26-11-2024

Maltempo, Incardona: “Governo regionale dichiari lo stato di calamità naturale”mar

“Il Governo Regionale dichiari subito lo stato di calamità naturale per la provincia di Ragusa”. Lo afferma l’on. Carmelo Incardona, membro del gruppo Grande Sud all’Ars. “I danni subiti dalle aziende agricole del versante ipparino della provincia sono ingenti – spiega Incardona – e si calcolano già in milioni di euro. Le serre e le strutture a servizio delle imprese agricole e zootecniche sono state duramente colpite ed in alcuni casi distrutte con le conseguenze che tutti possono immaginare. Il Governo si deve impegnare fin da ora ad affiancare gli agricoltori per le richieste di risarcimenti e indicare le procedure corrette per accedere ai finanziamenti”. “So già – dichiara Incardona – che qualcuno obbietterà che i danni agli impianti serricoli non possono essere risarciti per questioni legate alle polizze assicurative, ma questa è una convinzione errata. Innanzitutto perché la eccezionalità dell’evento calamitoso richiede interventi altrettanto eccezionali e poi perché le compagnie assicurative non permettono agli imprenditori del comparto di sottoscrivere polizze per la maggior parte degli impianti presenti in Sicilia. E’ opportuno, oltre che necessario, quindi – conclude Incardona – che il Governo Regionale dichiari con una propria delibera lo stato di calamità naturale, dia ordine agli Ispettorati Agrari di raccogliere le segnalazioni di danni e si prepari a condurre delle trattative con l’Unione Europea affinché vengano riconosciute misure straordinarie per ristorare i danni che le imprese hanno subìto a causa di questa grave ondata di maltempo”.

I funerali di Stella

La furia del vento e la pioggia cadente, la nebbia, e gli alberi spezzati sulla via Nenni, hanno accompagnato l’entrata e l’uscita dalla chiesa San Giuseppe Artigiano, della bara con Stella Raineri. Un’amica di Stella, una delle tante presenti nella chiesa, gremita, nonostante il maltempo, non ha potuto fare a meno ricordare la furia della Natura, che è stata il contesto di questa triste giornata in cui la comunità ha dato l’addio alla ragazza. Il funerale di Stella Raineri, la ragazza di 24 anni, che all’alba del 9 marzo è morta sul colpo mentre a bordo della sua auto percorreva la strada 514, appena imboccata la rampa di ingresso sulla strada Ragusa -Mare, è stato sobrio e semplice. Anche Stella era una giovane dalla semplicità disarmante, una bellezza sobria, acqua e sapone, schietta. Don Salvatore Bertino ha celebrato la funzione religiosa. “Ogni morte ci pone tanti interrogativi, soprattutto quando la creatura che muore è così giovane – ha detto padre Bertino – e allora bisogna sempre ricordare che l’uomo muore nel momento in cui viene concepito nel grembo materno, nel momento preciso in cui entra nella dimensione del limite umano”. “Due giovani vite spezzate in soli due giorni”, ha commentato un vecchio, ricordando che il giorno prima della morte di Stella era morto anche un ragazzo di 17 anni.

ALLERTA METEO, SABATO SCUOLE CHIUSE A RAGUSA

Il Dipartimento regionale della Protezione Civile ha reso noto che nelle prossime 24 36 ore anche il territorio ibleo potrebbe essere interessato da una perturbazione con forti raffiche di vento e piogge intense. Pertanto il Centro comunale di Protezione Civile di Ragusa invita la popolazione ad osservare massima prudenza negli spostamenti sia a piedi che in auto. Il sindaco di Ragusa ha emesso un’ordinanza con la quale si dispone per sabato 10 marzo la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio comunale. Il settore Pubblica Istruzione del Comune si è preoccupato di informare i dirigenti scolastici sull’ordinanza. A Comiso è stata dichiarata la fase di preallarme.

RAGUSA, INCIDENTE SULLA SP 25: MUORE UNA RAGAZZA DI 23 ANNI

Tragico incidente stradale all’alba di venerdì all’imbocco della strada provinciale 25, la Ragusa – mare. Una giovane di 23 anni, Priscilla Stella Raineri, ha perso la vita. La ragazza era alla guida di una Fiat Marea. Aveva appena imboccato la rampa di accesso alla Ragusa – mare, provenendo dalla
strada statale 514. Per cause ancora da chiarire, la vittima ha perso il controllo del mezzo che si è capovolto. Sulla dinamica sta lavorando la Polizia stradale, anche perchè la giovane viaggiava da sola e non sarà facile capire cosa sia realmente accaduto. Si può ipotizzare un colpo di sonno o un ingresso a velocità sostenuta, ma rimangono solo delle ipotesi. Sono stati alcuni automobilisti che passavano a lanciare l’allarme. Il sinistro è avvenuto poco prima delle cinque. Quando il medico del 118 è arrivato sul posto non ha potuto fare altro che accertare il decesso.

NELLO DIPASQUALE, FRANCO ANTOCI, E I FORCONI

Alla fine sono due uomini soli Franco Antoci e Nello Dipasquale; stile, cultura, gusti quotidiani profondamente diversi. In entrambi, però, la certezza di potere dominare la scena, sgattaiolando o imponendosi con arroganza, era la stessa. In entrambi la ragusanità democristiana, la sopravvivenza indisturbata in una terra inviolata per inossidabilità conservatrice, è la traccia comune ai due. Franco Antoci non pensava di finire commissariato da Lombardo, non aveva calcolato il tasso di fastidio che in tutti questi anni gli alleati avevano covato nei suoi confronti. La sua strana identità, spietata e corretta nel giudizio intimo, e in superficie sempre condiscendente ai voleri degli alleati, non l’ha premiato. Si aspettava di più Franco Antoci dalla sua Udc, ma nessuno, senatore D’Alia in testa, ha issato le barricate. Dai sondaggi stratosferici all’isolamento, la stessa storia di Nello Dipasquale che oggi, al culmine del suo delirio, si getta tra i Forconi, diventa partner di Silvio Cuffaro fratello di Totò, flirta con Peppe Drago per assicurarsi un credito nei cantieri popolari di Saverio Romano, brandisce liste civiche, non spezza il filo che lo unisce ai berlusconiani, insomma è come sempre esclusivamente con se stesso e le proprie ambizioni non fidandosi di alcuno e comunque non abbandonando la molteplice compagnia. Sappiamo tutti che un tipo come Nello Dipasquale merita, col sistema valoriale che è andato sino ad oggi per la maggiore, di divenire deputato, e tutti ce lo auguriamo pur di toglierci da dosso la correità per avere assistito senza alcun moto di ribellione al massacro finale della nostra povera Ragusa. Ora il tempo inizierà a correre sia per Antoci sia per Dipasquale. Dopo le elezioni di primavera, e la molle estate, arriverà la loro stagione, il 2013. Dipasquale alla Regione e Antoci alla Camera o al Comune di Ragusa. La crisi deprime e sconvolge l’anima e gli umori, ma verificare che ancora loro, sempre loro, sono l’ossessione che ci perseguita, è devastante. Dipasquale sarebbe un ottimo deputato: pochissimo lavoro, tanti privilegi, bella vita, un po’ di movimentismo per qualche squallida battaglia di retroguardia. E Antoci? questo è il dilemma. Per la destra sarebbe una soluzione antipatica, sopportabilissima e senz’altro dignitosa; per il centro sarebbe un appagante orgasmo matrimoniale, per la sinistraà Eh già, per la sinistra. Infinitamente migliore di Nello Dipasquale c’è, la Chiesa poi non si può trascurare, di onesto è onesto perché non figurano ricchezze ed esagerazioni, il mondo dell’impresa lo riconosce come serio, e poi Ragusa è moderata, non bisogna mai dimenticarlo. Fottuto Cosentini, furente la Sonia Migliore, disperato Ciccio Barone. E la sinistra? La necessità mai derogabile di accontentarsi, di appiattirsi sulle forme altrui, l’autoillusione di vivere alla fine in un posto niente male: tutte le medicine amare che la sinistra ragusana inghiotte e inghiotte. Potrebbe non finire mai questa dipendenza affettiva: è così che si scivola nel meno peggio. Una soluzione Antoci, dopo Dipasquale, sarebbe un po’ come Monti dopo la vergogna del regime di Berlusconi. Nel frattempo resistiamo al peggio. Nello Dipasquale ha trascorso due giorni con i Forconi ed ha lanciato l’ennesima granata di propaganda: ha dato ordini di non rilasciare più autorizzazioni per la ricerca e l’estrazione del petrolio sino a quando non sarà rinegoziato il prezzo di vendita del carburante. Peccato che le concessioni siano già state date, peccato che le autorizzazioni comunali toccano solo l’aspetto edilizio e quindi valgono le regole scritte e non gli entusiasmi di un sindaco, peccato che Nello Dipasquale sia sempre stato a favore della ricerca e delle trivellazioni “fonte di sviluppo”, peccato che il prezzo della benzina dipenda in minima parte dalle industrie di estrazione e raffinazione. Ma i forconi sono strumenti utili; gira la voce che non dispiacerebbe vederli organizzare un presidio al congresso burla del Pdl di sabato prossimo, dove il divo Nello Dipasquale ancora non sa se partecipare o meno. E’ bravo a muovere le masse. Per una variante al piano regolatore, portata da Dipasquale in consiglio comunale, riguardante un palazzo che sorgerà dove ora giace il mulino Curiale, sono arrivate in aula una ventina di persone, edili, per rappresentare l’angoscia della categoria appesa a quella decisione politica. Peccato che non esista ancora alcun cantiere e quindi nessuna minaccia al posto di lavoro, peccato che l’opposizione si sia terrorizzata ed abbia votato sì inserendo qualche condizione al progetto, peccato che nessuno abbia denunciato la linea retta tra sindaco e costruttori interessati alla variante che forse hanno spinto la mobilitazione di un drappello di operai. Negli anni 80 c’erano moltitudini di poveretti che gridavano la mafia ci dà lavoro; allora accadde che la devianza divenisse normalità e così questa sconfitta umana, morale e politica si impossessò di gran parte dei siciliani che solo dopo gli orrori delle stragi capimmo quanto quel veleno fosse penetrato in noi tutti. A Ragusa il clima non è da mafia, ma c’è svilimento, resa, asservimento a interessi privati, ignoranza, paura, sentimenti che attraversano partiti e società. Ha da passà ‘a nuttata; chissà Franco Antoci, al risveglio, dove sarà.

PROCESSO COPAI Altro rinvio a giudizio per Minardo

Accogliendo la richiesta del Procuratore della Repubblica di Modica, Francesco Puleio, il Gup Lucia De Bernardin, a conclusione dell’udienza preliminare di giovedì nel procedimento “Copai”, relativo ad ipotesi di truffa aggravata ai danni dello Stato, malversazione, estorsione ed altro, ha rinviato al giudizio del Tribunale collegiale di Modica diciassette persone. Tra queste anche il deputato regionale Riccardo Minardo. Gli altri che dovranno comparire dinanzi al giudice il prossimo 23 maggio sono: Giuseppe Barone, Nives Barone, Mario Barone, Maria Chessari, Giorgio Dimartino, Carmelo Emmolo, Angelo Giannì, Pietro Maienza, Giovanni Moncada, Raffaele Nifosì, Francesco Palumbo, Giuseppe Ruta, Rosaria Suizzo, Valerio Tidona, Nadia Zago e Giuseppe Zocco. Assolto Giovanni Calcaterra, accusato di favoreggiamento e di rivelazione di segreti inerenti ad un procedimento penale. Assolta pure Serena Minardo, che era stata accusata di concorso in malversazione aggravata. La donna è stata assolta per insufficienza di prove. Il Pubblico ministero aveva chiesto la condanna di Calcaterra a sei mesi di reclusione e aveva sollecitato l’assoluzione per insufficienza di prove per la Minardo.

Condannato e scarcerato il tunisino che deteneva droga

Condannato ad un anno di reclusione col rito direttissimo Fitouri Sokmani, 23 anni, tunisino, arrestato la scorsa settimana per detenzione di droga dai Carabinieri a Santa Croce Camerina. Il nordafricano è stato difeso dall’avvocato Francesco Vinciguerra. Sokmani è comparso davanti al giudice unico del Tribunale di Ragusa, Eleonora Schininà. Il magistrato ha dapprima convalidato l’arresto come richiesto dal Pm Federica Messina, quindi, ha ammesso l’indagato ai domiciliari, come chiesto dall’avvocato Vinciguerra, in attesa del direttissimo che si è svolto col rito abbreviato. L’accusa ha chiesto la condanna di Sokmani ad un anno e sei mesi di reclusione. Il giudice ha scarcerato l’imputato imponendogli solo l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Resta in cella il romeno accusato di fabbricazione e detenzione di armi

Resta in cella in contrada Pendente il rumeno arrestato dai Carabinieri con l’accusa di fabbricazione e detenzione di armi. Secondo l’accusa avrebbe messo su un vero e proprio laboratorio artigianale di armi clandestine, dove assemblava pezzi di pistole giocattolo e parti di fucili perfettamente offensivi. Si tratta di Ionel Dobrin, romeno di 41 anni, bracciante agricolo, incensurato. Il provvedimento è stato adottato dal Gip del Tribunale Giovanni Giampiccolo dopo la convalida dell’arresto. L’indagato è stato difeso in carcere dall’avvocato Serena Pierini, sostituto processuale dell’avvocato Enrico Platania. A scoprire l’arsenale sono stati i carabinieri in contrada Pozzo Ribaudo dove lo straniero vive con la moglie. I militari dell’Arma hanno trovato due pistole a salve ex calibro 89 modificate con l’innesto di una canna in acciaio filettata, che serviva per inserirvi un silenziatore; una pistola a salve marca Valtro resa offensiva; una carabina ad aria compressa marca Norconia; un’altra carabina la cui canna e il cui calcio erano stati ridotti per renderla più facilmente occultabile e più potente.

Operazione antidroga Rewind Al via il processo

Al via davanti al giudice delle indagini preliminari del Tribunale il processo bis dell’operazione antidroga “Rewind” messa a segno dalla Polizia nel febbraio dell’anno scorso. Alla sbarra tre degli indagati. All’interno delle loro abitazioni durante le perquisizioni fatte durante il blitz furono trovati quantitativi di droga leggera che fecerono scattare un altro procedimento. Sotto processo davanti al Gup del Tribunale ci sono Rosario Gulino, 27 anni, e la compagna Francesca Chillano, 26 anni, (l’unica donna del gruppo), difesi dall’avvocato Maurizio Catalano e Salvatore Attardi, 26 anni, difeso dall’avvocato Giuseppe Distefano. Il giudice li ha ammessi al rito abbreviato fissando la requisitoria del Pm per il 9 maggio. Il processo principale vede nel ruolo di imputati ventisette persone. Il gruppo dei ragusani ha chiesto di patteggiare la pena.

Intimidazione ad un negoziante di Pozzallo

Quattro proiettili ed una tanica di benzina. Questo l’inquietante ritrovamento fatto da un uomo di Pozzallo, il titolare di un negozio di ferramenta di via papa Giovanni XXIII. L’uomo si è recato a denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine che stanno indagando a 360 gradi. Il negoziante avrebbe detto agli inquirenti di non avere mai ricevuto richieste di “pizzo”.

RAGUSA – CATANIA, L’ANAS AGGIUDICA LA GARA PER L’AUTOSTRADA

L’Anas ha aggiudicato la gara per la realizzazione dell’autostrada Ragusa-Catania che prevede una spesa di 815 milioni e 374 mila al promotore finanziario composto dalle imprese Silec, Egis, Mec, Tecnis, Maltauro. Giovedì a mezzogiorno scadeva il termine per la presentazione delle offerte da parte delle altre due imprese che avevano partecipato al bando di gara indetto dall’Anas. Ma nessuna delle due imprese ha presentato relativa offerta e quindi la gara per l’individuazione del concessionario della Ragusa-Catania è stata aggiudicata al promotore finanziario. La firma della convenzione avverrà entro un mese e il promotore ha tempo un anno per la presentazione del progetto definitivo. Il comitato ristretto della Ragusa-Catania, riunito dal presidente della Provincia Franco Antoci, proprio in scadenza del termine fissato dall’Anas per la presentazione delle offerte ha preso atto della notizia e ha deciso di chiedere un incontro urgente al concessionario dell’opera per fissare un cronoprogramma certo dei tempi di realizzazione dell’importante infrastruttura, in modo da pervenire al più presto alla posa della prima pietra nell’obiettivo di accorciare i tempi relativi alla progettazione definitiva prima e successivamente a quella esecutiva. “L’aggiudicazione della gara d’appalto per la realizzazione dell’autostrada Ragusa-Catania è notizia attesa da tanti anni da questa provincia e che segna uno step (fondamentale) verso la realizzazione di un’arteria che solo negli ultimi anni ha visto porre le serie fondamenta per diventare realtà tangibile”, ha commentato l’on. Nino Minardo del Pdl. “Negli ultimi 3 anni sono stati consumati i passaggi fondamentali (dal finanziamento dell’opera all’approvazione dello schema di convenzione) che oggi ci consentono di esprimere soddisfazione – ha detto ancora l’on. Nino Minardo -. Adesso il nostro dovere è quello di vigilare perché ogni tipo di adempimento acceleri il più possibile il suo percorso e perché si possa presto porre la prima pietra della Ragusa-Catania”.

AEROPORTO DI COMISO, RIUNIONE A ROMA

Riunione operativa del tavolo tecnico dell’Enac a Roma, presso la sede dell’ente stesso, finalizzata al monitoraggio del cronoprogamma che, secondo quanto stabilito a Palermo, dovrebbe portare all’apertura dell’aeroporto di Comiso. All’incontro sono intervenuti il sindaco di Comiso Giuseppe Alfano, per Soaco Spa il presidente Rosario Dibennardo e l’A.D. Giuseppe Ursino, i funzionari rappresentanti di Enac, Enav e Vigili del Fuoco. Si è discusso della bozza di convenzione che dovrà stipularsi tra Comune di Comiso, Regione siciliana, Soaco ed Enav per assicurare i servizi di controllo aereo anche in relazione ai rilievi e quesiti posti da Soaco e dalla Regione siciliana. A questo proposito si è concordato un nuovo incontro entro il prossimo mese di aprile da effettuarsi alla presenza del rappresentante del Ministero dell’Economia per meglio definire la convenzione e quindi firmarla. Inoltre, in quella stessa occasione, sarà possibile valutare, altresì, il piano industriale dell’aeroporto.

WELFARE AL TEMPO DELLA CRISI

Si è svolto il convegno organizzato da Cgil, Spi Filcams e Fp, presso i locali dell’Auser, sul tema “Il welfare al tempo della crisi nel Distretto 44 di Ragusa”. La segretaria generale Spi Cgil, Roberta Malavasi, ha introdotto il confronto pubblico presentando un quadro sintetico ed esaustivo della situazione degli anziani in Italia: uno su due vive in condizioni di disagio socio-economico a fronte di una diminuzione del 28% dell’affidamento di servizi sociali da parte dei Comuni. Il Coordinatore della Camera del Lavoro della città di Ragusa, Nicola Colombo, ha illustrato la situazione generale: il fondo delle Politiche Sociali è passato dai 929 milioni del 2010 ai 274 milioni del 2011. “In città, e nel Distretto socio-sanitario 44 la situazione sembra essere meno preoccupante – si legge in una nota inviata dalla Cgil -. La concertazione avviata dal Sindacato col Comune si è risolta positivamente, per gli utenti di tali servizi innanzitutto, e per i lavoratori”. Nicola Colombo, ricordando che esistono comunque ampi margini di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda l’approccio, ha parlato di servizi che devono essere “guadagnati” e non resi nella passività e di “welfare della partecipazione”. Colombo ha affermato, infine, che a Ragusa esiste un solo Centro Anziani, in piazza Vann’Antò, ed è quindi indispensabile pensare ad un decentramento a Ibla e nella zona superiore. L’Assessore ai Servizi Sociali di Ragusa Francesco Barone, ha dato atto al sindacato dell’ottimo lavoro di concertazione fatto per garantire il mantenimento dei servizi sociali sullo stesso livello del 2011. L’assessore Barone ha poi condiviso la riflessione sul futuro, non certo roseo, che il Comune di Ragusa dovrà affrontare, poiché esisterebbero, già oggi, campanelli di allarme che farebbero capire come le risorse potrebbero essere ulteriormente tagliate con nuovi e ben più gravi problemi per il settore dei Servizi Sociali. Angelo Tabbì, responsabile provinciale Dipartimento Sanità Fp Cgil Ragusa, ha illustrato la complessa situazione della Sanità Pubblica nel Distretto 44. Nel dibattito scaturito, si è registrato il contributo dei rappresentanti delle Centrali Cooperative, anch’esse impegnate in prima fila nell’attuazione dei servizi. Pino Occhipinti per la Lega Coop ha riconosciuto i risultati della concertazione e ricordato che le Cooperative hanno scelto di mantenere i servizi, nonostante i tagli economici. Il Segretario Generale della Cgil Ragusa, Giovanni Avola, ha affermato che l’iniziativa può essere letta come un investimento per fare il punto del welfare anche negli altri distretti della Provincia. Ha poi posto una questione: “c’è ancora bisogno dello Stato Sociale – ha detto Avola -? Mario Draghi, governatore della Bce, ha affermato che lo Stato Sociale è morto ed è uno dei principali motivi della crisi, ciò è una grande falsità!”, ha detto ancora Avola. Realizzare una grande iniziativa provinciale ed unitaria, basata su una proposta forte ed articolata è stato quanto deciso a fine convegno. Il Sindacato unitariamente si impegnerà già dalle prossime settimane per questo scopo.

MODICA, SEQUESTRATI GIOIELLI IN UN “COMPRO ORO”

Alcuni monili (un orologio in oro da donna, privo del relativo cinturino; un crocifisso in oro giallo; una collana in oro di cm.60 circa; una cassa di orologio in oro da donna, priva del meccanismo e del relativo cinturino) sono stati sequestrati dai carabinieri in un negozio di rivendita di oro usato a Modica. La merce era stata portata al negoziante da un ispicese con varie vicende penali alle spalle. Chiunque, vedendo le foto, riconoscesse un gioiello rubatogli, può presentarsi presso il Comando Compagnia Carabinieri di Modica di via Resistenza Partigiana 109 (contattare il n. 0932/453426).

Controlli della Polizia a Modica, scattano multe e sequestri

Proseguono i servizi di controllo del territorio comunale disposti dal Comandante, Giuseppe Puglisi. Dopo gli ottantuno veicoli rimossi tra viale Medaglie d’Oro, corso Garibaldi, via Fontana, via Silla e corso Sandro Pertini, si è proceduto alla rimozione di un’autovettura Suzuki in sosta da mesi in via Michele Pulino, e di un’Opel Corsa, abbandonata in via Dente. I proprietari sono stati sanzionati secondo quanto previsto dal Codice della strada. Negli stessi servizi sono stati sottoposti a sequestro tre ciclomotori che circolavano sprovvisti della targa e, tra l’altro, in pessimo stato. Una decina di scooter sono stati sottoposti a fermo amministrativo poiché i conducenti non indossavano il casco protettivo. 15 infrazioni sono state contestate ad altrettanti automobilisti che erano alla guida di veicoli e facevano uso del telefonino.

Condotta fognaria dell’Area Avis di Ragusa a rischio sversamenti. Il cons. Massari sollecita il Comune

Il 21 aprile del 2004 il Consiglio comunale di Ragusa aveva sottoscritto un ordine del giorno con il quale si impegnava ad intervenire con urgenza nella rete fognaria interna, dando via prioritaria alla ristrutturazione della condotta fognaria dell’Area Avis (area sottostante alla sede dell’Associazione in via della Solidarietà a Ragusa). Su questo tema il consigliere comunale di Ragusa, Giorgio Massari, ha presentato una interrogazione al sindaco del capoluogo con la quale sottolinea che “la condotta fognaria attraversa interamente i locali del piano scantinato dell’edificio Avis e alla data odierna nessun intervento è stato effettuato”. L’Avis di Ragusa l’8 marzo del 2004 e il 10 novembre scorso aveva sollecitato ulteriormente il Comune a non procrastinare ancora i lavori disattesi da più di dieci anni. “L’amministrazione comunale – scrive nell’interrogazione il consigliere Massari – è costretta periodicamente a predisporre lo svuotamento della condotta pubblica”. Nell’interpellanza l’esponente del Pd chiede se l’opera è stata inserita nel piano triennale delle Opere pubbliche, considerato che “l’eventuale rottura della conduttura comunale interna all’Avis, comporterebbe inevitabilmente la sospensione della donazione del sangue”.

Gabriele Occhipinti nuovo segretario Giovani democratici di Chiaramonte

Lo scorso 2 marzo si è svolto il congresso cittadino per rinnovare gli organismi dell’organizzazione giovanile del Partito Democratico di Chiaramonte Gulfi, al quale hanno partecipato, come ospiti, anche i rappresentanti dei Gd di Vittoria, Comiso e Ragusa. In questa occasione Gabriele Occhipinti, 20 anni, è stato eletto nuovo segretario dei Gd del centro montano.

Rifiuti, Modica si accolla il debito di Scicli davanti all’Ato Ambiente

Il commissario straordinario del Comune di Scicli, Margherita Rizza, ha approvato lo schema di protocollo d’intesa tra il Comune di Modica e il Comune di Scicli in ordine al ripianamento parziale del debito nei confronti di Scicli grazie all’accollo del debito di quest’ultimo nei confronti dell’Ato Ambiente Ragusa. La parte di credito che Scicli vanta e che Modica non contesta è di 6 milioni 405 mila euro. Modica ha proposto al commissario Rizza di ripianare parzialmente la propria posizione debitoria nei confronti di Scicli grazie all’accollo del debito che Scicli ha nei confronti dell’Ato.

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