quelli di ricettazione e di illecito impossessamento di beni appartenenti allo Stato. L’uomo tuttavia non ha saputo esibire alcuna documentazione in grado di giustificare l’acquisto ovvero la detenzione degli stessi, facendo pertanto scattare il vincolo del sequestro. Alcuni reperti, a causa della loro dimensione e fragilità, sono stati lasciati nel possesso dell’indagato, con l’obbligo di prendersene cura e custodirli. Tutti i beni verranno analizzati da personale specializzato della Soprintendenza per i Beni Artistici e Culturali della Provincia di Ragusa.

Lettera intimidatoria a consigliere Cinquestelle di Acate

11127578_813254675424039_103760076348526761_nIl M5S Sicilia esprime grande solidarietà e vicinanza al consigliere Cinquestelle di Acate, Cristian Palma, vittima di un episodio intimidatorio, legato alla sua attività commerciale. Il consigliere nei giorni scorsi ha ricevuto una lettera, con in calce un nominativo chiaramente falso, che annuncia la chiusura della sua attività, oggetto in rapida successione delle attenzioni dei Nas, dei vigili e degli ispettori sanitari, da quando Cristian e i suoi colleghi in consiglio stanno portando avanti un’azione politica molto incisiva, e probabilmente fastidiosa. Come ciliegina sulla torta per Cristian è arrivata recentemente la chiusura da parte del Comune delle strade che portano al suo negozio, aperto, dal 2008, ma mai al centro di tante verifiche. La lettera, di poche righe, cita tutti i controlli avuti da Cristian e chiude con la preoccupante ed esplicita frase intimidatoria “un cataclisma farà chiudere l’attività”. “Ho già denunciato tutto agli organi competenti – scrive Cristian nella sua pagina facebook – e discusso della cosa con i miei colleghi consiglieri. Oggi vogliono che io faccia un passo indietro e che metta in discussione tutto quello in cui credo, beh, la mia risposta è solo una: io non mi dimetto. Se un sogno ha così tanti ostacoli, vuol dire che è quello giusto”. “A Cristian – affermano i deputati Cinquestelle all’Ars – va la più totale solidarietà, non solo del gruppo parlamentare di palazzo dei Normanni, ma dell’intero mondo Cinquestelle. Conosciamo la sua caparbietà e la sua forza, pertanto siamo certi che terrà duro e che questi episodi non faranno altro che rafforzare la sua determinazione a lottare per il bene comune della collettività di Acate e dell’intera Sicilia”.

 

Arrestato Mario Campailla  

CAMPAILLA-Mario-Vittoria-13.01.1962La Polizia di Stato – Commissariato di Comiso – ha tratto in arresto Mario Campailla, vittoriese, ma residente a Comiso per inosservanza alle prescrizioni della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza. L’uomo conduceva un veicolo senza patente di guida (revocata in quanto sorvegliato) e non indossava il casco, elemento che lo ha reso riconoscibile immediatamente dai poliziotti. Il Questore di Ragusa meno di un anno fa, a seguito della sua scarcerazione aveva sottoposto Campailla alla Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di Comiso, in quanto il soggetto è stato già tratto in arresto per associazione a delinquere di stampo mafioso, aggravata dal possesso di armi anche da guerra. L’associazione riconducibile al clan “dominante” aveva imposto estorsioni nei comuni di Comiso e Vittoria e per questo dopo la scarcerazione nel 2013, il soggetto era stato sottoposto alla misura della libertà vigilata.

Uomo trovato morto in casa a Vittoria, indagini della Polizia

foto-polizia-113Sono in corso le indagini per chiarire la morte di un uomo di 44 anni, originario di Gela. Il 44enne è stato trovato cadavere nella sua abitazione di via Cernaia, a Vittoria. A scoprirlo è stata la madre, preoccupata perchè il figlio, chiuso nella sua stanza da letto, non gli rispondeva da ore. La donna ha chiamato la Polizia e il 118. Secondo la prima ispezione cadaverica effettuata dal medico legale non si tratterebbe di una morte violenta, solo l’autopsia potrà accertare le cause del decesso.

VITTORIA, PREGIUDICATO TORNA IN CARCERE

BURGIO_01Sabato mattina i Carabinieri hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della repubblica presso il Tribunale di Ragusa, nei confronti del vittoriese Giovanni Burgio ritenuto colpevole del reato di cui all’art. 5 della legge 575 del 1965: nell’agosto del 2009 era stato arrestato dai Carabinieri per la violazione delle prescrizioni imposte dalla sorveglianza speciale di P.S. dell’obbligo di soggiorno nel Comune di residenza, alla quale era sottoposto. Condotto presso la caserma di via Garibaldi per le formalità di rito, è stato poi accompagnato presso il carcere di Ragusa, dove dovrà scontare una pena di 10 mesi e 18 giorni di reclusione.

Calcio Vittoria – Paternò: 15 denunciati per la rissa del 22 marzo

2 logoL’indagine svolta dalla Polizia del Commissariato di P.S. di Vittoria sui disordini verificatisi  tra giocatori ed accompagnatori delle squadre del Vittoria e del Paterno, all’ingresso degli spogliatoi alla fine della prima frazione dell’incontro di calcio, disputatosi solo in parte perché poi sospeso dall’arbitro, si è basata su quanto i Poliziotti  dislocati all’interno del terreno di gioco hanno assistito (evitando che vi fossero conseguenze ulteriori) e dalla visione dei filmati registrati dai cineoperatori della Polizia Scientifica e da una telecamera di vigilanza installata proprio all’ingresso del seminterrato degli spogliatoi dello stadio comunale di Vittoria. Solo 30 secondi è durata la furibonda rissa, forse innescata da qualche parola di troppo, nel corso della quale sono volati violenti pugni, calci, manate strette al collo e spintoni vari. L’esito di tanta violenza è rappresentato innanzitutto dai due feriti, un giocatore ed il magazziniere del Paternò, trasportati presso l’Ospedale di Vittoria. Il primo rifiutava il ricovero ed era dimesso con una prognosi di 20 giorni e il magazziniere veniva dimesso con 5 giorni di prognosi. La rissa con eventi lesivi aggrava il reato e prevede la pena, per la sola partecipazione alla rissa, della reclusione da tre mesi a cinque anni. La Polizia di Vittoria ha individuato ed identificato quindici persone, nello specifico dieci della squadra del Vittoria e cinque del Paternò. Della prima squadra sono tutti atleti entrati in campo, che hanno giocato o erano in panchina, del Paterno oltre a quattro giocatori anche un accompagnatore.

AD ACATE FAMIGLIA RUBA ENERGIA ELETTRICA: DENUNCIATE 4 PERSONE

cc corrente elettrica (1)4 pregiudicati di Acate, componenti dello stesso nucleo familiare, Z.S., 45enne, V.L., 30enne, V.G., 26enne e T.S., 26enne, sono stati denunciati a piede libero dai Carabinieri della locale Stazione per furto di energia elettrica. Nella mattinata DI venerdì, infatti, i militari della Stazione di Acate, nell’ambito di un predisposto servizio contro i reati predatori nelle aree rurali, durante una perquisizione all’interno di un’abitazione, hanno notato delle anomalie nel contatore della corrente elettrica. Dopo un accertamento più approfondito, i militari si sono resi conto che c’era stata una manomissione, visto che il contatore era allacciato direttamente alla rete elettrica pubblica, riuscendo a riscontrare che il prelievo irregolare di energia elettrica risaliva a luglio 2014: sono tuttora in corso le operazioni di quantificazione dell’energia elettrica sottratta illecitamente. L’intera famiglia è stata così deferita in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dinanzi alla quale dovrà rispondere di furto di energia elettrica aggravato, mentre l’area e la linea elettrica sono state messe in sicurezza.

Sequestrati cinque Tir

SAMSUNG DIGITAL CAMERAGli agenti della Polizia Stradale di Ragusa hanno eseguito due perquisizioni a Vittoria e Comiso, su delega della Procura della Repubblica di Ragusa, allo scopo di rinvenire cinque veicoli commerciali di proprietà di una società di Verona. Si tratta di mezzi dei quali una società vittoriese si era appropriata indebitamente. In particolare, le due società avevano stipulato un contratto che prevedeva la locazione finanziaria di 10 trattori stradali e 5 semirimorchi, per il periodo che andava dal 2006 al 2010. La locazione prevedeva il pagamento rateizzato dell’importo dovuto, fino al 2016; tuttavia, già nel 2014, la ditta vittoriese aveva cessato di corrispondere quanto dovuto, procurando un danno di 274.000 euro alla società veronese. Vani erano stati i tentativi di quest’ultima società di recuperare i mezzi, in quanto non si trovavano più presso la società vittoriese cessionaria che, senza alcuna autorizzazione, li aveva sublocati ad altre ditte. Pertanto, l’amministratore delegato della società veronese ha presentato querela presso la Procura di Ragusa, che ha delegato la Polizia Stradale per effettuare le indagini di competenza. Nel frattempo, la società vittoriese ha proceduto alla riconsegna di dieci mezzi al legittimo proprietario trattenendo ancora illegalmente quattro Tir e un rimorchio. Gli agenti della Polizia Stradale, dopo aver condotto indagini presso i varchi delle autostrade della rete italiana e presso autofficine autorizzate, hanno accertato che i cinque veicoli ricercati si trovavano presso un’autofficina di Comiso e presso un’azienda di autotrasporti di Vittoria. Quindi la scorsa settimana, su delega della Procura, sono state effettuate delle perquisizioni con rinvenimento e sequestro dei beni ricercati. Due dei tir erano semidistrutti in quanto coinvolti in incidenti stradali. Su disposizione della Procura i mezzi sono stati restituiti ai legittimi proprietari.

 

MAGA DI… BUSINESS  

CC COMISO SEQUESTROAvrebbe studiato con cura le sue vittime per poi convincerle di avere poteri magici e che era capace di rimuovere maledizioni e malocchi in cambio di denaro. Con l’accusa di truffa aggravata una donna di circa 50 anni, C.V., è stata denunciata a piede libero dai Carabinieri della Stazione di Comiso. L’attività di indagine ha preso le mosse dalle denunce presentate da due vittime che la sedicente maga è riuscita a raggirare. Secondo quanto appreso, la falsa fattucchiera agiva acquisendo informazioni sulle vittime per poi avvicinarle. In maniera subdola, carpiva la loro fiducia, dimostrando di conoscerne dettagli della vita privata che solo le persone più vicine potevano aver appreso ed instillava la convinzione che tali dettagli fossero stati comunicati dai defunti della vittima stessa. La truffatrice si accreditava quindi quale delegata dai defunti stessi ad aiutare i cari ancora in vita e gravati da maledizioni, a sconfiggerle. La falsa chiromante poi terrorizzava le proprie vittime sostenendo che il maleficio avrebbe arrecato loro disgrazie che si sarebbero potute scongiurare soltanto attraverso un rito, rafforzato dal contatto ultraterreno che la sedicente maga avrebbe intrattenuto con i cari defunti delle vittime. A fronte della celebrazione del rito magico, la donna richiedeva alle vittime i loro monili d’oro e d’argento, per mantenere il presunto contatto necessario per allontanare dalla persona il sortilegio, e poi un compenso in denaro di svariate centinaia di euro. Le due vittime, avuto sentore del raggiro, si sono rivolte ai Carabinieri che, nel corso della perquisizione domiciliare, hanno rinvenuto gli oggetti preziosi delle due vittime che, previo riconoscimento, sono già stati riconsegnati loro, nonché varie attrezzature del “mestiere”: candele, amuleti, talismani e vari oggetti di origine naturale (conchiglie, ossa, cristalli). Sono in corso ulteriori accertamenti al fine di verificare se altre persone abbiano collaborato con la sedicente fattucchiera e se altre ignare persone siano cadute nel raggiro: l’attività d’indagine è suscettibile di ulteriori sviluppi. Chiunque si riconoscesse nel ruolo di vittima di analoghe truffe, può contattare la Stazione Carabinieri di Comiso o rivolgersi al 112.

Operazione “Phantom”

foto (3)La Guardia di Finanza ha concluso un’attività di indagine in materia di indebite percezioni di indennità di disoccupazione agricola su delega della Procura della Repubblica di Ragusa, mettendo a segno l’operazione “Phantom”. Un’azienda agricola vittoriese aveva fittiziamente assunto 83 braccianti agricoli, i quali hanno percepito indennità non dovute per oltre 365.000 euro. L’azienda agricola di proprietà di I.F. ha assunto 83 lavoratori, tra il 2009 ed il 2011, senza neanche avere un terreno od una serra coltivata. Gli unici terreni riconducibili all’azienda erano certamente abbandonati ormai da diversi anni e su di essi non c’era traccia di alcuna coltivazione di ortaggi. Lo studio della contabilità dell’azienda agricola ha consentito inoltre di appurare che a fronte di un così ampio numero di dipendenti, l’azienda stessa non aveva ricavi tali da consentire sia il pagamento degli stipendi agli operai che il versamento dei relativi contributi previdenziali. Basti pensare che nell’anno 2010, i ricavi erano pari a zero e le somme da versare tra compensi e contributi erano pari ad euro 173.452 euro. Tuttavia l’Inps erogava regolarmente le indennità di disoccupazione in favore dei braccianti dell’azienda, dei quali era stata creata una falsa posizione assicurativa, assistenziale e previdenziale. Tra i 65 lavoratori fittizi denunciati all’Autorità Giudiziaria, alcuni dei quali assunti in più annualità, vi sono anche 17 italiani prevalentemente vittoriesi, comisani, acatesi e niscemesi, oltre ad 1 rumeno, 1 algerino e diverse decine di tunisini, molti dei quali con buona probabilità non a conoscenza delle conseguenze penali delle false assunzioni. Le Fiamme Gialle della Tenenza di Vittoria, dopo aver quantificato l’ammontare dell’importo non dovuto, hanno contestato il reato di truffa aggravata, continuata e tentata ai danni dell’Inps. Il contributo indebitamente percepito ammonta ad euro 365.161 euro, dei quali è stato disposto il sequestro per equivalente, ovvero operato su beni mobili, immobili e conti correnti riconducibili al trentottenne vittoriese titolare dell’azienda. Dai conteggi operati sulle denunce aziendali trasmesse dall’azienda è emerso che le giornate lavorative dichiarate tra il 2009 ed il 2011 sono oltre 5.200; grazie alla “simulazione dell’ingaggio”, i falsi braccianti hanno indebitamente ottenuto la liquidazione dell’indennità di disoccupazione.

Scroll To Top
Descargar musica