Lunedì 19 dicembre, alle 18.00, si tiene il Consiglio provinciale di Ragusa. All’ordine del giorno la discussione sull’articolo 23 del decreto sulla riduzione dei costi di funzionamento delle autorità di governo, del Cnel, delle autorità indipendenti e delle province.
Aiuti alle aziende. 14 imprese ragusane finanziate dalla legge regionale 9
L’assessorato regionale delle Attività produttive pubblicherà a giorni la graduatoria provvisoria delle istanze presentate a valere sul bando di selezione (approvato con decreto 3453 del 2009), per la concessione di aiuti alle imprese. A darne notizia è l’on. Ammatuna, che ne ha seguito l’iter a partire dalla approvazione della legge regionale 9 del 2009 su “Norme in materia di aiuti alle imprese”, che prevede l’attuazione del programma operativo Fesr 2007/2013. Ad essere state ammesse e finanziate sono state 14 imprese della provincia di Ragusa – di cui due con sede a Ragusa, sei a Modica, una a Chiaramonte Gulfi, tre a Scicli, una a Pozzallo ed una ad Ispica – mentre altre quattro imprese sono state ritenute ammissibili ma non hanno raggiunto il punteggio necessario per ottenere il finanziamento.
Individuati due pirati della strada
Gli uomini della stradale di Vittoria hanno individuato due pirati della strada, uno responsabile di un incidente avvenuto a Scoglitti a settembre, e l’altro responsabile di un incidente avvenuto a Modica lo scorso ottobre. Nel primo incidente erano rimaste coinvolte due autovetture, senza feriti. Una vittoriese era stata tamponata, con notevoli danni al mezzo, dal conducente di altra vettura che si dava a precipitosa fuga. Sul posto veniva rinvenuta dagli agenti parte della targa anteriore che consentiva così di identificare l’autore dell’incidente, un vittoriese di 31 anni, il quale ammetteva l’evento e giustificava di non essersi fermato perché scoperto da assicurazione. La Stradale verificava inoltre che il mezzo era anche sottoposto a sequestro per altri motivi, per cui contestava al vittoriese più infrazioni al codice della strada, per oltre 1500 euro, e lo denunciava alla Procura di Ragusa per danneggiamento. Nel secondo incidente, avvenuto a Modica, alle due di notte lo scorso ottobre, il pirata, oltre a provocare l’incidente, non solo ometteva di prestare assistenza ai tre feriti dell’altra vettura, ma, alla richiesta di chiamare la polizia, li aggrediva, colpendone due con pugni, rompendo gli occhiali ad uno e procurando lesioni ad un altro. Inoltre, inveiva contro l’autista del mezzo per aver rallentato a causa dell’improvviso passaggio di un gatto, mentre, a suo dire, per evitare l’incidente, doveva metterlo sotto poichè non si trattava di una persona. Solo al tentativo di chiamata delle forze dell’ordine da parte di uno dei feriti, il pirata si allontanava con il proprio mezzo dal luogo, minacciando di morte gli interlocutori. I feriti venivano quindi refertati presso l’ospedale di Modica. La polizia stradale di Ragusa ha individuato il pirata: uno sciclitano di 24 anni, che è stato denunciato.
Università a Ragusa. La Cgil: siamo fuori dal quarto polo?
Come è noto lunedì 12 dicembre si è tenuto a Siracusa il gran consulto della deputazione regionale aretusea per la nascita del quarto polo universitario in Sicilia. Si è deciso di convocare, al più presto, un incontro tra tutta la deputazione regionale e nazionale del Sud-Est siciliano, il Rettore dell’Università “Kore” di Enna e i sindacati per fare il punto sulla nascita del nuovo organismo universitario. La Cgil in un comunicato si chiede: “Quale iniziative intende intraprendere il nostro consorzio universitario? Cosa pensa la nostra deputazione tutta? Si deve andare a rimorchio di Siracusa ed Enna o questa comunità è in grado di elaborare un’autonoma proposta sul futuro della nostra Università, visto che l’idea del IV° polo universitario siciliana era nata a Ragusa nel lontano 2006? Lo stucchevole silenzio delle ultime settimane – scrive la Cgil – è preoccupante e non vorremmo fosse l’avvio verso la rinuncia o verso la chiusura definitiva visto che – conclude la Cgil- la sopravvivenza della facoltà di Lingue dipende dal reperimento di un milione di euro entro Natale”.
La Regione approva i piani di recupero per Ragusa Calabrese: “Il Pd incassa un grande risultato per la città”
L’assessore regionale al Territorio, Sebastiano Di Betta, ha emanato il decreto, firmato dal direttore generale dell’assessorato, Sergio Gelardi, con cui si approvano i Piani di recupero nella città di Ragusa. A darne comunicazione il segretario cittadino del Partito Democratico, Giuseppe Calabrese, che da anni segue l’evolversi dell’intricata questione. “Oggi finalmente – dice Calabrese – siamo arrivati al dunque. E non possiamo non esprimere la nostra soddisfazione per la positiva risoluzione di una vicenda che interessa da vicino 26 aree ricadenti nelle contrade della città e che oggi fanno parte integrante del capoluogo ibleo”. Ci saranno immediati effetti dopo l’emanazione del decreto da parte della Regione. “Significa – aggiunge Calabrese – che i proprietari dei lotti interclusi potranno avviare le procedure per la realizzazione di costruzioni edili mentre l’Amministrazione comunale sarà chiamata ad adoperarsi per dotare le aree in questione di opere di urbanizzazione primaria e secondaria”. Il segretario Calabrese ringrazia il deputato regionale del Pd, Giuseppe Digiacomo, che si è interessato per far sì che il decreto potesse arrivare alla firma”. Il decreto – sostiene Calabrese – fornisce una possibile alternativa al monopolio di mercato edilizio imposto dai costruttori su aree Peep che, fino ad oggi, erano gli unici ad avere spazi cui poter contare per edificare. Ma oggi non è il giorno della polemica. Oggi, piuttosto, – scrive Calabrese – è il giorno della soddisfazione perché finalmente Ragusa incassa un risultato che potrà avere ricadute interessanti sul piano della crescita economica del settore edilizio alle prese con i morsi della crisi”.
Per una politica libera e senza inciuci
Riceviamo e pubblichiamo una lettera diffusa alla stampa da quattro giovani del Pd. “Siamo un gruppo di giovanissimi dirigenti del Partito Democratico, poco più che ventenni, ma che possiamo vantare diversi anni di militanza politica e diverse esperienze sia amministrative sia politiche; non siamo soliti utilizzare la stampa per la polemica politica e con questo comunicato non vogliamo fare polemica fine a se stessa, ma sollevare una questione di principio, una questione politica che riteniamo assolutamente inaccettabile per un partito che si rispetti come il nostro. Venerdì 9 dicembre all’interno della direzione provinciale del Partito Democratico abbiamo ascoltato il sen. Gianni Battaglia che ha ammesso – dopo essersi autodefinito il dirigente della sinistra iblea che storicamente ha avuto i più prestigiosi incarichi – il suo disimpegno, e quello di altri compagni a lui vicino, nella campagna elettorale per motivazioni che un giorno forse spiegherà; ma era chiaro il riferimento alla contrapposizione interna con il segretario Calabrese. Parole gravissime! Parole passate assolutamente in secondo piano in quella direzione dove si parlava di università e in cui moltissimi non vedevano l’ora che quella discussione finisse subito. Solleviamo questo problema innanzitutto perché le campagne elettorali le facciamo a prescindere! Dalla mattina a sera a fare volantinaggio davanti alle aziende, a scrivere i programmi, a contattare i cittadini nei mercati rionali e nel porta a porta, a incontrare migliaia di elettori, ad affiggere i manifesti; sacrifichiamo famiglia, fidanzate, amici, lavoro, studio, e tutto questo rimettendoci soldi, perché nessuno ci ha mai pagato né rimborsato un euro. Lo facciamo perché ci crediamo perché crediamo che le nostre città meritano amministrazioni migliori di quelle che propone il centro destra. Venerdì abbiamo appreso che il dirigente “più prestigioso per incarichi nella storia della sinistra” invece si può permettere di disimpegnarsi. Forse per lui il bene della città non vale? Nella scelta tra Sergio Guastella e Nello Dipasquale ci potevano essere motivazioni talmente alte che potevano portare a disimpegnarsi? Nella stessa direzione abbiamo poi anche appreso – sempre dalle parole del sen. Battaglia – che la nomina fatta dallo stesso Nello Dipasquale, in un posto che, come tutti sappiamo, è di sottogoverno, prima a componente del Consiglio d’amministrazione del consorzio universitario e, a pochi giorni dal voto amministrativo, a vice presidente non ha influito nella scelta del disimpegno. Questa nomina – dice il senatore Battaglia – è di natura tecnica e non politica, per cui il Partito Democratico non c’entra nulla in questo CdA e nella sua gestione: il senatore Battaglia c’è in veste personale, per le sue competenze tecniche. Come si può accettare un discorso del genere? Se passa questo principio qualsiasi dirigente del Partito Democratico può farsi indicare in qualsiasi posto di sottogoverno da qualsiasi amministratore di centro destra, proprio con la “scusa” della nomina tecnica. La politica che intendiamo noi è una cosa diametralmente opposta! Noi con gli amministratori di centro destra e berlusconiani non ci vogliamo avere niente a che fare, e l’opposizione la facciamo veramente senza avere mai il problema di parlare! Perché noi siamo liberi, e la politica dell'”inciucio”, quella accomodante, quella delle mezze parole o addirittura delle parole mai dette non la sopportiamo, anzi la nostra opposizione che è sempre finalizzata al governo della città, è fatta di proposte, di lavoro, di alternativa a questa destra iniqua, clientelare e che fa passare i diritti per concessioni. Qualcuno ci ha detto che prima di parlare dobbiamo avere 40 anni di militanza, e che è un peccato che non abbiamo appreso gli insegnamenti che ci sono stati dati. Probabilmente è vero, ma anche senza aver capito tutto, capiamo che tutto questo non può essere ammesso dal nostro Partito e dai suoi dirigenti, né che un dirigente di primo piano possa permettersi il “lusso” di “saltare un giro” né di farsi nominare come “tecnico” dal sindaco del centro destra in un consorzio universitario il cui lavoro viene definito positivo sol perchè ci sono più di 1000 iscritti a fronte degli 80 iniziali di agraria del ’95. Già ad Aprile scorso il segretario on. Zago e l’on. Digiacomo avevano preso posizione riguardo alla gestione unilaterale del centro destra di questo consiglio d’amministrazione, con la presenza a “titolo personale” di Battaglia. Adesso però ci aspettiamo, dopo questa direzione provinciale e dopo le parole che sono state aggiunte, che il Partito Democratico provinciale e i suoi vertici, non solo prendano una posizione netta sul fallimento della politica universitaria in provincia che hanno messo in piedi i soci di maggioranza e il CdA di loro espressione, ma chiediamo anche che prendano una posizione chiara e netta sul metodo e sul modo di fare politica affinchè il Pd sia da esempio ai giovani del Partito e agli elettori. Vogliamo dire chiaramente che siamo diversi dal centro-destra e che rappresentiamo un’alternativa per questo paese e per le future generazioni. Hanno allora ragione quelli che sostengono che alla fin fine siamo tutti uguali? Noi non ci arrendiamo, andiamo avanti per la nostra strada e speriamo che i cittadini capiscano che il cambiamento è possibile, è credibile e che c’è qualcuno che può rappresentarlo veramente! La lettera porta le firme di Nanny Frasca, assemblea regionale Riccardo Schininà, direzione provinciale Alessandra Vicari, assemblea regionale Marco Moltisanti, direzione provinciale
Facoltà di lingue, Consorzio e Università ai ferri corti
La risposta dei vertici del Consorzio Universitario Ibleo alla diffida del Rettore dell’Università di Catania è stata immediata. Mercoledì mattina in conferenza stampa il presidente del Consorzio, Enzo Diraimondo, e il suo vice, Gianni Battaglia, hanno fatto il punto sull’attuale situazione debitoria nei confronti dell’Ateneo del capoluogo etneo e hanno criticato ancora una volta la convenzione capestro che è stata firmata nel giugno del 2010 e che impone scadenze che allo stato attuale, in virtù dei continui rivolgimenti che l’economia mondiale e italiana stanno subendo, è quasi impossibile rispettare. E così, alla scadenza del 20 dicembre prossimo, il Consorzio universitario non potrà saldare la rata di 960.000 euro che l’Università di Catania chiede. Ma andiamo con ordine. Il Consorzio universitario sta procedendo al recupero di alcuni crediti con i soci che lo compongono per un ammontare di circa 1.500.000 euro, che serviranno a sanare i debiti pregressi. Nel frattempo deve onorare le rate per la sussistenza di Lingue a Ragusa: l’ultima è di 1.700.000 euro circa ed è scaduta il 31 ottobre scorso. L’Università di Catania ha già trattenuto più di 750.000 euro dalle tasse pagate dagli studenti e che dovevano affluire alle casse del Consorzio; quindi il debito nei confronti dell’Ateneo si è ridotto a 960.000 euro circa. Sono questi i soldi che entro il 20 dicembre il Rettore Recca vorrebbe vedere accreditati. Il Consorzio universitario ibleo ha a disposizione questa somma? Materialmente no. L’ente ibleo per l’università, infatti, sta attendendo i fondi della Regione (673.000 euro) che arriveranno nei primi mesi del 2012; 450.000 euro dalla Provincia (un mandato di 300.000 è stato fatto, secondo quanto riferito da Diraimondo, mercoledì e quindi passeranno alcuni giorni per l’iter dei trasferimenti); 720.000 euro dovrebbero arrivare dal Comune di Ragusa. Insomma, i fondi per onorare la rata con l’Università di Catania ci sarebbero, ma i soci e la Regione non li hanno ancora versati, o almeno, non li hanno ancora versati per intero. Come si stanno muovendo nel Consorzio per risolvere la questione? Da una parte si cerca di rivedere la convenzione e in particolare le scadenze, chiedendo al Rettore di non formalizzarsi troppo e di comprendere i ritardi dovuti ai tempi degli enti pubblici soci del consorzio; da un’altra parte si continua a battere sulla linea del IV polo universitario pubblico (una riunione si terrà a Siracusa lunedì prossimo per capire se ci sono i margini per la nascita di un polo pubblico che porterebbe Ragusa e Siracusa, con il necessario appoggio di Enna, a sganciarsi da Catania); dall’altra parte si rassicurano famiglie e studenti sul futuro di Lingue, perché la convenzione prevede il pagamento di interessi in caso di ritardo nell’onorare la rata, ma non il taglio della facoltà e la riapertura a Catania. Il vicepresidente Gianni Battaglia, inoltre, bacchetta il Rettore definendo inadempiente l’Università di Catania. I requisiti minimi per una facoltà comprendono l’assunzione di 21 docenti strutturati, ma in quest’anno accademico la facoltà di Lingue conta solo 8 docenti strutturati, quelli che hanno accettato il trasferimento da Catania a Ragusa. Per gli altri 13 docenti si attende ancora l’assunzione. A Ragusa sono presenti, dunque, 8 docenti strutturati (3 di prima fascia, 3 di seconda fascia e 2 ricercatori a tempo indeterminato) e 27 contrattisti. Cosa significa questo? Secondo Battaglia, l’attuale “corpo docente” in questi due mesi di attività dell’anno accademico a Ragusa, sono costati in tutto all’Università 100.000 euro circa, soldi che l’Ateneo di Catania ha perché ha trattenuto le tasse degli studenti e che dunque non avrebbe anticipato. Il Consorzio, e dunque Provincia e Comune, dovrebbe pagare per gli stipendi che ancora devono essere versati al corpo docente? In tutto questo (comunicati provenienti da Catania e risposte o approvazioni made in Ragusa) chi è in fibrillazione sono gli studenti e le famiglie, che chiedono certezze per il futuro, possibilità di sostenere gli esami per le materie fin qui seguite, garanzie che l’investimento per la propria cultura e il proprio futuro lavorativo non venga disperso nell’incertezza. A loro i vertici del Consorzio mandano rassicurazioni e segnali positivi (è stato stretto un accordo con l’Università di Messina per l’attivazione di un corso di laurea triennale con 12 professori che, secondo quanto dichiarato da Battaglia, costerà alle casse del Consorzio in tutto 1.100.000 euro circa) e lasciano intravedere la possibilità di un futuro diverso, fatto possibilmente di accordi con università non solo italiane, ma anche dell’Unione Europea, per un’offerta formativa e culturale d’avanguardia e necessaria per il territorio ibleo e siciliano.
Precari ASP, nessuna risposta
Non ci sono regali sotto l’albero di Natale dei precari dell’Asp di Ragusa. Solo il silenzio di tutti. Prima di tutto il silenzio delle istituzioni regionali. Il presidente della Regione Raffaele Lombardo, inseguito da settimane da qualche deputato regionale della provincia, non dà risposte sulla convocazione a Palermo dei vertici dell’Asp, dei rappresentanti dei lavoratori precari ragusani e dei sindacati. Il governatore è inseguito anche dai sindacalisti, che chiamano continuamente, tramite cellulare, segretari e segretarie del presidente. “Ci ha fatto sapere che in questo momento non ha tempo per i precari dell’Asp iblea – ammette, forse per la prima volta davvero sconsolato, Angelo Tabbì, responsabile provinciale del dipartimento Sanità Cgil – ma la verità è che nemmeno sappiamo se alla fine Lombardo sia stato davvero informato su questa richiesta di incontro”. Si tratta dell’istanza del famoso vertice che si doveva tenere alla Regione, a seguito dell’assemblea che si è tenuta alla Cgil quasi un mese fa. In quella occasione c’erano i deputati Ammatuna e Digiacomo, i rappresentanti della Cgil e centinaia di lavoratori. Si era deciso di accettare il boccone amaro, della firma del contratto ad 8 euro l’ora, per gli operai (che fanno parte della categoria dei 300 precari della sanità iblea). Si era stabilito, appunto, di chiedere la convocazione di tutte le parti alla Regione. Ma da allora Palermo è diventata sempre più irraggiungibile, fagocitata dalle vertenze più importanti che assillano palazzo d’Orleans e dall’allarme generale sulla manovra Monti e il mostro recessione che ha rivoluzionato l’Italia in poche settimane. A chi interessa che trecento lavoratori rischiano di finire sul lastrico e che centinaia di donne, mamme con figli, stanno sbarcando il lunario, fra difficilissimi equilibrismi? “Il manager dell’Asp di Ragusa ripete a Palermo che qui a Ragusa è tutto a posto in merito alla vertenza dei precari”, commenta Tabbì. In realtà nulla è a posto. Non è stata firmata la convenzione con la Multiservizi nella quale dovevano confluire i precari. E nel febbraio scorso e poi a novembre è stato allargato l’appalto di pulizia e manutenzione affidato a una ditta esterna (dal 2005) prevedendo anche altri servizi pertinenti alle mansioni degli ausiliari specializzati, quali sono appunto i precari. Il rappresentante sindacale della Cgil in un laconico comunicato annuncia che si rischia lo sciopero. E intanto si attende l’incontro con il Prefetto.
Ragusa, presepe vivente
Il centro ludico Allegrodì di Ragusa organizza sabato 17 dalle 17,30 alle 19,30 nei locali di via Lisia 2 a Ragusa un presepe vivente. Le offerte saranno devolute all’oratorio salesiano di Barcellona Pozzo di Gotto, il comune messinese colpito dall’alluvione, per aiutare le famiglie. Allegrodì risponde così all’appello che don Salvino Raia, direttore dell’oratorio di Barcellona, ha lanciato tramite la nostra emittente.
Scuola, la Gilda sciopera il 19
La Federazione Gilda Unams e Gilda Insegnanti sciopererà il 19 dicembre insieme agli altri sindacati della scuola, astenendosi dall’ultima ora di lezione. La mobilitazione è stata indetta per protestare contro il decreto legge varato dal Governo Monti.
Agata Lacognata nominata nella commissione pari opportunità dell’Ente bilaterale nazionale turismo
Prestigioso riconoscimento per Agata Lacognata, componente del direttivo Terziario Donna Ragusa. In rappresentanza della Fipe, Lacognata è stata nominata componente della commissione Pari opportunità all’interno dell’Ente bilaterale nazionale turismo di cui è presidente Lino Enrico Stoppani. Soddisfazione per la nomina anche dal presidente provinciale Terziario Donna, Marcella Gennuso. “Esprimo le più vive congratulazioni da parte mia e delle mie colleghe del direttivo per la nomina della dottoressa Lacognata a questo prestigioso incarico – dice Gennuso – facendole i migliori auguri di buon lavoro con la certezza che saprà ricoprire il suo ruolo con autorevolezza”.
31° Concorso “Il Presepe negli Iblei”
Anche quest’anno, la Provincia di Ragusa ripropone il tradizionale appuntamento con il concorso “Presepe negli Iblei”. Il popolare concorso intende premiare i presepi che si richiamano alla tradizione risalente a San Francesco, realizzati in provincia. Sono tre le categorie del concorso: una riservata ai “privati”, una per le “comunità scolastiche” ed infine quella dedicata ai presepi realizzati all’interno di “comunità religiose e pubbliche”. Ai vincitori sarà assegnato un premio in denaro, di vario valore, per i primi tre classificati di ogni categoria. Per partecipare al concorso è possibile scaricare il bando dal sito istituzionale
Giornata mobilitazione disabili. Il prefetto riceve una delegazione
C’è grande preoccupazione fra le persone disabili per le iniziative parlamentari di riforma fiscale ed assistenziale e per le misure di contenimento della spesa, previste dalla recente manovra finanziaria. Una delegazione di rappresentanti delle associazioni che operano con i disabili, la Uic, l’Ente nazionale per la protezione e assistenza sordi e la Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità, ha incontrato il prefetto Giovanna Cagliostro per manifestare il disagio vissuto dalle persone con disabilità e per sollecitare l’intervento del rappresentante del Governo nazionale, affinchè vengano tenute in debita considerazione le esigenze di questi soggetti.
Verso il “Super Inps”. Incontro del comitato provinciale
Il presidente del Comitato regionale dell’Inps, Giuseppe Gruttadauria, ha partecipato ai lavori del Comitato provinciale di Ragusa presieduto dal presidente Giuseppe Ruta. Nel corso dell’incontro sono state affrontate alcune delle tematiche di rilievo riguardo alla situazione dell’Inps, soprattutto in materia di invalidità civile e della prospettiva che dovrebbe far nascere il Super Inps con l’accorpamento dei due enti previdenziali Inpdap e Enpals. Il presidente Ruta ha riferito che il progetto per il trasferimento dell’Agenzia Inps di Modica presso nuovi locali più idonei è a buon punto, ma ha posto anche l’accento sulle criticità delle invalidità civili. Del costruendo Super Inps, il presidente Gruttadauria si riserva di approfondire meglio le norme che saranno approvate, ma rimane pessimista sul futuro dello “stato sociale”.
Ragusa, due segnalazioni per uso di stupefacenti
Gli agenti della Polizia di Ragusa hanno segnalato alla Prefettura due ventenni ragusani per uso di stupefacenti del tipo marijuana. I due giovani sono stati notati in viale Sicilia all’interno di un’automobile; dal successivo controllo della vettura è stato trovato uno spinello sul tappetino dell’abitacolo e due grammi di marijuana dietro il sedile del conducente, al quale è stata ritirata la patente di guida perché all’atto di controlli aveva la piena disponibilità dell’auto. La Polizia ha sequestrato lo stupefacente e, come detto, segnalato i due giovani ragusani alla Prefettura. La settimana scorsa altri due giovani erano stati sorpresi dalla Polizia a fumare hashish nei pressi di un istituto scolastico. I controlli da parte delle forze dell’ordine continueranno anche nei prossimi giorni.
Ragusa, controlli della Polizia
Gli agenti della Questura di Ragusa, coordinati dal Questore Filippo Barboso, hanno effettuato dei controlli in città. 57 i veicoli che sono stati controllati e 98 le persone identificate; 23 i verbali comminati, di cui 13 per uso del cellulare durante la guida, 3 per omessa revisione, 2 per mancata copertura assicurativa, 2 per mancato uso del casco e 3 per mancato uso della cintura di sicurezza. 85 i punti complessivamente decurtati dalle patenti; 2 i fermi amministrativi eseguiti, 2 i sequestri amministrativi e 2 le carte di circolazione ritirate dagli agenti della Polizia di Ragusa.
Provincia, dai capigruppo un no al commissariamento dell’Ente
La conferenza dei capigruppo consiliari, riunita sotto la presidenza di Giovanni Occhipinti, ha esaminato l’emendamento governativo alla manovra finanziaria decisa dal governo Monti che prevede la decadenza dei consigli provinciali entro il 31 marzo 2013 e la decisione di commissariare le sei province che sarebbero dovute andare al voto nella prossima primavera, ivi compresa la provincia di Ragusa. Ha esaminato anche la dichiarazione resa all’Ansa dal presidente della Regione Siciliana sull’opportunità di commissariare sia le province di Ragusa e Caltanissetta. Alla luce delle dichiarazioni del governatore siciliano, la conferenza dei capigruppo consiliari ritiene impraticabile la strada del commissariamento rispetto ad organi democraticamente eletti e che questa ipotesi cozza col disegno di legge approvato dalla Giunta Regionale che prevedeva la proroga di un anno degli organi della provincia di Ragusa. “Si respinge pertanto – si legge in un comunicato – l’ipotesi del commissariamento a priori nel momento i cui il parlamento siciliano deve affrontare ancora la discussione sul ddl riguardante l’abolizione delle Province e la costituzione dei libero consorzi dei comuni”. A tal proposito la conferenza dei capigruppo ha determinato la convocazione di una seduta straordinaria ed urgente ed aperta del consiglio provinciale di Ragusa per lunedì 19 dicembre alle ore 17 per determinare il no al commissariamento degli organi provinciali e approvare un documento di indirizzo da inviare al presidente della Regione Siciliana e al presidente dell’Ars.
Abolizione delle Asi, Confindustria Ragusa ritira i propri rappresentanti
Il Presidente di Confindustria Ragusa, Ingegnere Enzo Taverniti, comunica che i propri rappresentanti nel Consorzio Asi di Ragusa hanno adempiuto a quanto previsto, rassegnando le proprie dimissioni da componenti gli organi consortili. “Questa decisone – si legge in una nota – è resa necessaria per rafforzare la richiesta, avanzata da anni dal settore industriale, di riforma della legge vigente e quindi della attuale modalità di funzionamento delle Aree di Sviluppo Industriale. La richiesta parte dalla constatazione che i Consorzi Asi, nati originariamente per pianificare aree da destinare ad insediamenti industriali ed a realizzare le necessarie infrastrutture, hanno di fatto cessato la loro funzione a causa dell’esaurimento delle risorse. Pertanto – scrive Confindustria Ragusa – l’attuale modello di gestione dei Consorzi deve considerarsi superato e non più adatto alla domanda di servizi reali ed efficienti richiesti dalle imprese. In questo senso il disegno di legge presentato dall’assessore Venturi – si legge ancora nella nota di Confindustria – viene sostenuto dal Sistema Confindustria, anche se l’Area Industriale di Ragusa presenta caratteristiche di eccellenza che la distinguono dal non positivo panorama regionale”.
Santa Croce, l’impegno politico dell’ex segretario Agnello
Ha scelto di proseguire la sua attività, questa volta politica e di impegno sociale, al servizio della città dopo aver svolto il ruolo di segretario generale del comune di Santa Croce Camerina dal 2004 al 2011. Tra breve sarà impegnato nella tornata elettorale per le amministrative della prossima primavera, ma non ha detto in quale formazione. L’ex segretario Raffaele Agnello, 67 anni, laureato in legge, ha raggiunto il pensionamento. “Ho cercato di fare il mio lavoro con dignità, serietà e onestà – spiega Agnello – nell’ambito dei limiti delle mie competenze ed ho fatto e dato il massimo cercando di tutelare la legalità dell’ente, a prescindere delle decisioni politiche. Il giorno del mio pensionamento sono stato investito da un abbraccio tanto forte e caloroso sia dai dipendenti comunali che dai rappresentanti delle forze politiche di tutte le correnti di appartenenza che si sono succeduti nell’arco di questi 8 anni. Ho preso l’impegno di dare il mio contributo a 360 gradi – aggiunge l’ex segretario generale Agnello – e spero di avere la forza e la capacità di realizzare un grande progetto per la nostra città. Ho svolto servizio sin dal 1972 in molti Comuni della Lombardia e del Lazio e della Sicilia. Volutamente ho voluto concludere la carriera nel mio paese natio”. L’ex segretario generale ricorda con nostalgia il primo incarico in una paese della Ciociaria di 5 mila abitanti con un apparato comunale di 3 operai e 3 impiegati.
Ragusa festeggia Santa Lucia
La devozione per la santa di Siracusa si rinnova annualmente, il 13 dicembre, anche a Ragusa. Tantissimi i devoti alla martire siracusana, Santa Lucia, che da martedì mattina e fino a sera si sono recati in pellegrinaggio presso la chiesa dedicata alla santa. Il parroco, don Salvatore Mercorillo, ha accolto i fedeli e in particolare i giovani. In tanti hanno acceso un lumino nella cappella laterale, all’esterno del tempio, per chiedere l’intercessione della santa per una determinata grazia o per ringraziarla per una grazia ricevuta. Com’è noto, Santa Lucia protegge gli ipovedenti e i non vedenti e tutti coloro che hanno problemi o malattie oculari. Santa Lucia visse a Siracusa nel III secolo d.C.. Morì martire sotto la persecuzione di Diocleziano (intorno all’anno 304). Gli atti del suo martirio raccontano di torture atroci inflittele dal prefetto Pascasio. Proprio nelle catacombe di Siracusa, le più estese al mondo dopo quelle di Roma, è stata ritrovata una epigrafe marmorea del IV secolo che è la testimonianza più antica del culto di Lucia. Una devozione diffusasi molto rapidamente: già nel 384 sant’Orso le dedicava una chiesa a Ravenna, papa Onorio I poco dopo un’altra a Roma. Oggi in tutto il mondo si trovano reliquie di Lucia e opere d’arte a lei ispirate. Il corpo è custodito a Venezia.