L’edizione 2015 verrà inaugurata questo venerdì 26 a palazzo Cosentini ad Ibla ore 18, con un incontro dal titolo “Mediterraneo. Gli sbarchi tra realtà e rappresentazioni”, dialogo con Mario Cresci, Stefano De Luigi, Davide Monteleone, Alessandro Penso, Francesco Zizola. Modera Mariachiara Di Trapani. Sabato 27 a Palazzo Zacco, a Ragusa, Letizia Battaglia e Ferdinando Sccianna saranno i protagonisti della conversazione dedicata alle loro ultime produzioni editoriali. La celebre fotoreporter palermitana è presente anche con una personale inedita che rimarrà in esposizione per tutto il mese successivo. Aperte anche le iscrizioni fino a domenica 28 giugno per il workshop dal titolo “Lo sviluppo di un progetto personale” diretto dal noto fotoreporter pluripremiato Stefano De Luigi che si terrà il 29 e 30 giugno presso l’Antico Convento all’interno dei Giardini Iblei a Ragusa Ibla. Come ogni anno gli appassionati di fotografia sono invitati a presentare i propri lavori a un team di critici ed esperti che eseguirà le letture portfolio gratuite, per le quali le iscrizioni sono aperte. Oppure ci si può iscrivere direttamente nelle giornate dedicate 27 e 28 giugno presso Auditorium San Rocco Ragusae Ibla. Al termine del festival i tre lavori migliori riceveranno i premi “Sicilia”, “Miglior portfolio” e “Giovane talento”.
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CINEMA LUMIERE
Al cinema Lumiere solo Sabato 27, Domenica 28e mercoledì 1 luglio sarà proiettato il film “I bambini sanno” film di Walter Veltroni. Orari: 18:30 e 21:30. Giovedi 25 e Venerdi 26 19 giugno la sala resterà chiusa per serate riservate. Da segnalare inoltre che lunedì 29 e martedì 30 Giugno in esclusiva al Lumière sarà proiettato il film “Terra di Maria” unico spettacolo ore 21:30 posti disponibili solo per la serata di martedì 30, info e prenotazioni al 3492249680. Dal 2 luglio il cinema Lumiere resterà chiuso per la stagione estiva. Appuntamento quindi all’arena di Casuzze.
Vittoria Jazz Festival: gran finale col concerto di Francesco Cafiso
Come da tradizione, il “Vittoria Jazz Festival” riserva una sezione-concorso ai giovani musicist con il “Rotary Jazz School”, in programma sino al 26 giugno, quando verrà decretato il vincitore. Da oggi, il musicista Carlo Cattano impartirà le sue lezioni agli allievi della scuola. Il patron’del “Vittoria Jazz Festival” Emanuele Garrasi ha già annunciato un progetto relativo ad “uno speciale sodalizio”, proprio con le scuole ad indirizzo musicale. E, di fatto, un’anteprima di ciò che potrebbe accadere nella nona edizione è già accaduto, quando Francesco Cafiso, a sorpresa, è andato a trovare gli allievi del corso musicale dell’Istituto San Biagio di Vittoria, durante l’esecuzione del loro saggio di fine anno che, guarda caso, si è tenuto nell’ormai consacrato quartier generale del jazz quale è Piazza Henriquez. intanto questo giovedì, alle ore 14.30, nel Chiostro di Palazzo Iacono, scatterà la full immersion di jazz con l’ascolto (che sarà infatti pubblico) di tutte le esecuzioni dei “musicisti” e delle “voci” partecipanti al concorso “Rotary Jazz Award”. Capitanata, come sempre, dal direttore artistico Francesco Cafiso, spetterà alla giuria individuare la rosa di finalisti che, nella serata del 26 giugno, alle ore 21, sul palco di Piazza Henriquez, si contenderanno la vittoria. Il “Vittoria Jazz Festival” è alle battute finali. Sabato 27 giugno arriveranno le attesissime atmosfere cubane dei Volcàn, con il grande Gonzalo Rubalcaba al piano, Giovanni Hildalgo alle percussioni e Horacio “El Negro” Hermandez alla batteria. Chiuderà in bellezza Francesco Cafiso, che porterà sul palco di Piazza Henriquez domenica 28 il suo sestetto, per la presentazione del suo ultimo lavoro discografico “La banda”. Special guest sarà il chitarrista Francesco Buzzurro, per una di quelle serate destinate ad entrare nella storia del festival.
XVII VideoLab Film Festival: aperto il Bando di selezione 2015
La direzione artistica del XVII VideoLab Film Festival, Concorso Internazionale dei Cortometraggi del Cinema d’Arte Mediterraneo di Kamarina, annuncia l’apertura del Bando di selezione 2015. La scadenza per la partecipazione è fissata al 31 luglio. Il festival, fondato e diretto dal giornalista e scrittore Andrea Di Falco e organizzato dalla Filmoteca Laboratorio 451, si svolge giovedì 20, venerdì 21, sabato 22, domenica 23 agosto 2015, all’interno del Parco archeologico terracqueo del museo regionale di Kamarina. L’ingresso per gli spettatori è gratuito. Il VideoLab Film Festival, il cui presidente onorario è il regista e scenografo Manuel Giliberti, si rivolge a tutti gli autori del cinema breve dell’area mediterranea che si occupano di finzione e di documentazione (la video arte è esclusa dalla selezione), con particolare riferimento ai cortometraggi di forte impatto narrativo. La riflessione sulla scrittura, come da tradizione, è uno degli aspetti decisivi su cui punta il festival. I cortometraggi devono essere sottotitolati in italiano e in inglese. Possono essere presentati al VideoLab Film Festival i cortometraggi che rispettino le seguenti condizioni: devono essere prodotti dopo il 2013; devono essere girati da autori italiani, comunitari, stranieri dell’area mediterranea; devono essere presentati in supporto dvd o inviati via web (all’indirizzo:[email protected]); devono rispettare la durata massima di 30 minuti; possono essere realizzati in qualsiasi lingua, dialetti compresi, purché siano sottotitolati in italiano e in inglese. Le iscrizioni sono già aperte. Può essere compilata la Scheda di partecipazione disponibile, con il Bando di selezione, sul sitowww.laboratorio451.it, o via mail su richiesta, all’indirizzo[email protected].
Il sax ‘morbido’ di Lee Konitz ha chiuso il terzo weekend del Vittoria Jazz Festival
Un mito in carne ed ossa al “Vittoria Jazz Festival Music & Cerasuolo Wine”. Quando Lee Konitz è salito sul palco, l’entusiasmo del pubblico è salito alle stelle. Konitz è entrato in scena con i suoi compagni di viaggio: il pianista Florian Weber, il contrabbassista Jerem Stratton e il batterista George Schuller. Il mito ha scelto di iniziare con un assolo. Un omaggio ad un pubblico, anzi al “suo” pubblico. Moltissimi, infatti, gli estimatori del jazzista, che si era già esibito a Vittoria oltre un ventennio fa, al Cinema Golden, nel 1993. Konitz, 88 anni portati bene, è un’autentica antologia vivente della storia del jazz. ll direttore artistico Francesco Cafiso e il patron Emanuele Garrasi sono legittimamente orgogliosi di avere avuto Konitz al “Vittoria Jazz Festival”. Konitz ha deciso di fermarsi due giorni a Vittoria. Ha vissuto la città, conoscendone le bellezze monumentali e paesaggistiche, e ne ha degustato i sapori.
La chitarra di Kurt Rosenwinkel “zittisce” la piazza del Vittoria Jazz Festival
“Grazie Vittoria”. In un italiano apprezzabile, a conferma della sintonia raggiunta col pubblico che ha amato il suo concerto, Kurt Rosenwinkel si congeda dopo un applauditissimo bis, frutto di un assolo alla chitarra, dalla “piazza” del Vittoria Jazz Festival, rimasta straordinariamente in silenzio, perché colpita dalla classe e dalla tecnica sopraffina di uno dei migliori chitarristi al mondo. Il chitarrista di Philadelphia, uno dei più grandi della sua generazione, col suo sguardo magnetico, semi nascosto da un cappello molto trendy, in stile americano, è entrato in empatia col numeroso pubblico del festival. Un’identità marcatamente d’oltreoceano, che si avverte per tutto il tempo del concerto. Dove le reminiscenze sonore ascoltate hanno, molto spesso, condotto ad un altro artista molto amato qual è Pat Metheny. Altra amatissima “guitar” statunitense, che ha saputo rendere morbido il suo free jazz, genere che, guarda caso, nasce proprio a Chicago, tra la fine degli anni Cinquanta e Sessanta. Morbidezze di chitarra che hanno ammaliato una gremitissima Piazza Henriquez, che è stata popolata da un pubblico attento che è riuscito a sintonizzarsi sulle onde del jazz, esplodendo in un fragoroso applauso finale rivolto al gruppo americano di jazzisti composto oltre, a Rosenwinkel alla chitarra, anche da Aaron Parks, sublime al piano, e amabilissimi anche Orlando Le Fleming al basso, e Allan Mednard alla batteria. La serata, baciata dalla fine del vento di tramontana, è proseguita all’interno del Castello Henriquez, dove è tornata, per libere improvvisazioni, la “guitar” di Andrea Gomellini e il suo “quartet”, applaudito venerdì del Jazz Club.
PRESENTATO “MISTERA”, NUOVO ALBUM DEI TALEH
Pozioni magiche, scongiuri e fantasmi buoni, tra riti e dissacrante ironia, con musiche che evocano i canti e i ritmi della Sicilia, mostrando una continua ricerca ed una grande maturità artistica. “Mistera” è stato svelato. Il nuovo album dei Talèh, uscito il 15 giugno scorso, è stato presentato ieri sera al pubblico con un doppio sold out al Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla. Un doppio concerto, che in entrambi i turni ha conquistato gli spettatori. Nostalgici e nuovi appassionati hanno accolto con entusiasmo i brani del nuovo album, che dopo sei anni dalla precedente fatica discografica, ha confermato il forte ascendente e la grande empatia che la formazione musicale tutta iblea riesce ad instaurare con il pubblico. Dallo “Scunciuru ppì ccu nun vò corna”, che ha visto in scena durante il concerto lo chef cuciniere-errante Carmelo Chiaramonte interpretare lo stregone, ai “Cientu puzza”, la storia-leggenda che narra dei demoni che hanno realizzato ben cento pozzi in una zona arida nell’immediata periferia di Ragusa. E poi c’è tanta identità del territorio ma anche leggende e credenze nel nuovo album dei Talèh, con “’A ‘nciuria” che porta in rassegna i personaggi e i loro soprannomi identificativi, fino ai “Patrun’o luocu”, cioè i fantasmi della casa, in teoria buoni e protettivi, che vegliano sui luoghi. Non mancano le canzoni piene di sentimento come “Rimmi pueta” o “Quannu” mentre altri brani, come “Beddu nostru Signuri”, scritta da Guglielmo Tasca, “Caricaricci” o “’A ‘nciuria”, che porta in rassegna i personaggi e i loro soprannomi identificativi, diventano quasi novelle filastrocche o danze dal sapore celtico o ancora ballate mediterranee e ritmi tipici della tarantella siciliana. Il brano che da il nome all’album, “Mistera”, scritto dal poeta Pippo Di Noto, offre una serie di sonorità ricche di contaminazioni mediterranee. Un mix di suoni, tradizioni, identità, storie, riti, esoterismo che, come lo stesso Di Noto ha ricordato in apertura del concerto, “si perpetuano nell’animo popolare”. La speciale serata di presentazione ha visto la presenza di numerosi musicisti che hanno collaborato con i Talèh nella realizzazione dell’album. A sorpresa anche i componenti della Banda di Avola, diretta dal maestro Sebastiano Bell’Arte, che nascosti tra i pubblico sono improvvisamente sbucati fuori dai palchetti laterali, emozionando gli increduli spettatori. I Talèh sono formati da Salvatore Dipasquale (voce, marranzano), Gianni Guastella (voce), Vincent Migliorisi (chitarre, mandolino, mandola, bouzouky, basso, percussioni, voce), Peppe Sarta (voce, fisarmonica), Andrea Chessari (tamburello, percussioni), Rino Taverna (basso, basso tuba). Nel doppio live sul palco anche Sebastiano Nanè (flauto traverso, zampogna), Saro Tribastone (mandolino), Luigi Cosentino (fisarmonica).
CINEMA LUMIERE
Al cinema Lumiere solo Sabato 20, Domenica 21 e mercoledì 24 giugno sarà proiettato per la seconda settimana il film “Una storia sbagliata” di Gianluca Maria Tavarelli con Isabella Ragonese e Francesco Scianna. Orari: 18:30 e 21:30. Venerdì 19, lunedì 22 e martedì 23 giugno le sale saranno chiuse per serate riservate.
Piazza San Giovanni gremita per Giovanni Caccamo
Una folla entusiasta ha abbracciato il direttore musicale del “Festival delle Relazioni – Le onde e il mare”, Giovanni Caccamo, cantautore di talento salito alla ribalta mediatica durante l’ultima edizione di Sanremo. Sul palco con lui l’eccellente chitarrista Placido Salamone. Hanno aperto il momento musicale alcuni brani interpretati dai bravissimi bambini del coro “Mariele Ventre”, diretto dall’insegnate di canto Giovanna Guastella. Il pubblico in piazza ha cantato, sognato e ballato insieme a Giovanni Caccamo. Un lungo abbraccio di emozioni quando sono partite le note di “Piove”, uno dei brani a cui il cantautore ha dichiarato di essere più affezionato. La dedica sentita e affettuosa per la maestra Elisa Turlà, scomparsa qualche giorno fa. Durante tutto il concerto le facciate della Chiesa della Badia e della Cattedrale San Giovanni Battista sono state illuminate con le proiezioni e le scenografie di Giampiero Carta e Qoeletpro Optical Video System. Tra un brano e l’altro Giovanni Caccamo ha coinvolto più volte il suo pubblico, chiedendo domande che alimentassero un dialogo. Dialogo e relazione ancora una volta al centro di tutto il Festival. Gli appuntametni musicali del Festival delle Relazioni continuano domenica in piazza san Giovanni, l’Orchestra del liceo Fermi, gli allievi della scuola Spazio Musica di Maurizio Morello e, infine, il maestro Peppe Arezzo con il tenore Lorenzo Licitra.
ANCHE OGGI NON MI HA SPARATO NESSUNO
Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia Riccardo Arena sarà a Vittoria per presentare il suo ultimo libro dal titolo: “Anche oggi non mi ha sparato nessuno”. L’appuntamento è per questo , sabato 20 giugno alle ore 18:00, presso il Chiostro delle Grazie in via Principe Umberto n.87 accanto alla centralissima Piazza del Popolo. Nel suo secondo romanzo Riccardo Arena si destreggia, con l’esperienza di cronista che gli è propria, all’interno di un racconto complesso che vede un ufficiale dei Carabinieri abbandonare il suo ritiro per tornare in prima linea e seguire le indagini sull’evasione di un pericoloso capo della mafia al quale è legato da antichi precedenti. A curare l’evento la Libreria Bixiosessantaquattro.
Vittoria jazz festival, domenica Lee Konitz
Il “Vittoria Jazz Festival Music & Cerasuolo Wine 2015” entra nel vivo col terzo weekend di concerti. E sarà un fine settimana dai nomi altisonanti. Il ‘clou’ è previsto domenica 21 giugno, con la con la presenza del leggendario sassofonista Lee Konitz. Altre due settimane di festival da gustare, cominciando venerdì 19 giugno, con la riapertura del Jazz Club. Appuntamento alle 22 con Andrea Gomellini Quartet. La formazione, capitanata dal chitarrista Gomellini e composta da Daniele Tittarelli al sax alto, Luca Pirozzi al basso e Andrea Nunzi alla tromba, si esibirà nella “street” della movida vittoriese, in quel tratto di via Cavour dove si colgono maggiormente le atmosfere e il colore da Jazz Club, per la presenza dei locali “à la page” della città. Al sofisticato Gomellini, il compito di ricreare le sensazioni da “Cotton Club”. Del resto, le sonorità del suo jazz ci riportano a Kenny Burrel, Jim Hall, Scott Henderson e Barney Kessel, di cui potrebbe essere tra i migliori epigoni. Del chitarrista, negli ambienti del jazz, è ben nota la preparazione tecnica, attenta soprattutto negli arrangiamenti, ma sempre in perfetta sintonia con la libertà di improvvisazione che è la “cifra” stilistica del jazz. E la chitarra tornerà ad essere ancora protagonista nella seconda serata della terza settimana del “Vittoria Jazz Festival”, quando, sabato 20 giugno, in Piazza Henriquez, alle 22, il proscenio della rassegna sarà tutto per la “guitar” di Kurt Rosenwinkel Quartet. Un jazz che torna ad arricchirsi degli slang sonori dell’americanità. Rosenwinkel sarà accompagnato da Aaron Parks al piano, Orlando Le Fleming al basso e Allan Mednard alla tromba. Ma sarà Lee Konitz, il patriarca del jazz, storica icona, l’indiscusso re di questa seconda settimana del “Vittoria Jazz Festival”. Attesissima esibizione quella del sassofonista americano, legittimamente annunciata da Cafiso e Garrasi come “l’evento” dell’ottava edizione della kermesse. Sabato 20 e domenica 21 giugno torneranno anche le proiezioni cinematografiche del “Vittoria Jazz & Blues Film Festival” curate dalla direzione artistica di Giuseppe Gambina. Un altro gigante del jazz è pronto a materializzarsi nel “tempio” della rassegna vittoriese, quando lo schermo riporterà agli spettatori il volto di Miles Davis. Un tributo cinematografico, “Miles Gloriosus”, ancora una volta firmato da Daniele Ciprì e Franco Maresco, precederà le esibizioni di Rosenwinkel e di Konitz.
“Ell@s”, il progetto di Francesca Commissari sui trans di Caracas a Welcome to Paradise
Di lei scrive e parla tutta Italia, in questi giorni, come già spesso è accaduto nella sua lunga carriera di fotoreporter, per il reportage sulla condizione delle donne romene che vivono e lavorano, sfruttate, tra le serre del vittoriese. Francesca Commissari sarà tra gli artisti ospiti della quinta edizione di Welcome to Paradise con un altro dei suoi progetti di ricerca e denuncia sociale: “Ell@s”, che ha cominciato a sviluppare un paio di anni fa sui transessuali di Caracas. Negli anni in cui è stata la fotografa delle inchieste per il quotidiano El Nacional, in Sudamerica, ha vissuto nella Caracas dei grandi cambiamenti fino a quando a marzo dell’anno scorso è stata arrestata durante una manifestazione. “Tra i lavori che sto seguendo lì c’è questo sui transessuali – spiega Francesca Commissari – che è un fenomeno molto diffuso a Caracas. L’idea è nata da uno spunto specifico, ovvero quello di indagare sulla presenza dei minori in questo mondo: molti ragazzi di 13 o 14 anni vengono cacciati di casa ed entrano in questa sorta di comunità, anche se non hanno una tendenza trans, avvicinandosi ai più vecchi che cominciano a cambiarli per renderli più attraenti. Col tempo ho fatto amicizia con molti di loro, ho documentato la vita della strada, ma sono stata anche nelle loro case e voglio tornare lì per continuare a raccontare le dinamiche di questo mondo”. Quella di Francesca Commissari sarà una delle opere di quest’edizione del Paradise che affronteranno il tema assegnato dal direttore artistico Marcel Cordeiro, quello dell’Insolito Umano, attraverso il racconto dell’umanità che vive ai margini ed è spesso vittima di ingiustizie sociali. È il caso del progetto di Lorenzo Sammito sulla lapidazione, di quello di Chiara Amore sulla violenza sulle donne in India. Pamela Vindigni realizzerà l’intervento “Abbandono”, con lo scopo di far emergere emozioni, sentimenti, pensieri e riflessioni e acquisire consapevolezza su un disagio che condiziona l’esistenza umana. Martina Sammito lavorerà ad “Anorex Bistrot”, un’opera che vuole rappresentare l’insano rapporto che il soggetto anoressico instaura con il cibo e di riproporre sul piatto la ricerca ossessiva della perfezione che egli rincorre senza mai prendere fiato. Francesco Nicastro, Noemi Guastella e Lorella Savarino faranno un’installazione su “Merce Umana”, il mercato dell’uomo che svende l’uomo, la sua dignità, i suoi valori, il rispetto verso se stesso. Accanto a queste opere ci saranno quella di Franco Menna, “Three hundred tree plus one”, sulla deforestazione, e quella di Giorgia La Rocca, “Sleeping pigs”, sul maltrattamento degli animali. L’appuntamento con Welcome to Paradise, organizzato dall’associazione Rionarte presieduta da Tonino Di Raimondo è al 27 e 28 giugno prossimi.
“MISTERA” ,IL NUOVO DISCO DEI TALEH
Presentato in conferenza stampa il nuovo lavoro discografico dei Taleh: “Mistera”. Disponibile negli store digitali e nei canali tradizionali per l’etichetta Seltz Recordz, divisione di Viceversa, il nuovo disco è stato al centro dell’incontro con i giornalisti e ha rappresentato l’occasione per raccontarne la genesi ma anche il contenuto, le aspirazioni della formazione musicale ragusana. In conferenza stampa al Prima Classe a Ragusa sono state evidenziate anche le importanti collaborazioni di cui si avvale il loro nuovo album come quelle con Guglielmo Tasca o con la Banda di Avola che tra l’altro sarà presente venerdì 19 giugno per il doppio concerto previsto al Teatro Donnafugata di Ibla. Puntato l’accento anche sul video del brano “Scunciuru” con la regia di Vincenzo Cascone e lo chef Carmelo Chiaramonte nei panni del cuciniere-stregone. Tra le collaborazioni ricordata anche quella con il poeta Pippo Di Noto che ha dato un grosso contributo alla redazione dei testi di “Mistera”, album dedicato ai misteri, ai riti, all’esoterismo. Vincent Migliorisi, che è anche produttore del disco, ha evidenziato l’impegno creativo per la realizzazione del disco scritto e registrato in circa due anni, frutto di un lavoro lungo e certosino, concentrato sul tema dell’esoterismo, della ritualità, dello sciamanesimo, realizzato anche attraverso la consultazione di testi e racconti inerenti soprattutto il territorio. “Spesso – ha evidenziato Vincent – conosciamo la storia del mondo ma non la nostra”. I Taleh hanno spiegato che il loro album è ispirato ad alcune leggende come ad esempio quella dei Cento Pozzi, contrada situata nell’immediata periferia di Ragusa, che la leggenda vuole sia nata da cento demoni, nonostante la zona fosse arida e dunque priva di acqua. C’è molto territorio in questo disco, molta identità ragusana e iblea, come ricordano le tracce dell’album, dagli scongiuri ai patrun’ o’ luocu cioè i padroni del luogo, i fantasmi buoni delle case antiche, ma anche le ’nciurie con cui vengono identificate le persone in città in base al proprio cognome o mestiere. Gianni Guastella non ha nascosto l’ambizione dei componenti di voler perpetrare la tradizione orale da consegnare alle nuove generazioni che si avvicinano alla loro musica. Non a caso il disco è dedicato ai nonni e ai nipoti. I Taleh sono formati da Salvatore Dipasquale (voce, marranzano), Gianni Guastella (voce), Vincent Migliorisi (chitarre, mandolino, mandola, bouzouky, basso, percussioni, voce),Peppe Sarta (voce, fisarmonica), Andrea Chessari (tamburello, percussioni). L’uscita dell’album è stata anticipata dal video del brano “Scunciuru”, presentato in anteprima sul sito web del quotidiano Repubblica. Per il doppio concerto di venerdì 19 giugno al Teatro Donnafugata è ancora attiva la prevendita presso Prima Classe in via Ercolano a Ragusa.
Dio è Uno, i figli sono diversi, i fratelli sono uguali
Questo giovedì 18, alle ore 18.30, nell’Auditorium “Cartia” della Camera di Commercio di Ragusa, il Direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Ragusa, Dr. Gian Piero Saladino, presenterà il teologo Vito Mancuso e lo psicologo Giovanni Salonia, che si confronteranno sul tema provocatorio ” Dio è Uno – I figli sono diversi, i fratelli sono uguali”. L’incontro si inscrive nell’ambito del Festival delle Relazioni “Le onde e il mare”, dedicato al dialogo interreligioso e organizzato dalla Diocesi di Ragusa, dalla Fondazione San Giovanni Battista, dalla Prefettura di Ragusa e dallo SPRAR (sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati). L’evento sarà preceduto, alle ore 17.00 a Palazzo Garofalo, dalla presentazione della Mostra “Le onde e il mare”, di Giampiero Carta e Franco Cilia, e ad esso seguirà, alle 21.00 a Piazza San Giovanni, un momento animato dal coro Mariele Ventre e il concerto pubblico di Nanni Caccamo, vincitore nella categoria giovani a Sanremo 2015. Il festival si conclude il 20 alle 19.00 a Piazza San Giovanni, con il concerto del musicista Peppe Arezzo e del tenore Lorenzo Licitra.
A IBLA MEDITERRANEA ARTE CONTEMPORANEA
L’Accademia Internazionale Città di Roma, presieduta da Maria Ventura, conclude a Ragusa la manifestazione artistica culturale con la presentazione di un catalogo di artisti selezionati dalle precedenti mostre organizzate, come il Premio Barocco e Memoria, Colori ed Identità nell’Arte Contemporanea Italiana. La mostra si terrà presso l’auditorium San Vincenzo Ferreri, accanto all’ingresso dei Girdini Iblei, dal 27 giugno al 5 luglio. Gli artisti sono della provincia di Ragusa e provenienti da altre città siciliane. Sabato 27 giugno alle ore 18, la presentazione del Catalogo d’Arte sarà curata dallo storico dell’Arte e critico professore Salvatore Parlagreco.
Alfredo Rodriguez delizia la platea con la sua musica cubana
Ha catturato il pubblico di piazza Henriquez, a Vittoria, con i suoi virtuosismi al pianoforte e al basso Alfredo Rodriguez, grande interprete della musica cubana. Il suo concerto è un viaggio alla riscoperta delle proprie radici nelle quali l’eclettico e funambolico musicista declina il proprio personale contributo alla musica caraibica. La sua tecnica sopraffina e il suo entusiasmo conquistano il pubblico che invoca bis su bis e Alfredo Rodriguez non si fa pregare e torna sul palco del “Vittoria Jazz Festival” ben due volte, per regalare composizioni davvero uniche e affascinanti e ringraziare il pubblico di tanto calore e affetto: «Muchas gracias», ha ripetuto entusiasta, forse sorpreso di quest’accoglienza, e del clima elettrizzante di festa.
A TUTTO VOLUME CHIUDE IN BELLEZZA CON ANDREA SCANZI
Immersi nella magnificenza dei Giardini Iblei, gremiti fino a tarda notte, domenica sera è calato il sipario sulla sesta edizione di “A tutto volume – libri in festa a Ragusa”, il festival letterario ideato da Alessandro Di Salvo e promosso dalla Fondazione degli Archi. Segnato da una partecipazione straordinaria di pubblico sin dall’apertura di venerdì 12 giugno, si è registrata una vendita record di libri, più volte andati esauriti sui banchetti organizzati dalle librerie. “A Tutto volume” ha centrato di nuovo i suoi obiettivi, ossia stimolare attraverso i libri e gli autori il dibattito pubblico. Molti i turisti arrivati da tutta la Sicilia e dal territorio nazionale, ammirati dalla bellezza e dall’accoglienza della città iblea. La manifestazione si è conclusa con un avvincente duello di pugilato letterario su “I promessi sposi” tra Marco Ardemagni e Tiziano Scarpa sfidandosi, con il divertente arbitraggio di Eugenio Canton, fino all’ultimo round, preceduto dall’attesissimo incontro con Andrea Scanzi.
Centinaia di persone hanno occupato i viali e i prati attorno allo speciale palco composto da libri giganti. Per tutta la giornata di ieri, Ibla, l’antica città barocca, che come da tradizione accoglie tra i suoi monumenti, piazze e angoli suggestivi, la terza e ultima giornata della rassegna, ha visto un fiume di persone pronte a partecipare con grande interesse e attenzione agli incontri. Dallo speciale per Expo con Gelasio Gaetani D’Aragona, Pino Cuttaia, Niko Romito nell’Antico Convento dei Cappuccini a Guido Conti alla Chiesa di San Giacomo immersa nei Giardini Iblei. Tutto pieno anche per Chiara Saraceno all’Auditorium di San Vincenzo Ferreri, per Francesco Viviano in Piazza Pola e per Pietro Leveratto nella Chiesa di Santa Teresa.
A TUTTO VOLUME ANIMA ANCORA UNA VOLTA IL CENTRO STORICO DI RAGUSA
Un centro storico vivo, animato, affollato fino a tarda notte. Un centro storico che grazie ai libri e agli scrittori torna a essere luogo di grande attrattiva, con piazze e vie gremite. Ancora una volta il festival letterario “A Tutto Volume – libri in festa a Ragusa” ha centrato il suo obiettivo, cioè quello di rendere i libri occasioni di confronto ma anche strumento per invogliare le persone a ripopolare il cuore della città. Molti i turisti provenienti da tutta la Sicilia e dal territorio nazionale per la rassegna e che hanno avuto modo di visitare la città di Ragusa. E così piazza San Giovanni, sottostante all’omonima e maestosa cattedrale, è divenuta un anfiteatro a cielo aperto, sotto le stelle, con migliaia di spettatori che hanno ascoltato le varie presentazioni, da Silvia Truzzi, in dialogo con Pietrangelo Buttafuoco e Massimo Fini, a Michela Marzano, al seguitissimo straordinario live di “Parole Note” direttamente da Radio Capital con Giancarlo Cattaneo, Mario De Santis e Maurizio Rossato. Posti tutti occupati anche sul ponte vecchio per Cristina Cassar Scalia, così come in piazza Matteotti per Massimo Fini o al cortile della Prefettura dove Antonio Caprarica ha raccontato il suo amore per Londra. Pienone per Raniero La Valle alla chiesa della Badia dove ha presentato il libro sul pensiero di Papa Francesco. Ottima partecipazione anche per tutti gli altri incontri disseminati nelle vie principali della città (Lidia Undiemi, Vincenzo Pirrotta, Alessandro Robecchi e Luca Testa per il libro dedicato ai racconti di Capuana), cartina tornasole di una formula di successo che ancora una volta si è riproposta nella sua più totale efficacia. Più che soddisfatto il direttore organizzativo Alessandro Di Salvo: “C’è la voglia di ascoltare i nostri autori, di sapere, confrontarsi, ma soprattutto incontrarsi in centro storico. Il nostro festival contribuisce a portare avanti questo risultato e lo fa coinvolgendo luoghi che solitamente non sono dediti alla cultura, dalle piazze ai pub, ai bar oltre alle vie tradizionalmente dedicate allo shopping ma che per tre giorni diventano salotti letterari”.
Giovanni Amato alla tromba e Francesco Cafiso al sax: il Vittoria Jazz Festival prende il volo
Giovanni Amato, trombettista di fama europea, ha confermato il trend di un “Vittoria Jazz Festival” di grande impatto artistico. Dunque, non si non smentisce il pronostico di un’ottava edizione di successo. Nonostante la mancata erogazione della corrente elettrica, per una decina di minuti, a causa di un black-out improvviso, la serata scorre felice per i numerosi spettatori giunti a Piazza Henriquez, quartier generale della rassegna, ad ascoltare i virtuosismi di Giovanni Amato. Il trombettista salernitano si esibisce sul palco in formazione “quartet”: con Pietro Lussu al piano, Dario Deidda al basso e Giovanni Scasciamacchia alla batteria. Un “quartet” che, dopo un’ora e mezzo di gustoso jazz, è pronto ad accogliere il suo “quinto” elemento, ovvero il direttore artistico del festival, Francesco Cafiso. Il duetto Cafiso-Amato rende ancora più calorosa l’ovazione del pubblico. Un duetto che rafforza il sodalizio artistico tra i due musicisti, che già vantano una robusta collaborazione. Infatti, Giovanni Amato suona nel gruppo di Cafiso nel disco “La Banda”, che fa parte del nuovo cd “3” del giovane sassofonista vittoriese. Amato ritornerà nell’ultima serata del festival per suonare insieme a Buzzurro e a Cafiso per il concerto finale.
IL NUOVO SINGOLO DI CARLO MURATORI
A sette anni da “La Padrona del Giardino” (premio Loano e secondo al Tenco 2008) uscirà a settembre il nuovo progetto discografico del cantautore siciliano Carlo Muratori dal titolo “Sale”. Ad anticipare l’uscita del nuovo disco è il singolo “D’amor e di pazienza” da oggi diffuso sulle radio italiane dopo l’anteprima su Spotify. E’ una raffinatissima canzone d’amore, che ci riporta al sound tipico del musicista siciliano. Amore e tanta pazienza, come i sentimenti richiesti per asciugare le terre liquide, fare esalare le acque per trattenere l’elemento che è già sinonimo di mare, appunto il “Sale”.