Il vescovo di Ragusa mons. Paolo Urso ha inaugurato una pesca di beneficenza nel plesso di San Giacomo dell’istituto comprensivo “Giovanni Pascoli”. L’iniziativa mira a raccogliere fondi per la costruzione di una scuola in Camerun. Il preside, Saro Pitrolo, ha ringraziato il vescovo, gli insegnanti, gli alunni e tutti coloro che si sono adoperati per la preparazione degli oggetti che saranno utilizzati per la raccolta. In occasione della Rassegna dei sapori, tenutasi lo scorso settembre, i piccoli studenti residenti a San Giacomo si erano mobilitati per l’allestimento di un’altra pesca di beneficenza sotto la supervisione di Giuseppe Cugno Garrano che sta curando la realizzazione dei progetti per l’Africa. Bastano cinquemila euro per costruire una scuola in Camerun. All’inaugurazione ha partecipato il consigliere comunale Mario Chiavola.
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PIANI DI RECUPERO Italia dei Valori di Ragusa: “Il sindaco vanta meriti non suoi”
L’assessore regionale al Territorio ha firmato il decreto di approvazione dei piani di recupero. Un provvedimento che rappresenta una buona opportunità per movimentare il settore dell’edilizia e dare una boccata di ossigeno all’economia cittadina. “Il sindaco Dipasquale si è immediatamente intestato il merito, sostenendo di avere svolto un ottimo lavoro. Ma l’ottimo lavoro a cui lei fa riferimento – sostiene Italia dei Valori rivolgendosi al sindaco di Ragusa – sarebbe stato tale solo se, sei anni fa, fra i primi atti della sua amministrazione, lei si fosse interessato dei piani di recupero, consentendo ai cittadini proprietari di lotti interclusi di poter costruire la propria casa a tempo debito e a costi sensibilmente molto più contenuti di quelli odierni. Lei invece con la sua ormai nota e consueta “attenzione” verso gli interessi, di imprese private (ricordiamo tutti il volgare sventolio di assegni in Consiglio comunale) ha lavorato con sospetto grande fervore ed interesse, affinchè rapidamente venisse approvata l’edificazione delle aree Peep, di cui Ragusa poteva tranquillamente fare a meno. Lei durante il suo primo mandato, – scrive Italia dei Valori – non ha adottato nè privilegiato alcuna politica di incentivazione per il recupero e il restauro delle unità abitative, tesa alla riqualificazione e alla rivitalizzazione del Centro storico di Ragusa superiore – aggiunge il coordinatore di Italia dei Valori di Ragusa Venerando Cintolo -. Lei, disinteressandosi del Centro storico, ha provocato notevoli danni economici ai cittadini ragusani proprietari di case che oggi vedono il valore dei propri immobili più che dimezzato rispetto a sei anni fa, visto il degrado cui i quartieri sono stati condannati; basta fare un giro nelle stradine di quello che fino a poco tempo fa era il cuore pulsante della città per rendersene conto! Lei, favorendo con sospetta testardaggine l’edificazione delle aree Peep – conclude il coordinatore di Idv, Cintolo – ha svuotato colpevolmente il centro storico di Ragusa superiore della sua Ragusanità. A motivo di ciò, anche i tanti negozi e botteghe artigianali che insistevano nel Centro storico sono stati costretti a chiudere e dismettere la loro attività”.
FERROVIE ADDIO
La chiusura della linea ferrata che attraversa il territorio ibleo è molto più vicina di quanto si pensi. Un misfatto che si sta compiendo nella quasi totale indifferenza dei politici locali. Sono infatti imminenti altri tagli di treni, il che significa, considerato che i collegamenti ferroviari da e per la provincia sono già ridotti al lumicino, che fra poco le ferrovie ragusane saranno davvero un ramo secco. “I politici si devono vergognare; quando ci incontrano si devono voltare dall’altra parte. Quando la linea sarà chiusa affiggeremo in tutte le stazioni delle lapidi con i loro nomi, in modo che si possano ricordare come coloro che hanno contribuito – con la loro ignoranza, i loro falsi interessi, il loro disimpegno – alla morte di un patrimonio collettivo inestimabile, e che in futuro rimpiangeremo di aver fatto smantellare”. Questo il commento del portavoce del coordinamento provinciale Cub Trasporti Pippo Gurrieri, che con la nota più dura e sferzante scritta negli ultimi dieci anni, da quando la vertenza dello smantellamento delle ferrovie è entrata nel vivo, accusa tutta la classe politica. Perché toni così duri? “Con l’entrata in vigore del nuovo orario invernale di Trenitalia, la nostra provincia è stata interessata dalla cancellazione di tre treni che la collegavano con Siracusa, ed è gravissimo che una delegazione di pendolari direttamente colpita dalle nuove scelte di Trenitalia non abbia avuto modo di interloquire con i politici. Infatti alla conferenza sulle ferrovie che si è tenuta venerdì sera all’auditorium San Rocco di Ibla nessuno di tutti i politici invitati, sindaco compreso, è venuto – denuncia Gurrieri -.Unico assente giustificato il presidente Antoci, a letto malato”. La Cub Trasporti sostiene che è sempre più probabile un imminente provvedimento di soppressione di tutti – ben pochi – i treni rimasti. E quindi secondo il sindacato di base è imminente la chiusura della linea. “Una evenienza contro la quale ci siamo battuti strenuamente da trent’anni”, sottolinea Gurrieri. Verissimo. Il problema è che la battaglia l’hanno fatta i ferrovieri, da soli, sostenuti dagli utenti pendolari, che negli anni, via via che il servizio ferroviario peggiorava, diventavano sempre più pochi. Per il resto zero assoluto. “Mai eravamo arrivati così in basso nella difesa di un bene comune come il trasporto ferroviario; mai avevamo avuto a che fare con una classe politica così inetta e incapace – conclude Gurrieri – mai la questione ferroviaria era stata circondata da tanto menefreghismo e da tanta rassegnazione. Queste sono le condizioni perché il misfatto si possa compiere nella maniera più indolore”.
A MONTEROSSO ALMO RIVIVE IL FASCINO DEL PRESEPE
Il dedalo di viuzze del quartiere antico torna ad animarsi. La magia del presepe vivente ambientato a Monterosso Almo, con le atmosfere che rievocano gli anni Cinquanta, è pronto a brulicare di vita e di luce, per far riassaporare ai visitatori le sensazioni di un tempo. Il quartiere Matrice, cornice ideale per la rappresentazione della Natività, farà da sfondo alla rinascita degli antichi mestieri, attività ormai scomparse. L’associazione “Amici del presepe” di Monterosso Almo è all’opera già da parecchi giorni per predisporre un percorso ricco di fascino, da cui si rimane colpiti perché coinvolti nell’immediato dall’atmosfera natalizia. Il 26 dicembre, l’1, il 6 e l’8 gennaio, a partire dalle 17,30, con partenza da piazza San Giovanni, i visitatori potranno ammirare la laboriosità del “curdaru”, del “firraru”, della “lavannara” e, ancora, dello “scarparu”, nonché di tutte le altre figure che, per il Natale, ritorneranno protagoniste riproponendosi alle nuove generazioni, portando in dotazione una ricchezza di storia e di tradizione che, spesso e volentieri, finisce nel dimenticatoio.
Il presepe vivente a Giarratana
Nel momento più magico dell’anno, Giarratana si trasforma in una città incantata. Tutto, a Natale, funziona in sinergia per creare l’atmosfera della “mangiatoia vivente”. Una sfida che torna a riproporsi anche quest’anno, con la 22esima edizione del “Presepe vivente Giarratana” organizzato dall’Amministrazione comunale. Il 26 e 27 dicembre e il 5 e 6 gennaio, a partire dalle 18, si rinnova l’appuntamento con uno degli scenari più suggestivi degli Iblei. L’antico quartiere del “Cuozzu” si rianima, riprende vita per fare da cornice alla scena della Natività. Uomini, donne e bambini portano costumi di un tempo, lavorano con strumenti ed attrezzi delle antiche arti scomparse, richiamando il passato di questa piccola grande cittadina.
Pratiche clientelari nella sanità, la denuncia di Sel
“Sembra che il Presidente della Regione Lombardo continui a piazzare suoi uomini fidati dappertutto, all’ombra del governo tecnico appoggiato dal Pd addirittura facendo infuriare qualche deputato dello stesso Pd che lamenta tra le altre cose la nomina lottizzata di due primari all’ospedale di Avola”. La denuncia arriva da Sel – sinistra ecologia e libertà – che così continua: “La nostra provincia è stata ed è esente da tale pratica, visto che ha fatto i conti con gli ex padrini della sanità del Pdl e dell’Uudc e per la verità anche degli ex Ds e ora deve fare i conti con un deputato Mpa tornato in sella dopo la parentesi degli arresti domiciliari. Mi chiedo – scrive il vicesindaco di Vittoria Garofalo – se i deputati del Pd della nostra provincia riescano a essere vigili e solerti al fine di evitare possibili soprusi. La cosa migliore da fare sarebbe mettere via le mani della politica dalla sanità. Perché la buona politica è quella che dà gli indirizzi per la tutela della salute e organizza al meglio i servizi sanitari, quella “cattiva” decide i primari, con criteri arbitrari fondati sul potere, la convenienza di qualcuno, la spartizione. Occorrerebbe cambiare la legge che consente questi atti di sopraffazione e consentire le nomine dei primari – scrive Sel – per concorso pubblico e non in modo discrezionale. Per non dimenticare mai che la sanità che funziona non è solo quella libera dagli affari di qualcuno e dalla lottizzazione politica. E’ quella che sta vicina ai cittadini, – conclude Sel – fornisce servizi accessibili, contribuisce alla cultura della salute e non al consumismo sanitario, anche in provincia di Ragusa”.
Aeroporto di Comiso, il sistema Confcommercio pronto a dare una mano concreta
“Dobbiamo cercare di uscire da quell’atmosfera di tenebrosa incertezza che sta attanagliando il cuore della gente, che sta fermando la spinta alla intraprendenza, che rende difficile l’accesso al credito, che rende complicate le cose semplici, che non ci fa credere al domani. Ecco, immersi in questo clima, con una finestra, già pronta, aperta sul mondo che potrà avvicinare la provincia iblea ai mercati turistici di mezzo mondo, riteniamo che non siano più procrastinabili le decisioni che devono portare ad una repentina apertura dell’aeroporto di Comiso”. Ad affermarlo è il presidente provinciale Confcommercio Rg, Sergio Magro, il quale ritene che si debbano chiudere in fretta i lavori di competenza, senza tentennamenti: “Non si possono neanche attendere ancora le titubanze del Governo nazionale che dovrà dare certezza di continuità nel tempo dei costi dell’assistenza al volo (la Regione siciliana si è fatta carico di anticipare le spese per i primi due anni), che darebbe sicurezza e taglierebbe le residue resistenze e perplessità. Per non parlare del fatto che occorre consolidare e migliorare la rete viaria esistente, non solo quella della provincia di Ragusa ma anche quella di territori limitrofi come Agrigento e Caltanissetta. “In questo – aggiunge ancora il presidente provinciale Confcommercio – riteniamo di non essere soli, avendo avuto sempre al nostro fianco il sistema regionale di Confcommercio con il presidente Pietro Agen. Con lui, insieme a tutti gli enti coinvolti, si dovranno rappresentare, in tempi brevissimi, al ministro Passera, tutti gli elementi e le ragioni per cui l’apertura del Magliocco darà un impulso occupazionale ed economico vitale alla intera isola”.
L’ALBERO DEI DIRITTI
“Metti i diritti sotto l’albero” è lo slogan che i giovani della Cgil provinciale hanno scelto per l’iniziativa di sabato 17 dalle 17 alle 20 al centro commerciale Le Masserie di Ragusa. Sulla sagoma di un albero di Natale sarà possibile attaccare biglietti con pensieri sulla crisi e desideri. L’albero addobbato diventerà una foto-petizione. Prosegue, intanto, la raccolta firme per la regolamentazione degli stages.
COMISO, SITUAZIONE ECONOMICA ALFANO VOLA A ROMA
Il sindaco di Comiso, Giuseppe Alfano, è andato a Roma, presso il Viminale, per discutere in merito alla situazione economica del Comune. Il primo cittadino, grazie all’intervento del Prefetto di Ragusa, Giovanna Cagliostro, ha interloquito coi tecnici del Ministero degli Interni, chiarendo quali sono le criticità dell’Ente casmeneo e le ragioni che hanno condotto al grave stato di indebitamento dell’Ente stesso. Il sindaco ha chiesto lumi sulle possibilità di evitare la dichiarazione di dissesto finanziario. E’ apparso chiaramente che la situazione è complessa e che le possibilità di evitare la dichiarazione di dissesto dipendono dall’eventualità di ottenere dalla Regione siciliana importanti risorse finanziarie anche al fine di tentare, in tempi brevissimi, la chiusura di transazioni con i creditori dell’Ente.
Il monumento di Franco Cilia L’associazione Ipazia: “Va rimosso”
Domenica prossima verrà inaugurato un monumento alle vittime del lavoro, ubicato in viale del Fante, di fronte la Provincia Regionale, realizzato dal pittore Franco Cilia. “L’opera è stata donata si dice gratuitamente alla “comunità”, che l’ha sistemata a proprie spese – scrive in una nota l’associazione Ipazia, Atei, agnostici, liberi pensatori, anticlericali. Senza entrare, in questa sede, nel merito di queste “donazioni”, diventate un metodo per farsi pubblicità con le proprie opere a spese della collettività; e senza voler parlare di chi decide e con quali criteri l’arredo urbano e quant’altro dovrebbe abbellire una città sempre più degradata, imbruttita e ridotta a dormitorio – scrive l’associazione Ipazia – vorremmo fare delle considerazioni su quest’ultimo esempio di bello che si impone alla città. L’altare-monumento si compone di alcune sagome e di una grande croce, simbolo del cristianesimo, imposto a gente che è morta sul lavoro, facendo sì che la memoria di questi lavoratori rimanga, se non seppellita sotto ad essa, legata ad una croce. Noi contestiamo questa scelta – sottolineano i rappresentanti di Ipazia – che riteniamo non rispettosa della gente che lavora, la quale a maggior ragione oggi, nella nostra società sempre più multietnica non appartiene ad una sola fede religiosa, senza considerare i non credenti atei, agnostici che sono una fetta importante della popolazione. Imporre il simbolo cristiano come simbolo onnicomprensivo di tutte le vittime del lavoro è non solo scelta infelice, – scrive Ipazia – ma presuntuosa e arrogante, e se di essa ne è responsabile l’autore, ne sono corresponsabili, a maggior ragione, coloro che hanno concessa l’autorizzazione all’esposizione in pubblico. Le vittime del lavoro vanno ricordate perché sono incappate in inosservanze di leggi e di regole sulla sicurezza; vanno ricordate perché rappresentano una vergogna che ci deve far riflettere per superare la costante di un mondo del lavoro afflitto da rischi, infortuni, invalidità e decessi. Ricordarli con una croce – aggiunge l’associazione Ipazia vuole invece spostare il problema sul campo della commiserazione cristiana e pretendere che tutti debbano vederlo in questo modo. Per questi motivi noi, come associazione di atei, agnostici, liberi pensatori e anticlericali, riteniamo che il monumento di Franco Cilia vada rimosso e che le scelte sempre più frequenti di simboli “religiosi” come arredo urbano siano rispettosi delle diversità religiose e culturali di tutte le componenti della nostra città.
Iniziative culturali per commemorare l’anarchico Franco Leggio
Per ricordare uno dei più importanti fondatori del movimento anarchico di Ragusa, sabato 17 dicembre si terranno alcune iniziative nel capoluogo, organizzate dal Gruppo Anarchico di Ragusa e dalla Federazione Anarchica siciliana. Alle 17.30, nei locali della Società dei libertari, in via G.B. Odierna, 212, si terrà la proiezione del film “Franco Leggio, un anarchico di Ragusa” di Pino Bertelli. Successivamente si svolgerà una conferenza che avrà come relatori Natale Musarra che interverrà sul tema “Paolo Schicchi e Franco Leggio, l’anarchismo eroico siciliano” e Pippo Gurrieri che si soffermerà sulla tematica “L’eredità politica e umana di Franco Leggio”. Al termine della conferenza un brindisi in onore dell’anarchico che morì cinque anni fa.
Presepe alla comunità alloggio della “Casa Famiglia Rosetta”
Lunedì 19 dicembre alle 17.00, sarà inaugurato il presepe realizzato dalla Comunità alloggio per minori Gulino dell’associazione Casa Famiglia Rosetta, in via Mario Leggio 88, a Ragusa. La cerimonia sarà aperta dal Coro “Armonia” della scuola primaria Paolo Vetri di Ragusa che collabora all’iniziativa.
Nuovo “Codice etico” Il presidente di Ance Ragusa incontra il prefetto Cagliostro
Il presidente di Ance Ragusa, Giuseppe Grassia, ha incontrato il prefetto Giovanna Cagliostro. Argomento della riunione lo schema di Codice etico che sarà sottoposto, sabato 17 dicembre, al vaglio dell’assemblea straordinaria dell’Associazione costruttori. Moralità, trasparenza e legalità, sono i perni sui quali ruota il documento etico.
Gran Gala Telethon
Sabato 17 alle 20.30 al teatro Tenda di Ragusa Gran Galà con l’orchestra del maestro Peppe Arezzo. Ospiti della serata la cantante Rachele Amenta e il tenore Lorenzo Licitra.
Panificatori abusivi Incontro alla Cna di Modica
Ancora i panificatori modicani a confronto. Sul tappeto le specifiche problematiche del comparto. La seconda riunione tenutasi nei locali della Cna di Modica ha visto la presenza di un elevato numero di addetti ai lavori. Controlli e verifiche sono stati chiesti anche con riferimento all’utilizzo di mezzi per il trasporto pane non in linea con le norme sanitarie: c’è chi consegna il pane sui davanzali delle finestre o addirittura dietro i portoni. Carmelo Caccamo, responsabile organizzativo della Cna Modica, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione per invitare i consumatori a scegliere il pane di qualità, prodotto nei panifici locali.
ATO AMBIENTE in liquidazione ma i COCOPRO cercano la stabilizzazione
Tagli, dismissioni, chiusure di enti, ma il sistema siciliano resiste. Che fine faranno, infatti, tutti quei lavoratori a progetto e precari che avevano trovato sollievo attraverso la macchina clientelare e amicale retta dalla politica? Un esempio lo abbiamo all’Ato ambiente, una pachidermica struttura che doveva gestire il ciclo dei rifiuti. Gli Ato non hanno funzionato, tant’è che è arrivata la liquidazione, ma la gestione delle assunzioni sì. Fino al 9 dicembre scorso l’Ato annoverava tra il personale ben 19 lavoratori con contratto di collaborazione a progetto, persone individuate senza gara, trascurando le norme che regolano la materia specifica del lavoro in dispregio dei principi generali di pubblicità degli atti della pubblica amministrazione. Forse gli amministratori ritenevano che l’Ato, essendo costituito nella forma di consorzio e strutturato come società per azioni, fosse un soggetto di diritto privato, una qualsiasi società di mercato che può autodeterminare le proprie scelte nel chiuso delle mura di casa o meglio di partito. Gli amministratori dell’Ato disconoscevano o facevano finta di non conoscere che la Suprema Corte di Cassazione è intervenuta con un proprio provvedimento a definire la natura degli Ato, stabilendo che trattasi di società costituite in forza di legge – la norma nazionale che obbliga i Comuni ad aggregarsi negli ambiti territoriali ottimali – secondo le forme previste dal diritto commerciale, ma sostanzialmente riconducibili ad enti strumentali con cui i soggetti pubblici ossia i Comuni (che per altro sono i finanziatori degli Ato) sono tenuti ad espletare una funzione di natura assolutamente pubblica. E la stessa Corte si spinge oltre nel chiarimento fornito, laddove specifica che gli Ato, essendo società costituite solo ed esclusivamente da soggetti pubblici, sono tenuti, nello svolgimento delle proprie azioni amministrative, ad assumere gli stessi comportamenti propri dei soggetti pubblici che ne sono soci. In questo senso è inequivocabile che l’Ato di Ragusa per trovare le risorse umane avrebbe dovuto preliminarmente adottare quello atto di evidenza pubblica contenente la volontà dell’azione dell’Ente, le figure professionali che si ricercavano e i criteri con cui tali figure sarebbero state selezionate. Niente di tutto questo, la manifestazione di volontà è stata resa nota solo alla classe politica provinciale, stante che inequivocabilmente ciascuno dei 19 discende dai predetti soggetti per motivi politici, per motivi nepotistici e per motivi affettivi. Ed ora che fine faranno questi lavoratori a progetto? Da una decina di giorni non lavorano ed i liquidatori hanno interrogato professori di diritto per vedere come comportarsi. Non siamo davanti ad una vertenza, ma ad un ricorso. Questi lavoratori, nonostante i tempi, sembrerebbero risultare ancora una volta fortunati: i loro contratti conducono quasi naturalmente ad un contenzioso giudiziario destinato a superare la forma dei cocopro per giungere ad un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Ora pare che la soluzione dell’arcano consisterebbe in una transazione tra le parti che vedrebbe i lavoratori recedere dall’atto giudiziale, e l’Ato, soccombente, trasformare i rapporti ossia assumere a tempo indeterminato. Tutto sta avvenendo in assoluto silenzio, nel rispetto della tradizione che vuole, attorno a queste assunzioni, il mistero. E i tanti giovani e meno giovani della nostra provincia, magari in possesso di titoli e qualificazioni adatti a ciò che doveva essere e svolgere l’Ato, rimangono ancora una volta traditi nelle loro legittime e democratiche aspettative.
Ragusa, frigomacello ex esa, progetto totalmente da rivedere
Un progetto per la ristrutturazione del frigo macello di Ragusa, che è stato redatto facendo riferimento a vecchie normative. La denuncia è del consigliere comunale del Movimento per le Autonomie Pippo Arestia. “Questa giunta amministra senza programmare è proprio il caso di dirlo – dice Arestia -. Il tutto è emerso in seguito ai lavori della sesta commissione dov’è stato verificato che l’appalto per la ristrutturazione del frigo macello ex Esa è stato elaborato senza aver la cognizione di quello che si sta facendo. La categoria degli allevatori – ha detto ancora Arestia – si vedrà beffata dalla promessa di un’opera che costerà più di un milione di euro e dopo sarà inutilizzabile. Il progetto è stato redatto facendo riferimento a vecchie normative che prevedono requisiti differenti rispetto a quelle oggi vigenti – spiega lo esponente dell’Mpa -. Non è stato elaborato uno studio che potesse pianificare e programmare il successivo utilizzo della struttura, nell’ottica di una moderna utilizzazione e di un ritorno o economico per le casse comunali o di rilancio e sostegno per le zootecnia comunale. I nostri produttori zootecnici chiedono supporti strutturali e manageriali per commercializzare. Nel mercato globalizzato, per la carne proveniente dai loro allevamenti, le promesse non servono – aggiunge Pippo Arestia -. Infatti, la promessa della ristrutturazione del mattatoio non serve se dopo la realizzazione non è stata prevista né una gestione e neppure una linea di commercializzazione del prodotto carne. Chiediamo che il sindaco e l’assessore ci dicano cosa fare del macello, dopo aver speso più di un milione di euro, e quale programma economico è stato elaborato per l’utilizzo del mattatoio ex Esa”.
“GRAZIE RAGUSA!” Il messaggio del Comune di Saponara
“Cari amici ragusani, con autentica e comprensibile emozione vi ringrazio, vi ringrazio di vero cuore e rivolgo a tutti voi un caloroso saluto”. E’ il messaggio di ringraziamento inviato dall’assessore alle Politiche sociali del Comune di Saponara, Fabio Vinci alla comunità iblea. “A nome di tutta la cittadinanza di Saponara, devastata dalla violenta alluvione, che ha causato la morte di tre uomini, voglio esprimere un sincero grazie per l’aiuto da voi offerto. Da oggi credo sia giusto creare un forte gemellaggio fra le nostre città, al fine di unire i nostri cuori e le nostri menti”. L’assessore Vinci sottolinea che il Comune di Saponara adesso ha soprattutto bisogno di materiale didattico, cancellare, quaderni e colori, giocattolini per i bimbi della città.
Il Vino e il Mare, connubio culturale per il Museo di Ragusa
“Il vino e il mare” è l’evento che si terrà al museo archeologico ibleo di Ragusa, lunedì 19 alle 18. Un simposio inteso come momento di incontro intellettuale legato a Dioniso, la divinità dell’ebrezza, venerata nell’antica Grecia. I crateri rinvenuti a Kamarina, e custoditi presso il museo, erano vasi usati dai greci durante i simposi; al loro interno il vino era mescolato all’acqua dai simposiarchi e poi veniva distribuito ai commensali. Il mare è l’altro protagonista dell’evento perché era la via commerciale per eccellenza dell’antichità; le navi dei mercanti portavano il prezioso carico di anfore e con esso la cultura del simposio e il culto di Dioniso. “I popoli del territorio ibleo erano soprattutto coltivatori ed allevatori ha dichiarato Giovanna Susan, direttrice del museo – e raffiguravano il simposio nei vasi da mensa. Tutt’oggi il legame del territorio con la produzione vitivinicola è forte”. Infatti, durante la manifestazione, è prevista una degustazione di vini prodotti da alcune aziende locali. Sarà ricostruito un simposio in cui verranno esposti tre crateri. “Il percorso che stiamo affrontando con questo evento – ha spiegato l’archeologo Saverio Scerra della Soprintendenza ai Beni Culturali di Ragusa – è in continuità con quello che già avevamo proposto con la mostra degli Elmi. Durante quella mostra erano stati esposti alcuni vasi attici del museo di Ragusa che avevano come tema iconografico la guerra. Oggi si affronta il tema del simposio. I vasi del museo di Ragusa, soprattutto un cratere, rimandano a questo momento fondamentale della società greca”. Interverranno alla manifestazione il professore Filippo Giudice, docente di Archeologia e storia dell’arte greca dell’Università di Catania, lo stesso Scerra, Sebastiano Missineo, assessore regionale ai Beni Culturali, Gesualdo Campo, dirigente generale del Dipartimento regionale dei Beni Culturali, e la direttrice del museo Giovanna Susan.
LAVORATORI ANTICENDIO FORESTALI SENZA STIPENDIO
Niente stipendi per gli operatori forestali del servizio antincendio della provincia di Ragusa. Fra i tanti lavoratori in attesa delle proprie spettanze c’è anche questa categoria, che non ha ancora ricevuto le mensilità di ottobre e novembre. Un’attesa che per cinquecento famiglie, diventa ancora più pesante visto che gli operatori non ricevono informazioni precise sulla tempistica di quando si sbloccherà questa situazione. “In pratica noi non sappiamo nemmeno se avremo quello che ci spetta prima di Natale – afferma Gianni Paino, lavoratore forestale centocinquantunista – abbiamo chiesto ai nostri dirigenti locali, cioè all’Ispettorato forestale di Ragusa e ci è stato detto che nemmeno loro lo sanno quando riceveremo i soldi e ciò, nonostante tutto sia pronto sotto l’aspetto burocratico qui a Ragusa, mentre da Palermo non arriva alcuna risposta”. Cresce la rabbia dei lavoratori impegnati nei servizi antincendio. Soprattutto lunedì quando si è diffusa la notizia di quel dipendente regionale in servizio allo Ispettorato forestale di Enna che si è incatenato a un palo davanti a palazzo D’Orleans, manifestando di essere “costretto a fare il fannullone dai dirigenti del corpo forestale”. “Noi che abbiamo davvero lavorato ancora non abbiamo ricevuto quello che ci spetta – dicono gli operatori del servizio antincendio della provincia – mentre c’è chi è stipendiato pur senza lavorare”. E’ uno dei tanti paradossi, ma non è l’unico del sistema. Non si capisce infatti, perché il servizio antincendio non riesca a partire prima di giugno, quando va fatta la prevenzione e la programmazione. Fare prevenzione degli incendi adesso è più facile, visto che molti forestali hanno ottenuto l’ampliamento delle loro giornate di lavoro a 151 annuali. Quest’anno il servizio antincendio si è svolto dal 15 giugno al 15 ottobre. In base all’intesa raggiunta tra la Soprintendenza di Ragusa, i Comuni iblei (con aree archeologiche), lo Ispettorato Forestale di Ragusa e l’assessorato regionale ai Beni culturali dal 15 ottobre in poi gli operatori dell’antincendio hanno eseguito dei lavori in alcune aree archeologiche, fra cui Parco Forza di Ispica e Kamarina.