La Polizia di Stato ha denunciato un giovane comisano che ha acquistato una moto rubata da un vittoriese e successivamente ha provato a venderla su un noto sito web di acquisti on line. Gli investigatori della Squadra Mobile ricevuta mesi fa la denuncia del proprietario del veicolo rubato avevano già individuato e denunciato gli autori del furto senza recuperare la moto. Dopo mesi di ricerche lo stesso proprietario riferiva che alcuni amici avevano visto una moto simile alla sua in vendita su internet. Diverse ore di ricerche sul web avevano permesso ai poliziotti di trovare il veicolo; gli agenti si sono finti clienti così da fissare un appuntamento con il venditore. Per fortuna l’interesse mostrato dagli agenti è stato ritenuto attendibile dal ricettatore che ha abboccato recandosi all’appuntamento ma senza motocicletta, proprio per capire chi fosse il probabile acquirente. Appena gli agenti si sono qualificati l’uomo ha detto che non era vero nulla e di non aver la motocicletta, tutto, a suo dir, era uno scherzo ai danni di un amico. Peccato che la sua versione non è stata ritenuta attendibile, pertanto gli investigatori hanno messo alle strette il giovane che dopo qualche ora di interrogatorio è crollato conducendo gli agenti dal meccanico che stava nascondendo la moto. Giunti presso il meccanico, complice del ricettatore, negava anch’egli, ma alla fine, incalzato anche dal suo “amico” ha aperto un altro garage dove è stata trovata la moto per la felicità del proprietario. Alla moto era stato abraso il numero di telaio, difatti non è stato facile risalire al proprietario, dato comunque riscontrato con l’incrocio di altri dati presenti sulla moto e grazie alla collaborazione della casa costruttrice. Al termine delle indagini, due i soggetti denunciati per ricettazione e due i soggetti ragusani che erano già stati denunciati per furto ai danni di un operaio ragusano.
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Omicidio Loris, il figlio piccolo affidato al padre
Il Tribunale per i minorenni di Catania ha nominato tutore unico del fratellino piccolo di Loris il padre, Andrea Stival. Il provvedimento di affidamento esclusivo è stato adottato dopo la relazione dei servizi sociali anche alla luce della “presenza rassicurante della nonna paterna (e non materna)”. La mamma, Veronica Panarello, è detenuta nel carcere di Agrigento con l’accusa di avere ucciso il figlio Loris, di 8 anni, il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina, e di averne gettato il corpicino in un canalone. Intanto il Gip di Ragusa, Claudio Maggioni, ha fissato per il prossimo 11 marzo l’incidente probatorio sull’acquisizione delle registrazioni dei filmati delle telecamere di Santa Croce Camerina agli atti dell’inchiesta della Procura sulla morte di Loris Stival. All’incidente probatorio, oltre ai magistrati, parteciperanno gli avvocati dei due indagati nell’inchiesta, la mamma di Loris e Orazio Fidone, il “cacciatore” che ha trovato il corpo del piccolo nel canalone di contrada Mulino Vecchio, e della parte lesa, Daniele Stival, il papà di Loris. I filmati delle telecamere di sorveglianza del paese del Ragusano sono il “cuore” dell’inchiesta coordinata dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota, che hanno delegato le indagini a polizia di Stato, squadra mobile e carabinieri. Sono le riprese, per il Tribunale del riesame di Catania che ha confermato la detenzione cautelare in carcere, ad Agrigento, della mamma di Loris, ad “accusare” la donna.
BIMBO SCOMPARSO A SCUOLA A COMISO, LA POLIZIA LO RITROVA DOPO UN’ORA DI RICERCHE SERRATE
Paura nella tarda mattinata di martedì per una famiglia di che, per oltre un’ora, non ha avuto notizie del figlio. Tutto è iniziato quando, intorno alle ore 13, il papà di un bambino di 8 anni, si è recato a scuola per riportarlo a casa al termine delle lezioni. Del bambino, pero’, non c’era traccia. Il padre ha quindi chiesto ad una bidella, che sosteneva di averlo già visto uscire. A quel punto ha chiamato la moglie ed insieme hanno contattato alcuni parenti per capire se il piccolo fosse andato a casa loro in maniera autonoma. Anche in questo caso niente. I genitori hanno quindi raggiunto il commissariato di Comiso per denunciare la scomparsa del bambino, fornendone anche una descrizione dettagliata. Dell’accaduto sono stati informati anche, per una ricerca piu’ capillare, le pattuglie di Vittoria e Ragusa ed i Carabinieri. Alcuni uomini in servizio al commissariato di Polizia di Comiso, nel frattempo, sono tornati a scuola ed hanno ascoltato il personale scolastico ed i docenti. Da questi ultimi hanno appreso che alcuni alunni, una parte provenienti anche dalla classe frequentata dal bimbo scomparso, erano andati a pranzare insieme in vista del rientro pomeridiano, insieme ai docenti. Nonostante il bambino non fosse inserito nella lista degli allievi che dovevano pranzare insieme per poi tornare a scuola, gli agenti della polizia di stato hanno voluto controllare lo stesso. Il piccolo era proprio lì, con il resto degli allievi. E’ stato quindi immediatamente riconsegnato alla famiglia.
Vittoria, rubati pc e mezzi nella sede della Sea
Il vicesindaco, Filippo Cavallo, condanna l’episodio criminoso messo a segno ai danni della Sea (ex Sap), l’azienda che gestisce il servizio di igiene urbana in città. Nottetempo, ignoti si sono introdotti nei locali dell’azienda, in via del Tennis, ed hanno trafugato tre computer, il registratore delle telecamere di videosorveglianza, un autocarro (poi ritrovato), un furgone, l’attrezzatura dell’officina interna e del verde pubblico e duemila litri di gasolio. Secondo una prima, sommaria stima, il valore della refurtiva si aggira intorno ai quarantamila euro. “Siamo davanti a un semplice (si fa per dire) furto – si chiede Cavallo – o piuttosto davanti a un’intimidazione? Qualunque sia la spiegazione del grave gesto compiuto ai danni della Sea, sappiano gli autori del reato che l’amministrazione comunale non si lascerà intimidire né abbasserà la guardia. Episodi come questo vanno fermamente condannati, e auspico che le forze dell’ordine, alle quali è già stata presentata denuncia, facciano al più presto luce sull’accaduto e assicurino i responsabili alla giustizia. Colgo l’occasione per lanciare un appello ai cittadini: se qualcuno ha visto qualcosa, che lo dica, anche anonimamente, alle forze dell’ordine, in maniera tale da aiutare le indagini e contribuire a fare giustizia”.
VERONICA TORNA IN CARCERE
E’ tornata in carcere Veronica Panarello, la giovane mamma accusata dell’omicidio del figlio Loris. La donna era stata trasportata all’ospedale San Giovanni Di Dio di Agrigento dopo un malore in cella. I medici, dopo una serie di accertamenti, hanno firmato le dimissioni non avendo riscontrato problemi. Il legale di Veronica Panarello, l’avvocato Francesco Villardita, dopo aver ottenuto l’autorizzazione a un colloquio in via straordinaria da parte della direzione carceraria, l’aveva incontrata per accertarsi delle due condizioni. La donna continua a chiedere di poter vedere l’altro figlio, più piccolo di Loris. “Morirò – ha detto più volte Veronica – se non vedrò mio figlio. Non voglio soltanto dimostrare la mia innocenza, ma voglio che venga trovato l’assassino di mio figlio”.
OPERAZIONE “WEEKEND SICURO”
Controlli serrati da parte dei Carabinieri anche nel corso di questo fine settimana in tutta la giurisdizione della Compagnia di Vittoria, finalizzati a far trascorrere un weekend sicuro a tutte le oneste famiglie che abitano nel territorio di competenza e a tutte quelle persone che vi si recano: 18 le persone denunciate, 27 le perquisizioni effettuate, 4 le patenti ritirate, 16 contravvenzioni comminate per un totale di 25 punti decurtati dalle patenti di guida, 61 veicoli controllati e 127 persone identificate, 3 mezzi recuperati risultati rubati e restituiti ai legittimi proprietari, recuperati oggetti agricoli provento di furto del valore di oltre 10.000 euro, e 2 persone segnalate all’Ufficio Territoriale del Governo di Ragusa per detenzione di sostanza stupefacente per uso personale. Sono i risultati dei controlli su vasta scala che i Carabinieri, nell’ambito dei servizi straordinari di controllo predisposti in tutto il territorio ragusano dal Comando Provinciale, hanno portato a termine nelle città di Acate, Comiso, Chiaramonte Gulfi, Scoglitti e Vittoria. Un’operazione che ha comportato il dispiegamento in tutta la giurisdizione di 17 pattuglie e di 35 militari, finalizzata da un lato a reprimere i reati di natura predatoria, che più da vicino colpiscono gli onesti cittadini, specie nelle aree rurali, e dall’altro lato a combattere i fenomeni della guida senza patente e senza assicurazione del mezzo, o in stato di ebbrezza alcolica, con evidenti risvolti negativi in caso di incidenti stradali: in tale ottica sono state organizzate perquisizioni mirate, frutto di prolungata attività di acquisizione di informazioni e di successivo riscontro operativo.
VERONICA PANARELLO RICOVERATA IN OSPEDALE
Ricovero in ospedale, al San Giovanni di Dio di Agrigento, per Veronica Panarello, la giovane donna in carcere con l’accusa di avere ucciso il figlio Loris di otto anni. La donna sarebbe svenuta in carcere, nella struttura penitenziaria agrigentina. E’ stata quindi trasferita in ospedale dove i medici avrebbero escluso, dopo i primi accertamenti, patologie di rilievo. Il suo legale, nei giorni scorsi, aveva detto di aver trovato la donna indebolita, molto stanca e particolarmente provata. “Si sta alimentando in maniera naturale e non con le flebo – ha spiegato ora l’avvocato Villardita all’uscita dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento – . Veronica mi ha detto una sola grande cosa: chiede la presenza del figlio piccolo, chiede di incontrarlo, vuole vederlo. Me lo ha detto centinaia e centinaia di volte. Mi ha detto più volte: ‘Morirò se non vedrò mio figlio. Non voglio soltanto dimostrare la mia innocenza, ma voglio che venga trovato l’assassino di mio figlio”. Sul fronte giudiziario, si attende invece l’esito del ricorso in Cassazione presentato dal legale della donna.
Denunciato l’uomo che si denudava innanzi ad una scuola di Modica sorda
La Polizia di Stato è intervenuta in seguito alle segnalazioni di alcune studentesse minorenni che confidavano ai loro insegnanti di essere state molestate sessualmente da un giovane il quale, restando seduto a bordo della propria autovettura, si masturbava innanzi a loro. Lo sporcaccione, modicano di 27 anni, è stato identificato e condotto presso gli Uffici del Commissariato ed ha ammesso i fatti a lui contestati. Il Preside della scuola Verga ha voluto invitare il Dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Modica nell’aula magna della scuola, ove si è parlato ai giovani, invitandoli a richiedere sempre e comunque l’ausilio della Polizia di Stato e delle forze dell’ordine. Inoltre, è stata evidenziata agli studenti la necessità di evitare gli sconosciuti su internet, ribadendo che le insidie che si manifestano nel mondo reale come in quello virtuale, debbono essere monitorate in famiglia dagli occhi vigili dai genitori per essere poi riferite immediatamente alle Forze dell’ordine. A conclusione dell’incontro, per ricordare l’importanza della denuncia, sono stati proiettati in aula due video ideati dalla Polizia di Stato.
SCOGLITTI: CARABINIERI DENUNCIANO DUE CINESI
I Carabinieri della Stazione di Scoglitti hanno denunciato due persone di origine cinese, entrambi incensurati, titolari di un negozio nella località marittima, poiché tenevano esposti innumerevoli prodotti di uso quotidiano, destinati alla vendita, con il marchio “CE” contraffatto, con frode nei confronti dei clienti. Pertanto, i militari hanno sequestrato tutta la merce del negozio riportante il marchio simulato, costituita da piastre, asciugacapelli, regolabarba, giocattoli e scarpe per bambini, oltre che a centinaia di lampadine di diversi modelli. I due titolari dell’esercizio commerciale, invece, sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa per tentata frode in concorso, dinanzi alla quale nei prossimi giorni dovranno rispondere.
LA POLIZIA HA ARRESTATO DUE RAPINATORI SERIALI
Sono stati catturati nella tarda serata di venerdì e rinchiusi nella Casa circondariale di Ragusa Daniele Ficicchia, 25 anni, e Ignazio Rimmauedo, 24 anni, entrambi vittoriesi con precedenti. La Polizia di Stato, Squadra Mobile di Ragusa, Commissariato di Vittoria e Commissariato di Comiso ha condotto serrate indagini sul conto dei duedal 2010, quando nell’arco di poco più di due mesi si registrarono ben quattro rapine presso istituti di credito. La prima banca ad essere presa di mira fu nel luglio 2010 l’agenzia di Comiso del Banco di Sicilia di via degli Eucalipti. I malviventi irruppero con il viso travisato con calzamaglia uno, a viso scoperto l’altro che indossava solo un cappellino con visiera, brandendo un cutter e minacciando i dipendenti, ma non riuscirono nell’intento di portar via danaro per cause non dipendenti dalla loro volontà.La seconda banca colpita fu nell’agosto 2010. Era l’agenzia di Comiso della Banca Popolare di Lodi ubicata in Via San Biagio, dove i due rapinatori, con le stesse modalità, riuscirono ad impossessarsi di circa 6.000 euro in contanti. Quindi venne l’agenzia di Comiso della Banca CARIGE ubicata in Via San Biagio, dove seguendo l’identico copione, si impossessarono di circa 13.000 in contanti. Era l’8 settembre 2010. Poi la banda si spostò a Vittoria dove il 21 settembre successivo consumarono la rapina ai danni dell’agenzia 1 del Monte dei Paschi di Siena di Piazza Italia dove asportarono 8.000 euro. In tale frangente i due ed un complice, vennero tratti in arresto in flagranza di reato e parte della refurtiva recuperata a casa di uno degli autori. La Polizia di Stato, coordinata dal sost. Procuratore della Repubblica di Ragusa Monica Monego, a fine settembre di quell’anno, depositò una corposa e dettagliata informativa di reato a carico degli odierni arrestati, nella quale erano state raccolte le prove inconfutabili che attribuivano responsabilità certe di tutte le rapine, a Ficicchia e Rimmaudo. Per tali motivi la Corte di Appello di Catania nell’ottobre 2011 confermava la sentenza del Tribunale di Ragusa che riconoscendo Ficicchia e Rimmaudo colpevoli del reato di rapina aggravata in concorso ai danni del Monte dei Paschi di Siena e li condannava a 3 anni di reclusione e 800 euro di multa. Ora devono scontare la pena.
Stalking, arrestato sciclitano
I Carabinieri della Tenenza di Scicli hanno tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ragusa, Vincenzo Epiro Vincenzo, 33 anni, sciclitano. L’uomo, appena due settimane fa, era già stato tratto in arresto, in flagranza dello stesso reato di stalking, dai Carabinieri di Scicli che lo avevano sorpreso mentre, dopo essersi recato nell’abitazione della vittima, con la quale non aveva nessun legame né di amicizia né sentimentale, la strattonava e minacciava di morte. Già dallo scorso dicembre infatti, l’uomo aveva iniziato a tenere comportamenti molesti nei confronti della donna, tanto che, quotidianamente, in qualsiasi ora del giorno, compieva atti persecutori consistenti in minacce di morte, continue telefonate nonché recandosi nei pressi dell’abitazione della vittima. La donna, pertanto, si era rivolta ai Carabinieri denunciando tutti gli episodi subiti negli ultimi mesi, a causa dei quali era stata costretta a cambiare le proprie abitudini di vita e, proprio lo scorso 13 febbraio, durante un apposito servizio, i militari dell’Arma, avevano arrestato in flagranza lo stalker poiché sorpreso mentre stava compiendo gli ennesimi comportamenti molesti nei confronti della donna. A seguito di quell’episodio, l’uomo venne sottoposto agli arresti domiciliari e, successivamente, sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna con la prescrizione di mantenere una distanza di almeno 50 metri e con il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con la persona offesa. Purtroppo, la misura non è bastata per calmare gli animi dell’uomo che, in più occasione, infatti, ha subito riavvicinato la donna minacciandola di morte e continuando a chiamarla in qualsiasi ora del giorno e della notte. La donna, quindi, si è nuovamente rivolta ai Carabinieri che, immediatamente, hanno proposto all’Autorità giudiziaria l’aggravamento della misura cautelare nei confronti dell’uomo, avendone accertato le continue violazione alle prescrizioni cui era già sottoposto. Il Gip ha disposto l’arresto ai domiciliari.
Ragusa, altri problemi al Tribunale
Neppure tre giorni dopo, un altro pannello in fibra minerale si è staccato dal soffitto del Tribunale. Lunedì era accaduto a palazzo Ina, nell’ufficio del giudice Francesca Aprile. Per fortuna il magistrato non era presente quel giorno. Giovedì un nuovo crollo, questa volta al palazzo centrale del Tribunale, in via Natalelli. Si è staccato un pannello dal soffitto dell’aula “Giorgio Firrincieli”. Per fortuna, anche in questo caso, non c’era nessuno. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza l’aula e, dopo un vertice con il presidente del Tribunale Giuseppe Tamburini, il procuratore Carmelo Petralia, l’ex procuratore di Modica Francesco Puleio e l’ingegnere Michele Scarpulla, dirigente del V Settore del Comune, quello che si occupa di Infrastrutture e Manutenzioni, è stata disposta la chiusura al pubblico in attesa di un ulteriore sopralluogo tecnico.
Modica, sorpresi con sei panetti di hascisc: arrestati
Nel corso di un’operazione antidroga, i Carabinieri hanno arrestato due corrieri della droga, sorpresi con 600 grammi di hascisc. La sostanza stupefacente era ben nascosta all’interno dell’imbottitura dei giubbotti dei due stranieri. Si tratta di due cittadini tunisini, Ben Hassen Fares, 22 anni, e Farhat Mohamed, 25 anni, già noti alle forze dell’ordine.
Catturato pluripregiudicato vittoriese condannato alla pena di 15 anni di carcere
La Polizia ha catturato Giuseppe Scardino, 39 anni, responsabile di numerose rapine consumate con l’uso delle armi. A lui ed ai suoi complici erano stati attribuiti decine di fatti reato ed in particolar modo il tentato omicidio di due Agenti della Polizia di Stato. Gli operatori nell’agosto del 2007 avevano riconosciuto i tre latitanti che, per fuggire, avevano esploso diversi colpi d’arma da fuoco al volto di uno degli agenti, ma senza colpirlo. Scardino, insieme ad altri due complici, aveva costituito tra il 2006 e il 2007 un gruppo di fuoco, entravano in banche, uffici postali o assaltavano portavalori, esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco. Avevano in uso pistole, fucili e mitra e durante le rapine avevano ferito ignari passanti. La notte tra il 15 e 16 agosto del 2007 incontravano casualmente due agenti della Polizia di Stato del Commissariato, nei pressi del lungomare di Scoglitti che stavano per bloccarli: i malviventi li aggredivano con calci e pugni. Uno dei due agenti chiedeva aiuto al 113 defilandosi, mentre l’altro rimaneva a terra colpito da diversi calci. A quel punto uno dei rapinatori, non Scardino, estraeva la pistola esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco. Il primo colpo in aria per far fuggire l’agente, quindi esplodeva altri colpi in faccia ma l’arma per fortuna si inceppava. A quel punto gli operatori di Polizia si mettevano in salvo ed i tre rapinatori si davano alla fuga, dopo che, uno dei tre esplodeva colpi d’arma da fuoco che ferivano una passante, per fortuna non a morte. Il 22 settembre la Polizia catturava due dei tre rapinatori, mentre Scardino continuava a rimanere latitante, fino al quando, dopo circa un mese, si costituiva. Oggi Scardino è stato nuovamente catturato dalla Polizia di Stato in quanto il suo ricorso alla Suprema Corte è stato rigettato.
Controlli antidroga a Comiso e Vittoria
Continua senza sosta l’attività antidroga ad opera dei militari della Compagnia Carabinieri di Vittoria. Lo scorso weekend, sono state effettuate delle perquisizioni dai militari della Stazione Carabinieri di Comiso, unitamente alle unità cinofile di Nicolosi. Il primo obiettivo, localizzato a Comiso, è stato l’abitazione di una donna con precedenti di polizia, che aveva destato sospetti ai militari per lo strano via vai di gente. La perquisizione operata ha permesso di rinvenire circa 20 grammi di marijuana, abilmente occultata sotto un tinello. La donna, aveva in casa anche un bilancino di precisione ed un taglierino ancora intriso di sostanza stupefacente, probabilmente utilizzato per tagliare le dosi. Condotta presso la Stazione Carabinieri di Comiso, è stata denunciata. Successivamente, l’attenzione dei militari si è spostata su un noto Bar di Vittoria, all’interno del quale, già da giorni, erano stati notati strani movimenti. L’infallibile fiuto dei cani del Nucleo Carabinieri Cinofili e l’esperienza degli operatori, ha permesso di rinvenire circa 50 grammi di marijuana.
Si accanisce contro le telecamere a circuito chiuso, denunciato marocchino a Modica
Gli Agenti del Commissariato di Modica hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria il marocchino A.D.A. di anni 21, senza lavoro e che da tempo risiede con i genitori a Modica, che nella serata di sabato, senza alcun motivo, ha ben pensato di distruggere le telecamere da poco installate nel quartiere San Paolo. Infatti, le volanti sono intervenute nell’antico quartiere dove rintracciavano un giovane extracomunitario che, sotto le intemperie e con un ombrello in mano, era fermo accanto a un palo della pubblica illuminazione alla cui base, per terra, si trovavano due telecamere danneggiate. Immediata la confessione del marocchino ai poliziotti, che giustificava il proprio gesto nella rabbia contro un paese che non gli dà lavoro, da cui ne scaturivano una serie di improperi verso la Nazione. Dal sopralluogo eseguito dalla Polizia, congiuntamente a personale dei Vigili Urbani che convenivano sui luoghi, lungo le vie Silvio Pellico, via Albanese e via Correri venivano trovate a terra altre due telecamere mentre una quinta era stata danneggiata ma ancora penzolante sul palo. La visione delle registrazioni eseguite dal sistema di videosorveglianza, confermava quanto confessato poco prima dal giovane che, effettivamente, veniva mentre con l’ombrello e una tavola da carpenteria in legno, lunga poco più di un metro, si avventava contro le telecamere posizionate a circa 3 metri da terra, colpendole ripetutamente. Ora il marocchino dovrà rispondere, oltre che per il danneggiamento aggravato delle telecamere, anche di vilipendio attese le offese rivolte alla Nazione italiana, profferite agli Agenti della Polizia di Stato. Il sistema di videosorveglianza progettato dall’amministrazione comunale nel quartiere maggiormente frequentato dai giovani, talvolta teatro di risse e di atti vandalici, solo da pochi giorni era entrato in funzione mediante il posizionamento di alcune telecamere sui pali dell’illuminazione pubblica e sugli edifici del centro storico, ad un altezza che, alla luce di quanto accaduto, risulta inidonea a preservarle dagli atti vandalici.
Scafisti egiziani rimpatriati
La Polizia di Stato ha richiesto al Prefetto di Ragusa di procedere all’espulsione con accompagnamento alla frontiera di sei scafisti di nazionalità egiziana; gli stessi erano stati arrestati a seguito delle indagini esperite successivamente allo sbarco avvenuto il 28 novembre dello scorso anno a Pozzallo, nel corso delle quali era stato accertato come ognuno di essi avesse avuto un ruolo durante il viaggio in Italia. I sei, di età compresa tra i 21 e 53 anni, erano stati immediatamente sottoposti a fermo di polizia giudiziaria. Venute meno le esigenze cautelari e scarcerati nella giornata di venerdì, avuto il nulla osta all’espulsione, gli stessi sono stati accompagnati presso la locale Questura dove il Questore di Ragusa, come detto, richiedeva al Prefetto, di procedere all’immediata espulsione dei sei egiziani. Ora sono a Caltanissetta in attesa di essere rimpatriati.
SEQUESTRATO A POZZALLO DEPOSITO DI BOMBOLE DI GAS PRIVO DI AUTORIZZAZIONI
Un sequestro di bombole di Gpl è stato fatto venerdì da Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco, che hanno anche denunciato due persone alla Procura della Repubblica di Ragusa perché detenevano bombole di gas propano senza alcuna requisito di legge, autorizzazioni e certificazioni antincendio, con grave rischio per la comunità esterna. Durante un’ispezione sono stati individuati complessivamente 300Kg di gas, contenuto in bombole, custodite senza rispettare le dovute norme antincendio.
La tragedia della piccola Nicole, M5S: “Defenestrazioni celeri di tutti i responsabili o vada via la Borsellino”
“Indagini veloci, severe e soprattutto provvedimenti esemplari”. All’indomani dei funerali della piccola Nicole, i parlamentari del M5S all’Ars chiedono la rimozione di tutti coloro che hanno contribuito alla tragedia, e la chiedono in tempi brevissimi. “Non consentiremo – dicono – che superata l’onda emotiva e lo sconcerto generale cali il silenzio e parecchie colpe o negligenze, magari di rilevanza non strettamente penale, passino sotto silenzio. L’assessore Borsellino faccia la sua parte, defenestrando chi finora non ha fatto il suo dovere, o ha abusato del suo ruolo per disporre di beni pubblici come l’elisoccorso a proprio piacimento, a scapito della collettività”. Per i deputati Cinquestelle la difesa tentata dall’assessore a sala d’Ercole fa acqua da tutte le parti. “Ha parlato – dicono – di un cospicuo numero di atti parlamentari varati a sostegno della sanità. Peccato che molte delle risoluzioni cui si riferiva siano nostre e che, purtroppo, siano state clamorosamente disattese. Non abbiamo nulla contro di lei, che riteniamo anche integerrima, ma la sua gestione della sanità non è stata per nulla convincente ed efficiente e quando ce ne sarà data l’opportunità le spiegheremo alcuni dei mille perché. I buchi neri della sanità sono numerosissimi, per questo gli applausi che l’Ars le ha ingiustamente tributato sono un capitolo nero di questo Parlamento”. Le indagini avviate nei punti nascita vengono giudicate dai deputati doverose, ma tardive.“Come spesso accade dalle nostre parti – dicono – si corre a chiudere stalla quando parte di buoi sono scappati. Certo, è sempre un’operazione utile per evitare episodi futuri, ma perché bisogna aspettare il morto per muoversi? Noi denunciamo deficienze in tantissimi settori da sempre, ma non succede praticamente nulla. Finché la sanità sarà in mano alla politica per questa terra non ci sarà nulla di buono. La politica deve essere buttata fuori a calci dalla sanità per lasciare spazio alla meritocrazia”.
Terroristi sul barcone per Pozzallo? L’Ascom denuncia: “Campagna denigratoria contro la città”
“Sembra quasi diventato uno sport nazionale mettere in cattiva luce la città di Pozzallo, crearne una nomea negativa, così da danneggiarne non solo l’immagine ma anche le attività economiche che nella stessa insistono”. E’ quanto afferma il presidente della sezione cittadina dell’Ascom, Gianluca Manenti, preoccupato per il fatto che l’azione di “terrorismo mediatico” sia iniziata con largo anticipo quest’anno, così da compromettere in maniera seria, già da ora, la stagione primaverile ed estiva 2015. “Non è mia intenzione insegnare il lavoro a chicchessia – aggiunge Manenti – a ciascuno il suo, ma quando si parla d’infiltrazioni di terroristi sui barconi che approdano a Pozzallo, senza che ci sia un oggettivo riscontro considerata la delicatezza del tema, si rischia, forse, di combinare un mezzo pasticcio con riferimento proprio all’immagine che si dà di Pozzallo. Ora, non nego che qualche problema del genere potrebbe anche verificarsi. Ma, in assoluto, ritengo poco probabile che un terrorista si sposti su barconi fatiscenti con il rischio di affondare e comunque affrontare poi i controlli delle autorità. Dico questo perché, secondo me, l’allarmismo non serve. Le indiscrezioni, ingigantite dalla copertina mediatica sull’argomento, creano naturalmente interesse ma anche molta apprensione. E ritengo che tutto ciò non serva alle numerose aziende presenti in città che operano in un settore fondamentale come quello turistico. Ci vuole molta cautela, secondo il mio modo di vedere le cose, nel dare le notizie, a livello di indiscrezione soprattutto, che generano psicosi poi non facilmente controllabili. Anche perché chi ha modo di effettuare, in queste ore, un sopralluogo nei pressi del Cpsa della città marittima potrà verificare che allo stato è completamente vuoto. Quindi, ribadiamo che non intendiamo dare lezioni a nessuno, men che meno riguardo a professioni che non sono la nostra. Però un pizzico di cautela in più, prima di dipingere Pozzallo quasi come un avamposto del terrorismo islamico, ci vorrebbe. Anche perché qui numerose famiglie tirano a campare grazie al comparto turistico”.