Intervento della volante del Commissariato di polizia in via Cavour, il salotto buono della città di Vittoria. Erano le 16 di sabato scorso. Una ragazza giovane, commessa, dalla strada ammirava la vetrina del suo negozio, per verificare la sistemazione dei manichini e la disposisione della nuova merce in esposizione. La donna era talmente concentrata che non si è accorta che un uomo le si avvicinava e le puntava al fianco una scheggia appuntita di legno. Subito dopo il malvivente l’ha afferrata al braccio e l’ha strattonata intimandole di seguirlo. La commessa ha subito capito il pericolo e, spaventatissima, si è opposta alla presa, riuscendo a divincolarsi ed a cercare soccorso in un negozio vicino da dove ha chiamato il 113. Immediato l’intervento della Polizia di Stato. La vittima ha descritto minuziosamente agli agenti la fisionomia dell’uomo. I poliziotti lo notano a poche decine di metri, all’interno di un bar. Scendono dalla volante, lo individuano e gli chiedono i documenti. La reazione è improvvisa e violenta. Il malvivente colpisce duramente la mano dell’agente, procurandogli una contusione. Viene arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e violenza privata. Si tratta di un bolognese di 41 anni con precedenti penali per reati contro il patrimonio.
Inizia la caccia Scattano controlli Polstrada ed Enpa
Sabato scorso, all’apertura della stagione venatoria, sono stati effettuati dei posti di controllo congiunti da parte della Polizia Stradale di Ragusa e del Nucleo Provinciale delle Guardie Zoofile di Ragusa, sulla Catania – Ragusa, nei confronti dei cacciatori. Controlli finalizzati al rispetto delle condizioni di trasporto degli animali e del Codice della strada. I controlli effettuati a distanza di un anno hanno fatto registrare una diminuzione di irregolarità. Infatti l’anno scorso sono stati denunciati alcuni cacciatori per maltrattamento animali. Quest’anno i controlli hanno fatto registrare irregolarità amministrative per quanto riguarda l’uso del trasportino autorizzato, che prevede misure codificate di spazio utile perché il cane a seguito del cacciatore possa avere condizioni vivibili: 15 cm dal capo per permettere all’animale di alzarsi e 30 cm su ogni lato. Per questi soggetti sono state contestate violazioni all’art. 169 del Codice della Strada, per cattivo alloggiamento degli animali. 20 le autovetture fermate dalla Polstrada mentre le Guardie Zoofile dell’Enpa hanno controllato 57 cani, di cui solo 3 sono risultati sprovvisti di microchip.
In auto con oltre 50 gr. di cocaina Arrestati a Modica Orazio Cappello e Carmelo Baglieri
Quando hanno visto che davanti avevano un’auto della Polizia, l’hanno sorpassata con una manovra azzardata. Agli agenti non è passata inosservata la mossa ed è scattata la segnalazione alla sala operativa. Un’altra pattuglia, sulla strada statale 115, alle porte di Modica, ha fermato il mezzo. A bordo c’erano Orazio Cappello, 25 anni, e Carmelo Baglieri, 41. Sotto il tappetino dell’auto, dal lato passeggero, c’era un involucro di colore rosa, protetto da una pellicola di cellophane, all’interno del quale sono stati trovati 53,38 grammi di cocaina. Per Baglieri disposti i domiciliari e per Cappello l’obbligo di presentazione in Commissariato.
Modica, ascensori non in regola sequestrati dalla Polizia municipale
Operazione della polizia locale di Modica sul mantenimento dei criteri di sicurezza negli ascensori in dotazione ad alcuni edifici condominiali del territorio. Il Nucleo Operativo di Polizia Edilizia, visti i verbali di verifica periodica dell’organismo di certificazione attraverso i quali è emersa la carenza dei requisiti previsti dalla vigente normativa in materia, ha accertato che erano ancora in esercizio alcuni ascensori non in regola. Il Nope ha proceduto al fermo amministrativo degli impianti, diffidando gli amministratori condominiali a non farli utilizzare ai residenti negli immobili interessati. In proposito il dirigente del settore Urbanistica ha emesso apposita ordinanza e la polizia locale ha provveduto ad apporre idonei sigilli per imperdirne l’uso, avvertendo che la rottura o la manomissione degli impianti restrittivi comporterà la denuncia all’autorità giudiziaria.
PD RAGUSA, KILL ME PLEASE
Un po’ di ritegno, mister Dipasquale! Non riusciamo a stargli dietro. In una nota di Crocetta risulterebbe che il nostro ex sindaco sia un esponente del Pd ragusano. Lo scrivono ufficialmente annunciando una conferenza stampa a Palermo. Le cose sono due: o questo Crocetta è tonto e non sa chi si è messo dentro, o il nostro ex sindaco è un gran bugiardo e chissà cosa racconta in giro. Si è capita una cosa: la scalata deputatizia per Nello Dipasquale è faticosa assai, bisogna inventarsene di tutti i colori. Sino a qualche giorno fa diceva che voleva candidarsi solo se si doveva misurare come presidente della Regione con i movimenti rivoluzionari territoriali capeggiati da Zamparini, ora risulta essere dirigente del Pd. “Mica siam nati ieri, e abbiamo il ciuccio in bocca” – direbbe Bersani che, siamo certi, di questo sindaco del sud non ne ha mai sentito parlare. L’unico clamore nazionale si ebbe con Fini quando si vantava che la destra aveva conquistato un capoluogo come Ragusa celebre per il cacio ed il petrolio. Altri tempi; ora – come dice Totò – è meglio buttarsi a sinistra. Insomma Rosario il gelese è per la raccolta indifferenziata. Stavolta però si sta caricando un bel bidone, perchè alla fine la macchina da guerra vantata dal Dipasquale si riduce alle due liste civiche rappezzate con gli scarti del PdL e riciclate in Territorio, una roba che non arriva nemmeno a Santa Croce dove si sono tutti defilati. E gli esponenti del Pd, quelli veri, che fanno? Soffrono, sono disperati, vogliono lottare, ma non c’è niente da fare perchè Dipasquale gli ha fatto girare la testa a questo Crocetta raccontandogli la balla dei 20 mila voti, e quindi il gelese non lo molla anche se dovesse scoprire che l’ex sindaco ha un passato comunista da mangiatore di bambini. Abbiamo allora, nell’ordine: Crocetta fregato da Dipasquale perchè non sa del contraccolpo ossia dei voti che perderà a sinistra; il Pd fregato da Dipasquale perchè ha perso la faccia; Giovanni Cosentini che, fregato dalla storia, non sarà candidabile nè dalla sinistra nè dalla destra e che si ritrova cacciato dal Pid, che è tutto dire; Zamparini che se ne fotte di essere stato fregato da Dipasquale perchè a conti fatti è meglio così. Nel frattempo il Pd ha preparato una bolla di condanna a Dipasquale per tentare di circoscrivere il danno nella speranza che Crocetta torni indietro. Inutile, la forza del dissenso varrà solo al momento del voto se per Fava, qui a Ragusa città, il consenso schizzerà in alto, e comunque sarebbe troppo tardi.
“Notti al Castello” continua sino al 9 settembre
“Notti al Castello” potrà essere vissuta ancora martedì 4 settembre, mercoledì 5, giovedì 6, sabato 8 e domenica 9 a partire dalle 21. Martedì ci saranno il soprano Miriam Carsana, accompagnato da Fabrizio Arestia al piano, il “cuntastorie” Giovanni Virgadavola e il gruppo Horus con Massimiliano Sammito alle percussioni, Mirko Marsiglia, voce e chitarra, e Milena Di Rosa, voce. In programma anche una performance flamenca della compagnia “Sol Duende”, senza musica, ma con il battito dei piedi a trasmettere al meglio l’anima di un Paese mediterraneo dalla grande tradizione. Mercoledì, invece, sarà la volta degli M&M Duo con Marco Cascone al piano e Marina Zago al violino, il “cuntastorie” e gli Horus. Giovedì ancora M&M Duo, Virgadavola e Horus. Sabato 8 settembre, oltre agli M&M Duo e al cuntastorie, tornano gli Heliantes con Fiammetta Poidomani alla voce, Serena Poidomani voce e chitarra, Fabrizio Arestia alla fisarmonica. “Come sempre – afferma Amedeo Fusco – c’è un circuito che abbiamo, in un certo senso, standardizzato, considerati i successi che lo stesso ha fatto registrare. E lo proponiamo anche nel corso di quest’ultima settimana di “Notti al Castello” che, per quanto riguarda quest’ultima stagione, è stato particolarmente apprezzato”.
Italia dei Valori, la verità su Nello Dipasquale
“Da 15 mesi a questa parte è stato un tormentone: si dimette, no non si dimette. Già in campagna elettorale sapevamo che Nello Dipasquale, mentre a parole negava, in testa aveva già ben chiaro ciò che ora è accaduto. Dispiace dirlo, ma lo avevamo previsto ed i fatti ci hanno dato ragione”. Così inizia la lunga nota di Italia dei Valori che ritrae la figura dell’ex sindaco. “L’ex Sindaco, questa estate, lasciando il Comune e la sua frazione rivierasca alla deriva, ha avviato spasmodici contatti con partiti e movimenti, di qualunque colore e collocazione, per trovare un tetto sotto cui ripararsi; infine l’ufficialità delle dimissioni. Dopo il “bluff” del candidato presidente ed il successivo licenziamento subìto da parte di Zamparini avrà sicuramente tirato un grosso sospiro di sollievo quando Crocetta ha stretto l’accordo. Queste dimissioni – scrive Italia dei Valori – devono indurre alla riflessione e magari qualcuno, o più di qualcuno considerato il suffragio di cui ha goduto, se intellettualmente onesto, deve recitare il mea culpa. Chi è bugiardo una volta, lo sarà sempre spesso e volentieri. Solo 15 mesi fa, in piena campagna elettorale, a chi gli chiedeva, supponendo la sua uscita da Palazzo dell’Aquila, giurava e spergiurava che mai questa eventualità si sarebbe concretizzata. Ha tradito! Questa è la verità! Ha tradito, in primis, Ragusa ed i ragusani; ha tradito il suo elettorato, tutte quelle persone che lo hanno sostenuto in questi anni; ha tradito chi lo ha allevato politicamente; ha tradito i suoi più stretti sostenitori, di ieri e di oggi, quei consiglieri di maggioranza che, nonostante tutto, ancora, senza pudore, cercano di riparare il sole con la rete giustificando il suo tradimento – scrive Italia dei valori – con la necessità di assicurare un presunto collegamento con la Regione. Passerà alla storia come l’esempio primo ed unico della città di Ragusa di sindaco cementificatore, nuclearista e trivellatore, che ha ridotto prima e lasciato poi la Città in braghe di tela! Il comune ha la cassa vuota e l’impegno di Nello Dipasquale per raggiungere questo obiettivo è stato massimo. Ha speso tutto e di più – scrive Italia dei Valori – distribuendo consulenze ed incarichi ad esperti e presunti tali, sostenendo e consentendo percorsi di carriera e posizioni organizzative che i ragusani pagheranno a vita, appesantendo molto il già precario bilancio del Comune; ha sostenuto, anche in sede giudiziaria a spese nostre, le multinazionali delle mega centrali eoliche e del petrolio, strenui avversari, per convenienza personale ancorché legittima, del Piano Paesistico e del Parco degli Iblei! Ha poi odorato la cosiddetta antipolitica ed il movimentismo e in perfetto stile gattopardesco ha lascia il suo partito e cambiato rapidamente casacca. Si è fatto conoscere perfino dai Forconi. La sua storia politica è un libro aperto, il suo continuo girovagare da un partito all’altro ha da sempre avuto un unico fil rouge: ha pensato solo, sempre ed esclusivamente a se stesso” – conclude Italia dei Valori.
Il Pd Ragusa: “Contrari all’accordo tra Crocetta e l’ex sindaco Dipasquale”
Netta contrarietà al fatto che Nello Dipasquale, ex sindaco di Ragusa, sia inserito all’interno della lista Crocetta presidente, addirittura anche nel listino. E’ quanto hanno ribadito lunedì mattina in conferenza stampa i componenti della segreteria del Pd di Ragusa. Ad esprimere netta contrarietà il vicesegretario del Pd di Ragusa Maria Criscione, che ha parlato di un forte disagio per il partito e per tutto il popolo del centrosinistra ragusano. Toni molti forti anche da parte di Nanny Frasca, Giovanni Lauretta e Riccardo Schininà che, chiedendo al segretario regionale Giuseppe Lupo e al candidato alla presidenza Rosario Crocetta un incontro in tempi brevi per affrontare al meglio la situazione, sono pronti ad autosospendersi dal Pd qualora non dovessero arrivare risposte concrete riguardo alla scelta fatta dallo stesso Crocetta. “Occorre portare avanti – hanno detto- i valori di cosa significa fare politica. Anche se sono mutate le contingenze politiche nazionali, esistono ancora il centrosinistra e il centrodestra e Dipasquale è chiaramente un esponente del centrodestra ragusano e, da qualche periodo, anche del centrodestra regionale. E con lui non abbiamo proprio nulla da spartire”. Anche l’appoggio a Crocetta è quindi in bilico. Della stessa opinione il capogruppo in Consiglio comunale Sandro Tumino che però ha smorzato i toni sostenendo che è fondamentale e importante che il candidato presidente e il segretario regionale possano confrontarsi con il partito a livello cittadino riguardo a tale scelta e che, successivamente al suddetto incontro, a seconda delle risposte che saranno offerte, si deciderà la linea. Infine Riccardo Schininà ha fatto sapere che è stato diffuso un documento indirizzato a Bersani, Lupo e a tutti gli esponenti del Pd che si stanno occupando delle elezioni regionali in Sicilia. Il documento vede la firma di molti dirigenti della provincia di Ragusa, nonché di parlamentari all’Ars. Nel documento l’intesa Crocetta-Dipasquale viene criticata con estrema durezza. Il documento non è stato firmato da Gianni Battaglia.
Ragusa, il passaggio a livello rimane aperto
Il video ha fatto il giro del network. Postato su facebook, quindici secondi che documentano come un treno sia passato senza che le barre del passaggio a livello si siano chiuse. E’ stato un giovane ad inserire quanto avvenuto nel pomeriggio di lunedì al passaggio a livello di viale Napoleone Colajanni. Si vede chiaramente che un treno, che procedeva quasi a passo d’uomo, è passato lungo l’area del passaggio a livello. Oltre alla motrice anche alcuni vagoni merce. Era già accaduto qualche mese fa. Anche in quell’occasione, Trenitalia aveva spiegato che il mancato abbassamento delle sbarre viene tempestivamente segnalato al macchinista del treno. Questi, quindi, cammina a vista, procedendo a rilento proprio nella zona dell’apertura, per evitare rischi per le auto o le persone in transito.
DISORDINI A POZZALLO, ARRESTATI 15 MIGRANTI
Nella mattinata di sabato, al Centro di Primo Soccorso ed Assistenza di Pozzallo, 60 tunisini, trasferiti nei giorni scorsi da Lampedusa, hanno tentato di fuggire dalla struttura. L’intervento delle Forze dell’Ordine ha impedito la fuga in massa dal Centro ed ha evitato che la situazione degenerasse, tenendo sotto controllo l’ordine pubblico. Nella circostanza sono rimasti lievemente feriti quattro agenti di Polizia ed un carabiniere. La struttura del Cpsa ha riportato danni. Sono subito scattate le indagini delle forze dell’ordine per individuare i più facinorosi. In manette sono finite quindici persone, tutti tunisini tra i 21 ed i 39 anni. Sono accusati di resistenza e violenza verso i tutori dell’Ordine. Sono stati trasferiti in diverse carceri: Ragusa, Modica, Siracusa e Caltagirone a disposizione dell’autorità giudiziaria modicana.
“I LOVE PUNTA SECCA” FLASH MOB SULLA SPIAGGIA DI MONTALBANO
Un migliaio le presenze sulla spiaggia di Montalbano a Punta Secca. Con tante magliette bianche con la scritta “I love Punta Secca”. Il tanto atteso flash mob organizzato da Gianni Giacchi con il sotegno dei commercianti ha sortito gli effetti sperati. Tanti semplici cittadini hanno voluto partecipare all’evento. Per riappropriarsi dell’immagine positiva che in modo discriminatorio le “tv nazionali hanno dato come luogo di pericolosità ambientale”. A dare sostegno all’iniziativa il sindaco Franca Iurato, gli assessori Rosalba Varcadipane, Rosario Pluchino, il presidente del consiglio Mariula Zisa. Ed ancora gli autonomisti Giovanni Cirnigliaro e Angelo Giacchi. I bambini con tanti palloncini colorati hanno animato la spiaggia del commissario Montalbano.
VERTENZA FERROVIE NELLE SABBIE MOBILI ISTITUZIONALI
“Dopo mesi e mesi di intensa attività, dalla quale è scaturito il documento sulla Nuova offerta ferroviaria (primi di maggio), parte integrante della piattaforma per il rilancio del trasporto su rotaia in provincia di Ragusa (metropolitana di superficie, incremento del numero dei treni, mezzi moderni), la vertenza è stata risucchiata nelle sabbie mobili istituzionali”. E’ questa la denuncia del Cub Trasporti, che spiega: “Da metà maggio la Commissione provinciale sulla mobilità, sempre su pressione della Cub Trasporti e del Comitato per il rilancio della ferrovia, ha richiesto all’assessorato regionale alle infrastrutture un incontro per esaminare la proposta di spostare una quota di studenti pendolari dal bus al treno. Successivamente due solleciti sono rimbalzati sul muro di gomma dell’ente regionale”.
CHIARAMONTE GULFI, AL VIA LA RACCOLTA DELL’UVA
Ottima in qualità e quantità. Con punte di eccellenza per la tradizionale e rinomata “Uva Italia”, la regina dei vigneti della zona di Chiaramonte Gulfi. Lo stato sanitario dei vigneti nel complesso è ottimo, non presentando nessun tipo di fitopatia sebbene, in alcuni casi, le uve dei vigneti impiantati su terreni poveri e con scarsa dotazione idrica, in relazione all’andamento siccitoso dei mesi di giugno, luglio e agosto, potrebbero non completare perfettamente la fase di maturazione. La raccolta dell’uva è iniziata con largo anticipo. Il prezzo, in questa fase, riesce a coprire le spese affrontate per la campagna agraria. “Si preannuncia una buona raccolta – dice Giovanni Fornaro, uno dei produttori di Chiaramonte – ma fare previsioni sull’andamento del mercato sembra prematuro”.
Zecchino d’oro, Dieci bimbi siciliani alle finali
La compagine isolana, che è in assoluto la più numerosa, è composta da: Serena Guarrata, 5 anni di Palermo, Stefano Bilello, 10 anni di Santa Margherita Belice (Agrigento), Giorgia Di Malta, 8 anni, di Trapani, Salvatore Emanuele Celesia, 10 anni di Palermo, selezionati durante lo spettacolo al castello La Grua Talamanca di Carini (Palermo). Provengono invece dalla selezione finale svoltasi sulla spiaggia di Giardini Naxos (Messina) Andrea Leonardi, 8 anni di Acireale, Noemi Gulisano, 8 anni di Acicatena (Catania), Martina Cundari, 10 anni di Gaggi (Messina), Emilio Zago, 10 anni di Ragusa, Carla Gibilisco, 8 anni di Ragusa, e Maria Ideale Gucciardo, di Menfi (Agrigento). I cantanti in erba sono stati scelti in luglio durante le tappe siciliane del tour nazionale 2012 di selezioni. I dieci giovanissimi sono attesi dall’ultima fase di selezione.
Solidarietà a Piero Guccione
“Conosciamo Piero Guccione da molti anni, lo stimiamo per la generosità, l’onestà, il culto della legalità, lo apprezziamo per la sua opera universalmente riconosciuta”. E’ il testo di un documento sottoscritto dal Movimento culturale Vitaliano Brancati di Scicli e da “Il Giornale di Scicli”. “Siamo certi che la vicenda in cui è stato coinvolto si chiarirà e si concluderà positivamente” – si legge nella lettera.
CASTELLO CHIUSO A SAN GIOVANNI, DURE CRITICHE DAL COMITATO
Il comitato Pro Donnafugata lamenta la chiusura del Castello nella giornata di mercoledì 29 agosto. Infatti, il complesso monumentale, gestito dal settore Cultura del Comune di Ragusa che fa riferimento all’ormai ex assessore al ramo Sonia Migliore, è rimasto chiuso in occasione dei festeggiamenti per il Santo Patrono della città. “Una circostanza che già di per sé rappresenta un’anomalia, specie se si considera la concomitante stagione estiva. Ma quel che sorprende di più è che non è stato predisposto – spiegano i membri del Comitato – alcun avviso, neppure sul sito ufficiale dello stesso Comune, dove al contrario risulta che il mercoledì è un giorno di apertura, sicché numerosi come sempre sono stati i turisti venuti apposta anche da lontano che stavolta non hanno potuto far altro che constatare l’amara sorpresa. Del resto si fa presente che se non avvisato, chi viene da fuori non può certo essere a conoscenza delle modalità di gestione e dunque della giornata di ferie con conseguente chiusura, tanto più che il Castello di Donnafugata si trova in un contesto esterno rispetto al centro abitato e San Giovanni non è certo una festività nazionale. Inoltre, tale episodio – continua la nota – segue di pochissimi giorni quello verificatosi la sera del 26 agosto, quando, nonostante fossero presenti ovunque manifesti che prevedevano la serata di Notti al Castello, nessuno si è preso la briga di comunicare che la stessa serata era stata annullata per il concomitante concerto di Mannarino pubblicizzato sul calendario della stagione estiva. Peccato, però, che anche quest’ultimo fosse stato già annullato e neppure in questo caso la notizia è stata trasmessa sui canali ufficiali. Sicché domenica sera – spiegano i membri del Comitato – centinaia di visitatori si sono recati al Castello, chi per le Notti, chi per il concerto, trovandosi davanti solo una porta chiusa senza neppure un avviso. Abbiamo dovuto provvedere noi stessi ad informarli. Spiace pertanto che a causa di banali problemi di comunicazione affrontati senza la dovuta attenzione, una struttura come quella del Castello – conclude il Comitato – debba trasmettere un’immagine pessima, con ovvi riflessi negativi sull’economia turistica”
Calcio, il Ragusa parte con un “ko”
Finisce due a zero per gli ospiti la prima gara di serie D per il Ragusa calcio. L’undici ibleo ha perso in casa per 2 – 0 contro il Savoia. La squadra ragusana ha giocato bene, ma non è riuscita a concretizzare. Il primo tempo si era chiuso sullo 0 – 0, ma nella ripresa sono arrivate le reti degli ospiti.
I Forconi della provincia di Ragusa contro Nello Dipasquale
Aldo Bertolone, responsanbile provinciale dei Forconi, non condivide la scelta di Dipasquale che aveva detto ai cittadini di voler fare il sindaco per 5 anni per poi dimettersi dopo appena un anno. I Forconi, dichiara Bertolone, appoggeranno il loro candidato alla presidenza della Regione Mariano Ferro e staranno lontani anni luce “da chi negli ultimi anni ha visto la politica come solo un arricchimento proprio e non un servizio per i cittadini” .
NOMINATO IL COMMISSARIO PER IL COMUNE DI RAGUSA
La dottoressa Margherita Rizza, funzionario della Regione Siciliana, è stata nominata dalla Giunta Regionale di Governo Commissario Straordinario per il Comune di Ragusa. Reggerà Palazzo dell’Aquila sino alle elezioni amministrative di primavera. La dr.ssa Rizza è stata recentemente commissario al Comune di Scicli.
LIBERATION E AMAREZZA
Se n’è andato lasciando quell’odore inconfondibile e pesante dell’oscenità del potere, un eccesso divenuto il movimento centrale del suo agire e che ci ha costretto ad abituarci ad un parossismo inconcludente dove ad ogni giro vorticoso riappariva, in un abbaglio, la sua figura sempre più tirata, quasi stilizzata, volante, una tetra brutta copia di uno Chagall da incubo, senza colore. L’ultimo anno Nello Dipasquale l’ha trascorso esclusivamente a mettere a punto il suo decollo: pugnalata finale a Leontini, abbandono Pdl, abbraccio con i Forconi, annusata con Aiello, innamoramento con Zamparini, invenzione di Territorio, e migliaia di chilometri su è giù per la Sicilia – racconta il suo amico che gli fa da autista – come piazzista vendendo un prodotto di successo: se stesso. I ragusani erano infastiditi di questo girovagare, così come erano consapevoli che Territorio fosse solo un arnese atto allo scasso, un piede di porco per introdursi con forza nel mercato siciliano della politica; ma il piazzista appena veniva colto con il tappeto in spalla, buttava la merce, indossava il vestitino blu d’ordinanza e giurava e spergiurava che sarebbe rimasto in ditta, a palazzo dell’Aquila. Presidente, deputato, sindaco, con le tre carte che facevano girare la testa, un turbinio che portava la nausea… c’è, rimane, eccolo, è sindaco, sì è sindaco, no, se ne va, se ne va, domani, fra tre giorni, sino al 30. Il piazzista Nello Dipasquale non ha avuto il coraggio di dimettersi in consiglio comunale, il pubblico non era scremato a dovere: ha preferito farlo tramite la stampa che, a volte, oltre ad essere libera e democratica, è sentimentalmente asservita, uno dei tanti effetti collaterali derivati dall’eccesso osceno del potere. Liberarsi da un piazzista è una grande soddisfazione, per chi ha la capacità di cogliere l’inganno; per chi ha comprato, invece, è il dolore della fregatura. I gabbati, è vero, sono quelli del centro destra e tutta la schiuma interclassista che lo aveva votato e rivotato. E’ troppo cattivo dire a questa gente che chi tradisce una volta lo fa per sempre, è una droga, e quindi ben gli stia di essere stati fottuti dopo un anno. I liberati ed i gabbati abbiamo tutti un unico problema: Nello Dipasquale ha frantumato quel poco di senso civico e politico che ci rimaneva. Ci ha bombardato con la sua Ragusa da bere, con l’illusione di una città in crescita, con le fandonie della grandezza, con una volgarità e rozzezza dei modi che hanno elevato l’incultura a modello dominante. Un assessore confidava: fa uscire il peggio in tutti noi. Il Comune è a pezzi, senza guida, con scandali occultati; da un anno siamo amministrati da Michele Tasca e Ciccio Barone e mentre il sindaco alternava i suoi viaggi estivi alle sortite con Cateno De Luca alla conquista della Trinacria, il Comune si sfaldava. E’ mancata l’acqua in molte zone di Marina per 15 giorni e nessuno ha raccontato la verità: si erano dimenticati di aprire una pompa sommersa. Dovevano essere cacciati la ditta, l’operaio, il funzionario, il dirigente, e l’assessore Addario. Il Comune è a pezzi. La tragedia del dottore Salerno è anche simbolica e inquadra l’intero apparato: l’apoteosi di una macchina perfetta e dispendiosa al servizio del principe e poi lo spappolamento, la morte. Per sei anni nessuna moderazione, nessuna mediazione, mai; solo una continua eccitazione fascistoide che copriva gli affari di quattro costruttori paraculi che tengono la città prigioniera del passato. Ora si può quantificare l’operazione messa in piedi da Nello Dipasquale: possiamo farci i conti grazie a Monti che ha introdotto l’Imu per i terreni agricoli edificabili e così scopriremo quanta terra hanno comprato gli amici dell’ex sindaco. Il resto del suo amministrare è stato una boiata, più o meno come quella ridicola Copacabana in miniatura allestita in via Roma, un capriccio assolutamente rinviabile vista la crisi, e poi tanta, tanta, tanta propaganda, per illusione o per danaro, anche qui tanto. Sui programmi di oggi, solo chi è un masochista della truffa può crederci. Il motto è “Ragusa, Io ti salverò”. Un novello Atlante sulle cui curve e possenti spalle graverà l’intera isola. La prima proposta concreta è la ipotesi di coniare moneta sicula: berlusconiano doc per le cazzate, almeno questo punto di riferimento gli è rimasto immacolato. Tutto questo basta senz’altro a farci sentire la freschezza della liberazione, epperò dobbiamo parlare con onestà e quindi trattare anche della nostra amarezza, quella che potrà affliggere tra qualche giorno il popolo della sinistra ragusana. La storiella della presidenza della Regione è uno specchietto per le allodole, dietro c’è solo la voglia di una comoda poltrona all’Ars con il relativo stipendio da 12 mila euro al mese, e dunque la favoletta della presidenza sfumerà a breve. E’ vergognoso che ci si candidi potenzialmente con tutti e dunque al miglior offerente, senza fare differenze di idealità, ma lo è di più se il vessillo del nulla incanta un candidato di sinistra. Crocetta lo vuole inserire nella sua lista, crede nella sua forza elettorale e dalle prime uscite sembra abbastanza lesto da caricare tutto e tutti in carrozza. Il Pd che è da ieri il primo sponsor ufficiale – insieme alla Udc – di Crocetta, avrebbe il dovere di controllare sui territori le alleanze ed i reclutamenti e di porre, se occorre, anche un veto. Crocetta non può incamerare cani e porci, e il Pd non si può appellare, in questo caso, all’urgenza di salvare l’Italia e di fare quadrato per non precipitare nel fallimento; in Sicilia siamo purtroppo in piena fase di delirio rococò e possiamo permetterci il lusso dei distinguo. Nello Dipasquale non ha nulla a che fare con i progressisti e se questi lo ingloberanno senza fiatare, il Pd perderà nella città di Ragusa credibilità, entusiasmo e voti. Il Pd ragusano ha avuto in questi lunghi anni bui di regime dipasqualiano la lucidità, grazie a Calabrese, di una opposizione forte, chiara, lungimirante, preveggente, e la maturità di candidare Sergio Guastella come antagonista dell’ex sindaco, dicendo ai cittadini che la rielezione sarebbe stata un bluff perchè Dipasquale se ne sarebbe andato. Il Pd non può tradire se stesso fingendo che l’uomo combattuto con orgoglio solo un anno fa si è trasformato in un alleato. Il Pd regionale deve mettere un veto. Se ciò non accadrà la responsabilità sarà solo di un uomo: Gianni Battaglia. Non conta niente nella città di Ragusa, ma nella giurassica struttura del partito, ancora lo ascoltano, ed il suo silenzio su Dipasquale ha la valenza di un patto scellerato. Tutte le tracce volutamente disseminate dall’ex sindaco portano alla coppia Battaglia – Chessari. Dipasquale si vanta del loro appoggio; solo un mese fa ha donato 64 mila euro al centro studi Rossitto, ed ha coltivato una intesa più che cordiale con Battaglia non dimenticandosi mai il sostegno ad una associazione curata da membri della famiglia del senatore, e consentendo la permanenza di Battaglia al Consorzio universitario. Nello Dipasquale in questi giorni non perde occasione per rivelare che il suo percorso è avallato dal Pd e non lo fa solo per millantare amicizie, lo fa con crudeltà per sconquassare il cuore della sinistra. Sappiamo che Gianni Battaglia ha rifiutato di stilare un documento unitario del Pd locale per dire no all’ingresso di Nello Dipasquale nella lista di Crocetta, sostenendo che il partito non deve interessarsi della questione. Questo atteggiamento non ha alcuna strategia se non quella di demotivare e confondere l’elettorato in cambio forse – speriamo che ciò non sia vero – di una squallida alleanza in vista della rielezione del sindaco. Quanta amarezza per noi di sinistra in queste ore che dovevano essere di gioia e di speranza! Nel frattempo dicono che l’ex sindaco sia tornato per un giorno di lavoro alle case popolari per poi chiedere l’aspettativa. Gli auguriamo che questa giornata normale sia solo un addio al pio istituto e che il suo sogno deputatesco vada in porto, e che forte di quella posizione possa continuare a divertirsi per il resto della sua vita solcando i mari del sud. Per il Pd preghiamo affinchè avvenga il miracolo e ogni ambiguità venga spazzata via, tanto da costringere Dipasquale a candidarsi presidente di tutti i movimenti del pianeta. E per noi? Ci rimane la solita mappazza: Gianni Battaglia, Giovanni Cosentini e un mare di cemento.