03-12-2024
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Archivio della categoria: Politica

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE ART. 1 – MDP, CHIESTO L’ACCESSO AL MERCATO DI VITTORIA 

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I parlamentari siciliani di Art. 1-Mdp Pippo Zappulla e Angelo Capodicasa, insieme al Coordinatore nazionale Roberto Speranza e al Vice presidente della Commissione nazionale  Antimafia, Claudio Fava,   hanno presentato al Ministro dell’Interno un’interrogazione parlamentare riguardante i temi sollevati dal  “Tavolo Verde Sicilia” nel corso di un redente  incontro svoltosi a Roma con l’on. le Roberto Speranza e una delegazione, composta dal Coordinatore provinciale sen. Gianni Battaglia,  e dai rappresentanti del “Tavolo Vede Sicilia”,  Don Giuseppe Di Rosa, sen. Concetto Scivoletto, on.le Francesco Aiello e il sig. Pietro Medica. Le questioni portate all’attenzione riguardano la presenza consolidata e crescente della mafia nella filiera ortofrutticola nazionale, nei Mercati italiani e nel Mercato di Vittoria; nel settore dell’autotrasporto e degli imballaggi e nella necessità e l’urgenza di un salto di qualità nell’azione di contrasto da parte dello Stato attraverso l’accesso, ai sensi della normativa antimafia, al Mercato di Vittoria.

Art. 1 Mdp Ragusa:  elezioni regionali  un progetto di discontinuità e cambiamento per la Sicilia

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Una delegazione del Coordinamento provinciale Art. 1 Mdp di Ragusa composta dal  coordinatore provinciale sen. Gianni Battaglia, dall’on. Francesco Aiello, dai componenti dell’esecutivo provinciale Giuseppe Fiorellini e  Gaetano Gibilisco, ha partecipato all’incontro del coordinamento regionale del Movimento, riunitosi a Enna. Art. 1 Mdp   “mentre esprime preoccupazione per i ritardi con cui si procede nella ufficializzazione della proposta politica programmatica da avanzare ai siciliani conferma la posizione espressa nella riunione con Leoluca Orlando e SI”. Mdp ribadisce “il proprio interesse per la eventuale candidatura civica discussa con Orlando purché sia espressione di un progetto politico programmatico”. “Un progetto – continua Mdp – coerente con l’esigenza di discontinuità e di cambiamento che i siciliani richiedono, evitando di piegare la Sicilia e le sue emergenze a scambi politici tra il Pd di Renzi e Ap di Alfano”.

Tratto autostrada Rosolini-Modica, Lorefice: non resti l’ennesima incompiuta

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“L’autostrada Catania-Siracusa-Modica rischia di non essere completata a causa della chiusura del cantiere del tratto autostradale Rosolini-Modica. Un’arteria importantissima che rischia di restare l’ennesima incompiuta”: così la deputata della XII Commissione Affari Sociali Marialucia Lorefice che in una nota al ministro delle Infrastrutture Del Rio ne ha evidenziato le problematiche, a partire dal licenziamento da parte dell’Impresa Co.si.ge di tutte le maestranze a far data dal 31 luglio 2017. “150 lavoratori ai quali si aggiungono coloro che lavoravano nell’indotto. In questi mesi – sottolinea la deputata del M5S –  vi sono stati presìdi degli operai, appelli rivolti agli enti nazionali e regionali al fine di trovare una soluzione. Le organizzazioni sindacali, con il pieno sostegno dei lavoratori, si sono opposte ai licenziamenti, anche presidiando il cantiere per ben due giorni con assemblee permanenti, nonostante ciò, si sono fermati i lavori, e anche i lavoratori”. “Gli ostacoli economici e tecnici in essere – continua la parlamentare – non hanno permesso di trovare delle soluzioni. E l’impresa ha deciso di cessare l’attività del cantiere”. “In ballo – dice la Lorefice a Del Rio – c’è il lavoro di centinaia di famiglie, ci sono i soldi, fondi in buona parte concessi dall’Ue, che rischiano di andare persi, c’è la tenuta delle imprese fornitrici che non ricevono i dovuti pagamenti da mesi e che vantano crediti ingenti e la realizzazione di un’opera determinante per lo sviluppo economico della Sicilia. L’autostrada Catania-Siracusa-Modica rischia di rimanere bloccata o mai più ultimata. È fondamentale che vi sia tra i soggetti direttamente coinvolti nella realizzazione dell’opera una concertazione delle azioni da mettere in atto per trovare soluzioni in tempi celeri. Nessuno può tirarsi indietro dalle proprie responsabilità. Ho ritenuto doveroso scrivere al ministro Del Rio auspicando anche in un tempestivo interessamento. Servono risposte, soluzioni immediate e necessarie per tutelare lavoratori, ditte e completare l’autostrada Catania-Siracusa-Modica”.

 

Comune di Ragusa, si è dimesso l’assessore Salvatore Corallo

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L’assessore all’urbanistica e lavori pubblici Salvatore Corallo si è dimesso.  Da tempo Corallo aveva programmato questa mossa per rendersi “libero” in occasione della prossima scadenza elettorale delle regionali in modo tale da non avere incarichi pubblici che gli impedirebbero, secondo le regole grilline, di partecipare,  a qualsiasi titolo, a forme di collaborazione con un futuro governo regionale cinquestelle. Da anni i rapporti tra Corallo e il sindaco Piccitto si erano logorati irrimediabilmente. L’impronta lasciata da Corallo alla nostra comunità è purtroppo spaventosa: decine di concessioni edilizie rilasciate negli ultimi due anni, la variante al piano regolatore in alto mare, il nuovo strumento urbanistico incardinato solo riguardo i titoli. E’ chiaro che Corallo viste le mire non sparirà dalla scena: lo vedremo al seguito di Cancelleri per l’intera campagna elettorale. Ora si apre la fase politica più interessante ovvero chi chiamerà il sindaco per reggere le importanti deleghe?

Emergenza rifiuti a Ragusa

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Riceviamo un comunicato congiunto di Art.1 Mdp,     Ragusa Prossima,  Sinistra Italiana e pubblichiamo: “ Interveniamo sulla questione dei rifiuti a Ragusa, dopo che la legittima dialettica politica ha scaricato le scorie della ricerca dei responsabili a cui addebitare le colpe in un gioco allo scarica barile di cui i cittadini ragusani sono stanchi. Vorremmo porre la questione nell’alveo della ragione e della concretezza delle cose da fare. Il comune di Ragusa conferisce nella discarica di Cava dei Modicani, costruita negli anni novanta . Dal piano regionale dei rifiuti del luglio 2012 avevamo appreso che nella discarica  erano  ancora disponibili circa 115 mila mc, a cui si potevano aggiungere  altri 90 mila mc, con interventi di innalzamento delle sponte, prima del totale riempimento. Considerando che il conferimento medio giornaliero di Ragusa è di 80 tonnellate e che la  raccolta differenziata è ferma al 17%,  i tempi tecnici di riempimento di Cava dei Modicani erano stimati in circa  4 anni. Quindi entro il 2015 la discarica si sarebbe esaurita. Fra l’atro da marzo scorso la discarica di Cava dei Modicani aveva già  l’obbligo di conferire 40 tonnellate di secco nella discarica di Motta S. Anastasia (Ddg 321). Tutti a cominciare dal sindaco e dalla sua giunta a finire alle forze politiche cittadine,  avevano piena conoscenza di questo scenario. Quale erano in quel momento le alternative possibili? Sostanzialmente due: ipotizzare la costruzione di una quarta vasca oppure determinarsi alla politica cosiddetta “zero waste”, cioè riduzione dei rifiuti e  differenziata spinta. La prima , quella della quarta vasca , è sostanzialmente una non soluzione:  impossibile ed inesistente perché è la regione a definire il piano dei rifiuti e quindi a definire numero e siti per le discariche. Impossibile perché fuori da qualsiasi approccio moderno al tema rifiuti; soluzione a grandissimo impatto ambientale ed economicamente devastante perché nella logica del rifiuto come costo e non come risorsa, nella logica dello spreco e non del riciclo. Esponenti delle forze politiche che sottoscrivono questa nota, hanno espresso coerentemente questa posizione votando contro tale  ipotesi sia nella precedente consiliatura che in quella attuale. Ci rammarica piuttosto che l’attuale segretario dell’unione comunale del PD abbia oggi  mutato opinione. Una subordinata alla quarta vasca è stata la progettazione dell’ innalzamento delle sponte e del sostanziale ampliamento della discarica; operazione giusta e legittima e per la quale la regione ed il governo regionale hanno mostrato ancora una volta la loro  totale inadeguatezza politica e decisionale. Il tema dei rifiuti è un altro esempio dell’incapacità di governo del Presidente Crocetta e della necessità di un suo definitivo superamento. La seconda soluzione, quella di accelerare sulla differenziata, non è stata perseguita dall’amministrazione attuale. Non è stata azionata alcuna leva, né culturale, né amministrativa, né legale per ridurre il conferimento attraverso la raccolta differenziata. In verità , dobbiamo riconoscere all’ex assessore Conti il merito di aver posto in essere fatti concreti per procedere verso la differenziata spinta e per costringere la ditta incaricata della raccolta dei rifiuti di raggiungere l’obiettivo previsto nel capitolato d’appalto del 28% di differenziata. Sappiamo come la determinazione dell’assessore Conti è stata premiata. Se la differenziata fosse stata attuata solo nei limiti contrattuali, la discarica avrebbe ancora almeno sei mesi di vita;  se invece  si avesse avuto la determinazione politica a differenziare fino al 65% , come previsto nel capitolato della nuova gara, avremmo dinanzi ancora alcuni anni di vita per la discarica. Fra l’altro, un ddg del dipartimento acque e rifiuti del marzo scorso, imponeva ai soggetti gestori di adottare misure straordinarie di raccolta dell’umido e del materiale ingombrante e di imporre la raccolta differenziata dei rifiuti mercatali ( es. il mercato del mercoledì) . Non ci risulta che queste prescrizioni siano state messe in atto, né che il comune abbia controllato perché ciò avvenisse. La situazione attuale, considerato che Ragusa dovrà conferire i propri rifiuti a Lentini e Motta, richiede soluzioni non palliative e che non gravino ulteriormente sulle tasche dei cittadini che direttamente ed indirettamente pagheranno. Direttamente nella tariffa  Tari del prossimo anno, perché essendo questa tariffa commisurata alla copertura integrale dei costi del servizio, essa dovrà inglobale i maggiori costi del servizio connessi al conferimento in altre discariche. Indirettamente perché in ogni caso i maggiori costi di conferimento dovranno già ora essere coperti e si procederà a variazioni di bilancio, che significa spostamenti di somme da servizi previsti al pagamento del disservizio dei rifiuti. Meno servizi per pagare i rifiuti. Che fare? Chiediamo che l’amministrazione affidi immediatamente il servizio di raccolta dei rifiuti alla ditta vincitrice della gara, giusta ordinanza del Cga Sicilia del 7 luglio scorso con la quale si riconosce la regolarità della procedura di affidamento, al fine di mettere in atto quanto previsto per puntare immediatamente a raggiungere la percentuale del 65% di raccolta differenziata; ciò ridurrebbe notevolmente il danno considerato che a settembre dovrebbe essere pienamente operativo il centro di compostaggio.  Infine chiediamo di sostenere ed incentivare  i soggetti privati che si sono organizzati per la raccolta differenziata della plastica e che contribuiscono concretamente alla riduzione del danno prodotto dal conferimento indifferenziato in discarica”. Firmato Art.1 Mdp, Ragusa Prossima e Sinistra Italiana.

EMERGENZA RIFIUTI A RAGUSA, IL SEGRETARIO PD CALABRESE: MAI LA CITTA’ SI ERA RIDOTTA IN QUESTO STATO

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“Giudichiamo grave e deleterio, per l’immagine di una città come Ragusa, quello che sta accadendo, mai ridotta al punto da lasciare il pattume in strada perché non si sa dove conferire. Anni di attesa per assistere alla rivoluzione grillina di Piccitto e infine il risultato si può esprimere in due parole soltanto: delusione e sconcerto”. Ad affermarlo il segretario cittadino dell’Unione comunale del Pd di Ragusa, Peppe Calabrese, il quale prosegue spiegando che “è comodo per il sindaco scaricare la colpa sulla Regione governata dal Pd puntando il dito sul fatto che il pattume resta in strada per colpa dell’esecutivo siciliano. Ma la misura è colma”. “L’improvvisazione e la incapacità amministrativa dimostrata dai Cinque Stelle – aggiunge Calabrese – è palese. L’ultimo programma triennale delle opere pubbliche lasciato in eredità a questo sindaco prevedeva la progettazione e la costruzione della quarta vasca a Cava dei modicani. Appena insediatosi, Piccitto annunciava l’eliminazione del progetto di realizzazione della quarta vasca dal piano triennale visto che il loro programma contemplava la differenziazione di tutto. A distanza di 4 anni il danno grave è palesemente sotto gli occhi di tutti i ragusani. Tassa sui rifiuti aumentata del 50%, servizio raccolta rifiuti prorogato per 4 lunghi anni alla stessa ditta senza gara, senza nessuna trasparenza, nella totale illegittimità. Una amministrazione che annuncia la differenziata al 70% e di contro riesce addirittura a fare meno della precedente ovvero passando dal 21% al 17%: tutto ciò ha contribuito a tratteggiare un quadro deprimente. Per non parlare del fatto che il sindaco ha cacciato dopo due anni dall’insediamento un assessore espressione di Legambiente (Claudio Conti), sostituendolo con uno venuto dal Nord (Antonio Zanotto) facente parte del cerchio magico grillino e che in oltre due anni non è riuscito a fare partire il nuovo contratto continuando con la proroga e con un conseguente aggravio di costi sulla collettività, in quanto tutto legato ad un capitolato vecchio che produce sempre più costi. Insomma, Ragusa, dal punto di vista ambientale, è al collasso. Politicamente diciamo che non meritiamo tutto questo”. Calabrese, poi, ritorna ad affrontare il nodo concernente la chiusura della discarica. “Da mesi – continua – si sapeva che Cava dei modicani si accingeva al collasso per riempimento, ma nulla ha predisposto Piccitto. Ha saputo solo fare propaganda eliminando la quarta vasca ma non ci sono stati miglioramenti per quanto concerne la differenziata mentre l’impianto di compostaggio non è mai partito con grave danno economico. Ora prendiamo atto dell’appello ai cittadini da parte di Piccitto di tenersi la spazzatura a casa. Ma non dovrebbe provare un po’ di vergogna questo sindaco? Non potrebbe pensare seriamente di scusarsi per il danno arrecato e magari dedicarsi ad altro? Lo ribadiamo: la misura è colma. I cittadini sono arrabbiati. L’appello che lanciamo come Pd ai cittadini è indignatevi e non arrabbiatevi. Come primo partito della città, abbiamo il dovere di denunciare e intervenire su quanto accaduto e assicuriamo i cittadini che interverremo presso l’assessorato alla Regione siciliana nonostante questo sindaco non lo meriti e nonostante non andrebbe aiutato per l’arroganza amministrativa dimostrata. Ma noi siamo un partito responsabile di governo, un partito di proposta e metteremo mano al tentativo di rimediare al danno, nella speranza che quanto accaduto non venga dimenticato dai ragusani”.

INSIEME: LA SCELTA DI NON DECIDERE PORTERÀ IL COMUNE DI RAGUSA A SOCCOMBERE NEI CONFRONTI DI SISOSTA

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Riceviamo dal gruppo consiliare Insieme e pubblichiamo: “È solo tempo di fare le cose. Oltre due anni fa avevamo lanciato un grido d’allarme in merito alla vicenda che vede coinvolti da una parte il Comune di Ragusa e dall’altra la ditta SISosta, concessionaria dei parcheggi a pagamento. A causa una serie di inadempienze contrattuali la SiSosta ha acceso un contenzioso con l’amministrazione lamentando un danno di circa 9 milioni di euro. Appena acceso i riflettori sulla problematica l’assessore Corallo, delegato a trattare la materia, si premurò di dire che, nell’arco di breve anzi di brevissimo, avrebbe risolto la questione ed invece, ad oggi, ancora nulla!!!! Da un esame dettagliato del rendiconto di gestione 2016 approvato qualche giorno fa dalla giunta municipale non risulta in alcun modo traccia della risoluzione di questa controversia. E’ tempo di fare e di fare subito perché le inadempienze contrattuali a cui è andato incontro il Comune di Ragusa sono incontrovertibili e manifeste. Il Comune avrebbe dovuto inibire una serie di stalli di sosta su piazza Caduti di Nassyria e su via Gen. Scrofani, avrebbe dovuto approvare il progetto definitivo circa un anno e mezzo prima considerata la data di previsione massima, avrebbe dovuto consegnare quattro anni prima il parcheggio multipiano di Piazza del Popolo. Sollecitiamo, ancora una volta l’amministrazione, di risolvere, una volta per tutte, la questione e di non dilatare ulteriormente tempi della risoluzione. Un atteggiamento simile non serve: significherebbe solo trascinare un debito e magari affibbiarlo a chi domani sarà chiamato a governare la città di Ragusa. Oggi, nella migliore ipotesi, considerato il forte ritardo e la negligenza che ha contraddistinto l’amministrazione, per arrivare ad un accordo transattivo con la SiSosta per addivenire alla fine del contenzioso il Comune sarà costretto ad accollarsi un debito importante sempre più crescente con il passare del tempo. Noi ci auguriamo che qualsiasi scelta compiuta vada nella logica della ragionevolezza e che sia la meno gravosa per il Comune e che si faccia chiarezza, una volta per tutte, dei rapporti attuali e anche di quelli a venire con la ditta che gestisce i parcheggi multipiano”. Firmato il gruppo consiliare Insieme del Comune di Ragusa

Sanità Ragusa, Dep. Lorefice: basta bluff, il Ministro deve agire

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«Per la Sanità iblea il Governo non fa nulla, delega la Regione e sta a guardare. Poi deciderà sulle nomine manageriali. Poi. Intanto è il caos»: Così la parlamentare Marialucia Lorefice, membro XII Commissione Affari Sociali – dopo la discussione dell’interpellanza urgente al ministro Lorenzin. «Rispetto alle problematiche della Sanità dell’ex provincia di Ragusa, frutto di scelte molto discutibili e che hanno mandato in tilt il sistema sanitario ibleo, il ministero della Salute non ha sostanzialmente nulla da dichiarare. Adesso – sottolinea la Lorefice – abbiamo la certezza che il ministro Lorenzin è informato dei fatti ed è in contatto con la Regione siciliana ma, in sostanza, resta a guardare lo scempio avvenuto mentre, invece, sarebbe opportuno intervenire. Altro che presa in carico dei problemi della rete ospedaliera provinciale». «Abbiamo chiamato in causa la questione della nomina politica dei manager in Sanità – prosegue la parlamentare 5 stelle – perché è evidente come nell’oscena vicenda le responsabilità principali vadano ascritte al direttore generale dell’Asp 7. Il dott. Aricò continua a dire che è tutto apposto, la Lorenzin dice che è a conoscenza ma non entra nel merito del problema. Noi vogliamo fatti. Il Ministro deve garantire l’apertura del nuovo ospedale Giovanni Paolo II e seguire l’iter affinché tutto avvenga con regole e tempistiche precise e rispettose del lavoro del personale che sta in corsia e dei cittadini che necessitano di servizi. Altro che cronoprogrammi bluff. Non potremmo permetterci un altro flop nella rete sanitaria iblea. L’hanno già rovinata abbastanza. Dobbiamo ripristinarla e ridare alla provincia di Ragusa le eccellenze in sanità che ha sempre avuto».

LA SOPPRESSIONE DEL SERVIZIO DOPOSCUOLA A RAGUSA

Mariuccia Licitra coordinamento donne Pd Ragusa

Anche Mariuccia Licitra, coordinatrice cittadina delle donne del Pd di Ragusa, si unisce al coro di dissenso in merito “all’infelice scelta dell’amministrazione pentastellata tesa a sopprimere il servizio di doposcuola ed attività integrative nelle scuole dell’obbligo”. “L’attuale amministrazione comunale, sostenuta dagli ormai noti consiglieri comunali di opposizione che ne fanno da stampella in un gioco di poker face – sottolinea Licitra – cancella la figura dei docenti comunali, professionisti dell’area educativa, che per diversi decenni hanno creato e realizzato a favore dell’utenza scolastica un patrimonio di progetti pedagogici di alto profilo, valorizzanti le attività previste dal Piano dell’offerta formativa delle scuole ove operano e favorendo il raggiungimento degli obiettivi didattici. Con la soppressione di tale servizio ed il ricollocamento del personale negli asili nido comunali, viene buttato per sempre un patrimonio culturale di esperienze faticosamente architettato e speso a favore della crescita culturale dei nostri figli. Risulta sconcertante la schizofrenia politica del perché a Modica, laddove i grillini sono all’opposizione, hanno contestato duramente la scelta amministrativa di soppressione di tale servizio, mentre a Ragusa gli stessi perseverano in opposta direzione: mirabile esempio di coerenza politica a meno di quindici chilometri”.

LA RAGUSA MARE CONTINUA AD ESSERE TROPPO PERICOLOSA

Il presidente della commissione Trasparenza Elisa Marino

“Due incidenti gravi in appena 24 ore, e per di più entrambi occorsi ad altrettanti centauri, possono bastare. Ogni anno è la solita solfa. Ma non si muove un dito per mettere in sicurezza un’arteria stradale, la Ragusa mare, che, giocoforza, durante il periodo estivo, vede aumentare in maniera notevole il transito veicolare e, in assenza di adeguati canoni di sicurezza, vede crescere proporzionalmente le situazioni di pericolosità”. E’ il senso dell’allarme che arriva dalla consigliera comunale Elisa Marino che, a nome del gruppo Insieme, pone al centro dell’attenzione la sempre presente problematica di una realtà della viabilità iblea dove il numero dei sinistri stradali stenta ad essere contenuto. “Anzi, se possibile, come purtroppo abbiamo avuto modo di notare – continua – si registrano dei picchi che non lasciano ben sperare. Il problema, secondo noi, è sempre lo stesso. Quello, cioè, della mancata adozione di sistemi di sicurezza che consentano alle auto e alle moto di procedere con relativa tranquillità fermo restando che alla base ci vuole, comunque, la necessaria prudenza da parte di chi guida. Ciò nondimeno non possiamo fare a meno di sottolineare che la presenza di numerosi accessi laterali, le non perfette condizioni del manto stradale e altre anomalie simili sono delle pesanti concause che originano gli incidenti stradali in questione. Ecco perché il Comune di Ragusa può fare valere la propria autorevolezza nei confronti del Libero consorzio comunale, ex Provincia regionale, e richiedere che si faccia il possibile, pur in tempi di ristrettezza economica come quelli attuali, per assicurare la necessaria sicurezza alla strada in questione. Abbiamo già avuto modo di appurare come, in casi simili, l’adozione di misure specifiche o, meglio ancora, la concretizzazione di importanti opere infrastrutturali (su tutti valga l’esempio del prolungamento di viale delle Americhe all’uscita di Ragusa verso la superstrada per Catania) abbiano consentito di diminuire se non completamente abbattere il numero degli incidenti stradali”.

SINISTRA ITALIANA RAGUSA, ELETTO PRESIDENTE PROVINCIALE

elio pace

Elio Pace, 52 anni laureato in scienze agrarie e consulente per la qualità di produzione e sicurezza alimentare, è il nuovo presidente dell’ assemblea provinciale di Sinistra Italiana a Ragusa. Pace, in passato dirigente del Pds e successivamente coordinatore cittadino di Sel a Comiso, è stato eletto all’unanimità dall’assemblea del partito dopo un serrato dibattito incentrato sulle imminenti elezioni regionali e sulle elezioni amministrative nel 2018 a Ragusa. Nel corso del dibattito è emerso l’auspicio per una “rapida definizione di una strategia che punti ad alleanze che vadano oltre le forze che si collocano a sinistra del Pd perchè è avvertita la necessità di dare voce e rappresentanza ai movimenti locali e alla aggregazioni civiche progressiste per costruire una alternativa di speranza e discontinuità di governo per la Sicilia”. In tal senso Sinistra Italiana segue con interesse il confronto avviato a livello locale con il movimento “Ragusa prossima” e propone che si dia corpo ad “forum civico e progressista” nel capoluogo per definire il programma elettorale per costruire “la città degli esempi” in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno. 

LA CASA PROTETTA PER ANZIANI E DISABILI DI VIA PSAUMIDA A RAGUSA RESTA UN MIRAGGIO

Casa protetta per anziani e disabili

“Dopo quattro anni di attività della Giunta Piccitto non si è ancora riusciti a cavare un ragno dal buco. La casa protetta per anziani e disabili di via Psaumida resta, purtroppo, un miraggio”. A denunciarlo è il consigliere del Movimento Civico Ibleo, Gianluca Morando che aggiunge: “Nonostante le rassicurazioni provenienti dai due ex assessori al ramo, Gianflavio Brafa e Salvatore Martorana, e nonostante l’intento manifesto dell’amministrazione comunale di rendere fruibile il sito, siamo ancora in attesa della pubblicazione del bando per l’assegnazione della gestione della struttura e, più in generale, dell’espletamento delle procedure indispensabili per avviare, finalmente, il percorso necessario a rendere fruibile la casa protetta per anziani”. Morando afferma che è importante potere contare su una realtà del genere nella nostra città. “Per tutta una serie di motivi – continua – e per garantire ancora più servizi sul fronte sanitario alla popolazione anziana che sta diventando sempre più numerosa come, del resto, accade in tutto il Paese. Auspico che il sindaco e l’assessore al ramo possano fornire, finalmente, l’input dovuto all’accelerazione delle pratiche per garantire a Ragusa la piena operatività della casa protetta per anziani e disabili”.

CALABRESE ELETTO SEGRETARIO DELL’UNIONE COMUNALE PD DI RAGUSA

Assemblea delegati

L’elezione è avvenuta per acclamazione da parte della platea di 160 delegati riunitisi giovedì sera all’ex Ideal. L’assemblea ha anche provveduto a nominare i componenti della direzione, formata da 40 uomini e 40 donne, che sarà presieduta da Michele Sbezzi. Presidente dell’assemblea, invece, è stato eletto Alessandro Tumino mentre tesoriere sarà Sebastiano Lupo. Mariuccia Licitra, inoltre, sarà la responsabile del coordinamento Donne. In più, da subito è stato nominato responsabile dell’organizzazione Vincenzo Firrincieli. “Sono davvero onorato della fiducia che l’assemblea mi ha riservato – afferma Calabrese – ora comincia una sfida importante che dovrà portarci a fare crescere ancora di più il Pd nella città di Ragusa. Dobbiamo gettarci alle spalle le gelosie, le contrapposizioni, la determinazione a distruggere piuttosto che a costruire. In una parola, dobbiamo cambiare verso e questa è una occasione più unica che rara per fare in modo che la barra possa tornare di nuovo dritta”. Calabrese fa poi riferimento al Pd come a una importante realtà di centrosinistra che guarda con interesse a tessere alleanze con chi sta a sinistra del partito. “Ma è essenziale – aggiunge – che sia rispettato il ruolo del nostro partito e che nessuno ci guardi con pregiudizio. Il nostro sarà un Pd con lo sguardo aperto verso l’associazionismo moderato che dimostra di condividere il progetto democratico da portare avanti su un’idea forte per la nostra città. Ritengo che un Pd unito a Ragusa possa diventare volano di vittorie. Nessuno dimentichi che ad oggi siamo sempre il primo partito della città e vogliamo continuare ad esserlo”. Il presidente provinciale del Pd D’Asta sottolinea: “Faccio i migliori auguri al neosegretario con la consapevolezza che saprà interpretare al meglio quelle che sono le esigenze di una comunità democratica ritrovata in un suo percorso unitario. Un partito che ha bisogno, anche su base comunale, di essere rilanciato perché sono numerose le sfide che dobbiamo sostenere da qui ai prossimi mesi. Mi fa piacere che gli interventi registrati siano stati tutti propositivi e costruttivi. Dovremo lavorare parecchio, tutti assieme, per fare in modo che le ricadute politiche sul territorio possano essere notevoli. E’ un nuovo inizio necessario per costruire e affrontare percorsi importanti”.

Mancata apertura nuovo ospedale, dichiarazione del sindaco di Ragusa

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Il Sindaco Federico Piccitto ritiene opportuno intervenire in merito ai lavori della VI Commissione ARS Servizi Sociali e Sanitari, convocata a Ragusa e svoltasi presso l’Aula Consiliare del Comune per discutere della mancata apertura del nuovo ospedale Giovanni Paolo II e dichiara quanto segue:“L’interesse del Parlamento Siciliano verso la complicata vicenda della mancata apertura del nuovo ospedale Giovanni Paolo II e dei disagi determinatisi, a cascata, sui nosocomi di Vittoria e Modica, non può che essere un fatto positivo, dal momento che avevo chiesto, nel corso dei lavori della Commissione, una presenza qualificata della politica regionale, perché si cercassero soluzioni concrete finalizzate all’apertura del nuovo ospedale. Le scelte della Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa, come ho ripetuto in più occasioni, hanno evidenziato gravi carenze tecnico-organizzative che hanno portato il sistema sanitario provinciale al collasso. Occorreva, tuttavia, un passo avanti ulteriore, al di là dell’accertamento delle responsabilità, che ci consentisse di arrivare in tempi brevi all’apertura del nuovo ospedale Giovanni Paolo II, che resta l’unico obiettivo verso cui orientare scelte ed energie. Non posso che essere soddisfatto, pertanto, della ferma presa di posizione della VI Commissione ARS Servizi Sociali e Sanitari, presieduta dall’On. Pippo Digiacomo, che ha deciso di nominare una Commissione ristretta, formata dagli On.li Giuseppe Arancio, Enzo Fontana e Alessandro Cappello, con l’obiettivo di affiancare la Direzione Generale e l’Assessorato Regionale alla Salute nelle scelte delle prossime settimane. Grazie alla supervisione della Commissione ristretta, mi ha assicurato il presidente Digiacomo a margine dei lavori, sarà possibile arrivare all’apertura del nuovo ospedale in tempi rapidissimi. In tal senso mi risulta che si stia muovendo anche la Prefettura, che sta seguendo la situazione con attenzione, avendo interessato della delicata vicenda sia il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, che l’Assessore alla Salute, Baldo Gucciardi. Se la politica regionale saprà trovare adeguate soluzioni, la Città di Ragusa e la provincia intera potranno, finalmente, avere il loro ospedale, nonostante errori e sottovalutazioni di una Direzione Generale inadeguata e di un Assessore Regionale alla Salute che, ad oggi, non ha voluto dire una parola in merito alla grave situazione venutasi a creare a causa di un management non all’altezza di una provincia e di un’azienda come l’ASP 7 di Ragusa. Il mio auspicio è che, almeno nei confronti del Parlamento Siciliano e della Prefettura, ci sia, da parte del governo regionale, il rispetto che è mancato nei confronti dei numerosi rappresentanti istituzionali della provincia, che in queste settimane avevano invocato la presenza a Ragusa dell’Assessore Regionale alla Salute”.

Nuovo Ospedale di Ragusa. Non ci resta che piangere!

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Riceviamo dal consigliere comunale di Ragusa Maurizio Tumino, del gruppo Insieme, e pubblichiamo: “Oggi nell’aula del consiglio comunale di Ragusa si è celebrata la riunione della commissione sanità regionale. Oltre al presidente on. Digiacomo si sono presentati all’appuntamento solo due deputati su quindici. La mancata partecipazione del resto dei componenti testimonia, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di come in termini di sanità pubblica tutto si svolge a compartimenti stagni. I deputati palermitani curano d’altronde l’orticello proprio, quelli catanesi mostrano attenzione solo per i fatti del “liotru” così come tutti gli altri onorevoli delle varie provincie spendono la loro autorevolezza per le questioni di casa propria. E a Ragusa i nostri deputati cosa fanno? Evidentemente poco! L’on. Dipasquale, che in passato si è attribuito il merito della nomina del fidato manager, si nasconde e preferisce far finta di occuparsi d’altro. Disconosce le amicizie, e non è neppure la prima volta, e tradisce gli antichi patti. Ragusa chiede di sapere, di capire le ragioni di tanta fretta sulla data di apertura del nuovo ospedale, di comprendere le ragioni del perché oggi la nostra città sta vivendo questa situazione paradossale di avere tre ospedali smantellati. E Dipasquale, l’onorevole che si è dimesso da sindaco di Ragusa nonostante avesse spergiurato di non farlo, che fa? Niente, al solito!! In prima battuta, confortato forse dalle notizie avute dal sottosegretario alla salute on. Faraone, quello che armato di secchiello e paletta nei giorni passati ha contribuito a pulire qualche marciapiedi della nostra città ma che evidentemente si tira fuori dai problemi veri, quelli che scottano, annuncia, urbi te orbi, l’apertura del NOR. Qualche giorno dopo, a seguito dell’interessamento dell’autorità giudiziaria, si ritira a spron battuto e dimentica, un altra volta, Ragusa e i ragusani. L’on. Faraone dismette il pollice verde e lo segue a ruota come se il problema fosse di altri. Povera Ragusa. Nel frattempo i disagi aumentano, iniziano i primi disservizi, si registrano i primi decessi sospetti. Ma questa è un’altra storia! che interessa tanto alla gente di Ragusa ma poco, evidentemente, agli uomini del Partito Democratico. Candidamente, oggi, su una richiesta specifica di conoscere la data esatta della nuova apertura, il manager ha risposto di non essere in condizioni di fare previsioni certe. Non ci resta che piangere!!!! e pregare di stare bene”. Firmato Maurizio Tumino, consigliere comunale di Ragusa (gruppo Insieme)

8 milioni di euro per le emergenze nazionali, c’è anche Ragusa per gli eventi meteorologici di gennaio

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La senatrice Venera Padua parla di una decisione importante utile a “porre in essere tutte le iniziative di carattere straordinario finalizzate al superamento della grave situazione determinatasi a seguito degli eventi meteorologici in questione. E visto che la situazione di emergenza, per intensità ed estensione, non è stata fronteggiabile con mezzi e poteri ordinari, si è fatto ricorso a questo provvedimento straordinario. Mi piace sottolineare come si tratta di una prima risposta del Governo nazionale che non potrà servire a coprire completamente i danni registratisi ma ci adopereremo per consentire l’adozione di provvedimenti simili nei prossimi mesi”.

FEDERICO PICCITTO, L’ABIURA E LA MOSSA DEI COSTRUTTORI

tradimentoE arrivammo giustappunto nell’ultimo anno di amministrazione al nodo da risolvere: i costruttori con la loro forza e intraprendenza sono portatori di benessere e crescita civica e quindi rappresentano lo spirito comune collettivo dei ragusani, o sono solo degli scaltri speculatori che prima hanno soddisfatto alcune naturali esigenze di sviluppo e poi sono sconfinati entrando nel Palazzo, asservendo i politici e riuscendo a dominare la visione programmatoria della città piegandola ai loro disegni? Ragusa non è diversa da tutte quelle realtà in cui la speculazione edilizia ha distrutto l’anima delle città, ma c’è un’aggravante in più qui da noi: la sovrapponibilità  tra speculatori e politici che ha rallentato la consapevolezza del disastro creato dall’espansione urbana contagiando partiti, associazioni, corpi intermedi… Ogni lottizzazione, ogni piano costruttivo, ogni programma di falsa edilizia popolare, era sempre accolto con godimento perché ogni singolo “complice” di questo meccanismo rinnovava la perversa giustificazione di essere nel giusto dando lavoro alle maestranze, portando ossigeno alle imprese, offrendo ai giovani la villetta con giardino. Il cemento ha unito la classe dirigente ghettizzando il pensiero alternativo che qui e là spuntava e tentava di resistere nonostante un isolamento fortificato e supportato dalla assenza di norme illuminate e proiettate al bene comune di lunga durata per porre un netto freno al diritto dei privati ad edificare. L’apparire dei grillini – forza dapprima impalpabile e sotterranea poi rivelatasi maestosa e portatrice di una ribellione che poteva finalmente trovare concretezza grazie al fascino della liberazione collettiva raggiungibile per via anonima più che rappresentativa, il voto segreto – doveva costituire la prima trincea per lanciarsi sul campo e liberarlo  dalla cultura paramafiosa che, per l’intreccio su descritto, dominava Ragusa. Nulla invece ha fatto Piccitto per riappropriarsi dell’urbanistica, anzi l’ha lasciata nelle mani di Salvatore Corallo che per formazione, indole, amicizie adora il mondo veloce e spregiudicato dei costruttori, e il sogno cinquestelle è così finito. Altra materia, oltre l’urbanistica, non esiste per imporre idee sensate su una città, tant’è che qualsiasi settore della organizzazione comunale, dalla viabilità, ai servizi sociali, al traffico, ai lavori pubblici, all’istruzione, alla cultura passa anche in modo indiretto dalle scelte urbanistiche. Piccitto però ha abbandonato l’urbanistica e tutto è scivolato via senza guida, senza forma, senza tono. I cinquestelle hanno perso quel po’ di eccitazione creativa, e la voglia di onestà si è trasformata in voglia ‘e campà. Il giudizio ormai è solo politico; lasciamo agli specialisti della psiche lo sforzo di studiare le ragioni del loro tormento, il buio della loro coscienza morale, il piacere di acquattarsi sotto Grillo e Casaleggio e sorbirsi le regionarie dove  partecipano si e no 150 persone. Fermiamoci ai fatti semplici semplici. Abbiamo i cinquestelle con l’elmetto in vista delle elezioni regionali, ma assolutamente sguarniti di qualsiasi corredo valido  a governare in una logica di progettualità contemporanea – basti infatti considerare  che l’unico progetto serio è la metropolitana di supeficie risalente alla giunta Chessari di venti anni fa – e i famelici costruttori che non riescono a tollerare il benchè minimo intoppo al loro procedere. E così l’unico concreta novità che avviava il mondo delle costruzioni in un cammino di comprensione e accettazione della realtà nel rispetto dell’ambiente, ossia il nuovo regolamento edilizio votato in aula nel 2015 grazie alla spinta di Partecipiamo e che impone per le nuove costruzioni una serie di adempimenti per il risparmio idrico, si è trasformata in un pericolo.  Il tema è l’acqua, cavallo di battaglia di Grillo, l’esempio più evidente del massacro di noi umani sul pianeta, argomento trattato ogni giorno nei notiziari, comprensibile persino agli infanti. Ebbene cosa dice il regolamento edilizio? Quattro regole base sintetizzabili nei seguenti punti: si introduce la contabilizzazione individuale obbligatoria del consumo di acqua pubblica così da garantire che i costi per l’approvvigionamento di acqua potabile sostenuti dall’immobile vengano ripartiti in base ai consumi reali effettuati da ogni singolo proprietario o locatario; si introduce l’obbligo di adozione di dispositivi per la regolazione del flusso di acqua dalle cassette di scarico e l’uso di ‘flussi aerati/riduttori di flusso’ per rubinetti e docce, fisse e direzionabili. E ancora: si adottano sistemi che consentano l’alimentazione delle cassette di scarico con le acque grigie, opportunamente trattate, provenienti dagli scarichi di lavatrici, vasche di bagno e docce; si introduce l’utilizzo delle acque meteoriche, raccolte dalle coperture degli edifici, per l’irrigazione del verde pertinenziale, la pulizia dei cortili e passaggi, lavaggio auto. Chiaro, fattibile, lineare. Ma i costruttori soprattutto quelli che già hanno iniziato i lavori non ne vogliono sentire di questa roba, non vogliono spendere qualche migliaio di euro, 2- 3 mila ad appartamento, per acciuffare il progresso e rispettare l’ambiente. Sono abituati a dare le carte e non sopportano il nuovo che avanza, e lo considerano invasione, incursione. Da mesi stimolano apparati, uffici, organizzano incontri, chiedono rassicurazioni a Corallo: insomma non possono permettere che la gestione degli affari della città devii dalla tradizione e si diriga verso l’interesse pubblico. Il timone economico, politico, gestionale è stato e deve rimanere nelle loro mani. Se la raccontassimo in giro per l’Europa la storia che quattro impresari siciliani del mattone  non vogliono mettere la cassetta del water con il doppio flusso ci direbbero che quelli che dobbiamo prendere il gommone e dirigerci in Africa siamo noi, e come dargli torto. Altro che effervescenza ragusana! I grillini sono entrati in stato confusionale per ‘sta roba dei cessi nelle nuove villette, e annaspano. I costruttori si sono scocciati della lentezza di Piccitto e soci nel trovare la soluzione a loro favorevole e si sono organizzati con l’avvocato – un giovane professionista che fu brillante consigliere comunale in campo progressista Riccardo Schininà ora socio dell’ex avvocato del comune Frediani – e chiedono l’annullamento della delibera. I grillini pare c’abballano sulla brace e si contorcono tra mille dolori: gli amici costruttori – non dimentichiamo che oltre a Rosa Chiaramonte, sorella del più noto Gianni ora per lo più dedito al business dell’agricoltura, c’è Biagio Lembo, e,  dulcis in fundo, Guglielmino che ancora deve risolvere il dilemma tra materialità e pensiero politico ritrovandosi nella imbarazzante posizione di direttore dell’associazione dei costruttori pur essendo nel contempo sfegatato grillino. Ma quel che più ci inquieta è il presidente Tringali che fino ad oggi ha provato a ingraziarsi – da vero berlusconiano qual è – il volere della lobby eveergreen dei signori del cemento. Povero Tringali chissà come se ne pentiu di ‘sti cinquestelle, ma non può tornare indietro. E Piccitto che fa? Gira la frittata al consiglio, se ne lava le mani? Conviene alla sua carriera che ci auguriamo splendida – tutti mormorano di una sua partecipazione alle future elezioni politiche – abiurare all’ambientalismo per i 4 amici di Nello Dipasquale? E come sempre i cinquestelle vanno avanti per moto di inerzia in attesa di sviluppi cosmici. Ora stanno organizzando un incontro capigruppo e costruttori… Se Grillo sapesse come si son ridotti i suoi soldatini ragusani… dopo rapido sondaggio ci metterebbe un attimo a mandarli a quel paese. Che difficile e dolorosa scelta l’abiura dai propri principi… ma per governare senza fastidi va bene anche la carezza ai costruttori come insegna Madame Raggi. E tuttavia Piccitto è un uomo d’onore.

On. Nino Minardo: la grande burla della riforma delle province in Sicilia

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L’approvazione in Commissione Affari istituzionali alla Regione Sicilia che prevede il ritorno dell’elezione diretta per i presidenti e i consiglieri di Liberi consorzi e Città metropolitane conferma, secondo il deputato modicano, che la “riforma Crocetta” era nata in modo confuso e approssimativo. “Una telenovela dalla peggiore sceneggiatura – continua Minardo –  durata un quinquennio  che ha creato solo danni soprattutto alla provincia di Ragusa e ai territori più piccoli che sono stati sempre più isolati ed emarginati. A cosa è servita la tanto conclamata “rivoluzione Crocetta” se non a tornare indietro, a commissariare gli enti e a nominare i “commissari dei commissari”?  In questi anni sarebbe stato corretto lavorare ad una riforma per rafforzare gli enti, rivedere le competenze pensando a dimezzare il numero degli eletti e della giunta e delle loro indennità”. Questo sarebbe stato senz’altro un segnale concreto di tagli alla spesa pubblica senza togliere ai cittadini la possibilità di scegliere i loro rappresentanti locali. Ed invece? Solo continue proroghe, girandole di commissari ed impoverimento economico e sociale dei territori. I danni creati per la mancanza di rappresentanze istituzionali sono inenarrabili. 

Caos Ospedale Ragusa, Digiacomo annuncia: nominata una terna ispettiva

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“Mi sono sentito con l’assessore Gucciardi: è stata nominata una terna ispettiva che si occuperà di interloquire con le istruzioni per una veloce risoluzione di questa pagina incresciosa relativa all’apertura del Giovanni Paolo II”. Ad annunciarlo il presidente della VI Commissione Servizi Sociali e Sanitari all’Ars, Giuseppe Digiacomo, che aggiunge: “ciò è conseguenza della totale delegittimazione dell’attuale direzione generale, che si e’ vista mettere i sigilli per evitare che i malati fossero allocati in luoghi non conformi. Già dalla relazione trasmessa, si desume la piena consapevolezza che la struttura della quale s’annunciava l’apertura, e che aveva comportato sospensione di ricoveri e allocazione dei pazienti in strutture diverse dentro e fuori provincia, era inagibile”. “Una inqualificabile condotta per appendersi una medaglietta a ogni costo – tuona Digiacomo -, per dimostrare, non si capisce bene a chi, di essere tipi in gamba, tipi tosti. Il tutto sulla pelle di pazienti e personale, personale stanco, stressato, deluso e preoccupato che adesso viene da noi a sfogare la propria amarezza. La Commissione Servizi Sociali e Sanitari che mi onoro di presiedere – annuncia Digiacomo – convocherà in questi giorni un’audizione per far luce su quanto accaduto, e, ai sensi dello statuto e del regolamento, ispezionerà e indagherà su questi fatti che, comunque, rappresentano una pagina dolorosa, imbarazzante che la terra iblea non si meritava. Se, in questo delicato momento, il dottor Arico’ si facesse da parte facilitando percorsi e interlocuzioni con Procura e altre Istituzioni e non rimanesse attaccato alla poltrona non si capisce per quale ragione, si riabiliterebbe parzialmente, se non altro su un piano deontologico e mostrerebbe un senso di responsabilità ad oggi carente”.

La misura è colma!!!! Si faccia chiarezza su  questa squallida vicenda relativa all’apertura del nuovo ospedale di Ragusa.

 

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Riceviamo da Maurizio Tumino, consigliere comunale di Ragusa, gruppo  Insieme, e pubblichiamo: “La città di Ragusa è priva, oggi, di un presidio ospedaliero pronto a fornire soluzioni adeguate non solo alle emergenze ma anche purtroppo alle situazioni ordinarie. Avevamo nei giorni scorsi, confortati anche dalle prese di posizioni ufficiali rese dall’Asp di Ragusa, esortato il dr. Arico’ ad andare avanti senza tentennamenti con la massima attenzione e nel rispetto delle procedure di legge. Ogni giorno che passa, però, ci riserva nuove sorprese. Siamo passati da due piccole stanze messe a disposizione alla Guardia di Finanza per conservare alcuni documenti al sequestro preventivo di due sale operatorie, della sala parto della terapia intensiva cardiologica e della rianimazione perché le unità di trattamento aria richiedono settaggi ed accorgimenti che non sono ritenuti di sufficiente garanzia per l’uso continuativo. Si fa a gara in questi giorni per attribuirsi i meriti di quanto fatto senza, invece, pensare ai demeriti che sono eppure tanti. L’on. Dipasquale, dopo avere abbandonato la città per soddisfare le sue personali ambizioni e aver fatto di tutto per consegnarla al movimento cinque stelle che ha dimostrato, tra l’altro, tutta la sua inadeguatezza nel governare il territorio, prova a farsi perdonare il suo manifesto disinteresse nei confronti della città, nell’ultimo scorcio della sua esperienza parlamentare, ancora una volta provando a prendere in giro Ragusa e i Ragusani. In questi giorni ha voluto evidenziare alla città che il risultato di oggi è frutto della sinergia e dell’assoluta determinazione del proprio manager di riferimento congiuntamente alla propria azione e a quella dell’onorevole Digiacomo. La verità, purtroppo è un altra ed è sotto gli occhi di tutti. Oggi viviamo una situazione paradossale, di disagio assoluto in merito alla questione più importante che è quella della salute pubblica e occorre dare soluzione al problema immediatamente. Intervenga con autorevolezza davvero il Sindaco come massima autorità sanitaria, il Prefetto, la deputazione, l’autorità giudiziaria e chiunque abbia titolo perché a questo scempio venga messa la parola fine. Si faccia tutto nel rispetto assoluto delle norme e a garanzia della salute di tutti ma si faccia presto. Oggi i disagi dei pazienti, sopiti ieri perché magari speranzosi di ricevere un servizio migliore, sono in procinto di trasformarsi in ribellione. E questo davvero non si può sopportare, ne tantomeno si deve permettere! Noi esigiamo, come semplici cittadini e come rappresentanti delle istituzioni, una data certa sull’apertura del nuovo ospedale. Non siamo disposti ad attendere oltre”. Firmato Maurizio Tumino cons. comunale Ragusa.

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