Ha scelto di proseguire la sua attività, questa volta politica e di impegno sociale, al servizio della città dopo aver svolto il ruolo di segretario generale del comune di Santa Croce Camerina dal 2004 al 2011. Tra breve sarà impegnato nella tornata elettorale per le amministrative della prossima primavera, ma non ha detto in quale formazione. L’ex segretario Raffaele Agnello, 67 anni, laureato in legge, ha raggiunto il pensionamento. “Ho cercato di fare il mio lavoro con dignità, serietà e onestà – spiega Agnello – nell’ambito dei limiti delle mie competenze ed ho fatto e dato il massimo cercando di tutelare la legalità dell’ente, a prescindere delle decisioni politiche. Il giorno del mio pensionamento sono stato investito da un abbraccio tanto forte e caloroso sia dai dipendenti comunali che dai rappresentanti delle forze politiche di tutte le correnti di appartenenza che si sono succeduti nell’arco di questi 8 anni. Ho preso l’impegno di dare il mio contributo a 360 gradi – aggiunge l’ex segretario generale Agnello – e spero di avere la forza e la capacità di realizzare un grande progetto per la nostra città. Ho svolto servizio sin dal 1972 in molti Comuni della Lombardia e del Lazio e della Sicilia. Volutamente ho voluto concludere la carriera nel mio paese natio”. L’ex segretario generale ricorda con nostalgia il primo incarico in una paese della Ciociaria di 5 mila abitanti con un apparato comunale di 3 operai e 3 impiegati.
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La guerra con l’Ateneo di Catania Idv:”Consorzio universitario inadempiente e irresponsabile”
“Ancora una volta dobbiamo registrare la crisi dei rapporti tra Università di Catania e Consorzio Universitario Ibleo. Ancora una volta l’Ateneo catanese è giunto ai ferri corti con il territorio ibleo che rischia di perdere, questa volta senza possibilità di appello, ciò che resta della decennale esperienza universitaria”. Italia dei Valori accusa il Consorzio universitario insolvente nei confronti dell’Ateneo catanese, di “gestione imbelle, incapace, incompetente”. “Il Consorzio ha demolito, giorno dopo giorno, il lavoro ed i risultati ottenuti, con sforzi e sacrifici immani, da chi in questi anni ha creduto nella possibilità di un riscatto, almeno culturale, del nostro territorio. Il Consorzio carrozzone clientelare elettoralistico al servizio degli uomini politici mediocri – scrive in una nota Italia dei Valori – quando non espressione di una casta autoreferenziale di privilegiati, registra l’ennesimo fallimento. In un mondo normale, un ente economico con simili risultati sarebbe già stato posto in liquidazione da molto tempo, – conclude Italia dei valori – e per questo intendiamo continuare la nostra battaglia perchè i responsabili di questo disastro, chiunque essi siano, rispondano del loro operato davanti ai cittadini”.
Aeroporto o autodromo? (sottotitolo: Volare oh ohà)
Qualche giorno fa Sinistra Ecologia e Libertà (il partito che ha come leader Nichi Vendola) denunciava la fine dell’amministrazione di Comiso utilizzando la metafora della fine della corsa di un autobus. Oggi dopo la scoperta dell’utilizzo della pista dell’areoporto come autodromo, Sel scrive: “Mai avremmo pensato che le corse, questa gente, le facesse davvero, non con i bus ma con bolidi che sfrecciavano a 300 all’ora; non in un circuito automobilistico ma all’interno di un aeroporto; tanto sempre di pista, si tratta! – avranno pensato. Fuor di metafora e d’ironia – scrive Sel – l’atteggiamento tenuto nell’incresciosa vicenda delle Ferrari e Porsche che sfrecciano a 300 km l’ora nella pista della più grande infrastruttura della provincia (documentata nel video del 3 Dicembre) a prescindere da ogni considerazione sulla violazione di tutte le norme di sicurezza possibili e immaginabili, dimostra che i piccoli berluschini di provincia hanno ormai mutuato e fatti propri gli atteggiamenti del loro capo, anche quando questo non c’è più. Gestire la cosa pubblica come se fosse un bene proprio, ecco uno dei tanti mali che l’arroganza politica ci ha regalato. Aldilà degli accertamenti che non competono certo ad una formazione politica, aspettiamo – scrive Sel – i chiarimenti del Sindaco su una vicenda che è, già di suo, eticamente devastante ma che nell’attuale congiuntura nazionale e locale, con il Comune paralizzato e lavoratori che dall’oggi al domani rischiano di trovarsi sulla strada, e senza alternative, appare francamente inaccettabile. Ringraziamo, per l’importante contributo, la Fabbrica di Nichi, – conclude Sel – che ha dato contezza all’opinione pubblica degli avvenimenti di quel Sabato fra amici”.
Ragusa, i commercianti di Via Archimede chiedono attenzioni
“Una protesta che testimonia la più totale improvvisazione delle iniziative in città”. A dirlo è il segretario cittadino del Partito Democratico, Giuseppe Calabrese, che interviene dopo le lamentele di alcuni commercianti di via Archimede a Ragusa che chiedono maggiori attenzioni in occasione delle festività natalizie. “Pieno sostegno ai commercianti di via Archimede – afferma Giuseppe Calabrese – e un grazie da parte del Pd per aver investito di tasca propria sulle luminarie dando lustro ad una delle vie più effervescenti di Ragusa. Purtroppo, questa ulteriore presa di posizione ci fa comprendere come le scelte dell’amministrazione confermino la più totale improvvisazione nell’organizzazione delle iniziative in città. Ben vengano le iniziative per il centro storico superiore. Lo diciamo da sempre. Ma non si possono dimenticare altri pezzi importanti della città. Tra questi anche Ibla. La giunta Dipasquale afferma che l’interesse è per la collettività ma, in realtà, si pensa solo al consenso personale e a far guadagnare soldi, pubblici, a chi ci mette la faccia in campagna elettorale a favore del sindaco e alle società di qualche giornalista che utilizza, guarda caso, le testate in cui scrive – dice ancora Calabrese – per enfatizzare e difendere le iniziative in questione e che in modo camaleontico si adegua anche ad organizzatore di feste e festini a pagamento per conto della maggioranza, a carico dei contribuenti. Il tutto attraverso affidamenti diretti – dice ancora il segretario del Pd -, senza gare, come se il Comune di Ragusa fosse cosa loro. Sì, in effetti è vero, per loro questo sarà un Natale di magie. In danno ai cittadini ragusani che devono sopportare l’ennesima discutibile scelta checché ne dica qualche giornale. Ma, almeno ora, sappiamo perché lo fa”, conclude il segretario cittadino del Partito Democratico, Giuseppe Calabrese.
Aeroporto di Comiso. L’on. Minardo sollecita il nulla osta
“Rischia di essere fuorviante assimilare il futuro dell’aeroporto di Comiso a quello di altri aeroporti del Paese, prendendo a riferimento le parole del Ministro Passera quando, nei giorni scorsi, – scrivono i parlamentari nazionali del Pdl Nino Minardo ed Enzo Garofalo – ha affermato che l’Italia non deve distrarsi nel pensare alla creazione di piccoli aeroporti ma deve concentrare i suoi sforzi anche economici verso le grandi strutture di valenza internazionale. E’ evidente che Comiso non è un aeroporto da fare ma uno scalo già fatto e difetta solo di alcuni adempimenti che possono e devono compiersi. Da parte nostra – spiegano i due parlamentari del Pdl – c’è intenzione di chiedere in tempi ragionevolmente brevi, un incontro con il Ministro ed in quella sede ribadiremo con forza la richiesta del nulla osta all’apertura dello scalo”.
Esternalizzazione della RSA di Comiso
L’on. Roberto Ammatuna, parlamentare regionale del Partito Democratico, si dice contrario all’esternalizzazione del servizio di Residenza Sanitaria Assistita, che partirà a Comiso. “Non può essere condivisibile la scelta operata dalla direzione generale dell’Asp di esternalizzare il servizio della Rsa che a breve dovrà aprire i battenti a Comiso – ha detto Ammatuna -. La volontà di reperire all’esterno infermieri, operatori socio sanitari ed ausiliari significa mortificare i tanti precari che svolgono funzioni analoghe e che sono in attesa di una stabilizzazione – dice ancora il parlamentare del Pd -. La decisione assunta non trova nemmeno giustificazione normativa. Mi auguro che si arrivi ad una ridefinizione della scelta effettuata e si eviti di penalizzare figure che, pur nella loro precarietà, assicurano il servizio”.
ENZO PELLIGRA ELETTO COORDINATORE PROVINCIALE FLI
Enzo Pelligra è stato eletto per acclamazione, a conclusione dei lavori del congresso, primo coordinatore provinciale di Futuro e Libertà. Con la partecipazione del vice coordinatore nazionale, Fabio Granata, i delegati del partito hanno scelto Franco Iemolo presidente provinciale, che affiancherà Pelligra nell’individuazione delle linee strategiche in vista delle prossime elezioni.
Disegno di legge per la tutela dei diritti dei disabili
L’on. Carmelo Incardona (Grande Sud) ha presentato un disegno di legge in merito alla “Istituzione dell’Osservatorio regionale della Sicilia per la tutela e il monitoraggio dei diritti delle persone con disabilità”. L’articolato legislativo proposto dal deputato regionale mira a colmare le carenze per la attuazione incompleta della Legge 104 del 1992 che, se da un lato si pone a garanzia del pieno rispetto della dignità, dei diritti e della piena autonomia delle persone disabili, dall’altro si infrange con la liquidità dei bilanci non consentendo che vengano rispettati a pieno i diritti effettivamente esigibili da individui colpiti da disabilità. “Ritengo necessaria l’istituzione – spiega Incardona – di un Osservatorio, struttura dedicata esclusivamente a garantire alle persone in condizione di difficoltà, la tutela dei diritti sociali quali: salute, lavoro, istruzione, vita di relazione, tempo libero. In questo modo si permetterebbe alla Sicilia di adeguarsi alle previsioni legislative nazionali vigenti in materia, di mettersi in linea con altre iniziative di altre regioni d’Italia”. Il ddl è consultabile sul sito Internet dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Centro storico di Ragusa superiore. Il Movimento Città: “Ai ragusani interessa, ma non sono fessi”
Il Comune ha organizzato la manifestazione “Ragusa oggi e domani” che si è tenuta in piazza S.Giovanni nei giorni scorsi per discutere sul futuro del centro storico: presenti poco più di 15-20 cittadini per ogni evento, costo della manifestazione 8000 euro, attinti dai fondi della legge su Ibla. “Relatori dell’evento sono stati alcuni dei sindaci che si sono succeduti nell’Amministrazione della città, gli attuali amministratori, i dirigenti di alcuni settori interessati e qualche studioso appassionato: in pratica, gli ideologi, i mandanti, gli esecutori materiali dell’omicidio del centro storico – sostiene il Movimento Città – e qualche radical chic che per anni ha dissertato sulle origini della pietra asfaltica del centro ma mai ha gridato indignato per le scelte urbanistiche scellerate che ne hanno decretato la morte. Sembravano dei medici che, attorno alla tomba del paziente già morto, discutevano di come avrebbero dovuto salvarlo dopo che nulla avevano fatto per cercare di evitarne il decesso. E il bello è che qualche mente eccelsa (dispiace dirlo) – afferma il Movimento Città – perfino si è stupito del fatto che i Ragusani non abbiano partecipato in massa! Mica sono fessi”.
SONIA MIGLIORE, L’ASSESSORE CHE NON PIACE ALL’UDC
Chi lo avrebbe mai detto che in quattro e quattr’otto a Palermo avrebbero votato una legge per tagliare da 90 a 70 il numero dei parlamentari regionali? E’ proprio vero che gli italiani diamo il meglio di noi nei momenti più difficili. Sarebbe bello assistere a questi piccoli atti eroici anche nella politica nostrana. Meno attaccamento alla poltrona e più pensiero lungo. Ragusa, splendido esempio di berlusconismo periferico con un sindaco seduttore che ha steso la sua carta moschicida catturando il corpo e l’anima dei consiglieri, potrebbe riappropriarsi di un minino di dignità se il suo centrodestra – il nerbo della città – riuscisse ad aprire gli occhi sulla realtà. Questo miracolo della vista toccherebbe all’Udc locale – che già tarda assai ad allinearsi a Casini – staccandosi da un tipo come Nello Dipasquale. L’Udc doveva essere consapevole dei tempi che cambiavano già la primavera scorsa quando continuò con ignavia a sostenere il sindaco uscente, ma lì, sappiamo bene, le maggiori responsabilità furono di Franco Antoci che adagiandosi sul lato bigotto del suo essere uomo di chiesa non volle puntare sul rinnovamento, e così il terzo polo, qui a Ragusa, non nacque. Ora le condizioni sono più favorevoli e necessarie visto il crollo del regime, le nuove formule di governo, il futuro assolutamente incerto e comunque proiettato in direzione diametralmente opposta a ciò che abbiamo vissuto. Non è per niente un caso che qualche giorno addietro il senatore D’Alia, intervenendo al congresso provinciale dell’Udc, abbia dato il segnale di smarcamento da Nello Dipasquale. La sua è stata una vera dichiarazione di pentimento per l’alleanza che si è messa in atto. D’Alia ha detto chiaramente ai consiglieri comunali di non sentirsi obbligatoriamente legati al sindaco, e ciò nonostante la presenza in squadra assessoriale della Migliore, incitandoli ad iniziare a valutare liberamente la politica comunale senza preclusioni verso il Pd. Che significa tutto questo rispetto alle risorse umane in campo? Ci sono tre consiglieri comunali (Angelica, Fidone e Morando) più l’assessora. Questa è ben ripiegata come un fazzolettino di fiandra caduto ai piedi del sindaco; non costituisce intralcio nel cammino ed è facile da conservare e sfoggiare. La Migliore nonostante il rapporto che è riuscita a intessere con D’Alia, non gode di apprezzamento dentro il partito: non sono piaciuti i contorcimenti serpeggianti che dal partito socialista l’hanno condotta per sopravvivenza politica dentro la casa dei moderati, e non piace l’aderenza piatta che ha con Nello Dipasquale. La prova di questa distanza tra la Migliore e il resto del gruppo ormai è certificata. Ci sono più episodi che testimoniano l’inconciliabilità delle due realtà. C’è stato un comunicato stampa, che Sonia Migliore ha firmato a fatica, in cui il gruppo denunciava il clima da precampagna elettorale che si vive a Ragusa per colpa dell’intensa attività destrutturante sul Pdl ad opera del sindaco e della sua nuova formazione Territorio che lasciano presagire “eventuali elezioni anticipate al Comune di Ragusa”, come scrive l’Udc. La seconda prova di questo distacco tra gruppo e assessore si è avuta l’altra sera in aula, a Palazzo dell’Aquila, quando l’Udc si è trovata costretta per coerenza morale a votare un ordine del giorno del partito democratico sullo smaltimento dell’amianto. L’assessora appariva confusa e in grande imbarazzo tanto che è andata poi sussurrando a quelli di destra che lei non sapeva, non condivideva, e nulla c’entrava con quel voto. Si è addirittura creato un gran trambusto con le truppe del Pid che gridavano vendetta, tremenda vendetta, e con furia cancellavano le loro firme da un documento precedentemente presentato da Angelica; Titì La Rosa sfoderava una delle sue memorabili e nobili frasi dal grande vigore istituzionale “ora va faciemu sapiri ri muluna”- rivolta all’Udc. Oggi, però, dopo i fenomeni transeunti arriva la dichiarazione di guerra. Scrive Angelica: “Apprendo che Sonia Migliore, assessore del nostro partito in seno alla giunta, ha presentato alcune iniziative da svolgersi in questi giorni utilizzando somme da noi stanziate in Consiglio Comunale in occasione degli assestamenti di bilancio. Quantomeno mi aspettavo che la collega Migliore sentisse l’esigenza di confrontarsi con il gruppo consiliare dell’Udc che la sostiene in consiglio. Sino all’ultimo ho sperato che lo facesse con i vertici del partito, – scrive Filippo Angelica – ma purtroppo nemmeno questo. Ho sentito Salvatore Brinch segretario cittadino dell’Udc e anche lui dice di non saperne nulla. Auspico quantomeno – conclude Angelica – che in un periodo di crisi economica per le nostre imprese e per le nostre famiglie, come questo, ed in un momento in cui assistiamo a Ministri della Repubblica che si commuovono dinanzi a provvedimenti rigidi da prendere per il nostro Paese, l’assessore Migliore abbia inteso legare queste somme ad investimenti mirati allo sviluppo economico ecc…”. Che ha fatto la Migliore? Qualche dipasqualata, è chiaro. Avrà destinato chissà quante migliaia di euro, vedremo poi la cifra, in progetti e servizi nè vitali nè indispensabili. Al di là del controcomunicato che verrà e del chiarimento a denti stretti, la questione è apertissima. Ai tre consiglieri, la Migliore che si fa gli “affari sua” non cala proprio, e la speranza che all’inizio poteva tenere più saldi alla maggioranza sia Fidone che Angelica, ossia la sostituzione assessoriale, è roba tramontata. Rimane l’incognita resistenza. Il ruolo del moderato che si guarda attorno spetta solo a Filippo Angelica, il più vivacetto dei tre, che possiede un cervello politico assai fine, è vero; ma non sappiamo quanto e come reggerà uno stress non da poco. Nello Dipasquale, infatti, proprio per questa sua esigenza vitale di rinascita, non può perdere l’Udc e allo stesso tempo, per le sue doti caratteriali, non tollererebbe mai un riposizionamento di “suoi” consiglieri. Guerra e tensioni, non c’è male come auspicio di un sereno 2012. Riguardo Sonia Migliore, ormai isolata dal gruppo, non resta altra possibilità che affidarsi al pietrificato attendismo di Antoci che però, essendo immobile, non scenderà in campo a difendere la signora. L’unica soluzione per la Migliore, che sogna già la sindacatura, è stringere ancor di più il suo rapporto con il sindaco; d’altronde anche un fazzolettino di fiandra può assolvere alle funzioni di scendiletto.
FLI, CONGRESSO PROVINCIALE
E’ fissato per domenica 11, a partire dalle 17,30, il primo congresso in provincia di Ragusa di Futuro e Libertà. Saranno eletti gli organismi di vertice del partito sul territorio ibleo. L’appuntamento si terrà a Villa Di Pasquale. Alla fase provinciale, che costituisce l’ultimo capitolo della stagione congressuale di Fli nell’area iblea, prenderanno parte l’on. Claudio Barbaro, responsabile nazionale del Dipartimento Enti locali, l’on. Carmelo Briguglio, coordinatore regionale di Fli, l’on. Fabio Granata, commissario provinciale del partito. A presiedere i lavori sarà Franco Iemolo. In scaletta anche l’intervento di Simone Di Grandi, responsabile provinciale di Generazione futuro, il movimento giovanile di Fli. “Finalmente il nostro partito – chiarisce Enzo Pelligra, capogruppo Fli al Consiglio provinciale – sta ultimando la fase necessaria per determinare gli apparati territoriali”.
CONSIGLIO PROVINCIALE
E’ stato convocato per giorno 15 dicembre alle ore 17 il consiglio provinciale di Ragusa. Fra gli argomenti che saranno trattati vi sono il programma di solidarietà 2011 del consiglio provinciale; l’adesione al progetto “Sistema Bibliotecario Archivistico Provinciale di Ragusa”; alcune mozioni e alcuni ordini del giorno; la relazione semestrale del presidente della Provincia; le modifiche allo Statuto dell’Ente.
Riduzione numero dei parlamentari regionali Incardona: “Ars ha perso l’occasione”
Sull’approvazione del decreto di legge che modifica l’art. 3 dello Statuto della Regione siciliana e che riduce il numero dei parlamentari all’Assemblea Regionale da 90 a 70, interviene l’on. Carmelo Incardona, del gruppo Grande Sud. “Come ho avuto modo di sottolineare durante i miei interventi in aula, sia in fase di discussione generale sul ddl, sia nella dichiarazione di voto, ribadisco – ha detto Incardona – di essere d’accordo sulla riduzione, così come dimostrato dal mio voto favorevole. Tuttavia, ritengo che l’Assemblea abbia perso un’occasione utile per procedere ad una riforma organica dello Statuto Siciliano”. “A mio avviso – aggiunge l’on. Incardona è stato affrontato l’argomento con troppa fretta e superficialità. Il Parlamento, ancora una volta, si è spogliato del suo ruolo, rinunciando ad essere nuovamente protagonista della vita politica e legislativa siciliana. L’approvazione della riduzione del numero dei parlamentari, benché risponda ad una chiara esigenza di risparmio, cavalca l’onda dell’antipolitica – conclude l’on. Carmelo Incardona -. Avremmo dovuto usare più tempo per lavorare meglio alla modifica e dotare lo Statuto dei giusti contrappesi che impedirebbero all’Ars di essere ostaggio del Presidente della Regione”.
Appaltato il ripascimento delle spiagge Arizza e Spinasanta
Il Comune di Scicli ha appaltato i nuovi bratti frangiflutto che sorgeranno a riparo delle spiagge dei lidi di Arizza e Spinasanta, tra Cava d’Aliga e Donnalucata. Ad aggiudicarsi, in maniera provvisoria, l’appalto è la ditta Pacos Srl. Il tratto di mare compreso tra i lidi Bruca, Arizza e Spinasanta è uno dei maggiormente esposti all’azione erosiva dei marosi. Il progetto prevede la realizzazione di 17 pennelli trasversali alla linea di riva aventi una lunghezza di circa 60 m, radicati per circa 10 m sulla spiaggia emersa, e una spaziatura media pari a circa 160 m a eccezione dei pennelli di chiusura nella direzione prevalente del trasporto solido litoraneo per i quali la lunghezza è stata opportunamente ridotta. I pennelli saranno costituiti da una mantellata con scogli naturali. Il finanziamento è arrivato dal Ministero dell’Ambiente
Nello Dipasquale e il dilemma della Pegaso
Pegaso al capolinea. La cooperativa sociale che ha l’appalto dei cimiteri non ha pagato lo stipendio di ottobre ai suoi 15 dipendenti. La causa del ritardo non è la crisi, ma il crollo di un rapporto sino a qualche mese addietro fittissimo e spregiudicato che il sindaco di Ragusa aveva intessuto con il presidente La Ferla e che oggi potrebbe spezzarsi perché troppo imbarazzante per il primo cittadino. La Pegaso era una società usata per sistemare i disoccupati “d’area” che veniva ricompensata per questi favori – pagati da noi contribuenti – promuovendo anche assurde e lucrose attività d’impresa che la cooperativa si inventava certa di un sostegno del Comune, come ad esempio accadde con la pista di ghiaccio al centro storico nel periodo natalizio. Questo legame affaristico clientelare aveva creato una bolla protettiva attorno alla Pegaso poiché il presidente della cooperativa, il signor La Ferla, forte di questo rapporto di reciproco scambio con il capo dell’amministrazione credeva di essere immune da qualsiasi sguardo curioso e attento. Per qualche anno in effetti è andata bene. Solo Tele Nova denunciò alla opinione pubblica ragusana le assunzioni dei figli e dei fratelli di Forza Italia e suoi derivati, e questo semplice racconto di verità che nessuno osava rivelare per timore di irritare il sindaco o perché la stampa riteneva tali scelte clientelari normali azioni politiche, però ha dato un po’ di coraggio a coloro che conoscevano alcune storture del sistema della cooperazione sociale. Il caso infatti arriva nel dicembre 2010 in commissione trasparenza al Comune di Ragusa dove scatta l’indagine sul personale della Pegaso, sul numero di persone svantaggiate, sui controlli sanitari. E qui affiora la verità. Il settore decimo del Comune di Ragusa che si occupa dei cimiteri viene colto in grande affanno e difficoltà per l’assenza di controlli, per il letargo dei dirigenti, per la incomprensibile pigrizia che pare abbia paralizzato per anni l’apparato. Gli uffici sono costretti a chiedere alla Pegaso le “carte”. Passano sei mesi e si scoprono gravissime inadempienze; fioccano nelle redazioni giornalistiche e in Procura dossier anonimi e comunque assai circostanziati, e l’ufficio elabora in un impeto di orgoglio ritrovato, ma senza averlo concordato con i vertici del Comune, una richiesta di rescissione di contratto. L’onda di verità non è più contenibile; i dirigenti Lettiga e Rosso, però, non riescono a rescindere il contratto. Nè il segretario generale, nè il dirigente Mirabelli si dichiarano convinti dell’operazione e così, chissà perché, la Pegaso continua a mantenere i servizi cimieriali. Si susseguono le proroghe: una, due, tre, quattro, cinque, sei. L’amministrazione Dipasquale è in imbarazzo e non sa come muoversi: da una parte mostra a La Ferla amicizia inossidabile con le proroghe e con la scelta, due mesi fa, di assegnargli nuovamente l’appalto; nel frattempo si mette, per quel che può, in posizione inattaccabile mostrando un atteggiamento equo e neutrale deliberando un recupero coattivo degli sgravi contributivi goduti illegittimamente dalla Pegaso per l’assunzione del personale. La cifra richiesta è alta: 171 mila euro. Due le domande. Perché il Comune si accorge così tardi di dover ricevere questa somma? – e la risposta è nella storia che stiamo raccontando. Seconda domanda: l’ha recuperata, il Comune, questa somma, e se non l’ha recuperata non è stato quanto meno superficiale, l’ente, ad affidare l’appalto di nuovo alla Pegaso? Si dice in giro che La Ferla si stia muovendo per vie legali opponendo resistenza, e che il Comune negli ultimi tempi abbia applicato per manchevolezze nel servizio due sanzioni. Cosa sta accadendo allora? La Ferla non riesce a credere che la pacchia sia finita. Incassava – lo sostiene il Comune – soldi che non gli spettavano, otteneva di realizzare senza gara piccoli progetti, e di contro assumeva le persone segnalate da Nello Dipasquale. E’emblematica la cronaca di queste ore. I lavoratori della Pegaso che dovevano ricevere il 20 novembre lo stipendio di ottobre sono rimasti a secco e sono andati a lamentarsi al Comune dove gli è stato detto che nulla al momento si può fare perchè il Comune è a posto in quanto i soldi del servizio sono stati normalmente liquidati alla cooperativa. Nessuno dei dirigenti se la sente di dare un taglio netto, di togliere il servizio alla Pegaso per poi indire un’altra gara, insomma di agire. Solo suggerimenti ai poveri lavoratori, che ricordiamo sono coloro – a parte i raccomandati entrati in ruoli amministrativi – che scavano le fosse dei morti: “Perché non provate con un decreto ingiuntivo e così noi di conseguenza potremmo ufficialmente prendere atto della situazione?”. I cavafosse – alcuni sono soggetti svantaggiati – soffrono della stessa incredulità vissuta dal loro presidente La Ferla, non riuscendo ad ipotizzare l’abbandono da parte del sindaco. La vicenda è penosa. Da una parte la rozza ostinazione del presidente della cooperativa che non si rassegna alla brusca inversione di rotta e tenta un ricatto malcelato prendendosela con i lavoratori, dall’altra il sindaco che non appare mai e che senz’altro a questo punto non vedrà l’ora di sbarazzarsi del fidato La Ferla divenuto scomodo. C’è dell’altro. La Pegaso gestisce in associazione temporanea di impresa con la Esistere la distribuzione idrica ed il sollevamento del San Leonardo, dove i problemi e le ricadute per la collettività sono infinitamente maggiori e dove regna l’omertà assoluta sulle sorgenti inquinate. Una città malata per la crisi e in parte marcia, e un sindaco talmente preso di sè da sentirsi il predestinato, l’unico, il salvatore e il salvato. Non gli servono più nè partiti, nè rustici compari.
La gestione dell’aeroporto. Il Pd: “Adesso tocca a Soaco”
“Finalmente la Soaco viene messa nelle condizioni di potere iniziare le operazioni d’apertura dell’aeroporto di Comiso”. Così l’on. Pippo Digiacomo commenta la novità che riguarda la consegna dell’aeroscalo comisano. “Un’attesa durata quattro anni e mezzo, al di là di ogni più pessimistica previsione, colpevole la stazione appaltante, cioè il Comune di Comiso, che ha impedito da almeno due anni che il nostro territorio godesse della più importante infrastruttura di trasporto che la provincia di Ragusa abbia mai avuto. L’Intersac vinse alla grande la gara europea per la gestione quarantennale – scrive il deputato regionale del Pd – congegnata in modo tale che i soldi dell’offerta nella loro gran parte rimanessero nelle casse della società, pronti per essere impiegati nei primi tempi dell’apertura della struttura. E lì sono ancora, giacché la politica di gestione di queste risorse fu impostata in modo estremamente sobrio: niente spese fasulle o compensi balordi in un periodo di sostanziale “fermo biologico” in attesa della consegna. Quindi – prosegue l’on. Digiacomo – la Soaco si presenta come una società solida e ben capitalizzata. Per la verità, un colpo micidiale avevano assestato il duo Tremonti-Enav appioppandoci i costi degli uomini radar, ma siamo intervenuti come Regione Sicilia con un contributo straordinario di 4,5 milioni di euro: per i primi due – tre anni dovrebbero bastare. Intanto, stiamo lavorando per rivedere la questione e fare pagare all’Enav, i costi dei controllori di volo. Adesso tocca alla Soaco che dimostrerà con i fatti che, oltre ad essere gestore economicamente affidabile – scrive Digiacomo – sarà anche veloce nelle complesse operazioni di startup, smentendo tutte le dicerie sul suo conto”.
FLI RAGUSA, ROCCARO E’ IL COORDINATORE
Salvo Roccaro è il coordinatore cittadino di Futuro e Libertà a Ragusa. E’ stato eletto domenica mattina per acclamazione a conclusione dei lavori del primo congresso comunale di Fli, tenutosi nella sede del coordinamento provinciale di viale Tenente Lena a Ragusa. Domenica prossima, 11 dicembre, si terrà il primo congresso provinciale di Futuro e Libertà. Tra i temi trattati domenica mattina emergono quelli che hanno a che vedere con le alleanze politiche di Fli in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Tra gli altri, sono stati ospiti del congresso cittadino di Fli Ragusa l’on. Sebastiano Gurrieri dell’Api, Salvatore Brinch dell’Udc, Giuseppe Calabrese del Pd e Venerando Cintolo dell’Idv. “Il nostro partito – ha detto il neo coordinatore cittadino di Fli, Salvo Roccaro – è pronto ad affrontare le prossime sfide mantenendo la stessa coerenza che, negli ultimi tempi, ha assunto un valore ancora più significativo alla luce dei fatti che si sono succeduti”. “Da sottolineare come il partito – ha continuato Pelligra – stia dimostrando la massima compattezza nelle sue varie realtà comunali con l’elezione dei vari coordinatori cittadini finora contrassegnata esclusivamente dal ricorso all’istituto dell’acclamazione. Segno della linea unitaria che sta animando la nostra azione sul territorio provinciale”.
Duro attacco di Pippo Digiacomo “Comiso si può salvare, ma Alfano deve andare via”
L’on. Pippo Digiacomo torna sulla delicata questione che sta riguardando il Comune di Comiso: “Se Alfano si dimette o viene sfiduciato e per la prossima primavera eleggiamo nuovo sindaco e consiglio, non è impensabile – afferma il deputato regionale – di potere rilanciare la città governata in questi ultimi anni dal peggior sindaco che Comiso abbia mai avuto. Con una buona progettualità, da Palermo e da Roma potremo portare risorse importanti per il rilancio della economia della città: senza alcun progetto di investimenti, questo sindaco non ha portato a casa il becco di un quattrino, cosa che gli rimproverano anche i suoi stessi ex compagni di viaggio che da lui hanno preso le distanze. Potremo varare il Piano regolatore generale – dice Digiacomo -, bloccato da anni non per nobili ragioni, sbloccare le cooperative edilizie, ridare una boccata d’ossigeno all’economia locale, predisporre, come ho spiegato, un serio piano di risanamento delle casse comunali per interrompere quella cosa gravissima, quella vera iattura che è il dissesto, iattura per l’ente ma, soprattutto, per i cittadini comisani. Con una classe dirigente seria, impegnata, produttiva, potranno ritornare i tempi d’oro delle cento opere pubbliche e dei cento milioni di investimenti che hanno dato bellezza, prestigio, lavoro e servizi alla nostra città. Viceversa, il galleggiamento per altri 18 mesi, tanto per rimanere attaccati alle poltrone, farà precipitare Comiso – conclude il deputato del Pd – in un baratro ancora più profondo. Non è giusto assistere al funerale di Comiso senza tentare una svolta che potrebbe ancora salvarla”.
FUTURO E LIBERTA’SI PREPARA ALLE AMMINISTRATIVE
Domenica 4, a partire dalle 10, si terrà il congresso del circolo ragusano di Futuro e Libertà. Sarà presente l’on. Fabio Granata. Il congresso strutturerà il partito di Fini in vista dei prossimi impegni elettorali in provincia di Ragusa.
CITTADINANZA ITALIANA PER I BAMBINI NATI NELLA PENISOLA
Riconoscere la cittadinanza italiana ai bambini stranieri nati in Italia. Una sfida lanciata dal Presidente della Repubblica e, a livello locale, da sindaci come Lucio Schembari, primo cittadino di Santa Croce, dove l’incidenza della popolazione straniera (ovviamente il dato è relativo ai regolari) sfiora il 18%. Un immigrato su cinque, in pratica, è di origine straniera. Ma quanti sono gli stranieri residenti in provincia, ma nati in Italia, quelli cioè che Napolitano, così come da anni chiedono anche organizzazioni come la Caritas, vorrebbe che fossero considerati pienamente italiani? Il dato Istat provvisorio, per quest’anno, è di 2.853 unità su un totale di 20.900 stranieri circa. Insomma, su dieci stranieri tre sono in realtà nati e cresciuti in Italia. Un dato che è in aumento rispetto all’ultima rilevazione definitiva (ossia il 2009), quando i nati stranieri in Italia, cosiddetti “di seconda generazione”, erano 2.522. Il numero più alto in assoluto (il riferimento è sempre ai dati del 2009) nel Comune di Vittoria, con 601 presenze su un totale di 4.675 stranieri soggiornanti. Seconda Ragusa, con 429 stranieri nati in Italia, poi Comiso con 310 e Santa Croce con 281. La proposta di Lucio Schembari di rilanciare l’esigenza di riconoscere a questi ragazzi la loro effetiva “italianità”. Qui hanno studiato, qui hanno appreso costumi, cultura e stili di vita, pur non dimenticando le tradizioni del proprio Paese. Un’apertura che viene vista con favore anche dalla Caritas locale. Non pochi, infatti, sono i problemi che incontrano questi ragazzi. Compiuti i diciotto anni sono costretti a chiedere la cittadinanza, ma in attesa di ottenerla rischiano di essere espulsi. Se, quando sono minori, i genitori (e sempre più spesso accade per via della crisi) perdono il lavoro, devono lasciare l’Italia, la loro scuola, i loro amici, perché papà e mamma vengono espulsi.