Il Consiglio comunale di Vittoria da più di un mese è paralizzato nella sua attività. Sel dichiara: “Tutto è fermo anche nelle commissioni perché l’amministrazione teme il confronto in Consiglio comunale, non potendo godere della forza dei numeri. Siamo preoccupati per la città di Vittoria perché ci sono sul piatto questioni molto importanti, come la variante al Piano regolatore. La nostra impressione – scrive Sel di Vittoria – è che l’Amministrazione comunale punti a far arrivare il commissario ad acta dalla Regione per l’approvazione della variante. Si tratta di una mossa inevitabile (che noi vogliamo scongiurare). Noi, invece, puntiamo al dibattito democratico per approvare la variante, il commissariamento serve solo ad aggirare l’ostacolo del Consiglio comunale”.
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Ragusa, Territorio e Megafono a sostegno di Elisa Marino
“Le insinuazioni lanciate nella scorsa seduta del Consiglio comunale, con riferimento alla presenza di sette presunte firme false in calce al documento che l’opposizione ha presentato per indicare il nome di Elisa Marino alla presidenza della commissione Trasparenza, sono assolutamente da respingere e stigmatizzare”. Lo dicono i capigruppo di Territorio e Megafono, rispettivamente Angelo Laporta e Mario Chiavola, solidarizzando con la collega Marino “che è stata fatta oggetto di riflessioni a dir poco spiacevoli (l’intervento in aula di Lo Destro, ndr) in relazione alla sua nomina di presidente della commissione Trasparenza. Nomina – continuano Laporta e Chiavola – che è avvenuta rispettando in pieno le regole come, tra l’altro, è stato pubblicamente affermato anche dal presidente del Consiglio Gianni Iacono”. Questi interventi scrivono Laporta e Chiavola “mettono in luce ruggini mai sopite che non sappiamo fino a che punto possano interessare i cittadini. L’aspetto che andiamo ricercando è quello della legalità. Che è stata pienamente rispettata così come confermato dal vertice del civico consesso mentre noi confermiamo ancora una volta che le firme sono state da noi apposte”.
Santa Croce, conferenza stampa della Varcadipane
Ha voluto ringraziare tutti. Anche i consiglieri di opposizione. Un addio alla vita politica per impegni di natura professionale. Rosalba Varcadipane, ex assessore della giunta retta da Franca Iurato, ha rassegnato, in maniera ufficiale, le sue dimissioni. Lo ha fatto in conferenza stampa, a palazzo di città, a Santa Croce, alla presenza del primo cittadino spiegando in maniera puntuale gli obiettivi fin qui raggiunti. “Ho messo a disposizione la mia caparbietà – spiega l’ex assessore – la mia ostinazione nel raggiungere gli obiettivi condivisi. Abbiamo lavorato, senza alcuna esperienza politica alle spalle, in maniera proficua raggiungendo risultati soddisfacenti. La proficua collaborazione con i commercianti di Santa Croce ha sortito gli effetti sperati nella buona riuscita del Natale. Mi sono resa conto, purtroppo, che gli impegni professionali, con i turni al Pte di Scoglitti e agli ospedali di Vittoria e Comiso, mi impediscono di essere presente a palazzo di città”. Il sindaco ha voluto ringraziare per l’operato svolto dall’assessore Varcadipane. “Una persona che ho sempre stimato per l’ottimo lavoro e i preziosi consigli – aggiunge il primo cittadino – ho cercato fino alla fine di convincere l’amica Rosalba a ritirare le dimissioni”. Adesso la Iurato dovrà assegnare ad altri alcune deleghe dell’ex assessore Varcadipane.
MADONNA ELISA DEL PIZZINO
Che le hanno fatto alla Elisa Marino per ridursi con i boccoli smunti e l’acqueo sguardo tremulo pronto alla lacrima? Dov’è finita tutta la sua fierezza da bionda burrosa che inondava di sensualità il grigiore del palazzo? Si è appassita, e pure i suoi seni che prima palpitavano di fronte all’impegno civico, sembravano, l’altra sera, in consiglio, avere assunto una posizione mesta sotto la sfavillante croce cristiana di diamanti che adagiata sul collo ci consegnava non più un’infermiera tutta panna e politica, ma una donna colpita, disfatta. Era felice, la Marino, di essere stata nominata presidente della commissione Trasparenza, ma poi l’ex suo collega di partito, Lo Destro, ha rovinato tutto. Si è parlato di pizzini, di firme false, insomma di pasticci organizzati dalla signora con la complicità di Giovanni Iacono pur di arrivare alla presidenza della Trasparenza. Lo Destro si è voluto così vendicare del colpo basso ricevuto dalla signora che tempo addietro mentre si costituivano le commissioni comunali, veloce come una gatta, approffittando della momentanea assenza del collega, si accaparrò la nomina in ben 5 commissioni che, tradotto in soldoni, valgono, ad ogni seduta, 35 euro lordi. Lo Destro e la Marino da allora non si parlano più e così la lista Ragusa Domani è bella e liquidata. Anche Territorio e Megafono, che qui a Ragusa erano coincidenti, si sono spappolati sia per l’assenza di Nello Dipasquale, sia per la delusione cocente provata da pezzi da novanta della lista, da Tasca a Schembari, ad esempio, gente da 500 voti l’uno, ormai spariti. Rimane la Sonia Migliore che tenta a colpi di comunicati stampa di accreditarsi come regina dell’opposizione, ma questo ruolo non le viene riconosciuto da alcuno poichè la consigliera trasuda l’ambizione, che cova da anni e che ora viene apertamente dichiarata, di divenire sindaco, e questa fantasticheria viene letta come una pretesa assurda, quasi una ossessione, fastidiosa e ridicola. Insomma, l’opposizione al momento è frazionata ed isterica, a parte Maurizio Tumino molto solido, rappresentante, però, di interessi “particulari”: varianti, lotti, roba altrettanto solida che pesa come i mattoni. Storia a sè il Pd in dolce e lunga attesa delle mosse di Renzi. La Elisa Marino alla Trasparenza, ha ragione Giorgio Massari, non garantisce granchè e non solo per la sua passata compartecipazione alla vecchia amministrazione. La Elisa Marino non è fragile, ed è pure lesta nel capire come tira il vento – i suoi ottimi rapporti con Iacono certificano una buona furbizia – ma è friabile come la pasta frolla. Dopo le mille versioni della Barbie ora avremo “Elisa e lo scettro della trasparenza” oppure “Elisa e il vetro della verità” e poi “Elisa sotto la campana di cristallo”. Alla fine ha fatto bene Iacono a darle ‘sta presidenza; abbiamo bisogno ogni tanto, volgendo lo sguardo da quelle parti, scansati i 5 stelle che soffocano con la loro serietà adolescenziale, di abbandonarci tra le braccia di una fata, o di raccoglierci ammirati ai piedi di una Madonna, seppur del pizzino.
Ragusa, l’assessore Martorana: “Negli ultimi 7 anni soltanto politiche del sottosviluppo”
In vista dell’incontro sulla zona artigianale della sesta commissione consiliare “Sviluppo economico, industria, artigianato, commercio, agricoltura, turismo e politiche comunitarie”, convocata per venerdì 17 alle ore 10, l’Assessore alle Risorse Economiche Stefano Martorana fa il punto sugli interventi necessari nei prossimi mesi per sostenere le imprese artigiane della nostra città. “Le politiche del sottosviluppo portate avanti dalla precedente amministrazione hanno profondamente colpito – dichiara l’assessore Martorana – le imprese presenti nella Zona Artigianale, rassegnate all’idea di una pubblica illuminazione carente, di un’area priva di segnaletica, senza servizi di scerbatura e spazzamento e con una sede stradale mai ultimata. Fatto ancora più grave – aggiunge l’amministratore – l’intera area è ancora priva della rete gas, con enormi disagi per alcune attività che utilizzano forni e non possono prescindere dal collegamento alla rete. Da più di 7 anni le aziende della Zona Artigianale sono in attesa dei lavori per il collegamento alla rete del metano. Cosa ne è stato – si chiede Martorana – dell’impegno della precedente amministrazione che nel 2009 aveva approvato il progetto di estensione della rete, predisposto da Enel Rete Gas, anche all’interno della Zona Artigianale? Dal momento che i lavori sarebbero stati finanziati al 60% da fondi comunitari e al 40% da Enel Rete Gas, perché non si è portato avanti un progetto praticamente a costo zero per il Comune? In una fase di profondo disagio, complice l’aggravarsi della crisi che colpisce tutti i settori produttivi, la scarsa competitività legata ad infrastrutture carenti minaccia – dice l’assessore Stefano Martorana – in modo preoccupante la stessa sopravvivenza economica delle aziende presenti nella Zona Artigianale, mentre diversi operatori hanno preferito rinunciare ai lotti loro assegnati. Intendiamo superare la politica degli annunci ad effetto e delle grandi opere promesse e mai realizzate – conclude l’Assessore Martorana – stiamo lavorando per assicurare alla Zona Artigianale tutti i servizi necessari, incluso il collegamento alla rete gas”.
MORTO L’EX SINDACO DINATALE
E’ morto, a 89 anni, l’ex sindaco di Ragusa, Giuseppe Dinatale. Professionista molto apprezzato per l’attività di veterinario e conosciuto per essere stato, dal ’70 al ’79, primo cittadino, oltre che appassionato di sport: dal ’92 al ’96 è stato presidente del Ragusa Calcio. Il sindaco Piccitto, mercoledì, si è recato nell’abitazione del compianto per rendere omaggio alla salma. I funerali giovedì, alle 16, in Cattedrale. Nella puntata n. 750 di Come Eravamo in onda giovedì 16 gennaio alle 14.30, 18, 21, 24 e 7.30 di venerdì 17, un ricordo del dottor Dinatale ospite a Tele Nova il 22 aprile 1988.
A Sinistra Ragusa, chiede una Casa dei Diritti
Si sveglia la sinistra ragusana al di là del grande partito democratico, silente in città e in provincia dopo la vittoria di Matteo Renzi. L’associazione A Sinistra Ragusa parla di istiture un luogo aperto contro tutte le discriminazioni. “Anche a Ragusa ci vuole una Casa dei Diritti. Un luogo dove ospitare associazioni e istanze di cittadini, uno spazio dove coordinare tutte le attività di prevenzione e contrasto alla discriminazioni di ogni genere e tipo. Un laboratorio per produrre consapevolezza ed innovazione sociale. Un luogo di ascolto, di dialogo e di proposta. Dove si potrà partecipare a dibattiti, conferenze, eventi. Sede di uno sportello LGBT, (sigla che sta per Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali), che si occuperà dei casi di discriminazione. Sede di uno sportello delle Seconde Generazioni, riservato ai giovani figli di immigrati non ancora in possesso della cittadinanza italiana. Sede di uno sportello Contro tutte le Dipendenze, perchè chi dipende non è libero. Sede di uno sportello dedicato alle iniziative di Solidarietà Sociale e alla tutela dei Diritti dei Senza Casa e dei Senza Lavoro. Una Casa dei Diritti, uno spazio aperto dove ospitare esperti pronti ad ascoltare ed aiutare chiunque si senta solo e discriminato. Un luogo dove possano trovar spazio associazioni che si occupano, in tutte le declinazioni possibili, di diritti. La Casa dei diritti potrebbe inoltre diventare anche la sede di riferimento per il Biotestamento e il Registro delle Unioni Civili (una volta approvato). A Sinistra Ragusa chiede al Sindaco Federico Piccitto di destinare al progetto dei locali di proprietà dell’ente ma senza destinazione d’uso, chiusi e inutilizzati, come ce ne sono tanti a Ragusa. “Toccherebbe poi a cittadini, associazioni e volontari gestire autonomamente – spiega l’associazione A sinistra Ragusa – la Casa dei Diritti, nuova frontiera contro il disagio e l’indifferenza. Dopo anni di buio e di silenzio la nostra città diventi finalmente laboratorio di diritti civili e punto di riferimento per la lotta alle discriminazioni”.
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’SCRIVE AL SINDACO PICCITTO
“Sono trascorsi sei mesi dallo straordinario risultato che ha consentito l’affermazione della attuale amministrazione alla guida della città di Ragusa. Certamente sei mesi sono appena sufficienti per compiere una approfondita ricognizione delle diverse problematiche, ma non bastano per realizzare, e soprattutto consolidare, quei necessari cambiamenti che la congiuntura impone e che i cittadini attendono. Come è ben noto nel corso di tutta la campagna elettorale ci siamo impegnati, insieme ad altre forze, per la discontinuità nella gestione della cosa pubblica e affermare quei principi del buon governo oltraggiati dalle precedenti amministrazioni. Tu stesso sei testimone come Sel ha sostenuto la tua elezione in modo libero, trasparente e senza neanche immaginare alcuna contropartita. La nostra azione, sei mesi fa così come oggi, è dettata dalla convinzione che tutte le energie positive della città, a prescindere dalle proprie origini o specifiche sensibilità politiche, debbano agire concretamente insieme. Partendo dal presupposto che Sel valuta e valuterà sempre criticamente e con obiettività gli atti deliberati dalla tua amministrazione, con tutta l’onestà intellettuale che ci contraddistingue, diciamo che alcune critiche che ti sono arrivate da parte di certi personaggi politici nostrani sono veramente pretestuose e strumentali, dettate da spirito di rivalsa e illogiche rispetto al breve tempo di amministrazione. In questo contesto riteniamo che l’attuale esperienza di governo della città può essere ulteriormente corroborata estendendo il metodo del confronto con la nostra organizzazione, alla luce del sole e in uno spirito di leale collaborazione, e senza alcun vincolo di alleanze di potere. Riteniamo possa rivelarsi utile, per il bene comune, confrontare i rispettivi punti di vista su alcuni temi essenziali per la città. In tal senso a titolo di esempio vogliamo ricordare il nostro documento ufficiale, con le sei proposte per il bilancio comunale, rispetto al quale attendiamo un riscontro da parte dell’amministrazione e l’impegno assunto per l’istituzione, da parte dell’amministrazione comunale, del registro delle unioni civili. In buona sostanza poter discutere congiuntamente analisi e proposte in materia di pianificazione territoriale, riqualificazione del centro storico, fiscalità municipale, sostegno all’auto impiego e alle piccole e medue imprese, la gestione del ciclo dei rifiuti, ecc. rappresenta il metodo più efficace per affermare quella crescita collettiva a cui tendono in parallelo l’amministrazione che presiedi e Sel. Un cordiale saluto”. Resi Iurato Aurelio Mezzasalma coordinatrice provinciale Sel coordinatore circolo Ragusa
RIFINANZIATA LA LEGGE SU IBLA
Quattro milioni per la legge su Ibla. Obiettivo centrato anche quest’anno, nonostante le polemiche dell’opposizione e dell’ex sindaco, oggi deputato di maggioranza all’Ars, Nello Dipasquale per via della disponibilità data dal sindaco Piccitto ad una decurtazione di 500mila euro, sul finanziamento dello scorso anno. Somme che sono state destinate al trasporto dei disabili, dal momento che, in particolar modo la Provincia di Ragusa non aveva fondi per assicurare il servizio. E’ stato approvato l’emendamento presentato, come primo firmatario, dal capogruppo del Movimento 5 stelle all’Ars. Secondo firmatario Nello Dipasquale. Poi le firme di diversi esponenti, con i 5 stelle compatti, ma anche con l’ok di esponenti di altri partiti di opposizione. Assente in aula l’onorevole Nello Dipasquale, e assente anche in commissione bilancio dove si è tentato di far saltare il rifinanziamento. E’ giusto dire che Dipasquale non fa parte della commissione, ma può prendervi parte come pare fece lo scorso anno, senza diritto di voto. All’appello del sindaco Piccitto, nel periodo natalizio, Dipasquale aveva risposto, riferendosi ai 5 stelle: “Che si diano da fare, e bene, facendo una battaglia vera”. Lo hanno fatto e anche quest’anno il finanziamento arriverà. Si avranno anche fondi destinati agli investimenti, per 1,3 milioni, mentre gli altri 2,7 sono stati presi dalla spesa corrente. Federico Piccitto esprime soddisfazione per l’approvazione del rifinanziamento. “I nuovi fondi – spiega – ci consentiranno di potere attuare gli interventi previsti tra le opere triennali e quelli infrastrutturali alle obsolete reti idriche e fognarie”.
Santa Croce, assessore rosa e bucolica
L’assessore, in quota rosa, dovrà essere indicato dal movimento degli agricoltori. Previa consultazione interna con la segreteria del partito democratico di Santa Croce. Una rosa di nomi all’indomani delle dimissioni di Rosalba Varcadipane che ha ricoperto le deleghe ai servzi sociali, sport e spettacolo. Mercoledì, nella sede del Pd, direttivo cittadino per definire le linee guide e per indicare uno o più assessori. “Tre assessori dimissionari in un anno e mezzo sono davvero tanti – incalza il consigliere comunale di minoranza, Gaetano Pernice – c’è in atto una crisi di governo mascherata dalle dimissioni dell’assessore Varcadipane da motivi strettamente personali. L’amministrazione Iurato ha dimostrato di essere poco attenta in alcuni settori di vitale importanza vedi, ad esempio, i servizi sociali. In questa fase la scelta deve essere fatta non tanto dalle segreterie interne dei partiti o dei movimenti, ma dalle capacità professionali del futuro amministratore. La nostra preoccupazione è che prevalga la logica assurda della politica in un momento in cui i servizi sociali necessitano di una guida attenta e capace”. Il segretario dei Democratici parla di una scelta condivisa dall’intera coalizione. Spiega Gaetano Farina: “Il partito nell’incontro di mercoledì, con gli iscritti e i simpatizzanti, prenderà atto delle dimissioni e darà delle indicazioni al sindaco di natura tecnica. Le decisioni finali spettano, comunque, al primo cittadino. Le nostre valutazioni saranno di carattere generale con una personalità che abbia tempo da dedicare alla vita politica e amministrativa dellente. Successivamente faremo un incontro di coalizione con gli amici del movimento degli agricoltori per la scelta del futuro assessore donna”.
Angelo La Porta: la via mazzareddara contro lo Stato
Quando arrivò nelle redazioni qualche settimana addietro la nota del consigliere di Marina che invitava il sindaco a chiudere un occhio sulla legge e sui controlli ai poveri pescatori “presi di mira” dalle forze dell’ordine, la stampa non volle infierire un po’ per “rispetto” al collega Liuzzo che gli fa da addetto stampa e che si era librato in un volo pericoloso, e un po’ perchè è nota la raffinatezza di Angelo La Porta. Dote che lunedì, in aula, il consigliere mazzareddaru ha sfoderato a pieno prendendosela con un grillino, Gulino, il quale, non avendo tenerezza nè pietà si era scandalizzato assai per come La Porta giudica – sentimento che addirittura riesce a trasmettere ai suoi collaboratori, tanto che persino il giornalista che lo affianca ha il piacere di tradurlo in lingua italiana – il lavoro delle forze dell’ordine che devono fare rispettare la legge. La Porta era incontenibile, meno male che Gulino non era in aula altrimenti l’avrebbe menato e chi se ne frega delle regole, dello Stato e di tutte le buone maniere. Baffi rizzati, naso fumante, occhi di fuori, braccia roteanti tanto che Sonia Migliore al suo fianco si abbassava e si spostava manco fosse stata in una barca a vela, gliene ha dette di tutti i colori a Dario Gulino che oggi in una nota scrive: “Oltre a dichiarare un commercio illecito, privo di autorizzazioni e norme igienico sanitarie, oltre a dichiarare quantità del pescato superiori alla norma consentita per legge, il consigliere La Porta vorrebbe anche che l’amministrazione se ne facesse carico? Esistono le autorizzazioni, le norme sanitarie, i controlli, le leggi sulla quantità e la grandezza del pescato. Grazie alla collaborazione e agli utili consigli dei pescatori e dei residenti – scrive Dario Gulino – abbiamo già provveduto alla richiesta di un progetto in fase di studio di fattibilità per realizzare un mercato ittico nei pressi del porto turistico. La nostra volontà – scrive Dario Gulino – è quella di realizzare una struttura con i giusti requisiti previsti dalla legge, che permetterà la vendita del pesce fresco proveniente dai pescatori locali valorizzandoli e rispettando sia le vigenti leggi che una tradizione storica della nostra borgata marinara”. Risposta giusta, seria, ma se la splendida Marina vota in massa Angelo La Porta ci vorrebbe proprio una intera sessione di meetup per capire come eravamo!
E NELLO DIPASQUALE? CONGEDATO!
Quando era sindaco, e amava viaggiare, la tecnica usata per non far capire la sua assenza era stata studiata nei minimi particolari: si assicurava che i cronisti ogni 24 ore riferissero delle sue imprese politiche (quelle di pesca giravano in un pubblico d’elite dedito ad affari di mare e cemento) ed uscivano puntuali le interviste. Ora che è deputato il vizietto non gli è passato, ma all’Ars gli viene semplice la fuga, tanto ci sono altre 89 persone che reggono l’isola. Con puntualità svizzera – consuetudine di inizio d’anno – onorevolmente se l’è squagliata. Non ha votato le tante tappe della maratona della finanziaria – l’unica cosa seria che si fa all’Ars – e nemmeno la legge su Ibla, uno dei pezzi meglio recitati dal nostro uomo che per anni si è esibito sulle scene palermitane indossando le vesti del forcone barricadero pronto a sfasciare tutto se quegli infami dei politici si mostravano insensibili alle necessità di Ragusa. Sono bastati il titolo di onorevole e 10 mila euro al mese e si è sgonfiata la storiella del salvatore della città e dell’occasione unica per far rinascere Ragusa, e di Nello Dipasquale non c’è traccia nè politica, nè fisica. Eppure quattromila e cinquecento persone ci avevano creduto – pochine in verità rispetto alla platea immensa a cui si era proposto – ma i piazzisti, si sa, giocano sui numeri e al mercato è sempre una parte esigua che si becca il pacco. Dell’opinione dei ragusani se ne sbatte, ormai è rilassato, vive alla giornata, ha capito che al momento basta ed avanza la dichiarazione di fedeltà a Crocetta, non vuole più sforzarsi, è pago, si inventerà qualcosa quando scatterà la molla della sopravvivenza. C’è, però, in questo suo essere libero dai doveri e dalle promesse, un piccolo ostacolo burocratico, il regolamento dell’assemblea in cui si dispone, all’articolo 84, che i nomi dei deputati i quali non partecipano per cinque giorni consecutivi alle sedute dell’assemblea, senza aver chiesto regolare congedo, sono pubblicati nella gazzetta ufficiale. Sarebbe stata la gogna, una rogna. Ma Nello Dipasquale ha ovviato. Essendo esperto in ragioneria ha capito come muoversi. Da giorno 7 a giorno 10 si è messo in congedo, quindi assenza giustificata da non conteggiare a libro nero, e così, per i giorni successivi, seppur assente alle ultime votazioni della finanziaria, che includono anche la legge su Ibla, si è messo al riparo, non ha toccato la soglia critica dei cinque giorni che lo avrebbe sputtanato in Gazzetta. Un tempo era un esercizio divertente indovinare la mèta dei suoi viaggi, ed era doveroso raccontare la verità su quelle assenze tenute nascoste. Adesso, leggendo di quel furbo congedo, fa pena constatare quanto si risulti piccini raggiunta la vetta.
SEL A COMISO: DA PACE A DICARA
Filippo Dicara è il nuovo coordinatore cittadino del circolo di Sinistra Ecologia Libertà di Comiso. Dicara, 48 anni, agente di commercio, dal 1995 al 2008 è stato il portavoce dei Verdi a Comiso. Il nuovo coordinatore è stato eletto dall’assemblea cittadina che si è riunita per definire il passaggio di consegne con Elio Pace, che lo affiancherà in questa nuova fase. “Il partito – ha spiegato il neo coordinatore – proseguirà nel lavoro che da tre anni porta avanti a Comiso. Continueremo a batterci a difesa dei beni comuni, come di recente abbiamo fatto per la ferrovia, per i diritti civili e per i più deboli, oggi più che mai abbandonati dalla politica. Ed ancora Sel darà il suo contributo per quel che concerne il piano regolatore, che a breve verrà presentato in Consiglio comunale, e sulle tematiche strettamente legate all’ambiente”. Il nuovo coordinatore ha avuto mandato dall’assemblea di avviare una serie di incontri con l’Amministrazione comunale, al fine di mettere sul tavolo le proposte di Sel per il governo della città. “Tra queste – ha spiegato Filippo Dicara – ci sono sicuramente i diritti civili e la tutela delle fasce deboli che più di altri stanno pagando il prezzo del dissesto economico causato dalle ultime Amministrazioni comunali. Chiederemo al sindaco anche di puntare sulla cultura, che da sempre ha contraddistinto la nostra città in provincia e in tutta la Sicilia”. Filippo Dicara inoltre è stato designato anche come delegato per il congresso regionale che si svolgerà il 18 e il 19 gennaio a Palermo.
Chiaramonte il vicesindaco replica ai consiglieri Pd
“Dopo la loro gravissima e fallimentare scelta politica riguardo la mancata costituzione dell’Aro per la gestione rifiuti con Ragusa, di cui dovranno rendere conto ai cittadini, i consiglieri comunali del Pd Antonella Occhipinti e Dario Cutello continuano con le falsità e le menzogne, l’unico modo forse per fare sentire le loro voce anche all’interno del loro partito”. Forti le parole del vicesindaco di Chiaramonte, Laura Turcis, che scrive: “Gli attacchi infondati nei confronti del nostro operato sono ormai un cliché, così come anche i comportamenti poco rispettosi ed ingannevoli messi in atto nei confronti della nostra buona fede. Fin qui, in fondo, nulla da ridire o da recuperare: è evidente l’incapacità di instaurare un corretto dialogo politico senza preconcetti e riserve mentali da parte di chi vive il suo attuale ruolo politico di opposizione sentendosi continuamente privato di una posizione che considerava proprietà privata”. Laura Turcis fa riferimento alle critiche provenienti dai consiglieri democratici riguardo la scelta del primo cittadino di revocare le deleghe e l’incarico di assessore a Luciana Scollo. “Nella qualità di componente della Giunta municipale di questa città – dice ancora Turcis – mi preme tutelare i cittadini che hanno il diritto di sapere come stanno le cose e non possono essere ingannati continuamente dalle falsità diffuse dai consiglieri Occhipinti e Cutello, disposti persino ad inventare la storia dei musei chiusi nei giorni festivi, quando invece i musei, oltre che nei giorni settimanali, sono regolarmente aperti anche il sabato, la domenica e i festivi dalle 10 alle 13, così come lo sono stati durante le festività natalizie dalle 17,30 alle 21,30. Inoltre, – scrive Laura Turcis – è stato già realizzato e distribuito nei punti strategici della città un pieghevole con la topografia e con dettagliate didascalie sui monumenti, sui musei e sui luoghi di interesse del nostro territorio. In relazione alla mancata attivazione dell’assistenza igienico-sanitaria per i portatori di handicap all’interno delle scuole, di cui sono stata accusata, – scrive il vicesindaco di Chiaramonte Laura Turcis – mi preme chiarire che la stessa, dopo l’approvazione del Bilancio di previsione, è già partita immediatamente in occasione della riapertura delle scuole dopo le festività natalizie: forse i consiglieri Occhipinti e Cutello vivono in un’altra città. Le falsità non rispondono alle regole della correttezza soprattutto nei confronti dei cittadini. Per quanto concerne, poi, – scrive Laura Turcis – la questione del ritiro delle deleghe all’ex assessore Scollo, il sindaco, ha già ampiamente espresso le sue motivazioni; la questione è ampiamente chiarita”.
LA PALMA E IL GRILLINO
E’ la sovrana fra le tre che ondeggiano ad apertura di città dove ha inizio il lastricato fascista che conduce alla piazza delle adunanze ora abbandonata non tanto per la pesantezza della settantenne democrazia, ma per la fuga dei piccoli ragusani trasferiti in villetta. Sono tre le palme, e nonostante il seme mediterraneo hanno un aspetto tartaro, sarà la solitudine… E’ dalla più alta che arriva notte e giorno un tramestio di robe accartocciate, oggetti nascosti, palline sonanti, bisacce spostate. Sotto, a volte, gli africani e le donne dell’est, che attendono il loro tempo sotto la sozza pensilina, vengono stuzzicati da lanci dispettosi di quarzi, punte di cerbottana, mezze piume di struzzo, e così guardano in alto e sentono che qualcosa si muove, un soffio, un bambino. Intorno, i grandi e disordinati alberi vicino la stazione mormorano qualche verso di consolazione alle tre altissime signore che nessun punteruolo – figuriamoci poi quello in rosso- può offendere. Un costruttore d’orrori – con la complicità del Comune – vuole abbattere questa regina. Si sono strappati i massi alla terra e sterrati percorsi per penetrare nel ventre di quel tirannosauro di cemento, l’emblema della città morta. Vogliono eliminare la palma e tirar giù dritto una scivola per rendere fruibile un palazzo vuoto, e brutto e grondante di vergogna e stupidità. E’ passato un grillino da lì sotto, uno di quelli che crede alla legge, e come sempre dalla palma è caduta qualcosa: centrato in pieno cranio con un gessetto di quelli che servono a far madonne in strada, a segnare le porte. Il grillino col gessetto in mano sta valutando il da farsi. Deve morire? Deve spostarsi? Vale più la natura o l’autorizzazione? Dalla palma – a sentir parlare di meetup – scoppia una risata fresca, di quelle contagiose e primaverili e persino le altre due scuotono divertite la verde capigliatura. La palma regina, pur avendo cultura imperiale, si era accomodata all’anarchismo e comunque ora approva il movimento lento e risoluto del nuovo sindaco. Quello coi gessetti passa la mano. E’ pronta al colloquio col capo: lo tirerà su facilmente, nonostante Federico Piccitto abbia i fianchi allargati, e gli farà vedere il mondo da lassù. Fra le mille meraviglie aggrovigliate nella chioma, un cannocchiale magico con intarsi d’avorio, ricordo della giungla. “La prego signor sindaco, ammiri, c’è tutto: il passato, il mare, l’altopiano, il deserto, ed anche la sua strada”. Il ragazzo con gli occhi chiari si avvicina col cuore che fa pum pum pum, e guardaà poi, raggiante, abbraccia il tronco e salta giù. Si salverà la palma? E il suo segreto qual è ? E Federico dove corre, cosa ha visto?
SANTA CROCE, SI DIMETTE L’ASSESSORE VARCADIPANE
Le dimissiomi sono state congelate. Ma l’assessore ai servizi sociali, allo sport e allo spettacolo, Rosalba Varcadipane, di fatto, non partecipa più alle riunioni di giunta. Una scelta di natura personale. L’amministrazione retta da Franca Iurato perde, ad un anno e mezzo dal suo insediamento, un altro assessore. Dopo le dimissioni di Finella Mazza e di Rosario Pluchino un altro componente della giunta preferisce fare un passo indietro. Il successore, in quota rosa, dovrà essere indicato dalla coalizione che include il partito democratico e il movimento degli agricoltori. “Faremo un incontro con tutti gli amici per condividere la nostra proposta – spiega Guglielmo Occhipinti, portavoce del movimento degli agricoltori – una donna espressione della cosidetta società civile fuori dalla logica dei partiti tradizionali. La nostra proposta, con un nome autorevole, sarà portata sul tavolo della coalizione che, mi auguro, possa essere pienamente condivisa”. Assicurano, nel Pd, che non vi è alcuna frattura politica con l’amministrazione. Il segretario cittadino dei democratici, Gaetano Farina, parla di una scelta condivisa da tutta la coalizione. “Daremo delle indicazioni di natura politica al sindaco – spiega Farina – una persona con alle spalle una storia di sinistra. Anche se la decisione finale, secondo le prerogative imposte dalla legge, spettano, comunque, al sindaco”. Il segretario cittadino di Sel, Vitaliano Pollari, fa un plauso al lavoro svolto dall’ex assessore Varcadipane. E fra le ipotesi di soluzione una delega agli spettacoli, con un incarico esterno, a titolo gratuito, proprio a Pollari che ricopre anche la carica di vice presidente della Confcommercio di Santa Croce.
NELLO DIPASQUALE L’OLIO NERO E LA PIPI’
Non ha votato, il deputato Nello Dipasquale, la riduzione delle royalties sulle estrazioni petrolifere decisa dal governo Crocetta, e pensare che quando capitanava Ragusa si era messo in petto la medaglietta della battaglia per ottenere i giusti risarcimenti dai succhiapetrolio. Ha fatto meraviglia, persino a livello regionale, l’assenza dall’aula, al momento del voto, dell’onorevole eletto nella città che regala petrolio di terra e di mare alla patria. Ci siamo dimenticati che con queste compensazioni il nostro ex pensava pure di rifare più bella e più forte di pria la Piazza Libertà? E’ uscito piatto piatto – mura , mura per capirci – dalla meravigliosa sala d’Ercole e si è infilato in una lussuosa toiletta con la coscienza in subbuglio: “Ora e sempre con Crocetta per giunta se la rivoluzione stavolta si fa a braccetto con i signori dell’oro nero, o la propaganda di paese che mi ha fatto cristiano e deputato?”. Passavano i minuti e il gorgoglio del ventre aumentava manco si trattasse di una purga all’olio di ricino. Per qualche dollaro in più nelle solite tasche, guarda che sofferenza!
Regalo ai petrolieri: ridotte le royalties
“La maggioranza che sostiene Crocetta svende il territorio alle grandi imprese di estrazione petrolifera”. Così commentano indignati i deputati del Movimento 5 Stelle all’Ars, a seguito della decisione presa in aula che prevede la riduzione dal 20 al 13 per cento dell’aliquota che ciascun titolare di concessione di idrocarburi liquidi e gassosi è tenuta a corrispondere, senza sapere, nemmeno, a quanto ammonteranno le entrate.”Si tratta di una vergogna – affermano i deputati 5 Stelle – la maggioranza ha deciso a spese dei siciliani, cedendo a pressioni politiche esterne, e riduce l’introito dovuto alla Regione ed ai comuni ed aumenta le tasse sullo start up delle imprese. Della serie, regali per le multinazionali e tasse per i siciliani. E’ davvero incredibile come non si pensi a tutelare l’ambiente, visto che le royalties non sono altro che una compensazione per gli enormi danni ambientali causati dalle compagnie petrolifere, seppure effimere, considerato che le stesse vengono spese per fini ricreativi e ludici dagli amministratori locali garantendo agli stessi clientelismo e propaganda elettorale permanente”. I cinque stelle vorrebbero istituire direttamente una tassazione sul fatturato e riformare l’intero sistema autorizzativo dei pozzi, confrontandosi con la volontà di tutti i siciliani.
Tonino Solarino: “Abolire le regioni, mantenere le province”
“Quasi tutte le forze politiche per evitare di sentirsi dire di essere contro gli sprechi si sono pronunciate a favore dell’abolizione delle province. In più occasioni sono tornato sul tema affermando che si sta commettendo un errore”. Così inizia la nota di Tonino Solarino ex sindaco di Ragusa che scrive: “Semmai in Sicilia andrebbe abolita la regione. E’ la regione Sicilia il luogo degli sprechi (gli scandali impressionanti degli ultimi anni non hanno risparmiato quasi nessuna regione d’Italia). E’ la regione il luogo della corruzione, della burocrazia folle, del centralismo ottuso e invasivo, della finanza allegra; che ha determinato lo sconquasso della sanità, della formazione professionale, e del territorio; che non ha pianificato le infrastrutture necessarie, che ha sprecato i fondi messi a disposizione della comunità europea. E’ la regione Sicilia – scrive Tonino Solarino – il peggior interprete dell’autonomia tanto che oggi Palermo è molto più distante di Roma in tutti i sensi. E’ la regione Sicilia che ha derubato i territori dal diritto all’autogoverno. Ad una riforma seria si richiede di garantire partecipazione democratica, efficienza dei servizi, contenimento della spesa. Una riforma seria di cui nessuna forza politica parla in maniera sufficientemente organica è: riformare la camera del Senato trasformandola nel luogo dove i territori trovano la sintesi degli interessi legittimi e delle identità di cui sono portatori; abolire le regioni come enti intermedi trasferendo le competenze di queste in parte allo Stato, in parte alle province (la proposta dell’on. Nello Musumeci relativamente alla competenze è una buona base di partenza per la discussione), in parte ai comuni. Il mondo imprenditoriale, sociale, culturale, formativo – scrive Tonino Solarino – ha bisogno di avere indirizzi univoci ed efficienti, di interlocuzioni istituzionali certe e controllabili democraticamente. Relativamente ai costi della politica si parla tanto di ridurre i parlamentari. Sono d’accordo. Con l’eliminazioni delle regione – scrive Tonino Solarino – ne elimineremmo alcune centinaia. Poi possiamo discutere di ridurre il numero dei consiglieri provinciali ( 25 consiglieri per la provincia di Ragusa sono troppi ) e comunali (30 per il comune sono troppi) e il numero degli assessori. Ma queste sono scelte che rappresentano la ciliegia sulla torta. Ancora una riflessione: la proposta del governo nazionale sull’abolizione delle province – scrive Tonino Solarino – ha una sua coerenza, quella regionale sui liberi consorzi che dovrebbero sostituire le province produrrà una serie di effetti negativi facilmente prevedibili: aumento dei conflitti, un rigurgito di campanilismi, aumento della confusione e frammentazione istituzionali di cui sicuramente non si sente il bisogno in un contesto già abbastanza frammentato e confuso. Sarebbe motivo di approfondimento chiedersi come mai le province di Trento, Bolzano e Aosta (dove provincia e regione coincidono) hanno la qualità della vita più alta d’Italia. La classe politica tutta e soprattutto i nostri parlamentari – conclude la nota Tonino Solarino – non si assumano la responsabi lità di riforme di corto respiro”.
Chiaramonte, la revoca delle deleghe alla Scollo
“La revoca delle deleghe all’assessore Scollo costituisce l’ennesimo fallimento dell’amministrazione Fornaro che, impegnata a risolvere, con la giusta dose di arroganza, le beghe interne alla propria coalizione dimentica il ruolo assegnatole alle ultime elezioni e si presta ad inutili giochetti di potere che niente hanno a che vedere con la gestione della cosa pubblica”. I consiglieri comunali del Pd di Chiaramonte, Antonella Occhipinti e Dario Cutello, stigmatizzano quanto accade a palazzo di Città. “Il sindaco, nel suo comunicato, si accorge, a distanza di un anno – aggiungono Occhipinti e Cutello – che non ha più la maggioranza e quindi agisce di conseguenza cacciando la Scollo, espressione di uno specifico gruppo politico, dando prova che la tempistica non è proprio il suo forte e che la lentezza della macchina amministrativa, che più volte abbiamo denunciato, si è trasformata in una sosta. Registriamo che il nostro Comune – scrivono i consiglieri Pd di Chiaramonte – pur avendo nelle proprie disponibilità il finanziamento per la messa in sicurezza dei locali della scuola materna e potendo avviare i lavori, non fa partire la gara d’appalto, pur avendo un’area camperisti non la rende fruibile, pur avendo la possibilità di ospitare turisti presso i musei fa in modo che gli stessi siano chiusi anche nei giorni festivi. E, ancora, che nessuna opera pubblica è stata appaltata e che le gare d’appalto riguardanti gestione di servizi (strisce blu, rifugiati politici, piscina comunale) sono per lo più sotto il vaglio delle autorità di controllo competenti. Registriamo – continuano i consiglieri Occhipinti e Cutello del Pd di Chiaramonte – che la superficialità che caratterizza la gestione dell’assessorato Pubblica istruzione, retto dal vice sindaco Turcis, non ha limite e contegno; basti pensare che già da parecchi mesi abbiamo segnalato la questione relativa alla mancanza dell’assistenza igienico-sanitaria. In conclusione, un’azione amministrativa alquanto fallimentare, espressione – scrive il Pd di Chiaramonte – di un pressappochismo senza eguali che trova riscontro nel sentimento di delusione nei confronti di questa amministrazione diffuso anche tra i più ferventi sostenitori”.