03-12-2024
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SCIOPERO GENERALE DEI MEDICI

salvatore d'amanti presidente ordine dei medici di ragusaLa sanità a pezzi, la sanità non solo da migliorare ma da riscrivere per offrire un servizio qualitativamente maggiore agli utenti, dando maggiori risorse umane, ma anche economiche, alla sanità pubblica. E’ questo l’appello lanciato nel corso della conferenza stampa convocata presso l’Ordine provinciale dei Medici, in concomitanza con lo sciopero generale che si è svolto questo giovedì in tutta Italia trovando la larga adesione dei medici del settore pubblico e dei medici di famiglia. Dopo l’introduzione di Salvatore D’Amanti, presidente dell’Ordine provinciale dei Medici, sono intervenuti Roberto Licitra e Giuseppe Caccamo della Fimmg, Rolando Genovese della Fimp, Sandro Tumino dello Smi, Mariano Conticello del Simet, Nino Belluardo della Fials e Nunzio Storaci dello Anaao-Asso. Il definanziamento progressivo della sanità pubblica, i tagli ai servizi agli utenti e al personale, lo stop ai contratti di lavoro, il blocco del turnover, un federalismo inappropriato che lascia la sanità a pezzi. Sono alcune delle motivazioni che hanno spinto in modo unitario tutte le sigle sindacali dei medici ad indire per oggi la giornata di sciopero generale in modo da avviare un confronto con il Governo Renzi. No alla “sanità ragionieristica” come purtroppo, sempre più, la politica non solo chiede, ma soprattutto impone, passando sul lavoro dei medici e creando disagi e disservizi agli utenti. «Uno scenario sanitario che langue, quello della sanità pubblica, con una larga fetta di pazienti costretta a curarsi e a rivolgersi alla sanità privata, a proprie spese – ha detto il presidente D’Amanti introducendo i lavori – La famigerata politica del risparmio sta riducendo e modificando gli assetti ospedalieri senza potenziare la medicina del territorio e obbligando i pazienti a percorsi complessi e tortuosi pur di ottenere adeguata assistenza». Uno scenario a volte drammatico con turni di lavoro estenuanti e con reparti sguarniti.  «La pervasiva burocratizzazione del sistema sottrae tempo prezioso alla relazione di cura, un tempo che quando correttamente dedicato riveste già il carattere della cura del paziente – dice ancora il presidente D’Amanti – Tra medici e pazienti vi è un inimitabile e unico rapporto che si configura nella relazione di cura. Il medico è e sarà sempre un mediatore, tra la salute e la malattia, tra il benessere e il dolore. Noi siamo medici che vogliamo continuare a creare un’alleanza con i pazienti per continuare a garantire la loro salute». Una sanità che viene sempre di più smantellata in favore della sanità privata mentre anche in ambito locale la spesa sanitaria continua a scendere mentre trovano spazio scelte errate sul territorio.

NATI PER CRESCERE

neonatologia-198x300Nati per Crescere è un’associazione che si occupa dei neonati ricoverati nel Centro di terapia intensiva neonatale dell’Ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa. L’associazione è nata nel 2012 e tutela e protegge la vita e la salute dei neonati. Per conseguire questi scopi, l’associazione si propone di promuovere e realizzare tutte le iniziative idonee al potenziamento e al miglioramento delle strutture e delle strumentazioni della terapia intensiva del capoluogo ibleo, nonché all’arricchimento della formazione tecnico-professionale dei suoi operatori. Nell’ambito delle finalità associative, una posizione di riguardo assumono quelle iniziative volte ad incentivare lo studio e la ricerca scientifica sulle tematiche concernenti le patologie neonatali, come pure quelle tese alla diffusione ed alla conoscenza delle problematiche connesse alle nascite pretermine. L’associazione, in occasione delle festività, ricorda che intende fornire informazione ed assistenza, materiale e psicologica, ai genitori e ai familiari dei neonati.

ASP RAGUSA: NUOVI PRIMARI AL TRASFUSIONALE E IN OTORINO

DSCF4342Giovanni Garozzo e Vincenzo Calabrese sono i nuovi direttori rispettivamente dei reparti di Medicina Trasfusionale ed Otorinolaringoiatria dell’Asp di Ragusa. “Ho accolto questa sfida con profondo entusiasmo – ha detto il Dr. Enzo Calabrese – e desidero fare un percorso creativo per il bene di questa comunità. Dico, con orgoglio, che sono uno di voi nel senso che sono Ragusano a tutti gli effetti nonostante i miei lunghi anni trascorsi fuori dalla Sicilia lavorando in altre regioni. Desidero mettermi a disposizione della comunità a cui appartengo, perché ho riscontrato che, purtroppo, molti cittadini, per farsi curare, andavano in “pellegrinaggio” non solo verso Rimini ma anche in altre realtà sanitarie. Il primo scopo che mi sono prefisso è far invertire la rotta, questo grazie al sostegno della Direzione aziendale, che si è sempre dimostrata vicina, ma anche dell’équipe di cui vado orgoglioso. Abbiamo tutte le carte in regola per abbracciare a 360° le istanze e i bisogni della mia specialità che la gente ci pone. Garantiremo la assistenza in tutte le tre aree distrettuali della azienda: Ragusa, Modica e Vittoria”. “La Medicina Trasfusionale dell’Azienda è una Unità Operativa Complessa di Coordinamento provinciale, che fornisce prestazioni di medicina trasfusionale a tutte le strutture sanitarie (ospedali, case cura, residenze sanitarie) della nostra Provincia e a buona parte della Sicilia Sud-Orientale, – dice Giovanni Garozzo -. Rappresenta un’importante realtà della nostra Azienda, dell’intera Sicilia ma anche nel panorama nazionale, sia in termini di volumi di attività svolte, sia in termini di complessità e di varietà dei servizi offerti. Grazie a chi lo ha costruito e ci ha creduto con il suo impegno: il Dr. Piero Bonomo. Oltre ad assicurare la costante disponibilità di sangue ed emocomponenti per i pazienti ricoverati, per i pazienti ambulatoriali si svolgono una serie di attività, alcune di tipo prettamente trasfusionale, altre di tipo clinico”. “Questa è la prima volta che la azienda applica le nuove regole per la selezione dei primari, sancito dal regolamento regionale, con commissioni estratte su base nazionale. Questo percorso ci permette di dire con assoluta serenità che nei due concorsi ha vinto il migliore dei candidati. Questo permette alla azienda di offrire ai nostri utenti assistenza e cure di grande qualità”- ha dichiarato il manager Aricò.

 

NUOVO OSPEDALE DI RAGUSA

 

Ospedale-GDopo il completamento dei locali della Medicina Nucleare nel nuovo ospedale di Ragusa, è stata effettuata l’installazione della PET-TAC e di due Gamma-camere. La Commissione Tecnica di Collaudo ha testato gli apparecchi e dichiarato le attrezzature funzionanti. La PET (Tomografia ad Emissione di Positroni), collegata ad una TAC, è uno degli strumenti diagnostici più innovativi, di uso crescente tra i clinici per le diverse applicazioni diagnostiche. Essendo un esame prevalentemente funzionale, consente di definire in termini di metabolismo cellulare la natura di una lesione. In oncologia con la PET-TAC è quindi possibile differenziare le lesioni tumorali da lesioni di altra natura, nonché, nello studio delle lesioni tumorali accertate, analizzare l’evoluzione della malattia anche dopo l’asportazione del tumore primitivo, e monitorare l’efficacia di una terapia antitumorale. Per completare la funzionalità di questo tipo di attività, il Direttore Sanitario Pino Drago ha guidato i lavori della commissione di selezione, e completato le procedure per il reclutamento di medici nucleari, professionalità finora assenti in azienda.

APRE L’AMBULATORIO PEDIATRICO PER L’ASSISTENZA ALLE PERSONE CON DIABETE IN ETÀ PEDIATRICA

 

DIABETE IN ETA' EVOLUTIVAIn programma per il prossimo 30 novembre l’apertura del nuovo ambulatorio pediatrico per l’assistenza alle persone con diabete in età pediatrica 0/18. L’ambulatorio si avvarrà della collaborazione specialistica della prof.ssa Donatella Lo Presti, professore aggregato e dirigente medico di Clinica pediatrica del “Vittorio Emanuele”. Per le prenotazioni contattare il numero dell’Asp: 0932658702.

L’HOSPICE DI MODICA SI TINGE DI ROSA CON I VOLONTARI LILT

 

IMG_4373All’Hospice di Modica, i Volontari dell’ Associazione Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori hanno distribuito materiale informativo della Lilt riguardo alla prevenzione oncologica e, al contempo, hanno sensibilizzato e divulgato informazioni sulle cure palliative erogate all’Hospice di Modica, con particolare attenzione sulla qualità di vita del paziente in stato avanzato di malattia. Un evento che rientra nella campagna nazionale “Nastro Rosa” dedicata, soprattutto, alla prevenzione dei tumori al seno che, come ogni anno, si conduce nel mese di ottobre. La campagna ha come obiettivo quello di sensibilizzare un numero sempre più ampio di donne sull’importanza vitale della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella, informando il pubblico femminile anche sugli stili di vita correttamente sani da adottare e sui controlli diagnostici da effettuare.

SANITA’ IBLEA: UN MIX DI CLIENTELE, SPRECHI E ALCUNE ECCELLENZE

 

MG_4010Pubblichiamo la riflessione di Sinistra, Ecologia e Libertà sulla situazione della sanità iblea: “Diversi personaggi della bassa politica locale in questi giorni hanno pianto lacrime di coccodrillo per denunciare “lo scippo” ai danni di certe strutture ospedaliere. Costoro, referenti locali dei partiti di governo, hanno taciuto sulla grave riduzione delle risorse destinate al sistema sanitario pubblico che ha prodotto la crescita della sanità privata, a beneficio dei più benestanti, e alla rinuncia delle cure e dei farmaci per ampie fasce di popolazione tartassate dai costi crescenti dei ticket. Le recenti proposte di riordino delle strutture sanitarie in provincia denotano più interesse a non toccare equilibri consolidati e aree di potere piuttosto che mettere al centro delle strategie le persone, gli anziani, i soggetti più deboli, le liste di attesa e la fragilità delle strutture di pronto soccorso. Nella nostra nella nostra provincia sono proliferate una serie di strutture private che fanno concorrenza alle strutture pubbliche grazie ad una dissennata e costosa pratica delle “convenzioni” violando il principio secondo il quale una struttura privata convenzionata ha ragione di esistere solo se offre prestazioni specialistiche assenti nelle strutture pubbliche. Di là dalla facile, e scontata, demagogia, si può ragionevolmente pensare che per la nostra piccolissima provincia non servono cinque ospedali e che ai cittadini poco interessi se per avere risposte efficaci e rapide debbano andare a ricoverarsi presso l’ospedale di Modica o di Vittoria o Ragusa, quindi necessitano presidi ospedalieri che abbiano tutti i requisiti per garantire la diagnosi e la terapia delle urgenze- emergenze sanitarie 24 su 24 ore e per 365 giorni. Essenziale, parallelamente al miglioramento delle strutture ospedaliere, è il buon funzionamento delle strutture territoriali. Queste incidono direttamente sulla riduzione della spesa sanitaria in quanto concorrono alla riduzione dei ricoveri inutili. La sanità del futuro è necessariamente centrata sulla “sanità territoriale” che deve essere ampliata, incentivata e sviluppate con investimenti concreti. La vita si allunga, la popolazione anziana cresce costantemente, e sono sempre più frequenti le patologie croniche che non richiedono ricoveri ospedalieri, bensì di un’assistenza territoriale. Bisogna puntare quindi alla prevenzione, all’educazione a stili di vita più sani e alla creazione di un filtro tra ospedale e cittadino e questo compito è dei medici di base e delle strutture specialistiche che operano nel territorio. I manager super pagati, anziché assecondare le baronie politiche e sanitarie, sono obbligati a definire una riorganizzazione del sistema capace di abbattere i compartimenti stagni e far interagire l’ospedale con il territorio. Insomma il piano sanitario locale, al pari di quello regionale, ha messo in luce i pesanti condizionamenti della sanità privata a discapito del sistema pubblico e le interferenze della politica che alimenta intollerabili sprechi tenendo in vita piccoli ospedali con strutture insufficienti e addirittura pericolose perché mettono a rischio la sicurezza dei cittadini. I servizi di emergenza-urgenza non sono pienamente garantiti (ambulanze senza medico a bordo, mezzi insufficienti per l’elisoccorso, ecc.). In questo situazione in provincia di Ragusa assumono una urgenza prioritaria i problemi delle lunghe liste di attesa e la debolezza organizzativa delle strutture di pronto soccorso”.  Sinistra Ecologia Libertà invita i cittadini a non farsi abbagliare dalle promesse di avere un ospedale per ogni campanile: “abbiamo bisogno di un sistema efficiente, con rapidi ed efficaci collegamenti tra le diverse strutture di eccellenza e non di tanti piccoli baracconi con poco personale e attrezzature vecchie”.

ALLARME PER LA PSICHIATRIA IN PROVINCIA DI RAGUSA

foto-1-7Lettera aperta dell’associazione di volontariato denominata “ Ci siamo anche noi” che si prefigge la  piena attuazione della legislazione vigente in materia di tutela cura riabilitazione, integrazione e assistenza delle persone con disagio psichico, per far sapere alle comunità della provincia di Ragusa che il nuovo Piano Sanitario Aziendale rischia di far diminuire i Servizi Psichiatrici drasticamente in qualità e quantità, vanificando i buoni risultati raggiunti fino in questo momento.”Secondo l’ottica aziendale della riduzione dei costi infatti, non si intravede impegno negli ambiti della riabilitazione psichiatrica. Investire in riabilitazione invece significa ridurre le crisi e le ricadute, ovvero diminuire i costi per le terapie farmacologiche ed i ricoveri ospedalieri. Tutto questo contrasta con tutte le legge nazionali e regionali e vari decreti che si sono susseguiti negli ultimi anni. La psichiatria è un servizio che si caratterizza per due aspetti: la territorialità e la complessità. Gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione, poiché sono indirizzati a tutti gli aspetti della vita quotidiana dei pazienti  (l’abitare,le relazione familiari,il lavoro …) devono essere svolti sull’intero territorio della comunità e devono rivolgersi a tutti gli attori del processo di cura. Il nuovo piano aziendale del’ASP di Ragusa centralizza i Servizi e riduce le risorse. Occorre invece mantenere il decentramento sul territorio provinciale e per realizzare ciò i costi sono bassi”. L’associazione chiede al manager Aricò  di andare incontro alle esigenze di  questa utenza. Si legge – a conclusione della lettera-: “la psichiatria con gli utenti, i familiari e gli operatori spesso son considerati figli di un dio minore”.

L’ODISSEA DELLA GIOVANE EVA: NELL’INCONTRO CON IL DIRETTORE GENERALE ARICO’ CHIARITI GLI EQUIVOCI E RISOLTO IL PROBLEMA

12076948_10207940774666986_2114196358_n-1-400x300Un incontro sereno quello avvenuto tra il direttore generale, dr. Maurizio Aricò e la giovane Eva, la ragazza a cui si è rotta la sedia a rotelle e che chiede all’Asp di averne una nuova.  Dopo avere ascoltato le richieste della ragazza il dr. Aricò ha potuto chiarire la situazione. Scrive Aricò: “Il dato della attesa da due anni era del tutto inesatto: la richiesta di sostituzione della sedia, già prevista per luglio 2016, era stata fatta in maggio – ha precisato Aricò – e gli uffici avrebbero chiamato la ragazza entro un paio di settimane. I  fondi per questi interventi sono già disponibili grazie allo stanziamento di un milione di Euro che la azienda aveva deciso pochi mesi fa. In ogni caso, visto il disagio, la Direzione ha potuto anticipare la conclusione della pratica, con l’ordine di acquisto emesso in mattinata. La consegna del presidio, che deve essere personalizzato, avverrà coi tempi tecnici necessari alla ditta fornitrice”.Si conclude positivamente una vicenda spiacevole: persino un privato si era detto disposto ad accollarsi la spesa per l’acquisto. Ricordiamo che la sedia rotelle è per Eva  uno strumento di libertà e autonomia.

LA SENATRICE PADUA: RIVEDERE L’ATTO AZIENDALE DELLA RETE OSPEDALIERA”

maurizio-arico-535x300La senatrice del Pd Venera Padua manifesta le proprie perplessità rispetto a una previsione che, seppure apprezzata da alcune realtà territoriali, come ad esempio Modica, continua a mettere in luce una serie di aspetti che non vanno e che possono essere migliorati. “Le numerose esperienze condotte in diverse parti d’Italia, attraverso l’esternalizzazione dei servizi, come sembra si voglia fare anche all’Asp di Ragusa, hanno dimostrato che non è garantito né il risparmio rispetto alla spesa sostenuta ordinariamente né la qualità del servizio. Per quanto riguarda il Busacca di Scicli quest’ospedale  è stato svenduto. Con il nuovo atto aziendale, per quanto riguarda il personale non cambia nulla mentre i posti letto aumenteranno sino a 38. Che cosa vuol dire tutto ciò se non che si farà ricorso all’esternalizzazione? E poi, come si può pensare, in Chirurgia, di tenere in vita un reparto con tre medici e tre infermieri? E’ impossibile che funzioni anche se solo in day surgery.  Certo è il colmo che cose del genere accadano in un’azienda sanitaria dove esiste una assoluta sproporzione tra il numero degli amministrativi e quello del personale che dovrebbe occuparsi di faccende sanitarie”. La senatrice Padua, poi, punta l’attenzione su altri aspetti che non vanno. “Stupisce – aggiunge – la presenza di tre soli infermieri pediatrici in tutta l’azienda a fronte dell’esistenza di tre reparti (a Ragusa, Modica e Vittoria). Per ciò che riguarda Malattie infettive, inoltre, va benissimo mantenere solo il primariato a Modica ma non ha senso sopprimere il reparto a Ragusa. Sarebbe opportuno rivedere anche il servizio di Neurologia organizzandolo nella stessa maniera in cui è stato programmato quello di Gastroenterologia. E poi anche anomalie per il servizio di Psichiatria dove, a dispetto di quanto sostenuto dalla circolare regionale dell’assessorato alla Sanità, non sono ancora state istituite le due dirigenze così da garantire una maggiore presenza sul territorio e da prevedere le figure specialistiche che in passato ci sono sempre state. Ritengo – conclude la Padua – sia necessario rivedere l’atto aziendale perché, come avevo già avuto modo di dire, suscita numerose perplessità soprattutto per il fatto che non ha tenuto minimamente in conto le numerose richieste che arrivavano dai territori, sia dal personale sanitario in generale sia dai cittadini”.

DISABILE DI RAGUSA DA DUE ANNI ATTENDE DALL’ASP UNA NUOVA SEDIA A ROTELLE – SARA’ UN’AZIENDA A REGALARE IL PRESIDIO SANITARIO ALLA RAGAZZA

 

12076948_10207940774666986_2114196358_n (1)Il parco commerciale “Isole Iblee” interviene sulla vicenda della giovane disabile ragusana che è rimasta per molto tempo senza risposta da parte dell’Asp a fronte della richiesta di potere disporre di una nuova sedie a rotelle dopo che la sua, logorata dall’usura, è ormai quasi inutilizzabile. E lo fa per un motivo ben preciso. “Ci lascia davvero sgomenti – afferma il presidente di Isole Iblee, Gianni Corallo – quanto abbiamo letto e soprattutto il fatto che, pur dovendo aspettare due anni, la giovane abbia ricevuto un immotivato ed ingiusto silenzio. A questo punto, vogliamo rendere noto che un’azienda storica che fa parte del nostro parco commerciale ha prontamente manifestato la propria disponibilità ad acquistare una nuova sedia a rotelle da donare alla giovane ragusana  “vittima” dell’inefficienza del nostro sistema sanitario e dell’inadeguatezza dei loro manager”.

PERCHE’ E’ GIUSTA LA BATTAGLIA RAGUSANA CONTRO LA RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA FIRMATA ARICO’

MG_4008-666x513Ci sono momenti nella vita di una comunità in cui deve scattare il pensiero autonomo, quello che sorge dall’intelligenza, dalla memoria, dal buon senso, dal cuore, per capire quel che accade intorno a noi e quindi interrompere – se necessario – il legame obbediente e di fiducia con gli apparati di sistema. Abbiamo creduto che fosse cosa buona e giusta razionalizzare la spesa pubblica, non sprecare risorse, puntare all’efficienza, ma quando si tira fuori – come nel caso del direttore Aricò – una rivisitazione dei servizi ospedalieri che è solo una rimescolata, un pasticcio, uno zuccherino lanciato per addolcire e tenere speranzosi gli umori di qualche primario, un gesto di rispetto per ridare un minimo di senso alla esistenza politica di qualche deputato, allora serve un no fortissimo. Il racconto  è semplice. Gli ospedali funzionano – dicono Stato e Regione – su un modello organizzativo piramidale che risponde a due principi: funzionalità e risparmio. Attorno ad una struttura centrale, un hub, devono conferire le strutture periferiche. Su questa base, da un trentennio, si lavora affinchè Ragusa sia con il nuovo ospedale – il monoblocco – il centro provinciale dove gli ospedali dei due versanti, modicano e ipparino, possano confluire per garantire al paziente un livello superiore di assistenza. Il sistema piramidale è una realtà ed infatti sappiamo che non tutti gli ospedali hanno macchinari pesanti (tac, pet, risonanze, angiografi) e che non tutti  gli ospedali hanno reparti di cardiochirurgia e neurochirurgia. La logica della razionalizzazione è quindi quella di accentrare i presidi per permettere che le patologie particolari e gravi che richiedono eccellenza, personale, macchinari, siano affrontabili in un’unica struttura. Ragusa per la scelta del monoblocco, per la sua posizione geografica, per la sua storia ospedaliera, era ed è un hub provinciale. Ed invece la piramide è crollata e la rete ospedaliera si sparpaglia, si decentra, si raddoppia, si moltiplica. Esempio. A Vittoria hanno creato un centro di stroke unit, per affrontare l’ictus. Benissimo, se ti capita l’ictus a Vittoria ok,  va peggio però per un ragusano e malissimo per un modicano, e, fra l’altro, a Vittoria – e qui si capisce l’irrazionalità ed il pasticcio – non c’è una guardia radiologica e i medici che devono accertare l’ictus sono solo reperibili, insomma non c’è un servizio h24.  E così tutto lo sforzo nazionale per contenere i costi va a farsi benedire in nome del contentino. Stessa gentilezza per Modica dove hanno spostato la nefrologia che era nata a Ragusa e che qui era collegata all’urologia. Si ripete la formula, sempre validissima, di quanto culo ci vuole in certe situazioni: se sei a Modica ok, maluccio per i ragusani, malissimo per i vittoriesi. Ecco allora la solita catena, abbiamo cittadini di tre serie: A , B, C.  Altro esempio. A Ragusa c’era il reparto malattie infettive: l’hanno tolto lasciando solo quello di Modica, non perché non funzionasse, bensì perché era andato in pensione il primario. Forse sarebbe stato più logico spostare un primario e non il reparto. Ovunque scelte ballerine. Ci immaginiamo Aricò tirato di qua e di là per la giacchetta, strozzato dall’elastico del cravattino, che riesce in quel di Palermo a dimostrare che ha dato il massimo, ha distribuito quel che poteva con coscienza certosina, senza fare torti, senza esagerare. Altro che Cencelli! Non è un caso che i deputati, a parte qualche mormorio, son tutti paghi:  Di Giacomo plaude; Dipasquale approva e non ritiene di difendere Ragusa – lui dalla sanità ha già ricevuto assai con la direzione generale al suo amico primario Iacono; la Padua e Orazio Ragusa ottengono di prolungare l’agonia cronica dell’ospedale di Scicli destinato alla lungodegenza. E la gestione efficiente, razionale, moderna, dov’è finita? Non vale più e chi se ne frega se sono stati spesi 50 milioni di euro per il nuovo ospedale di Puntarazzi svuotato sul nascere? Si dirà: almeno si è salvata Oncologia. Un giochetto. Lanciare l’allarme della chiusura è servito come mossa tattica per poi dire che Ragusa era stata salvaguardata. Cosa c’è di equilibrato nel tenere una radioterapia ad Ibla e una pet al nuovo ospedale, con pazienti che soffrono di tumore sbattuti in ambulanza da Ibla a Puntarazzi? Stessi viaggi dell’assurdo per le provette di analisi frullate per chilometri. Perché non si affrontano problemi sempre attuali come quello della chirurgia del Civile di Ragusa dove si va avanti con le pezze chiamando primari senza riuscire però a formare una intera equipe? Perché non si tocca mai l’apparato amministrativo della rete ospedaliera, un gigante inviolabile? Fa benissimo il sindaco Federico Piccitto a chiamare la città di Ragusa in assemblea, ha ragione il consiglio comunale con tutti le forze rappresentative della comunità a gridare no a questo piano. Non c’entra il campanilismo e la ragusanità, c’entra l’onestà politica. Se ci sono i soldi possiamo fare reparti in ogni ospedale, in ogni frazione, in ogni contrada; lo vorremmo, sarebbe meraviglioso. La storia è un’altra, il Paese è un altro, la crisi pretende altro. Forse si è sbagliato nelle concezioni, nelle progettazioni, negli investimenti: avevamo un ospedale grandissimo, quello di Ibla, che ristrutturato avrebbe potuto ospitare due nosocomi, ed invece in modo trasversale tutti i partiti ci hanno convinto che era cosa giusta costruire questo capolavoro: un elefante morto, a queste condizioni. Abbiamo il cervello bombardato ogni giorno dall’esigenza di stringere, di ottimizzare, di tagliare senza mortificare i servizi, qual è la visione di Crocetta, di Arico di Digiacomo? Ragusa vuole una risposta  sul suo futuro. Non si può continuare a subire la stupidità e l’incoerenza di un sistema privo di respiro che si nutre della nostra cecità, della nostra impotenza.

RAGUSA, IL DOTTORE GAROZZO DIRIGERA’ IL SERVIZIO IMMUNOTRASFUSIONALE

Il Direttore Generale, Dr. Maurizio Aricò, ha conferito l’incarico come sostituto del Direttore dell’U.O. Complessa del Servizio di Immunotrasfusionale di Ragusa al dr. Giovanni Garozzo. L’incarico durerà sei mesi in attesa dell’esito del concorso. “La sostituzione si è resa necessaria – ha detto iAricò – a seguito dell’assenza determinata dalla cessazione del rapporto di lavoro per pensionamento del dr. Pietro Bonomo per scongiurare soluzioni di continuità nella gestione di uno dei più importanti Centri Immunotrasfusionale d’Italia e che rappresenta una delle eccellenza della Azienda Sanitaria di Ragusa».

NELLE STRUTTURE PUBBLICHE STERILIZZAZIONE DI CANI E GATTI SOLO SE RANDAGI

cani-e-gattiDopo le numerose segnalazioni di veterinari liberi professionisti che lamentano la esecuzione presso gli ambulatori comunali di interventi di sterilizzazione su cani e gatti che non appartengono alla fattispecie di cane randagio e di gatto di colonia, l’Azienda Sanitaria di Ragusa e l’Ordine dei Medici Veterinari di Ragusa sono intervenuti, inviando una lettera ai Sindaci con lo scopo  di chiarire e precisare quanto contenuto nella legge regionale n. 15/2000 e nei successivi Decreti attuativi che prevedono le procedure da adottare per la cattura, la identificazione e la sterilizzazione dei cani randagi e dei gatti di colonia. “Gli interventi di sterilizzazione effettuati negli ambulatori comunali, quando non sono rivolti a randagi, – si legge nella nota – arrecano un danno per i Veterinari liberi professionisti, titolari di ambulatori, e un utilizzo improprio di risorse pubbliche”.

RIORGANIZZAZIONE OSPEDALIERA, PER IL SINDACO DI RAGUSA PROPOSTA NON ACCETTABILE

DSCF0220Non è stato unanime il giudizio dei primi cittadini  iblei sulla proposta riveduta di Atto Aziendale dell’Asp  7 illustrata venerdì dal direttore generale Maurizio Aricò in conferenza dei sindaci. Non sono state accettate le richieste del Comune di Ragusa ossia: il  trasferimento della struttura semplice di gastroenterologia dalla sede di Vittoria a Ragusa, il trasferimento della struttura complessa di Malattie Infettive dalla sede di Modica a Ragusa, il trasferimento della struttura richieste complessa di otorinolaringoiatria dalla sede di Modica a Ragusa, l’inserimento nel distretto di Ragusa di una struttura semplice di diabetologia e della struttura complessa di Psichiatria.  Per il sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, il giudizio sull’atto è quindi negativo: “Una proposta aziendale  frutto di logiche spartitorie e manchevole di una visione generale funzionale”. Piccitto ha rimarcato la contraddizione legata al nuovo ospedale “Giovanni Paolo II”, nel quale sono già previsti reparti, come Malattie infettive e Otorinolaringoiatra, che però non trovano alcun riscontro nel piano aziendale proposto dall’ASP. “Possiamo solo pensare che il nuovo ospedale sia un bluff perché la sua offerta sanitaria sarà depotenziata in maniera significativa – ha sottolineato il sindaco Piccitto – Se questo atto aziendale dovesse rimanere tale, il Comune di Ragusa lo impugnerà in tutte le sedi e le forme possibili”. La riorganizzazione ha invece trovato il favore dei comuni di Modica, Vittoria, Comiso, Ispica, Acate, Pozzallo. I sindaci di Chiaramonte, Giarratana e Santa Croce hanno espresso perplessità sulla rete organizzativa prevista per il Distretto di Ragusa, di fatto depotenziato per l’assenza di alcune strutture. Le proposte accolte riguardano il mantenimento del dipartimento di oncologia (che era stato soppresso nella proposta precedente e previsto come struttura complessa), la previsione di due strutture semplici (osservazione breve pediatrica) da assegnare alla struttura complessa di Pediatria, una per gli ospedali riuniti di Vittoria-Comiso e l’altra per il distretto Modica-Scicli, la previsione di una struttura semplice di chirurgia ortopedica day-service a Comiso, la previsione delle strutture semplici di proctologia, pneumologia e neurologia nel distretto Modica-Scicli. Come richiesto in maniera unanime dalla conferenza dei sindaci, saranno mantenute le due strutture complesse di farmacia ospedaliera e farmacia territoriale.

LA SENATRICE VENERA PADUA CONTESTA LA RIORGANIZZAZIONE OSPEDALIERA

Venera   Padua“E’ da quasi un anno che, nel corso di una serie di incontri con il direttore generale dell’Asp 7 di Ragusa, convenendo Sulla necessità di operare scelte coraggiose e innovative, capaci di dare risposte ai numerosi bisogni di una popolazione che necessita di particolari attenzioni, ho cercato di avviare un confronto serio sulla Sanità iblea. Devo, però, oggi constatare, e con grande amarezza, che il senso di responsabilità e il dialogo avviato sono serviti a ben poco, se non a nulla”. E’ quanto chiarisce la senatrice del Pd, Venera Padua, rispetto ai contenuti dell’atto aziendale dell’Asp attualmente in fase di discussione. Tra gli esempi delle cose che non vanno la Padua cita il servizio di riabilitazione che avrebbe dovuto essere attivato al Busacca di Scicli mentre però mancano le figure adatte e di cui non c’è neppure traccia di previsione. ” Approssimativa poi- secondo la Padua – l’organizzazione dei servizi sanitari extraospedalieri che non tiene conto del trattamento delle “cronicità” in una popolazione la cui vita media si allunga di anno in anno. Preoccupante appare, altresì, la scelta per l’esternalizzazione del servizio infermieristico-riabilitativo, socio-assistenziale ed ausiliario delle Rsa di Ragusa e di Scicli. Bisogna ripensare la politica nei confronti della salute mentale (Unità operativa complessa Psichiatria adulti) dando certezza ai numerosi operatori, alla utenza, ai familiari e a quanti ruotano intorno al disagio psichico. E’ necessario avviare un rafforzamento delle figure mancanti che possano dare sostanza agli interventi territoriali e domiciliari, ad interventi riabilitativi più in integrazione col territorio (Osa, infermieri, tecnici della riabilitazione psichiatrica). Per come è stato redatto l’atto aziendale, i rischi per la salute di individui e collettività, anziché trovare adeguate risposte, – dichiara la senatrice Padua- si prospettano in aumento. Ecco perché, nel ruolo di rappresentante istituzionale di questo straordinario territorio, contesto l’atto aziendale proposto e chiedo, al manager e alle autorità sovrastanti, di rivederlo considerato che lo stesso può provocare o incrementare conseguenze negative per la sanità di abitanti e territorio nei prossimi anni”.

Il dottor Carmelo Iozzia ritorna alla Chirurgia di Ragusa – Riceviamo e pubblichiamo

 

immagine ospedale civile“Lungi dal voler cadere nel patetico, ma bisognoso di riprendermi la dignità e la fiducia dei pazienti, avverto il diritto di richiamare l’attenzione dei lettori su un avvenimento che nella memoria pubblica rimane come un semplice fatto di malasanità, lasciando nel limbo quanto meno del dubbio coloro che ne sono stati coinvolti con troppa sollecitudine, quasi con solerzia, come in simili fatti avviene. Sono trascorsi quattro anni, quattro lunghi anni durante i quali mi è pesato, più di ogni altra cosa, il perdere la fiducia dei pazienti, che sono stati sempre il mio primo pensiero, la mia prima preoccupazione; da quando titoli cubitali davano in pasto alla pubblica opinione il caso del primario di Chirurgia dell’Ospedale Civile di Ragusa Massimo Civello accusato di truffa, concussione, omissione di atti d’ufficio e lesioni personali. Il fatto trascinava a grappolo altri medici e paramedici, tra cui il sottoscritto dottor Carmelo Iozzia, che a seguito del procedimento veniva trasferito d’ufficio all’U.O.C. Chirurgia P.O. di Modica. In questi anni alterne vicende hanno portato all’esito finale che lo scrivente non ha commesso il fatto ascrittogli e pertanto, “stante il venir meno delle motivazioni poste a base dell’avvenuto trasferimento d’ufficio disposto in data 09/07/2013”, “…si dispone l’assegnazione presso la U.O.C. di Chirurgia Generale del P.O. di Ragusa a far data dal 16/09/2015”. Quattro lunghi anni trascorsi nella piena consapevolezza di un’accusa infondata, che mi ha arrecato un danno di immagine che non potrò recuperare mai pienamente, perché l’opinione pubblica ricorda più facilmente “il caso” che non l’esito, qualunque esso sia. Grazie per l’opportunità che mi viene data di far sentire per la prima volta la mia voce, ora che il frastuono è cessato”.

Dott. Carmelo Iozzia

A RAGUSA UN CONGRESSO NAZIONALE DI STUDIO SULL”ICTUS

ictus-ischemico-emorragicoDurerà sino a sabato 12 settembre presso il Mediterraneo Palace Hotel di Ragusa. Questo importante appuntamento mette in luce l’ambizione del Presidente organizzatore, Prof. Francesco Iemolo, direttore della Struttura Complessa provinciale di Neurologia dell’ASP di Ragusa di organizzare un evento di elevata qualità scientifica, che possa costituire la base di future collaborazioni scientifiche nazionali ed internazionali. Il Congresso si propone di fornire agli operatori dedicati all’assistenza ai pazienti che hanno subito un ictus cerebrale, ai neurologi, agli internisti, ai geriatri, ai fisiatri, agli infermieri, fisioterapisti, logopedisti e ai cardiologi un aggiornamento sull’argomento. L’obiettivo è quello di dare un’informazione su tutti gli ambiti che sono coinvolti nell’ictus e segnatamente i fattori di rischio nuovi e meno nuovi, l’intervento e la diagnostica in fase acuta, la riabilitazione post-ricovero e la prevenzione del cardioembolismo, dando particolare rilievo alle procedure innovative (procedure interventistiche intravascolari e intracardiache, l’utilizzo precoce in reparto della Robotica per la riabilitazione). L’ictus cerebrale rappresenta la prima causa di disabilità e la seconda causa di morte e di demenza nel mondo. In Italia colpisce 200.000 persone l’anno, una ogni 3 minuti, e circa un milione di italiani ne portano le conseguenze. Gli interventi più efficaci in questo ambito sono rappresentati dalla creazione di unità dedicate al trattamento di questa patologia, le stroke unit, dalla somministrazione di farmaci, detti trombolitici, che disgregano il materiale che occlude i vasi cerebrali ed è responsabile dell’80% degli ictus, e da efficaci interventi di prevenzione primaria e secondaria. “L’ictus ( “attacco cerebrale” o “stroke” in inglese) è un danno cerebrale causato da un disturbo circolatorio improvviso –afferma il prof. Francesco Iemolo – che si verifica allorchè il flusso sanguigno diretto ad una zona del cervello si riduce o si interrompe: le cellule nervose di quel distretto non ricevono più ossigeno e glucosio a sufficienza e vanno incontro a morte, se l’ostacolo alla circolazione sanguigna non viene rimosso, con perdita definitiva delle loro funzioni”. Continua Iemolo “L’ictus può essere di due tipi: ischemico o emorragico. L’ictus ischemico o infarto cerebrale è causato da un ostacolo ( da restringimento progressivo o da chiusura improvvisa di un’arteria) al flusso sanguigno diretto al cervello. L’ictus emorragico è causato invece dalla rottura di un’arteria cerebrale (per aumento improvviso della pressione arteriosa oppure per la presenza di una malformazione congenita, quale l’aneurisma, della parete dell’arteria cerebrale)”.

SANITA’ RAGUSA, CONTINUA LO SMANTELLAMENTO: SI PARLA DI CHIUDERE ONOCOLOGIA

timthumbSe l’intenzione è quella di continuare a tagliare servizi essenziali e funzionanti, l’idea di trasformare l’ospedale di Comiso in un centro di Emergency appare non più una scelta umanitaria, ma solo una furbata per liberarsi in modo elegante di una struttura i cui costi sono pesanti per la visione politica del governo regionale. Preoccupante la situazione così come la descrive il presidente del consiglio comunale Giovanni Iacono: “Sulla sanità è arrivato il momento di dire basta a tagli e scomposizioni di ciò che funziona” mostrandosi fortemente contrariato per la ventilata ipotesi di chiusura anche del dipartimento di oncologia dell’Ospedale M.P.Arezzo, storica realtà di Ragusa che iniziò con il compianto dr. Ferrera, oncologo di fama nazionale. “Il dipartimento di oncologia – aggiunge ancora il Presidente del massimo consesso – è stato ed è un riferimento che va oltre i confini stretti provinciali e regionali, ha assicurato ed assicura ai pazienti un percorso terapeutico-diagnostico integrato e completo. Ha visto negli anni anche l’impegno dei cittadini ragusani anche con l’acquisto e le donazioni di apparecchiature moderne e all’avanguardia come l’acceleratore lineare. Non si riesce quindi a comprendere quale disegno di “riqualificazione” della sanità vi sia in tutto questo smantellamento continuo e sistematico. Nel recentissimo passato – continua Iacono – si sono tagliati a Ragusa posti letto ed unità organizzative; penso a Medicina, Gastroenterologia e Pneumologia ed è di queste ore la ventilata ipotesi di chiusura di malattie infettive, psichiatria ed otorinolaringoiatria. Ogni ambito, qualora confermato, merita considerazioni che saranno svolte nelle sedi opportune a cominciare dal piano aziendale che tutti attendiamo di conoscere da parte del D.G. dell’Asp di Ragusa. Il Consiglio Comunale di Ragusa, nella sua interezza come espressione della comunità ragusana – conclude il Presidente Iacono – che è attentissimo alle tematiche della sanità essendosene anche occupato in una seduta aperta per un monitoraggio sull’apertura del nuovo ospedale ‘Giovanni Paolo II’, vigilerà affinché i servizi sanitari siano potenziati e non certo smantellati”.

OSPEDALE CIVILE RAGUSA, REPARTO MALATTIE INFETTIVE IN BILICO

download (1)Incontro tra il presidente regionale di Federsanità-Anci Sicilia Giovanni Iacono e il consigliere regionale dell’Associazione medici dott. Nunzio Storace. Nel cordiale incontro si è discusso delle problematiche legate alla tutela della salute dei cittadini e si sono espresse forti preoccupazioni per la paventata chiusura presso il P.O. Civile- Ompa di Ragusa del reparto delle malattie infettive e tropicali. Giovanni Iacono ritiene che : ‘siano innanzitutto i cittadini che vengono curati o mal-curati a decretare le strutture ed i reparti di eccellenza o i reparti dai quali ‘scappare’ e nel caso specifico le malattie infettive di Ragusa rappresentano un reparto che si è sempre distinto in positivo e la conferma è sempre venuta dai dati statistici sul numero di ricoveri, sul peso medio, sul tasso di occupazione, sulla soddisfazione dei pazienti. E’ irrazionale scomporre ciò che funziona ed è grave attuarlo perché così continuando quando si arriverà ad aprire l’Ospedale nuovo sarà un ospedale iperdeclassato perché non bisogna dimenticare i posti letto già persi di medicina di gastroenterologia e di pneumologia. Auspico pertanto che si torni indietro su scelte sbagliate.”

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