“Caro Giorgio e caro Peppe, qualche tempo fa ho auspicato che la città di Ragusa potesse contare su “sette sindaci” con grande esperienza politica e amministrativa. La città ha bisogno in tutti i settori di una classe dirigente all’altezza del futuro. Ho appreso con gioia mista a preoccupazione delle vostre candidature a sindaco di Ragusa. Con gioia perché, nell’area culturale e politica in cui mi riconosco, entrambi siete “due dei sette sindaci” che possono dare una mano al governo della città. Questa estate, interpellando tanti amici, i vostri nomi erano sempre compresi nella rosa dei nomi dei possibili candidati. Gli altri per dovere di cronaca, e sperando di non creare disagio o irritare nessuno tra i citati (e i non citati) erano: Sergio Guastella, Carmelo Arezzo, Antonella Leggio, Vito Piruzza, Giorgio Ragusa, Alessandro Tumino, Giovanni Iacono, Emanuele Occhipinti… La preoccupazione nasce per l’eventualità, oggi molto concreta, che le vostre candidature possano presentarsi contrapposte al voto. In molti hanno chiesto anche a me di proporre la mia candidatura. IO NON SONO CANDIDATO A SINDACO! Voglio dare una mano e non posso rassegnarmi all’idea che ancora una volta il centro sinistra si divida compromettendo seriamente le possibilità di vittoria. Con l’attuale legge elettorale andando contrapposti si rischia di non essere rappresentati nemmeno in consiglio comunale. Dobbiamo e possiamo trovare una sintesi programmatica e un metodo per selezionare il candidato sindaco unitario. La politica è pensiero e azione sintetica . La vera sfida culturale e politica è una leadership condivisa. Non avrà il mio consenso chi dovesse intestarsi la responsabilità della rottura. Le primarie di coalizione non le vogliono gli addetti ai lavori o le truppe cammellate (semmai qualcuno potesse disporne), le vuole l’elettorato. Tra il 53 per cento che non votato alle regionali ci sono tanti elettori di centro sinistra che non trovano progetti ma lotte tra ceto politico. C’è il tempo di fare le cose insieme e bene e abbiamo la responsabilità di provarci. Chiedo al PD di spostare in avanti il termine del 12 Gennaio che era stato fissato per verificare la disponibilità di altri ad un percorso unitario. Chiedo a te Giorgio e a te Peppe di non fare cadere nel vuoto l’appello a costruire insieme. Chiedo ai partiti del centro sinistra e alle liste civiche di area di avviare un dialogo sul programma e sul candidato a sindaco unitario”. Firmato Tonino Solarino già Sindaco di Ragusa
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Trattamento rifiuti pericolosi a Scicli
Riceviamo e pubblichiamo: “Il movimento Articolo Uno Mdp di Scicli fin dalla sua nascita è impegnato nel contrasto alla realizzazione dell’impianto ACIF per il trattamento di rifiuti pericolosi in contrada Cuturi, anche attraverso la partecipazione di suoi esponenti nel Comitato Salute e Ambiente, di cui condivide le meritorie iniziative a tutela della città. In questo contesto si inquadra l’interrogazione di tre suoi deputati nazionali, tra cui Claudio Fava, che continuerà l’azione, per altri aspetti, all’Assemblea Regionale Siciliana, ove è stato di recente eletto. Riprendendo tematiche più volte sollevate dal Comitato Salute e Ambiente, i tre parlamentari di Art. 1 hanno chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico di verificare la certificazione di conformità urbanistica che la ditta dovrebbe aver presentato per ottenere il finanziamento, stante il fatto che tale conformità era stata negata con ampia motivazione dall’ Ufficio Tecnico Comunale; hanno poi chiesto al Ministero dell’Interno le ragioni delle scelte – o delle non scelte – della Commissione Straordinaria, che hanno obiettivamente favorito l’approvazione in variante al PRG da parte dell’Assessorato Regionale all’Energia dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) del costruendo impianto per la lavorazione di 200.000 tonnellate annue di rifiuti, di cui 115.000 pericolosi, in una zona che il Comune di Scicli ha dichiarato “di particolare valenza ambientale e paesaggistica”. Si ritiene dunque che il Comune di Scicli sarà interpellato per i dovuti chiarimenti. Ci auguriamo che la risposta sia chiara e completa, senza reticenze e adeguatamente documentata. In tal modo si contribuirà da un lato a fare un po’ di luce sulle oscure vicende che ci hanno colpito; e dall’altro a sostanziare l’azione di contrasto alla realizzazione dell’impianto, che comprometterebbe lo sviluppo economico naturale del nostro territorio e della nostra gente, chiaramente indirizzati verso l’agricoltura di qualità e il turismo, come peraltro sancito dal nostro PRG. Non a caso in tutte le nostre zone agricole sono esplicitamente vietate le attività “riconducibili al D.Legs. 152/2006”, come quelle dell’impianto ACIF. Sia chiaro: le iniziative imprenditoriali, ivi comprese – con le dovute garanzie – quelle relative al trattamento dei rifiuti, sono necessarie e utili. Ma vanno ubicate nelle aree appositamente indicate dagli strumenti urbanistici, aree di solito anche attrezzate dal punto di vista logistico e viario. Altrimenti lasceremmo a singoli privati – e ai loro particolari interessi – la decisione in merito all’uso delle nostre città e del nostro territorio”. Firmato Coordinamento Art Uno Mdp di Scicli
A Ragusa presentazione del libro “Cento Anni” di Marco Ferrando
RAGUSA, INIZIA IL PERCORSO UNITARIO ART. 1 MDP, SINISTRA ITALIANA, POSSIBILE
Mercoledì 29 novembre alle ore 18.00, presso il Centro Studi Feliciano Rossitto, via E. Majorana 5 a Ragusa, si terrà l’Assemblea Unitaria di Art. 1 Mdp – Sinistra Italiana e Possibile. Alla fine della discussione sulla proposta politica, i partecipanti eleggeranno i delegati della provincia di Ragusa all’ Assemblea costituente di Roma del 3 dicembre 2017. Inizia così il percorso per la costituzione di una nuova proposta politica unitaria promossa da Art. 1 Mdp, da Sinistra Italiana e dal movimento Possibile, aperta ai movimenti civici e alle associazioni, che si presenteranno con unica lista alle prossime elezioni politiche.
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Riceviamo e pubblichiamo: “Art. 1 Mdp Coordinamento provinciale di Ragusa aderisce alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e all’appello lanciato dall’Onu che fa da ponte tra due date, il 25 novembre e il 10 dicembre, e che vuole sottolineare il fatto che la violenza contro le donne è una vera e propria violazione dei diritti umani. Almeno una donna su tre nel mondo ha subito una qualche forma di violenza nella propria vita: a casa, a lavoro, a scuola, in strada. La campagna UNiTE dell’Onu si concentra quest’anno sul tema “Nessuno deve essere lasciato indietro: poniamo fine alla violenza contro le donne e le ragazze”, a partire da quelle più fragili e vulnerabili: tra i rifugiati, i migranti, le minoranze, i popoli indigeni e le popolazioni colpite da conflitti e disastri naturali. Il Coordinamento provinciale invita i militanti, i simpatizzanti e i cittadini a partecipare alle numerose iniziative che si svolgeranno nella giornata di domani. Un segnale forte e chiaro per fermare questo fenomeno dilagante in tutto il mondo. Tutti dobbiamo contribuire a sradicare i pregiudizi secolari e di contribuire alla diffusione della cultura della non violenza e del rispetto e dignità della donna”. Firmato: Art. 1 Mdp Coordinamento provinciale di Ragusa
Antonio Francesco Caramagna, scoglittiese, nuovo sindaco di Elmwood Park in New Jersey
ASSEMBLEA PROVINCIALE DI ART 1 MDP DI RAGUSA
Parte il percorso unitario per la costruzione di una nuova proposta politica ed in preparazione dei successivi appuntamenti del 19 novembre, del 25 e 26 novembre e, in ultimo, del 2 dicembre a Roma, e’ convocata per martedì 14 novembre alle ore 17.30, presso la sede in Vico Cairoli 33 Ragusa, l’assemblea del Movimento Democratici e Progressisti per discutere e approvare il documento politico “Una nuova proposta” (scaricabile dal sito nazionale di ART 1 MDP). Nel corso dell’assemblea verranno individuati i delegati iblei all’Assemblea nazionale del 19 novembre a Roma.
Articolo 1 Mdp Ragusa analizza il voto
Riceviamo e pubblichiamo: “I risultati elettorali delle recenti elezioni regionali consegnano alle forze politiche, partiti o movimenti, ma anche al cosiddetto “civismo politico attivo” notevoli spunti di riflessione che meritano attenzione e reale approfondimento. Primo fra tutti, ma non solo, l’elevato livello di astensionismo per nulla mitigato nonostante l’ampia ed articolata “offerta politica”. Noi per quanto ci riguarda l’approfondimento e l’analisi del voto vogliamo farlo compiutamente e seriamente, per questo è stato convocato il coordinamento provinciale del nostro movimento. Tuttavia è necessario evidenziare l’importante risultato elettorale ottenuto in provincia di Ragusa dalla lista “Cento passi per la Sicilia – Fava Presidente”: 11950 voti pari al 10% per il voto al candidato Presidente e 10212 per il voto alla lista pari al 9,45%. Una percentuale pari quasi al doppio rispetto alla media regionale, che assegna alla nostra lista della provincia di Ragusa il primato in tutta la regione. Un risultato decisivo per il superamento della soglia di sbarramento e che ha portato la lista “Cento passi per la Sicilia” ad essere la prima forza politica del centrosinistra a Modica, Vittoria e Scicli, con risultati tra i migliori tra i comuni capoluogo. Un risultato ancor più straordinario se riferito ai tempi e ai mezzi a nostra disposizione. Una lista, la nostra, nata dopo la decisione avvenuta solo il 10 Settembre scorso di individuare in Claudio Fava il candidato unitario alla carica di Presidente, dopo aver preso atto della impossibilità, per responsabilità del Partito Democratico, di dar vita ad una proposta diversa, unitaria, ampia e inclusiva, aperta al civismo politico attivo, ma circoscritta alle forze autenticamente e coerentemente riconducibili ad un nuovo centro sinistra che si ponesse l’obiettivo di operare in netta discontinuità con le scelte compiute dal governo Crocetta e da quelli precedenti. Le liste dei candidati sono state composte solo a fine settembre, liste che non hanno potuto contare sul sostegno di parlamentari nazionali e regionali uscenti, di sindaci e della quasi totalità degli amministratori e degli eletti nei consigli comunali. Meno di un mese per fare conoscere ed apprezzare la nostra proposta programmatica, il nostro simbolo, la nostra indicazione per la carica di Presidente e i nostri candidati. Il risultato indica il gradimento alla nostra proposta politica e che la via indicata è quella giusta, incoraggia il nostro impegno e ci carica di nuove responsabilità. Un ringraziamento sincero ai nostri tanti elettori e ai nostri candidati Francesco Aiello, Giovanni Distefano, Resi Iurato e Salvatore Poidomani a cui va riconosciuto l’impegno profuso ripagato dal consenso ricevuto e ai nostri tanti militanti e volontari la cui azione quotidiana è stata decisiva per il positivo risultato”. Firmato Gianni Battaglia – Coordinatore Provinciale Art. 1 Mdp Ragusa
DI MAIO, LA RITIRATA DEL PERDENTE
Articolo di Sebastiano Messina su Repubblica
Non potevamo fare un confronto con un perdente, è il pretesto che hanno trovato i grillini per evitare il duello con Renzi, prima spavaldamente richiesto e poi velocemente annullato alla vigilia, come un invito a cena. Avremmo legittimato il potere traballante di un leader battuto, ha fatto dire Di Maio ai suoi portavoce. E in effetti è vero, il Pd esce sconfitto dalle urne di quella Sicilia che ogni volta grida che è arrivata l’ora di cambiare ma poi puntualmente ricopre di preferenze gli impresentabili pupari del clientelismo, a cominciare dal figlio ventunenne di Francantonio Genovese su cui certo non ricade la condanna del padre a undici anni per associazione a delinquere, peculato e frode fiscale ma che di sicuro ha ereditato fino all’ultimo i frutti malati di quella rete di finti corsi di formazione per i quali la Regione ha buttato via 60 milioni di euro (e infatti è il più votato di tutta la provincia di Messina). È vero, Renzi ha perso, domenica. Eppure c’è qualcuno che esce dalla battaglia siciliana con una batosta ancora più sonora, con uno smacco ancora più bruciante. E quel qualcuno sono proprio loro: i grillini. Certo, le cifre dicono che sono andati bene, anzi benissimo. Il Movimento ha guadagnato 12 punti, rispetto al 14,9 per cento di cinque anni fa, e c’è mancato poco che Giancarlo Cancelleri raddoppiasse, grazie al marchingegno del voto disgiunto, i voti che aveva ottenuto nel 2012. Non solo, ma i Cinquestelle sono il primo partito dell’isola, e in cinque province su nove — Trapani, Agrigento, Enna, Siracusa e Ragusa — il loro candidato si è piazzato davanti a Nello Musumeci, il grande rivale. Niente male davvero, a prima vista. Ci sarebbe materia per un magnifico bollettino della vittoria, se non fosse per il dettaglio decisivo: hanno perso. E la loro non è una di quelle sconfitte che insegnano a vincere la battaglia successiva. È un fallimento drammatico, una disfatta sul campo che manda per aria tutti i piani della Casaleggio Associati. Conquistare la Sicilia, appena qualche mese fa, sembrava facile come affondare un coltello nel burro. Il Pd usciva a pezzi da cinque anni di cura Crocetta, il governatore che esordì annunciando l’inizio della rivoluzione ed è andato via tra i fischi e i lazzi, vittima della sua vanità nevrotica che miscelava denunce e nomine. Il centrodestra sembrava ancora una volta incapace di trovare un candidato comune. E in Sicilia c’era una gran voglia di voltare pagina, di liberare la Regione dai corrotti e dai nullafacenti, di dare un calcio a una classe politica ancora attaccata ai suoi scandalosi privilegi e a suoi lentissimi tempi di lavoro che si è rivelata assolutamente incapace di dare una risposta alle voci sempre più disperate che chiedono lavoro, lavoro, lavoro. Grillo e Casaleggio avevano fatto due conti assai semplici. C’era, in Italia, un popolo più furibondo di quello siciliano contro i privilegi della casta? No di sicuro. E c’era un popolo più sensibile alla promessa del “reddito di cittadinanza”, forse non molto dissimile da mille altre regalìe distribuite dai potenti siciliani ai loro clientes, ma finalmente uguale per tutti, ottenibile senza andare dall’onorevole col cappello? No, non c’era. Agli occhi dei Cinquestelle era dunque il campo di battaglia perfetto per conquistare la prima Regione e farne il trampolino da cui spiccare il grande salto verso l’obiettivo finale: Palazzo Chigi. Ecco perché Luigi Di Maio, il nuovo «capo politico del movimento», e Alessandro Di Battista, l’arringapopolo numero uno, erano scesi in Sicilia a dare man forte a Giancarlo Cancelleri, il quarantenne geometra di Caltanissetta che doveva diventare il primo governatore «a cinque stelle». Hanno passato l’intera estate battendo l’isola in lungo e in largo, sembravano tre playboy in vacanza, con le polo intonate e le bici affiancate, e tutto sembrava andare a meraviglia: la sera le piazze si riempivano come per la festa del patrono e la mattina Gigino e Giancarlo si immergevano senza maschera, facendosi fotografare mentre facevano il segno della vittoria sul fondale di Capo d’Orlando. Poi, alla fine, è arrivato Grillo, calando l’asso di briscola: «Questo è un referendum, o di qua o di là». Ebbene, sarà il tempo a dire se è stato un bene o un male, ma la Sicilia ha scelto di stare di là. Non si è fidata fino in fondo dell’armata brancaleone di Cancelleri, che aveva scelto un barista come assessore alle Infrastrutture e voleva portare in giunta un esagitato che minacciava su Twitter di dar fuoco al capogruppo del Pd alla Camera. E i grillini erano così impegnati a sparare su Renzi che non si sono accorti di essere stati sorpassati dalla variopinta carovana berlusconiana, piena di impresentabili e odorosa di vecchio — certo — ma alla fine con centomila voti in più. Così, insieme ai sogni del geometra di Caltanissetta, sono andati in fumo i progetti del candidato premier pentastellato sul trampolino siciliano. Quello tra lui e Renzi sarebbe stato dunque un duello tra due sconfitti. Ma l’ex premier s’è già rialzato due volte dalla polvere, mentre Luigi Di Maio deve ancora imparare, è evidente, come si esce in fretta dal ruolo del perdente.
SALVATORE POIDOMANI È PRIMO NELLA LISTA PROVINCIALE CENTO PASSI
“Rivolgo un personale diretto ringraziamento ai 3.394 cittadini elettori che domenica hanno scelto di scrivere il mio nome sulla scheda elettorale- ha dichiarato l’avvocato salvatore Poidomani -, dimostrando di saper dare fiducia non solo ad una reale proposta di coerenza e di rinnovamento, ma innanzitutto a una visione della politica come incontro e confronto per poter guardare avanti e crescere, innanzitutto in coscienza a consapevolezza verso il bene comune”. “La mia città soprattutto – commenta Poidomani – ha risposto positivamente al messaggio che avevo voluto lanciare all’inizio della campagna elettorale, raccogliendo l’invito di Mdp Modica e accettando di candidarmi per la prima volta dopo tanti anni di attivismo nell’ambito del centrosinistra. Ho voluto che la mia restasse una candidatura civica, laica, indipendente, capace di aprire un dialogo più ampio attorno alle emergenze di una città che sta attraversando una fase palesemente critica. E non mi riferisco solo ad una crisi legata alla delicata situazione di un Comune in dissesto e dei suoi rapporti con la Regione per le tante risposte che si attendono, ma innanzitutto ad una crisi di rappresentanza, di autorevolezza di coloro che dovrebbero essere i nostri punti di riferimento e ancor più di coinvolgimento attivo da parte dei cittadini che hanno invece bisogno di recuperare l’interesse, la fiducia, l’entusiasmo della partecipazione. Quei 3 mila voti e più per me rappresentano l’onore e l’onere di aver dato inizio a questo percorso e il fatto di essere stato il più votato a Modica, innanzitutto, mi conferma che come tante persone sentivano il bisogno e il desiderio di riprendersi uno spazio di confronto, di studio, di ascolto, di dubbio, di passione, di senso di responsabilità, lo spazio di quell’energia spirituale e politica che ognuno di noi desidera in fondo poter mettere al servizio del bene comune. Lo abbiamo fatto nell’ambito della sinistra locale, con la certezza, attestata dall’esito delle urne, che quest’appartenenza non debba recluderci in un recinto, ma al contrario darci gli strumenti per uno sguardo più largo, che parta però da ciò di cui tutte le persone che abbiamo incontrato, dagli imprenditori agli operai, dai vecchi ai giovani, hanno più bisogno di essere certe: la conoscenza dei problemi reali e un approccio pragmatico alla loro risoluzione, che si fondi però su un orizzonte ideale preciso, quello della difesa dei diritti. Non a caso è stato su questo, che abbiamo fondato il nostro essenziale programma elettorale: 10 diritti – lo studio, l’occupazione, la sanità, l’ambiente, la mobilità, la tutela del patrimonio culturale, la lotta alle povertà – corrispondenti ad altrettante cose concrete da fare”.
Risultati Elezioni Regionali a Ragusa – Le preferenze e gli eletti
SPERANZA A RAGUSA
Venerdì 3 novembre alle ore 16.30, nella sala pluriuso ex Ideal in piazza Libertà, Roberto Speranza, Coordinatore nazionale di Articolo 1 MDP, chiuderà la campagna elettorale a sostegno della lista Cento passi per la Sicilia – Claudio Fava Presidente. Saranno presente anche i quattro candidati iblei della lista: Francesco Aiello, Giovanni Distefano, Resi Iurato e Salvatore Poidomani.
A Ragusa Arturo Scotto
In provincia di Ragusa Pierluigi Bersani
A sostegno della Lista Centro passi per la Sicilia – Claudio Fava Presidente, martedì 24 ottobre, l’esponente di Articolo 1 – Movimento Democratico progressisti sarà in visita presso alcune aziende, incontrerà cittadini, imprenditori, lavoratori, pescatori. Il programma prevede incontri a Modica tra le 9 e le 11, a Scoglitti alle 11:30 presso “Al Gabbiano” in Via Messina e a Vittoria alle 14:30. Saranno presenti i quattro candidati iblei nella Lista Cento passi per la Sicilia – Claudio Fava Presidente, Francesco Aiello, Giovanni Distefano, Resi Iurato e Salvatore Poidomani.
SABATO A RAGUSA GUGLIELMO EPIFANI
Domani 21 ottobre alle ore 10 nella sede del Centro studi Feliciano Rossitto in via Ettore Maiorana si terrà un incontro con Guglielmo Epifani, già segretario generale nazionale della Cgil e dirigente nazionale di Articolo 1 Movimento Democratico e Progressista, a sostegno della lista Cento Passi per la Sicilia. Saranno presenti i quattro candidati iblei della Lista Cento Passi Francesco Aiello, Giovanni Distefano, Resi Iurato e Salvatore Poidomani.
RAGUSA, E’ INIZIATO IL CAMMINO DELLA SINISTRA…..
Un bagno di folla l’apertura della campagna elettorale della lista di “Claudio Fava Presidente – Cento passi per la Sicilia”. Nessuno voleva mancare all’appuntamento di apertura di una nuova esperienza elettorale che vede la Sinistra unità insieme al civismo. I posti a sedere nell’auditorium della Camera di Commercio di Ragusa erano tutti occupati e qualcuno ha dovuto accontentarsi delle scale, pur di essere presente. Erano presente i quattro candidati iblei alle regionali. Il sen. Gianni Battaglia ha avuto il compito di aprire i lavori della manifestazione e all’avv. Cesare Borrometi ha presentato i candidati della lista raccontando brevemente la storia di ognuno, storie di coerenza e impegno: Francesco Aiello, Giovanni Distefano, Resi Iurato e Salvatore Poidomani, sono riusciti, nei loro interventi, a riscaldare i cuori dei presenti e a infondere quella speranza di cui tutti hanno bisogno perché segnati da un’esperienza di governo che ha ulteriormente affossato la Sicilia. Significativo l’intervento di Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana, che ha voluto far sentire la vicinanza di Art. 1 Mdp nazionale ai siciliani che vogliono cambiare perché non si rassegnano: «Nei vostri volti vedo la forza e sento il calore che caratterizza questa splendida terra che ha bisogno di essere governata da donne e uomini per bene. La Sinistra, i valori della sinistra cambieranno la Sicilia. In bocca al lupo». Infine c’è stato l’intervento del candidato Presidente Claudio Fava che ha parlato di tutto evidenziando le contraddizioni delle altre liste, a partire dai candidati. Fava ha sottolineato come “in questa campagna elettorale sia difficile un confronto sui programmi visto che i candidati Cancelleri e Musumeci non si presentano agli appuntamenti. Una situazione sgradevole perché non è una mancanza di rispetto nei miei confronti ma nei confronti degli elettori, ai quali parlano soltanto in condizioni protette, tra amici, a porte chiuse e che nessun altro abbia una domanda insolente da fare». Parlando del candidato Micari, Claudio Fava ha detto che si tratta di una candidatura “nel segno del rispetto ai poteri forti siciliani. Un anticipo di ciò che sarebbe la sua presidenza”. L’affondo lo ha rivolto al governo Crocetta alla sua “rivoluzione”, che rivoluzione non è stata. «Crocetta e la sua giunta regionale – ha detto Fava – sono stati il segno del vecchio ma indomito potere che ha mortificato e impoverito la Sicilia. Questa terra va liberata dai finti rivoluzionari, dai furbi e dai bugiardi, qualunque sia il partito che li propone».
CENTO PASSI PER LA SICILIA, A RAGUSA INIZIA IL CAMMINO
Venerdì 6 ottobre alle ore 18 presso l’Auditorium della Camera di Commercio, in Piazza Libertà a Ragusa, si terrà un incontro con Claudio Fava, candidato alla Presidenza della Regione Siciliana, e con Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana e coofondatore di Art 1 Mdp. Interverranno i quattro candidati iblei della lista Francesco Aiello, Giovanni Distefano, Resi Iurato, Salvatore Poidomani.
Ecco una scheda dei candidati:
Francesco Aiello, docente di Italiano e Latino nei Licei, sin dall’adolescenza militante politico nel Pci, si iscrive alla FGCI nel 1964. Nel 1970 a 24 anni viene eletto consigliere comunale. Nel 1978 a 32 anni viene eletto sindaco di Vittoria per la prima volta e poi nel tempo per altre 5 volte. Nel 1981 viene eletto Deputato al Parlamento regionale per la Lista Spiga e mantiene l’impegno parlamentare all’Assemblea Regionale Siciliana per ben tre legislature, dal 1981 al 1995, con una parentesi alla guida dell’Assessorato regionale per l’Agricoltura e Foreste nei due Governi presieduti dall’On. Giuseppe Campione, con la Vice Presidenza dell’On. Gianni Parisi, dall’agosto 1992 al Dicembre 1993. Nel 1995 si dimette dal ruolo di parlamentare per ricandidarsi alle elezioni per la carica di sindaco di Vittoria, che svolgerà sino al 2005. Ricopre ancora nel 2012 l’incarico di Assessore all’Agricoltura nel 57° Governo regionale per 5 mesi. Ha militato nel Pd solo qualche settimana. Nel 2007 ha fondato il Movimento Territoriale di Azione Democratica di cui è stato Consigliere comunale sino al 2016, quando si è candidato con alcune liste civiche alla carica di sindaco, perdendo al ballottaggio in un clima torbido e fortemente inquinato dalla pressione mafiosa. Ha aderito ad Articolo 1 Mdp dopo la battaglia referendaria sulla Costituzione contribuendo con i Senatori Battaglia e Scivoletto e altri compagni alla nascita del Partito a Vittoria e in Provincia di Ragusa;
Giovanni Distefano, Archeologo, Dirigente Superiore della Regione Siciliana, Professore di Archeologia all’Università della Calabria, Direttore scientifico delle Missioni archeologiche italiane in Tunisia (Cartagine), a Malta (Tà-Wilga) e a Roma (Portico dei Trionfi). Autore di volumi di archeologia editi da Sellerio di Palermo, Electa di Milano, Giunti di Firenze e Fabrizio Serra di Roma. Inoltre ha pubblicato in riviste scientifiche italiane e straniere circa 280 articoli. Socio corrispondente dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma. Già Direttore del Museo Regionale e del Parco Archeologico di Camarina e della Casa-Museo “Giovanni Verga” di Catania;
Resi Iurato, Logopedista presso l’ospedale di Scicli, vive a Donnalucata. Da tanti anni è impegnata nel mondo dell’associazionismo. Esperienze importanti sono state quella con il Movimento dei Focolari, con Pax Christi e l’illuminante guida di Don Tonino Bello, l’incontro con Rita Borsellino e la candidatura nel 2006 con Un’Altra Storia alla Elezioni regionali nella lista a suo sostegno. Dal 2008, dapprima con la Lav, estende al mondo degli animali il suo costante impegno a favore degli ultimi. È una delle anime del Coordinamento No Triv Ibleo, del Comitato Salute e Ambiente di Scicli e del Comitato per la difesa della Costituzione. Nel 2011 si iscr-ive a SEL– Sinistra Ecologia e Libertà e nel Congresso del 30 novembre 2013 a Ragusa ne diviene coordinatrice provinciale. Contribuisce a fondare il movimento civico Scicli Bene Comune, laboratorio politico della Sinistra. Con la lista del movimento nel 2016 viene eletta consigliera comunale alle elezioni seguite al commissariamento della città, dopo essersi distinta anche in questo periodo per l’incessante impegno civico. Dalla difesa della Casa delle Culture a Scicli, opera della Federazione delle Chiese Evangeliche, che accoglie richiedenti asilo, alla battaglia contro l’apertura di una piattaforma per il trattamento dei rifiuti pericolosi a Scicli, a tutte le iniziative di pulizia del territorio promosse dal circolo di Legambiente di Scicli, e alle iniziative di Greenpeace. E’ una delle socie fondatrici della costituenda Casa delle donne di Scicli. Il primo aprile di quest’anno viene eletta a Ragusa coordinatrice provinciale di Sinistra Italiana e nella Direzione Nazionale del partito;
Salvatore Poidomani, stimatissimo avvocato del foro di Ragusa, da sempre schierato a sinistra, fin dai tempi dell’università. E’ cultore del diritto, della legalità, dei diritti e delle tutele, soprattutto in favore dei più deboli. Modicano doc, esercita la sua professione nella città natale, nella quale ha anche ambientato la sua prima raccolta di racconti “il venditore di mandarini”. L’avv. Poidomani, uomo poliedrico e talentuoso, è stato invitato da Articolo Uno – Mdp a scommettersi in questa campagna elettorale per le sue note doti di comprensione ed empatia nei confronti dei diversi ceti sociali, per la sua nota apertura verso il mondo imprenditoriale, per la sua nota generosità nei confronti dei giovani, per la sua capacità di incidere positivamente nel mondo della cultura loca
SCICLI, LA SUA GENTE, LA SUA CULTURA, LE SUE TRADIZIONI, NON SONO MAFIOSI
Riceviamo da Art. 1 Mpd e pubblichiamo: “La rinunzia del Procuratore Generale ad appellare la sentenza di assoluzione dell’ex sindaco di Scicli, dr. Franco Susino, dalla imputazione di concorso esterno nel delitto di associazione mafiosa rende giustizia all’uomo ed all’amministratore per un accusa infamante che ne aveva determinato le dimissioni, alla scelta coraggiosa e di civil servant di alcuni consiglieri e della giunta del tempo di continuare l’esperienza di governo della città, al solo fine di scongiurarne il dissesto finanziario, a quella parte della stampa e della società civile e politica , che aveva alzato la voce a difesa della comunità e della sua onorabilità, e che come ben si ricorderà era stata additata come “negazionista” dal Senatore del Pd Lumia nella chiosa finale di una interrogazione parlamentare in cui sollecitava il Ministro dell’Interno pro tempore, On. Alfano, a sciogliere il Consiglio Comunale per infiltrazione mafiosa. Ad esito della consolidata verità giudiziaria si sfarina il teorema dello scioglimento, pervicacemente sostenuto e difeso (con “liturgici” richiami al rispetto delle istituzioni) dalle forze politiche del tempo e “strenuamente” confermato in sede di giurisdizione amministrativa prima dal Tar e, da ultimo, dal Consiglio di Stato con un pronunciamento di cui si evidenza la “faticosa” trama motiva per “dequotare” la perentoria formula assolutoria della sentenza penale del Tribunale di Ragusa che aveva stigmatizzato come l’accusa di concorso esterno, assunto come elemento dirimente dal giudice amministrativo per dichiarare la legittimità dello scioglimento, avesse potuto superare, stante la inconsistenza del suo impianto, la soglia della udienza preliminare. Oggi sappiamo che, come ha sentenziato in via definitiva un pezzo dello Stato, i fatti per cui il Comune è stato sciolto non erano fatti di mafia. Questa è una verità incontrovertibile da cui partire. Le odierne sagge sollecitazioni a guardare avanti, pertanto, non possono prescindere dalla lettura attenta dei fatti che hanno caratterizzato la storia recente della città per saper fare discernimento e scrivere la storia futura. E tutto ciò non potrà avvenire fino a quando questa triste stagione non verrà raccontata per intero, anche nei suoi retroscena, peraltro, noti, nonostante gli omissis, i silenzi (rotti qua e là da qualche insolenza) variamente motivati e le sopravvenute (in concomitanza di talune proteste della società civile) “rituali” dichiarazioni della politica recitativa. I fatti narrano che aver sottratto alla comunità 18 mesi di autodeterminazione democratica, affidandone le sorti ad una gestione commissariale, che ha assunto decisioni (gravi) eludendone altre (quali ad esempio il mancato parere negativo per l’insediamento nel territorio di una mega discarica per rifiuti speciali coerentemente ai deliberati dei governi legittimi della città) senza mai “ascoltare” i cittadini, ha impoverito il tessuto democratico della comunità’, lasciandola senza protezione alcuna rispetto ai tentativi di realizzazione di interessi di parte che non avevano nulla di pubblica rilevanza e di diffusa utilità. E di tutto questo i responsabili della scelta politica, nelle diverse istanze, non ultima quella regionale, di sciogliere il comune devono darne conto alla città ed alla sua gente, senza rimozioni opacizzanti o paludati atteggiamenti istituzionali. Oggi a nessuno è più oltre consentito di fare la “voce narrante”, “latistante”, “neutrale” rispetto agli avvenimenti ed alle correlate responsabilità. I fatti invitano, inoltre, ad avviare una profonda riflessione sulla operatività nella moderna democrazia di una normativa che può determinare la sospensione della dialettica democratica di una comunità e del suo diritto ad autodeterminare il proprio futuro, sulla scorta di giudizi e valutazioni “probabilistiche” di infiltrazioni mafiose e condizionamenti della criminalità organizzata, che sentenze penali, valutando le stesse condotte, giudicano del tutto insussistenti. Ribadire oggi che Scicli, la sua gente, la sua cultura, le sue tradizioni, il suo Genius loci, non sono mafiosi, non vuol ovviamente negare che in città ci siano forze criminali organizzate. Al contrario questo va detto con chiarezza, manifestando alle Istituzioni, alla magistratura ed alle forze di Polizia un altissimo apprezzamento per la preziosa opera a tutela della serenità e della sicurezza della popolazione. MDP-Art 1 esprime, pertanto, piena soddisfazione per la restituita onorabilità al dr. Susino ed alla comunità sciclitana, impegnata in un non agevole itinerario di ricostruzione, brutalmente interrotto dallo scioglimento e che la ritrovata democrazia a seguito della ultima tornata elettorale, ha consentito di riavviare. Da qui in poi MDP-Art 1 è impegnato a spendersi con quanti a Scicli, in Sicilia e nel Paese, pensando ai giovani, alle donne, alle famiglie, all’associazionismo, a tutti i mondi vitali della società, vogliono progettare e realizzare un futuro di buona politica, che sappia coniugare legalità e sviluppo, democrazia e giustizia, progresso ed eguaglianza”. Firmato COORDINAMENTO PROVINCIALE ART 1 MDP RAGUSA e COORDINAMENTO ART 1 MDP SCICLI
PD RAGUSA: POSITIVA INTESA PER SCONGIURARE LICENZIAMENTI IPERCOOP E CHIUSURA DEL SITO DI RAGUSA
Il segretario dell’Unione comunale del Pd di Ragusa, Giuseppe Calabrese, si complimenta con i sindacati di categoria e con l’azienda Ipercoop per il lavoro svolto e per il buon senso manifestato che evita lo spauracchio di perdere ben 273 posti in Sicilia, parecchi dei quali anche nella provincia iblea. “Addirittura – sottolinea Calabrese – per la nostra realtà era paventata la chiusura del sito di Ragusa con un danno gravissimo per l’intero territorio. Auspichiamo, adesso, che i dipendenti possano accettare le condizioni contrattuali di sicuro meno positive rispetto a prima. Ma serviranno per salvare il posto di lavoro. Come Pd di Ragusa eravamo intervenuti durante la fase iniziale della vertenza, solidarizzando con i lavoratori ma soprattutto attivando tutti i canali politici possibili utili a risolvere la vertenza senza perdere occupati. Oggi registriamo questo risultato positivo sulla vertenza Ipercoop e vogliamo a tal proposito rimarcare l’importanza di questo marchio a Ragusa che assieme alle altre realtà della grande distribuzione rappresenta una buona fetta del sistema imprenditoriale locale che crea benessere e dà lavoro”.
RAGUSA, ART. 1 MDP E SINISTRA ITALIANA LISTA UNICA PER LE REGIONALI: CLAUDIA FAVA PRESIDENTE
Gianni Battaglia, Coordinatore provinciale Art. 1 Mdp, e Resi Iurato, Segretario provinciale S.I., comunicano che si sono incontrate le delegazioni provinciali di Art. 1 Mdp e Sinistra Italiana, le quali hanno manifestato piena soddisfazione per il cammino comune intrapreso e per la formazione di una lista unica per le prossime elezioni regionali. Art. 1 Mdp e S.I. auspicano che presto possano essere compiutamente definiti il percorso unitario, così da poter dare avvio alla campagna elettorale anche attraverso la messa a punto del programma e la formazione delle liste. A tal fine condividono la scelta di organizzare per il prossimo 10/9 una assemblea regionale alla quale proporre un percorso programmatico e la candidatura di Claudio Fava alla carica di presidente della Regione Siciliana. Le due formazioni politiche hanno convenuto sulla necessità che vengano sensibilizzate tutte le altre forze rappresentate da associazioni, movimenti e soggetti sociali, oltre che altri partiti, per aggregarli al processo progressista che conduce ad una candidatura unica e vincente che possa realisticamente assumere, in discontinuità con i governi passati, l’amministrazione della martoriata Regione Sicilia. In tale prospettiva Art. 1 Mdp e S.I. si sono determinati ad organizzare, nei prossimi giorni, un’iniziativa per raccogliere le adesioni di tutti tali soggetti interessati affinché essi possano concorrere attivamente alla formulazione del progetto comune. Le due formazioni politiche torneranno ad incontrarsi venerdì 8 settembre 2017 per proseguire il percorso unitario.