23-11-2024
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Archivio della categoria: Politica

NINO MINARDO SCENDE IN PIAZZA PER DIFENDERE LA PROVINCIA DI RAGUSA

Smette le vesti dell’obbediente deputato, il giovane Nino Minardo, e annuncia le barricate contro la spending review del governo Monti che include l’eliminazione di gran parte delle province italiane (Ragusa e Siracusa andrebbero con Catania). “Dal 26 al 29 luglio – scrive il parlamentare del Pdl – firmiamo per difendere la nostra identità. Nelle principali piazze della Provincia saranno installati gazebo per la raccolta di firme che costituiranno la petizione popolare della Gente Iblea a difesa della nostra identità. Vogliamo affermare con forza ed in modo sobrio quella che è un’identità – scrive Nino Minardo – che si fonda su secoli in cui la nostra provincia è stata modello da imitare e non può essere cancellata nella sua esistenza e in ciò che esiste, in ragione di risparmi tutti da dimostrare. Il nostro vuole essere un momento propositivo e non solo di protesta. Perché le proposte, le idee che verranno fuori dai gazebo e dalla petizione on line che abbiamo già cominciato con la creazione di un gruppo su Facebook denominato “Difendiamo la nostra identità” saranno poi trasformate – annuncia Nino Minardo – in emendamenti che io stesso presenterò in Parlamento”.

LE SPIAGGE DI MARINA DI RAGUSA INACCESSIBILI AI DISABILI

Sino al 23 luglio i disabili le hanno viste da lontano. Perchè le spiagge di Marina di Ragusa, sprovviste di passerelle, ancora in piena stagione estiva, per questa categoria di cittadini fino a lunedì erano ancora inaccessibili. Un utente, Mario Parrino, la cui moglie da 13 anni è in sedia a rotelle, ha trascorso tutto luglio a telefonare agli uffici comunali competenti per chiedere: “Quando montate le passerelle?”. Domanda d’obbligo. Com’è che Marina di Ragusa ha conquistato di nuovo la “Bandiera Blu” e poi non ha nemmeno il più basilare servizio per i disabili, cioè uno straccio di passerella per arrivare in spiaggia, senza che all’accompagnatore di un utente in carrozzina gli venga un infarto per la fatica? Lunedì 23 luglio, ore 10.00, dall’ufficio comunale in questione fanno sapere: “Oggi montiamo le passerelle”. Nel rinomato lido di Marina di Ragusa, ne saranno montate in tutto due, una vicina al Circolo Velico e l’altra vicino piazza Torre. I disabili, dunque, si accontentino. Nel frattempo si attende ancora l’arrivo delle due “job” le sedie che agevolano il trasporto disabili in spiaggia, che nonostante le ristrettezze di cassa, il Comune di Ragusa pare abbia acquistato per la cifra di 2000 euro ciascuno. Speriamo che almeno queste sedie speciali arrivino prima che l’estate finisca.

Accorpamento Provincia, Grande Sud si schiera a fianco del Commissario

“Forniamo il nostro personale sostegno, alla azione portata avanti dal commissario straordinario Giovanni Scarso, contro le decisioni penalizzanti e tese a bistrattare il nostro territorio”. Lo sostiene il coordinatore cittadino di Grande Sud Vittoria, Andrea La Rosa, preoccupato per il continuo attacco che l’area iblea continua a subire e soprattutto per la decisione di accorpare la Provincia con altre realtà territoriali siciliane. “Siamo stati praticamente abbandonati – continua La Rosa – da un lato il Governo Monti, dall’altro il governatore siciliano che non tutela affatto le esigenze del nostro territorio. Ma chi ci deve difendere? Noi apprezziamo e condividiamo gli sforzi dell’avvocato Scarso – sostiene La Rosa – e vogliamo dargli una mano nel tentativo di portare a casa qualche risultato e di evitare il depauperamento del nostro territorio”.

RAGUSA, CONSIGLIO COMUNALE I CONSIGLIERI DEL PD RINUNCIANO AL 30% DEI GETTONI DI PRESENZA

Non andranno in un capitolo per l’occupazione, come richiesto dai consiglieri interessati, ma nel “calderone” del bilancio le somme, pari al trenta per cento dei gettoni di presenza, a cui hanno deciso di rinunciare i cinque consiglieri comunali del Partito democratico. Come annunciato, infatti, Peppe Calabrese, Alessandro Tumino, Gianni Lauretta, Giorgio Massari e Antonino Barrera, il 19 giugno hanno chiesto che “i gettoni di presenza spettanti per la partecipazione ai consigli comunali e alle commissioni consiliari vengano ridotti del 30% rispetto all’attuale compenso, a partire dal primo giugno”. Chiedevano, inoltre, che le “somme risparmiate vengano finalizzate ad un capitolo per l’occupazione”. Il dirigente del primo settore, Francesco Lumiera, ha tuttavia risposto che la normativa “esclude quanto richiesto. Infatti, la volontaria riduzione delle somme spettanti comporta un risparmio programmato sulla spesa dell’ente, senza che le stesse somme possano essere automaticamente finalizzate ad altro. In conclusione, quindi, non si terrà conto di tale ultima richiesta”. Il taglio sì, ma i soldi non vanno nel capitolo indicato dai consiglieri del Pd. “Avevamo chiesto, con un apposito emendamento al Bilancio – spiega Peppe Calabrese – che si mettessero ottomila euro nel capitolo per l’occupazione. Erano le somme che prevedevamo rimanessero nelle casse comunali a seguito della decisione, già da tempo manifestata dal nostro gruppo, di tagliare il gettone di presenza del trenta per cento. E tuttavia tale emendamento ce l’hanno bocciato, non dandoci quindi nemmeno la possibilità di indicare in quale capitolo impiegare le risorse alle quali decidevamo di rinunciare”, ha detto Calabrese. Ad oggi, nonostante le dichiarazioni di altri partiti, nessun altro gruppo politico ha seguito la via della riduzione volontaria degli emolumenti adottata dal Pd. Nel mese di giugno i cinque consiglieri hanno rinunciato complessivamente a 1.190,40 euro. Calabrese, che ha totalizzato diciotto presenze tra consigli e commissioni, sulla base del gettone a 64 euro (quello che percepiscono tutti i consiglieri di Palazzo dell’Aquila,) avrebbe dovuto prendere 1.152 euro. Ne prenderà 806,40 per effetto del “taglio”. Gianni Lauretta ne prenderà 672, avendone “lasciati” 288 per la riduzione. Sulla base delle presenze, Massari e Barrera hanno rinunciato a 172,80 euro ciascuno, Tumino a 211,20 euro.

SANTA CROCE, CRISI NELLA MAGGIORANZA GLI AGRICOLTORI SI COSTITUISCONO IN GRUPPO AUTONOMO

Un vero e proprio terremoto politico all’interno della maggioranza che sostiene il sindaco di Santa Croce, Franca Iurato. Il gruppo degli agricoltori, che ha sostenuto la lista civica “Il paese che vogliamo”, esce fuori dalla maggioranza, costituendo il gruppo autonomo “Sviluppo camarinense”. Una posizione critica, quella degli agricoltori, di rottura con il Partito democratico, proprio alla vigilia della discussione del bilancio di previsione. La maggioranza mostra sintomi evidenti di cedimento a soli due mesi dalle consultazioni elettorali. Una frattura che sembra insanabile con alcuni dirigenti dei Democratici per alcuni impegni politici disattesi. “Abbiamo condiviso questo progetto politico – dice Guglielmo Occhipinti, portavoce del costituendo gruppo Sviluppo Camarinense perché sospinti e incoraggiati da alcuni amici come Giovanni Di Bari, Giansalvo Allù, Maria Giovanna Fidone, Fabrizio Arestia. Queste figure, per noi determinanti per la vittoria elettorale al fotofinish, sono venute meno e per questa ragione abbiamo deciso di fare un passo indietro rispetto ad alcuni posizioni. Restiamo, comunque, al fianco dell’amministrazione per gli impegni che il gruppo ha sottoscritto – ha detto ancora Occhipinti – dinanzi agli elettori”. Tre i consiglieri comunali del costituendo gruppo “Sviluppo Camarinense”: Matteo Bellassai, Guglielmo Fidone e Salvatore Micieli. Due gli autonomi in consiglio: Ignazia Agosta e Giovanni Puglisi; un esponente dell’Mpa: Rosario Pluchino. Numericamente, il Partito democratico, ha perso pezzi consistenti della sua maggioranza. Restano “fedeli” al Pd, Francesco Corallo, Lucia Cuciti e Mariula Zisa. “Continueremo a sostenere il sindaco – dice Salvatore Micieli, capogruppo del movimento Sviluppo camarinense -. Intendiamo portare avanti con dedizione quanto promesso in campagna elettorale. Nostra intenzione è intraprendere azioni di coinvolgimento e di confronto con tutte le forze economiche e sociali per il bene e lo sviluppo di Santa Croce”.

AEROPORTO COMISO, SCIOPERO DELLA FAME

Toti Miccoli, Giacchi Angelo e Cirnigliaro Giovanni dell’MpA di Vittoria hanno annunciato che dalle 10 di lunedì 23 daranno inizio ad uno sciopero della fame per sollecitare l’apertura dell’aeroporto di Comiso. I tre, che si ritroveranno all’ingresso della aerostazione, hanno anche scritto una lettera al presidente del Consiglio, Mario Monti.

MUOS DI NISCEMI, IL MOVIMENTO CITTA’CHIEDE RISPOSTE AL SINDACO

La relazione dell’Arpa Sicilia sul Muos di Niscemi, incluse le controdeduzioni agli esperti del Politecnico di Torino, è stata “chiusa” il 31 maggio scorso. Ed inviata a ministeri, assessorati regionali e al sindaco di Niscemi. Dati che ovviamente non danno un “giudizio” definitivo sulla pericolosità o meno sul sistema di comunicazioni satellitari americano, ma offrono una serie di indicazioni, in considerazione tra l’altro del fatto che ci sono ancora impianti in progetto. A Ragusa, da tempo si attende che in sede di conferenza dei sindaci si valuti quel documento. In più occasioni, Nello Dipasquale, coordinatore della conferenza dei sindaci, aveva spiegato (e la maggioranza di Palazzo dell’Aquila si era allineata su questa posizione) che prima di fare le barricate contro il Muos si dovevano conoscere i dati delle rilevazioni. A fine aprile una conferenza dei sindaci convocata su questo tema era “saltata”, perché da Palermo non erano arrivate le relazioni (neppure quelle precedenti a quest’ultima). Ai primi di maggio, incalzato in aula dal consigliere comunale del Movimento Città Mariagrazia Criscione, Dipasquale aveva spiegato che avrebbe contattato l’Arpa Sicilia per avere quei dati. Risultato? Nulla. Il motivo, a quanto pare, sta nel fatto che al Comune quelle carte non le hanno richieste, almeno con le prassi solite: raccomandata, magari anticipata via fax. “Nessuna richiesta ufficiale è arrivata da parte del Comune di Ragusa per acquisire le relazioni – spiega Giorgio D’Angelo, dirigente responsabile della Struttura controlli dell’Arpa Sicilia -. L’unica richiesta che ci è pervenuta da Ragusa è stata quella dell’avvocato Criscione, consigliere comunale. Alla sua richiesta abbiamo risposto inviando – ha detto ancora D’Angelo – tutta la documentazione il 12 giugno scorso”. Quei dati, insomma, era possibile ottenerli, evitando che a Palazzo dell’Aquila calasse il silenzio sulla questione. Probabilmente qualche telefonata a Palermo ci sarà stata, ma non una richiesta ufficiale. “In consiglio comunale – spiega il consigliere Criscione – avevo già chiarito al sindaco che era inutile attendere la relazione dell’Arpa. Soprattutto perché l’antenna Muos doveva essere ancora installata. Ma in ogni caso, perché Dipasquale non si è procurato questo dato, da lui ritenuto tanto necessario per prendere una posizione, quando bastava anche una semplice richiesta scritta per ottenerlo? Ora che la relazione c’è, dopo che è stata richiesta dalla sottoscritta e non dal primo cittadino come aveva promesso, il sindaco non può più attendere per dare una risposta alla domanda del nostro Movimento: è favorevole o contrario – ha detto ancora la Criscione – all’installazione di antenne nella base americana nel territorio a noi vicino?”

Accorpamento Province Scarso: “Ci sono principi costituzionali violati. Non escludo eventuale ricorso all’Alta Corte”

Il Consiglio dei Ministri ha definito i criteri per il riordino delle Province in Italia stabilendo che resteranno in vita gli enti con almeno 350 mila abitanti e con 2500 km quadrati di superficie avviando un iter normativo che dovrebbe concludersi entro il 2012. L’Assemblea Regionale Siciliana, con la legge 14/2012, oltre a commissariare le Province di Ragusa e Caltanissetta, ha stabilito di legiferare sul riordino delle Province entro la fine dell’anno fissando funzioni e competenze. Quale sarà il futuro della Provincia di Ragusa? Sull’ultima decisione del Governo Nazionale interviene il commissario straordinario della Provincia, Giovanni Scarso: “Avevo esplicitato già nei giorni scorsi la mia posizione, dichiarandomi contrario all’accorpamento con la provincia di Siracusa. L’ennesima decisione del Governo sul riordino delle Province contribuisce a creare confusione e persevera nella violazione di alcuni principi costituzionali come quelli che prevedono che – ha dichiarato ancora Scarso – lo Stato riconosca e conferisca agli enti territoriali locali funzioni di amministrazione attiva (articoli 114, 117 e 118 Cost.). Nell’insistere con lo svuotamento funzionale delle Province – per di più con un atto legislativo eccezionale ma di rango ordinario – si appalesa un attacco reiterato all’assetto costituzionale e territoriale della Repubblica quale quello fissato dall’art. 5 Cost., laddove il principio di riconoscimento, secondo la lettura che ne dà la teoria della garanzia istituzionale di matrice ibero-germanica e che in Italia trova riscontri giurisprudenziali costituzionali – ha dichiarato ancora Scarso – a partire dalla fine del secolo scorso, sta a significare la presa d’atto, l’assunzione di un limite da parte del legislatore financo costituzionale che “lo Stato non può lecitamente sottrarre competenze alle autonomie locali al punto da renderne irriconoscibile la rispettiva identità”. E su quest’aspetto credo – ha detto Scarso – che ci siano i presupposti di una nostra iniziativa per un eventuale ricorso all’Alta Corte. Questo è un aspetto, poi vi è l’aspetto anche questo incostituzionale su cui dovrebbe muoversi soprattutto la Regione Siciliana che il decreto legge del Governo Italiano è in contrasto con l’articolo 15 dello Statuto Siciliano. Quindi ci sono argomenti straboccanti sul piano giuridico per ribadire il no all’accorpamento della Provincia di Ragusa con altre province, restano poi gli aspetti culturali ed economici che non sono secondari sull’identità del nostro territorio – ha detto ancora Scarso – rispetto a Siracusa e ora addirittura a Catania”.

ACCORPAMENTO PROVINCE INTERVIENE L’ON. NINO MINARDO

“Non siamo più disposti a tollerare in silenzio gli atteggiamenti vessatori ed ingiustificati di questo Governo nei confronti della provincia di Ragusa che sembra essere bersaglio preferito per cancellarne l’esistente e l’esistenza”. A dichiararlo è stato l’on. Nino Minardo che è intervenuto in merito alla possibile scomparsa della Provincia di Ragusa. “Dopo aver subito i silenzi sull’aeroporto pronto e ancora non aperto – ha dichiarato ancora l’on. Nino Minardo -, aver visto un’autostrada finanziata e che tarda ad essere appaltata, la cancellazione con un tratto di penna di un tribunale (quello di Modica) che per la storia e l’efficienza meritava ben altro trattamento, adesso c’è alle viste la mortificazione di vedere scomparire questa Provincia come se nulla fosse, con un accorpamento senza se e senza ma. Se questa è l’intenzione conclamata in nome di un risparmio solo apparente e tutto da dimostrare, la Spending Review se la votino loro!!! Io non lo farò. Ho intenzione non solo di emendare ognuno di questi passaggi – ha detto ancora l’on. Nino Minardo -, ma di farlo attraverso atti parlamentari che puntano a coinvolgere una maggioranza trasversale e quanto più ampia possibile; e questo non in nome di una iniziativa campanilistica o demagogica, ma in difesa di un territorio che ha una storia e che è sempre stato fiore all’occhiello nella nostra Isola ed oltre”. L’on. Nino Minardo lancia anche un appello ai cittadini iblei: “E chiedo ai cittadini di questa provincia di sostenere ognuno di questi emendamenti in modo che siano ‘sorretti’ anche e sopratutto dalla spinta popolare di una petizione che ho in serbo di avviare in tempi strettissimi, chiedendo la reazione della gente iblea alla spoliazione dei nostri sacrosanti diritti. E’ ora di difendere il territorio sul serio, abolendo steccati e divisioni partitiche e chiedendo a tutti i parlamentari che credono nelle ragioni della Sicilia e della nostra provincia – ha dichiarato ancora l’on. Nino Minardo -, di sostenere quella che deve diventare la battaglia della provincia di Ragusa”. “Presto – annuncia l’on. Nino Minardo – saranno attrezzati gazebo nei luoghi del nostro litorale e si potrà firmare anche on line per quella che è una rivoluzione pacifica di una provincia che si è stancata di subire mortificazioni”, conclude l’on. Nino Minardo.

SANTA CROCE, BILANCIO DI PREVISIONE E POLEMICHE

Il termine perentorio è il 31 agosto. L’approvazione del bilancio di previsione, a Santa Croce, servirà per impegnare nei vari capitoli di spesa le somme necessarie per pagare i servizi. Ad oggi, il comune, con le anticipazioni di cassa, non può garantire il pagamento dei servizi e dei fornitori. L’ex assessore al bilancio, Pippo Pluchino, a proposito del buco in bilancio, parla di una vicenda paradossale. “Con l’approvazione del conto consuntivo lo scorso mese di aprile – dice l’ex amministratore – i conti del Comune erano in ordine. Il patto di stabilità era stato rispettato, non c’erano debiti fuori bilancio, e risultavano rispettati gli equilibri di bilancio relativi ai primi tre titoli di entrata e alle relative voci di spesa. Il conto consuntivo registrava un avanzo di 229 mila euro – aggiunge Pippo Pluchino – tra accertamenti e riscossioni. Questi dati sono pubblici e verificabil negli atti della precedente amministrazione”. Un affondo politico ai nuovi amministratori. “Il sindaco Iurato fa finta di non sapere – spiega l’ex assessore al bilancio – e scarica le responsabilità della sua cattiva gestione amministrativa ad altri. I ritardi nei trasferimenti hanno generato un antipatico quanto ingiustificato ritardo nei pagamenti dei fornitori. Tali ritardi non sono di certo imputabili alla precedente amministrazione, ma all’apparato centrale dello Stato e della Regione, che sono in notevole ritardo con i pagamenti delle trimestralità”, ha concluso l’ex assessore al Bilancio del Comune di Santa Croce Camerina, Pippo Pluchino.

RAGUSA, DIETRO FRONT SULL’ACQUA NELLE CONTRADE

Nonostante diversi consiglieri di maggioranza avessero sottoscritto l’ordine del giorno, al momento di votarlo c’è stata l’astensione della coalizione che sostiene il sindaco (Maria Malfa, Udc, fuori dal coro, ha votato sì). Risultato? Non è passato il documento che impegnava l’amministrazione a cambiare il progetto per portare l’acqua da contrada Camemi a Marina. L’idea era quella di utilizzare il milione e mezzo di euro a disposizione per creare delle diramazioni che portassero l’acqua corrente nelle contrade limitrofe (da Gatto Corvino a Principe, a Cerasella). L’idea dell’amministrazione, poi confermata dall’atteggiamento della maggioranza, è invece quella di tirare diritto, portando il “tubo” da Camemi direttamente a Marina. L’acqua è quella della Diga di Santa Rosalia. In consiglio il clima si è surriscaldato, con l’opposizione che ha gridato allo scandalo, proprio perchè l’ordine del giorno era sottoscritto da diversi consiglieri di maggioranza. Alcuni di loro hanno rintuzzato, spiegando che non avevano letto bene il documento. E quindi si sono astenuti. Infuriati numerosi cittadini di quelle contrade, densamente popolate sia d’estate che d’inverno. In tanti hanno assistito alla seduta del consiglio comunale.

La sparatoria di Vittoria, la reazione del Pd

La segreteria del Partito Democratico esprime tutta la propria preoccupazione per il grave fatto di sangue che si è consumato a Vittoria. “La nostra laboriosa comunità non deve ripiombare nel clima pesante e di assoluta incertezza che si è respirato tra gli anni Ottanta e Novanta. Da allora la città ha intrapreso un percorso di riscatto. Vittoria si è sempre schierata al fianco della gente che lavora con impegno e dedizione. La città – scrive il partito democratico – non deve tornare ad essere teatro di una nuova guerra di mafia. La nostra gente sta già affrontando un periodo di profonda crisi economica. Non si deve cedere assolutamente al ricatto mafioso. La fine degli Anni Novanta ha fatto registrare un impegno concreto di tutta la società civile. Allora la città si è riversata nelle vie e nelle piazze per dire “No!” alla criminalità organizzata. Eppure non si può fare da soli. Per questo la segreteria del PD chiede un intervento massiccio delle forze dell’ordine. Alle quali, comunque, rivolge un plauso per la pronta reazione sul fronte investigativo. Vittoria è una città antimafiosa – conclude la segreteria del partito democratico -. E tale resterà”.

Il commissaro Scarso al Comune di Pozzallo

Visita istituzionale del Commissario della Provincia Regionale di Ragusa, Giovanni Scarso, al Comune di Pozzallo. Ad accoglierlo c’erano il Sindaco, Luigi Ammatuna, il deputato regionale On. Roberto Ammatuna, oltre agli assessori. Luigi Ammatuna ha chiesto al Presidente un contributo per la Sagra del Pesce, importante evento culinario, tra i più antichi della Sicilia, giunto oramai alla 45esima edizione. Il Sindaco ha richiesto in tempi celeri la pulizia dei cigli delle strade provinciali all’ingresso della città e, principalmente, quelli nei pressi del porto. Si è discusso anche della rotatoria che dovrà essere realizzata a Santa Maria del Focallo per mettere in sicurezza questo importante incrocio stradale. Il commissario ha comunicato che il progetto è stato approvato un paio di mesi fa, ed è già cantierabile, ma che al momento non ci sono i fondi necessari per avviare i lavori; somme che dovranno essere reperite nei mesi a venire per permettere la realizzazione dell’opera. Tra i vari argomenti dibattuti, anche quello inerente il lotto autostradale Rosolini-Modica, dal momento che in itinere c’è un progetto per realizzare, tra Ispica e Pozzallo, una bretella stradale che permetterebbe di raggiungere facilmente il porto di Pozzallo. L’ammontare della somma sarebbe di 14 milioni di euro.

Vittoria saprà reagire

Dopo la sparatoria a Vittoria che ha portato alla morte di un malavitoso, Francesco Nigito, il sindaco Nicosia comenta: “c’è preoccupazione, ed anche sgomento, ma nessuna rassegnazione; la città di Vittoria saprà, infatti, reagire. La Vittoria che conosco io – ha continuato il sindaco – quella democratica, fatta di tanta gente che combatte e lavora, ogni giorno, per tirarsi su e per portare avanti la propria famiglia, quella città si deve stringere attorno alle forze dell’ordine ed alla magistratura. Tutti siamo chiamati a collaborare e tutti, dalle istituzioni, in prima fila, al semplice cittadino, dobbiamo far emergere il nostro senso civico, il nostro senso di legalità e di democrazia e rigettare qualunque ipotesi di violenza: da quella mafiosa, a quella di cosa nostra che c’è stata a Vittoria, ma che le forze dell’ordine hanno colpito duramente negli anni scorsi, a quella che potrebbe essere la violenza di strada. La Vittoria che noi vogliamo, la Vittoria democratica – dice il sindaco Nicosia – deve reagire con determinazione, deve farsi valere con il buon senso, e deve affidarsi a questa magistratura e a queste forze dell’ordine che hanno dimostrato in più occasioni di saperci tutelare. Io mi aspetto che ci siano risposte importanti e immediate da parte delle forze dell’ordine, considerato che ho il ricordo netto della strage del ’99, quando a distanza di pochi giorni le forze dell’ordine seppero individuare con grande acume investigativo gli autori materiali e i mandanti della strage. Anche in questo caso la città di Vittoria si aspetta una risposta forte. Poi c’è uno Stato che deve tornare a scommettere sulla sicurezza e che non può lasciare questi pochi, coraggiosi, uomini delle forze dell’ordine e della magistratura senza risorse e senza mezzi; e queste città, – dice il sindaco Nicosia – che vogliono riscattarsi da un passato di criminalità e difficoltà, devono essere aiutate e non lasciate sole”. Il presidente del Consiglio comunale Salvatore Di Falco ha aggiunto che “il gravissimo episodio che si è verificato desta altissima preoccupazione, perché il timore è che si ripiombi negli anni bruttissimi in cui la città viveva nel timore della criminalità organizzata. Sperando che l’episodio avvenuto non sia la punta di un iceberg, l’invito è all’autorità di polizia a far luce prima possibile su quanto accaduto, perché si possa conoscere l’entità del fenomeno che sta dietro a questo atto criminoso. Il consiglio comunale sarà sempre vigile sulla città, per evitare di ritornare in periodi storici che hanno dato un’immagine negativa di legalità e di civiltà della nostra città”.

Il commissaro Scarso al Comune di Pozzallo

Il Commissario straordinario della Provincia di Ragusa, Giovanni Scarso, ha chiesto un incontro urgente con l’Anas per conoscere l’esito del progetto per la realizzazione della Variante alla S.S. 115 nel tratto compreso tra il Km. 294+000 (svincolo Vittoria Ovest) e la S.P. n. 20 (svincolo Comiso sud). Nella nota, inviata direttamente all’Amministratore Unico dell’Anas, Pietro Ciucci, il Commissario Scarso ha espresso forte preoccupazione per il prolungarsi della fase di istruttoria tecnica conclusiva presso il competente ufficio dell’Anas a Roma, nonostante il progetto risulti in possesso di tutti gli assensi e le approvazioni di legge. Giovanni Scarso sottolinea, inoltre, il forte timore che, quantunque l’opera sia indispensabile per la mobilità comprensoriale, fortemente attesa dalla intera collettività e, soprattutto, sia sostanzialmente in possesso di tutti i requisiti per una “immediata cantierabilità”, la sua realizzazione possa essere ancora differita in attesa della indispensabile copertura finanziaria. Il Commissario Scarso rappresenterà personalmente all’Amministratore Unico dell’Anas, le aspettative del territorio in ordine alla infrastruttura viaria in progetto pere concertare tutte le possibili iniziative al fine di assicurare la realizzazione dell’opera.

Depuratore di Modica Lavoratori senza stipendi

Le casse del Comune di Modica sono vuote, non saranno pagati gli stipendi ai lavoratori della Spm. A denunciare i ritardi sui pagamenti di aprile, maggio, giugno e luglio è la Uilcem Uil di Ragusa, per voce del segretario generale, Giuseppe Scarpata, in rappresentanza dei lavoratori dell’impianto di depurazione, dopo una serie di incontri con l’amministrazione generale della società di gestione dei servizi del Comune di Modica. “La situazione è divenuta giorno dopo giorno sempre più drammatica e intollerabile. La Spm non è in grado di corrispondere le spettanze di ben 5 mensilità pregresse ai propri dipendenti. I ritardi, oramai cronici, nel pagamento delle retribuzioni, costringono i lavoratori, spesso monoreddito, a una sovraesposizione al debito – scrive la Uilcem in una nota – per la gestione degli oneri di spesa quotidiana”.

La provincia di Ragusa terza in Italia per ore di cassa integrazione

La crisi ha colpito i settori dell’industria e dell’edilizia con un incremento del 352 per cento. La provincia iblea è terza in Italia dietro a Siracusa e Messina con 128 mila ore autorizzate (sia ordinaria che in deroga) di cui 9.048 ore di cassa integrazione straordinaria, segno di un forte malessere. 589 lavoratori coinvolti e altrettante famiglie che non vedono un futuro roseo per gli anni a venire e che tende ad aumentare. La somma di 14 milioni di euro, erogata dalla Regione, ha permesso di dare una boccata d’ossigeno provvisoria per l’economia siciliana, ma detta somma non durerà a lungo e lo stato della crisi occupazionale, che versa in tutta la Regione siciliana e che non ha risparmiato nemmeno la provincia di Ragusa, diventa quanto mai drammatico.

Sanità, Filippo Angelica (Udc) “Asp, niente da festeggiare: in Sicilia abbiamo più primari che ammalati”

“Non si può parlare di buona sanità quando i cittadini vedono un così alto numero di primari, dirigenti e consulenti il cui unico effetto è quello di aumentare la spesa pubblica a fronte, per esempio, di liste d’attesa eccessivamente lunghe”. Lo dichiara il capogruppo dell’Udc al Consiglio Comunale di Ragusa, Filippo Angelica, all’indomani della nomina del nuovo direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale. “Ho letto, e mi ha stupito – dice il consigliere – commenti entusiastici sulla salute del sistema sanitario, ma credo che siano posizioni ipocrite e di facciata. Non si può continuare a raccontare ai cittadini solo le verità che convengono. Come si fa a giustificare i toni festanti sui giornali quando le persone per avere una visita specialistica vengono inserite in liste d’attesa che sembrano non avere termine?. Il piano di rientro sanitario, poi – aggiunge Angelica – sappiamo che è stato approvato solo in parte. Assistiamo anche in questo caso ad una palese presa in giro ai danni dei cittadini a cui è stato detto, in passato, che i tagli alla sanità servivano per pareggiare i conti. Alla luce delle notizie sul piano di rientro sono convinto che, come sempre più spesso accade, si siano tagliate sì le spese, ma quelle relative ai servizi utili e non i veri sprechi. Sarebbe auspicabile, oltre che onesto – dice ancora l’esponente dell’Udc Filippo Angelica – ammettere che esistono criticità irrisolte che gravano ancora sulle tasche della Regione e quindi del contribuente, e che in queste condizioni, al di là dei momenti di saluto istituzionale, non c’è proprio nulla da festeggiare. Noi dell’Udc abbiamo scelto una linea politica di responsabilità perché diciamo ai cittadini la verità su come stanno realmente le cose. Tuttavia – conclude Angelica – non ci sentiamo un partito di protesta, ma di proposte: bisogna iniziare un piano di risanamento economico e finanziario serio, avendo come obiettivo la garanzia che la gente possa esercitare il proprio diritto alla salute. Per fare ciò bisogna ottimizzare le risorse e alzare il livello qualitativo dei servizi”.

Il Cipe finanzia il Polo Museale di Ragusa-Siracusa

Il Cipe ha ha incluso il polo museale di Ragusa e Siracusa nel circuito del “Progetto pilota Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno”, che spenderà nel Mezzogiorno 35 milioni di euro. Ad annunciarlo è il senatore Giovanni Mauro, di Grande Sud, consulente del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica.

SICILIA SULL’ORLO DEL FALLIMENTO

“La lettera del Presidente del Consiglio non è inusuale nè anomala, semmai l’anomalia o meglio l’allergia a tutto ciò che rappresenta l’etica e il bene comune è rappresentata da Lombardo e dai suoi alleati di questi anni” così esordisce Giovanni Iacono, vice coordinatore regionale di Italia dei Valori che così prosegue:”Raffaele Lombardo dopo avere costruito le sue fortune politiche sulle clientele e su tutto ciò sul quale la Magistratura farà il suo corso e dopo avere condiviso e diviso con Salvatore Cuffaro potere e lottizzazioni, sta ulteriormente umiliando la Sicilia inventandosi le dimissioni a rate. Questa formula delle dimissioni a rate è unica al mondo. Lombardo ha annunciato da mesi che si dimetterà – scrive Italia dei Valori – e nel frattempo continua ad occupare e a tenere in ostaggio le istituzioni regionali continuando, incessantemente, l’opera lottizzatrice piazzando a destra e manca amici e amici degli amici. Intanto la Sicilia muore, una agonia di occupazione, di sviluppo, di imprese, una Regione con 5 miliardi 247 milioni di euro di debito, con la vergogna di avere avuto sospesi i fondi dell’Unione Europea “per troppe irregolarità e carenze nel sistema di gestione e controllo”, con migliaia di imprese e, in proporzione, – scrive Giovanni Iacono – la maggioranza nella provincia di Ragusa, che ancora devono avere dalla Regione i soldi degli sgravi contributivi per i lavoratori assunti oltre 10 anni fa. Raffaele Lombardo – conclude Giovanni Iacono di Italia dei Valori – faccia una vera opera di carità, di servizio al bene comune, e si dedichi, come ha detto, alle sue proprietà agricole.

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