Sabato al Cine Teatro Italia di Scicli sarà proiettata l’anteprima di “Piero Guccione, verso l’infinito”, film-documentario che il regista indipendente Nunzio Massimo Nifosì ha dedicato al maestro. La prima assoluta è avvenuta già mercoledì scorso a Catania, città dove l’artista ha frequentato l’Istituto d’arte e dove ha insegnato nell’Accademia di Belle Arti. La proiezione sarà proposta in due orari: le 19.30 e le 22. Il film, che è stato girato tra la primavera e l’estate 2011 proprio fra le contrade e le spiagge di Scicli (cittadina d’arte che ha dato i natali sia a Guccione che a Nifosì), descrive quel desiderio quasi ossessivo di Guccione di fissare sulla tela l’inafferabile, come i colori del cielo o i riflessi del mare. Colonna sonora i brani di Battiato e il violoncello di Sollìma.
Fognolo di viale del Fante. Il Comune di Ragusa chiede 1 milione e 200 mila euro
Un anno e tre mesi fa crollava per la prima volta il fognolo sottostante a viale del Fante. Tre mesi dopo, questo collettore che raccoglie gran parte delle acque bianche della città, esplodeva nuovamente, facendo anche cedere una parte del costone che si affaccia sulla villa Margherita. Da allora viale del Fante è in parte transennato ed è stato istituito un senso unico di marcia, che ha ridotto notevolmente le possibilità di accesso al centro storico di Ragusa superiore. I tecnici comunali di Ragusa da 15 mesi lavorano sulla progettazione degli interventi che dovrebbero risolvere definitivamente questo gravissimo problema, appunto l’incapacità del fognolo di accogliere l’eccessivo deflusso delle acque bianche. Tentativo che sinora è riuscito solo in parte. L’unico esito positivo raggiunto è stato infatti, il primo finanziamento ottenuto dalla Protezione civile regionale, per la realizzazione della prima messa in sicurezza, intervento che venne realizzato dopo il primo crollo. Quando nel marzo 2011 il fognolo cedette nuovamente, il Comune rifece il progetto, senza però riuscire ad ottenere il benestare della Protezione civile provinciale. Da allora i tecnici apportano modifiche e aggiustamenti al progetto originario. Il dirigente del settore Gestione infrastrutture del Comune capoluogo, Michele Scarpulla, sostiene che questa lunga fase di progettazione, è finalmente e davvero conclusa. “A giorni consegneremo al dipartimento provinciale della Protezione civile regionale, il progetto rimodulato, ancora una volta, secondo gli adeguamenti che ci sono stati richiesti dalla dirigente”, annuncia l’ingegnere comunale. Questo nuovo progetto mira ad ottenere un finanziamento di 1 milione e 200 mila euro.
L’ASSESSORE MIGLIORE E IL MERCATO DI MARINA
Le magie di Natale e il carnevale ragusano hanno distratto l’attenzione dell’assessore allo sviluppo economico Sonia Migliore. Un assessorato che non riesce a gestire neppure l’ordinario come la sistemazione del mercatino di Marina che si svolge ogni martedì mattina nell’area antistante la piazzetta di Padre Pio. Gli ambulanti hanno chiesto più volte che il mercato non si sposti e che vi siano almeno tre aperture per motivi di sicurezza. Ora è scattata la petizione e sono state raccolte cinquantadue firme su 55 ambulanti presenti in quel mercato. “Gli incontri con l’assessore Migliore non hanno sortito gli effetti sperati – dice Giovanni Buttiglieri, presidente degli ambulanti aderenti alla Confesercenti -. Gli accordi raggiunti in due incontri sono stati puntualmente disattesi”. Secondo il presidente della Confesercenti, Pippo Occhipinti, gli interessi della categoria sono stati calpestati. “Avevamo pattuito tre entrate – dice Occhipinti – una centrale e due laterali e adesso ci hanno chiamato per rivedere la piantina. Se la maggioranza degli ambulanti vuole tre aperture e se la cosa era stata accettata, non capisco come di colpo si possa cambiare tutto: va contro ogni principio di democrazia”.
RAGUSA, ANGELICA (UDC) CONTRARIO ALL’IMMOBILISMO CONTRO GLI ACCORDI UE SUL MAROCCO
Il capogruppo dell’Udc al consiglio comunale di Ragusa, Filippo Angelica, interviene in merito agli accordi che l’Unione Europea vorrebbe porre in essere sui prodotti provenienti dal Marocco. “Liberalizzare queste produzioni, tra cui pomodori, agrumi e olive, ma anche i prodotti ittici – sostiene Angelica -, rischia di creare problemi economici incontenibili in momento di crisi già attuale e di piena emergenza. Dovremmo dunque abituarci a pensare che ad esempio il nostro olio, che è tra i più buoni al mondo, così come le nostre produzioni orticole, dovranno essere messe in competizione con quelli provenienti dal Marocco dove i costi di produzione sono bassissimi perché un giorno di lavoro costa 5 euro contro i 60 delle nostre aziende agricole. Eppure – afferma il capogruppo dell’Udc basterebbe solo mettere in correlazione la quantità di lavoro e la cura con cui i nostri prodotti di grande qualità nascono, contro produzioni che arrivano dal Nord Africa senza una grossa sicurezza alimentare e con l’uso di pesanti fitofarmaci, a volte nocivi e vietati in Italia. Si vuol far passare tutto come una comune crescita e un’opportunità di nuova occupazione e lavoro. Ma nei fatti rischiamo di trovarci dinnanzi ad un vero e proprio momento di sottosviluppo. Mi chiedo – continua Angelica – che fine abbiano fatto le associazioni di categoria, ma soprattutto mi chiedo dove siano i nostri rappresentanti europei che, purtroppo ne sono certo, non faranno altro che la solita politica degli ultimi 20 anni, ovvero quella di accusare gli altri e giocare allo scaricabarile, con l’unico scopo di celare il vuoto di rappresentanza e la mancanza di forza rispetto a scelte che non vanno assecondate per difendere la propria terra. Oppure devo essere costretto ad immaginare che ci siano, come accaduto anche in passato, i grossi poteri economici che si siano sostituiti alla politica a discapito della nostra economia? A che serve l’azione di dialogo tra le istituzioni – dice ancora Angelica -, a che servono le proteste se poi ad aver la meglio sono sempre le grandi multinazionali che guardano solo al profitto? E il Governo regionale dove sta? Credo non basti qualche semplice dichiarazione di Lombardo, come quella a cui abbiamo assistito in questi giorni, ma invece servono azioni concrete e decise. La Sicilia – dice Angelica – non solo non spende i soldi della Comunità Europea che servirebbero a fare vero sviluppo pur non dando vantaggio a nessuno, ma nel contempo assiste a questa ingiusta mortificazione senza muovere un dito. Magari ci diranno da Palermo che, anche questa volta, la colpa non è la loro, è di Monti o di Barroso, senza assumersi le proprie responsabilità. Una classe politica che ci governa, che è decisamente sui generis e che alle prossime elezioni farebbe bene a starsene a casa perché i cittadini non dimenticheranno certo l’assoluto immobilismo rispetto alla necessità di difendere i diritti dei siciliani, i primi ad essere coinvolti negativamente da questo accordo sul Marocco”, conclude il capogruppo dell’Udc al consiglio comunale di Ragusa, Filippo Angelica.
PROGETTO PONTE
La Provincia di Ragusa attiva un servizio di mediazione linguistica e culturale all’interno della casa circondariale di Ragusa, a favore dei detenuti extracomunitari. Presentato dall’assessore provinciale alla Programmazione Socio Economica e Politiche Euromediterranee, Giovanni Di Giacomo, il progetto “Ponte”, alla presenza del presidente Franco Antoci, il direttore della casa circondariale, Santo Mortillaro, e Maria Monteiro, presidente dell’Associazione Laica Immigrati (Ali). “La Provincia – dichiara il presidente Antoci – è stata sempre felice di contribuire a migliorare le condizioni di vita dei detenuti, di qualsiasi provenienza, all’interno della casa di Ragusa, facendo così sentire loro la vicinanza della comunità provinciale”. “Il progetto Ponte spiega l’assessore Di Giacomo – che avrà la durata di dodici mesi a cura dell’Ali, metterà a disposizione i supporti efficienti ed efficaci per un agevole e rapido superamento delle difficoltà linguistiche e culturali, soprattutto nella molteplicità interpretative delle norme che – ha detto ancora Di Giacomo -, spesso, sono alla base della condizione di disagio e isolamento dei detenuti stranieri. Di fatto, gli extracomunitari non comprendono i loro avvocati e viceversa, come gli usi e costumi locali. Proprio oggi il direttore Mortillaro ha confermato che il cinquanta per cento della popolazione carceraria è rappresentata da stranieri con grandi problemi di rapporti interpersonali con gli altri detenuti per ragioni di lingua, religione e costumi”, ha concluso l’assessore provinciale Di Giacomo.
STAGE PER GIOVANI LAUREATI
Confartigianato Imprese Ragusa promuove una selezione per giovani laureati, da non più di 18 mesi, della provincia di Ragusa, per avviare uno stage formativo, che verrà svolto presso la sede dell’associazione provinciale di Ragusa. Costituisce titolo preferenziale la laurea in discipline economiche e giuridiche. I curricula possono essere inviati alla email confartigianato.rgPer ulteriori informazioni 0932.229876.
PADUA RUGBY, TUTTO PRONTO PER LA FESTA BIANCOAZZURRA
Al Petrulli di Ragusa, domenica si incontreranno il Padua Rugby Ragusa, fresco vincitore (con due partite ancora da giocare) di questo campionato, e le Aquile del Tirreno di Barcellona, seconda forza del torneo e unica squadra a battere, in questa stagione, i ragusani (21 a 13 il risultato di quella partita). Se domenica scorsa il Padua avesse mancato il punto di bonus, o se quel punto lo avessero invece conquistato i messinesi, oggi parleremmo di una partita decisiva per l’assegnazione del titolo. Invece ormai i giochi sono fatti; questo campionato si può già considerare archiviato (si deve solo assegnare la terza piazza, ma al Cus Catania manca solo un punto per farla sua), e la partita di domenica sarà solo un momento per festeggiare la conclusione di questa prima parte di stagione, con entrambe le squadre che hanno di che festeggiare.
Ruba l’identità ad una giovane su facebook, chiesto il giudizio per un cinquantenne
La Procura di Modica ha chiesto il rinvio a giudizio per un cinquantenne di Vittoria, accusato di sostituzione di persona, per avere creato, sul social network Facebook, un falso profilo personale di una giovane di Modica, attribuendole notizie e dichiarazioni non vere. Aveva messo tutte le informazioni della giovane, anche il numero di cellulare, inducendo in errore gli amici della malcapitata. In pratica si faceva passare per lei, parlava con i suoi amici, riferiva cose false sul suo conto. La Procura ha anche chiesto il rinvio a giudizio per un modicano di 41 anni che si era impossessato di 14 biglietti “Gratta e vinci”. Approfittando della distrazione della titolare della tabaccheria, ha rubato i gratta e vinci da 20 euro ciascuno.
SICUREZZA A SANTA CROCE VERTICE IN PREFETTURA
Anche gli operatori commerciali dovranno fornire strumenti utili per le attività investigative. I negozi di Santa Croce dovranno dotarsi di impianti di videosorveglianza per scoraggiare atti delinquenziali. Le forze dell’ordine, poi, avranno il compito di intensificare i servizi di controllo in città e nella fascia costiera. Il comitato per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal prefetto Giovanna Cagliostro, ha focalizzato l’attenzione sulla situazione di Santa Croce. “Un incontro proficuo – spiega il sindaco Lucio Schembari -. Le forze dell’ordine con il Questore e il comandante provinciale dei Carabinieri hanno garantito una presenza costante in tutto il territorio. Sul progetto di video sorveglianza, finanziato con i fondi del Pon sicurezza, attendiamo che l’iter venga ultimato”. Quaranta telecamere avranno il compito di “scrutare” le aree maggiormente a rischio e le borgate a mare. “La videosorveglianza e la nuova caserma dei Carabinieri sono i due obiettivi che ci siamo prefissati – aggiunge il primo cittadino -. Sulla caserma, l’area è stata già individuata”. Il Prefetto ha rammentato l’attenzione sempre costante per quel territorio e le misure da tempo disposte, nell’ambito del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, per l’attuazione dei piani coordinati di intensificazione dei servizi di controllo per garantire la sicurezza dei cittadini. Ha reso altresì noto che, per contrastare la criminalità nel territorio di Santa Croce Camerina, è stata data la massima priorità per l’adozione dei dispositivi di videosorveglianza, nell’ambito delle progettualità dei Pon sicurezza.
Cicli Massari Ragusa Frw Domenica, gara su strada a Vittoria
La Cicli Massari Ragusa Frw domenica 19 sarà impegnata a Vittoria per la seconda edizione del trofeo Natura. Dopo l’ottimo esordio di domenica scorsa ad Avola, gli atleti del presidente Franco Massari competerrano nella gara su strada, con partenza alle 9.30 presso il polivalente di contrada Montecalvo, lungo la strada provinciale 97 che unisce Vittoria ad Acate. Il circuito è lungo cinque chilometri e dovrà essere ripetuto più volte in base alle categorie in gara. La squadra, che sarà accompagnata dallo stesso Massari e dal direttore sportivo Gianni Licitra, sarà formata, per la gara in questione, da diciassette ciclisti. Inoltre sempre domenica, la Cicli Massari vedrà sette dei suoi atleti impegnati nella gara di mountain bike per la seconda prova della Coppa Sicilia che si svolgerà in un’area forestale, alle pendici di Butera.
ESCURSIONE CAI
Domenica 19 febbraio, con raduno in contrada Cappellaris, alle ore 9, partenza per la escursione organizzata dalla sezione di Ragusa del Club Alpino italiano. Meta la zona del Rifriscolaro, a ridosso dell’area archeologica di Camarina. Il percorso inizia dalla periferia di Vittoria, contrada Cappellaris, e segue l’ipotetica via commerciale, individuata a suo tempo dall’archeologo Biagio Pace, che collegava la vallata dell’Ippari a Comiso e all’altopiano ibleo, e che si snoda lungo la vallata del fiume Ippari. Tappa in contrada Castelluccio sulla riva destra del fiume omonimo e, dopo averlo guadato, si arriverà al poggio Musenna attraverso macchie naturali e zone di pascolo. L’escursione termina presso l’antica fattoria di Randello. L’area oggetto dell’escursione entra nell’estensione delle riserve naturali Pino D’Aleppo e Cava Randello. Info, Cai Ragusa, via Giordano 65.
Carambola a 3 sponde La Biglia Modica vince il 15° campionato italiano a squadre
L’associazione sportiva “La Biglia” di Modica ha conquistato il titolo italiano di campione nazionale a squadre carambola a 3 sponde 2012. Il team modicano era tra le squadre favorite avendo già conquistato il titolo regionale. Sei le squadre che si sono contese il titolo: oltre a quella modicana, il Sala Mari Alcamo di Trapani, la Palestra Hartes di Palermo, il Green Planet di Canicattì, Cultura e Arte di Santa Croce Camerina e la Mangieri Nocera di Salerno, unico team rappresentante la zona del centro Italia. La squadra modicana ha avuto la meglio dopo una dura battaglia agonistica con la Mangieri Nocera, con la quale ha disputato la finale, dalla quale è uscita vittoriosa. I nomi degli atleti de “La Biglia”: Marcello Antoci, Fabrizio Cortese, Salvatore Papa, Elio Settiniere, Roberto Turlà e Salvatore Vispo.
Regolamento per l’area portuale di Pozzallo: le contestazioni del sindacato Taxi
No all’applicazione di regolamenti che rischiano di creare differenti trattamenti tra imprese per il trasporto passeggeri che operano all’interno dell’area portuale di Pozzallo. E’ quanto sostiene il presidente del sindacato provinciale Taxi, Luciano Giannone, che, nei giorni scorsi, accompagnato dal presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Sergio Magro, e dal responsabile dell’area legislativa, Pippo Campo, ha partecipato all’incontro convocato dalla Capitaneria di porto durante il quale è stato comunicato a tutti gli operatori che svolgono la propria attività all’interno dell’area portuale i contenuti del nuovo regolamento. Si tratta dello strumento che, attuato assieme alla Provincia, per la regolamentazione degli accessi nell’area in cui viene dato spazio alle attività di sbarco e imbarco con riferimento al catamarano diretto a Malta, si rivolge in maniera specifica agli operatori che si occupano del trasbordo dei passeggeri. “Con questo regolamento – lamenta Giannone – si creano condizioni differenti sia per il mercato dell’offerta rivolta al consumatore dei servizi sia per quello di promozione. Abbiamo preso atto delle condizioni imposte dal nuovo regolamento e come associazione sollecitiamo l’autorità portuale e la Provincia a modificarle”.
La Cna di Vittoria: “Che fine ha fatto il Prg?”
“Che fine ha fatto il Piano regolatore generale di Vittoria? La città, le imprese, i professionisti aspettano che il nuovo strumento urbanistico esca fuori, prenda forma”. Lo chiedono a gran voce il presidente di Cna Vittoria, Giuseppe Santocono, e il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio. “Forse si fa troppo affidamento su questo strumento ma da più parti, in particolare dalle imprese e dai tecnici, ci arrivano sollecitazioni in tal senso. Si chiede un Piano regolatore diverso che sappia escludere la possibilità di edificare occupando nuove superfici. Bisogna stoppare il consumo di territorio. Lo sviluppo non passa esclusivamente per la costruzione di nuovi edifici o di nuovi quartieri, – scrivono i due dirigenti della Cna ipparina – ma dalla valorizzazione del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente che è già elevato e molto trascurato”.
Vittoria: 20enne in manette per droga Denunciato un minore
La Polizia li teneva sott’occhio da un po’ di tempo, perchè si sospettava spacciassero. Intuizioni corrette, dal momento che i due sono stati sorpresi con undici stecche di hascisc delle quali avevano tentato di disfarsi alla vista degli agenti. Dei due uno è minorenne ed è stato denunciato, l’altro ha da poco compiuto vent’anni. Per Cristian Rubino, di Vittoria, si sono aperte le porte del carcere. I due, alla vista degli agenti, hanno tentato la fuga e cercato di disfarsi della droga, in tutto 22 grammi, lanciando l’involucro sulle tegole di un’abitazione, ma sono stati fermati.
Soppressione Tribunale Modica, dibattito accesissimo tra i magistrati
Il presidente della sottosezione dell’associazione nazionale magistrati di Modica e Ragusa, Andrea Reale, interviene dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi del procuratore di Modica Francesco Puleio che aveva manifestato la sua contrarietà per la soppressione del Tribunale di Modica. Scrive Reale: “La riunione cui fa riferimento il Procuratore di Modica è un’assemblea dell’associazione regolarmente convocata e della quale era stato avvisato, anche per le vie telefoniche, il Procuratore. Ad essa hanno partecipato i magistrati di questi due Uffici. Trenta è il numero di magistrati togati in servizio iscritti alla citata Associazione presso gli uffici prima indicati (e non 36, come erroneamente indicato dal dott. Puleio). L’assemblea – scrive Andrea Reale – si è tenuta a Modica, in considerazione della maggiore sensibilità e del maggiore ascolto che voleva essere dato proprio ai colleghi di quell’Ufficio. A detta assemblea hanno partecipato quasi tutti gli iscritti all’Anm di Modica. Nella precedente delibera della locale associazione erano presenti – scrive Andrea Reale – ben diciannove magistrati ed avevano votato a favore della proposta diciassette di essi. Alla domanda che il Procuratore Puleio pone sul perché i magistrati operanti sul territorio (non solo i ragusani) siano favorevoli all’accorpamento, dunque, ha dato risposta l’assemblea, alla quale avrebbe potuto partecipare il Procuratore, potendo ivi chiarire tutte le sue perplessità. Nessuno si permette – scrive Andrea Reale di contestare le ragioni storiche e sociali, sottese all’esistenza del Tribunale di Modica. Noi le rispettiamo e siamo i primi a comprendere le difficoltà ed i problemi a cui si può andare incontro con la unificazione dei due uffici. Ma deve essere evidenziato che l’Associazione Nazionale Magistrati, da oltre 40 anni, porta avanti progetti di riforma della geografia giudiziaria su scala nazionale e, tra di essi, è prevista una razionalizzazione ed una migliore efficienza di uffici viciniori, come quelli di Ragusa e Modica. Credo – scrive Andrea Reale – che il Procuratore di Modica, iscritto all’Anm, sia a conoscenza di questa politica giudiziaria perseguita dall’Associazione ed il suo punto di vista resta assolutamente minoritario nei nostri circondari. La questione dei Tribunali di Modica e di Ragusa – conclude il magistrato Andrea Reale – non ha nulla a che vedere con duelli, con vinti e vincitori, ma persegue soltanto un obiettivo, che è quello di rendere più efficiente ed ottimale il servizio giustizia che quotidianamente i magistrati di Modica e Ragusa esercitano in nome, e per conto, del popolo italiano. Immediate le reazioni sia del Procuratore di Modica, Puleio, sia dell’Ordine degli avvocati di Modica. Il primo così replica: “A proposito della ipotizzata soppressione del Tribunale di Modica preciso che da parte mia ci sarà sempre il massimo rispetto delle opinioni diverse che sono state espresse nel corso di quell’assemblea, riunione alla quale risultano aver partecipato 10 magistrati, a riprova, forse, che il tema non è sentito come una priorità. Quanto ai duelli, ai vinti, ed ai vincitori, volevo solo suggerire l’idea che non è proprio sicurissimo – scrive il Procuratore Puleio – che l’accorpamento determinerà un aumento dell’efficienza complessiva del sistema e che certamente esso non migliorerà la situazione a Modica, esortando a guardare con maggiore attenzione i rapporti costi-benefici delle scelte da perseguire”. Queste, invece, le dichiarazioni degli avvocati di Modica: “Chi propone la soppressione dei tribunali subprovinciali, privilegia ragioni e interessi di natura economica e finanziaria, non strettamente connessi all’esercizio e alla efcienza della giurisdizione. Ed è noto che in molte pubbliche funzioni, come la giustizia, gli standards quali-quantitativi dei servizi non possono essere programmati salvaguardando solo le esigenze di bilancio. Sorprende – scrive l’ordine degli avvocati di Modica – che una associazione, seppur autorevole, intervenga per sostenere la soppressione del tribunale di Modica, mortificando le aspettative della comunità, oltre che del Foro. Si auspica – concludono gli avvocati modicani – che la comunità senta la necessità di sostenere le nostre stesse ragioni a favore del mantenimento affinché il tribunale di Modica, nei secoli presidio di legalità e di rispetto della cultura della giurisdizione, sia potenziato nelle risorse e allargato nel circondario”.
Il mistero della “Timpa ro nannu”
Una macchia nera o uno sgretolamento della roccia viva. Da giorni diverse persone segnalano la presenza di un presunto piccolo cedimento della roccia della “Timpa ro nannu”, che è la particolarissima conformazione rocciosa che sovrasta la vallata di San Leonardo, e che fa parte del patrimonio artistico di Ragusa da quando, tre anni fa, il maestro Franco Cilia valorizzò il sito con una sua personale installazione. E’ un’opera di arte naturale, che da lontano sembra una sfinge. Essa è visibile dalla Rotonda di via Roma, dalla via Diaz e dalla strada che conduce al cimitero di Ragusa centro. Per capire esattamente la natura di quanto è effettivamente successo nella roccia, considerata la lontananza della stessa, va fatto un sopralluogo. Cosa impossibile allo stato attuale visto che il luogo è impervio, e perfino gli operatori del settore manutenzione elettrica del Comune di Ragusa, al momento, hanno dovuto rinunciare. Da 15 giorni, infatti, l’installazione artistica creata appositamente per essere illuminata e visibile da vari angoli della città, è completamente al buio. Dal settore Manutenzione degli impianti elettrici del Comune fanno sapere che l’opera non è illuminata da almeno due settimane. “A causa delle proibitive condizioni meteorologiche – spiegano dal settore – non abbiamo potuto fare il sopralluogo per verificare i motivi del guasto dell’impianto elettrico: non appena il clima ce lo consentirà faremo un riscontro e porremo rimedio al guasto”. “Quel luogo da sempre è circondato da un’aurea di mistero – dice il maestro Cilia – a me pare solo una macchia nera, e sono propenso a pensare che non c’è stato alcun cedimento”. Sulla “timpa ro nannu” si racconta la leggenda che la roccia custodisce nella sua cavità tesori, che verranno conquistati da chi, cavalcando un asino bianco, danzerà sulla testa della sfinge.
Terribile schianto a Modica, perde la vita una donna ucraina
Non è stato sufficiente l’intervento dei vigili del fuoco per estrarla dalle lamiere contorte dell’auto e l’immediato trasporto in ospedale. E’ morta la donna ucraina di 42 anni rimasta vittima di un incidente stradale in via Rocciola Scrofani. L’auto, per cause da accertare, è finita fuori strada, all’altezza del civico 77. La Toyota Aygo si è schiantata contro un muretto che sorregge una ringhiera. Il terribile impatto è avvenuto intorno alle 23. I pompieri hanno permesso ai sanitari del 118 di estrarre il corpo dall’auto, ma non c’è stato nulla da fare. Ai medici dell’ospedale Maggiore non è rimasto altro che constatare il decesso. I rilievi sono stati effettuati dai carabinieri della locale Compagnia.
APPELLO A MONTI PER L’AEROPORTO L’on. Digiacomo: “Firmi il decreto di apertura”
L’On. Pippo Digiacomo ha scritto al Presidente del Consiglio Mario Monti per sollecitare l’apertura dell’aeroporto di Comiso. “La prego di porre fine a quest’incresciosa telenovela che è diventato l’aeroporto di Comiso. Penso che le sue orecchie siano particolarmente sensibili a questo argomento per almeno tre ordini di motivi. Il primo: so che ha indicato l’apertura dell’aeroporto di Comiso come obiettivo prioritario per la Sicilia e per il Mezzogiorno d’Italia. Il secondo: la struttura è pronta e già dotata di una società di gestione ben capitalizzata per provvedere alle operazioni di startup. Il terzo: la Regione Sicilia – scrive l’on. Digiacomo nella missiva – paga i controllori di volo almeno per i primi due anni dopodiché ci penserà lo Stato come per tutti gli altri aeroporti italiani. La prego di porre mano al decreto d’apertura dell’impianto e di dirci da quando cominciamo a volare. E’ un decreto interministeriale che attendiamo da due anni. Se Ella non segna un punto d’inizio ben preciso, – conclude l’on. Digiacomo nella lettera inviata a Monti – ci sarà sempre una ragione per rimandare: conosce bene le resistenze passive e i muri di gomma degli ineffabili “soloni italici”, vera palla al piede del nostro paese”.
RAGUSA PIENA DI AMIANTO
Una provincia piena di amianto. Un territorio, quello ibleo, che in termini di prevenzione ed eliminazione del cemento amianto è rimasto fermo al lontano 1996. Il bilancio che fa l’Aea, l’associazione esposti amianto iblea, a 16 anni dalla sua costituzione, è infatti lo stesso del ’96. Oggi come allora, nel capoluogo, soprattutto nei centri storici, c’è ancora una predominante presenza di eternit, cioè cemento amianto, contenuto non soltanto nei vecchi serbatoi di acqua, ma anche nelle coperture di alcune palazzine. Una zona che spicca, nel centro di Ragusa, è quella del quartiere dell’ospedale Civile, che presenta il maggior numero di immobili con coperture di eternit. In pratica a distanza di 20 anni dalla promulgazione della legge che stabilì l’uso dell’amianto e dei suoi derivati, il territorio provinciale è ancora ben lontano dall’essere stato bonificato. Scuole, ospedali, edifici pubblici hanno tuttora vistose presenze di eternit: sono 180 mila le tonnellate di questo pericoloso materiale killer diffusi sul territorio. “Nel ’96 fummo boicottati e derisi, e la nascita della nostra associazione venne salutata con una generale diffidenza – racconta Roberto La Terra dell’Aea ragusana – mentre oggi la sentenza che condanna i responsabili dello stabilimento Eternit di Casale Monferrato stabilisce una volta per tutte quanto disastroso sia sottovalutare questo problema e non adottare tutte le misure per eliminare l’amianto e difendere la salute della popolazione”. Solo sette mesi fa i rappresentanti dell’Associazione esposti amianto di Ragusa hanno incontrato il titolare della ditta privata che da qualche anno vorrebbe creare nel territorio comunale una discarica per rifiuti speciali- pericolosi, fra cui anche il cemento amianto. Negli anni passati, la scelta del sito, contrada Puntarazzi, creò una sollevazione popolare da parte degli abitanti del quartiere. Successivamente l’Aea ha continuato una sorta di trattativa con il privato, invitandolo a scegliere un sito più idoneo, e più lontano dai centri abitati. Fino a pochi anni fa era operativo un servizio di raccolta porta a porta; i cittadini telefonavano alla Provincia, e gli operatori incaricati ritiravano i serbatoi di eternit e li portavano nelle discariche specializzate. Il fatto che sul territorio non sia presente una discarica ha inciso troppo sui costi e così la Provincia, ha sospeso il servizio. Il risultato è che le campagne sono ancora infestate da serbatoi di eternit, spesso sgretolati, e quindi altamente cancerogeni. L’Aea in questi anni è riuscita comunque a svolgere una positiva azione di assistenza nei confronti dei lavoratori esposti all’amianto. Molti dipendenti Almer, ad esempio, hanno ottenuto il diritto al prepensionamento.