La Polizia lo cercava da mesi, da quando il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale aveva comunicato la possibilità che il ricercato si trovasse in provincia di Ragusa, ma del 36enne Costica Sandu di 36 anni, condannato in Romania dal Tribunale di Neamt alla pena di cinque anni di reclusione perché ritenuto responsabile del reato di tentato omicidio commesso in patria nel 2013, si erano perse le tracce. Venerdì pomeriggio i poliziotti hanno fatto irruzione in una casa del centro storico a Vittoria dove negli ultimi giorni si erano concentrate le ricerche perché si era accertato che vi abitassero alcuni suoi familiari. L’uomo è stato trovato e non ha opposto resistenza. Costica è stato portato in carcere a Ragusa e messo a disposizione del Presidente della Corte di Appello di Catania.
Archivio della categoria: Cronaca
Modica, circonvenzione ad anziani. Arrestato Alfonso Buonaurio: sottratto oltre un milione di euro alle vittime.
Aveva approfittato dello stato di solitudine di alcune signore anziane (per il momento accertate 2 vittime), ed era riuscito ad instaurare con loro un rapporto di fiducia tale da farsi perfino ospitare nella stessa casa e le aveva indotte a versare sul suo conto corrente o in contanti ingenti somme di denaro, anche simulando la necessità di interventi d’urgenza per gravi motivi di salute. Per questo motivo i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Modica hanno arrestato il 55enne Alfonso Buonaurio, napoletano, già noto alle forze di polizia, nei suoi confronti il G.i.p. del Tribunale di Ragusa ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per circonvenzione di incapace in concorso con altri soggetti non ancora identificati. Le indagini sono scattate da alcune segnalazioni ricevute dai Carabinieri da parte di alcuni direttori di istituto di credito circa movimenti sospetti sui conti delle vittime e dalla conoscenza che i militari dell’Arma hanno avuto, nel corso dei servizi esterni, dei comportamenti truffaldini tenuti dall’indagato in danno di soggetti anziani. I Carabinieri, dunque, hanno provveduto subito ad analizzare i movimenti bancari delle due vittime nonché a sentire i familiari di queste ultime, riuscendo così a quantificare parte delle somme lucrate dall’uomo, grazie anche alla documentazione acquisita da una delle anziane, in particolare diverse cambiali non valide firmate dall’indagato, per un valore di oltre un milione di euro. Il modus operandi del 55enne era sempre lo stesso, abusando dello stato di inferiorità psichica delle vittime, prima ne riusciva ad ottenere la fiducia, facendo leva sulla compassione e, successivamente, le induceva a versargli somme in denaro. Una volta acquisita la fiducia delle anziane, l’uomo gestiva tutti i loro interessi economici ed i movimenti di soldi e, per ottenere le somme di denaro utilizzava varie scuse, dalle spese mediche e sanitarie ai lavori di manutenzione e ristrutturazione delle abitazioni delle vittime, in un caso addirittura era riuscito a farsi canalizzare la pensione mensile di una delle anziane sul proprio conto. In breve tempo, il Bonaurio ha ridotto le vittime in uno stato di quasi indigenza assorbendo gran parte dei loro averi.
E’ INIZIATO IL PROCESSO D’APPELLO A VERONICA PANARELLO
E’ cominciato a Catania il processo di secondo grado, davanti alla Corte d’assise d’appello, a Veronica Panarello, accusata dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere del figlio Loris, di otto anni. La donna è stata condannata a 30 anni di reclusione dal Gup di Ragusa Andrea Reale il 17 ottobre dello scorso anno a conclusione del processo col rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica. Secondo quanto riferito dal suo legale, l’avvocato Francesco Villardita, Veronica Panarello partecipa all’udienza che si celebra a porte chiuse. Cinque giorni fa Veronica Panarello è stata autorizzata dalla corte d’assise d’appello a pregare sulla tomba di Loris. L’avvocato Francesco Villardita legale di Veronica Panarello ha dichiarato: “Ho visto Veronica Panarello una settimana fa – ha aggiunto il penalista – e non c’è nessun tipo di modifica nella propria versione dei fatti. Dice quello che ha sempre detto: ‘Io voglio pagare per quello che ho fatto ma assieme a me deve pagare il reale responsabile’, che lei ha indicato da sempre nel suocero. Vedremo”.
Modica, arrestato per circonvenzione ad anziani
E’ stato arrestato dai Carabinieri un uomo di 55 anni che, approfittando dello stato di solitudine di alcune signore anziane, era riuscito a guadagnarsi la loro fiducia tale da farsi perfino ospitare nella stessa casa e, facendo leva sulla compassione, le aveva indotte a consegnargli ingenti somme di denaro.
SEQUESTRATI BENI PER 500.000 EURO A UN IMPRENDITORE VITTORIESE RESPONSABILE DI EVASIONE E FRODE FISCALE
La Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro nei confronti di un imprenditore di Vittoria operante nel settore della fabbricazione e commercializzazione di imballaggi per prodotti ortofrutticoli che, mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ha presentato dichiarazioni dei redditi fraudolenti per diverse annualità. I finanzieri, nell’esecuzione del decreto emesso dal GIP di Ragusa, Dr. Reale, hanno sottoposto a sequestro preventivo beni immobili, autovetture, depositi bancari e postali, nonché polizze assicurative per circa 500.000 di euro. L’importo del sequestro corrisponde pertanto alle imposte complessivamente evase sia in materia di imposizione diretta che in materia di imposta sul valore aggiunto.
Arrestato un imprenditore agricolo per sfruttamento di manodopera, controllate nove aziende nei territori di Santa Croce, Modica, Vittoria e Acate
La Squadra Mobile di Ragusa è stata impegnata nell’ambito dell’operazione nazionale “Freedom”, unitamente alle Squadra Mobili di Caserta, Foggia, Latina, Potenza e Reggio Calabria. L’obiettivo era il contrasto dello sfruttamento di migranti irregolari costretti per pochi euro a lavorare con orari pesantissimi, in condizioni anche igieniche disumane, senza alcun giorno di riposo o altro diritto garantito. Fenomeno criminale diffuso soprattutto in Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia e tipico prevalentemente del settore agricolo. Undici persone sono state denunciate per sfruttamento della manodopera e, nel caso più grave registrato a Vittoria, si è proceduto all’arresto di Francesco Miccichè, 55 anni di Vittoria. L’uomo è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Gli operai ascoltati dagli investigatori della Squadra Mobile di Ragusa sono stati concordi nel riferire di lavorare presso l’azienda di Miccichè e che proprio costui, offriva loro di dormire in casette fabbricate senza alcun minimo rispetto delle normative sull’edilizia oppure li prelevava presso i loro domicili, forniva le indicazioni, impartiva gli ordini, organizzava il lavoro all’interno dell’azienda e li pagava. Gli operai riferivano inoltre di svolgere le mansioni di bracciante agricolo addetto alle colture in serra, di lavorare almeno 8 ore al giorno per una paga giornaliera di 25,00 euro (non 59 così come previsto) corrisposti ogni settimana con denaro contante, di non godere di nessun periodo di ferie e non aver mai frequentato un corso sulla sicurezza o una visita medica.
Ragusa, prende fuoco discarica Cava dei Modicani
Un incendio è divampato nel primo pomeriggio di martedì nella discarica di ‘Cava dei Modicani’, sulla s.p. Ragusa – Chiaramonte Gulfi. Il pronto intervento della Polizia Provinciale, che ha chiesto l’immediato intervento dei Vigili del fuoco, nonché il collaudato sistema antincendio della stessa discarica, hanno permesso di domare le fiamme nel giro di un’ora. L’incendio è stato subito circoscritto e non si registrano danni alle strutture. Proprio in questi giorni è attivo il nuovo impianto di compostaggio. Sulle origini dell’incendio spetterà ai Vigili del fuoco verificare se vi sono tracce di liquido infiammabile, anche se la causa dell’autocombustione sembra molto improbabile.
ARRESTATO VITTORIA, CON UN CEFFONE MANDA IN OSPEDALE GIOVANE RUMENA
“Fratture multiple massiccio facciale” e prognosi di 45 giorni salvo complicazioni, questo il contenuto del referto medico col quale i sanitari del pronto soccorso dell’ospedale di Vittoria, si sono pronunciati prestando le cure ad una giovane rumena. La segnalazione per “lite in famiglia” era giunta al 113 e le Volanti del Commissariato di Polizia di Vittoria sono arrivate sul posto, un’abitazione del centro cittadino. La porta era aperta e all’interno della camera da letto la scena che si è presentata ai poliziotti è stata drammatica: riversa sul giaciglio una giovane donna rumena in preda a fortissimi dolori, col volto tumefatto e con evidenti segni di fratture ossee, adagiato accanto a lei un bimbo di appena quattro mesi, che si apprenderà essere il figlio della stessa e del compagno violento che con una violentissima manata le aveva procurato quelle gravi lesioni. L’autore di tanta violenza stava in corridoio: i poliziotti lo hanno bloccato e ammanettato. E’ stato necessario l’intervento del 118 e poi le cure e l’attivazione del codice rosa. L’uomo, condotto in Commissariato, ha 30 anni e precedenti di polizia per il reato di rissa. Dopo il fotosegnalamento di Polizia Scientifica è stato tratto in arresto essendo ritenuto responsabile di lesioni personali gravi ai danni della compagna convivente. Le indagini hanno consentito di ricostruire i fatti: la lite sarebbe scoppiata per futili motivi; la donna aveva rimproverato l’uomo perché lo stesso, la notte prima, era stato fuori casa ed era rientrato in tarda mattinata completamente ubriaco; non sopportando di essere rimproverato, lui l’aveva colpita al viso con un violento ceffone. Raccapricciante la condizione di debolezza psicofisica della donna, che nonostante le gravi lesioni ha rifiutato il ricovero per la necessità di accudire il bimbo neonato e che si è rifiutata di sporgere denuncia contro l’uomo, peraltro inutile in questo caso in cui la procedibilità è prevista d’Ufficio, per il timore che l’uomo, una volta arrestato non potesse più lavorare e provvedere al mantenimento suo e del figlioletto atteso che è disoccupata e non possiede mezzi autonomi di sostentamento. Tuttavia la drammatica vicenda vissuta l’ha vista implorare i poliziotti affinché all’uomo venisse impedito di avvicinare lei ed il bambino. L’associazione “Il Filo di Seta” ha preso in carico la situazione ed ha assicurato ogni possibile assistenza e sostegno.
Incendio pineta Chiaramonte Gulfi
Per tutta la notte uomini e mezzi del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco si sono prodigati per limitare i danni nell’area della pineta di Chiaramonte Gulfi. Considerato che nella giornata di ieri non è stato possibile avere la disponibilità di aerei antincendio, e tenuto conto di quanto rilevato da Drago 64 del Nucleo VV.F. di Catania che ha effettuato le ricognizioni nelle aree interessate dall’incendio, con l’obiettivo di evitare che le fiamme raggiungessero la città, il Comandante Provinciale ha disposto il richiamo di personale libero dal servizio ed ha trattenuto in servizio il personale smontante e, dopo le 23, cioè al termine delle attività di volo dell’aeroporto di Comiso, è stato impiegato anche personale in servizio presso la sede aeroportuale. Sono state impegnate oltre sei squadre del Comando, mentre la Direzione Regionale ha disposto il dispiegamento di squadre dai Comandi di Catania, Siracusa e Caltanisetta. Sul posto è intervenuto anche personale dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Ragusa e del Dipartimento della Protezione Civile che ha allertato i volontari per contribuire a contenere le fiamme fuori dal centro abitato. La Prefettura ha istituito l’unità di crisi che ha coordinato le operazioni di soccorso e disposto l’allertamento delle forze di polizia che hanno contribuito a rendere le strade libere e fruibili ai mezzi di soccorso, a tenere lontani i curiosi dai punti fuoco, a raccogliere le segnalazioni dei cittadini. Intorno alle sette di oggi il primo Canadair ha effettuato il lancio di acqua sul fronte del fuoco ancora in essere e non raggiungibile da terra, subito dopo sono arrivati altri due velivoli, che stanno operando su tutti i fronti fuoco. Notevoli i danni al patrimonio naturalistico oltre che ad alcune aziende agricole della zona alcune delle quali hanno subito anche la morte di alcuni capi di bestiame.
ARRESTATO A RAGUSA MARITO VIOLENTO, LA MOGLIE SI RIFUGIA IN BAGNO E CHIAMA LA POLIZIA
La Squadra Volante della Questura di Ragusa ha tratto in arresto A.L., 39 anni ragusano disoccupato. Gli uomini della Polizia sono intervenuti chiamati dalla Moglie che, dopo essere stata presa a pugni e sbattuta contro il muro, è riuscita a sfuggire alla presa del marito violento rifugiandosi in bagno. La donna ha raccontato che l’uomo in occasioni passate l’aveva percossa e spesso aveva infierito contro di lei ed i bambini, fino a quel giorno quando non si è limitato alle percosse ed a sfoghi verbali, ma gli ha sferrato un pugno in viso sbattendola contro il muro. L’uomo alla vista della polizia ha continuato il suo atteggiamento minaccioso nei confronti della donna dicendo davanti agli operatori che quando se ne fossero andati avrebbe continuato a spaccare tutto. I poliziotti, messi al sicuro i minori, hanno portato la donna in ospedale per le cure del caso (i sanitari hanno riscontravano un trauma cranico frontale). L’uomo è stato tratto in arresto per maltrattamenti in famiglia aggravati dalla presenza di minori.
Incendi a Comiso deposito di lana e segheria
Giovedì mattina tre squadre operativa del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco con al seguito le quattro autobotti disponibili sono state impegnate per diverse ora per circoscrivere l’incendio sviluppatosi all’interno di un capannone lungo la strada provinciale Comiso -Chiaramonte dove era depositata lana tosata. E’ stata avviata l’opera di raffreddamento finalizzata ad evitare che l’incendio si propagasse dal capannone in struttura metallica al capannone comunicante in latero-cemento. Anche con l’ausilio di un mezzo meccanico con il quale è stata avviata un’opera di rimozione di alcune balle, l’incendio è stato circoscritto ai materiali depositati nel primo capannone. Nel corso della giornata di giovedì si è fatto fronte anche alle richieste di intervento per vari incendi di sterpaglie nel territorio provinciale. Alle 1.00 circa di notte è poi stato segnalato un incendio in contrada Billona all’interno di una segheria di imballaggi per prodotti orticoli. L’entità delle fiamme ha suggerito l’invio di 20 uomini e 7 mezzi intervenuti da tutte le sedi provinciali. I pompieri hanno circoscritto le fiamme all’interno dell’opificio.
MAXI OPERAZIONE ANTIDROGA A POZZALLO, SEQUESTRATI 22 CHILOGRAMMI DI EROINA E COCAINA
I Finanzieri del Comando Provinciale di Ragusa hanno tratto in arresto un maltese di 49 anni che trasportava a bordo della propria auto con targa inglese, in procinto di raggiungere la banchina per l’imbarco sul catamarano diretto a Malta, 22 Kg. di droga. Con l’aiuto di due unità cinofile i finanzieri hanno scoperto, all’interno del vano “doppiofondo”, 11 panetti di cocaina, già confezionati, e 11 involucri di plastica, sempre sottovuoto, contenenti eroina.
Santa Croce Camarina, incendio magazzino per la vendita di prodotti per l’agricoltura
Alle 2.45 di notte la sala operativa del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco ha disposto l’invio di tre squadre a Santa Croce Camarina, lungo la provinciale per Scoglitti, dove bruciava un magazzino di vendita prodotti per l’agricoltura. Dati i materiali in deposito per lo più di natura plastica, il funzionario di turno, Ing. Giovanni Di Stefano, intervenuto sul posto ha chiesto l’invio delle attrezzature in dotazione per la produzione di schiuma, mentre la sala operativa disponeva l’invio delle autobotti per il rifornimento idrico da tutte e tre le sedi del Comando (Ragusa, Modica e Vittoria). L’incendio, che è stato completamente circoscritto, ha distrutto tutti i materiali in deposito e gravemente danneggiato le strutture del capannone che risulta ora inagibile.
SEQUESTRATA A ISPICA REFURTIVA, DUE FUCILI ED UNA PISTOLA, DENUNCIATI DUE RUMENI, ARRESTATO ISPICESE
Martedì 27 giugno gli Agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Modica hanno controllato un container, trasformato in abitazione da parte di un intero nucleo familiare rumeno, all’interno del quale gli Agenti hanno rinvenuto numerosissimi oggetti, per i quali gli stranieri non sono riusciti ad indicarne la provenienza. La Polizia ha sequestrato tutto considerandolo provento di furti. Nel dettaglio sono stati rinvenuti numerosi telefonini usati, di cui alcuni di ultima generazione, piccoli elettrodomestici, televisori, casalinghi, biancheria, capi di abbigliamento, una grande quantità di monili. A seguito di tale rinvenimento, i cittadini rumeni O. F. di anni 56 e N. E. di anni 21 sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria, in quanto responsabili del reato di ricettazione. Un’altra decina di cittadini rumeni sono stati oggetti di controllo nelle zone limitrofe. Nel medesimo contesto gli operatori della Polizia di Stato hanno esteso i controlli anche ad una limitrofa abitazione presso la quale i due stranieri lavoravano; tale riscontro ha portato al rinvenimento ed al sequestro di un fucile integro e completo di munizionamento, detenuto illecitamente da un cittadino ispicese, occultato in una cantina. Per la detenzione clandestina dell’arma lunga l’ispicese è stato tratto in arresto e tradotto, in regime di detenzione domiciliare, presso la propria abitazione.
ARRESTATO RAGUSANO A ISPICA PER DETENZIONE E SPACCIO DI SOSTANZE STUPEFACENTI
I finanzieri della Tenenza di Pozzallo hanno fermato M. G., 24 anni, già gravato da precedenti penali specifici legati alla detenzione e all’uso di droghe, ed hanno perquisito la sua abitazione a Ispica, dove è stato rinvenuto un vero e proprio bazar della droga. sono state trovate due tende adibite a serre, con all’interno mezzo chilo di marijuana già essiccata e pronta per essere immessa nel mercato, timer, pannelli foto riflettenti, lampade a neon, prodotti chimici, fertilizzanti, bilance di precisione, taglierini e 400 euro in contanti. Il giovane è stato rinchiuso presso la Casa Circondariale di Ragusa.
Arrivati 267 migranti a Pozzallo a bordo di due imbarcazioni, fermati tre scafisti
La Polizia a seguito dello sbarco del 25 giugno ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di Chima Ibe, nato in Nigeria il 25.9.1992, Mollah Kai Koubat nato in Bangladesh l’1.1.1999 e Modouk Drammeh nato in Gambia il 7.8.1997. Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto le imbarcazioni partite dalle coste libiche. I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
Tre morti sulla Ragusa Catania
I ragusani Simone Gulino, 27 anni, Giorgio Licitra, 34 anni, e il lentinese Mirko Mezzapezza, 43 anni, sono morti in uno scontro fra due mezzi, uno condotto dall’assicuratore lentinese e l’altro con i ragusani, diretto verso Catania. Il sinistro è avvenuto alle due e mezzo di notte nei pressi di Lentini. Simone Gulino gestiva insieme alla famiglia il ristorante Ai 4 venti, Giorgio Licitra era tra i tifosi organizzati del Ragusa calcio.
Due arrestati sulla Catania-Ragusa carichi di droga
I carabinieri nel primo pomeriggio di sabato hanno seguito due ragazzi già noti quali assuntori e spacciatori di stupefacenti che confabulavano in Piazza Zama e che prendevano l’autobus per Catania. Da quel momento i militari hanno attivato un servizio sulla SS 514 al fine di rintracciare e fermare i due al rientro a Ragusa. Dopo alcune ore i militari hanno di fatto individuato i giovani a bordo di un’autovettura C2 e li hanno fermati presso l’area di servizio di Vizzini Scalo. Il veicolo è risultato essere a noleggio. M. A. 21enne albanese residente a Ragusa ed A. A. 25enne ragusano sono stati trovati in possesso di 500 grammi di marijuana che avrebbero sicuramente spacciato su Ragusa nel fine settimana, ma che invece sono stati immediatamente arrestati ed ora si trovano in carcere a Caltagirone.
ACATE, ARRESTATO UNO SPACCIATORE
Venerdì pomeriggio i Carabinieri hanno arrestato S.R., vittoriese di 43 anni. Sull’uomo pendeva un provvedimento limitativo della libertà personale emesso dalla Procura che impone di scontare la pena residua di 2 anni e 10 mesi di reclusione, dal momento che è stato giudicato colpevole di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, reato commesso nel territorio acatese nel settembre 2015. Il vittoriese è stato sottoposto alla detenzione domiciliare presso la propria abitazione.
Arrestato al porto di Pozzallo catanese con oltre 15 kg di droga pronto per imbarcarsi per Malta
La Polizia ha tratto in arresto Mario Santonocito di 53 anni. Venerdì mattina, durante i controlli effettuati agli imbarcaderi, i cani poliziotto “APP” e “SKY” si sono imbattuti in un cittadino maltese che, con molta probabilità, aveva assunto poco prima droga; i suoi vestiti erano impregnati dal tipico odore di cannabis che i cani fiutano a distanza. Durante l’approfondimento investigativo a cura dei Cinofili, i poliziotti effettuavano un altro controllo, insospettendosi per la presenza di ben tre ruote di scorta, due nel bagagliaio ed una montata. I poliziotti hanno scoperto all’interno dei copertoni vi erano oltre 15 kg di marijuana e hashish suddivisi in panetti, tutti imbustati sottovuoto al fine di tentare di eludere i cani antridroga. L’uomo, a quel punto, ammetteva di essere un corriere ma di non conoscere né il mittente né il destinatario. Al termine delle operazioni, la Squadra Mobile di Ragusa ha condotto l’uomo presso gli uffici della Questura dove il corriere veniva fotosegnalato dalla Polizia Scientifica e poi associato in carcere a disposizione della Procura della Repubblica Iblea.