La donazione al Comune di Chiaramonte Gulfi, da parte del dott. Giambattista Lo Presti Ventura, di diversi oggetti, ha arricchito tutta la struttura museale, dedicata alle tradizioni popolari. “Questo importante ed apprezzato atto di liberalità da parte di un nostro concittadino, da tempo residente a Verona, è la testimonianza di quanto sia forte il legame con la terra natale”, ha detto il sindaco del comune montano, Giuseppe Nicastro. Il dr. Lo Presti Ventura la scorsa estate, con un gruppo di suoi amici rotariani di Verona, visitò i musei comunali, restando favorevolmente ammirato da come sono curati. In particolare ebbe modo di apprezzare all’interno del Museo dell’Olio, “la perfetta ricostruzione di una antica cucina chiaramontana, forno compreso, senza però l’esposizione degli attrezzi per preparare e infornare il pane fatto in casa”. Da lì l’idea del dr. Lo Presti Ventura di fare dono di tanti oggetti appartenuti a sua madre, Paola Ventura, figlia del Barone Giambattista Ventura d’Intorrella e del Lago, conosciuta a Chiaramonte come la “maestra Paolina”, insegnate elementare per ben tre decenni. Il dr. Lo Presti ha conservato a Verona tutti questi oggetti per non disperderli e per mantenere viva la memoria. Nei giorni scorsi, alla presenza del funzionario responsabile dell’Area Turismo, Gisella Puglisi, il dr. Lo Presti ha donato, in memoria di sua madre, Paola Ventura, tutto il prezioso materiale, composto da diversi pezzi di inizio ‘900 per preparare il pane in casa.
Sequestri al Comune di Comiso: interviene l’on. Pippo Digiacomo
L’on. Pippo Digiacomo interviene a seguito del blitz di giovedì mattina dei carabinieri del Comando provinciale di Ragusa negli uffici del Palazzo Comunale per sequestrare atti e documenti riguardanti le aree ex Base Nato limitrofe all’aeroporto. “Se le notizie riportate dalla stampa corrispondessero al vero – afferma l’on. Digiacomo – saremmo di fronte ad un’altra vicenda vergognosa, che getta ulteriori ombre inquietanti sulla gestione dell’infrastruttura ancora chiusa al traffico. Un fatto di una gravità inaudita che, purtroppo, non potrà che avere pesanti ripercussioni sull’immagine positiva che nell’ultimo decennio fino al 2008 era stata costruita sulla città di Comiso e sul suo aeroporto. Un fatto questo -dice Digiacomoche segue di poche settimane il caso delle Ferrari e Porsche filmate mentre scorrazzavano nella pista davanti agli occhi del sindaco Alfano. Siamo come sempre fiduciosi sull’operato dell’autorità giudiziaria e certi che sarà fatta piena luce su questi episodi e sulle responsabilità. Certo, se anche questo fatto fosse vero, sarebbe facile capire perché è stato rimosso in modo così brutale il nome di Pio La Torre dall’aeroporto di Comiso”.
RIUNIONE A ROMA PER L’AEROPORTO DI COMISO
Riunione operativa presso la sede dell’Enac a Roma, presieduta dal direttore alle infrastrutture dell’Ente, ingegnere Alessandro Cardi, presenti tra gli altri, il sindaco di Comiso, Giuseppe Alfano, il presidente di Soaco, Rosario Dibennardo, Renato Serrano accountable manager Soaco, il generale Sergio Mistretta (Comando generale Vigili del Fuoco), il dott. Massimo Billizzi dell’Enav, oltre ad altri funzionari di Enac ed Enav competenti per singoli settori, con in discussione alcuni dei principali temi riguardanti l’aeroporto di Comiso. L’incontro è servito a verificare il progredire del cronoprogramma finalizzato all’apertura al traffico civile dell’aeroporto di Comiso. Nel corso della riunione è stata esaminata l’attività svolta e quella che si accinge a svolgere la società di gestione dell’aeroscalo comisano. Il tavolo tornerà a riunirsi il 15 febbraio per monitorare lo stato dell’arte e, probabilmente, fissare la data di apertura dell’aeroporto di Comiso. Nel stessa riunione i rappresentanti Enav hanno altresì consegnato la bozza di convenzione riguardante la fornitura dei servizi di assistenza al volo per il primo biennio di operatività dell’aeroporto di Comiso il cui onere dovrà essere assunto dalla Regione siciliana.
Bonifica della discarica di Scicli
E’ stato notificato alla Provincia il decreto di finanziamento di oltre 900 mila euro da destinare alla bonifica della discarica dismessa di Pietrapalio a Scicli. A dare la notizia è stato l’on. Ammatuna che è riuscito prima a sbloccare il finanziamento ed ha seguito, poi, la vicenda. Mancano alcuni semplici accorgimenti, fra questi la firma del contratto con l’impresa aggiudicataria dello appalto, per dare il via all’opera di bonifica.
BASKET GIOVANILE, LA VIRTUS CONTINUA A VINCERE
Prosegue senza inciampi il cammino della formazione under 15 (classe 1997) della Nova Virtus nel torneo regionale d’Elite. A due giornate dalla conclusione della prima fase, infatti, il team allenato da Massimo Di Gregorio e Simone Licitra continua a vincere. Ed a conferma dello strapotere dei ragusani, anche la presenza di ben tre atleti (Scalone, Iurato e Barracca) nella selezione regionale di categoria che si è molto ben comportata al torneo natalizio di Castrovillari e che si appresta allo spareggio con il Molise di domenica 29 gennaio a Roma, per l’accesso alla fase finale del Trofeo delle Regioni. Nell’ultimo turno, Arezzi e soci, sono passati sull’ostico campo di Barcellona, superando la squadra locale per 55-62.
Villetta dell’ex base Nato “gestita” da pregiudicato per mafia. I carabinieri al Comune di Comiso
Un’agenzia di casting all’interno dell’area dell’ex base Nato. A gestirla, un pregiudicato vittoriese coinvolto nella operazione Scacco Matto del 1998 e condannato nel 2002 a sette anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso. La Procura della repubblica di Ragusa ha dato mandato ai carabinieri di acquisire gli atti riguardanti l’intera vicenda. I militari dell’Arma, giovedì mattina, si sono recati al Comune ed hanno acquisito una corposa documentazione nell’ufficio del segretario generale. In particolare, come detto, i sequestri riguardano le villette che si trovano nell’area ex Base Nato adiacente all’aeroporto, una delle quali occupata dal pregiudicato. I sequestri mirano a capire chi abbia autorizzato l’utilizzo di quella villetta e a quale titolo.
Bilancio attività 2011 della Polizia municipale di Modica
Nel 2011 il Comando di Polizia Municipale ha effettuato tre arresti. Si tratta di giovani trovati in possesso di circa 250 grammi di droga. Nello stesso anno sono state anche denunciate all’Autorità giudiziaria ottanta persone, 67 per abusi edilizi e tredici per reati da ricondurre in gran parte alle minacce e all’oltraggio a pubblico ufficiale. Complessivamente il Nucleo di pronto intervento ha rilevato 216 incidenti stradali; 114 non hanno fatto registrare feriti, 99 con trasportati o conducenti che hanno riportato traumi o fratture e tre sono stati mortali. Centotrentuno sono stati, poi, i servizi di ordine pubblico espletati su richiesta dell’Ufficio territoriale del Governo e del Questore di Ragusa, mentre trentatré sono stati i cosiddetti Tso(trattamenti sanitari obbligatori). Centotre sono stati i servizi in manifestazioni ed eventi civili, 40 in quelle religiose.
Un presidio a tutela della fava cottoia
Il Comune di Modica vuole istituire un presidio per il rilancio della fava “cottoia” attraverso un’ istruttoria avviata dalla Camera di Commercio, dalla Provincia e dal Comune stesso. Il Presidio oltre che proteggere la fava “cottoia” modicana, garantirebbe la sopravvivenza del prodotto nel tempo, ne aprirebbe le porte al mercato non solo locale, elevandone il flusso di vendita, e ne incentiverebbe la promozione.
FURTI A SAN GIACOMO. I cittadini si rivolgono al Prefetto
Dopo il furto delle casse acustiche ai danni della parrocchia Beata Vergine di Lourdes, cresce l’allarme fra i cittadini della frazione di San Giacomo. I residenti hanno chiesto un incontro al prefetto. Infatti negli ultimi mesi si è registrato un notevole incremento di furti. “A questo proposito sono tanti i cittadini – sostiene il consigliere Mario Chiavola – che hanno presentato delle denunce”.
PIANO PAESISTICO, INCONTRO A PALERMO
Proficuo incontro mercoledì a Palermo sul Piano Paesistico della provincia di Ragusa. Al vertice hanno partecipato l’assessore regionale Messineo, il dirigente dell’assessorato ai Beni Culturali, Buffa, il soprintendente di Ragusa, Ferrara, e una delegazione tecnico-istituzionale della provincia iblea. L’incontro è stato voluto e organizzato dall’on. Riccardo Minardo del Mpa. L’assessore Messineo si è impegnato a firmare il decreto di nomina dell’osservatorio che è scaduto da tempo e che potrà ora avviare il lavoro dell’esame delle osservazioni e apportare le modifiche al piano provenienti dalle osservazioni del territorio e degli enti. “Si è deciso – ha detto l’on. Riccardo Minardo – che la delegazione collaborerà con l’assessore, con il dirigente e con l’osservatorio grazie all’ampia disponibilità di tutti a trovare le giuste soluzioni alle esigenze e alle vocazioni della nostra provincia”, ha concluso l’on. Minardo del Mpa. La delegazione inoltre incontrerà il soprintendente ai Beni Culturali di Ragusa, Ferrara, per stabilire le strategie di intervento inerenti il Piano Paesistico.
Stazione di Ragusa, luogo di bivacco in preda ai vandali
Il destino della stazione di Ragusa è già segnato. Sarà un edificio fantasma, in preda ai vandali, dimora notturna dei senzatetto. Di fatto già lo è. Infatti l’area di proprietà delle Ferrovie è stata depredata senza che nessuno abbia sporto denuncia. Ignoti hanno rubato la fontana di ghisa, che era situata nella zona esterna. Nella notte di Natale qualcuno ha sfondato il vetro di una delle porte. Il puliziere l’ha sistemato con un metodo casalingo ed economico: ha fasciato il vetro con grandi strisce di scotch. L’effetto è da terzo mondo. Chiaramente uno dei tanti clochard che vagano di notte nel capoluogo, ha rotto il vetro per entrare nella stazione e dormire approfittando del riparo. Che i senzatetto bivacchino allo interno della stazione del capoluogo è ormai risaputo. “L’altra mattina – racconta un pendolare, uno dei pochi utenti fra i “sopravvissuti” al progressivo smantellamento dei treni sulla tratta ferroviaria locale – ho visto che c’erano due uomini che dormivano dentro quella che un tempo era la sala d’attesa”. D’altronde l’operatore delle pulizie, l’unico che ancora frequenta la stazione, ma solo nelle ore del part time, ogni mattina trova di tutto: bottiglie di birra, lattine, piatti e bicchieri di plastica. La notte la stazione diventa una discarica. I residenti delle palazzine che si affacciano sull’interno della stazione, dove insistono i binari (ormai quasi sempre deserti) dice che “i magrebini sono di casa”. Ed è vero che c’è un gruppo di tunisini che trascorrono alcune ore vicino ai binari, bevendo qualche birra. Ma da qui ad accusarli di furti o di atti vandalici ce ne corre. “Piuttosto dovremmo chiederci se alle Ferrovie interessa ancora la stazione di Ragusa”, commenta Pippo Gurrieri della Fltu Cub trasporti.
Illecito smaltimento rifiuti. Chiesto rinvio a giudizio per un’imprenditrice di Modica
La Procura della Repubblica di Modica ha chiesto al giudice per le indagini preliminari il rinvio a giudizio per G.T.M., titolare di una ditta individuale di Modica. La donna è accusata di illecito smaltimento di rifiuti, anche pericolosi. Nell’ambito dell’indagine coordinata da Francesco Puleio e diretta dal sostituto procuratore Gaetano Scollo in un’area di 800 metri quadrati, di proprietà della ditta in questione, che svolge un’attività di manutenzione, soccorso e traino stradale, erano stati individuati rifiuti pericolosi e non, costituiti da numerosi veicoli fuori uso, in parte smontati, bonificati o ancora da bonificare. La discarica abusiva, priva delle autorizzazioni previste dalla legge, era finalizzata al recupero e commercializzazione dei rifiuti (pneumatici, radiatori, batterie esauste, liquidi per freni e altro).
Tentato uxoricidio a Vittoria. Condanna a 6 anni per il marito
È stato condannato a sei anni di reclusione per tentato omicidio della moglie il vittoriese Paolo Marotta, 51 anni. L’uomo secondo l’accusa nella notte del 13 giugno scorso, al culmine di un violento litigio, ha inferto numerosi colpi di coltello al torace ed alle braccia alla moglie quarantenne. La sentenza è stata emessa dal giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Ragusa, Claudio Maggioni, al termine del processo col rito abbreviato che consente uno sconto di pena pari ad un terzo. Il pubblico ministero Monica Monego ha chiesto la condanna di Marotta a 10 anni di carcere. Per la condanna anche l’avvocato di parte civile, Giovanni Mangione, in rappresentanza della donna ferita. L’avvocato Mangione ha anche chiesto il risarcimento danni. Il Gup ha disposto in favore della vittima una provvisionale pari a 4 mila euro.
Utilizzo indebito del bancomat. Condannati due comisani
E’ finito con due condanne il processo per direttissima, celebrato col rito abbreviato, ai danni di due comisani che il mese scorso hanno trovato un portafogli a terra e sono stati successivamente arrestati dai carabinieri per indebito utilizzo della carta bancomat, truffa e possesso ingiustificato di chiavi e grimaldelli. Si tratta di Giambattista Diquattro, 43 anni e di Biagio Agosta, 50 anni, entrambi comisani. All’interno del portafoglio, infatti, c’era una carta bancomat ed i due hanno pensato bene di utilizzarla prelevando 500 euro. Di Quattro è stato condannato a 10 mesi di reclusione e 400 euro di multa per l’indebito utilizzo del bancomat, Agosta alla pena di 10 mesi e 600 euro per tutti i reati. Il Pm Concetta Vindigni aveva chiesto la condanna dei due imputati alla pena di 16 mesi di reclusione e 600 euro di multa.
IL MATRIMONIO PUO’ ATTENDERE
In una notte di luna piena un’automobile percorre una strada di campagna. Una curva pericolosa, un momento di distrazione. Uno schianto squarcia il silenzio. La donna al volante e l’uomo accanto a lei sembrano non avere speranze. E’ la prima scena di un film noir dalle atmosfere rarefatte? Macché! E’ l’inizio dell’esilarante commedia con Diego Ruiz e Francesca Nunzi che sarà portata in scena per la regia di Nicola Pistoia venerdì 13 e sabato 14 gennaio alle 21 al Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla. “Il matrimonio può attendere” è il titolo della commedia che esplora con scrupolo malizioso le gioie e i dolori del sesso, i rapporti di coppia, il matrimonio e i piccoli grandi interrogativi dei trentenni. Info e prenotazioni ai numeri: 338.4805550 – 339.2912245 – 333.9443802.
OBBLIGO DI CATENE SOLO IN CASO DI NEVE
Esito positivo per il vertice che si è svolto in Prefettura a Ragusa mercoledì pomeriggio fra i rappresentanti dell’Anas, il Prefetto di Ragusa, i comandanti delle Forze dell’Ordine della Provincia di Ragusa e gli amministratori della Provincia e di alcuni Comuni iblei. L’obbligo di catene o pneumatici da neve anziché permanere dal 15 dicembre al 15 marzo sarà limitato soltanto in caso di presenza del fenomeno atmosferico, ovvero le catene o i pneumatici si dovranno avere a bordo solo quando nevica. Come detto, alla riunione, convocata dal Prefetto Giovanna Cagliostro, hanno preso parte il dirigente regionale dell’Anas ing. Dibennardo e il dirigente del Compartimento Anas di Catania ing. Savoia. Nel corso del confronto sono state altresì rappresentate dalle autorità locali le problematiche della rete stradale iblea che non rendono agevole l’installazione di catene o pneumatici a causa della limitata presenza di adeguate piazzole di sosta lungo le arterie stradali. Su richiesta dei rappresentanti della provincia iblea i funzionari dell’Anas hanno manifestato la piena disponibilità all’immediata valutazione della proposta di integrazione all’ordinanza con l’impegno di fornire sollecito riscontro nell’interesse dell’intera collettività provinciale. In pratica l’Anas si è impegnata a rivedere i cartelli dell’obbligo di catene in tempi brevi. “Presto i cartelli stradali saranno modificati limitando l’obbligo delle catene da neve solo in caso di condizioni meteo che ne determinano la necessità – ha subito commentato l’on. Nino Minardo del Pdl, che ha ringraziato il Prefetto e i vertici della Anas per il risultato raggiunto -, vale a dire solo in caso di neve. Era il risultato che ci aspettavamo e che garantisce la giusta sicurezza stradale evitando inopinati balzelli”.
VITTORIA, LEZIONE DI DANZE POPOLARI
Sabato 14 gennaio alle 18.30 e domenica 15 alle 10, presso il Centro Giovanile di via Baldanza 9 a Vittoria, si terranno due lezioni aperte e gratuite di danze popolari del Sud Italia ed europee. L’iniziativa è stata organizzata dall’Associazione culturale di Vittoria Qart e mira a presentare il corso che si svolgerà per due fine settimana al mese, fino a giugno del 2012, per un totale di 48 ore. Durante il corso, tenuto dalla docente Simona Ferrigno, si affronteranno danze provenienti da varie zone geografiche. Prenotazioni ai numeri: 340.8641194 333.4990579.
ATO RAGUSA AMBIENTE MIGLIORISI PRESIDENTE DEI LIQUIDATORI
Finalmente è stato raggiunto l’apice del sistema clientelare con la complicità di gran parte dei sindaci. L’assemblea dei soci della società Ato, quella che è in liquidazione e che non è mai riuscita a gestire il sistema dei rifiuti, ha nominato il terzo liquidatore. Si tratta di Giancarlo Cugnata messo in pista dal centro destra e votato da gran parte dei Comuni ad esclusione di Modica, contraria, e di Scicli e Pozzallo, assenti. La stessa assemblea ha votato alla unanimità la nomina a presidente del collegio dei liquidatori di Giancarlo Migliorisi l’unico rimasto in carica della vecchia terna dopo le dimissioni di Santiapichi e Lucifora. Lo scandalo di parentopoli per i 19 lavoratori a progetto che ora tentano la via dell’assunzione si accresce con la nomina di Giancarlo Cugnata di Grande Sud (partito di Gianfranco Miccichè che in provincia ha tra i suoi esponenti Carmelo Incardona e Giovanni Mauro) in quanto il neo liquidatore è uno degli ideatori di quell’operazione che ebbe inizio 4 anni fa dove lui vantava una “raccomandata”. Con Cugnata, ricordiamo, amministravano l’Ato, in quella tornata, Franco Muccio, Giovanni Vindigni, Concetta Vindigni. Il dottore Migliorisi a questo punto non è più solo; liberatosi di Santiapichi e Lucifora, si sentirà a suo agio nel condividere l’afflato compassionevole nei confronti dei 19. La vicenda ormai merita veramente l’attenzione dell’antimafia così come dichiara il partito democratico: sono le istituzioni, sono i sindaci che subiscono, o accettano, o suggeriscono percorsi che nulla hanno a che vedere con la trasparenza e l’onestà che il Paese tutto, anche Ragusa, chiede alla politica.
Amministrazione Dipasquale SEMPRE PIU’ TASSE PER I RAGUSANI
Ancora altre stangate e nuovi aumenti di tasse per i cittadini di Ragusa. Incrementi, che a volte, sono solo di pochi euro, ma che sommati ai tanti altri aumenti di tributi, arrivano, complessivamente, a cifre considerevoli. Esborsi che fanno la differenza nelle tasche dei ragusani, gran parte dei quali in crisi di liquidità finanziaria. Un esempio è l’aumento della tassa per il rilascio del pass ai cittadini residenti nel centro storico di Ragusa. Dal primo di gennaio di questo nuovo anno i 350 utenti del capoluogo che usufruiscono dei pass dovranno pagare 12 euro, anziché 10. Dal 2012 costa di più anche la tabella che indica il passo carrabile. Per acquisire documenti, presso il corpo dei Vigili urbani, si pagheranno 35 euro anzichè 1 euro e 70 centesimi. Una vera e propria stangata si prevede per la retta degli asili nido. Su questi aumenti ancora non c’è nulla di ufficiale. Tanti genitori, però, preoccupati, hanno già fatto numerose telefonate all’ufficio comunale competente e hanno saputo che gli aumenti sono operativi dal primo gennaio. Ad esempio l’utente che pagava circa 150 euro, per gennaio dovrà versare più di 200 euro. Il trasporto con pulmino non sarà più gratuito: si arriverà ad un costo tra i 15 e i 20 euro. E’ già ufficiale l’aumento per la tariffa per la concessione dei suoli cimiteriali, quella dell’inumazione (da 19,37 a 50 euro), quella della tumulazione nel colombario (da 30,99 a 100 euro), il costo dell’esumazione (da 23,24 a 100 euro). Si sa anche che sono aumentati i costi idrici, per chi effettua lavori e per l’autorizzazione degli scavi, per i nuovi allacci, per le verifiche sui contatori. E poi c’è l’aumento dei costi per l’espurgo dei pozzi neri (da 18 a 62 euro al mese).
VIGILI DEL FUOCO AL FREDDO, MANCA LA CALDAIA
Sono i nostri eroi e come tali, oltre ad essere lavoratori, meriterebbero di stare al caldo e di potersi lavare con l’acqua calda quando rientrano in sede dopo averci liberato dalle più impensabili e difficili situazioni. Ed invece dal 27 dicembre le sedi dei pompieri sono al freddo e quindi il personale operativo che presta servizio per 12 ore può lavarsi solo con l’acqua fredda. Scrivono i sindacati: “L’installazione di una caldaia a metano presso la sede centrale di Ragusa, progetto redatto già qualche anno fa, che doveva essere messo in cantiere dalla Provincia Regionale, essendo l’immobile di proprietà della Provincia, non ha ancora visto la luce. Il rischio è che, con la crisi ed i tagli, possa mancare anche il carburante per gli automezzi. E’ bene che i cittadini siano informati – scrivono i vigili del fuoco – sullo stato dei disagi che stiamo vivendo. In assenza di risposte in tempi brevi, mercoledì abbiamo incontrato i rappresentanti della provincia regionale di Ragusa e nei prossimi giorni chiederemo un incontro al Prefetto, saremo costretti a dichiarare lo stato di agitazione, riservandoci – concludono i sindacati del vigili del fuoco – eventuali altre forme civili di lotta, anche al fine di rendere noti i disagi alla collettività locale ed ai vertici della nostra amministrazione”.