Otto consiglieri comunali di opposizione hanno sottoscritto un comunicato stampa lamentando che “per la terza volta consecutiva l’assenza degli assessori e dei consiglieri di maggioranza (ad esclusione di Andrea Caruso) fa decadere il consiglio comunale”. La strada imboccata dalla maggioranza – sostengono Ivana Castello, Carmelo Cerruto,,Michele Colombo, Vito D’Antona, Claudio Gugliotta, Massimo Puccia, Andrea Rizza, Alessio Ruffino, Giovanni Scucces e Giovanni Spadaro – è la peggiore in assoluto poiché denota che l’immaturità politica e il disprezzo verso le istituzioni danneggia la città. Infatti, senza alcuna giustificazione i consiglieri di maggioranza costringono alla paralisi il consiglio in un momento in cui invece la città ha bisogno di risposte ai tanti problemi, emergenza finanziaria, questioni urbanistiche, servizi sociali, lavoro e sviluppo”. “L’atteggiamento della maggioranza – concludono i consiglieri di minoranza – potrebbe avviare una vera e propria fase di emergenza democratica; a questo punto, oltre che rivolgerci alle forze politiche, sindacali, culturali e ai cittadini, facciamo appello al Prefetto di Ragusa per un intervento autorevole, al fine di bloccare la deriva antidemocratica e ripristinare il normale funzionamento del consiglio”.
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Vertici Emaia disertano la seduta della commissione Bilancio
Il presidente della commissione Bilancio del Comune di Vittoria, Andrea La Rosa, esprime rammarico per la scarsa cortesia istituzionale manifestata dal presidente e dal direttore della Fiera Emaia dopo l’invito che era stato loro rivolto dal vertice dell’organismo a partecipare ad una seduta, appositamente convocata, avente all’ordine del giorno i conti dell’azienda municipalizzata anche in seguito alle lamentele sollevate dal personale dipendente per il fatto di non avere ricevuto gli emolumenti da circa tre mesi a questa parte. “Prendiamo atto del fatto – afferma La Rosa – che i vertici di un’azienda partecipata dal Comune non tengono nella debita considerazione l’organismo istituzionale che rappresenta i cittadini. Scriverò al segretario generale e al presidente del civico consesso per denunciare un andazzo che tende a trascurare del tutto il ruolo degli organismi democraticamente eletti”.
Nino Minardo, plaude alla fine di Mare Nostrum
“Mare Nostrum è stata un’operazione umanitaria tutta italiana che ha cercato di fronteggiare un’emergenza. Triton, che opererà al confine delle acque territoriali, invece, è un’operazione dell’Europa che, grazie all’azione del Governo e in particolare del ministro Alfano, è finalmente scesa in campo e sta facendo sentire finalmente la propria presenza con un’ assunzione di responsabilità”. E’ il commento dell’on. Nino Minardo, dopo l’annuncio del Ministro dell’Interno che da domani il controllo degli sbarchi passa all’Ue attraverso l’Agenzia Europea Frontex. “Con Triton, finalmente, – continua Minardo – l’Europa ha una politica unitaria in materia di immigrazione. L’Italia non poteva continuare a sobbarcarsi da sola il peso dell’accoglienza. Molti gli sforzi economici e i rischi per le nostre comunità che nanno dovuto affrontare con grandi difficoltà, mi riferisco a Pozzallo come a tutti i comuni siciliani interessati al fenomeno. L’Unione Europea vuol dire questo: unità di intenti e di politiche, non solo moneta unica”.
Pubblica illuminazione a San Giacomo, la proposta del consigliere Chiavola
Il consigliere comunale del movimento “Il Megafono”, Mario Chiavola, lancia una proposta all’Amministrazione comunale di Ragusa. “Considerato che la Giunta municipale – dice Chiavola – si sta adoperando per attuare una politica di risparmio attraverso l’utilizzo delle energie rinnovabili, visto che si sta attivando un’azione per cercare di modificare le lampade della pubblica illuminazione sostituendo quelle con quelle a led, valutato, però, che il risparmio deve essere a trecentosessanta gradi in funzione del fatto che, da qualche tempo, in varie zone della città, si notano le luci della stessa pubblica illuminazione accese anche di giorno, il Comune valuti se ed in che modo è possibile attivare un percorso sostenibile che garantisca una graduale estensione della pubblica illuminazione nella frazione rurale di San Giacomo. Qui, infatti, ci sono molte aree dove la presenza di illuminazione pubblica è pressoché inesistente. E’ ovvio che tale attivazione di impianti di pubblica illuminazione non dovrebbe comportare alcun esborso per le casse comunali ma si dovrebbe ricercare la strada della progettazione europea, utilizzando i bandi in uscita che meglio risponderebbero a questo profilo. Si rivolverebbe, insomma, una situazione abbastanza delicata per l’intero territorio di una frazione che, soprattutto d’estate, risulta essere molto popolata e che, durante la stagione invernale, ha bisogno di una attenzione supplementare anche e solo per quanto concerne gli aspetti legati all’utilizzo di maggiore luce pubblica”.
A Scicli apre un centro di accoglienza per migranti
Soddisfazione per l’imminente apertura a Scicli di un centro di accoglienza per migranti. Così la deputata M5s Vanessa Ferreri in riferimento alla struttura che questo venerdì. Il centro di accoglienza Mediterranean Hope, promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia e alla cui gestione parteciperà attivamente la chiesa metodista di Scicli, è finanziato interamente dall’Otto per mille della chiesa valdese e si avvale di personale qualificato reclutato in massima parte nell’area di Scicli. Presso il Centro di Accoglienza saranno attivati anche tutti i servizi afferenti ad un segretariato sociale. Sarà garantito un percorso di accompagnamento sociale a tutte le persone in difficoltà (italiani e stranieri) e sarà privilegiata l’accoglienza a nuclei familiari, monoparentali e non in presenza di minori, richiedenti asilo politico. Si prevede inoltre la creazione di uno spazio ricreativo per i giovani, consulenze gratuite di ogni genere, accompagnamento al lavoro e all’autoimpiego e tutta una serie di iniziative atte a favorire l’incontro fra culture diverse con un particolare sguardo alle professionalità altamente qualificate che gestiranno i servizi. “Scicli – conclude la parlamentare Cinquestelle – diventa un esempio di accoglienza e di generosità”.
A FIANCO DELLA CHIESA METODISTA, A FIANCO DEI MIGRANTI
Sinistra, ecologia e libertà scrive: “Ci si chiede cosa succede a Scicli, probabilmente si raccoglie il frutto di una deriva, una deriva che parte da lontano. Troppi gli anni in cui non si è sentita forte la voce della parte migliore del paese, la Scicli democratica e libertaria si è fatta sopraffare dalla spirale becera, estremista ed affarista di pochi. In questa situazione drammatica, fomentare la paura l’intolleranza la xenofobia e il razzismo diventi un gioco fin troppo facile e di conseguenza molto pericoloso. In questi giorni nei bar, nei locali pubblici e persino all’interno degli istituti scolastici circola una petizione promossa da un gruppo di estrema destra, contro il progetto della Chiesa Metodista di aprire un centro di accoglienza per un limitato gruppo di migranti a Scicli. La comunità Valdese con il finanziamento del proprio 8 per mille a deciso di farsi carico di un progetto di accoglienza ed integrazione aperto alla città. Una risposta forte e inclusiva su di una problematica che vede la nostra terra in prima linea per fare fronte alla disperazione, con solidarietà fattiva e non di facciata. Nel corso del Consiglio comunale che avuto luogo il 28 ottobre, abbiamo avuto modo di sentire la forte presa di posizione del neo eletto presidente del consiglio Guglielmo Ferro, dal quale in questo momento ci divide la visione e la prospettiva di questa amministrazione, ma che in larga parte del discorso di insediamento ha ribadito con forza ciò che è parte essenziale della cultura democratica, civile ed umana di una comunità: la capacità di accogliere e di promuovere solidarietà. Nello stesso consesso i consiglieri Carbone, Puglisi e Venticinque con interrogazioni urgenti hanno dato fiato e volto alla parte più retriva e oscurantista della protesta contro il centro di accoglienza. Purtroppo abbiamo ulteriormente constato l’inadeguatezza di questa amministrazione quando un sindaco balbettante ed incerto ha manifestato l’estraneità del comune al Progetto, senza sentirsi in dovere di rappresentare la Città democratica. Il circolo di Sinistra Ecologia e Libertà di Scicli si schiera con forza al fianco del progetto del Centro di accoglienza, invita la cittadinanza ad emarginare con decisione i fomentatori dell’odio e dell’intolleranza, aderisce all’iniziativa promossa dalla Chiesa Metodista venerdì 31 ottobre alle ore 18 presso l’ex camera del lavoro,in cui sarà presentato il progetto del Centro di Accoglienza”.
Ars, approvata la legge sui forestali
Approvata martedì sera all’Ars la legge sui forestali. Sono state individuate, in particolare, le risorse finanziarie che garantiranno adeguata copertura economica alla norma e consentiranno ai lavoratori di completare le proprie giornate lavorative. Ad esprimere soddisfazione l’on. Orazio Ragusa che dichiara: “Sono stati individuati i fondi, circa 22 milioni e mezzo di euro, con cui si assicura continuità lavorativa a tutti i forestali, anche a quelli operanti nell’area iblea, sino al completamento dei giorni previsti per ciascuno degli avviamenti. Ricordo che si tratta dei 151isti, 101isti e dei 78isti che ultimeranno le giornate previste per legge che spettano a ciascuno di loro sulla base della iscrizione al collocamento”. L’on. Ragusa aggiunge che, per evitare la situazione di incertezza che si è prolungata sino ad ora, “per il 2015 sarebbe meglio attivare una adeguata pianificazione, cosa che potrà accadere solo se conosceremo da subito i fondi a disposizione. E ciò per meglio organizzare i lavori dei forestali”.
La Sicilia rischia di perdere i Fondi UE della programmazione 2007
“L’assenza del programma della Regione Sicilia per l’utilizzo dei fondi strutturali Ue per il settennio 2014/2020 è un fatto grave che conferma l’immobilismo del Governo Crocetta”. E’ quanto dichiara l’on.Nino Minardo dopo le preoccupazioni espresse da Bruxelles del rischio, anche per la Sicilia, che a fine 2015, quando si chiude definitivamente il periodo di programmazione, di non essere in grado di dimostrare di aver speso tutti i fondi a disposizione perdendoli. “Nonostante il fatto che l’erogazione sarà ritardata il dato politico grave è la totale inadeguatezza del Governatore Crocetta ad affrontare i problemi e a rilanciare la nostra Sicilia. Nei due anni di amministrazione Crocetta – dice Minardo – non è stato realizzato nulla di quanto promesso dal governatore: la finanziaria di fine anno fu bocciata dal commissario dello Stato, la riforma della province annunciata non è stata mai realizzata e le aziende soffrono per la stretta del credito e i lavoratori perdono i posti di lavoro. Un disastro che si consuma nella più totale assenza di qualunque idea di rilancio del turismo, dell’industria, dell’agricoltura e del commercio”.
M5S Ragusa: “Renzi, l’ambiente siciliano non è in vendita!”
I componenti della III Commissione Ambiente del gruppo consiliare M5S esprimono forte preoccupazione per le scelte di carattere ambientale che il Governo nazionale è in procinto di attuare. Al Comune di Ragusa si è infatti riunita la Commissione Ambiente per discutere la proposta di Delibera di Giunta con la quale si chiede al Presidente Matteo Renzi la rivisitazione delle norme del Decreto “Sblocca Italia” ed in particolare dell’art. 38 il quale darebbe letteralmente carta bianca agli appetiti dei petrolieri di un’Italia trasformata in colonia per le trivelle. Inoltre si chiede al Presidente Crocetta , alla Deputazione nazionale, al Commissario di Stato Carmelo Aronica di spingere il Governo e il Relatore del decreto legge “Sblocca Italia” ad abrogare il succitato art. 38 e a valutare ai sensi dello Statuto Siciliano l’incompatibilità delle norme sopra citate. Ciò che desta maggiore preoccupazione al Gruppo consiliare M5S Ragusa è che all’interno dell’art. 38 è previsto che tutte le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale per le attività di ricerca, prospezione ed estrazione in terraferma di petrolio sono sottratte alle Regioni. Il gruppo consiliare M5S ha quindi voluto esprimere parere favorevole alla proposta di Delibera di Giunta perché considera tale atto un voler rimarcare in maniera netta e decisa i principi fondanti del Movimento 5 Stelle ovvero la tutela della salute dei cittadini, la salvaguardia dell’ambiente, la valorizzazione turistica del territorio, la progressiva conversione dell’industria petrolifera verso un maggiore sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile.
L’Altra Europa punta ad una nuova Sinistra unita
Non una nuova sigla ma un processo aggregativo e inclusivo aperto alla società civile, a singoli cittadini, ai movimenti, ai comitati di lotta civica nel territorio. Una conferenza programmatico-organizzativo avvierà il percorso costituente.Gli aderenti al comitato provinciale de L’Altra Europa, nonché numerosi attivisti, elettori e simpatizzanti, a conclusione di un’assemblea svoltasi a Ragusa, hanno ribadito in assemblea le ragioni che, fin dall’appello lanciato da un gruppo di intellettuali in vista delle elezioni europee del 2014, li ha indotti ad aderire e ad impegnarsi in questa esperienza. L’assemblea provinciale ha espresso la necessità di proseguire, rilanciare ed affermare tale impegno innanzitutto nel territorio, con iniziative, attività, campagne, mobilitazioni in cui, muovendo dai valori costitutivi de L’Altra Europa, possa affermare la presenza – incisiva, chiara, riconoscibile – sui temi e sui problemi di maggiore impatto sociale riguardanti la nostra provincia e i nostri singoli comuni. L’assembleain conclusione ha deciso di promuovere una conferenza provinciale organizzativo-programmatica che segni un momento ed un avvenimento di svolta nell’avvio di un percorso verso la nascita di un nuovo soggetto politico ampio, plurale, di Sinistra.
ALL’EMAIA DI VITTORIA IL PERSONALE NON RICEVE GLI STIPENDI DA TRE MESI
“Rischia di precipitare la situazione alla Fiera Emaia. E proprio nel momento in cui si sta preparando la manifestazione più importante dell’anno, la novembrina. Perché nessuno si è preoccupato di riequilibrare i conti?”. E’ quanto si chiedono i componenti del gruppo consiliare dell’Udc, il capogruppo Daniele Barrano e i consiglieri Franco Caruso, Santo Cirica e Salvatore Sanzone, dopo avere appreso che le maestranze dell’azienda municipalizzata non ricevono gli stipendi da tre mesi. “E’ di tutta evidenza – affermano i quattro consiglieri – che si tratta di una situazione molto pesante e che deve servirci a fare emergere con una certa sollecitudine la necessità di comprendere come stanno esattamente le cose. Da mesi si registravano indiscrezioni circa una tenuta dei conti non proprio ineccepibile all’Emaia proprio a causa delle difficoltà finanziarie. Ora quest’altra notizia, che abbiamo avuto modo di verificare personalmente confrontandoci con alcuni dipendenti della municipalizzata, che non fa dormire sonni tranquilli ai vittoriesi che sull’Emaia hanno sempre contato come un punto di forza dal punto di vista dello sviluppo economico. Evidentemente non è più così e per questo motivo sollecitiamo l’Amministrazione comunale a riferire in Consiglio comunale qual è la reale situazione e soprattutto quali le necessità per colmare gli eventuali debiti”.
Vittoria, le tavole del Prg in piazza
Otto circoli del Pd ibleo si dichiarano slegati dalla segreteria provinciale
I segretari di otto circoli del Partito democratico della provincia di Ragusa non riconoscono più titolarità alla segreteri provinciale guidata dal vittoriese giovanni Denaro. Si tratta dei rappresentanti dei circoli “Pippo Tumino” e “Rinascita democratica” del capoluogo, del Pd di Modica e Scicli, del costituendo circolo “John Fitzgerald Kennedy” di Ispica e dei circoli Pd di Monterosso Almo, Giarratana ed “Enrico Berlinguer” di Chiaramonte Gulfi. Tutti si rifanno alle posizioni della senatrice Venerina Padua e in ambito nazionale all’area Renzi e all’area Dem che, alle primarie dello scorso 8 dicembre, hanno fatto risultare quella di Ragusa la provincia più renziana del Mezzogiorno. “La Politica, quella con la P maiuscola – dicono in una nota i rappresentanti degli otto circoli – è la migliore risposta al crescendo di provocazioni interne, culminate con le affermazioni improvvide di un segretario provinciale “dimezzato”, forse eccessivamente nervoso per il clamoroso flop di una festa che dell’Unità aveva solo l’arbitrario ricorso ad un brand storico e prestigioso, nonostante il soccorso di leader privi di attualità. All’arroganza e all’incapacità di confronto democratico, i segretari di otto circoli e la parlamentare nazionale che ha vinto le primarie – si legge in una nota – oppongono il Pd che non condivide una visione del partito ipparino-centrica, che è lontano da pratiche politiche fondate su prevaricazioni, mancato rispetto delle regole, confronto degenerato in scontro fisico e morale”. Gli otto circoli aggiungono: ” Perché Denaro ha affermato “Se ne vada chi dissente” salvo poi fare retromarcia e proporre lo specchietto per le allodole della pacificazione? Inoltre, Denaro, e la sua segreteria, hanno messo in evidenza, come ospite d’onore, il cuperliano Massimo D’Alema trascurando del tutto l’area Renzi, come a volere sottolineare la cuperlianità di questa provincia risultando disconnesso col territorio, quando invece migliaia di elettori l’hanno resa la più renziana del Mezzogiorno. Hanno dunque voluto caratterizzare la festa dell’Unità con una presenza non attuale che è assolutamente minoritaria all’interno del partito nazionale” Gli otto circoli hanno deciso di assumere iniziative politiche autonome “da una segreteria provinciale nella quale non si riconoscono e che ignora la realtà di un partito plurale nelle culture che vi si trovano e dei territori in cui opera, per costituire un riferimento serio ed affidabile degli iscritti, dei militanti, dei cittadini che guardano al Partito Democratico con speranza e fiducia. Gli otto circoli sono sempre disponibili a raggiungere una sintesi politica seria che tenga conto delle pluralità culturali e territoriali del Pd, facendo appello all’unità e alla capacità di condivisione di ognuno”.
Sicilia, approvato il disegno di legge sull’impignorabilità della prima casa
L’Ars ha approvato all’unanimità il disegno di legge recante “Norme in tema di impignorabilità della prima casa e di beni mobili e immobili strumentali all’esercizio di imprese, arti e professioni, e di riforma del sistema di riscossione esattoriale”. In proposito, l’Assessore al Comune di Vittoria e Vicepresidente di Avviso Pubblico, avv. Piero Gurrieri, estensore del testo legislativo e coordinatore della Conferenza nazionale dei Sindaci costituitasi nella primavera del 2013, ha espresso soddisfazione per l’approvazione di un disegno di legge che, ha dichiarato, “chiedo che sia chiamato Legge Giovanni Guarascio, in memoria non solo di questo nostro Concittadino, ma, insieme con lui, delle tante, troppe vittime di un sistema, quello delle esecuzioni immobiliari, dominato dall’ingiustizia, dall’opacità, dalla speculazione e all’interno del quale si annidano anche gruppi criminali e consorterie mafiose”. La legge dovrebbe essere esaminata dal Parlamento italiano; nel frattempo verrà chiesto al governo Renzi di sospendere con decreto per almeno un anno i procedimenti esecutivi pendenti nei Tribunali della Repubblica, quando riguardino l’unica casa o i beni necessari all’impresa.
NELLO DIPASQUALE E’ ENTRATO, HA OTTENUTO LA TESSERA DEL PD
Aggancio riuscito, finalmente l’onorevole Dipasquale è dentro. Il Pd lo ha ammesso. La notizia giunge da Roma. Tesserato al circolo Pippo Tumino di Ragusa, quello di Peppe Calabrese. L’operazione si è svolta nella capitale nell’ambito delle trattative in corso con Crocetta. Il presidente messo all’angolo dal Pd potrà usare il deputato ragusano per mandare all’aria la sua lista, Megafono, così come gli chiedono da mesi i compagni, e prolungare la sua avventura da governatore azzerando il governo. La tessera dà infatti la possibilità a Dipasquale di richiedere l’immediato ingresso nel gruppo del Pd all’Ars facendo venir meno il numero necessario per mantenere in vita la lista Megafono. Era andato alla Regione per salvare la Sicilia poi ha optato per il salvataggio individuale prestandosi con generosità a dare una pugnalatina là dove può servire. Il partito di Ragusa, appresa la novità, non ha battuto ciglio. Il primo circolo – che non sapeva nulla- non potrà che dirsi soddisfatto per il coronamento dell’intesa già siglata per le amministrative; il secondo circolo, quello di Battaglia, continuerà a tacere, sia perché Dipasquale ha sempre rispettato il senatore mantenendolo per anni al Consorzio Universitario, sia perché tocca a Calabrese gestire l’imbarazzante situazione; il terzo circolo in apparenza è disinteressato, ma D’Asta da settimane è già stato preso di mira dall’ex sindaco che fiutando carne fresca si posiziona sulla scia che porta direttamente a Renzi. L’unico veramente fregato è l’onorevole Digiacomo che ora si deve guardare il c….Se son odi sbocceranno. Intanto Nello Dipasquale da giorni contatta tutto il clan di Territorio via telefono. La comunicazione è breve, l’invito è sottinteso: – “Io vado nel PD, tu chi fai?”- C’è anche la seconda formula più diretta: “Oh, t’ha fare a tessera do Pd”. Hanno risposto picche l’ex segretaria, poi vigilessa, e Angelo La Porta. Mario Chiavola da buon ex fascista ha detto il suo Obbedisco forte e chiaro. Problemi con Elisa Marino. Hanno litigato perché pare che la signora non afferrando la particolarità del momento abbia chiesto al deputato un piacere, sponsorizzazione, aiutino per qualche artista, e Dipasquale cogliendo subito la palla al balzo ha dato la sua disponibilità condizionata ” Ti fazzu stu favuri, ma tu fatti a tessera do PD”. La signora, che è serissima, e non concepisce scambio si è offesa. Ora sta riflettendo. Qualcuno le ha sussurato tra i boccoli e i candidi lobi che là nel Pd le donne, certe donne, hanno un futuro, e oscillando fra l’indignazione per l’offerta e la carriera si scruta allo specchio e sospirando dice: “Ma che m’ammanca rispetto a Boschi?”. Concludiamo il nostro sguardo nel Pd che sarà con Giovanni Cosentini giù al circolo dei nobili, impeccabilmente pronto. Ha scelto il tema conciliante e accattivante che presenterà al nuovo partito ”Dalla lotta di classe al burraco: la fine di ogni barriera”.
LE MASCHERE DELL’ONOREVOLE SALTAFOSSO
Altro articolo sul quotidiano La Repubblica, a firma di Gery Palazzotto, sul passaggio del deputato Nello Dipasquale, ex sindaco di Ragusa con Forza Italia, al partito democratico. “Non è una questione di coerenza, ma di aria che tira. Nello Dipasquale, già sindaco di centrodestra a Ragusa, già deputato regionale per il Megafono e già un migliaio di altre cose, vuole entrare nella grande famiglia del Pd nonostante quel partito gli faccia schifo. Disse proprio così nel 2012 sgolandosi in una pubblica maledizione: «Il Pd fa schifo. È un pugno di pagliacci ». Ora ha chiesto la tessera ai democratici e tenuto conto della propensione all’autolesionismo della sinistra, probabilmente la otterrà presto. La coerenza non c’entra, è certo: perché per quella ci vogliono idee da difendere e qui le idee se le porta il vento che soffia e soffia. Nello Dipasquale, che nella sua carriera partitica ha macinato chilometri di retromarce e inversioni a U, è sensibile alla meteorologia. Le uniche correnti che gli destano interesse non sono quelle politiche, ma quelle d’aria. Insomma un onorevole che non si piega, ma tutt’al più sventola. Nel suo universo parallelo – un mondo felice dove tutto è possibile se solo si ha una faccia di ricambio – quando il momento è difficile, non c’è mai un giunco paziente sotto la piena, ma una bella bandiera che gira mentre il vento le fischia intorno. Che sia ponente o supponente, che sia scirocco o tarocco, Dipasquale è forte di una concezione della politica che non prevede memoria, ma solo una fila di attimi fuggenti, infinita come la sua verve dichiaratoria: contro la destra, contro la sinistra, contro il centro, mai controvento. Resta il mistero dei suoi elettori, che non sono pochi. Come fa il retromarcista Dipasquale a convincerli di volta in volta che la strada buona è quella che non ha imboccato? Come riesce a non far deragliare, tra mille curve, queste vagonate di consensi? Chissà. Forse la risposta è scritta nel vento che soffia e soffia”.
Il Pd che sta a pennello a Nello Dipasquale
Ha ragione l’ex sindaco di Ragusa nell’affermare che bisognerebbe smetterla con la storia che lui è il solito traditore. E’ vero, a cosa serve ricordarlo? L’elaborazione di liberazione dalla colpa è materia complessa e intima e invece Nello Dipasquale vorrebbe una veloce assoluzione collettiva, un’amnistia morale, sentendo che l’abbraccio a Renzi non è un cambio di casacca, ma l’approdo naturale che lo purifica da ogni peccato. Ha ragione Dipasquale nel pretendere la comprensione delle masse, sforbiciandosi da dosso ogni tipo di giudizio: l’adesione al renzismo cancella lo sguardo sul passato. E’ vero, il Pd è rimasto l’unico partito sulla scena che può dare accoglienza e magari offrire un minimo di sicurezza a chi vive nell’affanno del mantenimento di ruoli di gradevolissimo privilegio sociale ed economico, ed anche per questo Dipasquale è innocente. Il silenzio del partito democratico riguardo questo ingresso –on line- è rassicurante in tal senso. Non si tratta di fare ironia per arrivare alla conclusione acida che Pd e Dipasquale si meritano vicendevolmente. Liquidarseli così con disprezzo e snobismo non coglierebbe quel che di doloroso c’è in questa vicenda, dolore che è apparso tutto alla Festa dell’Unità dello scorso fine settimana. Per la prima volta – dagli anni 50 ad oggi – gente di sinistra che si incontrava (tralasciamo il fallimento dei numeri, lo squallore per le due capannucce una con l’acqua minerale e l’altra con pane e salsiccia, la furbata di aver organizzato la tre giorni in un angolino a lato della pineta magari per fare immaginare a D’Alema -entrato direttamente da un ingresso laterale – che nel resto del giardino la festa c’era eccome) per la prima volta compagni di vario genere si incrociavano a capo chino, senza aver la forza e la voglia di scherzare, di litigare, di abbracciarsi, di rimproverarsi, di confrontarsi. Era il buio, dell’anima. Non era una festa, ma un delirio onirico. – Dove sono? Sto sognando? E’ proprio Gianni Battaglia accanto a quello col farfallino? Sembra il manager dell’ospedale, no Viscuso che camminava sempre con lui, quello nuovo! E Renzi, esiste, lo fate vedere? Lui è giovane, dice cazzate, ma è giovane. Questo brusio? Zitto, zitto, è l’avvocato Barone e figli, Dio siamo in Tribunale allora? Uh… guarda Giorgio Chessari con la solita camicia in terital, è più bello ora, non invecchia! Chissà forse ci sono anche i miei genitori, no, loro sono morti. Ma allora anche questi forse… – Un incubo quella realtà. Lo sfascio di questo Pd inversamente proporzionale ai successi di Renzi, non è nella lotta all’ultimo sangue tra circoli, è nella rassegnata pigrizia del pensiero, nell’ineluttabilità dei percorsi intrapresi da dirigenti che non si amano e non si apprezzano. E’ stato triste persino Massimo D’Alema, senza passione, senza speranza, senza voglia di lottare, senza linea politica. Un intervento intelligente, il suo, e perfettamente inutile, sintetizzabile così “il paese è allo sfascio,speriamo che vengano tempi migliori, io che sono io me la faccio alla larga, giro il mondo e incontro gente interessante”. E i compagni, già sfiniti, hanno avuto la bella notizia che non c’è niente da fare. Per Nello Dipasquale lo spazio è infinito nell’impalpabile partito. Se qualcuno ancora si indigna poco importa, i morti sono tolleranti assai.
Nello Dipasquale sul giornale “la Repubblica” – Gridò: “Il Pd fa schifo”, ma ora vuole la tessera
Ecco l’articolo di Emanuele Lauria pubblicato su “la Repubblica” di domenica 19 ottobre: “QUESTO Partito democratico fa schifo. È un pugno di pagliacci”. Era il 17 maggio 2012, non un secolo fa, e Nello Dipasquale, allora sindaco di Ragusa, in un comizio in piazza a Niscemi pronunciava questa dotta requisitoria contro il Pd. Lo stesso Pd di cui oggi l’onorevole Dipasquale chiede la tessera. No, non sono due persone diverse. Trattasi dello stesso personaggio politico, passato negli ultimi anni dal centrodestra al Megafono. Dipasquale è uno dei deputati che, per rafforzare l’area renziana e il governo Crocetta, sta per trasmigrare fra i dem. L’unico, in realtà, a chiedere formalmente l’adesione al partito, mediante la procedura di iscrizione online, e al gruppo parlamentare, con un annuncio fatto solennemente mercoledì mattina a Sala d’Ercole. Solo che in tanti, nel Pd, in queste ore arricciano il naso. Non solo i cuperliani, protagonisti di una aspra battaglia contro Crocetta e i “compagni” che lo sostengono. A sollevare il caso Dipasquale, nel Ragusano, sono esponenti del Pd che gli rinfacciano la storia recente. Testimoniata, simbolicamente, da quel video presente su YouTube, in cui l’allora primo cittadino di Ragusa comizia a favore del candidato sindaco di Niscemi Francesco La Rosa e proprio contro un esponente del Pd, l’uscente Giovanni Di Martino (che poi perderà). Dopo aver detto di avere «preso a calci nel culo» gli esponenti del comitato No Muos (che poi Crocetta coccolerà a lungo, nel primo spezzone del suo mandato), Dipasquale se la prende con quelli del Pd «che si coricano con Raffaele Lombardo (ex governatore) » e poi parla dell’ostruzionismo subito in Comune dal Partito democratico, definito appunto «un pugno di pagliacci». La chiosa finale è per il sindaco uscente di Niscemi, Di Martino, esponente dei democratici cui rivolge un sentito rimprovero: «A chi porta quelle bandiere dico: stai sbagliando, quella non è la strada della libertà». Ed è la strada che, ora, Dipasquale imbocca con entusiasmo. D’altronde, il 45enne esponente politico ragusano non è nuovo a improvvisi cambiamenti di rotta. Dall’inizio della sua carriera, ad oggi, ha già cambiato otto partiti. Come si legge nella sua biografia, è stato segretario dei giovani Dc, poi oscillò nei primi anni ‘90 fra Ppi e Cdu, fino a lasciare lo Scudocrociato — dopo le elezioni regionali del ‘96 — e abbracciare Forza Italia. Con gli azzurri la militanza più lunga: sotto quelle insegne Dipasquale fu eletto al consiglio provinciale poi alla guida del Comune ibleo nel 2006. Nel 2009 si sospese dal Pdl ma con una coalizione di centrodestra vinse di nuovo le elezioni comunali nel 2011. Grazie alla benedizione del ministro Angelino Alfano, suo grande sponsor, che al teatro Tenda di Ragusa lanciò «il sindaco che merita la città che merita». Ma di lì a poco Dipasquale voltò le spalle agli alleati berlusconiani per fondare Territorio e, dopo un breve feeling con Zamparini che voleva fondare il Movimento per la gente, la candidatura con la lista Crocetta. Ora il Pd. Per stringere, nell’ultimo abbraccio, coloro che gli facevano schifo.
RIPRISTINARE LA LEGALITA’ SULLA COSTA IBLEA
RagusAttiva 5 Stelle sostiene che una porzione di territorio, quello compreso tra Punta Braccetto e il Parco Archeologico di Kamarina, è stato totalmente abbandonato da tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute a Ragusa fino ad oggi. Secondo RagusAttiva l’area citata è un’area dove prevale l’illegalità più assoluta. “Mentre l’attenzione dell’opinione pubblica è incentrata sullo stabilimento balneare che il Donnafugata Resort sta tentando di realizzare, – prosegue una nota – ecco che a pochi chilometri di distanza continua ad operare un altro stabilimento balneare del tutto abusivo costruito durante la sindacatura Dipasquale”. “Si continua a fare scempio di quel territorio – prosegue RagusAttiva – e si continua a deturpare il paesaggio e l’ambiente tramite la persistente esistenza di circa ’30 immobili abusivi’. Tali immobili ricadono in contrada Branco Piccolo. Inoltre, sempre nello stesso territorio, insistono i ruderi di un ‘villaggio turistico abbandonato’. Ai proprietari di tali ruderi, in modo proprio, il Comune di Ragusa ha negato ‘definitivamente’ un’altra concessione edilizia”. “Cosa si aspetta a ripristinare la legalità in questa area” si chiede RagusAttiva.
PD LACERATO, SETTE CIRCOLI DISERTANO LA FESTA UN TEMPO DELL’UNITA’
“La festa della Disunità”: così ben sette circoli del Pd definiscono la festa provinciale dell’Unità che parte all’insegna della lacerazione. Il rigetto verso la segreteria del vittoriese Denaro ormai è conclamato. Basti pensare che nella città di Ragusa , il nucleo più forte e organizzato del partito, – quello di Calabrese e Lauretta, – è stato del tutto estromesso non solo dall’organizzazione di questo evento, ma persino dalla possibilità di riunirsi. Infatti Denaro ha chiuso la sede del Pd di Via Roma – un tempo sede provinciale e cittadina – e , dopo aver affittato altri locali non ha avuto la premura e la sensibilità di contattare gli sloggiati per condividere la nuova sede. La spaccatura si appaleserà tutta in questi giorni quando le assenze saranno palpabili. La parte vittoriese del Pd che vanta un’ intesa con il senatore Battaglia, riceve oggi un attacco durissimo, una chiara sfiducia, da gran parte del partito provinciale. I dirigenti di sette circoli scrivono.” Il segretario provinciale del Partito Democratico, trovandosi in angosciante minoranza in assemblea provinciale, tanto è che non la convoca o se lo fa non ne rispetta le regole, dopo un anno non è riuscito a fare eleggere la direzione, l’organismo titolare delle scelte politiche. Responsabile, pertanto, di non avere chiuso ancora il percorso congressuale, Denaro, invece di “colmare” questo deficit di legittimazione democratica coinvolgendo almeno i segretari di 7 circoli nelle scelte, più il responsabile del costituendo circolo di Ispica, continua a dimostrare – scrivono i sette circoli Pd – la propria scarsa sensibilità democratica facendo tutto da solo, o peggio decidendo con il gruppo di comando ipparino senza consultare nessuno. Originale il senso provinciale della festa, che per ironia della sorte si chiama dell’ Unità, tranne poi certificare la disunità, di cui il segretario è responsabile. L’emblema e la provocazione da una parte, il danno e la beffa dall’altra, sono quelli di fare aprire la festa della (Dis) Unità al putativo, ma contestato nel metodo, presidente dell’assemblea provinciale in barba al partito e in barba alla commissione regionale di garanzia che ancora si deve pronunciare perché un ricorso, dettagliato, serio e denso di elementi tutti protesi alla dimostrazione della illegittimità dell’assemblea del 4 luglio a Comiso, pende sulla elezione dello stesso e del tesoriere. Questo ci rassicura molto sull’animo di condivisione e di dialogo con cui Denaro caratterizzerà il suo mandato”.