La Polizia ha tratto in arresto un cinquantenne vittoriese incensurato, poiché a seguito di una perquisizione eseguita presso la sua abitazione ed il garage, nella periferia di Vittoria, sono state rinvenute due pistole, decine di munizioni da sparo, marijuana, cocaina, un bilancino di precisione ed una cartuccia per pistola. La Procura della Repubblica di Ragusa ha richiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari la misura cautelare in carcere per l’uomo, del quale sono state fornite solo le iniziali, M.S..
Incidente mortale a Ispica, arrestato rosolinese per omicidio stradale plurimo
I Carabinieri al termine degli accertamenti conseguenti all’incidente stradale mortale verificatosi nella note tra sabato e domenica sulla Strada Statale 115 hanno tratto in arresto il rosolinese R.A. di 22 anni, che era alla guida del veicolo che ha impattato con l’altra auto, provocando la morte di tre persone, con un tasso alcoolemico di gran lunga superiore a quello previsto dalla legge. Il giovane al termine degli accertamenti è stato sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione dell’ autorità giudiziaria iblea, al momento nel nosocomio catanese dove si trova ricoverato a seguito dei traumi riportati.
FIACCOLATA PER REGENI A RAGUSA
Il 25 gennaio saranno passati tre anni dalla scomparsa di Giulio Regeni. Amnesty organizza, come l’anno scorso, una fiaccolata per ricordare a tutti che non ci si fermerà finché non ci saranno verità e giustizia per Giulio. Il gruppo Amnesty di Ragusa si troverà in piazza Poste dalle 19 e accenderà le fiaccole alle 19:41, l’orario in cui è scomparso Giulio. Un’iniziativa aperta a scuole, associazioni, università e singoli per ribadire la nostra richiesta di verità e giustizia, un impegno che continuerà fino a quando non ci sarà una verità che coincida con quella storica, che ne accerti le responsabilità.
Migranti: Save the Children, scongiuriamo una nuova tragedia in mare
“Dopo l’assurda morte in mare di 117 persone, tra cui due bambini e una donna incinta, in queste ore stiamo rischiando che un’altra tragedia si consumi a largo delle coste libiche. Un barcone con a bordo 100 persone sta affrontando una situazione meteorologica avversa ed è molto probabile che ci siano bambini tra di loro” – ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia-Europa di Save the Children, l’Organizzazione che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro. “La tragedia che si è consumata negli ultimi giorni non può che mettere tutti noi, – continua Save the Children – l’Italia e l’Europa intera di fronte alle proprie responsabilità. Non possiamo semplicemente fingere che la cosa non ci riguardi, lasciando che il Mediterraneo diventi un cimitero di vittime invisibili. È indispensabile che la comunità internazionale si impegni per realizzare vie di accesso sicure dalle aree di crisi o di transito, per evitare che decine di migliaia di persone continuino ad essere costrette a ricorrere ai trafficanti, mettendo in serio pericolo la propria vita, per attraversare il Mar Mediterraneo, ed è immediatamente necessario soccorrere le persone a rischio in mare, a prescindere da qualsiasi altra considerazione”.
CONTINUA LA MARCIA DELLA CAPOLISTA VIRTUS RAGUSA: BATTUTA IN TRASFERTA LA TRICENTER AMATORI MESSINA 70 a 86
Come un treno in corsa la Virtus Ragusa non si ferma nemmeno al Pala Tracuzzi travolgendo la Tricenter Amatori Messina e mantiene il posto da capolista nella classifica del campionato di serie C Silver. Esordio strabiliante per Andrea Sorrentino, top scorer della partita con 18 punti seguito dal fratello e capitano Alessandro Sorrentino che ha totalizzato 16 punti a referto. “È stata una partita non facile – ha commentato a caldo coach Di Gregorio – per le caratteristiche dei giocatori del Messina. Loro sono una squadra giovane e giocano bene l’uno contro uno e sinceramente all’inizio ci siamo fatti un po’ sorprendere. Abbiamo aggiustato la nostra difesa e poi la partita si è incanalata nei binari giusti”. Il tabellino del Messina: Mondello, Pace 5, Di Dio 20, Santoro, Casablanca, Valitri 4, Unechensky 10, Cordaro 16, Maggio 15, Ronano. Il tabellino del Ragusa: Nardi 14, Carnazza 9, Canzonieri 6, Salafia 8, Dinatale 6, Sorrentino Alessandro 16, Sorrentino Andrea 18, Chessari 9, Ferlito, Causapruno, Vacirca ne.
PASSALACQUA RAGUSA 80 – SCHIO 74
Ragusa si aggiudica il big mach della seria A di pallacanestro femminile battendo in casa Schio con il punteggio di 80 a 74. La miglior realizzatrice per le biancoverdi è stata Jillian Christina Harmon. L’ala pivot statunitense ha realizzato 23 punti e conquistato 11 rimbalzi. Da sottolineare la prestazione di Sabrina Cinili che ha messo dentro il canestro ben 17 punti con un 5 su 5 da tre. 17 punti per Jessica Lynne Kuster e 16 per Dearica Marie Hamby. Ha fatto il suo debutto in casa, il nuovo acquisto, l’australiana di origini calabresi, Nicole Romeo che ha realizzato 5 punti. Nello score finita anche Chiara Consolini, con due punti. La vittoria con Schio porta il Ragusa a 20 punti, meno due dai veneti, e sempre – 6 dal Venezia vittorioso a Torino. Anche le quarte in classifica hanno vinto, Napoli e Broni, e sono a 18 punti. Saranno proprio le pavesi, domenica prossima a far visita alla Passalacqua al Palaminardi.
Cisl Ragusa Siracusa, non dobbiamo dimenticare il rispetto della persona e il diritto d’asilo
“Sicurezza e accoglienza sono temi da gestire come priorità da conciliare. Da sempre, per noi, come sindacato, sono due principi a cui non si può derogare”. A dirlo è il segretario generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Paolo Sanzaro, che interviene nel dibattito sul Dl sicurezza sviluppatosi, in questi ultimi giorni, soprattutto nell’area iblea. “Auspichiamo che possa esserci un dialogo sempre più costruttivo – aggiunge il segretario Sanzaro – tra governo centrale e amministrazioni locali. Stiamo parlando, tra l’altro, di un fenomeno che fa riferimento a un territorio dove più alta è la presenza degli immigrati e dove, storicamente, è stato sempre centrale il tema dell’accoglienza”. “In ogni caso – aggiunge il vertice del sindacato – devono essere argomenti che non possono diventare terreno di scontro politico. Se ci sono sindaci che hanno sollevato delle eccezioni è opportuno che le stesse possano essere verificate. Ma mai e poi mai possono essere messi in dubbio i principi umanitari dell’accoglienza e dell’integrazione sanciti anche dalla nostra Costituzione. L’ultimo episodio del migrante quattordicenne proveniente dal Mali trovato con una pagella cucita in tasca ci dice parecchio su qual è la reale intenzione di chi fugge da drammi e disperazioni. Una storia che ha commosso tutti. Ecco perché come Cisl, a più livelli, ci stiamo spendendo per far sì che possa essere avviato un dialogo il più possibile proficuo da cui possano scaturire modifiche al testo del decreto. E’ fin troppo evidente che su queste tematiche non possono farsi prevalere ideologie politiche che dividono. Piuttosto, occorre remare tutti verso la stessa direzione”.
Eletta la nuova segreteria confederale della Cgil di Ragusa
L’assemblea generale della Cgil di Ragusa ha proceduto all’elezione della nuova segreteria che affiancherà nell’attività il segretario generale, Giuseppe Scifo. Sono stati eletti: Salvatore Tavolino (già segretario generale della Filcams Cgil Ragusa), Aldo Mattisi (già segretario generale della Fp Cgil Ragusa) e Graziella Perticone proveniente dalla Flc Cgil. Entro la pausa estiva farà il suo ingresso in segreteria un’altra donna, come da impegno assunto dal segretario generale. I lavori dell’assemblea sono stati conclusi da Mimma Argurio, segretaria regionale Cgil Sicilia che tracciato, illustrandole, le motivazioni della manifestazione unitaria di Cgil, Cisl, Uil a Roma il 9 febbraio. L’assemblea generale ha potuto anche seguire l’articolata relazione del segretario generale, Giuseppe Scifo, che ha ripreso rilanciandoli i temi che hanno caratterizzato l’intenso dibattito registratosi all’ultimo congresso provinciale: gap infrastrutturale, crisi dell’industria, turismo, commercio e distribuzione, politiche sociali e welfare, sanità.
Quarta puntata Bedi tiempi
Il programma di musiche e poesie in dialetto è condotto dall’attore Mario Tumino, con la partecipazione del narratore Ciccio Schembari e dei musicisti Pippo Cerruto e Angelo Tidona andrà in onda su Tele Nova, canale 14 visibile nelle province di Ragusa, Catania, Siracusa e Caltanissetta, domenica 20 gennaio alle ore 13, lunedì 21 alle ore 20,30 e martedì 22 alle ore 8.
Crisi mercato immobiliare, l’on. Minardo propone un fondo di garanzia per incentivare il settore
L’on. Nino Minardo ritiene prioritari interventi ed azioni mirate per dare impulso al settore indebolito fortemente dalla crisi che avuto ripercussioni anche sull’occupazione, come dimostra il numero record delle imprese fallite con la conseguente perdita di posti di lavoro. Il parlamentare nazionale ibleo attraverso un progetto di legge che reca norme sull’istituzione di un fondo di garanzia per il sostegno del mercato immobiliare intende stimolare la ripresa del comparto edilizio. La proposta di legge presentata interviene attraverso l’istituzione di un fondo di garanzia in favore delle micro, piccole e medie imprese, destinato alla realizzazione di opere residenziali private, individuate sulla base di uno specifico accordo quadro tra il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero dell’economia e delle finanze e la Banca europea per gli investimenti. “Si tratta di una misura – sottolinea Minardo – che può costituire un importante presupposto per contribuire all’avvio della ripresa del settore”.
SIAMO TUTTI NELLA STESSA BARCA, FESTA ANTIRAZZISTA A RAGUSA
Sabato 19 gennaio dalle ore 17 alle ore 21, al bar Prima Classe la Rete Antirazzista Iblea, dopo le iniziative sull’Accoglienza e contro il Decreto Legge Salvini, organizza una festa antirazzista per ballare, per conoscerci, per scambiarci esperienze e sguardi. Verranno mischiati musica, cibo, racconti e impressioni con il microfono aperto a chiunque voglia esprimersi, Dj set, musica dal vivo. Ingresso gratuito e aperitivo a sottoscrizione.
Essere umani, essere Battisti di Adriano Sofri
Questo l’articolo pubblicato sul Foglio: “Sono un essere umano, non c’è niente di umano che mi sia estraneo. Ho quello che, alla lunga, può considerarsi un vantaggio ed è comunque una differenza: una conoscenza intima della giustizia e della galera. Mettersi nei panni altrui, è un modo essenziale di essere umani, anche nei panni più loschi. Fred Vargas, scienziata e scrittrice, si impegnò senza riserve nella difesa di Cesare Battisti, convinta che un pregiudizio politico pesasse in modo determinante sui suoi processi. Immaginate di essere Fred Vargas e di leggere le parole con le quali l’uomo forte del governo italiano, ufficialmente suo ministro dell’Interno, chiosava la cattura di Battisti: “L’abbiamo preso. E ora dovrà marcire in galera fino all’ultimo giorno”. Nei panni di Fred Vargas, avrei provato orrore e spavento e mi sarei confermato nella mia diffidenza verso lo stato italiano. Non ho letto gli atti dei processi di Battisti e nemmeno i libri che gli sono stati dedicati, non posso dirne niente. Ho sentito il presidente di un’Associazione delle vittime del terrorismo e dell’eversione contro l’ordine costituzionale, Roberto Della Rocca, lui stesso a suo tempo bersaglio di un attentato, uno di quanti si congratulano francamente per la cattura di Battisti, dire questa frase: “Non vogliamo portare qualcuno in galera perché marcisca dietro le sbarre”. So mettermi nei panni di un agente della polizia penitenziaria. Ne ho conosciuti tanti, alcuni spregevoli, alcuni stimabili, di alcuni diventai amico. Dovranno occuparsi di questo Battisti sul quale si è fatto tanto chiasso. È probabile che agli agenti, benché non dipendano dagli Interni ma dalla Giustizia, siano arrivate più forti le parole di Salvini che quelle di Della Rocca. Immagino – potete immaginarlo anche voi – che risonanza possano avere parole simili in chi si proponga, per propria cordiale inclinazione o per zelo di obbedienza o tutti e due, di praticarle. Immagino di sentirle ripetere attraverso lo spioncino, come un divertito ritornello: “Devi marcire fino all’ultimo giorno”. (È una variazione distillata, sofisticata, del più asciutto slogan di stadi e galere: “De-vi mori-re!”). Sono un essere umano, so mettermi nei panni di un parente o un amico di una vittima del terrorismo o dell’eversione eccetera. Oltretutto, le cose andarono così male che restarono pochi a non annoverare qualche “propria” vittima. Ma, a questa distanza dai tempi di cui si parla – almeno quarant’anni fa, per lo più – si è un po’ meno prigionieri dell’opposizione fra “i nostri morti” e “i loro”. Capisco, mi pare, il desiderio dei famigliari delle vittime di vedere chiuso in carcere il responsabile provato – o colui che credono il responsabile provato – del loro lutto. Io però ho da tantissimo tempo, e molto prima che mi riguardasse così da vicino, un’obiezione di coscienza radicale alla galera, salvo quando la reclusione sia il solo modo per impedire a qualcuno di fare ancora del male. Un’abitudine pigra, ma niente è più ostinato dell’abitudine, continua a identificare il risarcimento dovuto alla vittima e alla comunità con la cella. Io provo solo disgusto e vergogna per la cella, con tanta forza che non mi succede mai, nemmeno fra me e me, di augurarmi che le persone che detesto e considero nemiche (ce ne sono, infatti, com’è umano) finiscano loro in galera. Perché la galera, chi la conosca da carcerato o da carceriere, e resti umano, nobilita il prigioniero e contagia di ignobiltà chi la augura. Di nuovo da ieri impazzano gli usi dell’idea di pentimento. Perché le condanne di Battisti, sostiene qualcuno, si fondano sulla sola, e interessata e contraddetta, parola dei “pentiti”. E perché altri dichiarano invece, a suo carico, che Battisti “non si è mai pentito”. Fra questi ultimi ci sono magistrati di grido. Si ripete lo scambio fra la fruttifera delazione (benvenuta, quando serva a sventare delitti) e l’intimità del pentimento. Battisti “non si è mai pentito”? Può darsi: io non lo so, voi nemmeno. La Chiesa, che pure inventò terribili cerimonie pubbliche di penitenza, ha tuttavia messo il pentimento personale al riparo di una gratina di confessionale. Quello che voglio dirvi, per il caso che non ci abbiate ancora pensato, è che il carcere è il luogo più disadatto al vero pentimento. Il carcere è così disumano e cattivo e assurdo da attenuare fino a cancellare la stessa differenza fra innocenza e colpevolezza, da insinuare nel detenuto una sensazione di umiliazione e di offesa che prevale sulla ragione che ce l’ha portato. In carcere si può “pentirsi” solo maledicendo l’accidente che vi ci ha portati: una lezione a delinquere meglio, la volta che ne sarete usciti. Chi attraversi una conversione vera dei propri desideri e della propria vita lo fa non grazie alla galera, ma nonostante la galera. La quale, che lo si voglia oppure si pensi e si proclami di non volerlo, è una vendetta. Bene. La gran maggioranza non pensa così. Pensano molto diversamente da così la grandissima maggioranza delle autorità pubbliche. Alcune hanno già oltrepassato la soglia della stessa legalità formale. Salvini è rivelatore per eccesso, si prende una licenza personale, da buffone di corte promosso a titolare delle guardie in un nuovo carnevale. Ha anche detto, ieri, dopo essere andato a ricevere Battisti all’aeroporto: “Spero di non vederlo da vicino”. Bastava la televisione. Ha fatto capire che sarebbe stato più forte di lui, da vicino, l’impulso a farsi giustizia con le sue mani, tenetemi sennò. Gli agenti penitenziari, quelli nei cui panni mi ero messo sopra, lo vedranno giorno e notte da vicinissimo, Battisti. Speriamo che siano più controllati del ministro. Il quale, se non nei panni, nelle divise loro si mette in posa come nessun altro. Dunque Battisti va in galera, come vuole la legge. Nei limiti fissati dalla legge, bisognerebbe. Ieri ho letto titoli così, di provenienza governativa: “Sarà escluso dai benefici di legge”. Sì, e perché? E da chi? Ci sarà una legge speciale per lui, una lex contra legem? Ricorderei che non occorre essere innocenti per diventare capri espiatori: anche un Battisti colpevole di quei delitti di quarant’anni fa può fare da capro espiatorio del giorno d’oggi. Basta esagerare. Giorni fa alla Camera dei deputati un disgraziato aveva confuso me con Battisti, e si era augurato che io venissi presto estradato dal Brasile per gli schifosi crimini eccetera. Povero deputato: ma il gruppo leghista (quello inquadrato nel video) applaudì energicamente, e la vicepresidente della Camera assicurò che la magistratura avrebbe provveduto. Rischiai di lasciarmi sopraffare dal contagio irresistibile del ridicolo, e fui costretto a pensare per la prima volta seriamente a Battisti. Non solo non me ne sono occupato abbastanza, ma ho avuto a mia volta un forte pregiudizio. Non perché fosse in fuga dalla galera: io non l’avrei fatto, ma non trovo che ci sia una differenza morale, di fronte alla galera ciascuno risponde a suo modo, come ogni animale quando sia braccato. Quanto De André abbiamo ricantato in questi giorni, eh? Quella storia del pescatore che si era assopito all’ultimo sole? De André, anche dopo il Supramonte, non avrebbe detto ai gendarmi da che parte scappava uno che da quarant’anni non avrebbe fatto violenza al suo prossimo. Ma sono solo canzonette, e anche il Vangelo è solo il Vangelo, lo so. Il mio pregiudizio è invece legato all’amore che provo dall’infanzia per Cesare Battisti, quell’altro – “quello vero”, stavo per scrivere, e l’avrei aggravato. Perché l’antipatia che questo Battisti sembra aver coltivato con cura nei propri confronti usciva aggravata da un senso di usurpazione, di sacrilegio quasi (l’altro Cesare Battisti resta avvolto in un’aura sacra). Naturalmente questo Battisti, almeno del proprio nome e cognome non è colpevole. Ma l’idea che un cittadino interrogato oggi su Cesare Battisti probabilmente conoscerebbe più questo che l’altro, e magari cominciasse ad attribuire a questo e alle sue protezioni anche tutti quei nomi di strade, è insopportabile. Ho un legame particolare con la figura di quell’altro, e ieri il mio pregiudizio ha avuto una ricaduta dolorosa di fronte a baffi e pizzo di questo Battisti (non ho capito se fossero cresciuti o finti) e alle fotografie e alle agenzie che lo descrivevano camminare “a testa alta” fra i poliziotti giù dall’aereo. L’altro Battisti – “quello vero”, ma non posso dirlo – barba e baffi, camminava a testa alta, alto però lui stesso una spanna più dei suoi carcerieri, nel cortile del Buonconsiglio avviandosi al patibolo, e l’immagine, insieme all’altra del corpo appeso col boia tronfio e gli astanti ridenti, fu il selfie collettivo che costò davvero all’Austria più di una battaglia perduta. Un’infelice sovrapposizione di nomi e di immaginazioni, e ieri non ho potuto fare a meno di chiedermi se questo Battisti, che dopotutto qualche conto fra sé e sé con l’altro l’avrà fatto, avesse per una volta, nel momento per lui più solenne e chissà quanto aspettato, emulato l’altro, almeno nella barba e nella testa alta. È tremenda la tentazione delle assonanze: la cattura in Bolivia per noi vuol dire il Che, ed ecco un altro, immotivato, impulso di fastidio. Ultima immedesimazione: nei panni di questo Battisti che entra in carcere, oggi, con l’aria che tira, col vento che gli soffia addosso. Questo Battisti dev’essere trattato secondo i doveri e i diritti di qualunque condannato in uno Stato che si vanta di diritto. Sarà tentato anche lui di farsi male da solo, l’ha già fatto, ed esistono tanti modi per un animale in trappola. Gli altri non possono permettersi alcun rincaro. Dal rincaro sono spaventato e inorridito. Ieri, nella cronaca dall’aeroporto di un telegiornale dei migliori, l’inviata dalla pista ha espresso il seguente concetto: questa mattina era un bruttissimo giorno, pioveva a dirotto, e quando l’aereo è arrivato è venuto fuori il sole, e forse questo è un segno…
Articolo di Adriano Sofri pubblicato dal Foglio
Cinema Lumiere Ragusa
Oggi, giovedì 17 gennaio, per la rassegna “Appuntamento al buio” sarà proiettato alle 18:30 e alle 21:30 il film Girl di Lukas Dhont. Da Venerdì 18 gennaio a mercoledì 23 il film Cold War di Pawel Pawlikowski. Orari: 18:00 – 20:00 – 21:30. Lunedì chiuso. Mercoledì ridotto € 4,00. Cold War ha ottenuto il premio per la miglior regia a Cannes 2018, 5 Oscar europei e film favorito nella corsa agli Oscar come miglior film straniero.
Proposta di legge dell’On. Nino Minardo: educazione alimentare materia di studio nelle scuole
Riceviamo dal parlamentare ibleo: “Introduzione dell’insegnamento dell’educazione alimentare e stili di vita sani nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado: e’ la proposta di legge che ho presentato considerate le rilevazioni effettuate in questi ultimi anni sulle problematiche giovanili legate a cattive abitudini alimentari. L’educazione alimentare dev’essere considerata un fattore di prevenzione rispetto a tutte le patologie causate da stili di vita poco sani e da una cattiva alimentazione. La famiglia in questo senso ha un ruolo importante come è fondamentale quello affidato alla scuola: sin da piccoli, infatti, si dovrebbe studiare a scuola l’educazione alimentare in modo da comprendere gli alimenti, le caratteristiche nutrizionali e perché sono importanti per la salute. A questo va aggiunta la necessità di regole precise rispetto ai cibi venduti a scuola e a quelli dei distributori automatici. “Siamo stati tutti studenti e adolescenti e l’eccezione sul consumo di alimenti prelibati ma “poco sani” va bene e ci vuole purché resti tale e non diventi la regola…”. Per questo la mia proposta intende far assumere alla scuola e al mondo della formazione un ruolo centrale per un’azione informativa e formativa completa e precoce sulla materia. E’ indispensabile introdurre l’insegnamento dell’educazione alimentare e stili di vita sani non solo nella scuola dell’obbligo ma anche nelle scuole materne, nei corsi di laurea ad indirizzo scientifico e tecniche orientate alla produzione e nutrizione animale, umana e vegetale come Agraria, Biologia, Farmacia, Medicina, Veterinaria ed in tutti i corsi professionalizzati e abilitanti alla somministrazione di alimenti e bevande favorendo, soprattutto nelle mense, il consumo consapevole dei prodotti ortofrutticoli certificati quali Biologici, Igp e Dop. L’educazione alimentare è alla base di tutto e bisogna cominciare dai banchi di scuola per imparare come nutrirsi in modo consapevole”. Firmato On. Nino Minardo
POSTI VACANTI ALL’ASP DI RAGUSA: MOBILITÀ PER 46 DIRIGENTI MEDICI
All’Azienda Sanitaria di Ragusa si è dato avvio alla procedura per la copertura di 46 posti di dirigente medico di varie discipline ricorrendo all’istituto della mobilità: 6 posti di Chirurgia Generale; 8 posti di Ortopedia e Traumatologia; 14 posti di Ostetricia e Ginecologia; 7 posti di Cardiologia UTIC; 10 posti di Radiologia; 1 posto Servizio Igiene della Produzione e Trasformazione e Conservazione Trasporto Alimenti origine animale e derivati. L’avviso è pubblicato sul sito aziendale: www.asp.rg.it. L’istituto della mobilità stabilisce che le amministrazioni, prima di ricorrere all’espletamento di procedure concorsuali finalizzate alla copertura di posti vacanti in organico, devono attivare le procedure di mobilità.
La Motorizzazione civile di Ragusa rischia di diventare un ufficio fantasma
L’allarme, lanciato dall’Unione Cna Servizi alla Comunità (settore Autoriparazione), mette in rilievo come diversi dipendenti, tra cui anche il dirigente, sono andati via via in pensione senza essere sostituiti. “L’organico – sottolineano i responsabili territoriali dell’Unione – è ormai ridotto ai minimi termini. Eppure questo ufficio è fondamentale per molte delle categorie artigiane che la Cna rappresenta. La Motorizzazione, nel settore della formazione, più in particolare per le scuole guida, oltre alla patente rilascia anche il certificato di qualificazione del conducente (Cqc) e il patentino di formazione professionale per il trasporto di merci pericolose (Adr). Inoltre, dà parere tecnico alla prefettura in materia di sospensione delle patenti, mentre i suoi funzionari partecipano alle commissioni provinciali di abilitazione per le mansioni di istruttore ed insegnante presso le autoscuole, così come sono presenti nelle commissioni mediche provinciali per l’accertamento dell’idoneità psicofisica alla guida”. Inoltre si sottolinea come “la Motorizzazione svolga un ruolo fondamentale per il comparto dell’autoriparazione, in particolare in materia di collaudo e revisione dei veicoli di ogni tipo, compresa la loro immatricolazione. La stessa è essenziale per il settore dell’autotrasporto perché i suoi funzionari partecipano al comitato provinciale per l’albo autotrasportatori, partecipano alla commissione provinciale per l’accertamento della capacità professionale per l’attività di autotrasporto, rilasciano licenze e autorizzazioni. Inoltre, l’ufficio ha rapporti con varie istituzioni sempre per la gestione dell’albo autotrasportatori”. “Tutti questi servizi – dice ancora Cna – con il pochissimo personale ormai rimasto, difficilmente saranno espletati. E’ fin troppo evidente, quindi, che la Motorizzazione civile svolge un compito importante per molte delle attività del nostro territorio. E’ un ente così strategico il cui personale non può essere ridotto al lumicino”. Cna Autoriparazione chiede ai deputati regionali dell’area iblea di sollecitare il governo regionale affinché lo stesso si attivi velocemente nel potenziare gli uffici. Le numerose attività artigianali che giornalmente si interfacciano con la Motorizzazione rischiano di rimanere al palo. Il disinteresse verso questa problematica potrebbe seriamente far collassare un pezzo significativo dell’economia iblea.
Sciopero settore trasporto merci, Prefettura Ragusa aprirà tavoli di confronto con sindacato, Versalis e Colacem
Riceviamo dal Segretario generale FILT-CIGL Ragusa, Giuseppe Incatasciato: “ Il sindacato FILT/CGIL Trasporti di Ragusa esprime soddisfazione per la partecipazione dei lavoratori alla manifestazione nazionale del 14 gennaio che si è svolta a Ragusa in piazza Vann’Antò. Nell’ambito dello sciopero nazionale, del settore trasporto merci in provincia di Ragusa, si è ulteriormente ribadita una piattaforma aggiuntiva che ha visto accanto la FILT-CGIL l’adesione del CUB. Durante il presidio è stato denunciato il comportamento della società Versalis che consente a ditte in sub-appalto l’applicazione di contratti impropri e penalizzanti per i lavoratori sotto l’aspetto economico e previdenziale. A fine mattinata una delegazione sindacale è stata ricevuta in Prefettura per esaminare le diverse problematiche sollevate dai lavoratori con esito positivo in merito a due importanti problematiche di logistica riguardanti una la Versalis e l’altra la Colacem. In particolare la Prefettura si è impegnata a convocare a breve un tavolo di confronto con la Versalis e tutti i soggetti interessati per discutere sulla corretta applicazione del contratto di lavoro al fine di superare l’attuale “dumping” contrattuale. Per quanto riguarda la Colacem, la Prefettura sentiti i vertici, ha dato ampia disponibilità per un protocollo sulla Legalità che regola il comparto eliminando concorrenze sleali. Inoltre in materia di sicurezza stradale collegata agli obblighi di guida e di riposo, nonché alla corretta applicazione delle norme assicurative e previdenziali, si è richiesto alla Prefettura di implementare il sistema dei controlli incrociati tramite le banche dati dell’INPS, dell’INAIL e degli altri soggetti istituzionalmente preposti ai controlli. I sindacati della categoria mantengono lo stato di agitazione affinché le questioni poste trovino una rapida ed efficace soluzione”. Firmato il Segretario generale FILT-CIGL Ragusa, Giuseppe Incatasciato
Tavola rotonda a Ragusa sulla tutela dei minori dopo il decreto sicurezza
I temi del decreto sicurezza e le sue ripercussioni sulla tutela dei minori e, più in generale, sul fenomeno dell’immigrazione saranno al centro di una tavola rotonda che si terrà giovedì 17, alle 16, nel salone della parrocchia Preziosissimo Sangue di Ragusa. A promuoverla la Cattedra di Dialogo tra le culture della Diocesi di Ragusa, in collaborazione con l’Ordine forense di Ragusa. Interverranno Claudio Maggioni, giudice presso il tribunale di Ragusa, con una relazione sul reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il magistrato illustrerà alcune questioni controverse sulla giurisdizione, la struttura del reato e la possibilità di riconoscere la scriminante dello stato di necessità. Seguiranno le relazioni di Rosanna Mallemi, dirigente della Prefettura di Ragusa e di Enrico Mallia dell’ Ordine forense di Ragusa.
LA CASA DI BERNARDA ALBA DI GARCÌA LORCA AL TEATRO COMUNALE DI RAGUSA
Il dramma, con un cast tutto al femminile, verrà riproposto sabato 19 gennaio, alle ore 21.00, e domenica 20, alle ore 18.00, al teatro Marcello Perracchio dalla compagnia Godot. La regia è di Vittorio Bonaccorso, che cura anche la scena, i testi, i costumi e il riadattamento è di Federica Bisegna che, sul palco, interpreta il ruolo della madre tiranna che, dopo la morte del marito, obbliga le cinque figlie a un lutto rigoroso, impedendo loro di uscire di casa e d’intrattenere rapporti con il sesso maschile. Sul palco anche le giovani attrici Sara Cascone, Monica Chessari, Rossella Colucci, Benedetta D’Amato, Giulia Guastella, Federica Guglielmino, Gaia Guglielmino, Annarita Lo Bianco, Alessandra Lelii, Graziana Leggio, Benedetta Mendola, Micaela Sgarlata e la piccola Marisol Tirri. Le musiche originali sono del maestro Pietro Cavalieri, mentre le voci delle ballate sono di Alessandra Lombardo e Giuseppe Arezzi.
Non affidarti al caso, campagna sull’obiezione di coscienza
È l’obiezione di coscienza dei medici, in particolare ginecologi ma non solo, l’argomento della nuova campagna di sensibilizzazione dell’Uaar. Proprio in questi giorni sono partite le affissioni dei manifesti anche a Ragusa e contemporaneamente è iniziata la distribuzione di volantini esplicativi. «Ci rivolgiamo agli utenti – spiega Massimo Maiurana, coordinatore del circolo di Ragusa dell’Uaar – facendo loro una domanda molto semplice: sapete se il vostro medico è un obiettore? È importante esserne a conoscenza subito, informarsi e poi valutare se è il caso di rivolgersi a qualcun altro, perché saperlo nel momento in cui ci occorrerà la sua assistenza sarà probabilmente troppo tardi. Equivale a tirare una monetina e vedere se esce “testa o croce”, che è appunto il titolo della campagna». La Sicilia è ai primi posti per la percentuale di ginecologi obiettori, l’86% dei ginecologi, il 78,9% degli anestesisti e l’84,5% del personale non medico. Un problema per gli ospedali, che per erogare il servizio di interruzione di gravidanza devono spesso ricorrere a personale esterno, un problema per i non obiettori che di fatto sono costretti a non poter quasi fare altro, un problema per le donne che vogliono interrompere una gravidanza indesiderata o problematica, ma devono a volte spostarsi di decine o centinaia di chilometri per poterlo fare. Ma l’obiezione di coscienza non è solo quella istituita con la legge 194; ci si può imbattere in medici che si astengono dal dare seguito alle volontà del paziente nella fase terminale della sua vita, e la stessa legge 219/17 che ha riconosciuto le Disposizioni Anticipate di Trattamento non ha posto alcun obbligo in capo al personale sanitario. L’iniziativa dell’Uaar sarà completata da un incontro pubblico dal titolo “194 passi verso l’autodeterminazione”, che si svolgerà sabato 26 gennaio alle 16.30 al Centro Studi Feliciano Rossitto. A fare il punto sulla situazione per quanto riguarda l’obiezione di coscienza sulle interruzioni di gravidanza saranno la dott.ssa Anna Pompili di Roma, il dott. Giovanni Cavallo di Modica e Lisa Iudice della Casa delle Donne di Ragusa. Spiega Clara Corallo, vice coordinatrice del circolo e presentatrice nell’incontro: «con i nostri tre ospiti parleremo della legge, dei suoi punti di forza e delle sue storture, delle sue applicazioni in Italia nel mondo e nel territorio del ragusano, nonché delle esperienze di chi sui binari di essa lavora ogni giorno come medico e come attivista».