Riceviamo e pubblichiamo: “Nonostante l’emergenza da covid-19 che non ci permette di riunirci è giusto e opportuno ricordare la data del 9 aprile del 1921, in quella primavera che tardava ad arrivare, l’eccidio fascista che provocò la morte di tre lavoratori braccianti: Rosario Occhipinti e Carmelo Vitale, rimasti a terra in piazza san Giovanni e la morte di Rosario Gurrieri avvenuta dopo qualche settimana. Rievocare, per sensibilizzare il tempo attuale con un vivo e costante richiamo per salvaguardare, guardando al passato, un bagaglio di esperienze utili a evitare ripetizioni di tragici eventi. Il clima era quello delle intimidazioni, violenze, scorrerie che venivano perpetrati nei confronti degli operai, dei braccianti e dei democratici. Infatti, già qualche mese prima, il 4 novembre 1920, i fascisti locali, avevano tentato di assaltare il comune “rosso” a guida socialista. Il 9 aprile era una giornata in cui i braccianti, riuniti a piazza San Giovanni – Ragusa, aspettavano il comizio del deputato socialista Vincenzo Vacirca, ma nell’aria fredda di una primavera tardiva, si avvertiva la sospettosa presenza gelida dei fascisti. Infatti, arrivarono provocando la piazza e si scatenò l’inferno. I fascisti incominciarono a sparare, mentre la polizia stava a guardare. Un bilancio pesante, oltre 50 feriti, in piazza c’erano anche donne e bambini, e il sangue si sparse sul basolato. La gente scappò ma i fascisti continuarono liberi a percorrere le vie di Ragusa. Non si fermò la loro attività violenta e l’indomani vennero attaccati i luoghi simbolo delle sinistre e dei socialisti, bruciando la sede della Camera del lavoro. Anche il municipio venne assaltato e l’amministrazione comunale fu costretta a rassegnare le dimissioni. Altre amministrazioni della provincia furono obbligate a dimettersi perché costrette dalla violenza squadrista dei fascisti coordinati e ispirati da Filippo Pennavaria”. Firmato Sen. Gianni Battaglia, Presidente Provinciale Anpi – Ragusa
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EUROPEE 2019 – IO VOTO PERCHÉ…
L’Associazione politico-culturale “CreAZIONE Giovane” ha organizzato un incontro mecoledì 15 maggio alle ore 17, presso l’Auditorium Santa Teresa di Ragusa Ibla, su “Europee 2019 – Io voto perché…”. Interverranno sulla materia il Prof. Santo Burgio (Presidente della SDS di Ragusa), il Prof. Antonio Di Giovanni (Docente della SDS di Ragusa), l’Avv. Giorgio Nobile (Movimento Federalista Europeo) e la Dott.ssa Chiara Rizzone (Dipartimento di Ragusa di “CreAZIONE Giovane”). L’incontro sarà moderato dal Dott. Ismael Giovanni Scribano (Presidente di “CreAZIONE Giovane”).
RAGUSA, ART 1 INIZIA UNA FASE NUOVA
Dopo l’assemblea congressuale, che ha approvato il documento politico e le linee programmatiche elaborate dai forum tematici e definito il percorso organizzativo che ha sancito il superamento da movimento trasformandolo in Partito, si apre una fase nuova di ascolto e confronto che vede protagonisti i territori. Per queste ragioni e per discutere le scelte riguardanti le prossime elezioni europee si terrà la Direzione provinciale di Articolo Uno alla quale parteciperà l’on.le Arturo Scotto, cofondatore nazionale di Articolo Uno, mercoledì 16 aprile 2019 ore 18.00, nella sede di Vico Cairoli 33 a Ragusa.
9 aprile 1921 – 2019, il fascismo e il razzismo uccidono ancora
Martedì 9 aprile alle ore 18, in occasione del 98° anniversario dell’eccidio dei braccianti in piazza S. Giovanni, a Ragusa, ad opera delle squadre fasciste, avrà luogo un presidio per commemorare Rosario Occhipinti, Carmelo Vitale e Rosario Gurrieri, vittime della violenza reazionaria e restauratrice. Una corona di fiori verrà posta sotto la lapide che ricorda i tragici fatti del 9 aprile 1921. Subito dopo verrà svolta un’assemblea per riflettere sulle analogie tra la situazione odierna e quella di allora. Infatti oggi nelle campagne del Sud migliaia di braccianti immigrati vengono sottoposti a condizioni di sfruttamento bestiali, sono costretti a vivere in ambienti disumani e spesso le baraccopoli in cui “abitano” prendono fuoco provocando vittime; molti sono i casi in cui nei loro confronti si manifestano casi di violenza sfociati in omicidi a sfondo razziale. Il fascismo e il razzismo sono due facce della stessa medaglia; da sempre dalla parte degli oppressori, da sempre usati contro i più deboli: antifascisti, persone libere, meridionali, immigrati. L’iniziativa di martedì 9 aprile 2019 intende collegare la memoria al presente, perché il passato ci sia da monito e da aiuto a fronteggiare i pericoli odierni che hanno nomi uguali: intolleranza, disprezzo, odio razziale.
On. Nino Minardo: l’Italia a doppia velocità
Riceviamo dal parlamentare ibleo: “La rete ferroviaria siciliana risulta fra le più obsolete dell’intero panorama italiano e fra le più lontane rispetto ai livelli qualitativi minimi indicati dall’Europa; in particolare, il servizio ferroviario nella Sicilia sud orientale appare del tutto insufficiente e sempre più degradato in conseguenza dello scientifico ridimensionamento delle sue potenzialità. Sulla questione ho presentato un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, sottolineando lo stato comatoso del sistema infrastrutturale dell’isola ed in particolare della parte sudorientale. Per quanto riguarda le reti ferroviarie i dati drammatici sono confermati dall’ultimo rapporto Pendolaria di Legambiente, che dal 2008 analizza ogni anno la situazione del trasporto ferroviario in Italia. C’è stato un decremento del 15 per cento in meno di viaggiatori in una Regione con 5 milioni di abitanti e grandi spostamenti pendolari. Gli esempi di inefficienza sono tantissimi a testimonianza dell’arretratezza del servizio ferroviario siciliano. La tratta Ragusa-Palermo, ad esempio, lunga 250 chilometri prevede un cambio e una percorrenza di 4 ore 24 minuti, ad una velocità media di 56,5 km/h. Poi c’è un caso limite: il collegamento dei punti estremi dell’isola, Siracusa e Trapani. Il collegamento più “veloce” impiega 11 ore e 10 minuti, con tre cambi in mezzo alle campagne siciliane. Insomma i treni in Sicilia sono vecchi perché la rete ferroviaria è vetusta. Alcuni treni oltre essere lenti sono sporchi e inadeguati senza servizi e intere linee vengono cancellate con un tratto di penna. Così continuando quante chance ha la Sicilia di vedere potenziata, riqualificata e messa in sicurezza la dotazione infrastrutturale? Perché tutto ciò che è possibile nel resto d’Italia e soprattutto da Roma in su, diventa impossibile in Sicilia? Perché, come accade nel resto d’Italia, non si prevedono collegamenti efficienti sia per un maggiore sviluppo turistico che commerciale anche attraverso il coinvolgimento di vettori privati? Ho chiesto al Ministro Toninelli di avviare concrete azioni al fine di migliorare il trasporto ferroviario in Sicilia con l’aumento di risorse e potenziare il sistema infrastrutturale in generale in particolare nella parte sudorientale della Sicilia dove oltre ad una rete ferroviaria inesistente ci sono opere mai nate ed altre mai completate: stallo iter della Ragusa-Catania (attesa da oltre 30 anni); lavori dell’autostrada Sr-Gela che procedono a singhiozzo per soli 18 km (attesi da 50 anni). Importante infine è il compito del Ministero di esercitare un vero ruolo di coordinamento e controllo sui tratti autostradali dove mancano i finanziamenti e i progetti esecutivi, sulla rete ferroviaria per evitare che continuino tagli e disservizi in Sicilia e per superare lo stato di disinteresse nei confronti del porto di Pozzallo, fra i più importanti della Sicilia”. Firmato on. Nino Minardo
EMERGENZA IDRICA A RAGUSA, PER M5S E’ GESTITA MALE DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
“Ci sembra che la vicenda riguardante il divieto dell’utilizzo dell’acqua per scopi potabili e alimentari sia stata gestita dall’amministrazione comunale con estrema confusione”. Lo dicono i consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle Ragusa secondo cui le comunicazioni finora fornite alla collettività difettano di alcune informazioni essenziali. “Intanto l’avviso sulle strade interessate dall’ordinanza, dopo che già l’allarme era stato lanciato – sottolineano i consiglieri pentastellati Zaara Federico, Sergio Firrincieli, Alessandro Antoci, Antonio Tringali e Giovanni Gurrieri – è stato lanciato in estremo ritardo. Poi, come se non bastasse, l’ordinanza è stata successivamente modificata. Alcuni cittadini, inoltre, ci hanno informato che dagli uffici del Comune arrivano indicazioni sulla necessità, passato l’allarme, di svuotare completamente le cisterne per evitare qualsiasi tipo di contaminazione. Come stanno le cose? In più non si comprende se si tratta di una problematica riguardante i nitrati e l’ammoniaca fuori norma oppure se ci sono problemi di ordine batteriologico. Vorremmo, inoltre, comprendere se i tre punti di smistamento dell’acqua potabile predisposti con le autobotti saranno sufficienti a soddisfare le esigenze della popolazione”. “Restiamo basiti per il fatto che – dicono ancora i consiglieri M5s Ragusa – si è scelto di informare i cittadini soltanto attraverso i social network. Fino a parecchie ore dopo il lancio dell’allarme, sul sito istituzionale del Comune non c’erano notizie. Ma, al di là di questo, come si pensa di raggiungere la popolazione anziana che certo non utilizza in maniera massiccia le nuove tecnologie? Stesso problema potrebbe porsi anche per i cittadini di lingua straniera. Ci aspettiamo che l’amministrazione comunale gestisca l’emergenza con maggiore puntualità e chiarezza. Perché stiamo parlando della salute di tutti noi cittadini ragusani e non possono essere fatti sconti di alcun tipo”.
Sabato a Ragusa incontro sul decreto sicurezza e immigrazione
Sabato prossimo alle ore 17, presso il Centro Studi “Feliciano Rossitto” di Ragusa incontro su “Decreto Sicurezza e Immigrazione – contenuti, effetti, alternative”. L’appuntamento, che è promosso da Libera, la Cgil di Ragusa, Integrorienta, Paxchristi, Legambiente, Gz, Agesci, Fuci, Giovani legalità Sport, Anpi e Diaconia Valdese, vedrà come relatori, l’avvocato Enrico Schembari, docente della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università di Catania, la dottoressa Valentina Fiore, membro dell’ufficio nazionale di presidenza di Libera e amministratrice delegata del consorzio Libera Terra Mediterraneo, e il dottor Francesco Aureli, direttore del Centro per le Migrazioni dell’Ortygia Business School.
Casi blue tongue in provincia di Ragusa, Minardo chiede deroga alla movimentazione dei bovini
I recenti casi di Blue Tongue registrati in provincia di Ragusa con la scoperta del nuovo sierotipo denominato “4”, sono stati oggetto dell’intervento dell’on. Nino Minardo al Ministero della Salute e al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. “Quello che sta accadendo ci riporta indietro di parecchi anni, quando nel 2011 il medesimo virus mise in ginocchio l’intera zootecnia iblea e i mercati di movimentazione del bestiame vivo locali subirono contraccolpi tremendi. Non vogliamo che si ripeta la stessa cosa, – sottolinea Minardo -, gli allevatori stanno già affrontando notevoli difficoltà visto che il comparto è messo a dura prova dalla crisi in generale; il divieto di movimentazione dei bovini per un raggio di 100 km dalla cosiddetta azienda sentinella (aziende scelte per i controlli periodici delle epidemie) è una restrizione drastica che schiaccia ancor di più le attività”. Minardo ha chiesto ai Ministri della Salute e delle Politiche Agricole la deroga alla movimentazione dei bovini visto che nel territorio della provincia di Ragusa non vi è circolazione virale per il sierotipo 4 da oltre dieci anni e l’attuazione di tutte le procedure per dichiarare la Sicilia ufficialmente indenne per quei sierotipi per i quali da oltre due anni non si è rilevata circolazione virale. “E’ opportuno, – conclude l’on. Minardo -, d’intesa con gli Istituti Zooprofilattici competenti, avviare un approfondito monitoraggio sull’intero territorio nazionale interessato al problema al fine di accertare l’effettiva situazione nelle aziende zootecniche e valutare nuove strategie per il contrasto della malattia”.
On. Minardo: un piano per contrastare l’erosione costiera del SudEst
Riceviamo dal parlamentare ibleo: ” Il fenomeno dell’erosione costiera lungo la fascia del Sudest diventa, di anno in anno, sempre più preoccupante. Il litorale, infatti, è costantemente sottoposto a fenomeni di arretramento e di erosione che ne hanno fortemente ridimensionato l’estensione. Da settembre a primavera bisogna sperare nella clemenza del tempo per evitare che le dimensioni del fenomeno assumano dimensioni drammatiche per l’ambiente e per gli operatori turistici. Oltre agli interventi messi in campo dalla Regione siciliana che ha stanziato delle somme per azioni di risanamento e ricostruzione dell’ecosistema ho ritenuto necessario predisporre un progetto di legge per integrare altre somme al fine di contrastare questo grave fenomeno e nel contempo valorizzarne il patrimonio ambientale storico ed artistico della costa iblea ed aretusea. E’ noto quanto la fascia costiera del SudEst sia uno dei patrimoni ambientali più importanti della Sicilia e del Paese che si sviluppa in 150 Km abbracciando i comuni di Siracusa, Avola, Noto, Pachino, Porto Palo di Capo Passero, Ispica, Pozzallo, Modica, Scicli, Ragusa, San Croce Camerina e Vittoria. Un patrimonio inestimabile che occorre salvaguardare. Le cause dell’erosione peraltro non sono solo da imputare a fattori naturali ma anche all’attività che si attua lungo i bacini idrografici delle aree interne. Cito anche i porti e alcuni interventi di difesa dei litorali che però se non attuati in maniera organica portano come conseguenza che l’energia dei moti ondosi crei ripercussioni ancor più negative nelle aree prive di protezione. L’abbandono delle coltivazioni a mezza costa, gli incendi dolosi, le azioni di urbanizzazione non regolamentata, la questione degli inerti, gli scarichi e così via stanno creando non pochi problemi, che la regione e i comuni del litorale, da soli, non possono fronteggiare. Per porre in essere misure in grado di fronteggiare questi problemi e offrire anche agli operatori turistici della zona una prospettiva di sviluppo senza essere costretti a pregare per la clemenza del tempo, diventa prioritario promuovere misure che facciano diventare la costa del sudest siciliano un obiettivo di interesse nazionale. Nel mio progetto di legge sono previste disposizioni rivolte ai comuni che potranno proporre la realizzazione di interventi finalizzati all’attivazione di itinerari turistici locali nel rispetto della salvaguardia dell’ambiente e della tutela della qualità della vita”. Firmato On. Nino Minardo
On. Minardo: rimodulare il sistema del numero chiuso nelle università, chiesta l’abrogazione dell’intera legge
Riceviamo dal parlamentare ibleo: “L’abolizione del numero chiuso per alcune facoltà universitarie era tra le priorità di questo Governo. Tra annunci, proclami e smentite nessun iter è stato avviato. Un problema sentito da tempo che necessita di una riforma a breve termine. Per l’ordinamento giuridico italiano l’accesso ai corsi universitari può essere libero o a numero programmato. Nonostante l’articolo 34 della Costituzione italiana garantisca ad ogni cittadino il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi, la legge prevede alcune limitazioni al libero accesso al sistema universitario, programmando, per alcuni corsi di laurea, il numero dei posti disponibili. Le norme che regolano la materia degli accessi ai corsi di laurea sono contenute nella legge 2 agosto 1999, n.264. Tale normativa, da un lato disciplina la programmazione numerica di alcuni corsi universitari, dall’altro regola le procedure secondo le quali gli studenti dovranno essere ammessi. All’interno della stessa legge, infine, sono presenti i principi e i criteri ai quali il Ministero dovrà necessariamente attenersi per determinare, all’inizio di ogni anno accademico, sia il numero dei posti disponibili sia la loro corretta ripartizione. Ci sono innumerevoli proposte di legge sull’abolizione del numero chiuso che giacciono sul tavolo della Commissione Cultura e che attendono di essere esaminate nonostante il Ministro dell’istruzione abbia più volte annunciato la cancellazione dei test di ingresso a medicina a vantaggio del “modello francese” (ammissione per tutti al primo anno e sbarramento ex post sulla base di esami e crediti) con la successiva accelerazione del vicepremier Salvini di mettere il numero chiuso nelle facoltà umanistiche, da dove ne sono usciti tanti di laureati mentre a medicina c’è bisogno di ossigeno. A ciò si aggiunge un comunicato del Consiglio dei Ministri dello scorso mese di ottobre dove si proclamava l’abolizione del numero chiuso, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi; dichiarazione smentita dal Ministro dell’Istruzione e poi trasformata dal Presidente del Consiglio dei Ministri come obiettivo politico di medio periodo. Regna parecchia confusione sul tema a Palazzo Chigi. Ho chiesto al Presidente del Consiglio, Conte, e al Ministro dell’Istruzione, Bussetti, di mettere mano alla questione abrogando, innanzitutto, l’intera legge 2 agosto 1999, n.264 che disciplina gli accessi a numero programmato ai corsi universitari. Troppa perdita di tempo; troppo parlare per slogan. Ma così le questioni non si risolvono”! Firmato On. Nino Minardo
On. Minardo: chiesti al Governo impegni precisi anche per le aziende lattiero-casearie siciliane
Riceviamo dal parlamentare ibleo: “La vibrata protesta di questi giorni dei pastori sardi che rivendicano un prezzo più equo per il latte ovino risveglia un problema che da anni affligge anche il comparto lattiero-caseario siciliano. Se da un lato i produttori non riescono a coprire i costi di produzione dall’altro i consumatori acquistano i prodotti lattiero-caseari a prezzi sempre più elevati, considerato che il ritiro da parte dell’industria di trasformazione avviene a prezzi bassissimi per i produttori. Quindi esiste un divario tra il prezzo alla produzione e quello al consumo che dev’essere assolutamente ridotto se non si vuole continuare ad assistere all’incancrenirsi di una crisi che sta portando al collasso totale del settore anche in Sicilia. Alla luce delle continue criticità del settore ho chiesto al Presidente del Consiglio e al Ministro per le Politiche Agricole interventi mirati e concreti anche per la Sicilia dove la zootecnia è un comparto strategico. Basti pensare che sono oltre un milione gli ovini ed i caprini nell’Isola con almeno 8 mila addetti che diventano circa 22 mila con l’indotto non solo familiare. Un settore che soffre la crisi strutturale dell’economia siciliana e nazionale, più in generale. La zootecnia in Sicilia è orfana di una politica regionale che è rimasta in disparte disinteressandosi delle criticità che hanno ridotto fortemente i livelli di produttività e la produzione proveniente dall’allevamento ovino e caprino. Il comparto da anni rivendica l’aumento del prezzo del latte ovino e caprino, dell’agnello, del pecorino siciliano, la valorizzazione della lana e l’adozione di una politica che incentivi la vendita diretta delle produzioni casearie da parte degli allevatori e che fermi le importazioni che distruggono le produzioni locali. E’ importante che insieme agli urgenti provvedimenti da prendere per il comparto sardo si pensi anche a quello siciliano per impedire la dispersione di un ingente patrimonio produttivo a garanzia delle centinaia di aziende che operano in Sicilia che importa piu’ dell’ottanta per cento del proprio fabbisogno di latte”. Firmato on. Nino Minardo
Proposta di legge di Minardo per tutelare e valorizzare il patrimonio rurale
Riceviamo dall’on. Nino Minardo: “Azioni volte a recuperare la qualità non soltanto dei paesaggi di eccellenza ma anche di quelli più comuni e di creare occupazione e sviluppo delle zone rurali. E’ questo l’obiettivo della proposta di legge che ho presentato che reca “Nome per la tutela e la valorizzazione dell’architettura rurale siciliana”. Tutelare e valorizzare il patrimonio rurale costituisce una necessità sia culturale che ambientale. La Sicilia è ricca di edifici rurali che un tempo costituivano l’ossatura portante del paesaggio in quanto centri di organizzazione della vita agricola. Le forme e i materiali di cui sono composti testimoniano le caratteristiche identitarie di un luogo: gli usi propri hanno dato luogo a diverse forme come le case isolate, le stalle, i magazzini, le masserie, che, con l’evoluzione delle tecniche agricole sono spesso divenuti inutili o inadatti e pertanto non più mantenuti, andando così in rovina se non demoliti volontariamente. È importante mantenere vivo il ruolo dell’architettura rurale nel paesaggio, far capire oggi la vita rurale di un tempo, la storia delle famiglie e di come vivevano. La proposta di legge prevede quindi l’erogazione di contributi per gli interventi di valorizzazione e recupero del patrimonio rurale attraverso il “Fondo nazionale per la tutela e la valorizzazione dell’architettura rurale” ed è rivolto a quanti intendono ristrutturare gli insediamenti agricoli e fabbricati rurali tradizionali, sia per chi intende iniziare o continuare l’attività agricola e sia per i privati. Un progetto di legge ha il duplice obiettivo della salvaguardia e promozione del patrimonio edile rurale accrescendo nel contempo la redditività delle imprese agricole”. Firmato On. Nino Minardo
On. Nino Minardo: sopprimere il divieto di iscrizione contemporanea a due percorsi universitari
Porre fine alla discriminazione tra gli studenti universitari italiani e quelli europei attraverso la soppressione del divieto di iscrizione contemporanea a diverse università, a diverse facoltà o scuole della stessa università e a diversi corsi di laurea o diploma della stessa facoltà o scuola. E’ l’obiettivo della proposta di legge del parlamentare ibleo che intende superare “questa discriminazione scaturita da una legge grottesca che ci stiamo portando dietro dai tempi della Monarchia”. “Attraverso il mio progetto di legge – prosegue Minardo – auspico che presto sia cancellato il divieto di iscrizione contemporanea a due percorsi universitari”.
VIA NICOLA CALIPARI A RAGUSA, CANESTRO ROTTO E SPORCIZIA OVUNQUE
“La precedente amministrazione comunale aveva attuato, in via Nicola Calipari, nei pressi di viale delle Americhe, un intervento di recupero di uno spazio pubblico destinato alla pratica di attività sportive dei giovani residenti nell’ampio quartiere in questione. Ora, però, è necessario pianificare una piccola azione di riqualificazione per evitare che la bontà originaria dell’intervento sia compromessa”. E’ quanto mette in rilievo la capogruppo del Movimento Cinque Stelle al Consiglio comunale di Ragusa, Zaara Federico, rivolgendosi al sindaco.“Intanto – afferma Federico dopo avere raccolto le segnalazioni dei residenti e dei fruitori del sito – sarebbe opportuno installare dei cestini di rifiuti di piccoli dimensioni per favorire la raccolta differenziata. Poi, è necessaria una pulizia straordinaria del sito”.
Crisi mercato immobiliare, l’on. Minardo propone un fondo di garanzia per incentivare il settore
L’on. Nino Minardo ritiene prioritari interventi ed azioni mirate per dare impulso al settore indebolito fortemente dalla crisi che avuto ripercussioni anche sull’occupazione, come dimostra il numero record delle imprese fallite con la conseguente perdita di posti di lavoro. Il parlamentare nazionale ibleo attraverso un progetto di legge che reca norme sull’istituzione di un fondo di garanzia per il sostegno del mercato immobiliare intende stimolare la ripresa del comparto edilizio. La proposta di legge presentata interviene attraverso l’istituzione di un fondo di garanzia in favore delle micro, piccole e medie imprese, destinato alla realizzazione di opere residenziali private, individuate sulla base di uno specifico accordo quadro tra il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero dell’economia e delle finanze e la Banca europea per gli investimenti. “Si tratta di una misura – sottolinea Minardo – che può costituire un importante presupposto per contribuire all’avvio della ripresa del settore”.
SIAMO TUTTI NELLA STESSA BARCA, FESTA ANTIRAZZISTA A RAGUSA
Sabato 19 gennaio dalle ore 17 alle ore 21, al bar Prima Classe la Rete Antirazzista Iblea, dopo le iniziative sull’Accoglienza e contro il Decreto Legge Salvini, organizza una festa antirazzista per ballare, per conoscerci, per scambiarci esperienze e sguardi. Verranno mischiati musica, cibo, racconti e impressioni con il microfono aperto a chiunque voglia esprimersi, Dj set, musica dal vivo. Ingresso gratuito e aperitivo a sottoscrizione.
Proposta di legge dell’On. Nino Minardo: educazione alimentare materia di studio nelle scuole
Riceviamo dal parlamentare ibleo: “Introduzione dell’insegnamento dell’educazione alimentare e stili di vita sani nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado: e’ la proposta di legge che ho presentato considerate le rilevazioni effettuate in questi ultimi anni sulle problematiche giovanili legate a cattive abitudini alimentari. L’educazione alimentare dev’essere considerata un fattore di prevenzione rispetto a tutte le patologie causate da stili di vita poco sani e da una cattiva alimentazione. La famiglia in questo senso ha un ruolo importante come è fondamentale quello affidato alla scuola: sin da piccoli, infatti, si dovrebbe studiare a scuola l’educazione alimentare in modo da comprendere gli alimenti, le caratteristiche nutrizionali e perché sono importanti per la salute. A questo va aggiunta la necessità di regole precise rispetto ai cibi venduti a scuola e a quelli dei distributori automatici. “Siamo stati tutti studenti e adolescenti e l’eccezione sul consumo di alimenti prelibati ma “poco sani” va bene e ci vuole purché resti tale e non diventi la regola…”. Per questo la mia proposta intende far assumere alla scuola e al mondo della formazione un ruolo centrale per un’azione informativa e formativa completa e precoce sulla materia. E’ indispensabile introdurre l’insegnamento dell’educazione alimentare e stili di vita sani non solo nella scuola dell’obbligo ma anche nelle scuole materne, nei corsi di laurea ad indirizzo scientifico e tecniche orientate alla produzione e nutrizione animale, umana e vegetale come Agraria, Biologia, Farmacia, Medicina, Veterinaria ed in tutti i corsi professionalizzati e abilitanti alla somministrazione di alimenti e bevande favorendo, soprattutto nelle mense, il consumo consapevole dei prodotti ortofrutticoli certificati quali Biologici, Igp e Dop. L’educazione alimentare è alla base di tutto e bisogna cominciare dai banchi di scuola per imparare come nutrirsi in modo consapevole”. Firmato On. Nino Minardo
Pd chiede al Sindaco di Chiaramonte Gulfi di non attuare il Decreto Sicurezza
La segreteria cittadina del Partito Democratico di Chiaramonte Gulfi ha inviato una lettera al sindaco on Sebastiano Gurrieri per richiamare l’attenzione sui problemi generati dall’approvazione del decreto legge che va sotto il nome di “Decreto Sicurezza”. Il decreto in questione, sostiene il Partito Democratico, è innanzitutto “disumano perché impedisce a uomini, donne e bambini che fuggono da guerre, carestie e comunque in cerca di un futuro migliore, di trovare almeno una prima accoglienza alla fine di un viaggio disperato. In secondo luogo sembra presentare profili di incostituzionalità perché violerebbe i diritti umani e perché sancirebbe una differenza di trattamento fra gli italiani e gli stranieri che il nostro ordinamento rifiuta. Infine, nelle sue conseguenze pratiche, al di là della propaganda leghista, proprio in ordine alla sicurezza cittadina, rischia di generare, anche nella nostra città, condizioni di confusione che potrebbero diventare critiche”. “Un movimento di coscienza, coraggioso – scrive al Sindaco la segretaria cittadina del Pd, è partito dai sindaci italiani, con a capo, come saprà, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando cui si sono presto aggiunti e si aggiungono altri sindaci. Con questa lettera La invitiamo a voler seguire la strada tracciata da questi sindaci. Chiaramonte è terra di accoglienza. Da più di un decennio ospita migranti richiedenti asilo e non solo. Chiaramonte è la dimostrazione di come il modello Sprar per l’accoglienza funziona. Chiaramonte è una città civile che deve orgogliosamente mostrare ai propri cittadini e al resto d’Italia e d’Europa che vivere insieme è possibile, in pace e serenità, rifiutando qualsiasi forma di odio così tristemente di moda di questi tempi”.
CONFERMATO PIAZZA AL LIBERO CONSORZIO COMUNALE DI RAGUSA
Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ha prorogato sino al prossimo 31 luglio 2019 il Commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, Salvatore Piazza. Si tratta della terza proroga fatta dal governatore siciliano quest’anno e che interessa l’ex segretario generale e direttore generale dell’ex provincia di Ragusa, Salvatore Piazza, nominato una prima volta il 1 febbraio al posto di Dario Cartabellotta che aveva retto l’ente per più di tre anni. “La proroga del mio incarico di Commissario – dice Salvatore Piazza – consente all’Ente di avere una continuità amministrativa necessaria in un momento di forte criticità finanziaria. Siamo stati costretti, infatti, a prendere atto dello squilibrio finanziario nel 2018 facendo relativa comunicazione alla Corte dei Conti non avendo potuto approvare entro l’anno il bilancio di previsione 2018 per il pesante prelievo forzoso dello Stato che quest’anno è stato pari a 13,7 milioni di euro”.
D’ASTA SU STRISCE BLU A RAGUSA: AUMENTI UNA DECISIONE INOPPORTUNA
“Al di là dell’adeguamento Istat e della necessità di dare seguito agli aumenti, non si comprende quale sarebbe il ruolo di un’Amministrazione comunale se non si occupasse con attenzione degli andamenti economici della città, considerando che alcune “manovrine economico-finanziarie” hanno ricadute pure sul livello locale, sulle famiglie e sui turisti, ad esempio, quando vengono a visitarci. Senza dimenticare, naturalmente, le attività commerciali. Ecco perché ritengo la decisione di aumentare, anche se di poco, le tariffe per le strisce blu, ingiusta e non utile per le esigenze di una popolazione, quella ragusana, che sta facendo i conti con tutta una serie di difficoltà che non possono passare sotto silenzio”. A dirlo il consigliere comunale Mario D’Asta che, nella qualità di presidente della commissione Trasparenza, ha convocato per lunedì 24 dicembre, alle 16, nella sala delle commissioni, una seduta dell’organismo consiliare avente ad oggetto proprio il caso strisce blu. “A ciò si aggiunge – sottolinea D’Asta – la delicata situazione dei pass rosa, tema scottante che ha visto dare il via ad una petizione da parte delle donne in gravidanza e, più in generale, delle giovani donne e di tutte le famiglie, da me subito condivisa, che stigmatizzano questo modus operandi e le scelte consequenziali. E’ stata, anche in questo caso, una scelta politica non apprezzata e che, non a caso, ha generato delle proteste”.