A Vittoria i Carabinieri hanno posto la loro attenzione su un giovane di 24 anni, P. F., notato mentre sostava in atteggiamento sospetto lungo via Adua. I militari lo hanno perquisito e, vista l’agitazione che continuava a mostrare, hanno deciso di recarsi nella sua abitazione, sempre a Vittoria. Ne è nata una perquisizione domiciliare, grazie alla quale i Carabinieri hanno rinvenuto oltre 64 grammi di hashish, suddivisi in 14 pezzi, nascosti in diversi punti della stanza da letto. Inoltre, i militari operanti hanno trovato un bilancino perfettamente funzionante e materiale atto al confezionamento, nascosti abilmente sempre nella stanza da letto: il tutto è stato sottoposto a sequestro. Sono scattate così le manette per il ragazzo, che è stato condotto presso la caserma di via Garibaldi dove, al termine delle formalità di rito è stato sottoposto agli arresti domiciliari su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dottoressa Monego, dinanzi al quale dovrà rispondere di detenzione.
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DROGA TRA LE CARAMELLE, DUE ARRESTI
Due corrieri che trasportavano oltre mezzo chilogrammo di eroina pura sono stati arrestati dalla polizia di Stato a Ragusa. Agenti della squadra mobile della Questura hanno scoperto la sostanza stupefacente nonostante fosse stata ricoperta di dentifricio e nascosta tra caramelle per tentare di ingannare il fiuto dei cani antidroga. I due indagati, dopo la contestazione del reato, sono stati condotti in carcere. Gli arrestati sono due catanesi di Castel di Iudica: Rosario Santamaria, di 56 anni, e sua moglie, Maria Rizzo, di 53. La droga era all’interno della borsa della donna. Erano su un’auto che è stata bloccata da agenti della polizia di Stato dopo avere forzato un posto di blocco in contrada Coffa. Interrogato dalla squadra mobile l’uomo si sarebbe assunto la responsabilità dell’accaduto, sostenendo l’estraneità nella vicenda della moglie. Il racconto non è stato creduto verosimile. Secondo gli investigatori la coppia facevano da corriere per il trasferimento di eroina. I due sono stati condotti in carcere: lui a Ragusa, lei a Catania.
Tentano il suicidio: salvati dai Carabinieri
Una pattuglia dei Carabinieri di Modica è intervenuta sul ponte Gurrieri dove era stata segnalata la presenza di un giovane che passeggiava nervosamente forse con l’intento di suicidarsi. I militari hanno trovato un giovane 19enne ragusano esanime all’interno della sua autovettura in preda a difficoltà respiratorie; lo hanno rianimato riposizionandogli la lingua che forse per una grave crisi ansiosa, gli ostruiva le vie respiratorie. Il giovane è stato quindi trasportato all’ospedale di Modica. Sempre i carabinieri, a Ispica, sono intervenuti nell’abitazione di una 33enne che aveva detto ad alcuni conoscenti di aver ingerito alcuni farmaci per uccidersi. I militari hanno trovato la giovane in stato di sonnolenza, l’hanno rianimata e portata in ospedale. Entrambi i giovani sono tuttora ricoverati ma, grazie all’intervento dei cartabinieri, non versano in pericolo di vita.
Pozzallo, evade dagli arresti domiciliari, arrestato dai Carabinieri
Nella serata di martedì i Carabinieri della Stazione di Pozzallo hanno proceduto all’arresto di Giuseppe Zocco, classe ’76, pregiudicato, responsabile del reato di evasione. I militari transitando nei pressi di un supermercato hanno notato l’auto dell’uomo agli arresti domiciliari, lì parcheggiata. Entrati all’interno del supermercato lo hanno visto mentre assieme ad un familiare stava effettuando degli acquisti, e lo hanno di arrestasto per il reato di evasione e ricondotto ai domiciliari presso la sua abitazione.
Merce contraffatta, sequestro da cinquemila euro
I Carabinieri hanno effettuato numerosi controlli in esercizi commerciali, al fine di verificare il rispetto non solo delle norme in materia di tutela del lavoro, ma anche di appurare il rispetto della normativa comunitaria circa i prodotti destinati alla vendita. Nello specifico, i Carabinieri della Stazione di Scoglitti hanno denunciato una donna di origine cinese, W.Q., 28enne, incensurata, titolare di un negozio nella località marittima, poiché teneva esposti innumerevoli prodotti di uso quotidiano, destinati alla vendita, con il marchio “CE” contraffatto, con frode nei confronti dei clienti. Pertanto, i militari hanno sequestrato tutta la merce del negozio riportante il marchio simulato, costituita da piastre, regola barba, asciugacapelli, giocattoli per bambini. La titolare dell’esercizio commerciale, invece, è stata denunciata per tentata frode in concorso.
Influenza suina: modicano in gravi condizioni
Un giovane modicano è ricoverato in gravi condizioni all’Ismett di Palermo, dopo avere contratto l’influenza suina. All’incirca una settimana, il 35enne fa aveva accusato sintomi febbrili, tosse e mal di gola. Si pensava alla normale influenza (i sintomi, infatti, sono simili a quelli della “classica” influenza stagionale e vanno da casi di infezioni asintomatiche a casi più gravi di polmonite mortale). Ma quando il suo stato è peggiorato, è stato accompagnato dai parenti all’ospedale Maggiore di Modica, dove è stato immediatamente preso in cura nella divisione di Malattie Infettive. Subito, quindi, i medici lo hanno sottoposto a tutti gli accertamenti clinici e radiologici possibili, attraverso i quali sono emersi sintomi e valori che sono riconducibili al virus «A H1N1». Immediatamente è stato disposto il trasferimento in Terapia Intensiva per il successivo trasporto a Palermo, unico centro specializzato in Sicilia.
Omicidio Loris, mercoledì l’incidente probatorio
“Sono tutti contro di me, si sono concentrati unicamente su di me, ma io sono innocente”. Dal carcere di Agrigento continua a proclamare sua estraneità Veronica Panarello all’uccisione del figlio Loris, di 8 anni, di cui è accusata. Lo ha confermato al suo legale, l’avvocato Francesco Villardita, che oggi l’ha incontrata in prigione, e che l’ha trovata “fortemente dimagrata e psicologicamente provata”. Ma anche meglio rispetto a quando si è reso necessario il ricovero della donna in ospedale dopo che aveva perso i sensi e sbattuto la testa per terra nella sua cella. “Lei continua a proclamarsi innocente – aggiunge il penalista – ed aspetta gli esiti di tutti gli esami e degli accertamenti che ancora mancano. Da questo punto di vista è serena, tranquilla”. “Facciano tutto quello che vogliono – ha ribadito Veronica Panarello al suo difensore – tanto io so di essere innocente. Anzi, voglio che si scopra chi ha ucciso il mio Loris”. Intanto per mercoledì è fissato, alle 10.30, nella Questura di Ragusa l’incidente probatorio deciso dal Gip Claudio Maggioni sui filmati registrati dalle telecamere di sicurezza a Santa Croce Camerina. Sarà nominato un perito che eseguirà le copie e che entreranno poi a fare parte dell’eventuale processo. Vi parteciperanno un magistrato della Procura e i legali degli indagati e della parte offesa. L’udienza è meramente tecnica e Veronica Panarello non è previsto sia presente.
COMISO-ACATE, RAFFICA DI PERQUISIZIONI ANTIDROGA
A Comiso arrestato dai carabinieri un minore per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, e denunciato un nigeriano nel territorio di Acate, sempre per possesso di droga. Sequestrati 70 grammi tra hascisc e marijuana e 1.640 euro in contanti ritenuti provento dell’attività illecita. L”arresto del minore comisano è avvenuto dopo i pedinamenti scattati per l’andirivieni di giovani nei pressi della sua abitazione. Per lo studente la perquisizione personale e domiciliare ha permesso di rinvenire nella camera da letto del ragazzo 57 grammi circa di marijuana, suddivisa in 25 dosi, e un bilancino di precisione.Il ragazzo è stato associato al Centro di Prima Accoglienza di Catania: dovrà rispondere di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Ad Acate, invece, nell’ambito di un mirato servizio finalizzato al contrasto di sostanze stupefacenti tra i giovani del luogo, i militari hanno perquisito diverse abitazioni, tra cui quella di un 26enne di origine nigeriana, O. J., in via Indipendenza: in vari punti della casa, abilmente nascosti, sono stati rinvenuti 17 pezzi di hashish, per un peso complessivo di oltre 17 grammi, 1 bilancino di precisione e la somma contante di 1.640 euro.
Aste giudiziarie, il caso della famiglia Carbonaro
Il sindaco di vittoria, Giuseppe Nicosia, ha raccolto l’appello lanciato dai coniugi Carbonaro, che hanno perso la casa, venduta all’asta, per un ritardo nel pagamento del mutuo. “La loro – ha affermato il primo cittadino – è una vicenda dolorosa, come tante altre che si stanno succedendo e che comportano la perdita di un bene primario come la casa. La mia amministrazione si è spesa per il disegno di legge sull’impignorabilità della prima casa, e adesso chiediamo che quel testo venga votato in tempi celeri dal Parlamento. Quanto al caso specifico della famiglia Carbonaro, non posso che auspicare un atto di generosità da parte dell’acquirente dell’immobile, che consenta a parenti dei Carbonaro estranei alla situazione debitoria di acquistare la casa in modo da farvi restare la famiglia. So che ci sono delle associazioni, tra le quali l’associazione antiusura bancaria Aiutiamoci, che si stanno spendendo per questa vicenda: l’auspicio è che si trovi un punto di mediazione tra la giusta esigenza di riscossione del credito e il senso di umanità per una situazione limite come questa, che riguarda una famiglia con figli minori”.
Coppia rapinata e malmenata
Una coppia di braccianti agricoli – come riferisce l’agenzia di stampa Agi – è stata aggredita a Marina di Ragusa nella serata di venerdì da un commando composto da 5 stranieri con il volto travisato. La coppia, di origini rumene, era da poco rientrata a casa dopo essere uscita per fare la spesa. I rapinatori hanno fatto irruzione nell’abitazione e si sono fatti consegnare 900 euro in contanti e piccoli monili di famiglia. L’uomo ha rimediato una bastonata in testa medicata al Pronto soccorso. Sul posto i carabinieri della Stazione, raggiunti dagli uomini della Compagnia di Ragusa.
ESTRADATO CITTADINO RUMENO CONDANNATO PER TRUFFA
I Carabinieri di Ragusa hanno proceduto all’estradizione di Jenica Miron, di anni 48, che nel suo paese deve scontare una condanna a 12 reclusione per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, inflittagli dal Tribunale di Galati in Romania, nel 2009. Proprio quell’anno, a seguito della condanna divenuta irrevocabile, le autorità della Romania avevano emesso un Mandato d’Arresto Europeo a carico del Miron che, rintracciato a Ragusa, veniva arrestato e tradotto in carcere in attesa di estradizione. Lo stesso, però, presentava ricorso alla Corte d’Appello di Catania contro tale provvedimento, sostenendo che nel processo celebrato a suo carico in Romania, non erano state rispettate le garanzie difensive, poiché non gli era stato notificato alcun atto processuale. La Corte d’Appello però riteneva infondato il ricorso sostenendo che il processo si era regolarmente svolto, secondo le norme previste in caso di irreperibilità dell’imputato e che erano stati garantiti i principi di legge fondamentali. Anche contro tale provvedimento Jenica Miron, che nel frattempo veniva scarcerato, presentava ricorso, stavolta alla Suprema Corte di Cassazione che, però, si pronunciava rigettando definitivamente anche l’ultimo ricorso, rendendo in tal modo irrevocabile la pronuncia della Corte d’Appello di Catania, che quindi ordinava la consegnava del suddetto alle Autorità delle Romania.
ARRESTATI A VITTORIA UN SORVEGLIATO SPECIALE E UN RAPINATORE SERIALE
I Carabinieri hanno arrestato i pluripregiudicati Naoufal Turki e Hamza Legrini. Il primo si trovava a bordo della propria auto, quando i Carabinieri lo hanno riconosciuto e lo hanno fermato durante un posto di controllo lungo via Garibaldi: il 39enne tunisino era sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S. nel comune di Vittoria. L’uomo è stato ristretto presso la casa circondariale di Ragusa. Il secondo uomo, un algerino di 22 anni, è stato tratto in arresto in ottemperanza all’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dal Tribunale di Udine. Hamza Legrini deve scontare la pena residua di 2 anni e 27 giorni di reclusione, per rapina e lesioni personali aggravate in concorso, commessi nel novembre 2013 a Udine.
Vittoria, allontanato dalla casa familiare un romeno violento
E’ stato sottoposto alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare un bracciante agricolo di 33 anni. Per effetto di tale misura ha dovuto lasciare immediatamente la casa familiare, non potrà accedervi senza autorizzazione del Giudice e non potrà avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla compagna. La vittima è una sua connazionale coetanea, giunta in Italia nel 2004, che circa due anni fa ha intrapreso con lui una relazione sentimentale. I due sono andati ad abitare insieme in una casa rurale di c.da Salmè, ma lui abusava di sostanze alcooliche e diventava violento, scaricando la sua ira sulla compagna con parole offensive, schiaffi, calci e pugni. La donna come purtroppo capita spesso, non aveva mai sporto denuncia e non si era rivolta alle strutture sanitarie, “sperando sempre che lui cambiasse e che smettesse di bere”. Qualche settimana fa l’uomo è tornato a casa sobrio, poi ha cominciato a bere diverse bottiglie di birra, una bottiglia di spumante ed una bottiglia di liquore che era in casa. Ha cominciato con l’oltraggiare la compagna a parole, poi l’ha aggredita fisicamente. L’ha schiaffeggiata ripetutamente, sferrandole calci in tutte le zone del corpo ed infine, dopo averla afferrata per i capelli, le faceva sbattere la testa contro lo spigolo del tavolo, così cagionandole lesioni personali consistite in “politrauma” (trauma cranico con ferite lacero contuse, contusione del massiccio facciale, contusione toracica e addominale chiusa, contusione agli arti superiori), giudicate guaribili in 42 giorni salvo complicazioni, necessitando altresì di punti di sutura sulla fronte e sulla parte terminale alta del naso. Quando avvenne la drammatica aggressione la donna venne trasportata d’urgenza presso il pronto soccorso dell’ospedale e la Polizia iniziò le indagini.
RAPINE E FURTI A MODICA, L’ALLARME DELLA CGIL
La città di Modica non è più una città sicura. Lo si sa dalla cronaca e lo ribadisce la Cgil che con il suo segretario provinciale Giovanni Avola interviene sulla questione. “Rapine e furti sono ormai all’ordine del giorno e le cronache locali, quotidianamente riportano fatti a delinquere che vedono vittime anche le persone anziane. Non c’è alcun deterrente al momento capace di fronteggiare questo fenomeno che riguarda, in modo diffuso, molte aree della città. Modica, solitamente riconosciuta come una vera e propria oasi, nel corso degli ultimi mesi è diventata un far west senza che nessuna azione di prevenzione sia posta in essere per rompere questo rosario fatto di criminalità diffusa. Sarebbe il caso che il primo cittadino chiedesse conto e ragione alle forze dell’ordine di quanto sta avvenendo nella sua città, chiedendo al Prefetto di Ragusa la convocazione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per affrontare la questione. A quel che sembra non basta la video sorveglianza, non bastano i controlli notturni in alcuni quartieri della città; è tutto il territorio che va monitorato con maggiore attenzione e assiduità. La città non merita di essere un luogo dove poter delinquere impunemente determinando insicurezza e paura nella cittadinanza non abituata ad una recrudescenza criminale così violenta e continua”.
CONTROLLI A MODICA
Un altro servizio straordinario di controllo del territorio è stato effettuato a Modica nella sera di giovedì dalla Polizia di Stato, sulla base delle direttive del Questore di Ragusa Giuseppe Gammino e finalizzati ad intensificare le attività di prevenzione dei reati in genere, con particolare riguardo a quelli predatori ma anche di altre azioni illecite. Nella sera di giovedì cinque pattuglie della Polizia di Stato, tre delle quali appartenenti al Reparto Prevenzione Crimine di Catania, hanno battuto a tappeto diverse zone del centro storico della città, ma anche dell’immediata periferia di Modica. Il bilancio è di 53 persone identificate e 25 veicoli controllati oltre a diverse perquisizioni eseguite per contrastare il fenomeno delle rapine, dei furti in abitazione nonché lo spaccio di stupefacenti. In particolare, oltre alle autovetture in transito, sono state controllate anche le persone presenti nei vari nei luoghi di ritrovo, come bar, pub e altri esercizi, dove sono stati identificati gli avventori. Continua incessantemente l’attività di prevenzione e controllo del territorio di Modica da parte della Polizia di Stato, finalizzata ad infrenare la commissione di reati che maggiormente allarmano i residenti e, nelle specifico quelli di natura predatoria, oltre allo spaccio di droga tra i giovani assuntori in questo territorio.
ARRESTATI DUE SCAFISTI
Due gambiani, Abdoulie Njiai, di 25 anni, e Famara Jatta, di 22, sono stati fermati dalla Polizia di Stato a Ragusa perché ritenuti gli scafisti di un gommone con a bordo 89 migranti soccorso martedì scorso dalla petroliera Conti Agulhas al largo delle coste libiche. Sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’imbarcazione era salpata assieme ad un secondo gommone, con a bordo 94 persone, salvate sempre dalla stessa motonave, il cui presunto scafista, un senegalese di 21 anni, Calo Boye, è stato fermato ieri dalla squadra mobile di Ragusa. Tutti gli extracomunitari sono stati sbarcati nel porto di Pozzallo. All’identificazione dei due scafisti gli investigatori sono giunti grazie alle testimonianza dei migranti. I due gambiani, consapevoli degli sconti di pena, si sono assunti le loro responsabilità ed hanno ammesso di essere gli scafisti del gommone. Secondo quanto accertato i due si erano divisi i compiti. Uno teneva il timone perché pratico per aver fatto il pescatore, l’altro la bussola. I due avrebbero tratto uno bassissimo profitto. Stando a quanto dichiarato dai testimoni gli organizzatori hanno incassato circa 50.000 dollari a gommone. I due arrestati sono stati rinchiusi nel carcere di Ragusa.
ARRESTO A SCICLI
I carabinieri hanno arrestato, in ottemperanza all’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari, il 46enne pregiudicato Salvatore Perone. L’uomo, in ottemperanza al provvedimento limitativo della libertà personale emesso dal Gip presso il Tribunale di Ragusa, scaturito a seguito delle risultanze investigative prodotte dall’Arma, è ritenuto responsabile di furto aggravato commesso lo scorso febbraio nel territorio di Scicli. Già noto alle Forze dell’Ordine, che lo avevano tratto in arresto per reati specifici, è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Scoglitti e condotto nella caserma di via Plebiscito da dove, al termine delle formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per i provvedimenti di competenza.
SCAFISTA SENEGALESE ARRESTATO A POZZALLO
L’ultimo scafista arrestato a Pozzallo è un senegalese: Boye Calo. Ha condotto il gommone dalle coste libiche fino a quando i migranti sono stati soccorsi da una petroliera. Sul gommone c’erano 89 persone provenienti da più paesi del Centro-Africa. Le operazioni di sbarco si sono svolte senza alcun problema prestando la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche. Lo scafista senegalese che ha confessato, ammettendo le proprie responsabilità in ordine al reato a lui contestato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sempre pochi dollari per l’equipaggio, con il rischio, ormai diventato realtà, del carcere una volta giunti in Italia. Il lavoro degli uomini della Polizia Giudiziaria ha permesso di individuare anche questa volta il responsabile di questo traffico di migranti, enorme businnes per gli organizzatori libici che arruolano tra loro scafisti capaci di condurre un natante anche da paesi per loro stranieri, al solo fine di non rischiare di finire in carcere e guadagnare il più possibile.Gli organizzatori hanno incassato circa 50.000 dollari a gommone che sommati per tutti quelli soccorsi hanno fruttato centinaia di migliaia di dollari ai criminali. Nel 2015 sono 7 gli scafisti fermati su altrettanti sbarchi in provincia di Ragusa.
RAGUSA, A DUE PASSI DAI MONUMENTI UNESCO SACCHETTI ABBANDONATI CON GLI ESCREMENTI DEI CANI
“Non bastavano quelli che portano in giro il cane ma non usano paletta e sacchetto. Adesso abbiamo una nuova tipologia di diversamente educati. Quelli che raccolgono gli escrementi dei cani nel sacchetto e poi li lasciano in giro, magari accumulandoli l’uno con gli altri”. La denuncia arriva dal presidente dell’associazione “Ragusa in Movimento”, Mario Chiavola, dopo avere verificato quanto accade in via dott. Solarino, a Ibla, a due passi da monumenti Unesco. “Chiediamo ai padroni sbadati, chiamiamoli così, di essere più accorti e di non contribuire a sporcare la nostra meravigliosa città, a maggior ragione in luoghi sensibili quali possono essere quelli in cui il barocco emerge in tutta la sua straordinaria bellezza. All’Amministrazione comunale, inoltre, chiediamo di provvedere ad installare gli adeguati cestini per il deposito degli escrementi degli animali, con la dotazione degli appositi sacchettini, così come accade in altre città. E’ una questione di civiltà”.
PASCOLO ABUSIVO: DENUNCIATI 3 PASTORI PREGIUDICATI
I Carabinieri della Compagnia di Vittoria hanno deferito in stato di libertà 3 persone. Si tratta di M.F.S., 53enne originario di Tortorici, M.F.G.D., 41enne sempre di Tortorici, e S.F., 62enne originario di Gela, allevatori e tutti e tre pregiudicati per reati specifici. Hanno sorpreso i primi due mentre facevano pascolare abusivamente circa 20 capi di bovini all’interno di un’azienda agricola sita in C.da Baudarello, causando danneggiamenti alle colture. Grazie al proditorio intervento dei Carabinieri, la situazione è subito rientrata nella normalità e, in tal modo, si è evitato che i danni fossero più estesi e più gravi. L’allevatore gelese stava facendo pascolare abusivamente circa 500 pecore all’interno di una proprietà agricola nella frazione di Pedalino. Il problema del pascolo abusivo e soprattutto dei conseguenti danni alle colture e alle foreste demaniali che gli animali provocano, è fortemente avvertito dai cittadini della zona e comporta altresì, specie per quello che riguarda i bovini, anche evidenti pericoli connessi con i sinistri stradali.