Progressiva estinzione dei mutui di importo inferiore ai 300.000 euro e sblocco dei pagamenti per i lavori pubblici già ultimati. E’ questo il duplice obiettivo della rinegoziazione, elaborata dal Comune di Ragusa ed approvata dalla Giunta Municipale relativa ai mutui concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti per il periodo compreso tra il 2001 e il 2008. “Per il Comune di Ragusa – dichiara l’Assessore alle Risorse Economiche e Patrimoniali, Stefano Martorana – si tratta di una diminuzione delle rate da pagare per oltre 275.000 euro complessivi su base annuale. Attraverso tale strumento, di conseguenza, sarà possibile ridurre i tempi di pagamento in favore delle ditte che hanno già realizzato una serie di lavori per il Comune, le quali, a causa dei vincoli fissati dal Patto di Stabilità, attendono ancora il saldo delle spettanze dovute. A questo si aggiungono analoghi e concreti benefici riguardanti le nuove possibilità di investimento per opere pubbliche o per l’estinzione anticipata dei mutui esistenti da parte del Comune. Il provvedimento – spiega l’assessore Stefano Martorana – riguarderà esclusivamente i mutui superiori a 300.000 euro. Il Comune è costretto a fare i conti con un debito residuo per mutui accesi tra il 2001 e il 2009 di oltre 30 milioni di euro complessivi. Questo costringe le casse comunali a far fronte ad uno sforzo economico di quasi 4 milioni di euro l’anno per il pagamento delle rate, tra interessi e quota capitale. Il provvedimento in questione, quindi, si inserisce pienamente nel già avviato percorso di riduzione progressiva dell’esposizione finanziaria dell’Ente, tesa ad assicurare risorse aggiuntive per il bilancio comunale che al momento assorbite interamente dal pagamento di rate e interessi, e potrebbero essere piuttosto destinate, ad esempio, ai servizi ed alle manutenzioni”.
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80 MILA EURO PER I GIOVANI
“ComuneMenteGiovane” è l’avviso pubblico emanato dall’Anci, nell’ambito dell’accordo stipulato tra l’Anci e la presidenza del Consiglio dei Ministri. L’obiettivo è quello di attivare iniziative territoriali di coinvolgimento dei giovani nel co-design di spazi e servizi, per la presentazione di proposte progettuali e il finanziamento di progetti di innovazione sociale a livello comunale. Nello specifico, si vuole facilitare, anche attraverso un utilizzo mirato delle tecnologie digitali, meccanismi di inclusione e partecipazione dei giovani, con particolare riferimento a quelli appartenenti a categorie che, in termini sociali, economici o fisici, soffrono condizioni di minori opportunità formative, culturali e professionali. la scadenza per la presentazione dei progetti è prevista per l’1 dicembre. Mario D’Asta consigliere comunale di Ragusa del Pd lancia una sfida all’amministrazione per vedere se l’amministrazione riuscirà a darsi da fare intercettando questi finanziamenti a favore dei giovani.
LICODIA EUBEA CON IL REFERENDUM CONFERMA L’ADESIONE AL LIBERO CONSORZIO DI RAGUSA
I cittadini elettori di Licodia Eubea si sono espressi favorevolmente sull’adesione al Libero Consorzio di Ragusa. Domenica si è svolto il referendum confermativo che ha fatto seguito alla decisione del Consiglio Comunale di Licodia Eubea che nella seduta del 27 settembre scorso ha deliberato la piena condivisione del Progetto Ragusa. Massima soddisfazione sull’esito del referendum viene espressa dal Sindaco di Ragusa Federico Piccitto che dichiara: “L’esito del referendum mi riempie di orgoglio e conferma l’intenzione, condivisa ampiamente anche dal primo cittadino di Licodia Eubea, Giovanni Verga e dagli abitanti di Licodia Eubea, di cominciare a lavorare su un’idea strategica di sviluppo dei due territori” “Sono molto felice per il Libero consorzio di Ragusa – dichiara il Presidente del Consiglio Comunale di Ragusa Giovanni Iacono – e ringrazio particolarmente i cittadini di Licodia Eubea che con il loro voto hanno risposto, quasi all’unanimità, nel 98% delle risposte con un Si convinto all’adesione a Ragusa. E’ un fatto storico, dopo 90 anni la provincia di Ragusa ha un nuovo Comune e sottolineo che rispetto ai cambiamenti che vi sono stati noi siamo l’unico territorio provinciale a livello regionale che unisce e si rafforza non avendo nessuna scissione di Comuni. Adesso dobbiamo insieme con tutti gli altri Comuni avere il pensiero lungo e costruire le migliori strategie per dare opportunità di futuro alle nostre popolazioni. Unico rammarico è per gli altri Comuni limitrofi che pur manifestando la volontà di aderire al Libero consorzio di Ragusa non hanno fatto in tempo a deliberare in Consiglio Comunale. “
LA PROVINCIA DEI BABBI? NO, LA PROVINCIA DEI NABABBI
Se volete rivivere l’Italia che fu, quella degli sprechi, dei privilegi, dell’abbondanza basta passare da viale del fante e guardare l’immenso palazzo tutto finestrelle che pare ricordare le fessure dello slot machine, dove si infila denaro che viene inghiottito voracemente. Si chiamava provincia regionale ora è solo un Libero consorzio, talmente libero da affrancarsi dalla drammatica realtà economica che si sta vivendo e dall’esigenza ormai normata di contenere la spesa. La baracca bianca ci costa, solo di dirigenti, 800 mila euro all’anno, per sette persone che da mesi ormai producono il minimo e il nulla, una oscillazione comunque bastevole che gli consente l’applicazione tabellare massima: 40 mila euro annui di stipendio fisso, più una parte variabile storicamente fissata sempre a quota 40 mila euro, più la tredicesima, più il premio produttività. Lo scandalo c’è eccome e non per i numeri assoluti da contratto che certificano il Paese delle diseguaglianze, ma per una comparazione semplicissima. Perchè in una Provincia piccola come Ragusa i dirigenti guadagnano più che i loro colleghi di Catania, di Siracusa, – enti a noi vicini e con territori assai vasti – per non parlare delle altre province d’Italia (la ricerca su internet è facile: ogni ente ha l’obbligo di pubblicare i costi ) e persino del Ministero degli Interni? Non si tratta di qualche centinaio di euro in più: la differenza media tra quanto ci costa un dirigente della baracca bianca rispetto agli esempi citati va dai 15 mila ai 30 mila euro, a vantaggio, s’intende, dei nostri. Perchè persino in un territorio leggermente mafiosetto come Agrigento la politica e le istituzioni hanno avuto il buon gusto di non arrivare ai livelli massimi di spesa, e qui da noi a Ragusa nessuno vuol mancare di rispetto ai dirigenti Paperoni? Cosa impedisce alla politica di abbassare i costi della burocrazia? Niente, non esiste più un presidente, una giunta, un consiglio: tutti mandati a casa e commissariati. Dobbiamo dedurre che la casta della burocrazia è quindi più forte della politica. E’ così. Il dominio dei dirigenti della ex Provincia è assoluto, un Grande Fratello governa quel palazzo. La permanenza in vita si basa su un procedere cauto, silenzioso, ognuno al proprio posto senza infastidire il vicino. Cinquecento impiegati entrano la mattina e con compostezza si preparano ad affrontare 6 ore di noia cosmica: caffè, spuntino, ricetta su internet, 4 chiacchiere sulla squadra del cuore, il solitario, tre orette su internet, le telefonatine a casa per vedere se là fuori scorre tutto con la stessa tranquillità, qualcuno che osa un crocicchio nei corridoi vuoti. I dirigenti non si vedono più, non hanno l’obbligo della presenza ma sono il polmone d’acciaio che regola la resistenza ad oltranza. La baracca bianca finge di essere viva e questa illusione consente ai sette dirigenti d’oro di continuare a percepire sempre lo stipendio massimo. Baglieri (segretario generale) 110 mila euro, Buonmestieri 98, Corallo 103, Falconieri 106, Maucieri 96, Lo Castro 99, Sinatra 115, Mezzasalma 162. Per quest’ultimo, che è l’avvocato dell’ente ed ha preso nell’anno 2013 ben 62.815 euro per compensi vari, si spera che fra questi denari non ci sia il patrocinio di enti esterni poichè la Corte costituzionale ha sentenziato che gli avvocati degli uffici legali degli enti pubblici possono patrocinare cause solo per l’ente di appartenenza. Una cosa è certa: dentro la baracca bianca gli echi dal mondo arrivano ovattati, lontani, e se giunge qualche parola che ponga un freno ai costi, ci si ostina a non capire. E’ accaduto in questi giorni. L’assessorato regionale agli enti locali aveva impartito regole chiare: si procede solo con le proroghe ai dirigenti e nulla più. E invece. Il segretario Ignazio Baglieri invia a Palermo una richiesta generica di proroga includendo anche il capo di gabinetto Gianni Molè e il vicesegretario Falconieri. La Regione si infuria ed interviene prima con un confronto ufficioso e poi con una determina assessoriale che ha stoppato il generoso andazzo vigente. E ce ne vuole per far gridare allo scandalo i burocrati palermitani! Chi fermerà il meccanismo di protezione a catena dove i dirigenti per tutelarsi e allontanare il più possibile lo spettro della riduzione dei costi, tentano di inglobare in questa bolla privilegiata il maggior numero di persone? Quale riforma, quale governo? Perchè in tanti mesi di commissariamento non è mai arrivata una ispezione per rendersi conto che gran parte del personale non ha più niente da fare e che quindi lo si dovrebbe trasferire altrove? La risposta è semplice, di solito sono gli scontenti a richiedere i controlli, ma alla ex Provincia regionale di Ragusa, dall’usciere alle figure apicali, si sta da dio.
Vittoria, caso Dezio – atto secondo
I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Giovanni Moscato e Andrea Nicosia hanno reso noto l’esistenza di un ulteriore incarico al figlio dell’assessore Angelo Dezio. “A seguito di un accesso agli atti presso l’Emaia durato oltre tre ore – spiega Moscato – ho scoperto dell’esistenza di un incarico firmato dal direttore della struttura, Dott. Paolo Sbezzo, all’architetto Rosario Dezio. Incarico diretto affidato con una semplice nota del direttore, senza alcuna delibera del Cda dell’ente fieristico, una lettera d’incarico che non fa menzione alcuna dell’importo dei lavori e dei compensi professionali per un progetto che mai nessuno ha richiesto, né l’Emaia né il Comune. L’ennesimo incarico senza alcuna selezione pubblica in spregio alla trasparenza e alla normativa”. “Ma su questa ennesima triste vicenda c’è di più. Non è stato possibile – aggiungono Moscato e Nicosia – visionare né il progetto e né l’incarico. Secondo Sbezzo, a margine di vane ricerche, il progetto è relegato presso lo studio del professionista. Ci chiediamo come sia possibile che il progetto non sia depositato presso la struttura che ha affidato i lavori. Ma andiamo oltre. Allo stesso Sbezzo abbiamo chiesto copia del contratto o del disciplinare d’incarico sottoscritto dall’arch. Dezio ma la richiesta è risultata vana in quanto non esiste alcun contratto in quanto a dire del Direttore dell’Emaia lo stesso non si è concluso”.
VARIANTE AL PIANO REGOLATORE DI VITTORIA – Dichiarazione shock dei tecnici dell’ufficio urbanistico di Vittoria
Il consigliere comunale di Sel, Giuseppe Mustile, presidente della Commissione Assetto e Territorio, rende noto un “aspetto segreto della vera storia della elaborazione dello schema di massima alla variante del Piano regolatore”. Sabato mattina la commissione Assetto e Territorio ha convocato tutto il gruppo dei collaboratori tecnici dell’ufficio urbanistica di Vittoria, nominati per la esecuzione della variante al Prg. I tecnici, afferma Mustile, hanno dichiarato che tutto il gruppo piano “non ha mai partecipato ad alcuna riunione sulla variante del Prg, pur essendo stati gli stessi indicati e deliberati. Inoltre, tutti questi funzionari hanno dichiarato e fatto mettere a verbale che non conoscono un rigo di tutto l’atto dello schema di massima e che, se sanno qualcosa, questo deriva da quello che come cittadini hanno appreso dalla stampa”. Il presidente della commissione Assetto e territorio del Comune di Vittoria sospetta che lo schema di massima sia “stato scritto, articolato, impostato in stanze solitarie o negli studi privati e non nelle stanze dei servizi pubblici dell’assessorato”.
TRIVELLAZIONI, L’ALTRA EUROPA INSISTE NELL’ACCUSARE LA PADUA DI INCOERENZA
In riferimento alle dichiarazioni della senatrice Venerina Padua sul suo voto al decreto Sblocca Italia, in cui rispondeva all’attacco del comitato provinciale di Ragusa “L’Altra Europa” sostenendo che comunque aveva presentato un ordine del giorno per tentare di salvare il nostro territorio dalle trivellazioni, arriva la contreplica che rifiuta qualsiasi giustificazione tentata dalla Padua. “Rimane riprovevole manifestare, o essere presenti, sulla spiaggia al fianco dei No Triv e in Parlamento votare per la moltiplicazione selvaggia delle trivelle petrolifere. Il voto favorevole dato dalla sen. Padua è stato (ovviamente insieme a quello analogo degli altri parlamentari) decisivo nel trasformare un disegno di legge, il quale propone tutte le misure dannose e devastanti per il nostro territorio, nella legge che le dispone e le rende operanti. L’ordine del giorno proposto dalla sen. Padua invece, a fronte di tale legge impegna semplicemente il governo “a valutare l’opportunità di escludere le zone ad elevata pericolosità sismica e quelle dichiarate patrimonio dell’Unesco” dalle aree oggetto di ricerca e sfruttamento di idrocarburi. Prendiamo atto – scrive il comitato L’Altra Europa – che alla senatrice Padua basti l’impegno del governo “a valutare l’opportunità di escludere …” perché lei si senta tranquilla e, magari, con la coscienza a posto. Ciò risulta esilarante perchè si tratta dello stesso governo che non ha consentito alcuna discussione in aula, né possibili emendamenti del testo diventato legge. Quale sia il valore degli ordini del giorno è ben noto a chi, come la sen. Padua, conosce certamente le dinamiche parlamentari. E, in ogni caso, semmai vi fossero dubbi, – conclude il comitato L’Altra Europa – lo ha chiarito il suo collega di partito Rosario Crocetta secondo il quale si sa che gli ordini del giorno non contano nulla”.
PD, ED ORA DENARO PREPARA IL CONTRORICORSO
Il segretario provinciale del partito Giovanni Denaro non accetta la decisione degli organismi regionale riguardo l’annullamento della elezione del presidente Lino Giaquinta e decide di stilare un controricorso da inviare al partito nazionale. Nel frattempo gli 8 circoli iblei che si battono per una gestione del partito che rispetti tutte le componenti scrivono: “La decisione della commissione regionale di garanzia riporta la situazione al 3 luglio scorso. E così come già a luglio scorso – spiegano gli stessi coordinatori – siamo pienamente disponibili, nel rispetto delle posizioni di ciascuno e per il bene del partito e delle urgentissime istanze del territorio che siamo chiamati a rappresentare, a riaprire i termini del confronto con lo scopo di riproporre una gestione condivisa ai fini dell’unità del partito”. Il documento è firmato da firmato da: Pino Amato, Armando Cannata, Sergio Failla, Carmelo Ferraro, Tony Francone, Gianni Lauretta, Giovanni Spadaro, Gianni Stornello.
PD, ANNULLATA L’ELEZIONE DI LINO GIAQUINTA A PRESIDENTE PROVINCIALE
Il grande partito di Renzi forse riuscirà a trasmettere felicità e futuro alle masse esterne, quelle però che non frequentano il partito, perchè nel Pd prevale un clima di odio e accaparramento di posizioni dominanti. In provincia di Ragusa la situazione è difficile: non esiste una presenza valida, confortante o di orientamento sia nelle comunità in cui si governa sia in quelle in cui il Pd è all’opposizione; il partito si è spento arroccandosi in una chiusura isterico – ossessiva rinunciando alla sua storica missione di riferimento ideale per appiattirsi nella totale identificazione con l’unica realtà in cui si esercita potere ossia Vittoria dove il Pd governa con Nicosia e la sua corte. Un gruppo, quello di Nicosia, agguerrito, rampante, inconsapevolmente renziano ante litteram, che è riuscito a ricucire l’alleanza con Comiso e persino a reclutare i compagni storicamente algidi di Ragusa, ad esempio Battaglia, che pur di stroncare qualsiasi ambizione e riconoscimento dovuto – almeno per numero di iscritti e capacità organizzative – a Calabrese, prendendosi in mano tutto il pacco dei sacri organismi. L’ultimo golpe il 4 luglio quando l’assemblea decise di eleggere come presidente provinciale il sindaco di Giarratana, un’ottima persona messa lì all’ultimo momento da Battaglia – forte del silenzio assenso dell’asse ipparino – pur di non concedere alcunchè al nemico Calabrese. Una elezione burla, avvenuta alla presenza di pochi intimi tant’è che sia Calabrese che D’Asta si sono ribellati ed hanno fatto ricorso al partito regionale che ora ha sentenziato la nullità di quella elezione. Si dovrà rifare tutto e spetterà a Gigi Bellassai – che presiede qualche altro cervellotico organismo di partito che si occupa delle infinite fasi congressuali – riconvocare 270 dirigenti. Non è certo un bel momento per vittoriesi e comisani piddini: a Comiso c’è una fronda crescente e ben strutturata contro Spataro e Bellassai, per non parlare di Vittoria dove nonostante il monocolore Pd, il caso Dezio fa emergere dei forti distinguo e crescenti tensioni che creano nervosismo nel sindaco tentato persino a sfidare il partito aprendosi chissà a chi pur di mantenere saldo lo scettro del comando e intatta la sua inviolabile gestione della cosa pubblica. Riguardo Ragusa si muove, al momento, solo il terzo circolo di D’Asta che ha inglobato qualche fedelissimo di Nello Dipasquale, (Sbezzi, Frisina, Distefano), ma che vive al suo interno un divisione che si sta allargando sempre più fra i Consiglieri Massari e D’asta ai ferri corti forse perchè nutrono, entrambi, il sogno della candidatura a sindaco. Un’aspirazione in cui ci sguazza più che bene l’ex primo cittadino on. compagno Dipasquale che va alimentando questi percorsi di gloria schierandosi, come vuole la sua indole, con tutti e due i consiglieri forse pregustandosi lo sfascio finale in vista della presa di qualche pezzo del Pd.
Giovanni Iacono vicepresidente nazionale di Federsanità Anci
A Torino presso l’Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza, lo scorso 14 novembre, vi è stata l’elezione dell’Esecutivo e dell’Ufficio di Presidenza di Federsanità-Anci. La Sicilia ha visto eletti 3 rappresentanti. il Presidente Regionale Giovanni Iacono è stato eletto Vice Presidente Nazionale ed entra nell’Ufficio di Presidenza. Per Iacono un riconoscimento al ruolo importante della neo-costituita Federazione Siciliana che è stato fortemente rimarcato dal Presidente Nazionale Lino Del Favero che ha voluto elogiare il lavoro svolto da Iacono che in meno di 4 mesi ha “ricostituito, da zero, la Federazione, ha associato già il 30% delle Aziende Ospedaliere, ha svolto il congresso, ha attivato in sinergia con l’Anci-Sicilia diversi importanti protocolli sull’integrazione socio-sanitaria e si è fatto promotore di diverse iniziative nell’Isola”.
DA DESTRA A SINISTRA: “NICOSIA DIMETTITI”
Fuoco incrociato sul sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, all’indomani della decisione di azzerare la giunta. Moscato e Nicosia di Fratelli d’Italia hanno diffuso una nota in cui affermano: “Nonostante le parole ipocrite e le difese d’ufficio del Sindaco, l’avvenuto azzeramento della Giunta municipale è la dimostrazione che sul caso Dezio avevamo completamente ragione. Quello che è successo è gravissimo e solo grazie alla nostra denuncia il caso è scoppiato ed è venuto a galla”. E poi l’affondo: “Abbia un sussulto di onestà intellettuale assumendosi le responsabilità del suo fallimento. Nessuna parola sul caso Dezio, anzi una sua ulteriore difesa. Il sindaco rimprovera tacitamente tutti coloro, consiglieri comunali o assessori del Pd, si siano permessi di dissentire e di parlare di questione morale. Assurdo. E ancora rimprovera alcuni assessori di poco lavoro come se lui fosse esente da critiche sotto questo punto di vista. Lui è il primo responsabile politico di tutto quello che è successo”. I due esponenti di Fratelli d’Italia concludono: “Se avrà il coraggio di non confermare nessun assessore oggi in carica sarà la dimostrazione di un suo ravvedimento altrimenti sarà stata una farsa messa in scena solo per allontanare momentaneamente le luci dei riflettori sulle magagne amministrative della Sua giunta di cui lui ne è politicamente responsabile. Il rilancio deve essere totale altrimenti meglio non aspettare giugno 2016. Compia un atto di amore verso la Città e si dimetta”. Non meno duro l’attacco che viene da Sel. “L’azzeramento della Giunta e di tutta la compagine amministrativa – si legge in un documento – rappresenta il manifesto del perfetto fallimento dell’Amministrazione guidata dal sindaco Nicosia”. Per Sel “siamo davanti al fallimento di una Giunta che si è dimostrata inefficiente nell’affrontare i problemi della città di Vittoria”. Stessa richiesta da sinistra: “Fatevi da parte una volta per tutte”.
VITTORIA AZZERAMENTO GIUNTA, PARLA RIFONDAZIONE
Intervento di rifondazione Comunista sull’azzeramento della giunta voluta dal sindaco Nicosia. “Nel triste e desolante declino politico dell’ Amministrazione Nicosia può succedere anche che il figlio di un assessore in carica usufruisca di un incarico fiduciario oneroso, svolgendolo nel medesimo studio professionale e che tutto questo sia normale. Nel maldestro tentativo di giustificare il proprio operato, il Sindaco afferma che Angelo Dezio nel 2012 non era assessore e che quindi non vi era alcuna incompatibilità. Il Sindaco dovrebbe ricordare, però, – scrive Rifondazione – che all’epoca del I affidamento l’assessore Dezio ricopriva il ruolo di presidente del Consorzio della valle dell’Ippari ente che si occupava, citiamo testualmente della “Gestione rete telematica intercomunale dei mercati, della gestione ingresso mercato ortofrutticolo e dell’attività di promozione settore agroalimentare”. L”attuale assessore, quindi, rivestiva un incarico pubblico strettamente collegato con la gestione del Mercato. Il Sindaco si assuma quindi tutte le responsabilità e abbandoni il solito atteggiamento pilatesco, culminato, da ultimo, con questa farsa dell’azzeramento delle deleghe della Giunta. In questa vicenda l’atteggiamento che più ha infastidito è quello dell’assessore Gurrieri – scrive Rifondazione – che, come al solito, ha minacciato dimissioni, questa volta a termine sino a dicembre. L”assessore alla Trasparenza dice di essere venuto a conoscenza della vicenda solo nel 2014, quando, in realtà, ha partecipato e approvato in Giunta la delibera n. 482 del 2013 relativa alla “Approvazione progetto generale esecutivo e progetto esecutivo di 1° stralcio per la realizzazione di “Tettoie deposito cassette al Mercato Ortofrutticolo”. Pare che le dichiarazioni di Gurrieri abbiano fatto andare su tutte le furie il primo cittadino. Questa triste vicenda ha fatto emergere, finalmente, le modalità con le quali sono gestite la quasi totalità degli incarichi fiduciari in Città, dalle somme urgenze, agli incarichi professionali. Se davvero si vuole uscire da questa situazione occorre che tutti gli incarichi vengano assegnati sulla base di una rotazione dei professionisti e imprenditori inseriti negli albi fiduciari. Non basta azzerare le deleghe alla Giunta ma – conclude Rifondazione -occorre liberare la città e permettere ad una nuova amministrazione di guidare Vittoria”.
Vittoria, il sindaco sospende la giunta
Lo scandalo Dezio, l’incarico di quasi 100 mila euro al figlio di un assessore, ha scosso la comunità creando una situazione molto difficile al sindaco Nicosia che pensava – appellandosi alla legittimità degli atti- di continuare come se nulla fosse accaduto. Ha scelto, dopo una prima tattica difensiva, di affrontare di petto la situazione annunciando una sospensione, una formula assai strana, della giunta. Di norma la squadra assessoriale si rinnova in parte o in tutto, non ha senso tenere per aria un organismo esistente grazie ad un rapporto di fiducia e di patti ed alleanze. Queste le parti salienti della nota di sospensione: “Le vicende delle ultime settimane – spiega il sindaco – non ultima la diversità di posizioni espresse dai vari componenti della Giunta ed anche del consiglio comunale in ordine alla questione dell’incarico in favore dell’architetto Rosario Dezio, per il finanziamento del mercato e la progettazione delle opere di miglioramento; l’ulteriore scollamento in Giunta ed in consiglio sulla Iuc; l’assoluta assenza, durante questa settimana, anche in momenti importanti della vita dell’Emaia, della maggior parte della Giunta; lo scollamento che sto registrando tra Giunta e gruppo consiliare; il mancato intervento, anche in materia di soluzioni, da parte del partito democratico, che esprime, come è noto, la totalità della Giunta, mi portano a considerare la necessità di un riavvio e di una nuova energia, da spendere nei confronti della città, che negli ultimi tempi non ho visto; vedo, invece, procedere in maniera stanca e non con quello spirito di gruppo e di collante che dovrebbe essere raggiunto nel consiglio comunale e soprattutto tra Giunta e città, oltre che partito. Già dall’estate mi ero accorto che c’era il lavoro di pochissimi, a fronte del limitato impegno dei molti, coinvolti nell’azione amministrativa nella città; per questo, e perché sono assolutamente convinto che è necessario un ulteriore impegno, al di là di quello che stiamo mettendo i principali protagonisti dell’amministrazione nella vita cittadina, di tutta la compagine e di tutti i ruoli interessati ai vari rami dell’amministrazione, dalle aziende speciali, agli esperti ed alla Giunta. Penso che il rilancio non possa che partire dall’azzeramento di tutte le cariche e, quindi, da questo momento gli assessori e gli incaricati dovranno attenersi alle attività strettamente necessitate dei loro uffici e del loro mandato, fatta eccezione, ovviamente, per il vice sindaco, che mi deve supplire. Si apre un momento che si può individuare come si vuole: si può chiamare crisi o verifica; per quanto mi riguarda, è il tentativo di dare maggior vigore e rafforzare l’azione amministrativa, per ripartire con un programma forte di rilancio e di impegno etico e di risultati per la città. In circa dieci giorni questa vicenda dovrà essere risolta e si dovrà trovare positiva soluzione al programma di rilancio, con nuovi assetti amministrativi; come comportarsi, da parte degli assessori, sarà uno dei temi della riunione della Giunta municipale, che era già stata convocata per le ore 11 di martedì”. Con questa mossa Nicosia ha anche evitato l’ulteriore choc delle già annunciate dimissioni di un suo assessore, Gurrieri, che non aveva accettato la linea del primo cittadino sul caso Dezio.
DECRETO SBLOCCA ITALIA – LA SENATRICE PADUA: APPROVATO MIO ODG
“Le critiche del comitato provinciale “L’Altra Europa” di Ragusa sul voto “senza fiatare” del decreto Sblocca Italia sono legittima espressione di dissenso e critica all’azione di un Governo di opposto orientamento politico ma – nello specifico – dimostrano scarsa conoscenza delle dinamiche e dei lavori parlamentari, o, come in questo caso, un tentativo di fomentare facili scandalismi solo per motivi di contrapposizione partitica e per screditare l’impegno di una rappresentante istituzionale del territorio”. Lo dice la senatrice del Pd, Venera Padua, a commento della nota de “L’Altra Europa” in cui si parla del decreto “Sblocca Italia”. “Sulla vicenda oggetto di critica, chi fomenta facili scandalismi – aggiunge la senatrice – ha omesso di inserire l’approvazione, in occasione della votazione del decreto Sblocca Italia, dell’ordine del giorno da me proposto che impegna il Governo nazionale a valutare, in sede di emanazione dei decreti applicativi di competenza del ministro dello Sviluppo economico, l’opportunità di esclusione di zone ad elevata pericolosità sismica, nonché quelle dichiarate patrimonio dell’Unesco”.
AIELLO PUBBLICA LA MOZIONE APPROVATA DAL CONSIGLIO COMUNALE DI VITTORIA SULLO SCANDALO DEZIO
Il consigliere comunale Francesco Aiello ricorda che “la prima Determina che affida la progettazione delle tettoie al Mercato risale al 2012, con un impegno di spesa di 20 mila euro. Erano due i tecnici incaricati, e uno dei due era il figlio dell’Assessore. Intanto che si consolidasse ampliasse il contributo della Regione che è stato confermato per l’importo di 1 milione e 300 mila euro. A questo punto scatta l’operazione e uno dei due tecnici rinuncia all’incarico”. Questa la mozione approvata dal massimo consesso cittadino di Vittoria: “ Il consiglio comunale, preso atto della notizia, già diffusa in città (e resa pubblica nella seduta odierna da parte di un consigliere comunale di opposizione), dell’incarico affidato dall’Amministrazione comunale al figlio dell’Assessore ai Lavori Pubblici, con Determina Dirigenziale n° 2180 del 22/10/ 2014, per compensi professionali previsti di quasi 100 mila euro; ravvisato che tutto ciò rappresenta una sfida ai principi di buona e corretta amministrazione richiesti nella conduzione delle attività pubbliche e segna un decadimento politico e morale gravissimo della vicenda amministrativa vittoriese, già gravemente compromessa da azioni disinvolte e spregiudicate, che hanno interessato in particolare l’Urbanistica e il Fotovoltaico; esprime formale censura della scelta compiuta dall’Amministrazione comunale relativamente all’incarico affidato in violazione di ogni principio e invita l’Assessore Dezio a rassegnare immediate dimissioni”.
CASO DEZIO, LO SCANDALO SCUOTE PER FORTUNA QUALCUNO DEL PD
Il Pd del segretario Denaro, che ricordiamo è anche presidente Emaia e quindi uomo nominato dal sindaco di Vittoria, non dice una parola sul caso Dezio. D’altronde la fedeltà al sindaco è principio inossidabile in quel di Vittoria, e quindi sperare in un intervento ufficiale di un partito forgiato a immagine e somiglianza del primo cittadino è puerile, ma in un grande partito qualcosa sfugge persino agli apparati dominanti e così si è alzata la voce di un consigliere comunale da poco entrato nel partito di Renzi, ossia Enzo Cilia che distinguendosi scrive: ” Prendo atto della lunga dichiarazione sul caso Dezio da parte del Sindaco, sorvolo su quanto dichiarato dall’assessore alla trasparenza Gurrieri, in attesa di fatti concreti, ma non posso esimermi, a questo punto, di dire pubblicamente la mia totale contrarietà a che un bravo tecnico (Dezio) nonché valente imprenditore continui a svolgere una funzione politico amministrativa di primo piano quale quella di assessore ai lavori pubblici, per un motivo molto semplice; c’è un conflitto di interessi palese e grande quanto una casa. Parto dal principio – scrive Enzo Cilia – che la politica non è solo tecnica amministrativa, è, innanzitutto, il luogo dove diamo valore etico alle cose che facciamo. Perciò ho sempre ritenuto che non si possa essere insensibili alle critiche che investono il modo di gestire la cosa pubblica a Vittoria lasciando ad altri il monopolio di tali critiche, ma si debba, al contrario, porre l’obiettivo di guidare il processo di rinnovamento morale della Città. Questo continuerò a fare in tutte le sedi fino a quando avrò forza e testa, perché non mi rassegnerò mai all’idea – scrive Enzo Cilia – di accettare passivamente un degradarsi dell’etica nella cosa pubblica o l’involuzione di una classe dirigente caratterizzata da conflitti di interessi, arroganza del potere, occupazione di ogni spazio della vita pubblica per la conquista di vantaggi personali e di gruppo, scomparsa della politica come servizio verso la comunità e decadimento dei valori morali. E’ venuto il tempo di dire basta e ripartire con rinnovato vigore, una forza di rinnovamento come il PD questo problema lo deve fare diventare un punto di discrimine fondamentale nella scelta del proprio modo di essere. Io condurrò la mia battaglia – conclude Enzo Cilia – a viso aperto in tutte le sedi politiche e istituzionali a partire dalla riunione convocata dalla segreteria del PD sull’argomento in questione per lunedì 17 Novembre”.
Vittoria caso Dezio, l’assessore Gurrieri ribadisce l’inopportunità dell’incarico
La risposta in punta di legittimità data dal sindaco Nicosia riguardo l’incarico ad un professionista figlio dell’assessore Dezio non convince un membro della giunta, l’assessore alla trasparenza Gurrieri che ribadisce in una nota il suo giudizio e scrive: “”Sono a Bologna, davanti la Corte d’Assise d’appello che vede alla sbarra, nel processo Black Monkey il boss della ‘ndrangheta Nicola Femia, e quale parte offesa il giornalista Giovanni Tizian, minacciato di morte e costretto a vivere sotto protezione, cui, tramite la mia presenza, Avviso Pubblico, al pari di numerosi presidenti di regione, sindaci, rappresentanti di associazioni, sta esprimendo la propria vicinanza. Sono lontano dai fatti locali, quanto meno da quelli non proprio edificanti, e confesso di non averne molta voglia di occuparmene. Ho letto però tutto. Nel rispetto per ogni opinione, confermo, parola per parola, sia il mio giudizio di assoluta inopportunità di una determina che continuo a ritenere inconcepibile nella forma e nella sostanza, sia il resto delle mie dichiarazioni, dal cui contenuto non torno indietro”. Gurrieri si era detto pronto a lasciare la giunta; fra qualche ora, al suo rientro, – ha già annunciato una conferenza stampa – si vedrà cosa deciderà e dirà.
L’incarico al figlio di Dezio, nota del sindaco di Vittoria
Il sindaco, Giuseppe Nicosia, interviene sulla polemica che ha coinvolto l’assessore ai Lavori pubblici, Angelo Dezio, per un incarico conferito dal Comune a suo figlio Rosario. “Dal punto di vista della legittimità – dichiara il primo cittadino – ho verificato che non vi è alcuna illegalità nella nomina. In ogni caso, il segretario generale ha inoltrato una richiesta di verifica al dirigente e un controllo di legittimità, all’esito dei quali potremo dire con certezza se si è operato nella legittimità, come ritengo, o meno, e in quest’ultimo caso di interverrebbe con l’annullamento. Dal punto di vista dell’opportunità e dell’etica, nel caso di specie non esiste neanche questo aspetto, visto che l’architetto Rosario Dezio è stato incaricato, congiuntamente ad un altro tecnico il 19 novembre 2012, ben prima che Angelo Dezio diventasse assessore. L’atto dirigenziale del 22 ottobre 2014 è solo la naturale e doverosa prosecuzione del rapporto professionale, per portare a compimento la progettazione esecutiva e la direzione dei lavori e per non perdere il finanziamento. Quanto agli onorari, non siamo noi a stabilirli, ma sono quelli conteggiati nel decreto di finanziamento, e non sono a carico del Comune”.
La senatrice Padua a Sampieri al fianco dei comitati “No Triv”, in Parlamento invece vota per le trivelle petrolifere
Lo Sblocca Italia approvato di recente in via definitiva dal Senato e gravato dall’ennesimo voto di fiducia imposto dal Governo, spinge pericolosamente l’Italia, ancora più di quanto fosse finora avvenuto, verso la distruzione e il dissesto del territorio, l’inquinamento ambientale, lo sfruttamento selvaggio e affaristico delle risorse naturali, la facilitazione dei meccanismi di corruzione del tipo di quelli venuti alla luce in seguito alle inchieste sul Mose di Venezia e sull’Expo di Milano. Lo scrive L’Altra Europa denunciando il si della senatrice Venera Padua. ” Lo Sblocca Italia è l’esatto opposto di ciò che serve al Paese e di ciò che milioni di cittadini e migliaia di comitati attivi nel territorio da anni chiedono a gran voce come il comitato No Triv che il 12 luglio scorso ha dato vita a Sampieri ad una grande manifestazione alla quale, tra gli altri, è intervenuta la senatrice Venerina Padua con dichiarazioni di sostegno alle ragioni e alle finalità del movimento. Purtroppo spiace osservare – scrive L’Altra Europa – che appena pochi mesi dopo, al primo momento di verità e di verifica della corrispondenza tra le parole dette e le cose fatte, la Padua abbia dato il suo voto favorevole al decreto. Questo palese tradimento dell’impegno assunto è talmente grave e incomprensibile da apparire, almeno fino a quando la senatrice Padua non riterrà di darne pubblica spiegazione, qualcosa di più della violazione del dovere elementare della coerenza, rischiando di assumere i connotati di un vero e proprio atto di slealtà verso il territorio e di cinico opportunismo. La senatrice Padua – continua il comitato L’Altra Europa – è libera di votare come vuole in Parlamento, ma eviti di prendere così palesemente in giro le migliaia di cittadini che credono nelle ragioni portate avanti dal vasto movimento No Triv e che meritano rispetto. Il Comitato provinciale di Ragusa de L’Altra Eurpa prende atto che la senatrice Padua, tra l’interesse del territorio che dovrebbe rappresentare e la fedeltà personale al capo del suo partito, ha scelto quest’ultima opzione, ma sappia che ogni atto di furbizia, di doppiogioco, di incoerenza, o di inganno politico, prima o poi deve misurarsi con la realtà e con la coscienza vigile di una comunità che chiede rispetto”. L’Altra Europa esprime invece il giusto apprezzamento a tutti i gruppi politici d’opposizione, in particolare Sel e M5S, “che si sono battuti per contrastare le parti peggiori della normativa e la cui battaglia parlamentare mirata a correggerla ed a migliorarla è stata arrestata dall’ennesimo, prepotente, voto di fiducia imposto dal governo che azzera ogni proposta di emendamento.Il sì al voto di fiducia come quello espresso dalla senatrice Padua è un concreto cedimento ed un effettivo sostegno a questa prassi di deriva e di eversione costituzionale rispetto a punti fondamentali dello Stato di diritto basato sulla divisione dei poteri, con effetti diretti e conseguenti sull’adozione sbrigativa e sull’imposizione indiscutibile di provvedimenti devastanti per la qualità della vita delle nostre comunità e per la sorte del territorio”.
LIBERO CONSORZIO, RAGUSA INCONTRA LICODIA
Il Sindaco Federico Piccitto ed il Presidente del Consiglio Comunale Giovanni Iacono hanno reso una visita di cortesia a Licodia Eubea a Giovanni Verga e Alessandro Astorino, rispettivamente primo cittadino e presidentedel massimo consesso del paese che sorge sul versante regionale nord occidentale dei Monti Iblei. Nel corso del cordiale incontro sia il Sindaco Piccitto che il Presidente Iacono hanno espresso il loro compiacimento per la decisione assunta dal Consiglio Comuneale di Licodia Eubea che nella seduta del 27 settembre scorso, ha votato l’atto con il quale ha deciso di aderire al Libero Consorzio di Ragusa. L’opportunità di aderire al Libero Consorzio di Ragusa – ha tenuto a sottolineare il Sindaco Di Licodia Eubea, Giovanni Verga – è dettata dalla condivisione di strumenti di sviluppo economico ed analogie di tradizione e di cultura, contraddistinte,tra l’altro, dalla continuità territoriale dei due comuni che potrebbero insieme valorizzare le eccellenze in un rapporto di sinergia che possa unire in modo sistematico le filiere dell’agroalimentare, le attività culturali e turistiche”.Un referendum popolare su questa adesione si terrà a Licodia il 23 novembre. Gran parte degli abitanti di Licodia Eubea sono originari della provincia di Ragusa ed in particolare di Chiaramonte Gulfi.