22-12-2024
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Archivio della categoria: Pubblica Utilità

SANTA CROCE, COMITATO CITTADINO NO MUOS

Anche a Santa Croce si costituisce il comitato cittadino no al Muos. Sabato 21 aprile, alle ore 17, presso la sede dell’associazione culturale Libera…Mente in via de Cristoforis, angolo via Carmine, si terrà un’assemblea pubblica per costituire il comitato cittadino. Il Muos è un sistema di comunicazioni satellitari ad altissima frequenza ed a banda stretta composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra, una delle quali è in fase di realizzazione in Sicilia, nei pressi di Niscemi. Il costituendo comitato cittadino avrà il compito attraverso una campagna di sensibilizzazione, di informare la popolazione su cui gravita il raggio d’azione del Muos, dai danni che può causare alla salute. Il comitato farà rete con tutti gli altri comitati sorti nei vari comuni per intraprendere azioni collegiali.

Ragusa, convegno nazionale dell’Unione chinesiologi affiliata Cna Professioni

Sabato 21 e domenica 22 aprile, Ragusa Ibla ospiterà un importante evento: il convegno nazionale promosso dall’Unione chinesiologi (Unc) sul tema “Movimento & Benessere – Benessere & Movimento” che si terrà all’auditorium San Vincenzo Ferreri. Durante il convegno è previsto lo svolgimento dell’assemblea nazionale dei soci dell’Unc aderente a Cna Professioni. Nel corso del primo Consiglio, che si è tenuto a Roma il 15 dicembre 2011, Giorgio Berloffa, presidente dell’Associazione chinesiologi (Unc), è stato eletto presidente di Cna Professioni. L’Unc, costituita con atto pubblico nel 1962 e legalmente riconosciuta, è l’associazione professionale che raggruppa i laureati in Scienze motorie e i diplomati degli istituti superiori di Educazione fisica. Lo scopo che si prefigge è quello di promuovere, tutelare, vigilare e favorire le attività degli iscritti nella loro professionalità. “E proprio l’Associazione chinesiologi – afferma il presidente provinciale Cna Ragusa, Giuseppe Massari – ha deliberato di tenere la sua prima importante iniziativa nazionale nel capoluogo ibleo. Per l’occasione, saranno in città circa cento congressisti provenienti da tutta Italia, assieme alle rispettive famiglie. Saranno altresì presenti il presidente Berloffa ed il responsabile nazionale di Cna Professioni, Gabriele Rotini. Per la Cna di Ragusa – ha detto ancora il presidente Massari – si tratta di un altro momento di grande rilevanza a livello nazionale in cui avremo modo di mettere in evidenza le nostre peculiarità associative. Sarà anche la maniera migliore per fornire piena accoglienza a tutti i professionisti che aderiscono all’Unc provenienti da ogni parte d’Italia”.

Divieto di balneazione in due tratti di mare sciclitano

Il Commissario straordinario del Comune di Scicli, Margherita Rizza, ha emanato una ordinanza in cui vieta la balneazione in due tratti di mare sciclitano. Il primo, per una estensione di 550 metri, in corrispondenza del porto di Donnalucata, per consentire l’alaggio dei natanti. Il 2°, per un’estensione di 1100 metri, lungo la macchia foresta del Fiume Irminio, per preservare l’oasi.

IBLA, LO STEMMA DEL DUOMO TORNA SULL’ARCO DELL’INGRESSO PRINCIPALE

Dopo sette anni lo torna, restaurato, nella sua sede originaria. Per collocarlo al suo posto, sopra l’arco del portale di ingresso principale, c’è voluta una gru e una mattinata ed un pomeriggio di intenso lavoro, dal momento che lo stemma pesa ben 1300 chilogrammi. L’elemento architettonico sette anni fa, in occasione del restauro della facciata del monumento, era stato prelevato e collocato in una sede provvisoria, ovvero la prima delle cinque piazzole di sosta che si trovano lungo la scalinata di San Giorgio, che costeggia la chiesa sul lato della Sacrestia. Nel giugno del 2011 il committente, il parroco Pietro Floridia aveva affidato il restauro, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza, alla ditta Arte e restauri di Vittoria. Da quel momento, lo stemma è stato prelevato per essere portato nel laboratorio di restauro. Giovedì si è concluso il peregrinare dell’elemento costruito nella seconda metà del Settecento in pietra pece (detta anche asfaltica), che è la roccia calcarea impregnata di bitume tipica del territorio ibleo. Complesso è stato il restauro, come anche l’operazione di montaggio, che si è conclusa a metà pomeriggio. “L’intervento ha riguardato essenzialmente la pulitura e il consolidamento del materiale originario – spiega la restauratrice Marinella Cataldi – e ha curato l’esecuzione di tutte quelle operazioni indispensabili alla salvaguardia e alla conservazione dei manufatti”. Prima di procedere al restauro, sono state eseguite le indagini diagnostiche e le analisi petrografiche e chimico fisiche. “Abbiamo fatto una generale pulizia dei depositi incoerenti con l’ausilio di spazzole a setole morbide e il lavaggio con acqua demineralizzata e tensioattivi, e prima abbiamo eseguito un pre-consolidamento con silicato di etile localizzato. I pezzi che erano distaccati sono stati puliti e poi incollati con resine epossidiche bicomponenti. Inoltre – ha detto ancora la Cataldi – abbiamo inserito perni passanti in acciaio per l’ancoraggio dei pezzi”. L’intervento è stato finanziato con i fondi della legge 61, integrati con una perizia di variante. Una parte importante del restauro è stata rappresentata dalla rimozione di vecchie stuccature e rifacimenti in malta cementizia, praticamente cemento e ferro utilizzati in precedenti restauri. “Cemento e ferro sono incompatibili con la pietra pece – spiega l’architetto Laura Baragiola, direttrice dei lavori – così ogni nuova integrazione dei pezzi non più esistenti è stata fatta con lo stesso materiale lapideo, scolpito dallo scultore vittoriese Pace e il collegamento con il preesistente è stato realizzato in maniera tale che si vedesse l’aggancio tra il vecchio e il nuovo”. Le lacune e le parti mancanti interessavano la corona, la testa del putto sinistro e la ghirlanda di destra. Per riposizionarlo, lo stemma è stato ingabbiato e intelaiato, e così sollevato dalla gru. Adesso l’elemento è stato posto in posizione quasi verticale, ma leggermente inclinata, in modo tale che, chi dal basso lo osserva, potrà vederlo agevolmente.

TRENO BAROCCO A RISCHIO La Regione non dà soldi

Promesso, vantato, elogiato. Ma potrebbe non partire lo stesso il “Treno barocco”, definito negli esaltanti comunicati stampa degli anni passati, come il gioiello dei servizi ferroviari, strumento di valorizzazione per eccellenza del turismo artistico nei paesi della Val di Noto. Nonostante il successo degli anni precedenti, infatti, la Regione ha annunciato che non darà alcun contributo per l’avvio del servizio. Il che significa che se i Comuni della Val di Noto vogliono garantire anche quest’anno il treno di collegamento, a cadenza settimanale, fra le province di Siracusa e Ragusa, dovranno esclusivamente mettere mano ai loro magri bilanci. La decisione della Regione è un vero e proprio schiaffo per il territorio ibleo, che il coordinamento provinciale Cub trasporti, senza mezze parole definisce “una presa a pesci in faccia per la provincia iblea”. Anche perché nemmeno due mesi fa, il dirigente regionale dell’assessorato ai Trasporti dottor Coniglio, intervenuto alla conferenza provinciale sulle ferrovie, promossa dalla Provincia di Ragusa e dalla Cub Trasporti, aveva ancora una volta esaltato il “Treno barocco”, lasciando intendere le buone intenzioni della Regione e soprattutto l’assenza di discriminazione nei confronti della provincia iblea. “I fatti, invece, dimostrano esattamente il contrario – sostiene il coordinamento Cub – perché quando le risorse sono scarse, la Regione pensa sempre alla Sicilia sud-orientale, per far pagare a qualcuno le colpe di un’insana gestione dei fondi pubblici”. Che il treno della Val di Noto sia a rischio, lo dimostra già il ritardo nell’avvio. Il collegamento avrebbe dovuto partire a fine marzo. “La nostra è una marcia controvento, e per condurla in porto occorrono uomini che si facciano rispettare e pretendano i nostri diritti

Protesta operatori ecologici in otto Comuni su dodici

In provincia di Ragusa le società ecologiche attendono da moltissimi mesi i mandati di pagamento delle fatture dei Comuni. Il ritardo dei pagamenti da parte delle amministrazioni locali crea un circolo vizioso che si ripercuote sui lavoratori, che attendono per mesi gli stipendi e sui cittadini, che devono convivere con i disservizi e le inevitabili disfunzioni. “Per non parlare poi, dei fornitori, che non vanno dimenticati – afferma il segretario provinciale della Funzione pubblica Cgil, Giovanni Lattuca – che vantano crediti dalle imprese per centinaia e centinaia di migliaia di euro. Oltre ai cittadini, ovviamente, che pur pagando le tasse, si ritrovano con i rifiuti sotto casa”. Nulla da stupirsi dunque se in otto Comuni, su dodici in provincia, gli operatori ecologici sono in stato di agitazione. Una protesta che dilaga a macchia d’olio. A Pozzallo, Acate e Giarratana gli operatori ecologici attendono il pagamento delle mensilità di febbraio e marzo, mentre negli altri cinque Comuni dove il personale viene pagato in ritardo, Ispica, Scicli, Santa Croce Camerina, Modica e Comiso, gli operatori aspettano gli emolumenti del mese di marzo. Il segretario di categoria Lattuca ha infatti richiesto al prefetto di Ragusa, Giovanna Cagliostro, la convocazione dei sindaci degli otto Comuni coinvolti in questa vertenza, riunione alla quale prenderanno parte i liquidatori di Ato ambiente e i rappresentanti delle imprese ecologiche che gestiscono i servizi di nettezza urbana nelle otto città iblee. Intanto, il Comune di Modica fa sapere che sono state sbloccate le somme necessarie per il pagamento delle somme dovute per il servizio di igiene ambientale e consentire il trasferimento e il deposito dei rifiuti in discarica e per il pagamento degli emolumenti ai dipendenti dei Servizi per Modica. La notizia è arrivata dopo l’incontro tenutosi giovedì mattina fra il sindaco di Modica, l’assessore al Bilancio e il dirigente della Banca tesoriera. “Abbiamo anche programmato il pagamento degli stipendi ai comunali e a quanti mantengono un rapporto di lavoro con l’Ente – hanno spiegato il sindaco e l’assessore – e le somme necessarie per onorare le transazioni con i grandi crediti”

SANTA CROCE, CINQUE I CANDIDATI A SINDACO

Mercoledì, a mezzogiorno, la chiusura del cerchio con la consegna delle liste nella stanza del segretario comunale Peppuccio Agnello. La lista civica “Tutti per Santa Croce”, affiancata dai Cristiano Riformisti, dal movimento Ips e dalla consulta territoriale di Casuzze sostiene la candidatura di Piero Mandarà. Due gli assessori designati: Lidia Caggia e Giovanna Nicolini, quindici i componenti della lista: Biagio Agnello, Salvatore Amenta, Francesca Bocchieri, Mario Coco, Vincenzo Crucetta, Ciccio Dimartino, Marco Nunzio Distefano, Antonella Galuppi, Valentina Licitra, Alessandro Mandarà, Savatore detto Turi Mauro, Pietro Occhipinti, Fabrizio Panebianco, Virginia Piazzese, Patrizia Ruggeri. La lista “Città futura”, che include Sinistra Ecologia e libertà, Italia dei Valori e Città Futura, che sostiene la candidatura di Salvuccio Caruso, gli assessori designati sono Manlio La Ciura e Lino Balistrieri. Quindici i consiglieri designati: Carmelo Agnello, Salvatore Albora, Maria Franca Aquila, Giovanni Busacca, Emanuela Cappellini, Melissa Giardina, Salvatore Zisa, Giuseppina Zisa, Pietro Savà, Christian Recca, Salvatore Iozzia, Vitaliano Pollari, Domenico Sallemi, Guglielmo Iurato, Tony Mandarà. La lista civica “Il paese che vogliamo”, sostenuta dal Movimento delle autonomie, dal Pd e dal movimento degli agricoltori, ha come candidato sindaco Franca Iurato, ex segretaria cittadina del Pd ed espressione della società civile. Tre gli assessori designati: Finella Mazza, Ciccio Corallo e Rosalba Varcadipane. Quindici i consiglieri in lista: Maria Rosa Vitale, Rosario Pluchino, Guglielmo Fidone, Lucia Cuciti, Carlo Occhipinti, Maria Belluardo, Matteo Bellassai, Salvatore Di Marco, Salvo Mandarà, Salvatore Micieli, Domenico Occhpinti, Giovanni Puglisi, Maria Zisa, Francesco Corallo, Ignazia Agosta. L’architetto Giovanni Giavatto, altro candidato sindaco, è sostenuto da Sicilia Vera e Giavatto sindaco. Due gli assessori designati Vincenza Di Martino e Daniela Iurato, quindici i condidati al consiglio comunale: Vincenza Dimartino, Daniela Iurato, Salvatore Basile, Massimo Cascone, Pasquale Ferrara, Roberta Cubisino, Antonino Trovato, Carmem Iacono, Paola Ferraro, Rosalba Ruggeri, Giovanni Tinnirello, Gaetano Privetelli, Ippolito Cavaleri, Gianluca Occhipinti, Rosario Lillo detto Rossano. Gli assessori designati sono Vincenza Dimartino e Daniela Iurato. La lista civica “Noi ci Crediamo”, affiancata da Territorio, Grande Sud, Udc, Cantiere popolari e Noi ci Crediamo, ha come candidato sindaco Giovanni Barone, espressione dell’Udc e presidente del consiglio comunale uscente. Tre gli assessori designati: Eugenio Malaspina, Carmelo Portelli e Gaetano Pernice. Nella lista quindici candidati al consiglio: Giovanni Agnello, Carmelo Portelli, Gaetano Pernice, Catena Di Martino, Gianni Brullo, Giorgio Baeli, Giovanni Fiorilla, Angelo Puglisi, Gaudenzio Brancato, Onofrio La Criola, Rosa Boscarino, Chiara Zisa, Santina Caccamo, Fabio Emmolo, Luca Agnello.

CHIARAMONTE ONORA ANTONINO DI VITA

Manifestazioni di affetto e riconoscenza tributate dalla città di Chiaramonte Gulfi alla memoria di Antonino Di Vita archeologo e studioso. Il paese montano si prepara allo evento di sabato prossimo. Alle ore 10,30 a Palazzo di Città: corteo delle autorità, studenti, cittadini, amici verso la casa natale; Piazza Giovanni XXIII: cerimonia di scopertura della lapide commemorativa ed intitolazione della via (già Roma). Alle 16.30 presso la sala Leonardo Sciascia incontro sul tema “Antonino Di Vita l’uomo e l’opera” moderatore onorevole Giorgio Chessari, presidente del Centro Studi “Feliciano Rossitto” di Ragusa. Introdurrà i lavori l’avvocato Giuseppe Nicastro, Sindaco di Chiaramonte, interverranno Vincenzo La Rosa, Giovanni Di Stefano, Nicola Bonacasa, Maria Antonietta Riz

LA CITTA’ DI RAGUSA SI CANDIDA AL TITOLO DI CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA PER IL 2019

Il Sindaco Nello Dipasquale intende presentare la candidatura della Città di Ragusa al titolo di “Capitale europea della cultura” per l’anno 2019. Per quell’anno infatti è stato stabilito che la scelta deve ricadere su un territorio italiano. Per l’individuazione della città è prevista una lunga preparazione che inizia con una fase di preselezione nel corso del 2013 a cura di una commissione che redigerà un elenco ristretto delle città che hanno posto la propria candidatura. Le città preselezionate avranno a disposizione alcuni mesi per sviluppare ed approfondire il loro programma di manifestazioni che saranno programmate per il 2019. Sarà richiesto un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società.

STATI GENERALI DEL VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE

Giuseppe Occhipinti, presidente del Nucleo Cives della provincia di Ragusa, parteciperà agli Stati Generali del Volontariato di Protezione civile che si svolgeranno a Roma il 13 il 14 ed il 15 aprile, sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica. Sarà il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ad aprire i lavori, alla presenza del Presidente Giorgio Napolitano, venerdì 13 aprile alle ore 16, presso l’Aula Magna della facoltà di Lettere e Filosofia dell’università degli Studi Roma Tre. A chiudere la prima giornata di lavori sarà il presidente del Consiglio Mario Monti.

Fondi per la tratta Sr-Gela; saranno completati i lotti 6,7,8 Rosolini – Modica.

Buone notizie giungono dalla Commissione Europea riguardo i fondi per la tratta Siracusa-Gela. Le diffonde il deputato regionale Mpa Riccardo Minardo che annuncia: “Dopo 25 anni di attese, la conferma finalmente che quest’importante infrastruttura, che comprende il macrolotto Rosolini-Modica, sia presto completata”. L’Europa destinerà 196,8 milioni di euro per l’opera. “E’ importante adesso, sottolinea l’onorevole Riccardo Minardo, vigilare e monitorare l’iter affinchè sia il più celere possibile per la realizzazione, considerato che l’obiettivo dell’Unione Europea è proprio quello di migliorare i collegamenti nella parte meridionale dell’isola”.

CASE POPOLARI, VENTI ALLOGGI ABBANDONATI A VITTORIA

“Diversi edifici di proprietà dell’Istituto autonomo case popolari risultano abbandonati per una scelta scellerata da parte della Regione”. Questa la denuncia del consigliere provinciale Ignazio Nicosia che in una nota ripercorre la vicenda: ” La Regione non ha erogato le somme necessarie per il loro completamento. In provincia di Ragusa ci sono molti esempi in proposito: Santa Croce, Acate, Vittoria ma anche numerosi altri in giro per la provincia. Case che da più di dieci anni sono soggette al deterioramento”. Nicosia fa specifico riferimento al complesso che, a Vittoria, si trova in via Mercato dei Fiori. “Anche in questo caso – continua il consigliere provinciale – una struttura congelata da più di dieci anni, composta da venti alloggi di edilizia residenziale pubblica, alloggi che avrebbero potuto soddisfare le esigenze di 20 famiglie bisognose inserite in specifiche graduatorie che attendono un’assegnazione che non arriva mai. Eppure, quando si insediò il governatore Lombardo fu annunciata una disponibilità economica di circa 100-120 milioni di euro derivati dai fondi Gescal. Somme di denaro che – scrive Ignazio Nicosia – sarebbero servite per l’edilizia sociale. Tra l’altro, nel 2008 la Regione aveva avviato un piano straordinario quinquennale di edilizia sociale. Allora si calcolò un fabbisogno abitativo di 61.300 alloggi. Ma di tutto questo è rimasto solo il ricordo. Nessun euro è stato speso per l’edilizia sociale sia per nuovi alloggi sia per le ristrutturazioni, almeno in provincia di Ragusa”. Nicosia precisa, però, che per fortuna non tutti stanno a guardare con le mani in mano. “E’ il caso – aggiunge il consigliere provinciale Nicosia – dell’Istituto autonomo case popolari del capoluogo ibleo che, attraverso somme derivanti da residui di cassa e vendite di alloggi popolari, è riuscito a trovare, senza l’aiuto di finanziamenti regionali, le risorse economiche per completare i venti alloggi di via Mercato dei Fiori a Vittoria e per la realizzazione di ulteriori 20 alloggi. Allo stato attuale, risulta che l’appalto sia stato aggiudicato in via provvisoria. Attendiamo fiduciosi – conclude Ignazio Nicosia – l’avvio del completamento in tempi brevi. Per ridare speranza a chi ha bisogno”.

PASQUA, IL MESSAGGIO DI MONSIGNOR PAOLO URSO

“È Pasqua. Non abbiate paura e non fuggite”. Il vescovo della diocesi di Ragusa, Paolo Urso, intitola così il suo tradizionale messaggio per la Pasqua. “Ancora una volta – scrive il presule – ci scambiamo con gioia la bella notizia che Gesù, il crocifisso, è risorto e ci dà la possibilità di risorgere con Lui, di condurre una vita buona, vera e piena, di guardare avanti con serenità e fiducia. Il mio augurio pasquale vuole essere, quest’anno, soprattutto un invito a non avere paura di Dio e delle sorprese che ci riserva, a non fuggire davanti alle responsabilità che ci affida”. Poi riporta il racconto di Marco sull’esperienza delle tre donne che si recano al sepolcro di Gesù e non trovano il suo corpo. “Hanno una preoccupazione: l’ingresso alla tomba – continua il messaggio – è chiuso da una pietra molto grande, come faremo ad entrare? Chi farà rotolare la pietra? Quando arrivano (fate attenzione ai tre verbi perché indicano tre passaggi importanti per leggere la realtà), alzano lo sguardo, osservano con particolare attenzione e vedono che la pietra è già stata fatta rotolare. Entrano e si accorgono che c’è un giovane, seduto sulla destra, con indosso una veste bianca. Il narratore – continua il vescovo Urso – annota la reazione delle tre donne: ebbero paura. Il giovane le incoraggia: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove lo avevano posto… Cosa fanno le donne? Escono e scappano via perché sono piene di spavento e di stupore. Non solo. Non dicono niente a nessuno perché sono impaurite”. Ed aggiunge: “Il dato che ritorna con insistenza è la paura… Ma cos’è questa paura? È incomprensione e incredulità. È la sorpresa di trovarsi di fronte ad un fatto non previsto perché non creduto possibile. Sì, è vero, Gesù aveva detto che sarebbe stato ucciso e che dopo tre giorni sarebbe risorto. Ma come si fa a credere che un morto possa risorgere! È lo stordimento che toglie la gioia… è mutismo provocato dal timore di essere fraintesi, giudicati male o non creduti. È rimanere senza parole, nella consapevolezza di non possedere il linguaggio adatto per esprimere l’esperienza fatta. Non dobbiamo avere paura di Gesù – dice il vescovo Urso -, non dobbiamo fuggire lontano da Lui, non dobbiamo diventare muti. Qualunque cosa Egli faccia e qualunque cosa Egli ci chieda. Gesù, il crocifisso risorto, ci ama e cammina con noi”.

La ragazza, in stato vegetativo, da due settimane è alla Suap Il padre di Sara ringrazia l’Asp

Sara Di Natale è una giovane che da cinque anni vive in stato vegetativo dopo aver ingerito una polpetta “farcita” di solfiti, sostante dannose per l’organismo. La sua storia è stata portata alla luce dal papà Luciano che, qualche anno, si batte per ottenere diritti per questi cittadini spesso “invisibili”. Raccolte di firme, interventi sulla stampa ed ogni utile iniziativa per riportare l’attenzione sull’assistenza che si deve a queste persone. A luglio è stata attivata la Suap, la speciale unità assistenziale permanente, in piazza Igea, con sei posti letto, anche se a breve dovrebbero essere aggiunti altri. “Ho ricoverato Sara alla Suap 15 giorni fa – racconta Luciano – perché, dopo più di cinque anni di permanenza a casa, io e mia moglie avevamo bisogno di un periodo di riposo (soprattutto di poter dormire la notte senza doverci alzare per assisterla). Abbiamo avuto delle titubanze prima di ricoverarla, ma adesso che lo abbiamo fatto siamo veramente contenti perché abbiamo avuto la sorpresa di trovare un reparto ben organizzato, con personale motivato e dotato di grande umanità. Sono sei i pazienti attualmente ricoverati. Sono – spiega Di Natale – pazienti in stato vegetativo che hanno avuto un grave insulto al sistema nervoso centrale ed hanno bisogno di un elevato impegno umano ed assistenziale. Per mobilizzare mia figlia, cioè alzarla dal letto, vestirla e metterla in carrozzella, ogni mattina un infermiere e due operatori socio sanitari impiegano una buona mezzora ed eseguono tale lavoro con dedizione e passione. Loro – continua la lettera – hanno capito che se prendi una persona e quando la lavi e la vesti non la tratti come un oggetto ma l’accarezzi, le parli e la stimoli allora le invii dei messaggi che vengono recepiti dal suo sistema nervoso. E se qualcuno di questi pazienti riprende coscienza è dovuto anche all’atto terapeutico e riabilitativo, ovvero al modo con cui vengono seguiti e curati. Una società civile che si definisca tale, e quella ragusana sicuramente lo è, deve sapere trovare le risorse per dare assistenza alle persone in stato vegetativo. La Suap di Piazza Igea – conclude – è sulla buona strada per dare un sostegno concreto alle famiglie”.

PASQUA, IL MESSAGGIO DI MONSIGNOR STAGLIANO’

Al centro della riflessione del vescovo della diocesi di Noto, monsignor Antonio Staglianò, c’è l’invito alla carità. “L’umanesimo cristiano – scrive – sfida le relazioni disumane dell’indifferenza”. Il suo messaggio, proposto in occasione della Quaresima e della Pasqua, parte dalla riflessione sul peccato e selle conseguenze che da esso derivano a livello personale e comunitario. “Allo specchio di questa condizione post umana della nostra cultura narcisistica dell’amore di sé in faccia alla sofferenza dell’altro e degli altri (fossero anche mogli e mariti o figli abbandonati per l’esigenza di rifarsi una vita secondo l’etica della vita è mia e me la gestisco io), la Quaresima – scrive il presule – resta il tempo propizio per ritornare in se stessi, cioè nella verità di sé, scoprendo le radici sostanziose e belle del proprio sé in verità: siamo dono, apertura, dedizione, cura, capacità fraterna, relazione amativa, comunione fino al sacrificio, amore. Si noi siamo amore. Ed è bello scoprire che è questa la rivelazione del Dio dei cristiani: Dio è amore. Un’affermazione su Dio – continua – che immediatamente si ripercuote nello svelamento di quello che sono io: io sono amore”. E in questo contesto si legge il “messaggio” della Pasqua che è l’attuazione massima di questo amore di Dio.

PASQUA SICURA

Come da direttive emanate in sede di coordinamento dal Prefetto di Ragusa, dr.ssa Giovanna Cagliostro, venerdì si è svolto, presso la sala Riunioni della Questura di Ragusa, un Tavolo Tecnico presieduto dal Questore di Ragusa, dr. Filippo Barboso, al quale hanno partecipato i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Sezione di Polizia Stradale, dell’Ispettorato Ripartimentale Foreste, dei Vigili del Fuoco, delle Polizie Locali e Provinciale, del Dipartimento Regionale della Protezione Civile, dell’Anas e dell’Asp, per dare attuazione al dispositivo generale di prevenzione attraverso l’intensificazione dei servizi che garantiranno la tutela dell’ordine e della sicurezza in occasione delle festività pasquali. Il dispositivo sarà finalizzato a rendere più capillare e coordinata l’azione di vigilanza e controllo attraverso una sinergica collaborazione di tutti gli enti coinvolti nei servizi. In particolare saranno intensificati i servizi di controllo del territorio in ambito cittadino e nelle arterie stradali ove più intenso si prevede il traffico veicolare, soprattutto lungo le più importanti vie di collegamento fra i centri urbani e le località di maggiore richiamo turistico, specie marine, per prevenire e reprimere condotte non conformi al codice della strada, fonte di eventuali pericoli per l’incolumità di cittadini e turisti. Nel contempo saranno potenziati i servizi di contrasto ai reati contro il patrimonio e per prevenire eventuali atti di vandalismo. Sarà potenziata altresì l’attività di vigilanza dei luoghi, possibili obiettivi di azioni delittuose, che notoriamente registrano, nel periodo in esame, un considerevole afflusso di persone, nonché nei centri urbani per evitare che le abitazioni, lasciate libere, divengano facile preda di malintenzionati.

VISITA GUIDATA A PALIKE’

L’Archeoclub di Ragusa organizza una visita guidata presso il sito archeologico di Palikè (Mineo). La partenza è prevista domenica 22 aprile alle ore 7,15 dal piazzale dell’impianto sportivo di contrada Petrulli a Ragusa. Per iscrizioni e informazioni contattare Enzo Piazzese, presidente dell’Archeoclub, ai numeri 0932.623231, 348.2229891 oppure all’email enzopiazzese

 

SE IO FOSSI UN ANGELO

Domenica 15 aprile alle 18 e alle 20,30 presso il Teatro il Masd di via Demostene 52 a Ragusa, Peppe Arezzo, Nuccio Boscarino e Fabio Iacono propongono un tributo a Lucio Dalla dal titolo “Se io fossi un angelo”. Informazioni e prenotazioni presso la sede del Masd in via Demostene 52 o ai numeri 0932.686644 o 335.7857079.

SANTA CROCE, LA CASA DEL POPOLO

La casa degli emarginati, degli ultimi, di coloro che non hanno la possibilità di avere un redddito certo a fine mese. Una campagna elettorale insolita, fatta in punti di piedi, lontana dai clamori della cronaca e delle grandi adunanze. Abbigliamento sportivo, indossa una felpa e scarpe da ginnastica, perché l’architetto Gianni Giavatto, sostenuto da una lista civica, la campagna elettorale la vuole fare correndo. La casa del popolo, voluta dal candidato sindaco, è un punto di riferimento per tanti cittadini di Santa Croce che vivono ai margini. “Non abbiamo nulla da promettere – tiene a precisare il candidato sindaco – a differenza di tanti altri candidati che dicono di avere posti di governo e di sottogoverno o peggio ancora di facili assunzioni all’aeroporto di Comiso. Vogliamo costruire una città diversa, che sia la città di tutti, di coloro che non hanno la possibilità di pagare l’affitto, di avere un posto fisso e di tanti braccianti che sono rimasti, in questi giorni di grande difficoltà economica, senza un lavoro”, ha detto Giavatto. Il candidato sindaco va oltre. “Se riesco a svegliare le coscienze dei cittadni – dice Giavatto -, penso che molti dei miei concorrenti alla carica di primo cittadino avranno una sgradita sorpresa. Mi auguro che la casa del popolo possa raccogliere gli umori della gente comune, degli emarginati, di coloro che sono stati ricattati politicamente in questi giorni di intensa campagna elettorale”, ha concluso il candidato a sindaco di Santa Croce, Giavatto. Sulle tariffe dell’acqua e sulla rivisitazione del piano regolatore generale l’architetto Giavatto parla di una soluzione semplice, ma efficace. “Non serve mandare via la ditta privata che fa pagare in maniera esosa l’acqua – spiega il candidato sindaco Giovanni Giavatto -. Occorre monitorare le utenze, pagare tutti e spendere di meno. Sul piano regolatore – ha detto ancora Giavatto -, a proposito del centro storico, occorrono scelte coraggiose. Il centro storico è ampio e inutile. Ci sono immobili fatiscenti, non fruibili, dove mancano i servizi minimi essenziali. Su questo vogliamo lavorare e iniziare a costruire un grande progetto per una grande Santa Croce”.

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