La presentazione della Fiera Agroalimentare Mediterranea è avvenuta in conferenza stampa. Le aziende zootecniche hanno raddoppiato il numero dei capi di bestiame presenti in Fiera a dimostrazione del fatto che le aziende hanno voglia di investire e rilanciare e che la F.A.M rappresenta la più importante opportunità di crescita e di confronto. Ad aprire i lavori il dott. Vito D’Antona dirigente della Camera. I numeri eccezionali, illustrati in conferenza stampa dalla responsabile dell’organizzazione della F.A.M la dott.ssa Giovanna Licitra, confermano l’appuntamento di fine settembre come il più grande del settore, nell’area del Mediterraneo. Sono 52 le aziende espositrici di bovini, 330 i capi di bestiame presenti appartenenti alle razze Modicana, Frisona, Cherolaise, Limousine, Pezzata Rossa, Bruna e poi ancora 9 aziende per gli equini e 4 per gli asinini, 350 gli animali di bassa corte. Ben 55 le aziende espositrici della meccanizzazione, 65 le aziende agroalimentari, 12 quelle dell’utensileria, 2 le aziende florovivaistiche con circa 80 esemplari di piante e alberi, 20 le aziende per il settore delle attività al servizio dell’agricoltura e della zootecnia. Tra gli espositori istituzionali che saranno presenti alla F.A.M.: Consorzi di Tutela dei prodotti a D.O., IZS sede di Ragusa, Istituto Professionale di Stato – Liceo artistico Galileo-Ferraris, Istituto professionale di Stato per i Servizi Alberghieri Principi Grimaldi plessi di Modica e di Chiaramonte Gulfi. Per tenersi informati sul programma della F.A.M. basta collegarsi al sito www.famragusa.it. Il calendario degli eventi, dei concorsi, dei convegni, seminari, presentazioni commerciali delle aziende espositrici, delle manifestazioni equestri e degli altri eventi può essere consultato anche sulla pagina Facebook FAM Ragusa. Il taglio del nastro venerdì 28 alle 10.30.
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Via libero del Ministero ai vaccini per i bovini iblei
Il Ministero della Salute ha concesso la deroga che riguarda la movimentazione dei bovini da e per la provincia di Ragusa. Gli allevatori potranno acquistare in Spagna i vaccini spenti siero tipo 1 e tipo 4 che verranno poi somministrati ai capi di bestiame in entrata e in uscita dal territorio ibleo, considerato a rischio “blue tongue”. Questo il risultato del vertice avuto mercoledì nella Capitale tra il sindaco di Modica, Ignazio Abbate e il direttore del dipartimento veterinario del Ministero della Salute, Fabrizio Bertani. Il provvedimento di fondamentale importanza, visto che in Italia questi vaccini ancora non si trovano in commercio, permetterà agli allevatori iblei di poter “esportare” i loro capi di bestiame ovunque e allo stesso tempo consentirà agli allevatori provenienti da altre regioni di entrare ed uscire dal nostro territorio senza problemi. Conseguenza più immediata, lo svolgimento della Fiera Nazionale Anacli in programma a Modica dal 28 aprile al primo di Maggio, quando arriveranno i migliori capi di razza Charolaise e Limousine. “Alla luce dell’accordo tra Asp, Comune di Modica e Allevatori – sottolinea il sindaco Abbate – sulla vaccinazione gratis per tutti i capi, anche in questa occasione l’acquisto dei vaccini di provenienza estera non peserà sull’economia delle aziende. Cerchiamo in ogni modo di dare una mano nella risalita dell’economia dei nostri comparti”.
Fiera Agroalimentare Mediterranea a Ragusa
La seconda giornata della Fiera Agroalimentare Mediterranea ha registrato la presenza di tante scolaresche (con bambini e ragazzi di ogni età) in visita ai vari settori della Fiera per scoprire il mondo agricolo e della zootecnia che ha sempre rappresentato e continuerà a rappresentare larghissima parte dell’economia e dello sviluppo di questa nostra provincia. Ma anche tanti visitatori professionali, imprenditori intenzionati a fare nuovi investimenti in azienda coinvolti dalle proposte innovative e sempre più funzionali del mondo della meccanizzazione agricola che presenta ormai un panorama alla Fam 2015 di livello internazionale. Nei padiglioni dei concorsi zootecnici i giudici sono stati impegnati a valutare i diversi capi delle varie razze bovine presentati dagli allevatori come il risultato di anni di lavoro e di attenzione professionale per la morfologia, l’estetica, la salubrità dei loro animali più rappresentativi: e c’è spazio per le razze da carne Limousine e Charolaise, e per le razze da latte dalla nostra storica tradizionale Modicana alla Frisona, alla pezzata rossa, alla bruna. Nel recinto accanto sono invece i cavalli a dare esibizione della loro fierezza e del loro statuario portamento, accompagnati dai loro legittimamente orgogliosi proprietari.I bambini poi (ma non solo loro) sono attirati dagli asini, questi mansueti robusti forti equini che nel territorio ragusano hanno sempre avuto una particolare considerazione aziendale, storica ed affettiva ad un tempo, ed oggi con la riscoperta da “presidio Slow Food”dell’asino ragusano anche commerciale e reddituale. Nel corso della mattina di sabato si sono riunite le commissioni valutatrici dei consorzi per la “Q ed E – Qualità ed esposizione” tra le imprese partecipanti al salone dell’agroalimentare e del concorso (una novità di quest’anno) “Innovazione e Sicurezza” per i partecipanti alla mostra della meccanizzazione. “Una edizione di respiro veramente nazionale – sottolinea Giuseppe Giannone, presidente della Camera di Commercio di Ragusa, ente organizzatore – che ha confermato come la collaborazione attiva e partecipata tra i vari soggetti che sono protagonisti dello sviluppo di un territorio, dagli imprenditori ai professionisti, dalle istituzioni alla classe politica, si possono meritare considerazione e prestigio in sintonia con la qualità della nostra economia agricola che resta un fiore all’occhiello dell’economia nazionale”. Molto lavoro per i funzionari della Camera di Commercio di Ragusa che in queste ultime settimane hanno faticato non poco per portare a sintesi i tanti tasselli di un mosaico variegato. “Un lavoro di gruppo rafforzato ormai dalla grande esperienza – evidenzia la dirigente camerale della promozione Giovanna Licitra – ma supportato dalla forse adesione entusiasta di amministratori camerali innovativi e propositivi e da imprenditori intelligenti che credono fortemente nel proprio lavoro e nel futuro”. Ed al futuro della Fiera ha certamente guardato in questi giorni tutta la provincia di Ragusa con i suoi rappresentanti politici ed i suoi organismi istituzionali. “Si va verso politiche di area vasta – aggiunge Carmelo Arezzo, segretario generale dell’ente camerale – e verso nuove geografie amministrative che porteranno anche ad una nuova Camera di Commercio comune alle tre province di Catania, Ragusa e Siracusa. Occorre fare tesoro dei risultati preziosi della FAM perché questa Fiera ormai unica in Italia meridionale trovi nella nuova dimensione amministrativa del territorio ulteriore linfa e risorse per diventare la vetrina vincente di un realtà agroalimentare di altissma qualità quale quella di questo angolo della Sicilia sud-orientale”.
Giornata della bruna
Si svolgerà venerdì 21 e sabato 22 la “Giornata della Bruna” Centro Sud, presso il Parco di S. Giuseppe U Timpuni nel centro storico di Modica. La manifestazione organizzata in collaborazione con il Comune di Modica, prevede venerdì 21 agosto alle ore 21.30 il meeting della razza bruna, con aggiornamento tecnico attraverso gli esperti di razza. Sabato 22 agosto alle ore 10.30, presso l’Auditorium “P. Floridia” si terrà un convegno sulla selezione nazionale della bruna del centro sud, con la premiazione degli allevatori che si sono meglio distinti in ambito selettivo nell’area del centro – sud. Il 21 Agosto, a conclusione della manifestazione, è previsto un momento conviviale che prevede la somministrazione di carne della Bruna ed altre specialità enogastronomiche preparate dall’Istituto Alberghiero di Modica.
RAGUSA LATTE: LA COOPERATIVA TORNA IN MANO AI SOCI ALLEVATORI
Venerdì scorso, su richiesta urgente da parte dei soci della soc. coop Ragusa Latte, in prima convocazione, si è tenuta presso la sede della Cooperativa l’assemblea dei soci anche per deliberare sulla revoca dell’incarico conferito al Presidente in carica ed al Consiglio d’Amministrazione. “In ragione della grave situazione economica e finanziaria in cui versa la società e delle scelte operate dal CdA senza il necessario ed opportuno coinvolgimento dei soci, l’assemblea, all’unanimità e per alzata di mano, ha deciso di revocare l’incarico conferito al Presidente della società cooperativa ed al Consiglio d’Amministrazione”. E’ quanto si legge in una nota inviata alla stampa. L’assemblea, sempre all’unanimità e per alzata di mano, ha quindi provveduto ad eleggere il nuovo Consiglio d’Amministrazione nelle persone di La Cognata Carmelo, Cottonaro Filippo, Lucifora Giorgio, Puma Giuseppe, Bocchieri Riccardo, Licitra Giorgio e Rizza Giovanni. In particolare è stato nominato quale Presidente del CdA il consigliere La Cognata Carmelo e quale Vice Presidente, il consigliere Cottonaro Filippo. “Il nuovo Consiglio d’Amministrazione – si legge nella nota – ha preso l’impegno nei confronti dei soci di porre in essere tutto quanto possibile per superare la crisi economica che sta attraversando la società adottando, nella massima trasparenza verso i soci, ogni azione necessaria al fine di evitare il fallimento della cooperativa. Obiettivo primario del nuovo CdA è quello di risanare la società e di rilanciarne l’attività coinvolgendo direttamente i soci. L’assemblea, per la ristrutturazione ed il risanamento della società, ha confermato la fiducia ai professionisti che in questi mesi hanno seguito gli allevatori, l’Avv. Mario Costa del Foro di Enna, il Dott. Carlo Di Marco di Enna e l’Avv. Laura Battaglia del Foro di Ragusa, i quali hanno manifestato la volontà di cooperare anche con gli altri professionisti che sono intervenuti in assemblea in rappresentanza di alcuni allevatori: l’Avv. Alessandro Meli del Foro di Locri, l’Avv. Carmelo Miranda del Foro di Catania ed il consulente Domenico Zacco di Modica”.
DECISIONE DELLA REGIONE: GESTIONE COMMISSARIALE PER LA “COOPERLAT IBLEA”
Con decreto dell’assessore regionale alle Attività produttive della Regione siciliana il consiglio d’amministrazione e l’organo che esercita il controllo contabile della “Cooperlat Iblea”, cooperativa dedita alla raccolta e commercializzazione del latte conferito dai propri soci, con sede a Ragusa, sono stati revocati e la società è stata posta in gestione commissariale. Con lo stesso decreto è stato nominato il commissario straordinario nella persona dell’avvocato Barbara Grilli di Palermo. Nel decreto si legge che il commissario ha il compito di “provvedere all’eliminazione delle gravi irregolarità riportate nel verbale ispettivo del 26 giugno 2014… redatto a seguito dell’attività di vigilanza disposta dal Dipartimento regionale attività produttive”. “Alla fine delle operazioni di risanamento dovrà provvedersi a convocare l’assemblea per il ripristino delle cariche sociali, oppure proporre la liquidazione”. Erano stati alcuni soci a segnalare, sia alla Regione che al Tribunale, tramite l’avvocato Antonio Dipasquale-Ragusa, presunte irregolarità che sarebbero state compiute dagli amministratori della cooperativa. Irregolarità che, secondo chi ha presentato la denuncia, potrebbero danneggiare sia i creditori che la cooperativa e i soci della stessa. Si chiedeva di far luce, attraverso un’ispezione, per verificare se proprio a danno dei creditori, nonché della cooperativa e dei soci della stessa fossero state compiute azioni illecite. A seguito di quella richiesta, la Regione aveva disposto l’ispezione che ha poi portato al commissariamento. La cooperativa ha avuto, nel recente passato, fino a una ventina di soci. Poi una serie di problemi interni ha spinto alcuni di essi a richiedere, come detto, un intervento della Regione e della Magistratura.
Un tavolo regionale contro la brucellosi
Sarà presto istituito un tavolo permanente di crisi per analizzare a livello regionale il fenomeno della brucellosi che ha colpito negli ultimi mesi numerosi allevamenti siciliani situati soprattutto in provincia di Ragusa, la provincia più zootecnica del Sud Italia. È quanto stabilito al termine della seduta della Terza Commissione Ars Attività. Dall’inizio dell’anno ad oggi sono state colpite 32 aziende e sono già stati abbattuti 550 animali. I controlli hanno complessivamente riguardato 150 aziende e 12 mila animali.
ILENIA, LA PIU’ BELLA D’ITALIA
E’ siciliana e si chiama Ilenia. Si tratta una manza di 22 mesi che pesa ben 930 Kg, nata a Ragusa ed allevata a Ragusa dai F.lli Antonio e Mario Di Pasquale. Ilenia ha prima vinto il premio di Miglior Manza della propria categoria da 18 a 24 mesi, successivamente ha vinto il premio di campionessa nazionale junior come Miglior manza d’Italia. La proclamazione è avvenuta nell’ambito del XIV concorso Nazionale del libro genealogico della razza Limousine svoltosi a Bastia Umbra (Perugia) dal 27 al 29 marzo. Il concorso era inserito all’interno di Agriumbria 2015, una delle più importanti fiere del settore zootecnico e agricolo a livello nazionale.E’ la prima volta che tale premio viene vinto da un animale siciliano. Grandissima anche la soddisfazione della Leocata Mangimi Spa, infatti uno dei proprietari di Ilenia è il Dott. Mario DiPasquale, responsabile nutrizione vacche da latte e bovini da carne Leocata Mangimi e responsabile tecnico degli allevamenti di proprietà delle aziende del gruppo Leocata. Alla Fiera assai nutrita la rappresentanza siciliana con ben 30 capi provenienti dalle province di Ragusa ed Enna.
Sì agli incentivi a sostegno degli allevatori ragusani
E’ stato accolto all’unanimità dal Consiglio comunale l’odg che Gianluca Morando, primo firmatario, aveva presentato nelle scorse settimane, sottoponendolo all’attenzione del civico consesso. Stavolta, maggioranza e opposizione si sono trovate d’accordo e hanno espresso la propria posizione favorevole. L’odg è finalizzato a stimolare l’Amministrazione comunale a prevedere, nel prossimo strumento finanziario, interventi economici a supporto degli allevatori ragusani. “Durante la discussione in aula – spiega Morando – il M5S si è espresso circa la valenza dell’atto ma ha anche valutato la necessità di ampliare la platea degli incentivi, previsti inizialmente per gli allevatori della vacca modicana e dell’asino ragusano, a tutte le razze autoctone in via di estinzione. Ecco perché mi è stato chiesto di modificare il testo. A fronte di ciò, non ho avuto alcun problema ad accogliere l’istanza nella direzione auspicata. L’odg, così modificato, è stato approvato all’unanimità. Quindi, stavolta, la maggioranza, prendendo spunto dal suggerimento proveniente dalla minoranza, non ha avuto problemi di sorta a condividerne il percorso. Naturalmente, la speranza è che dall’Amministrazione possano arrivare, adesso, le risposte dovute”.
QUALE FUTURO PER IL CORFILAC ?
La situazione del Corfilac è stata, ancora una volta, esaminata dal Comitato Esecutivo del Distretto Produttivo Siciliano Lattiero Caseario. “Gli impegni del Governo regionale – si legge in una nota – purtroppo restano tali e senza concreti riscontri. L’annunciato cambiamento non si vede e non si capisce da dove potrà arrivare. Chi si aspettava qualcosa dal nuovo Consiglio di Amministrazione che, purtroppo, comincia ad invecchiare e, sicuramente per ragioni di natura politica, a sbriciolarsi, è rimasto deluso perché, a quanto pare, la Regione non l’ha ancora messo nelle condizioni nemmeno di mantenere l’acquisito. Se si eccettua il meritorio e qualificato lavoro di controllo, marchiatura e certificazione di due dei quattro formaggi dop siciliani e la gestione di qualche vecchio progetto, l’attività del Centro, anche per la incomprensibile mancanza di un direttore, se non è ferma è, contro ogni logica, comunque in netto calo. Un dato, questo, preoccupante perché non promette nulla di buono: frutto non solo della mancanza di una vera volontà e strategia politica ma anche per l’evidente impercettibile e comunque insufficiente impegno amministrativo ed organizzativo interno e per l’incapacità di richiamare la necessaria attenzione dall’esterno sul ruolo, sull’attività e sulle potenzialità del Corfilac”. La nota a firma di Enzo Cavallo prosegue: “Ogni tanto si sente che c’è qualcuno che si pone il problema (vero, grave è preoccupante) dei dipendenti (da mesi senza stipendio) ma non si capisce chi deve porsi la non più sottovalutabile questione del loro utilizzo produttivo nell’interesse del Centro, della Filiera, degli allevatori e delle altre imprese oltre che del territorio. Sono sempre di più coloro che si chiedono quale sarà il futuro del Corfilac e che senso ha non decidere o rinviare ogni possibile soluzione. Il Distretto, consapevole della straordinaria importanza del Consorzio in tutte le occasioni in cui è stato presente, consultato e coinvolto, ha da sempre proposto l’avvio di un processo di riorganizzazione funzionale della struttura per l’ottimale e produttivo delle risorse umane, la valorizzazione delle numerose e qualificate professionalità (l’organico del personale va adeguato alla effettiva e produttività del centro), dei laboratori, del caseificio, della cacioteca e delle tante strutture e di tutte le attrezzature di cui il Corfilac dispone e che contro ogni logica e senza alcun rispetto per il danaro pubblico, sono quantomeno sottoutilizzati. Della questione si occuperà in maniera dettagliata il Comitato direttivo distrettuale nella sua prossima riunione regionale nel corso della quale si dovrà procedere alla nomina del coordinatore del Comitato Tecnico tenuto conto del fatto che il Corfilac (nonostante le sollecitazioni) non ha segnalato il proprio rappresentante”.
INAUGURATA LA FIERA AGRICOLA
E’ stato l’on. Giuseppe Castiglione, sottosegretario del governo Letta, a tagliare il nastro inaugurale della 39esima edizione della Fiera Agroalimentare Mediterranea, la qualificata importante kermesse espositiva che è promossa dalla Camera di Commercio di Ragusa con la partecipazione della Regione Siciliana, il sostegno tecnico dell’associazione regionale allevatori e la collaborazione del Comune di Ragusa. Grande partecipazione di pubblico al momento inaugurale, qualificata presenza di autorità civili e militari della provincia, folta rappresentanza della deputazione regionale e nazionale, ma tanti, tantissimi imprenditori agricoli, allevatori, commercianti, produttori delle eccellenze enogastronomiche del territorio: davanti a questo pubblico di appassionati e di addetti ai lavori, complice la straordinaria giornata estiva, si è dato il via ad una tre giorni che vuole anche rappresentare la risposta di fiducia e di ottimismo di comparti in difficoltà alla attuale situazione di crisi economica. La Fiera è già entrata nel vivo con i primi momenti convegnistici; per esempio si è parlato alla sala meeting di “Biogas da reflui zootecnici” con la diretta organizzazione del Comune di Ragusa e la partecipazione dell’assessore comunale Claudio Conti che ha messo a confronto esperienze imprenditoriali diverse del settore possibilmente replicabili anche nella nostra area. Nei ring di valutazione degli animali primi concorsi e primi approcci dei giovani studenti degli istituti agrari con le modalità di valutazione di un animale, esperienza formativa che ormai da molti anni fa della Fiera Agroalimentare Mediterranea anche una importante esperienza di educazione e di didattica.
RILANCIO DEL CORFILAC L’intervento di Enzo Cavallo
Il presidente del distretto lattiero caseario Enzo Cavallo interviene sulla vicenda del Corfilac. “In un momento assai difficile come quello attuale per l’economia e per la zootecnia siciliana in cui, nonostante tutto, tanti imprenditori e le cooperative del settore sono impegnati ad ulteriormente qualificare e a valorizzare le loro produzioni, il ruolo del Corfilac resta di fondamentale importanza anche per la concreta finalizzazione degli investimenti pubblici fatti, delle scelte operate negli anni e degli obiettivi istituzionali prefissati. Ecco perché fa bene la Regione che, per la difesa ed il rilancio della zootecnia siciliana, come ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura Dario Cartabellotta, intende puntare, con convinzione e determinazione, sul Corfilac – sottolinea Cavallo – e non solo per quanto riguarda la certificazione delle dop. Nell’attuale fase di approvazione del Piano zootecnico regionale e di programmazione per l’utilizzo, razionale e produttivo, delle risorse comunitarie del periodo 2014/20, il Distretto lattiero caseario siciliano, ritiene che, oltre al superamento delle difficoltà gestionali occorre pensare da subito ad una riorganizzazione e rilancio del Corfilac in una ottica di valorizzazione della zootecnia – conclude Cavallo – e di sviluppo del territorio nell’interesse della filiera e di tutta l’economia”.
ZOOTECNIA AL COLLASSO
Una crisi gravissima che tende ad assumere carattere strutturale con l’intero sistema agricolo ragusano che non ha più prospettive certe per il futuro. Il rischio che migliaia di piccole aziende agricole rimangano definitivamente fuori dal mercato è concreto ed è tale da tracciare un’incontenibile decadenza dell’intero settore primario. “La zootecnia è al capolinea – spiega il presidente di Ragusa Latte, Giovanni Schembari – tra l’indifferenza generale della classe politica e delle organizzazioni di categoria. Ci sono difficoltà oggettive legate al prezzo regionale del latte e ai pagamenti delle industrie di trasformazione. L’articolo 62 doveva tutelare i produttori e le cooperative con pagamento entro 30 giorni. Ma anche le grandi industrie stanno attraversando un periodo buio per la carenza di liquidità”. Il mercato del latte segna un trend in crescita specie sui prodotti freschi e sulle cagliate. “Nonostante i timidi segnali di ripresa – aggiunge Schembari – il prezzo del latte resta ancorato a 38 centesimi e 50 al litro con costi di produzione esorbitanti che superano, e di molto, i 41 centesimi. Le principali cause che portano queste aziende alla dismissione possono sintetizzarsi nella difficoltà all’accesso al credito, nell’assenza di politiche specifiche di sostegno, nella drammatica caduta dei prezzi alla produzione, non più remunerativi neanche per coprire i costi di produzione, e nella subalternità alla grande distribuzione. “Il nostro invito è rivolto al governo della regione – continua il presidente di Ragusa Latte – affinchè ci sia un reale cambiamento. Putroppo, in questi mesi, abbiamo registrato facili proclami di iniziative o progetti sul latte fresco. Chiediamo di istituire un tavolo di confronto con tutti i soggetti coinvolti iniziando dalle cooperative ai singoli produttori”. Un dato allarmante solo il numero esorbitante di vacche in lattazione portate al macello. Per la carenza di liquidità i produttori ricorrono a misure estreme. “Si recuperano 500 euro a capo – conclude il presidente della Coop ragusana, Ragusa Latte ma si distrugge il futuro della zootecnia. Gli allevatori non hanno denaro, e la cooperativa che vive dagli incassi delle industrie non può anticipare le spettanze”.