Sta per diventare una realtà lo sportello antiviolenza creato per venire incontro concretamente alle esigenze delle vittime di violenza domestica. Si tratta di un centro all’interno del quale le donne potranno trovare qualcuno pronte ad ascoltarle e a fornire loro assistenza legale e psicologica gratuita. Ufficialmente sono 124 le donne assassinate in Italia nel 2012. A macchiarsi del loro sangue non sono stati degli estranei ma, nella maggior parte dei casi, gli uomini dei quali si fidavano: fidanzati, mariti, ex compagni, padri, fratelli. La associazione Donne a Sud si pone come obiettivo quello di tutelare e assistere le vittime di violenza creando attorno a loro una rete di protezione che non le faccia sentire sole mentre compiono il primo coraggioso passo verso una nuova vita: la denuncia. Lo sportello sarà attivo il martedì e il giovedì dalle 15.30 alle 18.30 e il mercoledì dalle 9.30 alle 12.30. In qualunque altro momento le donne in difficoltà potranno chiamare il 340 9725264 o potranno scrivere una mail all’indirizzo donne.asud10.30 Donne a Sud avrà il piacere di inaugurare, con un’unica cerimonia, l’avvio dell’attività dello sportello e la nuova sede di via La Marmora 176 a Vittoria, messa a disposizione dalla cooperativa Beautiful Days.
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PIANTO PER I FRATELLI IMMIGRATI
Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata alla nostra redazione dal prof. Luciano Nicastro. Contro le morti bianche e orribili degli immigrati nel Mar Mediterraneo bisogna voltar pagina facendo finalmente una rivoluzione possibile con una proposta praticabile. Si tratta di contrastare con forza ed efficacia il cinismo degli scafisti che lucrano sulle speranze e sui soldi degli immigrati e dei loro familiari le loro fortune creando un canale regolare e alternativo per offrire come Stato Italiano e come Unione Europea agli immigrati clandestini di poter attraversare il mar Mediterraneo in sicurezza e di sbarcare da vivi nei nostri appositi approdi anzicché da morti nelle nostre spiagge. Una nave regolare a ciò autorizzata e finanziata potrebbe fare corse settimanali fra le due sponde dell’Africa-della Sicilia e dell’Italia. Si potrebbe così incanalare il flusso migratorio dei cosiddetti clandestini preparando condizioni politiche e legislative, organizzative e di trasporto e di accoglienza, semplice e accogliente. Bisogna almeno modificare l’attuale legislazione repressiva con una migrazione guidata verso positivi esiti sia per l’immigrato che per lo Stato che accoglie. In concreto si tratta di modificare il reato di clandestinità inserendo la clausola di un permesso di soggiorno lungo sei mesi per lavoro o per ricongiungimento come lavoratore ospite in carico o alla Caritas, o ai patronati…. L’apposito Albo dei lavoratori ospiti segue l’immigrato alla partenza, durante il viaggio e lo sbarco sino agli eventuali corsi di formazione professionale o centri per l’avviamento al lavoro privato o alle altre sedi di approdo in altri Paesi europei perché la Sicilia spesso è una terra di smistamento della immigrazione verso i parenti già inseriti in altri luoghi. Anche l’obbiezione secondo cui il costo complessivo non può essere messo a carico dello Stato ma deve intervenire in toto l’Unione Europea per una efficace politica di difesa dei confini a Sud, può essere contestata con una azione di contribuzione in rete e sinergica tra immigrato “ospite regolare”, Stato e Unione Europea, armatore di navigazione. In atto come si sa per studi e ricerche giornalistiche ogni immigrato dà allo scafista almeno mille euro per il traghettamento clandestino a proprio rischio e pericolo. Per i soldi, come è noto, l’immigrato viene aiutato da tutti i membri della famiglia di provenienza che spera nella riuscita e nel successo del proprio familiare anche per tutti. Tutto questo in uno con una svolta culturale e morale all’insegna dell’immigrato come nostro fratello, concittadino e lavoratore in potenza. Con questo progetto di immigrazione “guidata” e promossa verrebbe sconfitto lo scafismo, risparmierebbe parecchio per il costo del viaggio in sicurezza l’immigrato ospite, ilPaese ospitante, il mondo del lavoro e la produttività delle imprese consolidate o stagionali. Vale la profezia del santo Giorgio La Pira di Pozzallo, già Sindaco di Firenze: “Fare delle Nazioni, nel rispetto dei loro inconfondibili caratteri, un’unica famiglia umana in modo da assicurare a tutti gli uomini la gioia del lavoro, della casa, della fraterna assistenza e della ricchezza culturale, spirituale e religiosa”. Luciano Nicastro.
Disabili senza assistenza non vanno a scuola: protesta alla Provincia
Anche se la scuola è iniziata da un mese, i disabili, coloro che in un vero Stato sociale dovrebbero essere prioritariamente inclusi e integrati, restano a casa. Accade a Ragusa e provincia e anche altrove in Sicilia, per colpa della crisi, dello spending review e del cinismo politico e istituzionale. Lunedì mattina, davanti al palazzo della Provincia, tanti genitori di ragazzi diversamente abili, alcuni dei diretti interessati che stanno soffrendo il dramma di non potere andare a scuola come tutti i ragazzi, e i rappresentanti del Coordinamento provinciale delle associazioni dei diritti dei disabili hanno dato vita ad una protesta. “Questi ragazzi non hanno alternativa – spiega Sabina Fontana, presidente del Coordinamento delle associazioni per i disabili – o non vanno a scuola, o se ci vanno, non possono minimamente partecipare alla vita della classe. Per loro non c’è assistenza”. Tante, le mamme arrabbiate, esasperate e disperate. “Siamo stanche, non ce la facciamo più – spiega la signora Rosa Carmela – perché ogni giorno mio figlio mi chiede: Mamma perché non posso andare a scuola?”. “Non abbiamo interlocutori – dice la Fontana – qui alla Provincia oggi ci hanno detto che la Regione non manda i fondi. Vogliamo sapere cosa pensa di fare la Regione e cosa pensano di fare i nostri deputati”.
No all’installazione dell’antenna di telefonia mobile a Gatto Corvino
Il comitato di Gatto Corvino si è riunito per affrontare il tema riguardante l’antenna per la telefonia mobile che Telecom intende installare nel villaggio. Davanti ad una platea affollata di residenti e villeggianti estivi, è stato deciso di riavviare un’azione di lotta su tutti i fronti, compreso quello legale, per impedire che l’antenna sia installata nel sito a ridosso di decine di abitazioni, soprattutto dopo che il Tar si era già pronunciato nei mesi scorsi contro la Telecom e a favore del Comune di Ragusa. “Stiamo procedendo – dice il presidente del comitato, Peppe Calabrese – con una raccolta di firme che consegneremo al Prefetto per chiedere il blocco dell’installazione. Consegneremo le firme e la richiesta al sindaco affinché si attivi per evitare che l’ufficio tecnico e il Suap rilascino la concessione imponendo il rispetto del regolamento sulla telefonia mobile. E’ assurdo che Telecom ritorni alla carica dichiarando che quello è il sito in cui il segnale è migliore per cui è impossibile prevedere uno spostamento dall’area in questione. Sappiamo che l’11 ottobre – aggiunge Calabrese – si riunisce il nucleo di valutazione del Comune per dare parere sulla questione ed auspichiamo che non si avalli quanto richiesto da Telecom”. I residenti e i proprietari degli immobili siti nel villaggio Gatto Corvino si dicono pronti ad attuare azioni di protesta forti “per impedire che, in palese violazione con tutte le norme locali e nazionali, un’antenna di oltre 20 metri possa nascere sulle loro teste. Prima di tutto la salute e il bene comune”.
Modica, Crisci ranni non dimentica i morti di Sampieri e di Lampedusa
Anche quest’anno san Francesco è stato celebrato a Crisci ranni a Modica. Come ha ricordato nell’omelia della Messa don Franco Cataldi, parroco della Catena, Francesco è un santo che va conosciuto per capire come sia importante spogliarsi dalla mondanità, da una vita nello spreco che diventa vita lebbrosa, indifferente. Dopo la Messa si è vissuto un momento di allegria con le squadre che avevano partecipato al torneo di calcio Crisci ranni, premiate in modo “internazionale”. Consegnavano i premi, infatti, insieme a don Franco e don Corrado Lorefice, due indiani accolti dopo uno sbarco, una suora indiana, una suora libanese e una suora milanese. Il centro ha anche ricordato i morti di Sampieri e di Lampedusa. Ricordo che si è trasformato in ricerca di vie che vadano oltre l’emozione. C’è stata la testimonianza delle due piccole sorelle di Gesù (di cui una libanese), venute anche a nome delle altre per compiere un gesto di vicinanza nei confronti dei profughi siriani che sbarcano sulle coste siciliane. Il loro intervento e il loro parlare in arabo ha permesso ai profughi di capire e di farsi capire. “Condividiamo l’idea di una conferenza del Mediterrano – ha detto Maurilio Assenza, direttore della Caritas diocesana di Noto – che si ispiri a Giorgio La Pira. Vogliamo – ha detto ancora Maurilio Assenza – anche comprendere quanta sofferenza c’è nei paesi da cui partono e come sia necessario lottare per un mondo diverso”.
RAGUSA, ALLARME CANI RANDAGI NELLE AREE RURALI QUATTRO VITELLINI SBRANATI
Le carcasse, distanti l’una dall’altra, sono state ritrovate da un imprenditore agricolo in un terreno all’aperto poco distante dall’azienda in contrada “Posto di blocco”, lungo la provinciale 25, Ragusa – mare. Quattro vitellini sbranati da un gruppo di cani randagi. Per un danno stimato di oltre 2 mila euro. Due in particolare hanno ben impressi in segni dell’attacco portato a buon fine. Un fenomeno che non lascia dormire sonni tranquilli agli allevatori della zona. Animali feroci che preferiscono agire di notte quando nelle campagne non si registra la presenza dell’uomo. Nel loro mirino finiscono in particolare i vitellini, le pecore e gli agnelli, animali mansueti, facili da aggredire e sbranare. Come sempre la scoperta viene fatta quando il danno è stato fatto. “E’ un fenomeno grave che rischia di creare un vero e proprio allarme sociale – dice il presidente provinciale della Confederazione italiana agricoltori, Francesco Tolaro -. L’appello è rivolto agli organi preposti, ai servizi veterinari ed anche alla polizia provinciale e al canile convenzionato con il Comune di Ragusa, di predisporre servizi mirati nella zona per individuare e catturare i cani randagi”. Gli allevatori sono preoccupati per un fenomeno dilagante. “Le responsabilità sono dell’azienda o del singolo cittadino – aggiunge Mattia Occhipinti, uno degli allevatori – che abbandona i cani senza pensare alle gravi conseguenze. In molti casi gli animali, in branco, hanno le sembianze dei lupi. Lo scorso anno alcuni cani randagi hanno sbranato ben 13 pecore in contrada Giumenta. L’invito è rivolto ai cittadini ad avere un comportamento più responsabile verso i cani. Abbandonare l’animale – ha detto ancora Occhipinti -, oltre al reato di natura penale, rappresenta un pericolo sotto molteplici punti di vista”. Ora si sta pensando di correre ai ripari e di organizzare qualche battuta per stanare i cani e prevenire ulteriori massacri. Un fenomeno che sta suscitando più di una preoccupazione tra gli operatori del settore zootecnico che già hanno il loro bel da fare per contrastare le difficoltà in cui oggi si dibatte la categoria.
SBARCHI: PER I MINORI DRAMMA NEL DRAMMA
“L’immane tragedia avvenuta in queste ultime ore a Lampedusa, l’ennesima in terra di Sicilia dopo che, appena lunedì scorso, altri tredici migranti avevano perso la vita sulla spiaggia di Sampieri, ci spinge a chiedere al governo un impegno vero, concreto ed immediato per non lasciare sola la nostra isola di fronte ad un’emergenza umana che richiede ad ognuno la massima responsabilità, al di là della spontanea solidarietà dimostrata in molte occasioni dai nostri concittadini”. Così la senatrice del Pd Venera Padua che ha presentato un’interrogazione urgente, sottoscritta da numerosi senatori Pd, rivolta ai ministri del Lavoro e delle Politiche sociali, dell’Interno e dell’Integrazione, interrogazione che richiama l’attenzione sulla situazione dolorosa dei minori non accompagnati, fenomeno strettamente legato a questi drammi quotidiani. “Tra i numerosi migranti sopraggiunti negli ultimi mesi – sottolinea la senatrice – massiccia è la presenza di minori non accompagnati. Secondo i dati forniti dalla direzione generale della Immigrazione, al 31 agosto 2013 risultavano presenti sul territorio nazionale 6.044 minori stranieri non accompagnati. Le strutture di accoglienza per minori devono soddisfare standard stringenti a cui spesso si deroga in nome dell’emergenza che, tra l’altro, i sindaci e i prefetti riescono ad affrontare solo grazie alla collaborazione di volontari. E’ dunque evidente che non può più essere questo il modo ordinario per affrontare un problema che riguarda la vita, la dignità e i diritti di tante persone tra cui tanti minori”. “Per questo motivo – continua la senatrice Padua – chiediamo al Governo di garantire il pieno rispetto dei diritti dei minori non accompagnati, la loro tutela, la protezione e l’assistenza dovuta, accogliendoli in luoghi idonei ed evitando la promiscuità con adulti. Riteniamo inderogabile – scrive la Padua – che siano destinate agli enti locali le risorse necessarie a rendere le strutture preposte idonee all’accoglienza e a dotarle di personale adeguato; e di riservare una quota ai minori non accompagnati nell’ambito del sistema di protezione per i rifugiati richiedenti asilo. E’ infine importante che il governo si attivi, a cominciare dalla revisione della legge Bossi-Fini, affinché la gestione e soluzione del problema trovi risposte comuni e condivise con gli altri Paesi Europei e non sia lasciata al solo territorio nazionale”.
GIORNATA NAZIONALE DELLA PACE, DELLA FRATELLANZA E DEL DIALOGO
Al Teatro tenda comunale di via Spadola a Ragusa, venerdì mattina, gli alunni in rappresentanza delle scuole “Berlinguer”, “Cesare Battisti”, “Crispi”, “Palazzello”, “Paolo Vetri”, “Pascoli”, “Quasimodo”, “M. Schininà”, “Vann’Antò” e “Mariele Ventre” hanno animato la manifestazione organizzata dal Comune di Ragusa che ha aderito alla “Giornata Nazionale della Pace, della Fraternità e del Dialogo”. L’Amministrazione comunale ha risposto all’invito del coordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace e per i diritti umani, promuovendo anche a Ragusa una giornata dedicata alla pace e alla solidarietà tra i popoli. A portare il saluto ai giovani studenti sono stati il sindaco Federico Piccitto e l’assessore ai Servizi Sociali ed all’integrazione dei cittadini stranieri, Flavio Brafa. Una festa, con intrattenimenti musicali, recite e canzoni, unita a momenti di riflessione sul significato della solidarietà che ha consentito di sviluppare le tematiche del dialogo e fraternità tra tutti i “cittadini del mondo”. A questo proposito il sindaco Piccitto ad inizio della manifestazione ha invitato tutti i ragazzi ad osservare un minuto di silenzio per ricordare la tragedia di Lampedusa. “L’Italia – ha detto il primo cittadino di Ragusa – è un Paese sempre pronto all’accoglienza, con i suoi cittadini italiani che mostrano, in ogni occasione, grande spirito di solidarietà. Non possiamo continuare ad assistere inermi il consumarsi di queste tragedie ed i rappresentanti delle istituzioni a tutti i livelli devono muoversi per cambiare questo stato di cose”. Piccitto e Brafa si sono, poi, messi alle tastiere e hanno intonato una canzone di Adriano Celentano dando il via alla giornata di festa. E’ intervenuto anche Giuseppe Di Mauro, rappresentante per la cultura dell’Ufficio Diocesano, che si è soffermato in particolar modo, ricorrendo oggi la Festa del Patrono d’Italia, sulla figura di San Francesco.
Bricocenter a Ragusa si impegna a riqualificare il Centro riabilitativo
Il Bricocenter di Ragusa situato in via delle Americhe s.s. 52, diventa punto di riferimento e di impegno sociale per il quartiere con il progetto”Centro Riabilitativo”: un’idea volta ad aiutare la comunità negli aspetti quotidiani. I progetti locali avviati da ciascun punto vendita Bricocenter, rientrano nell’iniziativa globale “Insieme per il nostro quartiere”, ideata per rafforzare la prossimità tra comunità e punto vendita e rendere migliori i quartieri abitativi. Vere e proprie assemblee hanno deliberato e scelto il progetto più indicato per migliorare la vita della comunità, numerose le idee che sono emerse da associazioni no profit, parrocchie, scuole e singoli cittadini. A Pozzallo il progetto “Centro Riabilitativo” consiste nell’arredare e rendere funzionale due stanze destinate alle attività di animazione per bambini diversamente abili. L’idea è quella di creare un’ambiente vivace con tende colorate, tavolini e armadietti; un luogo che permetta ai bambini di distrarsi e divertirsi. Sito in via Leonardo Sciascia, il locale è composto da stanze attualmente spoglie, diventate utilizzabili dopo tante battaglie e tentativi da parte dei genitori di creare un centro organizzato che permetta ai bimbi una serie di attività continuative.”Il progetto è stato un vero successo – dichiara lo staff Bricocenter di Ragusa – un forte impegno sociale ci ha uniti in questa esperienza e ha ravvivato il nostro senso di appartenenza alla medesima comunità. Siamo orgogliosi di aver supportato i genitori, creatori del progetto,contribuendo con i materiali del nostro punto vendita – aggiungono i componenti dello staff Bricocenter di Ragusa – per ricostruire ambienti confortevoli per i bambini disabili. Il nostro progetto ha previsto anche la fornitura di materiale per laboratori ricreativi”.
Il sindaco di Scicli scrive al primo cittadino di Lampedusa
Il sindaco di Scicli, Franco Susino, ha scritto una lettera alla collega di Lampedusa, Giusi Nicolini, per esprimere la sua vicinanza in seguito alla tragedia di giovedì. “Appresa la notizia, ho rivissuto il dramma di lunedì mattina che ha coinvolto la mia città, moltiplicato esponenzialmente. Sulle coste sciclitane sono morti 13 migranti, ancora in attesa di riconoscimento e di sepoltura. È una tragedia immane, la più grande della storia in Sicilia in tema di immigrazione e quello che fa più male è che l’Europa sta a guardare. I Comuni come il nostro – ha scritto Susino – non possono essere lasciati soli in prima linea”. Nei giorni precedenti il sindaco Nicolini aveva espresso le sue condoglianze per la tragedia di Sampieri: “E ora che i morti non sono solo di Lampedusa? Inviamo condoglianze al sindaco di Scicli”. Un messaggio tristemente profetico.
GIORNATA NAZIONALE DELLA PACE, DELLA FRATELLANZA E DEL DIALOGO
Questo venerdì al Teatro Tenda di Ragusa si terrà una manifestazione con la presenza degli studenti delle scuole medie. Il Parlamento Italiano con la legge 10 febbraio 2005 ha riconosciuto la data del 4 ottobre quale “Solennità civile e Giornata della Pace e della Fratellanza e del Dialogo tra gli appartenenti a culture e religioni diverse in onore dei santi Patroni speciali d’Italia San Francesco d’Assisi e Santa Chiara da Siena”. L’Amministrazione Comunale di Ragusa aderendo all’invito del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e per i diritti umani di promuovere iniziative ha deciso di organizzare l’incontro con gli studenti delle scuole medie inferiori della città. All’iniziativa interverranno Padre Biagio Aprile, responsabile della Cattedra di dialogo tra culture e Direttore dell’Ufficio diocesano per la cultura, il Sindaco Federico Piccitto, l’Assessore ai servizi sociali ed integrazione dei diritti civili degli stranieri, Flavio Brafa, ed i ragazzi dell’Azione Cattolica della Cattedrale San Giovanni Battista. Con questa iniziativa il Comune intende coinvolgere i giovani studenti per un momento di confronto sulla tematica della pace e della fraternità tra i “cittadini del mondo”.
Conclusa la petizione sulla sicurezza a Santa Croce Camerina
Sono state raccolte oltre 550 firme a sostegno della petizione promossa dal Circolo Meridiana sulla sicurezza a Santa Croce Camerina. “Adesso crediamo che il sindaco, non possa più continuare ad ignorare le nostre richieste, piuttosto – si legge nella nota del Circolo – ha il dovere di ascoltare le nostre proposte”.
Connessione libera ad internet a Ragusa Ibla
Potenziato a Ragusa Ibla il servizio di wireless, che consente la navigazione gratuita su internet. Ciò si è reso possibile grazie ad un accordo tra il Comune di Ragusa e la società Nova Quadri. Il cuore dell’antico quartiere ragusano quindi già in concomitanza dell’avvio della manifestazione “Ibla Buskers”, sarà coperto dal servizio di connessione libera ad internet.
Ragusa, finalmente il registro delle unioni civili
La Giunta Municipale ha approvato, come proposta per il Consiglio Comunale, la delibera con cui si decide di istituire un Registro Amministrativo delle unioni civili presso il Comune di Ragusa. Con lo stesso atto è stato approvato anche il Regolamento comunale delle unioni civili che è composto da sei articoli. In particolare l’art. 3 specifica che possono chiedere di essere iscritte al registro delle unioni civili due persone maggiorenni, di sesso diverso e o dello stesso sesso, residenti e coabitanti nel Comune di Ragusa, non legate tra loro da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela, ma da vincoli affettivi e/o motivi delle reciproca assistenza morale e/o materiale. Le iscrizioni nel registro possono avvenire esclusivamente sulla base di una domanda presentata al Comune congiuntamente dagli interessati. L’iscrizione non può essere richiesta da coloro che facciano già parte di una diversa unione civile, i cui effetti non siano cessati al momento della domanda di iscrizione, né da persone coniugate fino al momento dell’annotazione della separazione personale sull’atto di matrimonio. L’art. 5 prevede che il cessare della situazione di coabitazione e o residenza nel comune di Ragusa determina la cancellazione dal predetto registro.
Il sindaco di Pozzallo dopo gli sbarchi ed i morti: “Gli italiani meritano di più dal loro Governo”
“Le immagini della tragedia alle quali abbiamo assistito nei giorni scorsi sulle nostre coste hanno fatto il giro del nostro Paese. Immagini e sequenze da vera e propria guerra civile. Non si può più rimandare una seria riflessione – scrive il sindaco di Pozzallo congiuntamente al presidente del consiglio comunale della cittadina rivierasca – sulle cause della profonda disperazione che travolge nel proprio paese di origine la vita di migliaia di essere umani ai quali non resta altra scelta che sfidare il cimitero liquido del Mediterraneo, sapendo quali sono i rischi di morte che portano fino alle nostre coste. Rischi purtroppo accettabili per chi fugge dalla guerra, dalla miseria, dalla disumanizzazione della violenza di regimi dittatoriali come quello del presidente dell’Eritrea, nazionalità da cui provengono la maggior parte dei migranti approdati a Sampieri. Gli osservatori più audaci piangono solo adesso lacrime di coccodrillo, – scrive il sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna – dispensando frasi di circostanza, magari per nascondere un silenzio che dura da anni sulle reali motivazioni che inducono i Governi dei Paesi democratici ad abbandonare le Nazioni del Corno d’Africa al loro destino. Il Maresciallo dei Carabinieri Carmelo Floriddia ci ha dato una grande lezione di civiltà, quando ha raccontato di aver prestato soccorso a dei cittadini semplicemente non italiani, non a dei clandestini. Il gesto di solidarietà dei bagnini e dei semplici cittadini che hanno prestato soccorso e salvato vite umane, – scrive il sindaco di Pozzallo – e la smisurata umanità di tanti miei concittadini che hanno donato abiti, scarpe, giocattoli, a coloro che sono ospitati al Centro di Accoglienza rendono evidente una cosa: gli italiani meritano di più dal loro governo. La politica di indifferenza adottata dal nostro Governo non rispecchia la volontà di chi è governato. Una politica fatta solo di respingimenti, di assenza di corridoi umanitari per le emergenze, di assenza di politiche di cooperazione degne di questo nome, non è in grado – scrive il sindaco di Pozzallo – di rimuovere le cause per le quali tanta gente è costretta a fuggire dal proprio paese sfidando la morte. Il nostro Governo prenda coscienza che il gigantesco giro di affari creatosi per il commercio (legale) internazionale di armamenti è incompatibile con una seria politica di risoluzione dei conflitti in quelle parti del mondo da cui provengono queste persone. Il Rapporto del Presidente del Consiglio dei Ministri sui lineamenti di politica del Governo in materia di esportazione, importazione e transito dei materiali d’armamento del 2011 ci risulta – scrive il sindaco di Pozzallo – semplicemente disumano, dato che vengono snocciolati numeri (3 miliardi di euro di affari) come se si trattasse di un qualsiasi altro prodotto del made in Italy. Armi che comunque saranno usate dal dittatore di turno per distruggere, rastrellare, ammazzare, demolire, annientare. Armi che costringeranno persone a dover affrontare – scrive il sindaco di Pozzallo – il rischio di annegare pur di salvarsi da tutti i sofisticatissimi ordigni costruiti e venduti da coloro che siedono al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Il nostro Governo prenda atto che la recente ratifica del trattato internazionale sulle armi è solo un misero espediente per lavarsi la coscienza. Silenzio e riflessione, oggi davanti alla morte, arrivano – scrive il sindaco di Pozzallo – dalla città che ha dato i natali a Giorgio La Pira, profeta del dialogo, come segno di una sincera pratica di accoglienza e di Pace”.
PULIAMO IL MONDO A RAGUSA
Tre giorni di iniziative nel cuore di Ragusa firmate Legambiente e comprese nella manifestazione Puliamo il Mondo. Tante le scolaresche che hanno partecipato all’iniziativa. “Pensavamo di fare una passeggiata ed invece abbiamo trovato una discarica!”, ha commentato uno dei 100 studenti della Scuola Media Vann’Antò che ha preso parte alla manifestazione che è la tappa italiana di Clean up the World, la più grande azione internazionale di volontariato ambientale. Quest’anno, a Ragusa, l’attenzione è stata rivolta alla vallata Santa Domenica. L’iniziativa è stata patrocinata dal Comune di Ragusa e ha visto coinvolti, oltre a Legambiente circolo Il Carrubo, lo Speleo Club ibleo, la rete di associazioni Una Rosa per Ragusa, la Scuola Vann’Antò (con gli insegnanti: Renata Cappello, Giuliana Criscione, Rosario Latino, Donatella Ventura, Viviana Rizza, Concetta Occhipinti per il progetto “La geografia del territorio”), gli scout dell’Agesci VII di Ragusa, i ragazzi di Casa Rosetta, il Comitato spontaneo di cittadini per il parco, e alcuni cittadini. Circa 1000 i kg di rifiuti raccolti, di cui circa 700 kg di rifiuti generici e circa 300 kg di rifiuti ferrosi (tra cui i resti di una radio della Marina americana della II guerra mondiale), 2 copertoni di camion e 20 copertoni di macchina. Tre giorni per ripulire circa due chilometri di sentiero che è stato rimesso a disposizione dei fruitori nel cuore della città. Due le visite guidate a Cava Gonfalone ed alla stessa Cava Santa Domenica che hanno chiuso la tre giorni di Puliamo il Mondo. “Integrato in Puliamo il Mondo – ha spiegato Antonino Duchi, presidente di Legambiente Il Carrubo -, si è svolto anche l’evento Puliamo il Buio”. “In quest’ambito abbiamo completato la bonifica di altre latomie, avendo il piacere di coinvolgere anche molti giovani e scolaresche” – afferma Angelo Buscema, presidente di Speleo Club ibleo. “Invitiamo la cittadinanza ad approfittare di questo grande risultato e quindi a fruire, mantenere e far rivivere la vallata anche spontaneamente, oltre e al di là dei singoli eventi”, è l’invito di Pietro Nardini, segretario della rete Una Rosa per Ragusa. A latere dell’iniziativa principale si sono svolte due iniziative satelliti: alunni della scuole Mariele Ventre e Berlinguer hanno ripulito due aree prossime alle loro scuole.
Acqua, la commissione Ambiente dice sì alla tariffa unica regionale
M5S soddisfatto: “Non ci saranno cittadini di serie A e di serie B. Sarà unica la tariffa che verrà applicata per l’acqua in tutti i comuni siciliani”. Questo, almeno, è quanto è stato approvato a Palermo in commissione Ambiente all’Ars, dove sta per intraprendere il rush finale il ddl sull’acqua, prima di approdare in Aula. Il via libera della commissione è arrivato per un emendamento del governo, fortemente voluto dal Movimento Cinque Stelle, che prevede l’omogeneizzazione delle tariffe attualmente pagate nei vari Comuni, mediante l’applicazione di una tariffa media ponderata “per ragioni di solidarietà tra i territori”. L’operazione dovrebbe andare in porto nel giro di tre anni dall’approvazione delle legge sull’acqua.
NASCE IL SITO WEB DI FOOD SHARING RAGUSA
Nasce a Ragusa una piattaforma digitale contro lo spreco. Nasce il sito web del Food Sharing (www.foodsharingragusa.blogspot.it). “Il metodo è semplice – si legge nel comunicato stampa che presenta la piattaforma di food sharing -, si dona agli altri il cibo, ancora perfettamente commestibile, invece di gettarlo nella spazzatura. Si condivide con gli altri il cibo che non si riesce a consumare, magari perché invenduto, prodotto o acquistato in eccesso, purché sia ancora buono e perfettamente commestibile. Il tutto in modo facile e gratuito, sfruttando le potenzialità della rete, con un semplice click. Nato in Germania su iniziativa di Valentin Thum e Stefan Kreutzberg – viene spiegato nel comunicato stampa -, il Food Sharing sta diventando un fenomeno sempre più diffuso in rete. La novità del Food Sharing è proprio quella di utilizzare la piattaforma digitale come luogo fisico di scambio tra soggetti che hanno delle eccedenze alimentari e soggetti disposti a consumarle. L’iniziativa è aperta ai privati, ma mira a coinvolgere anche grande distribuzione, ristoratori e produttori agricoli che possono trovare, nella piattaforma, una valida alternativa alla pattumiera. Foodsharing fa diventare il cittadino – continua il comunicato – l’asse della bilancia, spostando il peso della responsabilità della lotta allo spreco dalle istituzioni locali al singolo”. Il servizio non prevede una registrazione a pagamento e il cibo è scambiato gratuitamente: basta iscriversi al sito internet.
60 anni insieme
Due coniugi pozzallesi, Alda ed Emanuele Modica, hanno festeggiato i 60 anni di matrimonio. I due coniugi hanno festeggiato prima nella chiesa di San Giovanni Battista, poi facendo un giro in carrozza per le vie cittadine e, infine, con parenti ed amici. Presenti all’evento tutti i figli: Francesco, Salvatore, Adele, Giovanna e Angelo. Il sindaco Ammatuna ha donato una pergamena agli sposi augurando loro pace e serenità.
Ragusa, donata una tonnellata di prodotti biologici
L’azienda orticola ragusana “Alba Bio” ha donato una tonnellata di prodotti biologici all’associazione Mecca Melchita, alla Caritas Diocesana, alla Casa Famiglia Rosetta e altri centri. Dopo le cinque tonnellate di ortaggi recuperate e distribuite nel mese di agosto, si aggiunge così un altro positivo risultato, frutto dello sforzo compiuto dall’amministrazione comunale insieme alle associazioni onlus e alle associazioni di categoria, nel quadro del progetto finalizzato a ridurre i rifiuti e lo spreco di cibo. “Ciò ha permesso infatti di recuperare i prodotti invenduti, ma ancora perfettamente utilizzabili, a favore di organizzazioni caritative – specifica l’assessore ai servizi sociali Flavio Brafa – Il fine ultimo è di ridurre a monte lo spreco delle risorse aiutando nel contempo chi ha bisogno”. “Le imprese possono gestire i prodotti invenduti in maniera innovativa – sottolinea l’assessore alle Politiche del Territorio e per l’Ambiente Claudio Conti – attivando un’azione concreta di responsabilità sociale e d’impresa. Le istituzioni vedono diminuire il flusso di rifiuti da gestire e ottengono maggiori risorse per l’assistenza alle fasce più deboli della popolazione”.